giovedì 30 settembre 2010

TARIFFE PROFESSIONALI DEI PERITI AGRARI: DA REVISIONARE E AGGIORNARE ALLE NUOVE COMPETENZE ACQUISITE.

Revisionate le tariffe dei Commercialisti...adesso tocca anche a noi......o siamo professionisti di serie B;C;D....Z ???. Fenomeno classico.....chi ha potere si riempie le tasche !

1993, ultimo aggiornamento delle tariffe dei Periti Agrari.
17 anni sono passati...troppi, anche se, siamo in compagnia di altre professioni e alcume messe peggio.
 Vi è anche il nodo delle NUOVE COMPETENZE acquisite e non tariffate ,che  peggiora la nostra situazione per le inutili conflittualità e/o malintesi che si creano con altre professioni  e nel mondo del lavoro per la mancanza di chiarezza, che spesso fomenta incomprensioni con i nostri committenti pubblici e privati a scapito ovviamente delle nostre attività professionali.
Ben ha fatto il Presidente Nazionale nel suo intervento sul Sole- 24 Ore del 27 settembre a richiamare il  delicato problema.
Ora però è importante sollecitare l'adeguamento delle tariffe se la richiesta è gia stata inoltrata o provvedere con urgenza a presentare la documentazione idonea al Ministero.
Per il futuro ( riforma delle professioni) ci cerchi di trovare una soluzione ai troppi ritardi ( oggi siamo a 17 anni !!!) introducendo sistemi di adeguamento delle tariffe ( esempio applicando ISTAT - caro vita) per poter rincorrere il nostro potere d'acquisto.
Perchè, se è diminuito quello dei salari e stipendi in questi ultimi anni, non lo sono da meno le nostre tariffe!
Pm. Tiraboschi

pt/2010/gmt/07

mercoledì 29 settembre 2010

OTTIMA L'INIZIATIVE DEL CNPA DELLE VIDEOCONFERENZE PER FORMARE I PERITI AGRARI ALL'ESAME DI ABILITAZIONE.

Ottima iniziativa del Collegio Nazionale con le teleconferenze formative dei futuri abilitanti.
Sul sito del CNPA, è stato pubblicato il calendario dei tele- incontri e i temi che verranno trattati da docenti tutti Periti Agrari Professionisti.

PeritiAgrariLiberi Notizie

pt/2010/gmt/07

RIFORMA DELLE PROFESSIONI: NON TUTTO E' ORO QUELLO CHE LUCCICA.

Non vorremmo sbagliarci, ma le " informazioni" da noi raccolte a livello politico per quanto riguarda l'ipotesi di costituire un unico ordine professionale tra i collegi dei geometri,periti agrari e periti industriali, non ha quel la credibilità e quel consenso che invece viene presentato ( quasi fosse ormai scontato) sulle testate professionali ( vedasi Perito Agrario n. 4/10).
Se da una parte il CUP e il PAT hanno presentato un documento unitario al Ministro Alfano, il progetto COGEPAPI- Siliquini è stato bocciato pesantemente dalle professioni tecniche ( ingegneri, architetti, agrotecnici).
E' difficile quindi, che " la politica" dia consenso a una proposta ( COGEPAPI) che è in forte dissonanza con professioni " forti" come ingegneri e architetti....non vi sembra !
Ma la cosa che dovrebbe preoccupare è che da tempo i Periti Agrari,  forti dell'ipotesi di fusione con geometri e periti industriali, hanno trascurato quelle iniziative che avrebbero dovuto tutelare e promuovere la  professione ( aggiornamento dell'ordinamento della professione - competenze, delle tariffe ecc.)
Temi, che indipendentemente dalla riforma, andavano e vanno curati con sistematicità e solerzia non fosse altro per consolidare, in questo delicato momento di transizione, la visibilità della nostra professione oggi in forte crisi.

PeritoAgrarioLibero

pt/2010/gmt/09

martedì 28 settembre 2010

CENSIMENTO GENERALE AGRICOLTURA IN LOMBARDIA: DURA PRESA DI POSIZIONE DEGLI AGROTECNICI.

Abbiamo ricevuro dal Collegio Nazionale degli Agrotecnici la dura nota che di seguito pubblichiamo in merito  " al mancato rispetto delle norme previdenziali e elusione di base imponibile" relativamente agli incarichi da sottoscrivere da parte dei rilevatori .
Riteniamo la notizia interessante, per i risvolti previdenziali e fiscali, anche per i Periti Agrari che si accingono a firmare l'incarico professionale.

PeritiAgrariLiberi  Notizie



MINISTERO DELLA GIUSTIZIA


COLLEGIO NAZIONALE DEGLI AGROTECNICI

E DEGLI AGROTECNICI LAUREATI

Roma, 27 settembre 2010

Prot. n. 4163 OR/sg


Oggetto: 6° Censimento generale all’Agricoltura e alle Foreste



dell’agricoltura.Incarichi di “Rilevatore” manncato rispetto delle  norme previdenziali.



Elusione di base imponibile


Dott. Roberto ALBETTI

IVA. Presidente ERSAF-Ente Regionale per i Servizi

all'Agricoltura e alle Foreste

Via Copernico, 38

20125 MILANO

e, p.c. Egreg. Dott. Egreg. Dott. Giulio DE CAPITANI

Regione Lombardia

Assessore Regionale all’Agricoltura

Via Pola, 12

20124 MILANO

e, p.c. Egreg. Dott. Enrico GIOVANNI

Presidente ISTAT - Istituto Nazionale di Statistica

Via Cesare Balbo, 16

00184 ROMA

e, p.c. Al Comando della Guardia di Finanza

Via Melchiorre Gioia, 5

20124 MILANO

e, p.c. All’Agenzia delle Entrate

Via dei Missaglia, 97

20143 MILANO

e, p.c. Egreg. Dott. Carlo SICILIANI

Presidente Gestione previdenziale

AGROTECNICI/ENPAIA

Viale Beethoven, 48

00144 ROMA

UFFICIO DI PRESIDENZA: Poste Succursale n. 1 - 47122 FORLI’

Tel. 0543/720.908 - Fax 0543/795.263 - E-mail: agrotecnici@agrotecnici.it - www.agrotecnici.it

SEDE: presso il Ministero della Giustizia - Via Arenula, 71 - 00186 ROMA

Tel. 06/6813.4383 - 06/6885.2531 - 06/6885.2082

e, p.c. Egreg. Dott. Arcangelo PIRRELLO

Presidente EPAP - Ente di Previdenza ed Assistenza

Pluricategoriale

Via Vicenza, 7

00185 ROMA

e, p.c. Egreg. Dott. Alessandro MARASCHI

Coordinatore Gestione previdenziale

AGROTECNICI/ENPAIA

SEDE

e, p.c. Ai Signori Prefetti delle Province della Lombardia

LORO SEDI

e, p.c. Ai Presidenti dei Collegi degli Agrotecnici

e degli Agrotecnici laureati della Regione Lombardia

LORO SEDI

e, p.c. Ai Presidenti dei Collegi dei Periti agrari

e dei Periti agrari laureati della Regione Lombardia

LORO SEDI


URGENTISSIMO

Anticipato a mezzo fax/e-mail. Segue raccomandata.


Le modalità scelte dall’ERSAF per la gestione del 6° Censimento Nazionale

dell’Agricoltura hanno già dato origine a forti polemiche nelle modalità di reclutamento dei Rilevatori

e Coordinatori (in ordine ai quali è in corso un accertamento dei Collegi degli Agrotecnici e degli

Agrotecnici laureati della Lombardia per rilevare irregolarità riferite all’attribuzione di incarichi di

rilevamento/coordinamento a soggetti inidonei, in violazione dell’art. 348 c.p.); spiace ora rilevare

come l’ERSAF, anche all’atto di far sottoscrivere i contratti ai soggetti prescelti, insista nella

violazione delle norme previdenziali e fiscali richiedendo, all’atto del conferimento dell’incarico,

indebite iscrizioni previdenziali che possono comportare, in taluni casi, l’evasione dell’IVA e che

inevitabilmente daranno vita ad un nuovo contenzioso.

Si osserva che tale problema riguarda sia gli Agrotecnici e gli Agrotecnici laureati che,

identicamente, i Dottori Agronomi ed i Periti Agrari iscritti negli Albi in quanto anche a costoro

ERSAF impone od intende imporre l’aggiramento delle norme previdenziali specifiche, forzatamente

collocandoli in una Gestione previdenziale diversa da quella propria.

