venerdì 24 luglio 2009

CONSIGLIERI NAZIONALI CI SIETE ?????

Colgo l'occasione degli interventi di alcuni Colleghi a seguito dell'incontro di Lonato del 11 c.m. per fare alcune brevi riflessioni.

- Finalmente si è rotto il ghiaccio. I silenzi e l'assenza della categoria lamentata da alcuni colleghi e giustificazione all'operato del Presidente nazionale è caduta nelle recenti riunioni di Lonato il 13 giugno e l'11 luglio. L'atmosfera è diversa, la categoria c'è con un approccio ai problemi della stessa e al ruolo più partecipato con tanta voglia di chiarezza. In Lombardia a questo processo si lavora da tempo con non poche difficoltà e forti pressioni nel rompere e screditare il Consiglio Regionale ( ne siamo abituati e vaccinati).

- E' vero, l'ipotesi di una eventuale fusione con geometri e periti industriali è da un di tempo che se ne parla, ma sempre in forma embrionale e in termini molto generici ( salvo per gli addetti ai lavori...che però non hanno informato.???). Non è mai stato presentato " UN PROGETTO ORGANICO" da parte del CNPA approvato dallo stesso presentato e inviato ai Collegi Provinciali affinché gli stessi e" LA CATEGORIA" ne prendessero visione per poi pronunciar si nel merito.(Il consigliere nazionale Benanti propose questa metodica al CNPA, ma fu respinta dalla maggioranza dei consiglieri .......dovrebbero spiegare il perchè??.

Quando parlo di un " PROGETTO ORGANICO" intendo una proposta articolata che oltre ad aver verificato i pro e i contro dell'iniziativa, codificasse gli aspetti organizzativi, rappresentativi, gestionali, delle competenze professionali, dell'organizzazione territoriale del nuovo organismo categoriale ecc. Il Presidente Nazionale ( con la presenza di sette consiglieri nazionali) ci ha propinato in quel di Lonato una pesante cronistoria dei fatti, ma nel merito del progetto non ha detto niente, non ha precisato concretamente come verrà realizzato il nuovo ordine ( una gestione pressapochista).

Ancora una volto siamo stati presi in giro, ancora una volta ha prevalso l'arroganza per coprire la forte difficoltà nel confronto con i presenti, con atteggiamenti spesso nervosi e risposte formal-burocratiche. La Categoria non si rappresenta e guida così. Ci vuole chiarezza, preparazione argomentate nei progetti, democraticità partecipativa e soprattutto " UMILTA', SENSIBILITA' E CAPACITA' DI ASCOLTARE. Solo ascoltando e dialogando si trovano " le vie giuste da seguire". Tutto questo non l'ho visto.

- Sull'ipotesi " si dice ormai avanzata" che i periti agrari si uniranno con geometri e periti industriali, personalmente ho delle perplessità e dei timori.
Premesso, come ho detto sopra, che non c'è un " progetto" quindi siamo nel " generico" nella fantasia e soprattutto nella disinformazione, allo stato dei fatti perchè dire " NO":

1) manca un progetto e uno studio di fattibilità dell'iniziativa o quanto meno se c'è è stato visto da pochi ( secondo il mio modesto parere non è stato fatto niente);

2) non si capisce, anche rispetto alle ultime notizie propinateci dal presidente, che collegamento c'è con la riforma Gelmini (recentemente approvata);

3) che interesse abbiamo " professionalmente" ad aggregazioni che non sono strategiche alla nostra identità e alle nostre competenze. Saremmo fagocitati dai numeri dei geometri e periti industriali. La cosa potrebbe essere interessante se fosse " creata una nuova figura professionale" che da un certo momento temporale unificasse le tre professioni ( periti agrari, periti industriali e geometri queste sparire e fondersi per il fututo in una nuova figura . Allo stato attuale mi sembra utopistica l'idea. A monte ci vorrebbe una riforma della scuola in linea con il processo innovativo e in seguito una specifica delle competenze professioanli).

4) l'ipotesi di una aggregazione con agronomi e agrotecnici ( professioni verdi) è mai stata presa " seriamente" in considerazione. E' stato oggetto di disamina con gli ordini e collegi?.
Anche i dottori commercialisti e ragionieri erano su due sponde poi alla fine hanno trovato una soluzione qualificante e intelligente.

5) non è vero che il treno della riforma è lanciato e siamo al punto di non ritorno. Concretamente e formalmente non è stato fatto niente se non qualche "lancio spot" sulla stampa. Di fatto non sanno cosa fare e dove andare. Eh allora pensiamoci bene, cerchiamo di chiarirci le idee e di capire cosa vogliamo e dove vogliamo andare.

