martedì 28 dicembre 2010

SETTE CASSE IN ZONA ROSSA ..periti agrari portati dal COGEPAPI verso la bancarotta??????

Italia Oggi di martedì 28 dicembre 2010 in prima pagina pubblica " SETTE CASSE IN ZONA ROSSA"  fra le casse  di previdenza dei professionisti a rischio c'è anche quella dei " geometri" che dovranno riformarsi o verranno commissariate se non matureranno i requisiti di sostenibilità dei bilanci per 30 anni.
Come la pensano gli artefici del COGEPAPI e del documento di fusione dei collegi professionali e delle casse sottoscritto anche dal  presidente nazionale del collegio dei periti agrari ( su questo blog e pubblicato il testo  integrale) ?
La cassa dei periti agrari dovrà essere ancora " fusa" con quella dei geometri?????
Dobbiamo ancora credere nel COGEPAPI ???
Sponsorizzate ancora il progetto COGEPAPI ??
Il CNPA si vergogni delle bufale proposte e abbia il coraggio intellettuale di dimettersi.....non siete rappresentativi e credibili.
Un grazie a Braga e Moretti ( componenti del consiglio della cassa) paladini dell'autonomia e dell'indipendenza della cassa dei periti agrari presso l'Enpaia; veri artefici della tutela della nostra previdenza.
PeritiAgrariLiberi

P.S. I CONSIGLIERI NAZIONALI DISSIDENTI DIANO UN SEGNALE FORTE.......DIMISSIONI !

pt/2010/gmt/12

DOPO UN ANNO.....LO SFASCIO ROMANO E' TOTALE.

LA POESIA DI FINE ANNO
di Papiti.

Il CNPA non esiste più;
Non esiste come struttura organizzativa;
Non esiste come organo rappresentativo;
Non esiste come realtà propositiva di nuove politiche professionali per il nostro domani;
Non esiste perchè non è in grado di modernizzare e aggiornare il nostro ordinamento e le nostre tariffe per acquisire nuove competenze;
Non esiste perchè è obsoleto nel pensiero;
Non esiste perchè vuole annientare con la fusione con geometri e periti industriali la nostra " identità" professionale e previdenziale ( Cassa);
Non esiste perchè tiene nascosti i bilanci e la categoria;
Non esiste..... perchè esiste per succhiare i soldi al territorio degli iscritti;
Non esiste perchè è un regime teocratico che vive sulla segretazione e sulla paura;
Non esiste perchè non è in grado di cogliere la sensibilità degli iscritti soprattutto dei giovani;
Non esiste perchè non fa formazione e informazione;
Non esiste perchè ha costruito il suo potere sull'ignoranza categoriale e sulla manipolazione della informazione ( Il Perito Agrario);
Non esiste perchè non è stato capace di relazionarsi con altre professioni a noi vicine;
Non esiste perchè non esistono i consiglieri nazionali, i consigli regionali e i collegi provinciali;
Non esiste perchè altrimenti non saremmo ridotti come siamo......degli zimbelli;
Non esiste perchè i suoi sostenitori sono ignoti - idioti;
Non esiste.....perchè esiste.......una valida ragione per mandarlo a casa nel 2011 con un calcio nel culo.....dato con grazia;
Non esiste.........Non esiste.......Non esiste.........
A voi completare l'elenco della poesia....se esistete !!


pt/2010/gmt/07

giovedì 16 dicembre 2010

PERITI AGRARI DELLA LOMBARDIA UNITI: COLLEGIO DI CREMONA RIENTRA NEL CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDO.

E' con soddisfazione che apprendiamo ufficialmente il rientro nel Consiglio Regionale della Lombardia dei Periti Agrari del Collegio Provinciale di Cremona.
Il collega Gianfranco Rancati è stato nominato rappresentante delegato.
La notizia è di primo piano e smentisce una volta per tutte i " furbetti romani fomentatori di divisioni" per meglio imperare nella loro " orgia di potere".
Viene premiata la volontà di rinnovamento della Categoria e data fiducia e credibilità a chi da anni lavora per la crescita professionale dei Periti Agrari.
Buon lavoro.
Piermaria Tiraboschi
pt/2010/gmt/12

lunedì 13 dicembre 2010

NOTIZIARIO CONSIGLIO REGIONALE PERITI AGRARI- INFORMA- 2/2010

INFORMA   2/2010             


Cari colleghi, alcune informazioni


Apporre una firma su un protocollo che istituisce il tavolo tecnico a supporto dell’Assessorato regionale al Territorio della Lombardia (giorno 09 dicembre 2010 ore 12.00) è stata una grande soddisfazione.
La firma ufficiale che ho apposto rappresentando tutta la nostra categoria lombarda, di un documento approvato con delibera di Giunta Regionale non è un fatto marginale o ininfluente perché determina numerosi effetti positivi:

1) La Regione ci riconosce e apprezza le nostre competenze professionali al di la delle sterile risposte avute dal Collegio di Brescia da parte del CNPA in merito alla nostra professionalità per la stesura di relazioni del settore primario e di conseguenza anche la competenza in merito alle consulenze di enti pubblici e privati. Penso soprattutto a quei professionisti che già operano in questo settore (iscritti Collegio di Bergamo, Brescia e Mantova. A Pavia so che qualcuno incomincia da avvicinarsi a queste possibilità professionali);

2) La Regione ci ha riconosciuto la competenza in materia di gestione ambientale e territoriale. Il Tavolo tecnico, come sapete, ha licenziato una bozza di Atti d’indirizzo che armonizzerà le progettazioni delle opere territoriali. So che alcuni colleghi operano, anche all’interno di realtà istituzionali (Comunità Montane, Consorzi Montani, Consorzi Irrigui ecc.)

3) La Regione ha riconosciuto la funzione delle realtà associative regionali di tutti gli Ordini e Collegi. Hanno sottoscritto il Protocollo e partecipano attivamente al Tavolo Tecnico: Ingegneri, Architetti, Geologi, Agronomi, Geometri, Agrotecnici e Periti Agrari. Questa è interdisciplinarietà e multidisciplinarietà.

4) La Regione ha intenzione di coinvolgerci nella revisione delle politiche di Pianificazione territoriale (Piano territoriale di Coordinamento Regionale, Provinciale, PGT locali). Per questo L’Assessorato ha intenzione di promuovere alcuni corsi per professionisti da organizzarsi nelle rispettive province. Noi abbiamo già iniziato a Brescia, cercheremo di rafforzare la nostra preparazione grazie anche al sostegno della regione.

5) Infine il Direttore Generale ha annunciato che nel 2011 si avvierà un grande progetto di interventi sul territorio finanziati con circa 230 milioni di euro. Forse non saremo noi a progettare queste opere, ma certamente essere dentro queste cordiali relazioni ci qualifica.

Nella stessa giornata sono stato contattato dalla D.ssa Marforio, Direttore Generale dell’Assessorato ai Sistemi verdi e al Paesaggio. Avremo a breve un incontro. Ha già dato piena disponibilità per il coinvolgimento del CRPA nei tavoli istituzionali che affronteranno temi che attengono alla biodiversità, alla forestazione, alla gestione e sviluppo delle zone protette, all’applicazione di politiche agricole di valorizzazione ambientale. Lunedì il nostro Collega Pellegatta rappresenterà il CRPA in sede di Conferenza regionale per la presentazione del documento: “Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia” e del documento “Patto della filiera Bosco-Legno-Energia.”


Un Grazie a Gloria per l’instancabile impegno che sta profondendo per far apparire, finalmente i nostri CAA in Lombardia. Brava!

Mario  Braga


Manerbio 10/12/201
pt/2010/gmt/12/2010

lunedì 29 novembre 2010

ELEZIONI DEL CNPA: LE MINORANZE BEN ORGANIZZATE ALLA FINE ARRIVANO AL POTERE !

Se è vero che in generale la politica è fatta di minoranze, che danno vita a una nuova elite da contrapporre a quella presistente " corrotta, esaurita e decaduta" è altresì vero, che la nuova classe dirigente deve essere l'espressione di " un programma di lavoro concordato e condiviso".
Come anticipato nel precedente commento, è importante dotarsi di un programma " chiaro e innovativo che la nuova elite dovrà far suo e portare avanti con determinazione e trasparenza.
Non interessa se è l'elite che fa il programma o il programma che fa l'elite. Determinanti sarranno i paletti fermi del nuovo progetto condiviso......poi ben vengano candidati che si impegnano a portarlo avanti. Saranno questi i meritevoli della nostra fiducia e del nostro voto......basta alle deleghe in bianco.
E basta al demiurgo creatore isolato, solitario che si pone al di sopra del suo tempo, onnipresente e depositario della verità. Troppe sono state le scelte disastrate e " contro" per continuare a dare fiducia ai falsi messia.
Guardiamo ai fatti, alla concretezza delle cose che ci interessano e su queste, insieme, elaboriamo un nostro progetto " che sia alternativo" a quello che ci è stato propinato e propositivo di nuove idee e di una nuova classe dirigente.
Un invito allora..... proviamo a scambiarci idee e progetti su questo Blog  senza riserve mentali con chiarezza e sinteticità.
Facciamo circolare i nostri pensieri, coinvolgiamo amici e colleghi ( tutti ne abbiamo!) e  confrontiamoci sul nostro domani.
Di tempo ne abbiamo; non sprechiamolo come al solito.
Il demiurgo è sempre dietro l'angolo........
Cordialmente vi saluto.

Piermaria Tiraboschi

pt/2010/gmt/11

giovedì 25 novembre 2010

METTIAMOCI LA FACCIA ALLE PROSSIME ELEZIONI DEL CONSIGLIO NAZIONALE !

