venerdì 30 aprile 2010

NUOVO SONDAGGIO

SIETE CONTENTI DEL LAVORO FATTO DAL CONSIGLIO NAZIONALE ?

   

       NO           SI              NON LO SO






Votazione fino al 15 maggio 2010

" aiutiamoci per capire" partecipate.




pt/2010

IL SONDAGGIO SU QUESTO " BLOG" BOCCIA LA PROPOSTA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA FUSIONE DELLA CASSA E DEL COLLEGIO DEI PERITI AGRARI CON I GEOMETRI E PERITI INDUSTRIALI

Non sarà un dato definitivo, ma certamente è " rappresentativo della diretta volontà di 216 periti agrari" un nutrito numero di Colleghi, che ringrazio vivamente della collaborazione.

Il risultato è chiaro e inequivocabile:
Votanti 216
             NO ALLA FUSIONE   167    (77%)
             SI   ALLA FUSIONE     48     (22%)              
             NON SO                          1
Questa è l'espressione di voto democratico degli iscritti, che supera ogni falsa illazione che ci è stata propinata dal Consiglio Nazionale ( pubblicamente). Ci venga dimostrato il contrario con prove documentali e non proponendo numeri a casaccio o per sensazioni percepite girando l'Italia. Suvvia un pò di serietà.

I 216 votanti, rappresentano il 2% dei 16000 Periti Agrari d'Italia e il 7% dei circa 3250 iscritti alla Cassa che in proiezione sono:
  - SUI 16000
     77%      NO ALLA FUSIONE        12320  ISCRITTI
     22%      SI  ALLA FUSIONE            3250  ISCRITTI

- SUI 3250 ISCRITTI ALLA CASSA

    77%      NO  ALLA FUSIONE     2502  ISCRITTI ALLA CASSA
    22%      SI     ALLA FUSIONE      715   ISCRITTI ALLA CASSA

UN RAPPORTO DA 3 A 1 DI PERITI AGRARI " BOCCIA la proposta non solo della fusione delle Casse ma anche dei Collegi dei Periti Agrari con Geometri e Periti Industriali ,il cosidetto "CO.GE.PA.PI".
Tutto il pacchetto - proposta di Legge del Consiglio Nazionale, che non si sa se e quando è stata deliberata ,
viene rifiutato in maniera chiara è netta dagli iscritti.
Una spaccatura netta tra ciò che " impone il CNPA" e quello che vogliono i Periti Agrari. Una piena delegittimazione dell'operato del Consiglio Nazionale ?

Questo è quanto leggo nei risultati del sondaggio ( ovviamente è la mia valutazione), ma ciò non toglie che anche  "ALTRI" DOVREBBERO RIFLETTERE.

Ciò che mi conforta e mi rende ottimista da questa esperienza, è che la Categoria ( gli iscritti) quando e se interpellati ( anche con modesti mezzi a disposizione come il Blog) ha dato prova di esserci e di decidere liberamente su questioni tanto delicate come la Professione e la Pensione. Una grande grande prova di partecipazione diretta, la volontà di esserci e non pilotati come spesso avviene nelle Assemblee annuali dei Presidenti Provinciali, che purtroppo, non rappresentano ( perchè non informano) la realtà territoriale dei propri iscritti.
I Periti Agrari ci sono.....e Roma mediti.

Piermaria Tiraboschi


pt/2010

giovedì 29 aprile 2010

PERCHE' NON VENGONO PRESENTATI O PUBBLICATI I BILANCI DEL COLLEGIO NAZIONALE DEI PERITI AGRARI ?

E' una domanda che in tanti colleghi ci siamo posti, anzi qualcuno ha anche agito giudizialmente per vedere sto benedetti bilanci, Ma alle sollecitazioni, come è consuetudine, c'è il silenzio tombale. Solo il  segretario nazonale dichiara ( Vi dico la mia.......sul Perito Agrario 5/2008) " il CNPA pubblica i suoi bilanci e quindi è un dato a tutti noto....." ma quando avete pubblicato i bilanci???? La notizia mi è sfuggita?.
Bando alle ciance vorrei richiamare l'attenzione su alcuni paradossi.
Punto 1.
L'art. 17 della Legge 434/1968 ( Ordinamento della Professione di Perito Agrario) recita: " L'assemblea degli iscritti all'albo e nell'elenco speciale per l'approvazione del conto preventivo e di quello consuntivo è convocata nel mese di marzo di ogni anno". Questo è un obbligo che hanno i Collegi Provinciali, mentre il Collegio Nazionale ne è esonerato.
Il Collegio Nazionale non ha questi obblighi ( perchè la sopra citata legge non gli prevede) anche se è un Ente che ha personalità giuridica di diritto pubblico, sotto il controllo del Ministero della Giustizia.
Altro paradosso. Ai sensi dell'art. 2 della legge 97/2003 al comma 2 recita":........in ragione dell'assetto dimensionale e organizzativo, INTEGRA CON PROPRIO REGOLAMENTO, adottato in armonia.............l'amministrazione e la contabilità nelle materie non specificatamente disciplinate dal presente regolamento".  E' probabile ( questa è la mia ipotesi) che il CNPA si è dotato di un "regolamento proprio" con delibera del Consiglio Nazionale trasmesso all'amministrazione vigilante e al Ministero del Tesoro dove è stato regolamentato che il Bilancio di esercizio viene presentato e approvato solo dal Consiglio Nazionale con nessun obbligo di renderlo pubblico ai Collegi provinciali e agli iscritti.
Se fosse così ( non ho il regolamento a disposizione ) le scelte fatte in pasato ( che non vuol dire che vadano bene anche oggi) è stata quella di non informare  gli iscritti, di occultare i bilanci, di sottoporli solo alla approvazione del Consiglio nazionale e ai revisori contabili ( nominati dal Consiglio stesso) cioè i  controllati nominano i controllori ( conflitto di interessi).
Come vedete il tutto è costruito secondo la solita logica oscurantista della non trasparenza. Meno gli iscritti sanno meglio è. Questo è il senso del messaggio che ci viene trasmesso.... o no ?

Punto 2

Il Consiglio Nazionale, ha già approvato ( senza motivazioni e senza chiedere parere ai collegi provinciali) un aumento del contributo pro-capite per perito agrario da versare al Collegio Nazionale per sostenerne le spese di Euro 14,18  ( da € 25,82 a € 40,00 per perito) un aumento del 60%  di contribuzione, che corrisponde alla sommatoria degli indici Istat annuali dal 1990 ad oggi in un solo colpo.
Un aumento, che è utile dirlo, penalizza fortemente i Collegi Provinciali , che avrebbero avuto il diritto di essre partecipi di queste scelte.
Un aumento, che porterà nelle casse romane del collegio nazionale ( iscritti 16.000) un incremento di circa 227.000,00 Euro per complessivi Euro 640.000,00 contro i 413.000,00 ante-aumento.
 A questo punto, posso fare solo delle domande, non avendo a disposizione " elementi contabili e di bilancio certi " non essendo resi pubblici a noi iscritti,  che giustificano un così abnorme aumento contributivo.
1) Tale aumento + 60% del contributo ha una giustificazione in nuovi servizi e se sì ,quali e cosa costano?
    ( come la Pec, che dobbiamo pagare dopo il primo anno ?????)
2) I bilanci del CNPA, si presentano in crisi finanziaria ? per liquidità e morosità di realtà provinciali che non pagano ?
3)  I costi di gestione hanno avuto un incremento da un anno con l'altro del 60% pari a € 227.000,00 ?
4) Presidenti Provinciali e iscritti sono contenti ?
5) C'è l'Assemble dei Presidenti il prossimo 8 Maggio.........

Pm. Tiraboschi



pt/2010

mercoledì 28 aprile 2010

DA OGGI POTRANNO POSTARE " COMMENTI "SOLO UTENTI REGISTRATI.

DA OGGI SUL BLOG

VERRANNO PUBBLICATI

SOLO " COMMENTI" DI

UTENTI REGISTRATI.

I SIGNORI  " ANONIMI" SONO

SERVITI.

I LORO INSULTI E MINACCE 
                                  
SONO UN DISCREDITO PER


LA CATEGORIA.

PERITIAGRARILIBERI


IMPORTANTE                 IMPORTANTE                 

PER ACCEDERE AL BLOG CON I COMMENTI:

1) ACCEDI CON IL TUO ACCOUNT " GOOGLE"  ( SE NON ISCRITTO, ISCRIVERSI)
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N.B QUESTA PROCEDURA EVITA GLI ANONIMI.




pt/2010

martedì 27 aprile 2010

CASSA DEI PERITI AGRARI: ASSEMBLEA DEGLI ISCRITTI IL 15 MAGGIO A VERONA.

SVOLTA STORICA NEL COMITATO DI GESTIONE DELLA CASSA.

Su proposta dei Consiglieri Braga Mario e Moretti Giancarlo e con l'approvazione unanime del Comitato di Gestione è stata approvata l'iniziativa di convocazione dell'Assemblea degli Iscritti  il prossimo 15 Maggio a Verona. ( la prima volta nella storia dell'Ente dei periti agrari).

Oggetto dell'incontro sarà la presentazione dell'andamento gestionale e del relativo Bilancio di Esercizio, iniziative in merito ai regolamenti e approfondimento di alcuni temi di carattere generale per gli iscritti.

Un momento informativo e di confronto che è significativo delle innovazioni  che il nuovo Comitato di Gestione  ,  con successo  sta portando avanti  per la Cassa e gli iscritti Periti Agrari.

Un'occasione da non perdere alla quale si raccomanda la massima adesione .

Sarà nostra premura darvi con la massima sollecitudine ulteriori informazioni.