Infatti i Coordinatori e Rilevatori scelti da ERSAF per l’espletamento delle attività

censuarie agricole vengono, in questi giorni, chiamati a sottoscrivere i relativi contratti, che sono tutti

redatti sotto forma di “Contratto di collaborazione coordinata continuativa”, facendo contestualmente

sottoscrivere a ciascuno la domanda per le detrazioni d’imposta (riservate ai parasubordinati) nonché

di determinazione di aliquota per la Gestione separata dei parasubordinati INPS.

La modalità contrattuale della “Collaborazione coordinata continuativa” è in via generale

applicabile (con alcune specifiche eccezioni) ai soggetti che non sono esercenti una attività

professionale propria e che sono privi di P.IVA, ponendosi tale contratto a metà fra il lavoro autonomo

ed il lavoro dipendente.

Tuttavia gli iscritti negli Albi professionali degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati,

dei Dottori Agronomi e Forestali e dei Periti agrari che esercitano l’attività libero-professionale in

qualunque modo (sia in forma di “collaborazione coordinata continuativa” che con “Partita IVA”)

sono obbligatoriamente tenuti ad iscriversi alle rispettive Gestioni previdenziali, che sono le seguenti:

1. Per gli Agrotecnici e gli Agrotecnici laureati Fondazione ENPAIA

Gestione separata AGROTECNICI

2. Per i Periti agrari ed i Periti agrari laureati Fondazione ENPAIA

Gestione separata PERITI AGRARI

3. Per i Dottori Agronomi e Forestali EPAP Ente di Previdenza

ed Assistenza Pluricategoriale

si rammenta altresì che, ad ogni effetto di legge, per gli iscritti negli Albi professionali sopra indicati le

rispettive Gestioni previdenziali sono “previdenza di primo pilastro” ed interamente sostitutive

dell’INPS.

I Regolamenti e gli Statuti delle tre citate Casse previdenziali, tutti approvati dal Ministero del

Lavoro, sono al riguardo chiarissimi.

Per memoria di chi legge si ricorda che il “Regolamento della Gestione separata degli

Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati” all’art. 1 concernente “Iscritti alla Gestione”, così recita:

“1. Gli iscritti all’albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati che esercitano attività

autonoma di libera professione senza vincolo di subordinazione, ivi compresi i titolari di

rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di cui all’art. 49, comma 2, lett. a) del T.U.

delle imposte sui redditi, approvato con D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, ancorchè svolgano

contemporaneamente attività di lavoro subordinato, sono obbligatoriamente iscritti, così come

previsto dall’art. 1 del D. Lgs. 103/96, alla Gestione separata dell’Ente Nazionale di Previdenza

per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura - nel seguito denominato Fondazione”.

2. Il “Regolamento della Gestione separata dei Periti agrari” così recita:



“1. Gli iscritti all’Albo dei periti agrari che esercitano attività autonoma di libera professione senza



vincolo di subordinazione, ancorchè svolgano contemporaneamente attività di lavoro



subordinato, ivi compresi i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di cui



all’art. 49, comma 2, lett. a) del T.U. delle imposte sui redditi, approvato con D.P.R. 22 dicembre



1986, n. 917, sono obbligatoriamente iscritti, così come previsto dall’art. 1 del D. Lgs. 103/96



alla Gestione separata dell’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in



Agricoltura - nel seguito denominato Fondazione”.

3. Lo Statuto dell’EPAP, all’art. 4 “Iscritti”, così recita:

“1. Ai sensi dell’art. 1 del d. lgs. 10 febbraio 1996, n. 103, sono obbligatoriamente iscritti, o

registrati all’Ente di Previdenza e Assistenza Pluricategoriale (EPAP), gli iscritti agli albi

professionali dei dottori agronomi e dottori forestali, degli attuari, dei chimici e dei geologi

che esercitano comunque attività autonoma di libera professione in forma singola o

associata senza vincolo di subordinazione, anche sotto forma di prestazione saltuaria e/o

occasionale o collaborazione coordinata e continuativa, svolta nei confronti dei soggetti

pubblici e privati, ancorché svolgano contemporaneamente attività di lavoro dipendente.

Resta evidentemente da vedere se l’attività di Rilevatore/Coordinatore nell’ambito del

6° Censimento generale dell’agricoltura sia attività professionale per le categorie indicate (nel qual

caso i compensi relativi verrebbero attratti nella sfera previdenziale come indicato) oppure no (nel

qual caso potrebbe presumersi corretta l’iscrizione all’INPS - Gestione parasubordinati); per gli

iscritti nell’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati l’attività predetta è sicuramente di

natura professionale, posto che l’art. 11, c. 2 lettera f, della legge professionale 6 giugno 1986

n. 251 e successive modificazioni ed integrazioni, fra le competenze professionali degli Agrotecnici e

degli Agrotecnici laureati prevede espressamente:

“la rilevazione dei dati statistici”

Ne consegue che, nel caso i Rilevatori e Coordinatori del Censimento siano Agrotecnici ed

Agrotecnici laureati (ma, si ha ragione di ritenere, anche Dottori Agronomi o Periti agrari) iscritti

nell’Albo e privi di partita IVA, l’ERSAF può legittimamente stipulare un contratto di collaborazione

coordinata continuativa ma tuttavia prevedendo -come prescritto per legge- l’iscrizione alla Gestione

Separata AGROTECNICI/ENPAIA e gravando l’importo dell’aliquota al 2% come previsto dal D.

Lgs. n. 103/1996, dove ogni diversa iscrizione previdenziale coercitivamente imposta rappresenterebbe

un atto illegale.

Ancor più grave è il caso dell’Agrotecnico o dell’Agrotecnico laureato che, in possesso di

P.IVA perché esercente la relativa attività professionale (fra gli Agrotecnici e gli Agrotecnici laureati

selezionati dalla Regione diversi risultano essere in questa condizione); in tali casi la evidente

coercizione psicologica cui essi sono sottoposti all’atto della firma del contratto (la mancata firma del

contratto di para-subordinazione con iscrizione INPS può portare alla mancata formalizzazione

dell’incarico), oltre alle già indicate illegittimità, comporta l’evasione dell’IVA sulle (mancate)

fatture che il soggetto avrebbe dovuto emettere, ma che non emetterà in quanto l’ERSAF, con

comportamento antigiuridico, sottrae tali compensi dall’imposizione IVA per attergarli nell’ambito del

lavoro parasubordinato.

Posto che tale situazione non riguarda solo gli iscritti nell’Albo professionale degli

Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati ma altresì gli iscritti negli Albi degli Agronomi e dei Periti

agrari, che presumibilmente sono la maggioranza dei 515 Coordinatori/Rilevatori incaricati, l’Agenzia

delle Entratee la Guardia di Finanza vorranno verificare, secondo competenza, l’entità degli importi

che verrebbero elusi dalla mancata imposizione IVA.

I Collegi degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati sono invitati a contattare i propri

iscritti, così come anche individuati con nota dello scrivente prot. n. 4080/2010, per avvisarli degli

obblighi previdenziali e fiscali cui sono tenuti, invitandoli a non sottoscrivere dichiarazioni indebite,

neppure sotto l’eventuale minaccia della revoca dell’incarico e nel caso detta eventuale minaccia venga

effettivamente posta in essere, sono inviatati a fornire ai propri iscritti la necessaria tutela giudiziaria.

Si rivolge altresì sentitissimo invito all’Assessore regionale all’Agricoltura perché

intervenga nei confronti dell’ERSAF per impedire che le descritte eventualità trovino concretezza,

segnalando l’urgenza dell’intervento, posto che -per quanto di conoscenza- i primi contratti sono

previsti in firma per domani.

In conclusione si invita l’ERSAF a desistere dalla decisione di voler far iscrivere

soggetti liberi-professionisti a Gestioni previdenziali improprie o diverse dalle loro in quanto ciò

costituisce violazione di legge; parimenti si invita l’ERSAF a voler rispettare, nell’attribuzione

degli incarichi, gli obblighi IVA rinunciando a voler diversamente qualificare la base imponibile,

eludendo la conseguente imposta.