Avanti con la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Nazionale dei Periti Agrari, elezioni che si terranno nel 2011 e credo che non sia prematuro parlarne oggi, perchè ci sono già in atto le manovre di " palazzo"

Attenzione quindi a non dormire, se vogliamo cambiare le cose e mi riferisco  a chi è di questa opinione , ma anche a coloro che devono ancora maturare una scelta.

 Voglio solo ricordarvi, che siamo in 16.000 iscritti ai Collegi Provinciali " liberi professionisti e non" in tutt'Italia, con il sacrosanto diritto/dovere di votare liberamente " programmi e candidati", quindi dipende solo da noi.

Vi invito pertanto, a non dare più la delega in bianco a candidati e ai Consigli Provinciali, questi ultimi i veri artefici attraverso il voto, in proporzione agli iscritti, delle scelte politiche di programma e delle nomine dei nostri rappresentanti nazionali.

Partecipate e esigete "chiarezza e trasparenza" sul programma  e su chi diventarà il futuro consigliere nazionale che dovrà essere portatore delle nostre aspettative.

I nostri futuri consiglieri nazionali dovranno essere espressione del territorio e ad esso rispondere del loro operato. Credo sia legittimo avere interlocutori, che dopo essere stati eletti, ci ascoltino e ci informino ( No..alle gestioni segretate come è stato fatto fino ad ora: bilanci non resi pubblici, aumento delle quote annuali per iscritto contro la volontà degli iscritti ecc..ecc)

Non illudiamoci, perchè se vogliamo veramente cambiare pagina rivitalizzando Consiglio Nazionale e Collegi Provinviali dobbiamo credere prima di tutto nel perito agrario e nella sua professione e essere presenti e artefici in prima persona di questo nuovo momento, altrimenti ci ritroveremo nella stessa e identica situazione di oggi......senza elite, anzi peggio, senza professione ( fusione con altri collegi ???)

Programmi e candidature vengano discusse nelle Assemble dei Collegi Provinciali e poi deliberate scelte che vincolino i Consigli Provinciali nel voto.

Ci sia la ricerca del consenso unitario a livello di Consigli Regionali e/o Coordinamenti per non disperdere energie propositive e voti per il programma e per i candidati che verranno proposti e/o si proporranno; colleghi e colleghe che mi auguro queste ultime siano tante.

Come vedete le cose da fare sono  impegnative, ma se veramente crediamo nella nostra professione non rifugiamo dai nostri diritti/doveri, perchè lamentarsi con il senno di poi........domani sarebbe inutile e deleterio. Non credete ???
E allora mettiamoci la faccia, avanti marciamo su Roma con la nostra gioiosa macchina da guerra ( ironie a parte), vincano i migliori.


Piermaria Tiraboschi

pt/2010/gmt/11

mercoledì 24 novembre 2010

NOTIZIARIO CONSIGLIO REGIONALE PERITI AGRARI DELLA LOMBARDIA- INFORMA-

Da oggi avrà inizio su questo blog " un notiziario informa" che si avvalerà delle informazioni e notizie  trasmesse da nostri colleghi e/o reperite presso enti e istituzioni.
Contiamo sulla vostra collaborazione.
PeritoAgrarioLibero



CONSIGLIO REGIONALE LOMABARDIA - PERITI AGRARI-
INFORMA 1/2010


1) il giorno 9 dicembre alle ore 12.00 (data e orario che dovranno essere confermati) presso il Palazzo Pirelli, con l’Assessorato Regionale al Territorio e Urbanistica, sottoscriveremo il Protocollo d’intesa per . “La realizzazione di iniziative dirette al miglioramento dell’efficacia delle opere di difesa del suolo attraverso la promozione di buone pratiche e la diffusione e scambio di conoscenze.” Ne eravamo stati esclusi, siamo stati inseriti. Il Tavolo Tecnico è costituito da Assessore Belotti, Ingegneri, Geologi, Architetti, Geometri. Agronomi. Agrotecnici e Periti Agrari. Un bel risultato. Il Protocollo è approvato dalla Giunta regionale e quindi il tavolo è organo istituzionalizzato. Viste le specificità della materia se qualcuno di voi ha iscritto qualche perito agrario che svolge attività professionale di progettazione di opere per il “Territorio” è pregato di comunicarmelo. Mi sforzo, ma fatica a considerarmi un tuttologo. Un ringraziamento particolare all’Assessore Belotti e alla D.ssa May per averci concesso il patrocinio del corso sui PGT.

2) Questa mattina presso la sede ERSAF ho incontrato l’Assessore ai Sistemi Verdi e al Paesaggio, e il Direttore Generale dell’Assessorato, che hanno quale competenza la gestione non solo dei parchi e delle zone – aree protette ma anche sui temi che riguardano la biodiversità, la Rete Ecologica Regionale, Mobilità dolce, Coltivazioni nelle aree protette, tutela del patrimonio forestale, EXPO per competenza. Mi ha informato che ha incontrato le organizzazioni professionali e su una mia sollecitazione ha immediatamente accolto la proposta di un incontro in Assessorato. Così come ha accolto la proposta di patrocinare, sostenere e compartecipare con propri dirigenti ad iniziative formative, di aggiornamento e di informazione dei nostri iscritti. La proposta l’ho avanzata a seguito del corso sui PGT che si è tenuto a Brescia venerdì scorso. Proprio L’Arch. Salvadori ci aveva spronati ad approfondire le tematiche attinenti la gestione delle zone protette e parchi nel contesto della pianificazione locale. Non me l’aspettavo. E’ stata una bella soddisfazione. Vi informerò delle date dell’incontro che mi verrà fissato dal Direttore Generale.

Buon lavoro a tutti
Per. Agr.Mario  Braga

pt/2010/gmt/11

martedì 16 novembre 2010

CONGRESSO NAZIONALE:IL TEMA POTEVA ESSERE UN ALTRO PER ESEMPIO:" PERITO AGRARIO - PROFESSIONE DOMANI".-

PERITO AGRARIO:  "PROFESSIONE DOMANI"  E' UN TEMA CHE CI INTERESSA E A NOI VICINO.

Apprendiamo  dall'organo ufficiale del CNPA, " il Perito Agrario" che il prossimo CONGRESSO NAZIONALE, che si terrà nella meravigliosa Sicilia, ha come tema, purtroppo: " LA GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI 10 ANNI DOPO".
Benessimo, questa la furba trovata, ma un Congresso rappresenta per una categoria professionale un importante momento di visibilità, di confronto e proposizione per la stessa e per il mondo del lavoro in cui si opererà per il prossimo futuro, mentre il tema proposto mi sembra un pò lontano dai problemi concreti che stiamo vivendo e poco attinente a quelle che sono le vere nostre preoccupazioni......oh sbaglio !
Un così impegnativo tema poteva essere affrontato presso il CNEL, la Bocconi, insomma realtà istituzionali sensibili ai problemi politico - economici della globalizzazione dei mercati, non certo un congresso di una categoria professionale, anche se il mercato è importante  per il nostro lavoro, ma credo "non prioritario" in questo momento per i periti agrari.
Forse il CNPA ha guardato troppo lontano, ha peccato di pressunzione o è il pretesto per evitare i veri problemi della nostra professione?
Una fuga.....un nascondere la testa sotto la sabbia così i problemi si evitano......paura di confrontarsi con gli iscritti in una assemblea pubblica?
Queste le mie modeste sensazioni.
Le nostre priorità sono " LA RIFORMA DELLE PROFESSIONI", " LA FUSIONE DEI COLLEGI TECNICI E DELLE CASSE DI PREVIDENZA" che se attuate stravolgeranno la nostra vita professionale, il nostro lavoro, dove c'è poca informazione e chiarezza, tanta confusione sul dove andremo a finire e a cosa fare...e il CNPA ha ben pensato di " globalizzarci nei mercati" così come ci globalizzerà con i geometri e i periti industriali.
Qui siamo veramente fuori dal mondo..da ogni buon senso , un'altra occasione perduta !
Non ritenete, che  era meglio fare un " CONGRESSO PER LA NOSTRA PROFESSIONE - PERITI AGRARI: PROFESSIONE DOMANI - , ma purtroppo il nostro domani non interessa.
Incontrare gli iscritti  con un serio dibattito aperto ai problemi della riforma e del futuro nostro assetto, cercando di capire non solo quello che vuole il CNPA, che sappiamo, ma cosa vuole la categoria, dove vuole andare e cosa vuole fare, non è forse più prioritario della globalizzazione mercantile oggi e domani.
Scusate cari colleghi, ma è una presa in giro. Non ci siamo, non siamo rappresentati e guidati, non c'è un minimo di progettualità per il nostro futuro, salvo quella che ci viene propinata di sparire nella fusione con altre categorie professionali più numerose e rappresentative...però parliamo di globalizzazione dei mercati...ma cosa ce ne frega...fatemi capire la priorità.
Parliamo di cose concrete e a " NOI" vicine sulle quali possiamo decidere caro CNPA.
Basta bufale......ne abbiamo già subite tante, globalizzatevi anche voi e andate a fare un bel giro per il mondo chissà che qualcuno non.......
Cordialmente
Piermaria Tiraboschi
" il globalizzato dal mercato delle professioni"






pt/2010/gmt/11

lunedì 8 novembre 2010

Abbiamo il piacerre di segnalare una interessante iniziativa del Consiglio Regionale della Lombardia e del Collegio Provinciale di Brescia dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati.
Iniziativa che rientra nel " Progetto Formazione e Sviluppo" della attività professionale della nostra categoria e che in futuro avrà altri momenti di aggiornamento su altri temi di primo piano che  rientrano nelle competenze acquisite dalla nostra professione.