Pm. Tiraboschi
pt/2010

ASSEMBLEA DEI PRESIDENTI DEI COLLEGI PROVINCIALI A ROMA IL 8 MAGGIO 2010

Sabato 8 Maggio c.a. a Roma, presso il CENTRO CONGRESSI DELL'UNA HOTEL - IN VIA GIOVANNI AMENDOLA, 57, è indetta, dal Collegio Nazionale, la riunione dei Presidenti dei Collegi Provinciali d'Italia.
Corposo e importante, per il prossimo futuro della categoria l'Ordine del giorno:
a.    attività svolte nell'anno 2009 con particolare riguardo a:
       1. riforma della scuola media superiore;
       2. esercizio della professione e riforma ordinistica;
       3. progetto di costituzione dell'Ordine dei tecnici Laureati per L'Ingegneria;
b.    linee programmatiche del Consiglio nazionale per il prossimo futuro.

Come vedete ( noi vi informiamo sugli incontri importanti mentre sul " Perito Agrario" non c'è parola) la sostanza negli argomenti in discussione non manca per la nostra vita professionale e per il nostro domani.
Purtroppo, ancora una volta, è una Assemblea pilotata dal Presidente Nazionale e dal Consiglio. Vi spiego il perchè a scanso di equivoci.

I documenti in discussioni e/o tesi congressuali:
1) copia della relazione che il  Presidente terrà;
2) copia del bilancio di esercizio con relative relazioni illustrative dei conti, anche per giustificare il già deliberato aumento della quota che ogni perito agrario iscritto dovrà versare al CNPA: da 25 a 40 Euro ( un + 15 Euro circa);
3) copia del programma delle linee guida che il CNPA ha messo in cantiere e che varrebbe la pena di esaminare anticipatamente.

Gli atti di cui ai punti 1,2,3, che a rigor di logica ( così si fa in tutte le assemblee ordinistiche) dovrebbero essere anticipatamente inviate ai partecipanti ( Presidenti dei Collegi Provinciali) per dare l'opportunità di una disamina degli stessi nelle sedi territoriali , in quello spirito di costruttiva collaborazione, che dovrebbe caratterizzare le relazioni categoriali, come vedrete, non verranno trasmessi come al solito, anzi il bilancio non verrà manco presentato in Assemblea ( mi auguro di essere smentito......ne sarei felicissimo !!!).

Il tutto,  cari Colleghi, è già stato deciso e confezionato, senza nessuna possibilità di un " sostanziale contradditorio"  con gli iscritti. Questo è il modo  di agire dell CNPA, la nostra dirigenza.

La solita recita teatrale, con i soliti attori che da anni assolvono al loro compitino, che ormai fa ridere anche i polli ( i polli siamo noi iscritti) e che non ha più credibilità e consenso.

Ma.....la farsa continua........... purtroppo.......... anche con il nostro silenzio...........che poi  è  assenso.

Su tutto questo mi interrogo e mi chiedo e vi chiedo, come fa il CNPA  ad essere credibile
 e legittimato, quando non ha il coraggio di presentarsi e mettersi in discussione in anteprima su tesi e documenti che sono il cuore del futuro della nostra categoria e della nostra professione.
Forse tutto questo vuol dire che hanno paura del confronto e del giudizio degli iscritti, la consapevolezza della propria debolezza intellettuale, la convinzione che solo  non informando potranno primeggaire nel consenso dei fedelissimi ( attenzione...li vedrete sfilare negli interventi...ordinati e preparati sulla lezioncina) come ormai da 19 anni si ripete.
L'anonimato di una categoria come " i soliti ignoti" che hanno postato su questo blog solo insulti, minacce e tentato di screditare colleghi che non la pensano come loro " i dissidenti". Mai un commento articolato, intelligente e propositivo dei loro convincimenti, privi di una dialettica costruttiva....solo dei veri " uomini primitivi".

Provino una volta tanto a dare delle risposte chiare e concrete........almeno una volta.....è una supplica !

Buon lavoro a tutti i partecipanti all ' Assemblea.

Piermaria Tiraboschi




pt/2010

lunedì 26 aprile 2010

DURO ARTICOLO SU " TEATRO NATURALE" SUI PERITI AGRARI.

Abbiamo recuperato sulla rivista "TEATRO NATURALE" un duro intervento sulla difficile situazione che attraversano i Periti Agrari.
Rispettando e condividendo le posizioni dei Colleghi di Roma, questo però,  non deve essere oggetto di strumentalizzazioni da parte di nessuno e tanto meno di facili giudizi.
Pm. Tiraboschi

Periti agrari allo sbando? Una gestione da commissariare? L'ombra del tribunale

di Luigi Caricato
http://www.teatronaturale.it/articolo/9080.html

Abbiamo ricevuto in gran ritardo una lettera in Redazione con data primo marzo, ma, si sa, su Poste italiane tutti ormai sanno che è impossibile fare affidamento.

Si tratta di una lettera di dura denuncia, che riporta in calce il riferimento a un gruppo di Periti Agrari dell’Albo di Roma, i quali “non osano firmarsi per paura di ritorsioni”.

Abbiamo fatto le opportune verifiche per appurare la verità dei fatti e abbiamo così deciso di pubblicarla, non integralmente, perché laddove non potevamo accertarci di alcune accuse non ci è sembrato giusto riportarle.

Va detto però sin da subito, e a scanso di equivoci, che la categoria dei periti agrari non ne esca in fondo molto bene. Ma questo lo sapevamo già: Andrea Bottaro è presidente nazionale dal 1994, per l'esattezza, con risultati sotto gli occhi di tutti, visto che nessuno sente più parlare dei periti agrari.

La categoria esiste, è vero; ma è come se fosse invisibile: non hanno una voce pubblica, segno evidente che Bottaro potrebbe anche lasciare la presidenza se non è in grado più di dare quella visibilità a una professione agricola pur così determinante.

Ma veniamo alla lettera.

“Siamo un gruppo di cinque Periti Agrari iscritti all’Albo di Roma. Da tempo contestiamo il nostro presidente nazionale Perito agrario Andrea Bottaro per la gestione fallimentare della categoria, peraltro improntata a poca trasparenza e molto personalismo e nepotismo”.

Fin qui l’esordio della lettera. Ovviamente il signor Bottaro potrà sempre dire la sua, qualora avesse dalla sua parte qualche giustificazione per il suo operato che io giudico quanto meno evanescente, se non altro perché le uniche categorie che si rendono visibili sono gli agrotecnici e gli agronomi. Ma questa è un’altra storia, che si può certamente approfondire qualora i periti agrari ne sentissero l’esigenza.

Torniamo alla lettera.

“Nella nostra contestazione siamo collegati a nostri colleghi del Nord Italia, molto attivi, ma a livello provinciale siamo ostacolati dal Presidente del Collegio di Roma, Perito agrario Vincenzo Santoro (…)
(…) Il 23 gennaio 2010 i nostri colleghi del Nord Italia hanno organizzato un incontro a Lonato di Brescia, per parlare del futuro (…) in quell’incontro sono uscite cose clamorose.
In quella sede infatti è stato strappato il velo su discorsi che giravano da tempo: e precisamente che il nostro Presidente Bottaro sarebbe stato ‘condannato’ in Tribunale per avere minacciato il Presidente di una categoria concorrente (quella degli Agrotecnici)................!
A Lonato è stata effettivamente mostrata la sentenza che condanna il Presidente Bottaro.
A Lonato i Periti Agrari presenti hanno sottoscritto un documento che chiede al Signor Ministro della Giustizia (che vigila sugli Albi professionali) di commissariare il Collegio Nazionale e rimuovere Bottaro.

E’ peraltro l’unico modo per fargli lasciare quella poltrona che occupa da venti anni e dalla quale, di sua volontà, mai si schioderà. “

Il testo della lettera lancia dure accuse, che qui non riportiamo perché evidentemente riteniamo doveroso che i Periti Agrari escano finalmente allo scoperto e dimostrino di avere il coraggio di esporsi con i propri nomi e cognomi; poi, si sa, possono anche chiedere di non renderli pubblici i nomi, ma in Redazione è preferibile che non giungano lettere anonime.

D’altra parte, finché c’è questo clima di paura la situazione non potrà certo cambiare.

La mia sensazione è che se non vi sia mai stata una reale opposizione a Bottaro e al suo gruppo. Come potrà mai cambiare un simile scenario?

Io, dal di fuori, senza conoscere quel che ruota attorno a una gestione che comunque giudico statica e poco visibile, non fosse altro per il fatto che dei periti agrari non si sente mai parlare in giro, quasi non esistessero, segno di una pessima attività di comunicazione, e ciò nonostante tali professionisti siano numericamente una presenza significativa.

La lettera prosegue denunciando il grande potere di Bottaro nel “neutralizzare la richiesta di commissariamento del Collegio Nazionale”. E prosegue, sostenendo che da parte dell’attuale Presidente vi sia “una ferrea censura”.

Sta di fatto che la rivista “Il Perito Agrario” è soltanto un’insieme di fogli tenuti assieme da una copertina, ma di qui a parlare di una rivista ce ne vuole. E' una rivista contenitore, senza taglio giornalistico; e questo è decisamente un punto debole, che certo non giova alla categoria, soprattutto oggi, in una società vocata alla comunicazione.

Ma ecco quanto si legge ancora nella lettera:

“Il nostro Consiglio nazionale è stato perquisito e dei computer sequestrati. Ma su questa rivista non è uscita una riga di questi fatti e neanche della condanna del Bottaro. Gli iscritti al nostro Albo sono perciò tenuti all’oscuro di tutto.

Perché questo sistema salti, l’unico modo, è che la stampa si occupi del caso. Ne parli. Accenda un riflettore su questa vicenda. Solo così la politica se ne occuperà, le coperture non saranno più sufficienti, i Periti Agrari iscritti all’Albo saranno informati. (…)

La speranza – è scritto nella lettera – è che “Teatro Naturale” si faccia carico di dare risalto a questa denuncia. Lo abbiamo fatto, fortemente convinti che era necessario farlo. Chiediamo tuttavia, pur nella riservatezza dei nomi, che dietro ad ogni lettera ci sia comunque una firma, un indirizzo, un recapito telefonico, almeno in tal modo sarà possibile costruire qualcosa di diverso.