A tale riguardo si ricorda che è lo stesso “Regolamento di esecuzione” del 6° Censimento

generale dell’agricoltura, approvato con D.P.R. 23.7.2010 n. 154 a correttamente prevedere

espressamente che gli Enti “Organi del censimento” possano conferire incarichi di natura

autonoma, soggetti ad IVA; l’art. 22, c.2 del citato “Regolamento” infatti così recita:

“ Ai sensi dell'articolo 17 del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, convertito, con modificazioni,

dalla legge 20 novembre 2009, n. 166, i competenti organi censuari possono conferire, per lo

svolgimento dei compiti di rilevatore e coordinatore, anche incarichi di natura autonoma

limitatamente alla durata delle operazioni censuarie e comunque non oltre il 31 dicembre 2011”.

La spiacevole necessità di dover rendere la presente comunicazione -indotta

esclusivamente dall’incomprensibile comportamento degli uffici dell’ERSAF- non esime lo scrivente

dall’offrire, ove richiesta, la propria disponibilità nell’applicare correttamente le norme richiamate (a

tale riguardo si indica fin d’ora come utile riferimento l’Agr. Dott. Alessandro MARASCHI - port.

338/85.46.174).

Un cenno di riscontro circa la volontà dell’ERSAF di voler rispettare le citate norme

relative agli iscritti negli Albi professionali del settore agrario sarà gradita.

Distinti saluti.
                                                        Il Presidente
                                                  ( Roberto Orlandi)

lunedì 27 settembre 2010

LETTERA APERTA DI MARIO BRAGA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DEI PERITI AGRARI DELLA LOMBARDIA: IL NOSTRO OGGI E DOMANI

Brescia lì 27/10/2009

LETTERA APERTA AI COLLEGHI CHE HANNO A CUORE LE SORTI DELLA NOSTRA CATEGORIA.

OGGETTO: Il nostro Oggi e domani.

Gentilissimi colleghi

in un’estate fresca di temperatura e calda d’avvenimenti, sopratutto per la nostra categoria, uno dei temi che maggiormente ci coinvolge è il rincorrersi di “proposte” di riforma del sistema ordinistico.

L’intraprendenza, su questo tema, del nostro CNPA è stata particolarmente vivace, sostenuta da una condivisione del Presidente Jogna (Periti Industriali) e del Presidente del Collegio dei Geometri Savoldi.

Il progetto Co.Ge.Pa.Pi. circola in ogni convegno come l’immagine sacra da adorare.

Non solo, leggendo la nostra rivista la voce univoca di alcuni esponenti del CNPA sembra dare la sensazione di una ampissima, larghissima quasi assoluta condivisione del progetto.

Da parte mia non posso certo richiedere o rivendicare spazi dialettici ai rappresentanti nazionali di una categoria, che mi appare in ritardo sulle grandi sfide del nostro tempo. La dialettica non è dei Collegi e degli Ordini. Li vige la verticistica rappresentanza.

Per divulgare qualche contributo personale, ovviamente fortemente distonico, rispetto alla posizione del CNPA (maggioritario) devo, pertanto, rassegnarmi, accontentarmi di utilizzare i moderni strumenti in mio possesso: il computer e le E-Mail.

Non è poca cosa viste le qualità degli interventi che si susseguono anche con qualche punta di volgarità sui Blog oggi consultabili.

La mia si riduce, così, ad essere un’azione un poco più catacombale, ma non per questo rassegnata.

Il nostro presidente nazionale (sempre lo sia ancora. Continuo a confidare in un suo atto di responsabilità e dignità etico, morale e deontologico di rappresentanza della categoria dando le dovute e naturali dimissioni conseguenti alla brutta sentenze penale che l’ha coinvolto e ci ha investito. Ci si difende meglio all’ombra delle proprie prerogative personali), sulla nostra rivista, il Perito Agrario, scrive sulla riforma che verrà e riservandosi la licenza di appellare alcuni, non si sa bene chi, di distrazione.

Sentendomi coinvolto e così autorevolmente richiamato, potrei, anche farmi un esame di coscienza se nel recupero di alcune memorie, addirittura precedenti al fatidico 2004, non dovessi rispolverare inerenti che richiamavano ad una evoluzione delle professioni intellettuali oggi ormai affermato, superando, di fatto, il nostro sistema.

Qualcuno con i capelli bianchi potrebbe cercare di persuadermi che il Perito Agrario è stato, è e sarà una figura centrale, essenziale nel processo di crescita e sviluppo di interi comparti economico produttivi e sociali (in particolare l’agricoltura e l’ambiente e tutte le attività ad esse connesse), ed io potrei condividere tali affermazioni.

Ma il tempo che trascorre trascina e travolge, nell’impetuosità dello scorrere di fiumi in piena, nel proprio alveo anche le posizioni più determinate e conservative.

Il Perito Agrario di Oggi non è il Perito Agrario di ieri e non sarà il Tecnico Green di domani. Quella figura professionale che dovrà collocarsi nell’ambito del documento licenziato dalla Commissione Europea il 03 marzo 2010.

Così mi è difficile comprendere le considerazioni approssimative e prive di qualità intellettuale riportate, sempre dal pro tempore presidente Nazionale che considera i processi di riforma del sistema scolastico e universitario una sorte di asticella ribassata delle nostre competenze o forse, ancor peggio, la disgregazione della nostra figura professionale.

Queste sono e resteranno le affermazioni di coloro che non sapendo affrontare le sfide del futuro faticano a leggerne i contenuti. E’ un po’ come giocare a biglie sempre nelle stesse buche.

Io sono convinto che le riforme in atto, non solo qualificheranno meglio i contorni delle nostre competenze, ma se saremo attenti protagonisti dell’attuazione della stessa (oggi siamo solo comparse e con recite nemmeno troppo qualificate), noi potremo affermarsi come la categoria centrale dell’attuazione dei cinque punti strategici di Europa 2020.

Lo spazio contenuto di questa mia e la complessità della materia mi costringono a qualche disquisizione con contenuti limitati, ma certo non mi sottrarrei a confronti anche pubblici con chi, Siliquini e CNPA compresi, vivono ancora in un tempo che non c’è più.

Le categorie solo altro che la positiva e qualificata professione espressa dal dopoguerra ad oggi.

E’ per questo motivo che la ricerca di affermazioni professionali (competenze) proprie è l’obiettivo principale. Non intendo disperdere il patrimonio che finalmente e forse in ritardo le Istituzioni Europee e Nazionali intendono riconoscerci.

Non intendono nemmeno svendere tutti gli elementi di positività che una categoria intellettuale verde può e deve giocarsi nel contesto di politiche che riportano al centro delle proprie linee strategiche quel territorio sintesi di storia, cultura e professionalità.

Ed il fatto che ritengo particolarmente grave, sempre del resto scaricato come responsabilità su quanti vivono sul territorio con spirito di volontariato, gratuitamente, è quello che attiene al ruolo svolto a livello di promozione della categoria in questo lungo, troppo lungo, periodo di gestione attuale.

Inadeguatezza a capire che la professione era ed è altro da quanto riportato solo in Ordinamento Professionale. Che la professione di Perito Agrario era ed è diversa da quanto dettagliatamente elencato nel nostro tariffario. Che la professione era ed è altro da qualche sporadico riconoscimento (in circolari di recupero) di alcuni documenti ministeriali e/o regionali, e/o provinciali e comunali (solo per gli aspetti applicativi delle norme). Le cause, i conflitti nei dintorni delle competenze fra le diverse categorie a cui assistiamo in questo periodo ne sono una fondata riprova.

Quando la mangiatoia diventa più piccola qualche suino finisce per soccombere.

La società è cambiata. Si è evoluto il settore agricolo, ambientale, agro-industriale e noi ancora ci attardiamo a leggere esclusivamente quanto una politica, anch’essa sfrangiata, disarticolata e anche impreparata sta rappresentando al paese.

Chi sa cosa vuole procede autonomamente senza le incrostazioni di leggi incostituzionali nei propri principi ispiratori.

Non intendo con questo affermare che ogni mia ragione sia assoluta, ma registro, verifico che mentre io continuo il dibattito anche con chi la pensa in modo diverso e mi accorgo che le menti libere sanno confrontarsi e dibattere, anche animatamente sui contenuti e per il bene della categoria, altri utilizzano tutti gli strumenti in proprio possesso per persuadere univocamente tutto il territorio.

Un esempio mi sovviene se penso a quanto stiamo vivendo e affrontando in seno all’ENPAIA. Quello che nel passato sembrava, appariva, essere un organismo allineato alle posizioni del presidente del CNPA oggi, invece, con supporti anche di qualità riconosciuta esterni affronta in tutti gli aspetti i processi che possono coinvolgere i propri iscritti.