Piermaria Tiraboschi
 PeritiAgrariLiberi 



CONSIGLIO REGIONALE  LOMBARDIA         COLLEGIO PROVINCIALE DI BRESCIA


                               DEI PERITI AGRARI E PERITI AGRARI LAUREATI

                                                            ORGANIZZANO

CON PATROCINIO DI: 
                                
                                 REGIONE LOMBARDIA - TERRITORIO E URBANISTICA
                                  PROVINCIA DI BRESCIA - ASSESSORATO AGRICOLTURA
                                  ISTITUTO ARTIGIANELLI - BRESCIA



venerdi'  19 novembre   2010

Corso per Periti Agrari e Periti Agrari Laureati

presso ISTITUTO ARTIGIANELLI di Brescia

Aula “Baldo” - Salita da Piazzale Arnaldo, via Avogadro - Parcheggio interno


PGT - PIANI DI GOVERNO

DEL TERRITORIO



ore 9.00 - 10.30: Arch. Walter Callini

Direzione Programmazione e Pianificazione Territoriale Territorio Regione Lombardia

“La l.r. 12 2005 e la I.r. 12/6, principi ispiratori e aspetti applicativi”



ore 10.30 - 13.00: Arch. Salvadori Mauro

Studio Barba/Salvadori, co-estensori PTCP Provincia di Brescia

“Il Documento di Piano, il Piano delle Regole e il Piano dei Servizi”


ore 13.00 - 14.30  Pranzo presso Istituto Artigianelli


ore 14.30 - 16.30: Per. Agr. Braga Mario

Presidente CRPA e membro del Consiglio di Amministrazione ERSAF

“La relazione - Il sistema agricolo - nei PGT”


ore 16.30:          Dr.  Per. Agr. Caprioli Sergio

Presidente del Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati di Brescia

“Chiusura del corso”



• Quota di iscrizione € 100,00 da versare alla segreteria del Collegio dei Periti Agrari e


Periti Agrari Laureati di Brescia, entro il 16 Novembre 2010


per informazioni: Tel. 030.40043 • e-mail: info@peritiagraribrescia.it


• Ai partecipanti verrà rilasciato un ATTESTATO DI FREQUENZA


• Il corso prevede l’acquisizione di 6 crediti formativi.

mercoledì 3 novembre 2010

CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA DEI PERITI AGRARI: LETTERA AI CAPIGRUPPO DELLA CAMERA E DEL SENATO SULLA RIFORMA DELLE PROFESSIONI.

Di seguito pubblichiamo un'interessante intervento del Presidente del Consiglio Regionale Lombardo dei Periti Agrari Mario Braga.
Un contributo al dibattito sulla " riforma delle professioni" e al progetto " COGEPAPI" cioè alla fusione delle professioni tecniche di geometri, periti agrari e periti industriali in  "un unico ordine e cassa di previdenza".
Sono alcune riflessioni e come tali aperte al confronto e alla promozione di una dialettica nella categoria che aiuti a informare, capire e interpretare le scelte future della nostra professione.
Ripeto ci sono stati e ci sono troppi " silenzi" da chi ci rappresenta sul come verrà regolamentato, organizzato e gestito  " il nuovo ordine professionale teorizzato" e sul quale " noi iscritti non sappiano niente"  se non notizie molto generiche e confuse. Leggendo e rileggendo i documenti ufficiali del CNPA( come mi è stato consigliato !!!!) di chiaro c'è poco......non prendeteci in giro !!!! 
PeritiAgrariLiberi

DOCUMENTO


CONSIGLIO REGIONALE PERITI AGRARI E PERITI AGRARI LAUREATI DELLA LOMBARDIA


Manerbio 02/11/2010
Prot. 06/10

Ill.mi Onorevoli Capigruppo

Camera dei Deputati


Senatori Capigruppo

Senato della Repubblica



Colleghi Periti Agrari

Periti Agrari Laureati

Loro Sedi

Oggetto: Le riforme vanno affrontate per riconoscere le qualità che contribuiscono e favoriscono il miglioramento della nostra civiltà.


Ill.mi Capigruppo, cari Colleghi

pur con la consapevolezza del limite assegnatomi dallo spazio della scrittura che può suscitare un qualche interesse e dovendomi rivolgere al recinto di uno spazio angusto, non posso sottrarmi dall’esprimere alcune considerazioni in merito alla proposta di riforma delle professioni intellettuali e all’istituzione del COGEPAPI.

Un cambiamento che per la sua intrinseca complessità ha impegnato e sta impegnando le nostre istituzioni e molti gangli della società organizzata in modo assiduo e particolare. A tutti loro mi sovviene esprimere un sincero sentimento di gratitudine.

I cambiamenti quando sono profondi esigono, però, letture che siano altrettanto ampie e articolate, oltreché abbiamo l’ambizione di esprimere modelli che volgano la loro prospettiva ad orizzonti qualificanti, sia per chi li propone che per l’intera società.

Approcciarsi alle categorie intellettuali, soprattutto oggi, di fronte a dinamiche che si collocano nell’ambito di confini territoriali ampi (L’Europa), con uno sguardo rivolto a quel “villaggio globale” che quotidianamente ci interroga, non può circoscriversi a richieste anguste di questa o di quella categoria. A questo a quel problema che scaturisce nell’ambito di singole professioni intellettuali.

Ricercare un nuovo modello libero professionale che sappia riconoscere le vecchie e nuove professioni intellettuali e le collochi nell’ambito di un contesto economico-professionale, significa fare uno sforzo maggiore, più impegnativo, ma non per questo meno lungimirante.

Ed allora credo che alcune domande fondamentali, quanto indispensabili vadano poste a fondamento del nostro agire prospettico.

E la prima forse, la più scontata e semplice, è quella che attiene al ruolo delle professioni intellettuali. Un ruolo da tutti riconosciuto a voce, ma che grazie alle particolarità delle stesse è sempre stata affrontata in modo circoscritto. È così anche oggi. Il Ministro Alfano ha proposto una riforma per tutte le categorie, dimenticandosi che alcune (Sanitarie, Avvocati, Notai, Commercialisti ecc.) una riforma la stavano perseguendo da tempo e che le loro categorie non possono essere “connesse” con altre per quelle funzioni che si sono affermate quali soggetti sostituti di funzioni pubbliche. Inoltre mai le categorie sono state ammesse ai tavoli di concertazione dei Governi con l’economia e i lavori.

La seconda è quella che deriva da percorsi di riforma del modello di istruzione – universitario e di istruzione e formazione professionale, la seconda di competenza Costituzionale delle Regioni, che ancora fatica (salvo qualche eccezioni in rare regioni che hanno avviato qualche timida sperimentazione) a comporsi.

Non hanno certo aiutato le continue modifiche apportate al primo progetto Berlinguer dai Ministri De Mauro, Fioroni, Moratti, Mussi e Gelmini. Oggi, grazie anche a sollecitazioni del mondo produttivo, un qualche recupero delle funzioni tecniche, proiettate nel quadro di un modello che eleva l’asticella della professionalizzazione, sembra riacquisire cittadinanza. Un inciso, e me ne scuserà il Signor Ministro dell’Istruzione, anch’io sono convinto che la nostra “scuola” debba modernizzarsi mettendo in movimento le intelligenze educative e professionalizzanti. Anch’io credo, però, che questo immane sforzo debba essere accompagnato da un progetto chiaro e da un sostegno economico adeguato.

La terza, discende sempre dal modello d’istruzione, d’istruzione e formazione professionale e universitario che pur potendo attuarsi in piena autonomia nazionale, non può che collocarsi nell’ambito delle linee e degli indirizzi fissati dall’Unione Europea. Se non altro perché di quest’Europa noi Italiani dovremmo sentirci orgogliosi protagonisti. L’U.E. sappiamo si sta muovendo su binari di partenariato diffuso e quindi su percorsi non obbligati ma partecipati. Ricordiamo insieme che nel documento Strategia Europa 2020 il Presidente Barroso fra i tre obiettivi principali (crescita intelligente, sostenibile e inclusiva) ha presentato sette iniziative faro. Una di queste riguarda “Un’agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro” onde modernizzare i mercati occupazionali e consentire alle persone di migliorare le proprie competenze in tutto l’arco della Vita (Basterebbe recuperare il libro Bianco di Edith Cresson) … E fra le iniziative faro il Presidente Barroso indica lo “Youth on the move”. L’obiettivo è aumentare l’attrattiva internazionale degli istituti europei di insegnamento superiore e migliorare la qualità generale di tutti i livelli dell’istruzione e della formazione nell’U.E. combinando eccellenza e equità mediante la mobilità degli studenti e tirocinanti …” . Ma la riforma delle professioni intellettuali si è collocata in questo contesto di visione internazionale?

La quarta, attiene alla relazione fra professioni intellettuali e le Istituzioni Costituzionalmente riconosciute (Regioni, Province, Comuni). Lo abbiamo già evidenziato nel primo punto. Le professioni intellettuali sono e rimangono riferimento di ogni società evoluta per favorirne la crescita quantitativa e qualitativa. I servizi nei paesi moderni debbono stare al passo con le dinamiche innovative ed evolutive. Le professioni intellettuali, solo in Italia, sono state invece marginalizzate nell’ambito di burocratici controlli, verifiche affidate al Ministero di Giustizia. La pseudo visione di funzione pubblica non risponde certo alle domande di una moderna società. (fatte salve le competenze di alcune categorie che sono chiamate a svolgere funzione pubblica: Avvocati, Commercialisti, Medici.) Qualche tentativo di recupero di questi ritardi è stato messo in atto inserendo le categorie libero professionali nell’ambito degli Organismo del CNEL, ma ciò non basta. Come può una categoria che deve relazionarsi con la propria Regione, che ai sensi del dettato Costituzionale ha competenze proprie e concorrenziali, trascinarsi sul piano di una mera e burocratica rappresentanza “pubblica” nazionale? Una contraddizione che certamente provoca e promuove dinamiche estranee alle rigide normative libero professionali.