La battaglia per dare un segnale di svolta a una categoria così importante è necessaria e doverosa. Ma occorre essere più determinati e uscire allo scoperto. Noi di “Teatro Naturale” siamo al fianco dei Periti Agrari che sognano e desiderano avere un Collegio nazionale diverso, più democratico e trasparente.

Intanto, per quanti ignorano la vicenda, riportiamo alcuni documenti che ci sono giunti, e altri che abbiamo pescato in Rete, con la posizione del diretto interessato.

Non tocca a noi giudicare le questioni giudiziarie, che hanno tempi lunghi e percorsi complessi; certo è che se si denuncia una scarsa trasparenza da parte della Presidenza nazionale, c'è da immaginare che questa scarsa capacità di rendere pubblico lo stato della realtà non giova in alcun modo alla categoria.

Indipendentemente da tutto, un Presidente che sia in carica dal 1994 mi sembra comunque una scelta poco felice.

Di chi è la colpa? Dello strapotere di Bottaro che ha la forza di convincere tutti a convogliare su di lui le preferenze o di coloro che continuano a votarlo senza
capirne il perché?
O forse non esiste una valida alternativa, se finora non si è riusciti a lanciare un segnale di discontinuità?

Il dibattito è aperto. Accogliamo volentieri su Teatro Naturale i contributi di quanti vorranno intervenire. Andrea Bottaro compreso, Senza censure, evidentemente.

pt/2010

venerdì 23 aprile 2010

ECCO LA DIFFERENZA..........CARI ANONIMI.

Carissimo Piermaria,

fai bene a mostrare (ancora una volta, l’ennesima, come se ce ne fosse bisogno) i problemi reali della categoria, persino ai finti ciechi che fanno finta di non vederli.


Purtroppo sono ancora un bel po’ i Presidenti provinciali che si girano dall’altra parte, che fanno finta di non capire, che fanno come gli struzzi, che nascondono la verità persino ai loro consiglieri.

Nemmeno se gli metti davanti agli occhi la realtà dei fatti hanno l’onestà di ammettere l’esistenza degli stessi.

Il perché è presto detto.

Quanti sono i Collegi provinciali che non versano la quota a Roma? E da quanti anni non la versano?

Certamente a Roma fa molto comodo tenere questi Collegi per gli attributi.

Che ci sia un ritorno per Roma al momento delle votazioni del Consiglio Nazionale?

Per questi Presidenti provinciali (che fanno gli insegnanti, come quello nazionale, che sono pensionati e che hanno scambiato la sede del collegio provinciale per la casa di risposo, che non fanno niente per i loro iscritti perché il problema più grosso per loro è quello di far venir sera, Presidenti o Consigli provinciali che stanno male se non hanno un loro iscritto rappresentante a Roma, che hanno messo la sede del Collegio provinciale presso la Coldiretti o altre sedi sindacali) l’importante è che non si sappia niente dei problemi attuali del Nazionale.

Bisogna nascondere, insabbiare, celare anche l’evidenza.

Come diceva qualcuno “ognuno ha il governante che si merita” e, ahimé, probabilmente, come lo dimostrano i fatti, noi da 15 anni ci meritiamo questa governance che non ha fatto nulla per gli iscritti e ancor meno per i liberi professionisti.

Da Lunedì, dopo ACI e INPS (che erano partite ancora a ottobre dell’anno scorso), anche le Poste Italiane danno gratis la casella PEC a tutti i cittadini italiani che ne faranno richiesta.

E il nostro Nazionale cosa fa?

Te la fornisce a pagamento (solo il primo anno è gratis).

Peccato che il CNPA abbia già speso soldi per 18.000 caselle PEC.

Chissà se il CNPA ci guadagna?

E quanto ci guadagna dalla prestigiosissima rivista?

Chissà perché pubblica solo articoli firmati dagli asserviti?

Ovviamente ha già pubblicato tutta la vicenda penale e le due condanne penali.

Chi ne ha visto traccia?

Vedi, Piermaria, la nostra categoria è rappresentata a livello locale da gente che rispecchia in pieno quelli che siedono a Roma, con tutto il rispetto per entrambi, s’intende.

Gente con un pelo sullo stomaco che i lupi in confronto sembrano glabri.

E oltre a non perdere il vizio non perdono nemmeno il pelo.

Però devono stare attenti, perché rischiano di fare la fine di quei Presidenti provinciali che trovatisi costretti di fronte a Consigli schierati con posizioni diametralmente opposte alle loro hanno fatto la fine di Golia. Tanto per citarne uno, leggasi Mantova.

Qui ci sono Presidenti che non solo si ostinano a rimanere neutrali di fronte a fatti che urlano dimissioni a squarcia gola, ma che addirittura prendono le difese di Roma.

Addirittura tra gli anonimi c’è chi arriva a definire messia con la emme maiuscola il Presidente nazionale. Oltre che blasfemo, questa persona dimostra di appartenere all’esatto opposto del messia, ovvero al peggio del peggio, satana. E forse lo dimostra anche nei fatti, perché dubito che si tratti di un Presidente provinciale.

La nostra fortuna, Piermaria, è che gli iscritti sono più intelligenti di quanto credono quelli che siedono a Roma o in giro per le province italiane.

Noi lo abbiamo sempre saputo. E non abbiamo bisogno di prove.

Ma forse certi (diversi) rappresentanti sì che hanno bisogno di prove.

E cosa di meglio delle votazioni all’ENPAIA nell’area Nord?

Queste dimostrano semplicemente che sono stati eletti gli unici due candidati che avevano presentato un programma.

Gli altri candidati si sono invece presentati solo con i loro nomi e le loro faccine di bronzo, persino a Verona l’anno scorso (l’unica volta che si sono visti) a chiedere il voto dei periti grandine che loro stessi hanno sempre dequalificato come non professionisti.

Ovviamente si fidavano delle promesse romane. Speriamo che, vista la fine che hanno fatto, non si fidano più.

Ma ne dubito vivamente perché qui siamo di fronte a persone che pur di arrivare ai loro interessi e obbiettivi sono pronti a vendere anche loro madre.

Ma visto che sono anonimi, mi sa che anche le loro madri sono altrettanto anonime.

In senso strettamente letterale, ovviamente. Forse anche di fatto?

Possibile che non si rendono conto, a differenza degli iscritti, che chi siede a Roma ci sta portando da 15 anni nel baratro più profondo.

A chi giova il CO.GE.PA.PI.?

Cosa ci guadagna il Presidente Nazionale, quando sa benissimo che da 16 o 17 mila iscritti che siamo ne rimarranno dentro solo i 3200 iscritti alla cassa?

Perché perdere il comparto professionale per antonomasia, il settore primario, e lasciarlo agli Agrotecnici e agli Agronomi?

Perché questi ultimi se ne vedono bene dal fondersi con terzi?

Perché fondere le casse?

Chi ci guadagna dalla fusione delle casse?

Forse i Geometri, la cui cassa va talmente a gonfie vele (verso le cascate del Niagara) che hanno chiesto di portare il contributo versato dal committente dal 4 al 5% ?

Senza parlare delle competenze professionali.

Tanto per fare un esempio: chi può adesso chiamarsi Paesaggista?

Solo gli architetti, i quali ci stanno fregando da sotto i piedi anche il comparto del verde pubblico e privato.

Gli unici che lo stanno difendendo a spada tratta sono gli Agrotecnici e gli Agronomi.

Certamente non è una questione di numeri, visto che i Notai pur essendo solo in 7.500 non cercano nessuno (e se ne guardano bene) con cui fondersi.

Ma tant’è!!!

Cosa possiamo pretendere Piermaria da questi rappresentanti nazionali e provinciali?

Se la gestione della categoria per 15 anni è stata questa, vuol dire che ci sono stati quelli che l’hanno voluta, appoggiata, sostenuta ed acclamata.

Speriamo solo che dove non arrivi il buon senso, arrivi qualcosa altro. E specialmente che arrivi presto.

E se qualcuno si offende per quello che diciamo, caro Piermaria, vuol dire che abbiamo toccato il tasto giusto.

Questi ultimi dovrebbero vergognarsi del loro operato. Ma se arrivano a definirsi messia, figuriamoci che considerazione hanno degli iscritti.

Basta andarlo a chiedere al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per sapere come siamo stati apostrofati. Ma non dagli altri, ma da chi ci rappresentava in quel momento.

Nemmeno nelle circolari ai Collegi provinciali usano per firmarsi il titolo di Perito Agrario!!!

Forse, come diceva giustamente Vittorio T, proprio per non confondersi con i Periti Agrari.

Infatti con quello che guadagnano ogni anno dal Collegio Nazionale (solo di gettoni di presenza, persino laddove non sono mai stati) certamente non appartengono agli studi di settore dei periti agrari.

Magari a quello dei notai.

Un cordiale saluto,

Elia Sandrini

pt/2010

QUALCUNO NON HA ANCORA CAPITO COSA VOGLIAMO..........POVERINI ! PARLIAMONE ANCORA.

Quanto nervosismo c'è in giro.

I pretoriani romani ( che sono alla frutta) non hanno altra ragione che diffamare e perseguitare con stupide illazioni i colleghi che esprimono liberamente il loro disagio e dissenso. Siamo riusciti a stanarli e a farvi vedere lo squallore e le meschinità di questi , che sono poi " i degni rappresentanti del sistema che hanno ideato e che gestiscono da un ventennio".

Chi dissente dal pensiero unico " romano" è visto come il male peggiore da aggredire con la diffamazione, le minacce di querele , l'l'insulto. Un sistema a dir poco " quasi fascista", dove solo il " min.cul.pop " nazionale con i suoi paladini è depositario illuminato della misticità profetica della verità assoluta. Avete costruito un mito.......che purtroppo non riuscite più a gestire e che vi sta lentamente portando alla rovina.
Bravissimi e complimenti.......continuate così.