E … guarda caso il Co.Ge.Pa.Pi. è stato ed è valutato in modo diverso, cioè, un progetto legittimo ma da condividere solo, e ripeto solo, se i propri iscritti ne posso avere un beneficio prospettico. Una valutazione che abbiamo iniziato e non ancora concluso, forse un poco in ritardo, non certo per nostra responsabilità.

Ogni progetto, proposta di riforma della nostra cassa assume un carattere di validità se attraverso una propria trasformazione può garantire ai propri iscritti condizioni e orizzonti migliori. La pensione rimane uno degli strumenti obbligatori sanciti dallo stato per garantire una vecchiaia meno rischiosa. Non si scherza e non si gioca con i soldi dei colleghi.

Pertanto, anche la presenza dei colleghi dell’ENPAIA in incontri promossi dal CNPA hanno questo significato e non altro. Questo non significa che all’interno del Comitato le nostre discussioni siano e saranno serene e articolate, non abbiamo, almeno lo spero, gobbi sul palco o suggeritori di scena.

E vado alla conclusione di queste mie considerazioni.

Io sono e rimango fermamente convinto che la proposta di istituire un Unico Albo con i Periti Industriali ed i Geometri assomiglia ad un copro informe e privo di contenuto, fatto salvo, e lo ripeto sempre, che fra tutte le categorie professionali italiane debba svilupparsi una “politica” di collaborazione interdisciplinare che supera il principio di prestazione limitata. Con queste e anche con tutte le altre categorie il colloquio, oggi più che mai, è obbligato. (Veterinari, Urbanisti, Ingegneri, Architetti, Agrotecnici, Agronomi ecc.)

E concludo.

Se l’attuale presidente nazionale, questo o quello che gli succederà, se l’attuale umilmente dovesse dimettersi o dovesse essere costretto a dimettersi, e quella parte del CNPA che sembra condividere le posizioni dello stesso, intendessero aprire un dibattito, vero, non informativo unilaterale e non utilizzando tutti gli strumenti per mettere le voci dissonanti nell’ambito di qualche archivio ingessato, io ci sono.

Forse avremmo modo tutti di capire meglio da ciascun lato le ragioni dell’altro.

Forse anziché starnazzare discutibili considerazioni personali potremmo meglio concentrarci sulla qualità delle rispettive proposte e contribuire tutti, proprio tutti, a far progredire la NOSTRA PROFESSIONE.

Da troppo tempo io vedo solo regressi e non posso certo ricondurre questa condizione a responsabilità che mi appartengono.

Sono e rimango decisamente contro il Co.Ge.Pa.Pi., spero d’incontrare colleghi che documentalmente mi persuadono d’essere fuori strada. Oggi all’orizzonte non ne intravvedo.

Ho scritto questa lettera in veste ufficiale di Presidente del CRPA in quanto queste riflessioni occupano da tempo i nostri incontri e i nostri colloqui, facendo emergere anche posizioni diverse da quelle che qui ho espresso. ma gli articoli comparsi sulla nostra rivista si muovono invece in una direzione unilaterale. A Roma vi è una sola verità. A Milano ve ne sono più d’una e questo ci arricchisce tutti.

Un cordiale saluto a tutti.

                                             Mario Braga





pt/2010/gmt/07

venerdì 24 settembre 2010

PRECISAZIONE DEL COLLEGIO NAZIONALE DEI PERITI AGRARI SUL CENSIMENTO ISTAT DELL'AGRICOLTURA.

Abbiamo il piacere di pubblicare la Nota del 24/09 c.a del Collegio Nazionale dei Periti Agrari in merito al 6° Censimento Generale dell'Agricoltura a seguito nostro intervento su questo Blog del 17/09  e 20/09 c.a.
Resta comunque il fatto, che i Periti Agrari nella circolare non sono citati e vorremmo che nelle" esemplificazioni" fossero inseriti , onde evitare in futuro malintesi interpretativi da parte degli Enti Locali e di altri Ordini Professionali.
Auspichiamo altresì, che il nostro Ordinamento Professionale ( competenze) venga aggiornato inserendo l'esplicito riferimento alle "indagine e rilievi statistici" come gli  agronomi e agrotecnici.
Colgo l'occasione per manifestare compiacimento per l'intervento chiarificatore del  Collegio Nazionale
Pm. Tiraboschi.

24/09/2010

6° CENSIMENTO GENERALE DELL'AGRICOLTURA

6° Censimento dell' Agricoltura La circolare ISTAT n. 5508 del 13 settembre 2010 non ha escluso gli iscritti agli albi dei Periti agrari dalle funzioni di coordinatori e responsabili delle operazioni del sesto censimento dell'agricoltura . La notizia, riportata da alcune testate web non è vera e va completamente disattesa. E ciò emerge lettura della circolare stessa che cita gli albi dei dottori agronomi e degli agrotecnici unicamente "a titolo esemplificativo" e dunque non esaustivo. D'altro canto la competenza dei Periti agrari alle funzioni citate è prevista dal DPR 23 luglio 2010 n. 154 (pubblicato sulla G.U. del 13 settembre) che, in quanto Regolamento direttamente attuativo della legge, costituisce una fonte che vincola le circolari dell'ISTAT che non possono, quindi, discostarsi da esso, pena l'illegittimità. Tra l'altro proprio l'articolo 24 del DPR citato pone gli iscritti agli albi dei Dottori agronomi e forestali, dei Periti Agrari e degli Agrotecnici in posizione paritaria ai fini della formazione delle graduatorie per il conferimento degli incarichi relativi alle dette funzioni, a voler significare che tutti i professionisti iscritti a tali albi sono idonei in modo paritario ed esprimono tutti allo stesso modo una professionalità adeguata ai compiti specifici. Ed a tale criterio si sono attenuti i bandi finora pubblicati dagli Enti preposti (Regioni, Province autonome, Comuni), nel pieno rispetto del dettato del regolamento. Vero è che la circolare dell'ISTAT sopra citata porrebbe gli iscritti agli albi dei Dottori agronomi e degli Agrotecnici in posizione preferenziale , ma la circolare deve essere ben interpretata sul punto, perchè la normativa pone tutti sullo stesso piano e questo è quanto ha chiarito il Prof. Enrico Giovannini – Presidente dell'ISTAT - a tal proposito, con nota prot. 997.10 del 23.09.2010. Questa nota afferma chiaramente che il DPR 154/2010 non esclude di certo la Categoria dei Periti Agrari e non ha affatto lo scopo di “determinare una diversa graduazione di valore tra i diversi albi professionali”. Pertanto i Periti Agrari sono da sempre pienamente abilitati allo svolgimento di tutte le attività professionali afferenti il censimento agricolo. E questa è l'unica verità ribadita dal Presidente Giovannini e pertanto gli Enti interessati (Regioni, Province, Comuni) non devono dare seguito a un criterio di formazione delle graduatorie che disattende il Regolamento e dunque nessuna graduatoria già formata deve essere rivista e nessuno - e tanto meno – gli Agrotecnici devono essere "riposizionati".

6° CENSIMENTO pt/2010/gmt/07

PERITI AGRARI E AGROTECNICI A CONFRONTO.............?

Pubblichiamo di seguito uno scambio di opinioni  che riteniamo interessanti tra un nostro collega ( esponente di spicco della dirigenza nazionale) e il Direttore de " Agrotecnico Oggi".
Non entro nel merito, salvo condividere il " sacro principio della libertà di stampa e informazione".
Lascio ai lettori valutazioni e giudizi.
Pm. Tiraboschi

LETTERA DEL PER. AGR. ANDREA TADDEI AL " AGROTECNICO OGGI"

Tratto da (Pagina 4 e 5): Agrotecnico Oggi

“SI FACCIA GLI AFFARI SUOI!”

Da tempo ormai mi pongo un interrogativo al quale non so bene dare risposta.