Viviamo il rischio, forse la certezza, che mentre a Roma si discutono norme superate a Brescia, come a Siracusa nuove figure professionali offrano risposte di alta qualità alle domande di una società moderna. La nostra società e la nostra economia non possono aspettare i ritardi o le visioni distorte del legislatore. Le società per tenere il passo rincorrono processi di autorganizzazione che, frequentemente, il legislatore codifica e riconosce in fasi postume.

La quinta, è derivante dal ritardo che il sistema economico, produttivo e sociale ha subito a causa di una difficoltà, oserei definirla mancanza, di relazione diretta e permanente con le professioni intellettuali. L’Italia vive ancora una sorte di dicotomia strutturata fra i gangli dell’economia e coloro che sono chiamati ad offrire risposte intellettuali di alta qualità. Il riferimento più evidente è la legge 580 istitutiva delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura. In questa sede oggi sono collocati alcune professioni che pur non essendo riconosciute come intellettuali prestano ed offrono servizi intellettuali. (Albi: Agenti affari in mediazione, periti ed Esperti …).

Non possiamo nascondere che questo tema ne ingloba anche un altro quello delle società professionali oggetto di continue controversie fra professioni intellettuali e imprese.

La sesta, riguarda la rappresentanza delle professioni intellettuali in Ordini e/o Collegi. Cosa ci sia di pubblico nel rappresentare, tutelare e promuovere le funzioni, competenze delle professioni intellettuali tecniche mi riesce difficile comprenderlo. Quando un tecnico svolge funzioni “pubbliche” incaricato da qualche Tribunale lo fa rispondendo del proprio operato a quella Istituzione della Giustizia che è regolata da proprie norme. Si leggono inoltre, nelle proposte di riforma delle libere professioni motivazioni astruse, incomprensibili, assolutamente poste al di fuori del contesto e delle dinamiche delle professioni e della società.

Unire più Collegi più Ordini non costa meno. Anzi in alcuni casi i costi saranno decuplicati.

Unire i Collegi non determina maggiore efficienza rappresentativa se ancora in questo Paese ci si ostina a considerare Enti Pubblici le rappresentanze dei professionisti. Il riferimento alla funzione pubblica è servita a troppi organi centrali per bloccare, rallentare le dinamiche di crescita della categoria. Una affermazione certamente molto forte ma che è suffragata dal fatto che ai Collegi e Ordini, a detta di alcuni loro Consigli Nazionali, sia impedito di fornire strumenti di informazione, servizio, supporto dinamico e qualitativo. Molti Collegi e Ordini, sfidando alchimistiche interpretazioni giuridiche provocate da un sistema superato centrale, hanno tollerato l’istituzione di organismi regionali (relazioni con l’Ente Regione). Hanno promosso l’istituzione di fondazioni per la formazione. Hanno pensato di strutturare parallelamente organi di servizi (consorzi, cooperative, enti vari ecc.).

Unire più Collegi e/o Ordini non determina il miglioramento della rappresentanza che in dinamiche di percorsi delle competenze tende ad elevarsi sempre più sia per i diplomati (Corsualità formativa permanente anche all’estero), che i Laureati di primo livello (vedremo cosa provocherà la riforma dell’università, dopo il rilievo del parziale fallimento di questi percorsi universitari atti a recuperare i drop-out e a valorizzare le competenze acquisite), sia per i laureati (i Master sono diventati ormai uno dei fattori di completamento dei percorsi universitari).

La settima. L’unione di più categorie intellettuali non può determinare anche la fusione delle rispettiva Casse di Previdenza. Vi troppi fattori e elementi, normativi, gestionali, storico strutturali che ne determinano una evidenza impercorribilità. Anche l’eventuale, quanto improbabile e improponibile, fusione delle Casse non determinerebbe affatto un miglioramento della qualità della gestione delle stesse. Basti rilevare le strutture e i bilanci delle diverse Casse categoriali per rilevare quanto da me affermato (documentate anche in relazioni della Commissione parlamentare del Lavoro);

L’ottava. Vi sono comparti, settori che più di altri sono coinvolti da processi di trasformazione. Questi, in Europa, come nel mondo, sono riconducibili all’agricoltura. L’Europa si è avviata occupandosi di agricoltura. Oggi questo comparto viene riproposto alla propria centralità, in quanto riferimento essenziale della gestione territoriale, ambientale e di nuova economia. (Green Economy). L’Europa e l’Italia saranno chiamati a impegni e politiche particolari per favorire iniziative di apertura commerciale per i settori del futuro, come prodotti e tecnologie “verdi” e prodotti e servizi ad alta tecnologia …. ( in primis le energie rinnovabili).

E se la crescita sostenibile per l’Europa e per l’Italia deve … promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva … occorre che anche le Professioni Intellettuali Verdi siano pronte ad affrontare la sfida. Rimuovere la finzione di servizi gratuiti da offrire ad un agricoltura di sussistenza e di limitata professionalità è e sarà uno degli obbiettivi che l’Europa e l’Italia dovranno perseguire. L’agricoltura rappresenta la più alta sfida che l’Europa e l’Italia dovranno affrontare per rilanciare la nostra economia e la qualità del nostro vivere.

Risponde a queste domande, riflessioni una riforma che promuove il COGEPAPI?

La risposta è talmente chiara ed evidente che forse ci si deve chiedere perché i Consigli nazionali dei Periti Agrari, dei Periti Industriali e dei Geometri insistano, si ostinino così convintamente su questa strada, pur con un dissenso territoriale ampio e maggioritario.

Forse chi opera sul territorio ha una visione più ampia e concreta di chi opera, da troppo tempo, senza ricambio (gli Ordini e i Collegi non hanno limiti di mandato) in sedi che la modernità del nostro Paese ha già superato.

Ed infine, tornando nell’ambito della mia categoria, Il Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, sono tentato di pensar male, peccando senza incorrere in errore, se ritengo che chi non ha nulla da proporre consegna i propri tesori residuali ad un interlocutore maggioritario in cambio di un posto al sole.

Scusandomi per le battute forse un poco eccessive, spero che questa mia, oggetto di condivisione diffusa non solo nella Regione lombarda, possa trovare accoglimento, quale contributo alla riflessione.

Pensare alle riforme, con un respiro lungo, deve impegnarci ad individuare percorsi che agevolino il raggiungimento delle mete dello sviluppo, della crescita e delle qualità intellettuali.

Ne gioverà la nostra Italia e la nostra Europa.

Distinti saluti

                                                                     Mario Braga
Presidente  CRPA



martedì 2 novembre 2010

PROFESSIONI: AVANTI LA RIFORMA E I TECNICI STUDIANO LA FUSIONE.

Sono notizie riportate dalla stampa nazionale (Italia Oggi del 27/10/2010 pag. 39).
Prosegue quindi la discussione sulla riforma ( proposta Siliquini che tanto piace al CNPA) in Commissone Giustizia alla Camera.
In concomitanza, i tecnici ( i Consigli nazionali dei geometri, periti agrari e periti industriali) studiano la fusione ( per portarsi avanti e essere pronti a dare il via alle procedure costituenti il nuovo ente ).
Ma cosa stanno studiando ?
Se non è di troppo disturbo, vorremmo sapere e/o avere qualche notizia anche noi...( noi iscritti). Un minimo di informazione non ci dispiacerebbe, anche perchè  vorremmo capire quale fantomatico " nuovo ordine si vuole realizzare e soprattutto come verrà organizzato"anche perchè diventerà la nostra futura casa professionale, se le cose dovessero andare come auspicano i tre CN.
Personalmente, non sono così ottimista come invece  appare sulla stampa di " regime" anche se i timori di colpi di testa della politica  sono sempre dietro l'angolo.
Una cosa temo...i silenzi. Troppe volte il CNPA si è tricerato dietro i silenzi e poi abbiamo visto delle belle sorprese.... o no !!!
PeritiAgrariLiberi
pt/2010/gmt/07

lunedì 18 ottobre 2010

FINALMENTE SIAMO STATI ASCOLTATI...MEGLIO TARDI CHE MAI !

Cosa volete, alla fine la ragione e il buon senso prevalgono.
C' è  infatti giunta la notizia, dopo i ripetuti interventi e solleciti postati su questo BLOG, che il Consiglio Nazionale  ha posto all'ordine del giorno nella prossima riunione del 22 c.m l'esame e la discussione di una bozza - documento sul delicato e importante tema delle " tariffe e competenze acquisite."
Si sono mossi e  adesso corrono ai ripari dopo anni di silenzio e inattività...meglio tardi che mai.
Ciò che rammarica è che non ci siamo sbagliati sulle nostre previsioni, infatti a tutt'oggi nessuna istanza ufficiale è stata presentata al Ministero competente per l'aggiornamento delle nostre tariffe e competenze acquisite ( sono ancora in discussione nel CNPA....perchè tanto ritardo ???..).
Un' agire imspiegabile o forse spiegabile dal Decreto Bersani ( che ha abrogato solo i minimi tariffari non le tariffe) e dal progetto COGEPAPI di fusione dei collegi dei geometri, periti agrari e periti industriali che ha favorito, la messa in un cassetto dimenticato, le nostre " tariffe e competenze" ?????
Se così fosse, sarebbe una scelta di una gravità ingiustificabile e imperdonabile da parte del CNPA e se incece sono altri i motivi ci vengano illustrati.....forse capiremmo.
Per il resto avanti tutta, si provveda con la massima sollecitudine alla presentazione della documentazione al Ministero competente e perchè no, anche ai Collegi Provinciali.......forse un pò di informazione in più non fa male e ci aiuterebbe tutti.
Pm Tiraboschi

pt/2010/gmt/07

sabato 16 ottobre 2010

AGGIORNAMENTO DELLE TARIFFE E COMPETENZE ACQUISITE:I SILENZI DEL CNPA PRECCUPANO E INSOSPETTISCONO !