Fortunatamente, e questo è gratificato dai tanti segnali e messaggi che ci arrivano, solo una sparuta frangia è zerbinata al sistema, la maggioranza dei 16.000 iscritti, che spesso non ha incarichi istituzionali rappresentativi e che opera nella difficile quotidianità della professione ( purtroppo con poco tempo da dedicare alla vita del collegio.... e questa è una grave mancanza) , ha la sensibilità e la capacità di fare un distinguo tra la realtà dei fatti e la manipolazione di questi che ci viene propinata per fini subdoli di potere.

Potere per gestire risorse economiche e  persone ,non per la categoria ( questa è marginale) ma per avere il dominio incontrastato della rappresentanza, della comunicazione manipolata, delle decisioni unilaterali e idiscutibili ( misticità profetica). Questo .........e solo questo è ciò che interessa, il resto cari colleghi ,sono fatti vostri e dovete arrangiarvi.( Vi ricordate la vicenda INPS / Cassa !).

Noi, Io ( i dissidenti) siamo dell'opinione che i 16.000 periti agrari iscritti ai Collegi provinciali debbano essere più considerati, debbano contare di più " in tutte le decisioni che riguardano la loro professione, la loro pensione - cassa, il loro domani - riforma della professione. Più chiari di così....!

A noi intressa, che i 16.000 , costruiscano il loro futuro nelle istituziuoni che li rappresentano, superando questo difficile momento, con la scelta di uomini che siano " in discontinuità con il sistema attuale" che ormai ha fatto il suo tempo e il tramonto è sotto gli occhi di tutti ( ovviamente per chi vuol vedere e capire).

Ogni discontinuità che si prospetti ( e oggi questi segnali ci sono e sono pressanti) sarà comunque meno peggio di quello che abbiamo oggi e questo consola in nostro impegno nel dissentire su iniziative e/o scelte sul CO.GE.PA.PI., sulla fusione delle Casse di previdenza dei periti agrari con quelle dei geometri e periti industriali voluta dal Consiglio nazionale " Ufficialmente", sulla gestione poco trasparente del CNPA ( ci facciano vedere i bilanci  e la lista dei collegi provinciali morosi ...una buona volta...ecc), sulla fantomatica Fondazione ( ci costa, ma ne avete mai sentito parlare......salvo in alcune isole felici !), sull'inutile ( presa per il culo) dell'Assemblea nazionale dei Presidenti Provinciali, che non è organo deliberante ( salvo quando fa comodo al CNPA che confeziona tutto quello che gli serve lo presenta e tutto è approvato senza una preventiva valutazione e discussione nella categoria), sulle proposte di strutturare a livello Regionale i Collegi, mai portata avanti come proposta perchè potrebbe indebolire il potere romano, l'inutile aumento della quota annule ( già deliberato)  che ogni perito agrario dovrà versare al Consiglio nazionale per il funzionamento (???) di questo: da 25 a 40 Euro circa. Aumento che non è stato giustificato " con i conti" dal CNPA ,non avendo mai presentato il bilancio ai Collegi Provinciali e soprattutto agli " ISCRITTI "......... e così via.
Tutte cose che sono state negli anni ripetutamente presentate al CNPA e  al  suo Presidente........ma cadute nell'oblio dell'indifferenza e del silenzio.

Bravi...Bravissimi.

Siamo ( sono stato) accusati di voler andare a Roma, che siamo al massimo 25 ( anche se lo fossimo meglio pochi e buoni che......) quattro gatti che non contano un cazzo, che cerco gloria, che Sandrini è un satrapo, che bisogna rispettare il messia...che lavora.....booh per chi...ecc di tutto e di più.

Allora......a quei pirla di " anonimi" che scriveno tutto questo dico, che a Roma ci vado in vacanza a casa mia ai Parioli e mi basta, che siamo in pochi ( vi piacerebbe) ma purtroopo i fatti vi smentiscono: 14 Collegi Provinciali oggi ci sono e rappresentano circa 3500 colleghi e non mancano segnali di disponibilità dal Centro e Sud Italia; la Gloria è una dolcissima  e fisicata amica, il Blog è liberissimo....come lo sono io ( ci scrivono pure gli....anonimi  ..), Sandrini è intelligente e acculturato........lo so che vi da fastidio e ne siete invidiosi ma..è così  e di messia terreni, non ne ho bisogno serve solo agli ignoranti.

Cosa vi devo dire di pù.........ahhh su questo Blog, c'è un piccolo sondaggio in alto a destra.......guardate i numeri   e poi votate.

Avete capito!!!!!!!!!!!!!

Cordialmente

Piermaria Tiraboschi

pt/2010

Postato da Piermaria Tiraboschi su PeritiAgrariLiberi il 4/23/2010 10:54:00 AM

lunedì 19 aprile 2010

PROFESSIONI E RIFORME !

Professioni, al via gli Stati generali: in agenda tariffe ma non solo

Alfano: Garantire qualità a cittadini e prestigio ai professionisti. Bersani: è una vergogna, presto una nostra proposta partendo dal ddl Mastella
di Luigi Berliri
Una riforma che il mondo delle professioni - dai commercialisti agli architetti, dai notai agli avvocati - attende da anni, una “scelta condivisa” che “verrà presa insieme agli attori coinvolti” con l’intento di “modernizzare il sistema”. Questo il progetto del ministro della Giustizia Angelino Alfano, che ha incontrato oggi a Roma gli Stati generali delle professioni regolamentate. L’obiettivo del ministro è arrivare alle nuove regole entro il 2013, cioè entro la fine della legislatura. I nodi da sciogliere sono molti: su tutti, quello delle tariffe minime ma anche il recepimento della cosiddetta direttiva Zappalà (la normativa di Bruxelles sul riconoscimento delle professioni nel territorio dell’Unione europea) e il numero chiuso per l’accesso alla professione. Senza scordare i nodi legati alla pubblicità e al tirocinio dei giovani. Una riforma che coinvolge direttamente una platea di circa due milioni di persone che origina circa il 12,5 per cento del Pil nazionale Nei mesi scorsi i tecnici del ministero e i rappresentanti delle categorie si sono incontrati spesso e hanno stabilito una road map in due tappe: prima lo statuto con i principi generali, poi il riordino per ogni categoria. Non piace al Pd la svolta che ha preso la questione. “Vediamo ha detto Pier Luigi Bersani segretario del partito e autore delle famose lenzuolate - ma temo il peggio. Uno schiaffo alle nuove generazioni e se è così, sarà una vergogna inaccettabile, un segnale di regressione per il Paese, come un messaggio per dire: si salvi chi può”. E il responsabile Economia e Lavoro della segreteria nazionale del Pd Stefano Fassina e il presidente del Forum Giustizia, Andrea Orlando, hanno sapere che "un'apposita riunione di coordinamento con i gruppi parlamentari è stata già convocata la prossima settimana" per presentare una proposta di legge quadro sulla riforma organica delle professioni intellettuali, sulla base del testo del disegno di legge Bersani-Mastella presentato dal governo Prodi la scorsa legislatura, a seguito di una fase di consultazione con tutti gli ordini, le categorie, le associazioni e le organizzazioni sindacali interessate". Per il ministro della Giustizia, la riforma delle professioni comunque si farà. "Dobbiamo riuscire - ha spiegato il Guardasigilli - a fare la riforma mettendo al centro il cittadino, garantendo un'alta qualità delle prestazioni rese dai professionisti, tariffe chiare e trasparenti che non siano un labirinto ma un rettilineo e, allo stesso tempo, assicurando ai professionisti la dignità e il prestigio che derivano dal loro essere laureati che hanno superato un esame di Stato". Il ministro ha ricordato che si tratta "di una riforma attesa da decenni, io sono fiducioso - ha aggiunto - che il lavoro iniziato oggi porterà a una riforma che incentiverà la ripresa economica del Paese". Secondo i dati forniti da Alfano, i professionisti in Italia sono oltre due milioni, il 3,3% della popolazione e producono il 12% del prodotto interno lordo. Al primo posto dell’agenda c’è la questione delle tariffe minime, che dopo il decreto Bersani sono state sostituite dalla possibilità per il cliente di negoziare la parcella. “Quello che bisogna garantire – ha spiegato Alfano – sono prestazioni efficaci e tariffe che siano semplici, comprensibili, eque e trasparenti. Sul come raggiungere questo obiettivo avremo modo di discutere. Ma lo faremo con regole moderne, al passo con la globalizzazione dei mercati”. A fare da apripista alla regolamentazione degli ordini sarà la riforma forense, già approvata dalla commissione Giustizia di Palazzo Madama e ora in aula al Senato. Previsto la prossima settimana un intervento in Assemblea proprio del ministro Alfano. Si va quindi verso una reintroduzione delle tariffe minime - abolite dalle cosiddette “lenzuolate” del governo Prodi - al di sotto delle quali non si può scendere. Un punto che ha suscitato le critiche di Antitrust e Confindustria. Per Catricalà, infatti, la tariffa minima “è sbagliata due volte: primo perché non è concordata con le parti, secondo perché sono oscure e non garantiscono la trasparenza nel risultato che non è assicurato perché le prestazioni dei professionisti non sono prestazioni di risultato”. Sulla stessa linea gli industriali, che giudicano “preoccupante che a oltre 20 anni dall’avvio delle prime iniziative in materia e di fronte al fallimento di tutti i tentativi di riforma fin qui attuati – ha sottolineato Stefano Pileri, presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici - oggi si prospettino addirittura dei passi indietro come sta avvenendo con il paventato ritorno alle tariffe minime”. E mentre nel palazzo si svolgeva l’incontro, davanti al ministero i radicali hanno convocato una manifestazione davanti al ministero della Giustizia, 'contro gli stati generali delle professioni. Hanno aderito gli studenti Coscioni e l`Ancot (Associazione nazionale Consulenti tributari). Partecipano, tra gli altri: Mario Staderini, Michele De Lucia, Bruno Mellano (rispettivamente segretario, tesoriere e presidente di Radicali italiani) e i parlamentari radicali. A giudizio dei Radicali, "solo una riforma delle professioni di tipo anglosassone (basato sulla concorrenza tra più associazioni di professionisti) può rappresentare quella riforma strutturale indispensabile per rendere le professioni davvero libere ed accessibili, garantendo conoscenza ai consumatori e restituendo al Paese dinamismo e forza Concorrenziale".

pt/2010

venerdì 16 aprile 2010

SANDRINI ELIA ( non anonimo) RISPONDE A UN ANONIMO........CHE DIVERSITA' DI SPESSORE !