Chi scrive, Sig. Direttore, è un Perito Agrario della Toscana eletto nella primavera scorsa nel Comitato Amministratoredei Periti Agrari in ENPAIA su candidatura nata all’interno del Coordinamento dei Collegi della Toscana di cui da anni è componente.
Ogni mese ricevo la rivista “L’AGROTECNICO OGGI” e per questo non posso che ringraziare i colleghi (in quantoliberi professionisti) Agrotecnici data la qualità degli articoli tecnici, la rassegna stampa e molti altri contenuti.
Vi è però un rovescio della medaglia che provoca perplessità e interrogativi.
Da tempo cerco una spiegazione al perchè una rivista di categoria, tecnica, rivolta a professionisti Agrotecnici, straparla e critica, valuta spesso in maniera impropria non potendo conoscere direttamente i fatti, un’altra categoria che poco ha a che fare con gli Agrotecnici, non fosse altro per il tipo di formazione.

Per capire meglio le motivazioni che mi hanno spinto a scrivere questa mia porto di seguito solo alcuni esempi delle vostre pubblicazioni.

Nel settembre 2009 nell’articolo “Gli Agrotecnici vanno al voto” per circa metà del pezzo si parla in realtà dei Periti Agrari con tanto di “fi nale ad effetto” - La nuova “alleanza del nord”, che sembra così essersi formata è pronta a dire la sua nella gestione della previdenza, in attesa delle elezioni per il rinnovo del Collegio Nazionale, nelle quali certo questo risultato getta una pesante ipoteca.-

Nel marzo 2010, in un corsivo de “Una pallottola per il presidente” si defi nisce “concorrente” la “categoria dei Periti Agrari”. In che senso concorrente, Le chiedo? Nel maggio 2010 quando in un articolo “Così i Periti Agrari”, si apprezza e rileva la sempre meno disponibilità dei “quattro” (Periti agrari eletti nelle aree del centro e del sud) ad essere”eterodiretti” nella scelta di fondere la propria Cassa di previdenza con quella dei Geometri e dei Periti industriali.

Nel giugno 2010 infi ne in un pezzo dal titolo, peraltro al quanto improprio, e stia sicuro che questo lo posso sapere certamente meglio io che Lei, “Rivendicazione di indipendenza”, in un corsivo fra parentesi si parla di scontro fra Collegio nazionale dei Periti agrari e la sede Cassa di previdenza.

Ma di che scontro si parla? E’ in grado, mi chiedo, chi scrive di sostenere documentalmente o con fatti ciò che viene pubblicato? In chiusura del pezzo addirittura si legge “cosa vogliono i Periti Agrari...con tanto di valutazioni....”.

Egregio Signor Direttore può infi ne spiegarmi per favore il perchè di tanto interesse verso la mia categoria, verso il mio Comitato amministratore in ENPAIA e quindi verso di me? Può spiegarmi come fa il suo giornale a scrivere o ipotizzare cosa io penso, penserò, farò? Personalmente non volgo mai il pensiero al vostro Collegio o alla vostra Cassa di previdenza e mi è difficile pensare al perchè di vostro tanto interesse limitandomi a corretti rapporti interprofessionali, perchè di professioni diverse si parla, rendiamocene conto.

Questa mia è quindi un invito a “rimettere il treno sui giusti binari”, ognuno sui suoi, che di vagoni ben stivati di norme in continua evoluzione e crisi di mercato ne abbiamo a suffi cienza tutti e due.

Le formulo quindi diffi da da pubblicare miei pensieri non apertamente dichiarati o manifestati.

Distinti saluti.

Per. agr. Andrea Taddei


RISPOSTA DEL DIRETTORE DE " AGROTECNICO OGGI"

Caro Taddei,

mi permetta la franchezza, forse un poco ruvida: l’unica cosa che deraglia dai “giusti binari” è la sua idea del ruolo di un organo di stampa.

Intendiamoci, io sono certo che lei è in perfetta buona fede nel dire quel che dice, ma credo anche che non si renda ben conto di quello che ha scritto, perché diversamente avrebbe utilizzato altri termini.

Non si offenda se le dico che, prima ancora della sintassi, lei brutalizza il buon senso.

Intanto un chiarimento: personalmente non rappresento alcun Ordine professionale né Cassa di previdenza nè, pur avendo per molti anni insegnato in un Istituto Agrario, all’Albo professionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati sono iscritto. La rivista che dirigo è in libera vendita ed io sono un giornalista iscritto nel relativo Albo. Cose che immagino sappia. Eppure lei in sostanza mi “diffi da” dall’occuparmi di certi argomenti, per dedicarmi solo ad altri.

E’ insomma un invito a “farmi gli affari miei”. Le pare una cosa normale?

E mi viene da chiederle, a mia volta: ma lei che concezione ha della libera stampa, degli organi di informazione? Per quale ragione una rivista come questa, “di economia politica e tecnica agraria” (come è scritto bene in grande in copertina), non dovrebbe occuparsi dei problemi dei tecnici agrari? Esiste una sola ragione al mondo in base alla quale non dovremmo dare spazio alle iniziative di una importante categoria, come quella dei Periti agrari (che peraltro si stanno abbonando in numero crescente) la quale vive un profondo travaglio?

Forse perché su questa rivista trovano, talvolta, voce persone e fatti che non trovano spazio su altri organi di stampa, più marcatamente di categoria? Se è così, mi permetta, per noi è un motivo di orgoglio dare voce a chi non l’ha.

Come vede io e lei la pensiamo molto diversamente e, dunque, ciò esclude ch’io abbia la pretesa di “interpretare i suoi pensieri”: mi creda, anche volendo, non ne sarei capace.

Detto questo non voglio certo sfuggire dal risponderle riguardo all’articolo “Rivendicazione di indipendenza” (L’AGROTECNICO OGGI - giugno 2010), che lei contesta nella parte in cui si da atto di un confl itto in essere fra il Collegio Nazionale dei Periti agrari ed il Comitato Amministratore della Cassa di Previdenza, di cui lei peraltro è componente.

A suo parere questo confl itto non esiste. Forse lei si è un pò distratto, se le è sfuggito il fatto, rilevantissimo, che oppone i due organi: il Collegio dei Periti agrari vuole infatti fondere la categoria che rappresenta con quelle dei Geometri e dei Periti industriali e fondere anche le relative Casse di previdenza.

Alcuni suoi colleghi, che con lei amministrano la Cassa, ed un gran numero di iscritti pare non siano d’accordo, perché la Cassa di previdenza dei Periti agrari va molto bene ed altre non altrettanto.

Mi risulta che il Comitato Amministratore della Cassa di previdenza dei Periti agrari di questa vicenda si è occupato in più occasioni, convincendosi sempre più della validità di mantenere autonoma la Gestione previdenziale, fi no a dare mandato ad un luminare del settore di predisporre uno studio sugli effetti di una eventuale fusione con le altre Casse che ho indicato. Davvero lei, che in quel Comitato siede, non si è accorto di nulla? Che diamine fa durante le riunioni?

Questo dibattito su dove andranno a fi nire i soldi della previdenza dei Periti agrari, l’affidamento di un incarico di studio (che comporta una delibera ed un impegno di spesa), la decisione di convocare una riunione degli iscritti alla previdenza (quella di Verona) senza la presenza “ufficiale” del Collegio Nazionale dei Periti agrari sono tutti fatti, non ipotetiche deduzioni.

Ed è precisamente di questi fatti che abbiamo dato conto. E ne daremo puntuale conto anche in futuro, se vi saranno elementi nuovi, ospitando tutte le voci di chi in questo dibattito vorrà intervenire.

pt/2010/gmt/07

giovedì 23 settembre 2010

COMPETENZE PROFESSIONALI: DA MODERNIZZARE E AGGIORNARE !

La tavola sinottica delle competenze pubblicata su questyo Blog  mette a  confronto le potenzialità professionali ( secondo i rispettivi ordinamenti) degli agrotecnici, periti agrari e agronomi.
Una esigenza che è scaturita dai recenti fatti relativi " al Censimento decennale nazionale dell'Agricoltura promosso dall'ISTAT" dove  la figura del Perito Agrario ( nei documenti ufficiali) per essere idoneo a funzioni di coordinatore e/o rilevatore, non è stata citata. Formalmente saremmo esclusi.
L'equivoco è dettato dalle esemplificazioni degli ordinamenti professionali degli agronomi e agrotecnici che annoverano tra le competenze specificatamente  " La rilevazione statistica ( Istat ecc) ..." mentre i periti agrari no.
Il confronto si articola tra ordinamenti aggiornati e modernizzati rispetto alle nuove domande di professionalità e il nostro ordinamento, che è antiquato e limitato nelle competenze rispetto alla domanda di oggi.
Il divario, come avrete potuto vedere non è cosa da poco e le ripercussioni cominciano a farsi sentire.
Per esempio, anche nella gestione dell'ambiente e del territorio si stanno verificando le stesse condizioni, con pressioni e interferenze a livello di Enti Locali sulla esclusività delle competenze professionali di categorie, che avendole citate nell'ordinamento professionale ritengono di essere le uniche abilitate a quello specifico lavoro professioanle.
La materia è molto delicata e importatante per la nostra professione, forse meriterebbe un approfondimento.