6) ultima cosa, perchè poi tanta fretta............non capisco, vorrei che qualcunno mi spiegasse! in particolare i Consiglieri Nazionali che ho visto e sentito poco informati e molto silenziozi, salvo il Consiglire Benanti a cui va dato atto della Sua attiva e propositiva partecipazuione al dibattito.

venerdì 10 luglio 2009

PERITI AGRARI, SALE IL NO ALL'ALBO UNICO.

DI SEGUITO PUBBLICHIAMO L'ARTICOLO " PERITI AGRARI, SALE IL NO ALL'ALBO UNICO" CHE ABBIAMO TROVATO SULLA PRESTIGIOSA TESTATA ECONOMICA DEL CORRIERE DELLA SERA " IL MONDO N. 29 DEL 17/07/2009 A PAG. 61"

Monta la protesta contro il progetto di fusione degli albi dei geometri, periti industriali e periti agrari.
Soprattutto fra questi ultimi, il bresciano BRAGA MARIO, presidente del coordinamento degli ordini della Lombardia ed ex consiglire nazionale, ha orgnanizzato a giugno riunioni di contestazione e altre sono previste a luglio.
Il tentativo è di coinvolgere anche i periti agrari dell'Emilia Romagna.
Nello stesso Consiglio Nazionale, presieduto da Andrea Bottaro, inoltre, si oppongono alla fusione i tre membri ( su 11) LORENZO SALVAN di Rovigo, LORENZO BENANTI di Torino e PAOLO BERTAZZO di Milano.
Secondo i contrari all'albo unico, la base non sarebbe informata e mancano studi di fattibilità. Inoltre, aggregarsi a geometri e periti industriali significherebbe perdere una cassa previdenziale piccola, giovane ( esiste dal 1996) ma considerata solida.
Il progetto di unione, conseguenza delle riforme universitarie che hanno rivisto la formazione e il fututo di alcune categorie professionali, punta a mettere insieme tre albi che oggi iscrivono persone diplomate. L'obbiettivo è creare l'albo dei neo ingegneri tecnici ( contestato da chi è ingegnere tradizionale). le tre categorie avviate alla fusione sanno che da sole, senza ricambio generazionale, non avrebbero un domani.
Molti periti agrari, però, temono di essere schiacciati dai geometri, molto più numerosi. Per affinità professionali preferirebbero unirsi ai colleghi della cosidetta area verde, cioè agrotecnici e dottori agronomi e forestali. i quali, tuttavia, hanno formazione universitaria, storia e previdenza differenti. E di legarsi ai cugini periti non ne vogliono sapere.

( Da " il mondo del 17 luglio 2009 - n. 29)

martedì 7 luglio 2009

PRESIDENTE NAZIONALE E CONSIGLIO NAZIONALE VENGONO A LONATO DEL GARDA A INCONTRARE I CORDINAMENTI E /O CONSIGLI REGIONALI.

A TUTTI I PERITI AGRARI DI BUONA VOLONTA'
( "quando ci si muove si incute rispetto" un detto dei peritiagrariliberi)

DOPO IL GRANDE SUCCESSO DELL'INCONTRO DEL 13 GIUGNO 2009 IN QUEL DI LONATO DEL GARDA (BS) PROMOSSO DAI COORDINAMENTI E CONSIGLI DELLA LOMBARDIA, PIEMONTE, VENETO, FRIULI, TRENTINO ALTO ADIGE E DA 21 COLLEGI PROVINCIALI PRESENTI, DOVE IN UN DOCUMENTO SCRITTO SI RICHIEDEVA UN INCONTRO CON IL CONSIGLIO NAZIONALE DEI PERITI AGRARI IL GIORNO

SABATO 11 LUGLIO 2009 ALLE ORE 9.30

PRESSO L'AGRITURISMO IL ROVERE IN LONATO DEL GARDA (BS) - VIA SAN CIPRIANO 34 - TEL. 030.9120057 - il rovereuno@aliceposta.it


" E' INDETTO L'INCONTRO CON IL PRESIDENTE NAZIONALE E IL CONSIGLIO NAZIONALE"



SULLE TEMATICHE PIU' URGENTI ( riforma delle professioni. fusione con geometri e periti industriali ecc).


SIETE TUTTI INVITATI A PARTECIPARE VI ASPETTIAMO !
E' UNA GRANDE OCCASIONE.



PERITIAGRARILIBERI
Piermaria Tiraboschi