Ho ricevuto e di seguito pubblico, la esaustiva e intelligente risposta del  Dr. Per. Agr. Elia Sandrini all'anonimo  " Vittorio T." 
Cari colleghi, leggetela con attenzione perchè il Perito Agrario  " è anche questo".

Carissimo sig. Vittorio T.,

 non è mia intenzione fare della conversazione da lavandaie con Lei. Preferisco rendere edotti gli iscritti che, grazie ai loro Presidenti provinciali, vengono tenuti appositamente all’oscuro da troppi anni su quello che succede nell’ambito della categoria.


Come fa proprio questo blog, che cerca di informare il più possibile.

Mi pare che la sua risposta non sia più robusta della mia.

A cominciare dal suo cognome, che spero non stia per Tanti, visto che di Vittorio in Italia ce ne sono proprio tanti o molti.

Dato che Lei ha visto le mie numerose mail inviate agli Enti nazionali e ai Collegi provinciali, Lei e tutti gli altri presidenti provinciali quante ne avete scritte?

Vede: quantomeno quando io scrivo di problemi e di richiesta di risoluzioni dei medesimi, lo scrivo per conoscenza a tutti i Collegi d’Italia, perché, a dispetto di Chi vuole (le lascio immaginare per chi sta quel Chi) non solo che non bisogna scrivere quando un Collegio provinciale ha un problema ma solo ed esclusivamente contattarlo telefonicamente, il mio intento è solo quello che l’informazione sia un bene della collettività e non un diritto di alcuni pochi fortunati.

Riguardo all’uso del titolo a livello professionale penso che non crei nessuna confusione: per caso non ci chiamiamo anche Periti Agrari Laureati o sbaglio?

Oppure quel Laureati è solo per un biglietto da visita da mostrare alle altre categorie, per far vedere che dentro alla nostra categoria ci possono essere dei Laureati brevi, ma che nella realtà di laureati triennali non ce n’è nemmeno lo 0,1% ?

Allora finiamola di prenderci in giro.

Facciamo le persone serie: se Lei guarda ancora alle etichette, mi sa che siamo su livelli totalmente differenti.

Quando ormai abbiamo una normativa europea dove negli ambiti professionali (l’ambiente prima di tutti) non chiede alcun titolo professionale ma solo ed esclusivamente la dimostrazione dell’esperienza professionale attraverso un curriculum di lavori espletati in un certo ambito, stiamo ancora lì a guardare se c’è il Dr. prima o dopo il Per. Agr.?

Siamo seri: ma li vogliamo i laureati triennali dentro il nostro albo o li vogliamo lasciare andare tutti nelle sezioni B degli Ordini professionali solo perché la il Dr. lo mettono come vogliono e senza aggiungere Per. Agr.?

E quando tra 4 anni chi si iscriverà dovrà essere dotato di Diploma di Laurea, in quanto non esisterà il titolo di Per. Agr., come la mettiamo?

Allora non combattiamo battaglie sulle etichette!

Guardiamo alla sostanza delle cose e non alla forma.

Altrimenti le apparenze finiranno per sovrastare e mutare la sostanza dei fatti e della realtà.

Restando in tema, le chiedo una curiosità: come mai che le Circolari del CNPA o le comunicazioni inviate dal CNPA non sono mai firmate con nessun titolo da parte di chi le firma?

Nemmeno con Per. Agr.!!!

Che per caso a Roma si vergognino del titolo di Per. Agr.?

Da noi, a Verona, abbiamo anche: un iscritto che è Dirigente Scolastico, iscritti che lavorano all’Università, iscritti con doppia laurea, iscritti con Dottorato di Ricerca, iscritti con Master universitari, ecc. ecc.

Dobbiamo vergognarci di loro?

E’ un disonore per il Collegio avere iscritti che sono andati ben oltre al titolo di Perito Agrario?

Se poi c’è gente che guarda ancora all’abito o che si sofferma a guardare solo l’abito, non è un mio problema.

Vede, secondo iscritti molti contrari al COGEPAPI, chi è favorevole al COGEPAPI sono tutti coloro che hanno il complesso o sindrome di inferiorità, tant'è che il titolo lo cercano per legge e non all'università.

Chi, invece, come me è contrario al COGEPAPI, abbiamo sin dall’inizio proposto l’unione prima di tutto con gli Agrotecnici e con i Dottori Agronomi/Forestali, e, poi, magari anche con Veterinari e Biologi, Geologi.

Altrochè con Geometri e Periti Industriali che dovrebbero fondersi con Ingegneri e Architetti.

Se Lei legge la stampa professionale, lo sa che queste ultime 4 categorie si sono riunite per più di 3 mesi per discutere tra loro 4 sulle competenze professionali e sulle tariffe?

E i Periti Agrari dov’erano?

Magari erano concentrati sui problemi giudiziali di qualcuno?

Sul fatto di fare il Presidente di Verona, se vuole venire Lei, come qualsiasi altro, la sedia è sempre disponibile.

A differenza di molti, a cominciare dall’apice, io non sono per nulla attaccato alla “caregheta”.

Se Lei per capacità dimostrata sul campo, si sente migliore di me e lo dimostra con i fatti espletati sino ad ora, da iscritto al Collegio di Verona sono il primo a supportare la sua candidatura.

Io come tale sono stato eletto e il mio compito sa benissimo qual’è. Se qualcuno nutre dei dubbi sul mio operato, ben venga. Se io faccio degli errori, ho ancora l’umiltà di ammetterli e di risponderne in prima persona.

Le ripeto la domanda: quanti Presidenti sino ad ora hanno mai scritto agli enti nazionali e contemporaneamente p.c. a tutti i Collegi provinciali?

Certamente, come detto ogni volta, ho scritto per la categoria e non solo per gli iscritti di Verona che rappresento.

Se poi le persone vogliono leggere delle parole che non stanno scritte, è un problema loro.

E sa quante risposte ho ricevuto?

Inoltre il Collegio di Verona, grazie al Consiglio, ha prese delle posizioni molto precise.

Il Suo, che non posso pregiarmi di conoscere, visto che non dice quale Collegio è, che posizioni ha preso?

Non è che sia complice di un certo sistema e regime?

Vede, caro signor Vittorio T., il Collegio di Verona è uno tra i pochi che si è sempre battuto sull’ENPAIA e per gli iscritti all’ENPAIA.

Tanto è vero che noi, da anni, rilasciamo il Timbro Professionale solo a chi dimostra preventivamente di essersi iscritto all’ENPAIA.

E proprio per questo siamo il primo Collegio con il più alto numero di iscritti all’ENPAIA. E non certo per il fatto che siamo il Collegio più numeroso. Ma semplicemente perché a chi vuole il timbro, glie lo diamo solo se è iscritto all’ENPAIA.

Per il resto d’Italia (compreso il Suo Collegio) come siamo messi?

Quanti sono gli iscritti che svolgono la professione in nero, ovvero senza possesso di partita IVA e senza essere iscritti all’ENPAIA?

O addirittura che hanno aperto la posizione IVA senza nemmeno essere iscritti al Collegio?

Che strumenti hanno i Collegi provinciali per fare controlli, dare sanzioni disciplinari, in sostanza per far emergere tutto il sommerso?

E l’ENPAIA (che dovrebbe essere la prima assieme al CNPA a combattere l’elusione e l’evasione) sul fronte dei non iscritti che esercitano abitualmente o saltuariamente la professione cosa fa?

Come mai tutte le altre Casse Previdenziali Autonome hanno stipulato convenzioni con Agenzia delle Entrate e con l’INPS per fare ogni anno i controlli sugli evasori previdenziali e non?

Di problemi nella categoria ce ne sono tanti.

Peccato che siamo pochi Collegi provinciali che provano ad affrontarli seriamente.

E mi sembra che in questo momento ci sia un problema molto grande per tutta la categoria, e che ci sia un Collegio provinciale che non sta prendendo alcun provvedimento disciplinare, come invece dovrebbe fare.

Allora la Sua vuole essere ancora una battaglia di etichette o di pura superficialità?

Oltre alle pagliuzze, Lei, alla pari di tutti quelli che si firmano anonimi, riesce a vedere la trave che è negli occhi di tutti gli iscritti?

Si rende conto del problema che sta coinvolgendo l’intera categoria, nella sua completezza, tanto d’immagine quanto di sostanza?

Se la Sua risposta è no, allora è pregato di togliersi la benda che ha davanti agli occhi e di capire che se vuole chiedere rispetto a qualcuno, prima di chiederlo a terzi che nemmeno la rappresentano, vada a chiederlo a chi la rappresenta in questo momento.

Se vuole darmi una risposta, oltre a scrivere il cognome e a quale Collegio appartiene, me ne dia una seria riguardo a questo grande problema.

Mi creda: se trova una risposta seria a tale problema, vedrà che le risposte a tutti gli altri problemi sono automatiche e che, se risolve il grande problema, in un batter di ciglia, risolve automaticamente anche tutti gli altri problemi.