PeritoAgrarioLibero

pt/2010/gmt/07

martedì 21 settembre 2010

TAVOLA SINOTTICA DELLE COMPETENZE DELL' AGROTECNICO, DEL PERITO AGRARIO E DELL'AGRONOMO

Confrontando nella tavola sinottica le competenze avrete modo di riscontrare  come i periti agrari  necessitino di un  " aggiornamento delle loro competenze". Buona lettura e meditazione.

TAVOLA SINOTTICA DELLE COMPETENZE DELL' AGROTECNICO, DEL PERITO AGRARIO E DELL'AGRONOMO


AGROTECNICO

PERITO AGRARIO

AGRONOMO



LE PRINCIPALI COMPETENZE PROFESSIONALI DELL'AGROTECNICO E DELL'AGROTECNICO LAUREATO secondo il Collegio nazionale Agrotecnici

(23 Maggio 2008, http://www.agrotecnici.it/competenze.htm )

- La direzione e l'amministrazione di cooperative di produzione, commercializzazione e vendita di prodotti agricoli (art. 10, comma 1, lettera a, legge 5 marzo 1991, n. 91).



- La direzione, l'amministrazione e la gestione di aziende agrarie e zootecniche e di aziende di lavorazione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agrari e zootecnici, limitatamente alle piccole e medie aziende, ivi comprese le funzioni contabili, quelle di assistenza e rappresentanza tributaria e quelle relative all'amministrazione del personale dipendente dalle medesime aziende (art. 10, comma 1, lettera b, legge n. 91/91).



- La consulenza del lavoro nelle aziende agricole ed in particolare le dichiarazioni e comunicazioni relative all'assunzione di personale (art. 10, comma 1, lettera b, legge n. 91/91 ed art. 9-bis, comma 6, legge 28 novembre 1996, n. 608).



- La tenuta del "Registro di impresa agricola" ai fini dell'assunzione di manodopera nelle imprese agricole (art. 9-quater, comma 13, legge n. 608/96).



- L'assistenza tecnico-economica agli organismi cooperativi ed alle piccole e medie aziende, compresa la progettazione e direzione di piani aziendali ed interaziendali, anche ai fini della concessione dei mutui fondiari (art. 10, comma 1, lettera c, legge n. 91/91) nonché le opere di trasformazione e miglioramento fondiario (art. 26, comma 2-bis, legge n. 31/2008); e di conseguenza: · la predisposizione di piani di miglioramento fondiario ai sensi di tutti i Regolamenti dell'Unione Europea e delle attuali leggi regionali.



- L'assistenza alla stipulazione dei contratti agrari, (art. 10, comma 1, lettera d, della legge n. 91/91) e di conseguenza: · l'assistenza nei patti in deroga di cui alla legge n. 203/82.



- La formulazione e l'analisi dei costi di produzione e la consulenza ed i controlli analitici per i settori lattiero-caseario, enologico ed oleario (art. 10, comma 1, lettera e, legge n. 91/91).



- La rappresentanza della propria clientela presso le Commissioni tributarie nelle controversie con il fisco (art. 12, comma 2, D. Lgs. 31 dicembre 1992, n. 546).



- L'assistenza tecnica per i programmi e gli interventi fitosanitari e di lotta integrata (art. 10, comma 1, lettera g, legge n. 91/91).



- La curatela di aziende agrarie e zootecniche (art. 10, comma 1, lettera h, legge n. 91/91) e di conseguenza: · le attività relative alla consegna e riconsegna delle aziende e le attività connesse.



- La direzione e manutenzione di parchi e la progettazione, direzione e manutenzione di giardini, anche localizzati, gli uni e gli altri, in aree urbane (art. 10, comma 1, lettera i, legge n. 91/91), e di conseguenza: · tutte le questioni relative alla gestione del verde pubblico, degli spazi verdi, ecc..



- Le attività connesse agli accertamenti ed alla liquidazione degli usi civici (art. 10, comma 1, lettera l, legge n. 91/91).



- L'assistenza tecnica ai produttori singoli ed associati (art. 10, lettera m, legge n. 91/91) nella sua più ampia accezione, e precisamente: · l'assistenza agli imprenditori agricoli in tutte le controversie con i terzi per espropri, indennità servitù, ecc.; · l'assistenza nei rapporti con gli Enti pubblici e gli istituti di credito nella erogazione di pubbliche provvidenze; · l'assistenza nella commercializzazione dei prodotti agro-alimentari.



- La formulazione di piani per lo smaltimento e l'utilizzo delle acque reflue di vegetazione (art. 3, comma 1, legge 11 novembre 1996, n. 574), e di conseguenza: · la competenza nella formulazione di tutti i piani per lo smaltimento delle deiezioni zootecniche (vedi anche le specifiche leggi regionali).



- La certificazione delle produzioni vivaistiche (vedi specifiche leggi regionali).



- La predisposizione dei piani di sicurezza sul lavoro (D. Lgs. 19 settembre 1994, n. 626).



- La predisposizione dei piani di autocontrollo alimentare (HACCP-HAZARD Analysis Critical Control Point) - D. Lgs. n. 155/97; l'iscrizione all'Albo consente inoltre l'automatica acquisizione della qualifica di "alimentarista" e l'esenzione dai corsi regionali di formazione.



- La predisposizione dei piani di sicurezza nei cantieri mobili di lavoro nel settore edilizio (D. Lgs. 14 agosto 1996, n. 494 così come modificato dal D. Lgs. 19 novembre 1999, n. 528).



- La rilevazione dei dati statistici (art. 10, comma 1, lettera f, legge n. 91/91); e di conseguenza: · la preferenza nelle attività di rilevamento redatte nel settore agricolo (censimenti ISTAT regionali, ecc.), così come previsto dal D.P.R. 6 giugno 2000, n. 197, art. 10.




- Le attività catastali in genere ed i tipi di frazionamento (art. 1, legge 26.6.1990 n. 165 ed art. 145, comma 96, legge 23.12.2000, n. 388 ed art. 26, comma 7-ter, legge 28.02.2008 n. 31).



- L'invio telematico delle dichiarazioni in materia di imposte sui redditi e di IRAP (D.M. Finanze 19.4.2001).



- Il rilascio di certificati di prevenzione incendi (ai sensi del disposto combinato della legge 7 dicembre 1984 e del D.M. 27 aprile 2005);



------- Le seguenti attività peritali nel settore agricolo:



- danni da selvaggina alle colture agricole;



- danni da avversità atmosferiche alle colture agricole, anche nell'ambito dei contratti di assicurazione agevolata;



- danni prodotti dell'improprio od errato uso di prodotti fitosanitari;



- danni derivanti alle colture dal pascolamento libero di bestiame brado;



- le stime di immobili agricoli e loro pertinenze;



- le stime di immobili anche civili, quali "periti di fondi chiusi immobiliari" (ai sensi dell'art. 6, comma 2, della legge 25 gennaio 1994, n. 86 così come modificato dalla legge 29 novembre 1995, n. 503);



- le stime e valutazioni di idoneità tecnica degli impianti di lavorazione e condizionamento dei prodotti ortofrutticoli (D.M. Agricoltura 2 giugno 1995, n. 393, art. 3);



- le stime di terreni agricoli e di terreni edificabili (art. 6, legge 28.12.2001, n. 448).



- le perizie giurate di immobili ai fini di garanzia (Art. 1, c. 144 legge 24 dicembre 2007, n. 244 così come interpretato dalla risoluzione n. 10/DF, prot. n. 2888 del 3 aprile 2008 della Direzione Legislazione Tributaria del Ministero dell'Economia e delle Finanze).



- I progetti e le pratiche relative di cui al Reg. CEE n. 2078/92 (agricoltura bio-compatibile).



- I piani e progetti in materia di forestazione, anche di cui al Reg. CEE n. 2080/92 (con i limiti dettati dalla giurisprudenza interpretativa).