I DOTTORI COMMERCIALISTI HANNO ADEGUATO LE TARIFFE E NOI ?????
POLITICHE, STRATEGIE E SCELTE SBAGLIATE DEL CNPA ??????

Abbiate pazienza, non è per polemizzare, ma il tema "dell' AGGIORNAMENTO DELLE NOSTRE TARIFFE E COMPETENZE ACQUISITE"  è molto sentito dai colleghi che esercitano la professione. E' parte del lavoro quotidiano dei preventivi, delle offerte e partecipazioni a bandi pubblici e privati dove la chiarezza è fondamentale per l'accesso è l'acquisizione dell'incarico.

Quindi, credo di far cosa gradita ( ovviamente non per tutti. I soliti ignoti - idioti evitino i loro squallidi commenti) nel seguite  con particolare attenzione il tema, come feci per il " Censimento  ISTAT - generale dell'Agricoltura dove richiamai l'attenzione del CNPA a fare chiarezza  " poi fatta anche se in ritardo" sulla legalità delle competenze dei Periti Agrari. ( Se non è vero si prega di smentirmi.)

L'amico Consigliere Nazionale Paolo Bertazzo, come è sua consuetudine, con tempestività è intervenuto su questo Blog per rassicurarmi ( e di questo lo ringrazio) sottolineando il lavoro che il CNPA sta facendo, dissociandosi però dai ritardi.
Non ho motivo di dubitare, ma gradirei una più dettagliata e articolata risposta in merito, vista la valenza che ha per la nostra Categoria. Credo sia " un nostro legittimo diritto".
Quale allora, una fonte certa e attendibile se non il Presidente Nazionale Andrea Bottaro, al quale mi rivolgo per avere un suo sollecito intervento chiarificatore dello stato i cui ci troviamo su " tariffe e competenze".
E' un mio diritto-dovere chiedere ( sono un perito agrario iscritto come tantissimi altri colleghi) e un suo dovere-diritto rispondere (nella sua qualità di Presidente  del Collegio Nazionale cioè di tutti noi).

Non pretendo che intervenga su questo Blog, sarebbe troppo, anche se un pò di umiltà non farebbe male. Provveda comunque, gli strumenti non mancano:" sito del CNPA, Il Perito Agrario" in questo caso verrebbero usati a proposito.

Umilmente scenda dal piedistallo tra i terreni Colleghi e ci informi, ci illumini.
Eviti una volta tanto di trincerarsi dietro la solita " segretazione burocratica" tanto prima poi le cose vengono alla luce.
C'è un pò di urgenza di sapere, come ben può immaginare.... non ci deluda ,anche perchè non possiamo più tollerare silenzi su questioni tanto importanti per il nostro lavoro.
Tutto il CNPA ne è responsabile davanti alla Categoria....ricordatevelo !

Cordialmente
Pm. Tiraboschi

pt/2010/gmt/07

giovedì 14 ottobre 2010

ECCO IL DOCUMENTO UFFICIALE CHE SANCISCE LA FUSIONE DEI COLLEGI E DELLE CASSE.

Abbiamo recuperato il documento ufficiale sottoscritto dai tre Presidenti dei Collegi dei Geometri, Periti Agrari e Periti Industriali inviato alla Commissione Giustizia che sancisce senza dubbio alcuno la scelta di fusione dei tre Collegi in un unico ordine " dei tecnici laureati per l'ingegneria" e la unificazione delle Casse di Previdenza compresa quella dei Periti Agrari.
Scelte che non hanno mai avuto il deliberato della categoria e soprattutto degli iscritti alla Cassa di Previdenza.
Il nostro domani:    in un solo ORDINE   e in UNA SOLA CASSA.


E' QUESTO CHE VOGLIAMO ????????


Pm. Tiraboschi.


CONSIGLIO NAZIONALE DEI GEOMETRI E DEI GEOMETRI LAUREATI


COLLEGIO NAZIONALE DEI PERITI AGRARI E DEI PERITI AGRARI LAUREATI

CONSIGLIO NAZIONALE DEI PERITI INDUSTRIALI E DEI PERITI INDUSTRIALI LAUREATI

PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

C o o r d i n a m e n t o C O G E P A P I – 0 0 1 8 7 R o m a , v i a d i S . B a s i l i o , 7 2

CONSIGLIO NAZIONALE DEI GEOMETRI E DEI GEOMETRI LAUREATI – Via Barberini, 68 – 00187 ROMA – Tel. 06.42.03.161 – Fax 06.48.91.23.36

COLLEGIO NAZIONALE DEI PERITI AGRARI E DEI PERITI AGRARI LAUREATI – Via P. Amedeo, 23 – 00185 ROMA – Tel. 06.48.90.67.13 – Fax 06.48.82.150

CONSIGLIO NAZIONALE DEI PERITI INDUSTRIALI E DEI PERITI INDUSTRIALI LAUREATI – Via di S. Basilio, 72 – 00187 ROMA – Tel. 06.42.00.84 – Fax 06.42.00.84.44

Gent.ma On. Giulia Bongiorno, presidente II Commissione (Giustizia)

Egr. On. Andrea Gibelli, presidente X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo)

e p.c.

Gent.ma On. Maria Grazia Siliquini, relatrice di maggioranza per la riforma delle professioni

Camera dei Deputati

Piazza di Montecitorio, 1

00186 Roma

Roma, 18 febbraio 2010


Rif: Seduta del 24 novembre 2009. Audizione dei rappresentanti di CO.GE.PA.PI. nell’ambito

dell’indagine conoscitiva in relazione all’esame delle proposte di legge C. 3 Iniziativa

popolare, C. 503 Siliquini, C. 1553 Vietti C. 1590 Vitali, C. 1934 Froner, C. 2077 Formisano

e C. 2239 Mantini, in materia di riforma delle professioni


Gentilissima Onorevole, Egregio Onorevole,

desideriamo innanzitutto ringraziarVi per averci dato la possibilità, nella seduta del 24 novembre

scorso, di esprimere la nostra comune posizione sul tema della riforma delle professioni. La

contemporanea presenza dei massimi rappresentanti dei geometri, periti agrari e periti industriali –

formalizzata anche nell’organismo di rappresentanza (CO.GE.PA.PI.) al quale abbiamo dato vita

poco più di un anno fa – ha voluto sottolineare la specificità della questione concernente le

professioni tecniche di primo livello che da tempo sostengono di appartenere a un medesimo

orizzonte di riferimento e desiderano promuovere le condizioni perché tale identità di fondo riceva

il necessario riconoscimento legislativo.

Ci permettiamo, dunque, con questo documento di confermare le nostre dichiarazioni e di

approfondire le ragioni della proposta che Vi abbiamo formulato in nome dei quasi 200.000 iscritti

ai nostri albi.

La proposta

Seguendo iniziative legislative risalenti alla scorsa legislatura (C. 867 Siliquini, C. 1216 Mantini,

C. 1319 Vietti, C. 1442 Laurini, C. 2160 Governo, C. 2331 Naccarato e C. 3277 iniziativa popolare)

e confermate da analoghi disegni presentati nel corso di quella attuale (oltre a quelli citati in oggetto

va ricordata la proposta di legge Siliquini n. 1100), chiediamo:

• l’unificazione delle categorie professionali dei geometri, dei periti agrari e dei periti industriali
mediante la costituzione di un unico ordine denominato “dei tecnici laureati per l’ingegneria” nel
quale dovranno accedere i laureati triennali di matrice tecnica;
• l’unificazione della Cassa italiana di previdenza e assistenza dei geometri liberi professionisti,
dell’Ente di previdenza dei periti industriali e dei periti industriali laureati e della Gestione
separata dei periti agrari e dei periti agrari laureati presso l’Ente nazionale di previdenza e di
assistenza per gli impiegati agricoli.

Le ragioni

1. Adeguamento della normativa italiana allo standard europeo. Nell’ambito dell’Unione

Europea vige il principio della corrispondenza tra percorsi formativi e titoli professionali e trova

piena attuazione la Direttiva europea n. 89/48, che sancisce che per l’esercizio di una

“professione intellettuale” all’interno dei paesi dell’UE sia necessario un periodo di formazione

post-secondaria di almeno tre anni. Ormai, non appare più rinviabile un percorso destinato a

uniformare il nostro sistema di formazione e classificazione delle professioni tecniche in un

sistema che preveda due livelli: il primo caratterizzato dalla laurea triennale o da un periodo di

formazione post-secondaria equivalente, il secondo dalla laurea specialistica o quinquennale.

Solo in questo modo sarà anche possibile porre rimedio ai danni inferti dal Dpr 328/2001 che ha

rappresentato per tutte le professioni tecniche di primo livello la perdita di un percorso chiaro e

definito tra formazione e indirizzo professionale. Vale infine la pena di sottolineare come

l’istituzione dell’albo dei tecnici laureati per l’ingegneria intenda anche uniformare il proprio

lessico delle professioni a quello comunemente adottato negli Stati membri dell’Unione Europea

dove le denominazioni in uso sono semplicemente due: ingegnere e tecnico di ingegneria (in

Francia ingenieur-diplomè o ingenieur reconnu, in Germania Diplom-Ingenieur, in Gran

Bretagna engineering technician, in Spagna ingeniero técnico)!.