Se, invece, non da nessuna risposta seria a tale grande problema, abbiamo capito di che pasta è e, specialmente, chi c’è dietro di Lei.

Da ultimo, il fatto che lei si firma solo di nome e non di cognome, mi fa pensare che lei è uno di quelli che non distingue tra assoluzione e prescrizione.

Da ultimissimo, il fatto che Lei si perde su l’abito delle persone, anziché rispondere ai problemi da me sollevati che riguardano tutti gli iscritti, va alla ricerca di faziosità che agli iscritti non può interessare di meno.

Forse perché ha paura di ritorsioni?

Guardi a quello che ha fatto il CNPA negli ultimi 20 anni a danno della categoria e poi ne riparliamo: dai bilanci nazionali mai pubblicati e diffusi agli iscritti, nessuna lotta all’evasione e all’elusione, la mancata pubblicazione e conoscenza dei Collegi morosi, i convegni nazionali e internazionali totalmente astrusi dalla professione del Perito Agrario, nessuna promozione della libera professione, nessuna pubblicità degli esami di stato nelle Università (a differenza del Collegio Nazionale degli Agrotecnici), una marea di soldi sprecati nelle azioni giudiziarie contro gli Agrotecnici, ecc. ecc.

E Lei mi va a cercare il problema del titolo professionale.

Stendiamo un velo pietoso sulle sue argomentazioni.

Si ricordi che gli iscritti sono persone intelligenti, e non degli sciocchi come Lei e qualcun altro a Roma e in giro per l’Italia crede.

Gli iscritti sanno distinguere tra quelli che sono problemi seri e veri della categoria (cosa ha fatto di utile il CNPA per gli iscritti all’ENPAIA e per tutti gli altri negli ultimi 15 anni? ed ora vuole aumentare la quota annuale da 25 a 40 € per iscritto), dai problemi come i suoi che lasciano il tempo che trovano.

Le votazioni dell’ENPAIA lo dimostrano!!!

Se Lei è un uomo, cominci a metterci la faccina.

Cordialmente,

Elia Sandrini

pt/2010

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA: COMUNICATO stampa DOPO L'INCONTRO CON ORDINI E COLLEGI PROFESSIONALI.

Professioni: Alfano, subito gruppo di lavoro per formulare Statuto


15 aprile 2010



Su convocazione del Ministro della Giustizia Angelino Alfano si è svolto presso la sede del Dicastero di via Arenula lo stato generale delle professioni.

Il Ministro ha aperto i lavori illustrando l’intenzione del Governo di procedere ad una riforma all’interno di un quadro che avrà le sue direttrici fondamentali nella tutela del consumatore, nella salvaguardia della dignità dei professionisti, nella previsione di agevolazioni per i più giovani e nel rispetto della normativa europea.

I passi fondamentali di tale riforma saranno l’approvazione di uno Statuto delle Professioni, contenente principi generali validi per tutti gli ordini e interventi di adeguamento delle regole delle singole professioni.

La riforma mira a contemperare la tutela dei consumatori con quella dei professionisti in un modo più efficace e profondo rispetto a quanto fatto nel recente passato, coniugando la garanzia della qualità della prestazione professionale con la equa commisurazione del compenso.

Le questioni poste sul tavolo, oggetto dell’azione riformatrice, saranno la modifica della disciplina del tirocinio e dell’accesso agli albi, l’introduzione dell’aggiornamento professionale obbligatorio, maggiori garanzie di trasparenza ed efficienza della giustizia disciplinare, la disciplina della responsabilità dei professionisti, della pubblicità e del diritto all’informazione dei clienti, la semplificazione delle tariffe professionali e l’esercizio in forma associata delle professioni.

Tutti i rappresentanti degli ordini intervenuti hanno manifestato la loro adesione all’intenzione riformatrice, evidenziando la necessità che gli ordini siano garanti della qualità del prodotto professionale divengano i primi tutori degli interessi dei consumatori.


COMMENTO  / di Piermaria Tiraboschi.

Ordini e Collegi Nazionali delle professioni, presenti all'incontro con il Ministro Alfano, unanimi hanno manifestato il loro assenso all'iniziativa.
La riforma verrà presentata ( e/o approvata) entro la fine della legislazione ( anno 2013), quindi di tempo per pensarci ne abbiamo.
Il passo fondamentale della riforma, " sarà l'approvazione di uno Statuto delle Professioni" con delle linee guida generali.
CO.GE.PA.PI e relativi annessi ( fusione delle Casse di previdenza dei periti agrari, geometri e periti industriali) vanno nel cassetto.
Si apre la possibilità di " UN NUOVO CONFRONTO E DI NUOVE PROPOSTE". I Periti Agrari con le loro strutture Provinciali e Regionali devono farsi promotori di iniziative per l'elaborazioni di tesi progettuali sia per quanto riguarda le idee guida dello Statuto delle Professioni, ma soprattutto per quanto riguarda le " Norme Attuative"  che dovranno essere elaborate per il nuovo assetto di ordini e collegi.(  esempio: madalità di elezioni dei consiglieri dei Collegi Nazionali  - massimo due mandati - poi a casa....)
Chi è contrario al progetto CO.GE.PA.PI.( io sono uno di quelli) perpetrato, senza titolo e senza informare la Categoria, dal Consiglio Nazionale, oggi  ha la possibilità di fermare una simile disgrazia.
Ci sono altre STRADE DA ESPLORARE (Professioni verdi: Agronomi, Agrotecnici, ecc ) che vale la pena di vagliare, non fosse altro,   per avere dei momenti di  confronto e comparazione progettuale.
I Periti Agrari, attraverso i Collegi Provinciali, i Coordinamenti e/o Consigli Regionali, rivendichino il loro legittimo diritto di essere gli artefici  del loro domani (di questa Riforma).

 pt/2010

giovedì 15 aprile 2010

ZAIA: UN NUOVO CODICE DELLE LEGGI IN AGRICOLTURA

Aginews.info - La Community Agraria ItalianaSupplemento di Tecnici.it - Quotidiano scientifico di informazione tecnica - Anno 3 n° 74 del 15/04/2010

Zaia: un nuovo Codice agricolo per leggi più chiare ed inequivocabile.

Il ministro presenta un provvedimento per la semplificazione normativa nell’ambito dell’agricoltura italiana

“Sono orgoglioso di poter presentare questo “Codice” che permetterà ad ogni operatore del settore di dominare con uno sguardo l’intera materia agricola. Finora il quadro legislativo dell’agricoltura italiana era diviso in un corpo normativo che, sedimentandosi negli anni, si era fatto particolarmente corposo ma privo di una sua organicità e compattezza. Si pensi che la materia per ora è dispersa tra il Codice Civile, leggi speciali e in alcuni commi di leggi finanziarie.”

Così ha dichiarato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali presentando “Il Riordino delle normative sulle attività agricole” durante una Conferenza Stampa tenutasi l’11 dicembre a Palazzo Chigi dopo la prima approvazione del provvedimento da parte del Consiglio dei Ministri.
Il provvedimento verrà discusso con i principali attori dell’agricoltura italiana e sottoposto ad un nuovo esame del CdM e a quello delle Camere, per diventare operativo entro febbraio.

“Il ‘nuovo codice agricolo’ ha detto Zaia, è frutto della collaborazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con il Ministero della semplificazione ed è stato coordinato con la Presidenza del Consiglio. Si tratta di un lavoro di squadra che porta a compimento uno dei punti fondamentali del programma di Governo che è appunto la semplificazione normativa dell’intero corpo legislativo nazionale.”

“Mi piace immaginare, ha proseguito il Ministro, che quando questo codice sarà approvato definitivamente i contadini si sentiranno più sicuri nel proprio agire. E’ vero che la legge non ammette ignoranza ma è un dovere del legislatore fare in modo che essa sia inequivocabile e chiara. Il Codice si propone d’essere una sorta di ‘manuale tascabile’ per i contadini, facilmente consultabile, snello e scritto con un linguaggio comprensibile: una vera e propria rivoluzione”.

“Con il nuovo codice semplifichiamo e accorpiamo il quadro legislativo dell’agricoltura italiana. La materia agricola ha vissuto interventi importanti praticamente in ogni decennio: prelazione agraria negli anni Sessanta, usucapione speciale negli anni Settanta, legge sull’affitto dei fondi rustici e dei contratti agrari negli anni Ottanta, e nel 2001 le leggi di orientamento in agricoltura. Tutte queste materie, disseminate in varie leggi speciali, rendevano difficile agli agricoltori individuare il quadro normativo complicando la loro attività. Scopo della semplificazione normativa è di rendere prevedibile ai destinatari le conseguenze delle loro condotte, come accade già nella vicina Francia con risultati evidenti e tangibili in termini di efficienza amministrativa e, quindi, di facilità del fare impresa”.

Il Codice, costituito da sei Titoli, per 155 articoli in tutto, riguarda:

l’attività agricola e, quindi, le figure degli imprenditori agricoli e delle loro attività, compresa la vendita dei prodotti agricoli;

le società agricole;

i contratti agrari;

le coltivazioni OGM;

la creazione di aziende agricole, anche attraverso l’acquisizione della terra per successione o per prelazione.

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

pt/2010

mercoledì 14 aprile 2010

BOTTARO CON COMUNICAZIONE UFFICIALE AI COLLEGI PROVINCIALI RIBADISCE LA SUA ESTRANEITA' AI FATTI E LA SUA INNOCENZA.

Abbiamo ricevuto con tempestività la comunicazione inviata dal Presidente Bottaro ( su propria carta intestata) ai Collegi Provinciali d'Italia in merito alla recente Sentenza del  Tribunale di Forlì del 9 Aprile c.a relativa alla controversia giudiziale Orlandi/Bottaro.
Quanto auspicato, nella nostra prefazione alla comunicazione del Presidente Orlandi di ieri, è stato prontamente attuato dal Presidente Bottaro, dandoci la possibilità di   una completa e esaustiva informazione in merito ai recenti fatti giudiziali.  
Per quanto ci riguarda, riteniamo che questo, sia il modo corretto e trasparente di dare informazione e di rendere partecipe tutta la Categoria, che nella Sua autonomia e libertà farà le sue valutazioni.