L'ATTIVITA' PROFESSIONALE DEL PERITO AGRARIO DESCRITTA DALLA LEGGE 54/1991 CHE RIPRENDE LA 434/1968

Legge 21 febbraio 1991, n. 54

Art. 2

(Attività professionale)

Formano oggetto della professione di perito agrario:

a) la direzione, l'amministrazione e la gestione di aziende agrarie e zootecniche e di aziende di lavorazione e commercializzazione di prodotti agrari e zootecnici limitatamente alle piccole e medie aziende, ivi comprese le funzioni contabili, quelle di assistenza e rappresentanza tributaria e quelle relative all'amministrazione del personale dipendente dalle medesime aziende;

b) la progettazione, la direzione ed il collaudo di opere di miglioramento fondiario e di trasformazione di prodotti agrari e relative costruzioni, limitatamente alle medie aziende, il tutto in struttura ordinaria, secondo la tecnologia del momento, anche se ubicate fuori dai fondi;

c) la misura, la stima, la divisione di fondi rustici, delle costruzioni e delle aziende agrarie e zootecniche, anche ai fini di mutui fondiari;

d) i lavori catastali, topografici, cartografici e tipi di frazionamento, inerenti le piccole e medie aziende e relativi sia al catasto terreni sia al catasto urbano;

e) la stima dei tabacchi e lavori nelle tecniche dei tabacchi;

f) la stima delle colture erbacee ed arboree e loro prodotti e la valutazione degli interventi fitosanitari;

g) la valutazione dei danni alle colture, la stima di scorte e dei miglioramenti fondiari agrari e zootecnici, nonché le operazioni di consegna e riconsegna dei beni rurali e relativi bilanci e liquidazioni;

h) la direzione e manutenzione di parchi e la progettazione, la direzione e la manutenzione di giardini, anche localizzati, gli uni e gli altri, in aree urbane;

i) le rotazioni agrarie;

l) la curatela di aziende agrarie e zootecniche;

m) la consulenza, le stime di consegna e riconsegna, i controlli analitici per i settori di specializzazione enotecnici, caseari, elaiotecnici ed altri;

n) le funzioni di perito e di arbitratore in ordine alle attribuzioni sopra menzionate;

o) la progettazione e la direzione di piani aziendali ed interaziendali di sviluppo agricolo limitatamente alle medie aziende;

p) le attività tecniche connesse agli accertamenti, alla valutazione ed alla liquidazione degli usi civici;

q) l'assistenza tecnica ai produttori agricoli singoli ed associati;

r) le attribuzioni derivanti da altre leggi;

s) l'esercizio delle competenze connesse al titolo di specializzazione ottenuto a seguito di regolare corso istituito dallo Stato o dalle regioni (così sostituito dall'art. 2, L. 21 febbraio 1991, n. 54).





ESTRATTO DELLA NORMATIVA RELATIVA ALLE COMPETENZE PROFESSIONALI DEL DOTTORE AGRONOMO E DOTTORE FORESTALE

(Legge 7 gennaio 1976, n. 3 integrata con Legge 10 febbraio 1992, n. 152 DPR 328 del 5 giugno 2001)

Art. 11, DPR 328/2001

(Attività professionali)



1. Formano oggetto dell'attività professionale degli iscritti alla SEZIONE A, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 1, comma 2, restando immutate le riserve e attribuzioni già stabilite dalla vigente normativa, oltre alle attività indicate nei commi 2, 3 e 4, le altre attività previste dall'articolo 2 della legge 10 febbraio 1992, n. 152 (Legge 7 gennaio 1976, n. 3 integrata con Legge 10 febbraio 1992, n. 152 estratto)



Art. 2, L 152/1992



(Attività professionale)



Sono di competenza dei dottori agronomi e dei dottori forestali le attività volte a valorizzare e gestire i processi produttivi agricoli, zootecnici e forestali, a tutelare l'ambiente e, in generale, le attività riguardanti il mondo rurale. In particolare, sono di competenza dei dottori agronomi e dottori forestali:



a) la direzione, l'amministrazione, la gestione, la contabilità, la curatela e la consulenza, singola o di gruppo, di imprese agrarie, zootecniche, forestali e delle industrie per l'utilizzazione, la trasformazione e la commercializzazione dei relativi prodotti;



b) lo studio, la progettazione, la direzione, la sorveglianza, la liquidazione, la misura, la stima, la contabilità ed il collaudo delle opere di trasformazione e di miglioramento fondiario, nonché delle opere di bonifica e delle opere di sistemazione idraulica e forestale, di utilizzazione e regimazione delle acque e di difesa e conservazione del suolo agrario, sempre ché queste ultime, per la loro natura prevalentemente extra agricola o per le diverse implicazioni professionali, non richiedano anche la specifica competenza di professionisti di altra estrazione;



c) lo studio, la progettazione, la direzione, la sorveglianza, la liquidazione, la misura, la stima, la contabilità ed il collaudo di opere inerenti ai rimboschimenti, alle utilizzazioni forestali, alle piste da sci ed attrezzature connesse, alla conservazione della natura, alla tutela del paesaggio ed all'assestamento forestale;



d) la progettazione, la direzione, la sorveglianza, la liquidazione, la misura, la stima, la contabilità ed il collaudo compresa la certificazione statica ed antincendio, dei lavori relativi a costruzioni rurali e di quelli attinenti alle industrie agrarie e forestali, anche se iscritte al catasto edilizio urbano ai sensi dell'articolo 1, comma 5, del decreto-legge 27 aprile 1990, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 giugno 1990, n. 165, nonché dei lavori relativi alle opere idrauliche e stradali di prevalente interesse agrario e forestale e dell'ambiente rurale ivi compresi gli invasi artificiali che non rientrano nelle competenze del servizio dighe del Ministero dei lavori pubblici;



e) tutte le operazioni dell'estimo in generale e, in particolare, la stima e i rilievi relativi ai beni fondiari, capitali agrari, produzioni animali e vegetali dirette o derivate, mezzi di produzione, acque, danni, espropriazioni, servitù nelle imprese agrarie, zootecniche, forestali e nelle industrie per l'utilizzazione, la trasformazione e la commercializzazione dei relativi prodotti;



f) i bilanci, la contabilità gli inventari e quanto altro attiene alla amministrazione delle aziende e imprese agrarie, zootecniche e forestali o di trasformazione e commercializzazione dei relativi prodotti e all'amministrazione delle associazioni di produttori, nonché le consegne e riconsegne di fondi rustici;



g) l'accertamento di qualità e quantità delle produzioni agricole, zootecniche, forestali e relative industrie, anche in applicazione della normativa comunitaria, nazionale e regionale;



h) la meccanizzazione agrario-forestale e la relativa attività di sperimentazione e controllo nel settore applicativo;



i) i lavori e gli incarichi riguardanti la coltivazione delle piante, la difesa fitoiatrica, l'alimentazione e l'allevamento degli animali, nonché la conservazione, il commercio, la utilizzazione e trasformazione dei relativi prodotti;



l) lo studio, la progettazione, la direzione, la sorveglianza, la liquidazione, la misura, la stima, la contabilità ed il collaudo dei lavori relativi alla tutela del suolo, delle acque e dell'atmosfera, ivi compresi i piani per lo sfruttamento ed il recupero di torbiere e di cave a cielo aperto, le opere attinenti all'utilizzazione ed allo smaltimento sul suolo agricolo di sottoprodotti agro-industriali e di rifiuti urbani, nonché la realizzazione di barriere vegetali antirumore;



m) i lavori catastali, topografici e cartografici sia per il catasto rustico che per il catasto urbano;



n) la valutazione per la liquidazione degli usi civici e l'assistenza della parte nella stipulazione di contratti individuali e collettivi nelle materie di competenza;



o) le analisi fisico-chimico-microbiologiche del suolo, dei mezzi di produzione e dei prodotti agricoli, zootecnici e forestali e le analisi, anche organolettiche, dei prodotti agro-industriali e l'interpretazione delle stesse;



p) la statistica, le ricerche di mercato, il marketing, le attività relative alla cooperazione agricolo-forestale, alla industria di trasformazione dei prodotti agricoli, zootecnici e forestali ed alla loro commercializzazione, anche organizzata in associazioni di produttori, in cooperative e in consorzi;



q) gli studi di assetto territoriale ed i piani zonali, urbanistici e paesaggistici; la programmazione, per quanto attiene alle componenti agricolo-forestali ed ai rapporti città-campagna; i piani di sviluppo di settore e la redazione nei piani regolatori di specifici studi per la classificazione del territorio rurale, agricolo e forestale;