2. Rilancio delle lauree triennali. Così come abbiamo avuto modo di sottolineare nel corso

dell’audizione “statistiche, da noi verificate, mostrano come gli iscritti alle sezioni B per

ingegneri e architetti – nel 95% al sud e nell’88% al nord – proseguono il loro percorso

formativo per tentare di ottenere una laurea magistrale”. Ciò significa che, allo stato delle cose,

la laurea triennale viene considerata alla stregua di una stazione intermedia collocata in

un’apparente deserto professionale. Ciò non solo non corrisponde al vero, ma anzi costituisce

quasi una forma di “pubblicità ingannevole”, tenuto conto del fatto che “mancano 180 mila

tecnici intermedi” (Confindustria, dichiarazione del 28 gennaio 2009) e che quindi diventa

estremamente urgente la necessità di ripristinare un ponte tra formazione e professione.

Un’indiretta conferma a questa diagnosi arriva da un altro dato: sono gli iscritti ai nostri tre albi a

costituire oggi uno dei maggiori fattori di incremento delle lauree triennali nel nostro Paese,

testimoniando del fatto che esiste un circolo virtuoso lungo l’asse professione!formazione e

che va assolutamente riattivato lungo l’asse formazione!professione.

3. Semplificazione e razionalizzazione con sensibile diminuzione nel numero degli organismi di

rappresentanza. Sarà uno degli effetti immediati che seguirà all’attuazione della nostra proposta:

comporterà una riduzione dei componenti di almeno due terzi rispetto al numero attuale. Nel

nostro Paese la questione della “riduzione delle poltrone” è sempre presente nel dibattito

pubblico, ma ha sempre riguardato “quelle altrui”. Questa volta – e crediamo per la prima volta –

si deve parlare di “autoriduzione” attuata liberamente e con piena consapevolezza.

I modi della riforma delle professioni

Per attuare l’unificazione, si riterrebbe opportuno ricorrere allo strumento della legge di delega, e

alla conseguente emanazione di decreti legislativi, atteso per un verso il rango della normativa che

attualmente disciplina le tre professioni (regio decreto 11 febbraio 1929, n. 274, regio decreto 11

febbraio 1929, n. 275, regio decreto 25 novembre 1929, n. 2365) e per altro verso la necessità di

emanare una normativa dettagliata e tecnicamente complessa, che richiede tempi adeguati per la

predisposizione delle norme e della disciplina di coordinamento.

Ma naturalmente ogni decisione in tal senso è di pertinenza del legislatore. Che quindi saprà

senza dubbio scegliere anche lo strumento legislativo in grado di favorire velocità e semplicità

nell’iter di applicazione della riforma.

* * *

Restando a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e confidando in una valutazione positiva

della nostra comune ed unitaria posizione, cogliamo l’occasione per porgere i nostri migliori saluti.

Il Presidente CNG         Il Presidente CNPA         Il Presidente CNPI

Fausto Savoldi               Andrea Bottaro                 Giuseppe Jogna

martedì 12 ottobre 2010

ABUSIVISMO:NON SPARIAMO NEL MUCCHIO...LA COLPA E' LA NOSTRA !

Generalizzare su un tema tanto delicato e " poco sentito dalla categoria" è populismo, ma soprattutto " non cultura della professione di perito agrario" se non si interviene con atti e fatti concreti.
Purtroppo siamo fatti così, sembra quasi una nostra tradizione, denunciamo l'abusivisno e tutto finisce lì....non basta. Non basta incolpare CNPA e i consiglieri nazionali per gratificare la nostra coscienza; noi che siamo la Categoria ci siamo ????.
Sono 25 - 30 anni che sento la solita solfa, mai invece ho sentito, caro Sandrini, azioni e interventi diretti contro l'abusivismo, soprattutto quello delle Organizzazioni agricole o per esse da parte dei Collegi Provinciali. Paure, convivenze......non lo so; stà di fatto che nulla è cambiato in tanti anni perchè nulla è stato fatto " coscientemente" da tutti : Categoria, Collegi Provinciali, CNPA.
Quante volte ( ricordo) il problema è stato affrontato nelle assemblee nazionali dei presidenti provinciali, negli incontri regionali e provinciali è stato stigmatizzato......e quante volte il tutto  poi è finito nella massima indifferenza??? .......una scelta.?  un tacito consenso???
Voi che siete dirigenti territoriali della Categoria, che sentite il problema che denunciate, date il via ad iniziative concrete, non aspettate che altri facciano quello che dovreste fare.......altrimenti tra 25 anni saremo nella stessa situazione con l'abusivismo sulle spalle e alla ricerca di ipotecici colpevoli che ben sapiamo chi sono.
Cordialmente
Pm. Tiraboschi

pt/2010/gmt/10

giovedì 7 ottobre 2010

IL CNPA CI DICA QUALCOSA SULL'AGGIORNAMENTO DELLE TARIFFE E DELLE NUOVE COMPETENZE DEI PERITI AGRARI....DOVE SIETE !!!

Insomma, il CNPA ha presentato qualcosa al Ministero competente per l'aggiornamento e/o revisione delle nostre tarifffe e per le nuove competenze.?  Parli...dica......!
E' dal 1993 che aspettiamo..........17 anni sono tanti non vi sembra ???
Ma dal 1993 ad oggi cosa è stato fatto??? diteci qualcosa o il tutto come al solito è segretato !
Su questo Blog da tempo abbiamo sollevato il problema e l'urgenza di intervenire " nella delicata e importante materia", ma non abbiamo avuto " NESSUN RISCONTRO UFFICIALE DA PARTE DEL CNPA".
Dai silenzi potremmo trarre l'amara conclusione che nulla è stato fatto fino ad oggi ( cioè nessuna proposta di modifica è stata presentata) e come al solito solo con il senno di poi si tenterà di correre ai ripari  ( esempio: Indagine ISTAT, PGT ecc).
E i Consiglieri Nazionali cosa fanno..........dove sono..............ci dicano qualcosa...........o sono stati privati  della parola ??????
Ma è mai possibile che non sappiano mai niente...che non dicano mai niente.
Ohh.......ma che ca...o ci fate a Roma....le pippe.!!
Scusate lo sfogo......

PeritiAgrariLiberi

pt/2010/gmt/07

mercoledì 6 ottobre 2010

RICONOSCIMENTO ALLA PROFESSIONE DEL PERITO AGRARIO

Perito Agrario ed attività commerciale


Il Ministero dello Sviluppo Economico chiarisce i requisiti di accesso per le attività di commercio di prodotti alimentari e somministrazioni di bevande alla luce del D.Lgs. Risoluzione 8.7.2010 n. 86656 2) Quesito in materia di esercizio di vicinato e requisiti professionali – Interpretazione articoli 65 e 71, 6 comma. Ai fini dell'avvio di un'attività commerciale di vendita al dettaglio di frutta e verdura, si chiede se a norma dell'articolo 71, 6 comma, lettere a), b), e) del D.Lgs. 59/2010, il diploma di perito agrario possa essere riconosciuto come requisito professionale valido per l'avvio dell'attività o se lo si debba integrare con la frequenza del corso professionale per la somministrazione degli alimenti (art. 71, lettera a) del D.Lgs. 59/2010). Con la risoluzione 86656 dell'8 luglio, invece, il direttore generale richiamandosi alla circolare 3635/C emanata dal Ministero dello sviluppo economico, riconosce valido ai fini della qualificazione il possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea, anche triennale, o di altra scuola ad indirizzo professionale, almeno triennale, purché nel corso di studi siano previste materie inerenti al commercio, alla preparazione o alla somministrazione degli alimenti. Pertanto alla luce di quanto il direttore sopra affermato ritiene che «il diploma di scuola media superiore di perito agrario, considerate le materie oggetto del corso di studio, nonché la capacità di formare figure professionali in grado di occuparsi dell'amministrazione di aziende agrarie e zootecniche curandone sia la fase di produzione sia la commercializzazione dei prodotti, possa considerarsi requisito professionale valido».

pt/2010/gmt/10
dal sito del CNPA

venerdì 1 ottobre 2010

REGIONE LOMBARDIA: CREDITO DI FUNZIONAMENTO PER LE IMPRESE AGRICOLE.

Bando credito di funzionamento per le imprese agricole

Un fondo regionale per sostenere gli agricoltori lombardi nel pagamento degli interessi sui crediti bancari concessi alle imprese agricole per esigenze di funzionamento.
La Direziona Generale Agricoltura per far fronte all’attuale crisi finanziaria ha previsto attraverso il “PACCHETTO FIDUCIA” una serie di misure e di interventi per favorire l’accesso al credito delle PMI.
Tra questi è stato istituito un fondo regionale dell’importo pari ad € 3.389.408,30 per le agevolazioni finanziarie alle imprese agricole per il credito al funzionamento del quale è stata assegnata la gestione a Finlombarda e che prevede il concorso nel pagamento degli interessi sulle operazioni di credito effettuate dalle Banche a favore delle imprese agricole.

Chi può presentare la domanda?

L’aiuto è riservato alle PMI che abbiano sede legale e operativa nel territorio lombardo e siano iscritte al registro delle imprese della C.C.I.A.A. alla sezione speciale “imprenditori agricoli” o alla sezione “coltivatori diretti” e sono autorizzate ad operare le Banche aderenti al Regolamento predisposto da Finlombarda.

Quando presentare la domanada?

Le domande di finanziamento possono essere presentate dal 1 ottobre 2010 fino ad esaurimento delle disponibilità finanziarie.

Quali sono gli importi ammissibili a contributo?