Pm Tiraboschi.


( Comunicazione ufficiale del Presidente Andrea Bottaro)


andrea.bottaro1@gmail.com

Andrea Bottaro

Perito Agrario

Roma, lì 12 aprile 2010


Ai Presidenti dei Collegi provinciali dei

Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati

Inviata tramite e-mail


E p.c. Ad altri in indirizzo e-mail


Gent.mi Presidenti,

Vi scrivo, con qualche momento di ritardo perché impegnato, anche il giorno di sabato, nelle

azioni istituzionali che per me hanno sempre avuto la priorità, per informarVi delle ultime

vicende processuali che mi hanno visto, mio malgrado, incolpevole protagonista.

Per arrivare ad oggi ricordo che tutto ha inizio il 14 febbraio 2008 quando

ricevo dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Forlì un decreto di perquisizione ed

un avviso di garanzia per i reati di cui agli artt-612, 339 c.p. in cui si ipotizzava che io potessi

essere stato il mittente di un plico, contenente una lettera minatoria ed un proiettile,

indirizzato due anni prima al signor Orlandi Roberto e recapitato presso l’ufficio di presidenza

degli agrotecnici di Forlì.

Dopo un anno di indagini il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica

presso il Tribunale di Forlì dott. Marco Forte, convinto dalle indagini scrupolosamente condotte

della mia totale estraneità ai fatti contestati, chiedeva l’archiviazione del procedimento a mio

carico al Giudice per le Indagini Preliminari dott. Giovanni Trerè che accoglieva tale richiesta.

La parte offesa, signor Orlandi Roberto, si opponeva a tale archiviazione e ,

conseguentemente, in data 12 maggio 2009, veniva celebrata l’udienza camerale, al termine

della quale il GIP dott. Giovanni Trerè , rigettava l’opposizione presentata del signor Orlandi

Roberto e dichiarava la mia innocenza conclamando la mia totale estraneità a tutta la vicenda.

Il signor Orlandi Roberto , tramite il suo legale , presentava allora una

denuncia nei miei confronti per dei messaggi telefonici, a suo dire minacciosi, ricevuti

nell’aprile del 2005 e che erano stati inviati da un numero telefonico nella mia disponibilità. Di

uno di questi messaggi egli stesso dichiarava di averne trascritto il testo su di un foglio.

A quel punto i Tribunale di Forlì, apriva nei miei confronti, ed a mia insaputa,

un procedimento penale nuovo ed emetteva un Decreto Penale di Condanna nei miei confronti

per due capi di accusa, di cui il primo ( avere inviato una busta contente un proiettile ed un

messaggio minatorio) era lo stesso per il quale era stata chiesta dal PM e concessa dal GIP

l’archiviazione ed ero stato dichiarato totalmente estraneo, ed il secondo per avere inviato dei

messaggi il cui contenuto era provato dalla denuncia del signor Orlandi Roberto.

Il mio avvocato prontamente impugnava il Decreto Penale chiedendo che si

celebrasse anziché un processo ordinario, un rito abbreviato al solo fine di rendere più rapido il

giudizio successivo. Avremmo infatti potuto opporci al Decreto Penale di Condanna chiedendo il

rito ordinario confidando così nella sicura prescrizione per il reato di minacce stante i tempi

della giustizia italiana. Abbiamo invece chiesto il rito abbreviato condizionato all’acquisizione

Via E.Filiberto 257 – 00185 Roma

andrea.bottaro1@gmail.com

del fascicolo del procedimento che mi aveva visto scagionare da ogni accusa poiché la prova

della mia estraneità a tutta la vicenda è contenuta nelle carte in quel fascicolo.

La prima udienza si svolgeva il 19 marzo 2010 presso l’aula per le Udienze

Preliminari del Tribunale di Forlì tenuta dal Giudice Dott.ssa Luisa Del Bianco che

preliminarmente, eccepita l’improcedibilità nei miei confronti per il capo A ( avere inviato nel

2006 all’Orlandi una busta contenete una lettera minatoria ed un proiettile ) in quanto già

dichiarato estraneo alla vicenda dallo stesso Tribunale di Forlì con ordinanza di archiviazione

N.R.G. GIP 4047/08 del 13 maggio 2009, accoglieva l’istanza dall’avvocato dell’Orlandi di

mutamento del capo di imputazione.

Quindi chiedeva al PM di modificare il capo di imputazione solo per i fatti

relativi alle minacce aggravate ed alle molestie e rinviava all’udienza del 9 aprile 2010.

In quella data proseguiva il processo a mio carico e dopo le arringhe del

Pubblico ministero , della parte offesa, nel frattempo costituitasi parte civile, e del mio

difensore, il Giudice per le Indagini Preliminare del Tribunale di Forlì Dott.ssa Luisa Del Bianco,

derubricava il reato di minacce aggravate in minacce semplice e per questo mi condannava alla

multa di euro 30,00 (più il denaro alla costituzione di parte civile pari ad € 8.000,00 su

10.000,00 richieste ed € 2620,00 su € 2.660,00 richieste per spese legali).

Il Giudice, nell’occasione, non ha tenuto conto delle ragioni addotte a prova

della mia innocenza e che si concentravano fondamentalmente sul fatto che non vi era da

nessuna parte la prova del contenuto del messaggio telefonico ricevuto dal signor Orlandi

Roberto e dunque che lo stesso fosse minaccioso.

Conclusioni : hanno indagato sulla mia vita per circa un anno in maniera

anche invasiva e non hanno trovato neppure un indizio per potermi accusare di qualcosa che

non avevo commesso, dichiarandomi alla fine estraneo ad ogni fatto : sono stato infatti

nuovamente e definitivamente dichiarato estraneo alla vicenda riguardante l’invio al sig.

Orlandi di una busta contenente una lettera minatoria ed un proiettile.

Per condannarmi per minacce semplici sono state utilizzate dichiarazioni mai

provate e che si basano esclusivamente sulle affermazioni dell’Orlandi.

Resto in attesa di conoscere le motivazioni che il Giudice di Forlì depositerà

nei prossimi giorni ma il mio avvocato ha già avuto mandato di impugnare, in tutte le sedi

opportune, una condanna che reputo ingiusta e lesiva del mio onore per il semplice fatto che

sono innocente e non smetterò di lottare per dimostrarlo anche a difesa della Categoria dei

Periti Agrari e del Collegio Nazionale messi in piazza da chi poteva chiedermi un chiarimento

che sarebbe stato puntuale, preciso ed immediato.

Grazie a coloro i quali mi hanno sostenuto in questa faccenda penosa.

Ma grazie anche a coloro che invece, pur conoscendomi, mi hanno attaccato

perché mi offrono l’occasione di poterli smentire dimostrando la mia estraneità ai fatti e questo

anche se sarà necessario continuare a ricorrere alla autorità giudiziaria.

Andrea Bottaro
 
pt/2010

martedì 13 aprile 2010

SENTENZA DEL TRIBUNALE DI FORLI' DEL 9 APRILE 2010 SULLA CONTROVERSIA GIUDIZIALE ORLANDI / BOTTARO.

Abbiamo ricevuto la Circolare del 12/04/2010, Prot. 1402 ( che di seguito pubblichiamo) inviata dalla Presidenza del Collegio Nazionale degli Agrotecnici ai Collegi Provinciali degli Agrotecnici e dei Periti Agrari di tutt'Italia.
Nessuna comunicazione ci è invece pervenuta dal Collegio Nazionale dei Periti Agrari. L'auspicio è che anche il CNPA trasmetta una informativa ufficiale, che provvederemo ( per una corretta informazione) a pubblicare sul  sito.
Pm. Tiraboschi.


Roma, 12 aprile 2010


Prot. n. 1402 OR/ml

Ai Presidenti dei Collegi degli Agrotecnici

e degli Agrotecnici laureati

LORO SEDI

e-mail

Ai Presidenti dei Collegi dei Periti agrari

e dei Periti agrari laureati

LORO SEDI

e-mail

Alle persone in indirizzo

LORO SEDI

e-mail

Richiamo la precedente comunicazione dello scrivente del 26 marzo 2010, prot.

n. 1186, riferita alla vicenda penale che ha riguardato Andrea Bottaro -attuale Presidente del

Consiglio Nazionale dei Periti agrari e dei Periti agrari laureati- ricordando come quella nota

venne inviata unicamente per rispondere ad una lettera, contenente informazioni non vere, che lo

stesso Bottaro aveva inviato ai Presidenti dei Collegi degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati e

forse anche ad altri.

Nella comunicazione prot. n. 1186/2010 veniva precisato che la vicenda giudiziaria

avrebbe trovato il suo epilogo il 9 aprile 2010, data fissata del Giudice dott.ssa Luisa Del Bianco per

la discussione e per mandare la causa in decisione.

- 2 -

Dal momento che la sentenza in questione è stata pronunciata, ritengo doveroso darne

contezza alle persone in indirizzo -a completamento della comunicazione precedente-, anche per

prevenire una eventuale nuova, generalizzata diffusione di notizie non rispondenti al vero.

Pertanto:

1. L’udienza di venerdì 9 aprile scorso si è svolta regolarmente, questa volta (diversamente dalla

precedente) l’imputato Andrea Bottaro era presente, ma non è stato sottoposto ad interrogatorio

né lui ha chiesto di rendere spontanee dichiarazioni.