Il finanziamento concesso dalla banca sarà destinato a sostenere il fabbisogno finanziario dell’impresa agricola per esigenze di funzionamento aziendale con un importo minimo ammissibile a Contributo pari a € 20.000,00 ed un massimo pari ad € 100.000,00. La durata del finanziamento non potrà essere inferiore ai 24 mesi e superiore ai 60 mesi, comprensiva dell’eventuale periodo di preammortamento della durata massima di 12 mesi.
Le operazioni di finanziamento saranno stipulate al tasso di interesse pari a euribor 3/6 mesi pro-tempore per operazioni a tasso variabile o IRS vigente, in funzione della durata del finanziamento, per operazioni a tasso fisso e maggiorate di uno spread, alle migliori condizioni del mercato definite nel Regolamento perfezionato con la Banca.

L’attività di istruttoria viene svolta da Finlombarda nel rispetto dell’ordine cronologico di ricezione e in relazione alle disponibilità finanziarie del Fondo e trasmessa alla D.G.Agricoltura che adotta il provvedimento di concessione.

Il Contributo erogato da Finlombarda direttamente all’impresa agricola è determinato, sull’importo del finanziamento ammesso all’agevolazione ed è pari al 2% annuo e comunque non superiore al tasso applicato all’operazione.

La misura del tasso di riferimento, in conformità con le disposizioni dell'Unione Europea, è resa pubblica sul seguente sito internet: http://ec.europa.eu/comm/competition/state_aid/legislation/reference_rates.html

Referente:
Cesare Scolari
UO Competitività delle imprese e delle filiere agroalimentari
tel 02 6765 2686 
fax 02 6765 2757
email cesare_scolari@regione.lombardia.it



PeritiAgrariLiberi  Notizie

pt/2010/gmt/10

giovedì 30 settembre 2010

TARIFFE PROFESSIONALI DEI PERITI AGRARI: DA REVISIONARE E AGGIORNARE ALLE NUOVE COMPETENZE ACQUISITE.

Revisionate le tariffe dei Commercialisti...adesso tocca anche a noi......o siamo professionisti di serie B;C;D....Z ???. Fenomeno classico.....chi ha potere si riempie le tasche !

1993, ultimo aggiornamento delle tariffe dei Periti Agrari.
17 anni sono passati...troppi, anche se, siamo in compagnia di altre professioni e alcume messe peggio.
 Vi è anche il nodo delle NUOVE COMPETENZE acquisite e non tariffate ,che  peggiora la nostra situazione per le inutili conflittualità e/o malintesi che si creano con altre professioni  e nel mondo del lavoro per la mancanza di chiarezza, che spesso fomenta incomprensioni con i nostri committenti pubblici e privati a scapito ovviamente delle nostre attività professionali.
Ben ha fatto il Presidente Nazionale nel suo intervento sul Sole- 24 Ore del 27 settembre a richiamare il  delicato problema.
Ora però è importante sollecitare l'adeguamento delle tariffe se la richiesta è gia stata inoltrata o provvedere con urgenza a presentare la documentazione idonea al Ministero.
Per il futuro ( riforma delle professioni) ci cerchi di trovare una soluzione ai troppi ritardi ( oggi siamo a 17 anni !!!) introducendo sistemi di adeguamento delle tariffe ( esempio applicando ISTAT - caro vita) per poter rincorrere il nostro potere d'acquisto.
Perchè, se è diminuito quello dei salari e stipendi in questi ultimi anni, non lo sono da meno le nostre tariffe!
Pm. Tiraboschi

pt/2010/gmt/07

mercoledì 29 settembre 2010

OTTIMA L'INIZIATIVE DEL CNPA DELLE VIDEOCONFERENZE PER FORMARE I PERITI AGRARI ALL'ESAME DI ABILITAZIONE.

Ottima iniziativa del Collegio Nazionale con le teleconferenze formative dei futuri abilitanti.
Sul sito del CNPA, è stato pubblicato il calendario dei tele- incontri e i temi che verranno trattati da docenti tutti Periti Agrari Professionisti.

PeritiAgrariLiberi Notizie

pt/2010/gmt/07

RIFORMA DELLE PROFESSIONI: NON TUTTO E' ORO QUELLO CHE LUCCICA.

Non vorremmo sbagliarci, ma le " informazioni" da noi raccolte a livello politico per quanto riguarda l'ipotesi di costituire un unico ordine professionale tra i collegi dei geometri,periti agrari e periti industriali, non ha quel la credibilità e quel consenso che invece viene presentato ( quasi fosse ormai scontato) sulle testate professionali ( vedasi Perito Agrario n. 4/10).
Se da una parte il CUP e il PAT hanno presentato un documento unitario al Ministro Alfano, il progetto COGEPAPI- Siliquini è stato bocciato pesantemente dalle professioni tecniche ( ingegneri, architetti, agrotecnici).
E' difficile quindi, che " la politica" dia consenso a una proposta ( COGEPAPI) che è in forte dissonanza con professioni " forti" come ingegneri e architetti....non vi sembra !
Ma la cosa che dovrebbe preoccupare è che da tempo i Periti Agrari,  forti dell'ipotesi di fusione con geometri e periti industriali, hanno trascurato quelle iniziative che avrebbero dovuto tutelare e promuovere la  professione ( aggiornamento dell'ordinamento della professione - competenze, delle tariffe ecc.)
Temi, che indipendentemente dalla riforma, andavano e vanno curati con sistematicità e solerzia non fosse altro per consolidare, in questo delicato momento di transizione, la visibilità della nostra professione oggi in forte crisi.

PeritoAgrarioLibero

pt/2010/gmt/09

martedì 28 settembre 2010

CENSIMENTO GENERALE AGRICOLTURA IN LOMBARDIA: DURA PRESA DI POSIZIONE DEGLI AGROTECNICI.

Abbiamo ricevuro dal Collegio Nazionale degli Agrotecnici la dura nota che di seguito pubblichiamo in merito  " al mancato rispetto delle norme previdenziali e elusione di base imponibile" relativamente agli incarichi da sottoscrivere da parte dei rilevatori .
Riteniamo la notizia interessante, per i risvolti previdenziali e fiscali, anche per i Periti Agrari che si accingono a firmare l'incarico professionale.

PeritiAgrariLiberi  Notizie



MINISTERO DELLA GIUSTIZIA


COLLEGIO NAZIONALE DEGLI AGROTECNICI

E DEGLI AGROTECNICI LAUREATI

Roma, 27 settembre 2010

Prot. n. 4163 OR/sg


Oggetto: 6° Censimento generale all’Agricoltura e alle Foreste



dell’agricoltura.Incarichi di “Rilevatore” manncato rispetto delle  norme previdenziali.



Elusione di base imponibile


Dott. Roberto ALBETTI

IVA. Presidente ERSAF-Ente Regionale per i Servizi

all'Agricoltura e alle Foreste

Via Copernico, 38

20125 MILANO

e, p.c. Egreg. Dott. Egreg. Dott. Giulio DE CAPITANI

Regione Lombardia

Assessore Regionale all’Agricoltura

Via Pola, 12

20124 MILANO

e, p.c. Egreg. Dott. Enrico GIOVANNI

Presidente ISTAT - Istituto Nazionale di Statistica

Via Cesare Balbo, 16

00184 ROMA

e, p.c. Al Comando della Guardia di Finanza

Via Melchiorre Gioia, 5

20124 MILANO

e, p.c. All’Agenzia delle Entrate

Via dei Missaglia, 97

20143 MILANO

e, p.c. Egreg. Dott. Carlo SICILIANI

Presidente Gestione previdenziale

AGROTECNICI/ENPAIA

Viale Beethoven, 48

00144 ROMA

UFFICIO DI PRESIDENZA: Poste Succursale n. 1 - 47122 FORLI’

Tel. 0543/720.908 - Fax 0543/795.263 - E-mail: agrotecnici@agrotecnici.it - www.agrotecnici.it

SEDE: presso il Ministero della Giustizia - Via Arenula, 71 - 00186 ROMA

Tel. 06/6813.4383 - 06/6885.2531 - 06/6885.2082

e, p.c. Egreg. Dott. Arcangelo PIRRELLO

Presidente EPAP - Ente di Previdenza ed Assistenza

Pluricategoriale

Via Vicenza, 7

00185 ROMA

e, p.c. Egreg. Dott. Alessandro MARASCHI

Coordinatore Gestione previdenziale

AGROTECNICI/ENPAIA

SEDE

e, p.c. Ai Signori Prefetti delle Province della Lombardia

LORO SEDI

e, p.c. Ai Presidenti dei Collegi degli Agrotecnici

e degli Agrotecnici laureati della Regione Lombardia

LORO SEDI

e, p.c. Ai Presidenti dei Collegi dei Periti agrari

e dei Periti agrari laureati della Regione Lombardia

LORO SEDI


URGENTISSIMO

Anticipato a mezzo fax/e-mail. Segue raccomandata.


Le modalità scelte dall’ERSAF per la gestione del 6° Censimento Nazionale

dell’Agricoltura hanno già dato origine a forti polemiche nelle modalità di reclutamento dei Rilevatori

e Coordinatori (in ordine ai quali è in corso un accertamento dei Collegi degli Agrotecnici e degli

Agrotecnici laureati della Lombardia per rilevare irregolarità riferite all’attribuzione di incarichi di

rilevamento/coordinamento a soggetti inidonei, in violazione dell’art. 348 c.p.); spiace ora rilevare

come l’ERSAF, anche all’atto di far sottoscrivere i contratti ai soggetti prescelti, insista nella

violazione delle norme previdenziali e fiscali richiedendo, all’atto del conferimento dell’incarico,

indebite iscrizioni previdenziali che possono comportare, in taluni casi, l’evasione dell’IVA e che

inevitabilmente daranno vita ad un nuovo contenzioso.

Si osserva che tale problema riguarda sia gli Agrotecnici e gli Agrotecnici laureati che,

identicamente, i Dottori Agronomi ed i Periti Agrari iscritti negli Albi in quanto anche a costoro

ERSAF impone od intende imporre l’aggiramento delle norme previdenziali specifiche, forzatamente

collocandoli in una Gestione previdenziale diversa da quella propria.

Infatti i Coordinatori e Rilevatori scelti da ERSAF per l’espletamento delle attività

censuarie agricole vengono, in questi giorni, chiamati a sottoscrivere i relativi contratti, che sono tutti

redatti sotto forma di “Contratto di collaborazione coordinata continuativa”, facendo contestualmente

sottoscrivere a ciascuno la domanda per le detrazioni d’imposta (riservate ai parasubordinati) nonché

di determinazione di aliquota per la Gestione separata dei parasubordinati INPS.

La modalità contrattuale della “Collaborazione coordinata continuativa” è in via generale

applicabile (con alcune specifiche eccezioni) ai soggetti che non sono esercenti una attività

professionale propria e che sono privi di P.IVA, ponendosi tale contratto a metà fra il lavoro autonomo

ed il lavoro dipendente.

Tuttavia gli iscritti negli Albi professionali degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati,

dei Dottori Agronomi e Forestali e dei Periti agrari che esercitano l’attività libero-professionale in

qualunque modo (sia in forma di “collaborazione coordinata continuativa” che con “Partita IVA”)

sono obbligatoriamente tenuti ad iscriversi alle rispettive Gestioni previdenziali, che sono le seguenti:

1. Per gli Agrotecnici e gli Agrotecnici laureati Fondazione ENPAIA

Gestione separata AGROTECNICI

2. Per i Periti agrari ed i Periti agrari laureati Fondazione ENPAIA

Gestione separata PERITI AGRARI

3. Per i Dottori Agronomi e Forestali EPAP Ente di Previdenza

ed Assistenza Pluricategoriale

si rammenta altresì che, ad ogni effetto di legge, per gli iscritti negli Albi professionali sopra indicati le

rispettive Gestioni previdenziali sono “previdenza di primo pilastro” ed interamente sostitutive

dell’INPS.

I Regolamenti e gli Statuti delle tre citate Casse previdenziali, tutti approvati dal Ministero del

Lavoro, sono al riguardo chiarissimi.

Per memoria di chi legge si ricorda che il “Regolamento della Gestione separata degli

Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati” all’art. 1 concernente “Iscritti alla Gestione”, così recita:

“1. Gli iscritti all’albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati che esercitano attività

autonoma di libera professione senza vincolo di subordinazione, ivi compresi i titolari di

rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di cui all’art. 49, comma 2, lett. a) del T.U.

delle imposte sui redditi, approvato con D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, ancorchè svolgano

contemporaneamente attività di lavoro subordinato, sono obbligatoriamente iscritti, così come

previsto dall’art. 1 del D. Lgs. 103/96, alla Gestione separata dell’Ente Nazionale di Previdenza

per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura - nel seguito denominato Fondazione”.

2. Il “Regolamento della Gestione separata dei Periti agrari” così recita:



“1. Gli iscritti all’Albo dei periti agrari che esercitano attività autonoma di libera professione senza



vincolo di subordinazione, ancorchè svolgano contemporaneamente attività di lavoro



subordinato, ivi compresi i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di cui



all’art. 49, comma 2, lett. a) del T.U. delle imposte sui redditi, approvato con D.P.R. 22 dicembre



1986, n. 917, sono obbligatoriamente iscritti, così come previsto dall’art. 1 del D. Lgs. 103/96



alla Gestione separata dell’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in



Agricoltura - nel seguito denominato Fondazione”.

3. Lo Statuto dell’EPAP, all’art. 4 “Iscritti”, così recita:

“1. Ai sensi dell’art. 1 del d. lgs. 10 febbraio 1996, n. 103, sono obbligatoriamente iscritti, o

registrati all’Ente di Previdenza e Assistenza Pluricategoriale (EPAP), gli iscritti agli albi

professionali dei dottori agronomi e dottori forestali, degli attuari, dei chimici e dei geologi

che esercitano comunque attività autonoma di libera professione in forma singola o

associata senza vincolo di subordinazione, anche sotto forma di prestazione saltuaria e/o

occasionale o collaborazione coordinata e continuativa, svolta nei confronti dei soggetti

pubblici e privati, ancorché svolgano contemporaneamente attività di lavoro dipendente.

Resta evidentemente da vedere se l’attività di Rilevatore/Coordinatore nell’ambito del

6° Censimento generale dell’agricoltura sia attività professionale per le categorie indicate (nel qual

caso i compensi relativi verrebbero attratti nella sfera previdenziale come indicato) oppure no (nel

qual caso potrebbe presumersi corretta l’iscrizione all’INPS - Gestione parasubordinati); per gli

iscritti nell’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati l’attività predetta è sicuramente di

natura professionale, posto che l’art. 11, c. 2 lettera f, della legge professionale 6 giugno 1986

n. 251 e successive modificazioni ed integrazioni, fra le competenze professionali degli Agrotecnici e

degli Agrotecnici laureati prevede espressamente:

“la rilevazione dei dati statistici”

Ne consegue che, nel caso i Rilevatori e Coordinatori del Censimento siano Agrotecnici ed

Agrotecnici laureati (ma, si ha ragione di ritenere, anche Dottori Agronomi o Periti agrari) iscritti

nell’Albo e privi di partita IVA, l’ERSAF può legittimamente stipulare un contratto di collaborazione

coordinata continuativa ma tuttavia prevedendo -come prescritto per legge- l’iscrizione alla Gestione

Separata AGROTECNICI/ENPAIA e gravando l’importo dell’aliquota al 2% come previsto dal D.

Lgs. n. 103/1996, dove ogni diversa iscrizione previdenziale coercitivamente imposta rappresenterebbe

un atto illegale.

Ancor più grave è il caso dell’Agrotecnico o dell’Agrotecnico laureato che, in possesso di

P.IVA perché esercente la relativa attività professionale (fra gli Agrotecnici e gli Agrotecnici laureati

selezionati dalla Regione diversi risultano essere in questa condizione); in tali casi la evidente

coercizione psicologica cui essi sono sottoposti all’atto della firma del contratto (la mancata firma del

contratto di para-subordinazione con iscrizione INPS può portare alla mancata formalizzazione

dell’incarico), oltre alle già indicate illegittimità, comporta l’evasione dell’IVA sulle (mancate)

fatture che il soggetto avrebbe dovuto emettere, ma che non emetterà in quanto l’ERSAF, con

comportamento antigiuridico, sottrae tali compensi dall’imposizione IVA per attergarli nell’ambito del

lavoro parasubordinato.

Posto che tale situazione non riguarda solo gli iscritti nell’Albo professionale degli

Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati ma altresì gli iscritti negli Albi degli Agronomi e dei Periti

agrari, che presumibilmente sono la maggioranza dei 515 Coordinatori/Rilevatori incaricati, l’Agenzia

delle Entratee la Guardia di Finanza vorranno verificare, secondo competenza, l’entità degli importi

che verrebbero elusi dalla mancata imposizione IVA.

I Collegi degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati sono invitati a contattare i propri

iscritti, così come anche individuati con nota dello scrivente prot. n. 4080/2010, per avvisarli degli

obblighi previdenziali e fiscali cui sono tenuti, invitandoli a non sottoscrivere dichiarazioni indebite,

neppure sotto l’eventuale minaccia della revoca dell’incarico e nel caso detta eventuale minaccia venga

effettivamente posta in essere, sono inviatati a fornire ai propri iscritti la necessaria tutela giudiziaria.

Si rivolge altresì sentitissimo invito all’Assessore regionale all’Agricoltura perché

intervenga nei confronti dell’ERSAF per impedire che le descritte eventualità trovino concretezza,

segnalando l’urgenza dell’intervento, posto che -per quanto di conoscenza- i primi contratti sono

previsti in firma per domani.

In conclusione si invita l’ERSAF a desistere dalla decisione di voler far iscrivere

soggetti liberi-professionisti a Gestioni previdenziali improprie o diverse dalle loro in quanto ciò

costituisce violazione di legge; parimenti si invita l’ERSAF a voler rispettare, nell’attribuzione

degli incarichi, gli obblighi IVA rinunciando a voler diversamente qualificare la base imponibile,

eludendo la conseguente imposta.

A tale riguardo si ricorda che è lo stesso “Regolamento di esecuzione” del 6° Censimento

generale dell’agricoltura, approvato con D.P.R. 23.7.2010 n. 154 a correttamente prevedere

espressamente che gli Enti “Organi del censimento” possano conferire incarichi di natura

autonoma, soggetti ad IVA; l’art. 22, c.2 del citato “Regolamento” infatti così recita:

“ Ai sensi dell'articolo 17 del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, convertito, con modificazioni,

dalla legge 20 novembre 2009, n. 166, i competenti organi censuari possono conferire, per lo

svolgimento dei compiti di rilevatore e coordinatore, anche incarichi di natura autonoma

limitatamente alla durata delle operazioni censuarie e comunque non oltre il 31 dicembre 2011”.

La spiacevole necessità di dover rendere la presente comunicazione -indotta

esclusivamente dall’incomprensibile comportamento degli uffici dell’ERSAF- non esime lo scrivente

dall’offrire, ove richiesta, la propria disponibilità nell’applicare correttamente le norme richiamate (a

tale riguardo si indica fin d’ora come utile riferimento l’Agr. Dott. Alessandro MARASCHI - port.

338/85.46.174).

Un cenno di riscontro circa la volontà dell’ERSAF di voler rispettare le citate norme

relative agli iscritti negli Albi professionali del settore agrario sarà gradita.

Distinti saluti.
                                                        Il Presidente
                                                  ( Roberto Orlandi)