2. In apertura di udienza il sottoscritto si è costituito parte civile, chiedendo la condanna del

predetto imputato anche al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali patiti nella

misura ritenuta di giustizia, con una “provvisionale” di 2.500,00 euro (la “provvisionale” è una

somma di denaro che il Giudice liquida alla parte offesa come anticipo di quanto gli spetterà

definitivamente. Essa può essere concessa solo se viene pronunciata una sentenza di condanna).

3. Come si ricorderà il Bottaro doveva rispondere di due distinti capi di imputazione e

precisamente: a) minacce (art. 612 c.p.); b) molestia (art. 660); laddove il capo a) era stato

riformulato dal Pubblico Ministero (cioè la pubblica accusa) nell’udienza precedente.

4. Dopo le arringhe il Giudice si è ritirato per quasi un’ora per decidere ed ha:

- condannato il Bottaro per il reato di cui alla lettera a), ad una pena pecuniaria di 30,00

euro oltre al risarcimento dei danni nei confronti del sottoscritto quale parte civile per

8.000,00 euro, con provvisoria esecutività della sentenza, più il risarcimento delle spese legali

della parte civile per ulteriori 2.620,00 euro più IVA;

- dichiarato prescritto, così come chiesto dal Bottaro, il reato di cui alla lettera b) (per

memoria si ricorda che l’istituto della prescrizione determina non già l’assoluzione dal

reato, ma semplicemente la sua estinzione a seguito del trascorrere di un eccessivo periodo di

tempo dal momento in cui è stato commesso. L’imputato che, ritenendosi estraneo ai fatti

contestati voglia ottenere un’assoluzione piena, può rinunciare alla prescrizione e chiedere di

essere giudicato);

il Bottaro evidentemente conserva il diritto ad impugnare la sentenza che l’ha condannato la quale,

tuttavia, resta efficace ed idonea a dimostrare il fatto storico, sin quando non intervenga un diverso

provvedimento della Magistratura.

- 3 -

La sentenza del 9 aprile 2010 è perciò venuta a chiarire la responsabilità di

comportamenti violenti che non devono e non possono trovare spazio fra persone civili, e men che

meno nell’ambito dei vertici di categorie professionali, peraltro tenute ad essere da esempio e ad

osservare -oltre alla legge- i rispettivi Codici deontologici.

La sentenza sarà materialmente depositata entro il 26 aprile prossimo: chi

eventualmente desiderasse riceverne copia, per accertare la correttezza di quanto qui anticipato, può

richiederla allo scrivente.

Desidero infine sottolineare come la descritta vicenda non muti i sentimenti di stima ed

amicizia dell’Albo degli Agrotecnici e, per quel che mi riguarda, miei personali nei confronti dei

colleghi iscritti all’Albo dei Periti agrari, essendo a tutti ben evidente che essi sono, a loro volta,

“vittime” di questa vicenda, per il grave danno di immagine loro recato, ampliato -quando i fatti

sono stati scoperti dagli inquirenti- dalla scarsa sensibilità istituzionale di chi avrebbe dovuto più

degnamente rappresentarli.

Nel ringraziare dell’attenzione si porgono cordiali saluti.

                                           Roberto Orlandi

 
.pt/2010

venerdì 9 aprile 2010

PIANO OPERATIVO DI ANOPLOPHORA: PRECISAZIONI ERSAF LOMBARDIA

Abbiamo ricevuto un comunicato del Per. Agr. Mario Braga, Presidente Consiglio Regionale dei Periti Agrari della lombardia.
Su sollecitazione di Andrea Pellegatta ho interessato il direttore di ERSAF che, come vedete, formalmente ha preso un preciso impegno a coinvolgere anche i Periti Agrari.

Un caro saluto a tutti ...
e uno particolare al neo Presidente di Mantova il nostro collega Rossi.
La sua passione e la sua professionalità, unitamente a tutti i colleghi degli altri Collegi, aiuterà la Lombardia a recuperare la propria centralità italiana.

Mario  Braga
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From: Paolo.Baccolo@ersaf.lombardia.it

To: studiodebra@hotmail.it

CC: Massimo.Noris@ersaf.lombardia.it; Andrea.Pellegrini@ersaf.lombardia.it

Date: Wed, 7 Apr 2010 13:45:41 +0200
Nell’ambito del Piano Operativo di Anoplophora, sia del 2008, 2009 e anche del 2010, è previsto che le attività di monitoraggio in campagna possano essere eseguite da laureati in agraria, forestale, naturalista, biologo e da periti agrari o equipollenti, previa formazione di due giorni o altro personale con esperienza di almeno due anni nel monitoraggio fatto da Regione Lombardia.
Negli anni scorsi sono stati individuate varie figure professionali, tra cui laureati, periti, ecc.. Ricordo che sino allo scorso anno l’individuazione avveniva con disposizioni diverse da quelle stabilite dalla Deliberazione n. 122/2009.
Per il bando in esame la Struttura ha ritenuto che non trattandosi di monitoraggio puro e semplice, ma di elaborazioni di numerose informazioni, di statistiche particolari e restituzioni ad hoc come da indicazioni precise di Regione Lombardia, in coerenza con gli anni precedenti, di selezionare tra laureati i professionisti per il lavoro da svolgere.
Sicuramente per il prossimo monitoraggio del PO 2010, nel bando di selezione dei monitoratori, si seguiranno le indicazioni del PO, come in passato, interessando anche i Periti agrari.
Saluti.
Paolo Baccolo

pt//2010

giovedì 1 aprile 2010

PROPOSTA LA CONVOCAZIONE DELL'ASSEMBLEA GENERALE DEGLI ISCRITTI ALLA CASSA DI PREVIDENZA DEI PERITI AGRARI.

Condovido la proposta del collega Vanoni del Collegio di Verona di convocare l'Assemblea Generale degli iscritti alla Cassa. Già in un mio commento su questo Blog il 23 Marzo c.a. " Rischio Cassa di Previdenza dei Periti Agrari ? Dove la vogliono portare e con chi ?" proposi che il nuovo Comitato di Gestione della Cassa convocasse "un'Assemblea Straordinaria degli iscritti " per chiarire le contradditorie informazioni che circolano sull'ipotesi di fusione delle Casse dei geometri, Periti Agrari e Periti Industriali,  ma soprattutto per " discutere del nostro  futuro professionale e previdenziale".
I colleghi Braga e Moretti ( di recente nonima nel Comitato Gestore) hanno ripetutamente ribadito in varie sedi e per iscritto " Il NO ALLA FUSIONE DELLA CASSA DEI PERITI AGRARI".
Ma........ci sono dei ma, quali l'iniziativa del CNPA  e del suo  Presidente di ufficializzare congiuntamente con i Presidenti nazionali dei Geometri e Periti Industriali la proposta di un decreto legge di fusione delle professioni e delle casse e cosa " gravissima" l'esistenza di un documento (Versione del 06/07/2009) sottoscritto dai rappresentanti periti agrari delegati alle riunioni con i rappresentanti delle altre casse ( Geometri e Periti Industriali). Rappresentanti ( quelli dei periti agrari), che se non erro, al momento della firma erano scaduti dal mandato ( in essere per l'ordinaria gestione) non ovviamente per interventi straordinari (Fusione della Cassa ????). Il famigerato documento che è sempre stato tenuto occultato ad arte recita a pag. 3 e 4; 
Art. 3 " Il Governo è delegato ad adottare, entro due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti recanti misure volte all'unificazione della cassa italiana di previdenza dei Geometri, dell'Ente di previdenza dei periti industriali e della Gestione separata dei periti agrari presso L'Enpaia nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi: a) definire le modalità del processo di unificazione in modo da ssicurare, nel rispetto.......................la sostenibilità delle prestazioni del regime unificato, attraverso misure graduali che tengano conto delle diversità delle attuali gestioni previdenziali; b)  ecc.
Il documento sottoscritto, di cui sopra abbiamo pubblicato uno stralcio, è più articolato ed è una proposta di Legge Delega: " Delega al Governo per l'istituzione degli Ordini dei tecnici Laureati per l'Ingegneria. Unificazione dei Collegi dei Geometri, Periti Agrari, Periti Industruali".
Come vedete gli equivoci sono chiariti e vorrei che anche chi ha sottoscritto il documento fosse chiaro !!
Tutto è da tempo deciso e orchestrato tra CNPA e Comitato Gestore della Cassa ( allora in essere - rappresentanti dei periti agrari) e gli iscritti alla Cassa .......  Dove sono?.
Ma il Paradosso è, che trai firmatari del documento ( i rappresentanti dei periti agrari nella  cassa) e il CNPA c'è un rimpallarsi di responsabilità e atti mistificatori di quella che è la realtà dei fatti: documenti firmati e atti ufficiali del CNPA parlano di " fusione" poi si scopre che in riunioni con i periti agrari vi è la negazione degli stessi atti pubblici e ufficiali.
 E allora......si convochi l'Assemble  Generale degli iscritti periti agrari alla Cassa e si faccia chiarezza una volta per tutte.
Un invito al nuovo " Comitato di Gestione della Cassa" ufficializzi la propria posizione onde evitare equivoci e al CNPA ( che mi sembra allo sbando)  un comunicato stampa e una circolare ai Collegi Provinciali  smentendo l'iniziativa presentata da Bottoro con gli altri Presidenti Nazionali  di geometri e Periti Industriali  ( Il nuovo ordine che verrà - OPIFICIUM - RIVISTA DEI PERITI INDUSTRIALI) della " fusione delle casse"...

N.B.


PROPOSTA


ASSEMBLEA GENERALE DEGLI ISCRITTI ALLA CASSA PERITI AGRARI


SEDI   VERONA  -  BOLOGNA -  FIRENZE   ( da iidividuare sotto l'aspetto logistico)


DATE.   SABATO 8 MAGGIO    O      SABATO  15 MAGGIO  2010


ORDINE DEL GIORNO : PROFESSIONE E PREVIDENZA  " DOMANI"
( LIBERO)

Piermaria Tiraboschi
pt/2010