r) lo studio, la progettazione, la direzione, la sorveglianza, la misura, la stima, la contabilità ed il collaudo di lavori inerenti alla pianificazione territoriale ed ai piani ecologici per la tutela dell'ambiente; la valutazione di impatto ambientale ed il successivo monitoraggio per quanto attiene agli effetti sulla flora e la fauna; i piani paesaggistici e ambientali per lo sviluppo degli ambiti naturali, urbani ed extraurbani; i piani ecologici e i rilevamenti del patrimonio agricolo e forestale;



s) lo studio, la progettazione, la direzione, la sorveglianza, la misura, la stima, la contabilità ed il collaudo di lavori inerenti alla valutazione delle risorse idriche ed ai piani per la loro utilizzazione sia a scopo irriguo che per le necessità di approvvigionamento nel territorio rurale;



t) lo studio, la progettazione, la direzione ed il collaudo di interventi e di piani agrituristici e di acquacoltura;



u) la progettazione e la direzione dei lavori di costruzioni rurali in zone sismiche di cui agli articoli 17 e 18 della legge 2 febbraio 1974, n. 64;



v) la progettazione, la direzione, la sorveglianza, la liquidazione, la misura, la contabilità ed il collaudo di lavori relativi al verde pubblico, anche sportivo, e privato, ai parchi naturali urbani ed extraurbani, nonché ai giardini e alle opere a verde in generale;



z) il recupero paesaggistico e naturalistico; la conservazione di territori rurali, agricoli e forestali; il recupero di cave e discariche nonché di ambienti naturali;



aa) le funzioni peritali e di arbitrato in ordine alle attribuzioni indicate nelle lettere precedenti;



bb) l'assistenza e la rappresentanza in materia tributaria e le operazioni riguardanti il credito ed il contenzioso tributario attinenti alle materie indicate nelle lettere precedenti;



cc) le attività, le operazioni e le attribuzioni comuni con altre categorie professionali ed in particolare quelle richiamate nell'articolo 19 del regio decreto 11 febbraio 1929, n. 274, ivi comprese quelle elencate sotto le lettere a), d), f), m), n) dell'articolo 16 del medesimo regio decreto n. 274 del 1929 e quelle di cui all'articolo 1 del regio decreto 16 novembre 1939, n. 2229, ed agli articoli 1 e 2 della legge 5 novembre 1971, n. 1086, nei limiti delle competenze dei geometri.



Art. 11, DPR 328/2001



2. Formano oggetto dell'attività professionale degli iscritti alla SEZIONE B, settore agronomo e forestale, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 1, comma 2, restando immutate le riserve e attribuzioni già stabilite dalla vigente normativa, le seguenti attività:



a) la progettazione di elementi dei sistemi agricoli, agroalimentari, zootecnici, forestali ed ambientali;



b) la consulenza nei settori delle produzioni vegetali, animali e silvicolturali, delle trasformazioni alimentari, della commercializzazione dei relativi prodotti, della ristorazione collettiva, dell'agriturismo e del turismo rurale, della difesa dell'ambiente rurale e naturale, della pianificazione del territorio rurale, del verde pubblico e privato, del paesaggio;



c) la collaborazione alla progettazione dei sistemi complessi, agricoli, agroalimentari, zootecnici, forestali ed ambientali;



d)le attività estimative relative alle materie di competenza;



e) le attività catastali, topografiche e cartografiche;



f) le attività di assistenza tecnica, contabile e fiscale alla produzione di beni e mezzi tecnici agricoli, agroalimentari, forestali e della difesa ambientale;



g) il patrocinio nelle commissioni tributarie per le materie di competenza;



h) la certificazione di qualità e le analisi delle produzioni vegetali, animali e forestali sia primarie che trasformate, nonché quella ambientale;



i) le attività di difesa e di recupero dell'ambiente, degli ecosistemi agrari e forestali, la lotta alla desertificazione, nonché la conservazione e valorizzazione della biodiversità vegetale, animale e dei microrganismi.



3. Formano oggetto dell'attività professionale degli iscritti alla SEZIONE B, settore zoonomo, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 1, comma 2, restando immutate le riserve e attribuzioni già stabilite dalla vigente normativa, le seguenti attività:



a) la pianificazione aziendale e industriale nel settore delle produzioni animali;



b) la consulenza nei settori delle produzioni animali, delle trasformazioni e della commercializzazione dei prodotti di origine animale;



c) la direzione di aziende zootecniche, faunistiche e venatorie e dell'acquacultura;



d) le attività di assistenza tecnica, contabile e fiscale, alla produzione di beni e mezzi tecnici del settore delle produzioni animali;



e) la certificazione del benessere animale;



f)la riproduzione animale, comprendente le attività di inseminazione strumentale e di impianto embrionale in tutte le specie zootecniche e di sincronizzazione dei calori;



g) l'esecuzione delle terapie negli animali zootecnici, sotto il controllo e la guida del medico veterinario;



h) le attività di difesa dell'ambiente e di conservazione della biodiversità animale e dei microrganismi.



4. Formano oggetto dell'attività professionale degli iscritti alla SEZIONE B, settore biotecnologico agrario, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 1, comma 2, restando immutate le riserve e attribuzioni già stabilite dalla vigente normativa, le seguenti attività:



a) la consulenza nei settori delle produzioni vegetali ed animali, con particolare riferimento all'impiego corretto di biotecnologie;



b) la consulenza per la certificazione della qualità genetica dei prodotti alimentari sia per gli animali che per l'uomo, in particolare per la tracciabilità di organismi geneticamente modificati (OGM) nelle filiere agroalimentari;



c) la consulenza nei settori delle tecnologie e trasformazioni alimentari e dei prodotti agricoli non alimentari con particolare riferimento al corretto impiego di biotecnologie;



d) la certificazione con l'impiego di biotecnologie innovative della qualità e del controllo nella sanità e provenienza dei prodotti agricoli, compresi quelli per l'alimentazione umana e animale;



e) le consulenze relative all'uso di biotecnologie per la certificazione varietale degli organismi



vegetali;



f) la consulenza per l'uso di biotecnologie innovative per la diagnostica di patologie virali, batteriche e fungine nei vegetali;



g) la consulenza per il monitoraggio ambientale in campo agroalimentare, mediante l'uso di tecniche biotecnologiche innovative;



h) le attività di assistenza tecnica, contabile e fiscale alla produzione di mezzi tecnici dei settori delle biotecnologie innovative negli ambiti agroalimentari;



i) il patrocinio nelle commissioni tributarie per le materie di competenza.


FINE

Tratto da: www. lettereadioealluomo.com

PeritiAgrariLiberi

COLLEGIO DI BRESCIA: CORSO DI PREPARAZIONE AGLI ESAMI DI ABILITAZIONE PER L'ESERCIZIO DELLA LIBERA PROFESSIONE.

Lunedì 27 settembre c.a. alle ore 18 presso l'Istituto Artigianelli, in Via Avogadro a Brescia avranno inizio gli incontri per la preparazione agli " esami di abilitazione per l'esercizio della libera professione".

Il calendario degli incontri si articola come segue:
Lunedì 27/09/10
- Stime,perizie e Ctu                                          Per. Agr. Piermaria Tiraboschi
- Ordinamento della Professione                        Per. Agr. Mario Braga

Mercoledì  29/09/10
- Agronomia generale, Direttiva nitrati
   e Piani di sviluppo rurale                                 Per. Agr. Angelo Chiminelli

Lunedi'   04/10/10
- matematica finanziaria e estimo                        Per. Agr. Dr. Luigi Piatti

Martedì  05/10/10   
- estimo applicato                                              Per. Agr. Dr. Sergio Caprioli

Giovedì  07/10/10
- colture indutriali e orticole
- perizie grandini                                                Per. Agr. Marco Cuter.


Per eventuali informazioni e/o prenotazioni telefonare al Collegio Provinciale di Brescia al  030/40043 - 030296424  - fax. 0308296831.

pt/2010/gmt/07

venerdì 17 settembre 2010

CENSIMENTO AGRICOLO: L'UNIONE FA LA FORZA.......CARO ORLANDI ???

L'iniziativa degli Agrotecnici di marcare e pubblicizzare come un dato di fatto ( una grande vittoria !!) l'esclusione del Perito Agrario Profesionista dal Censimento Agricolo ISTAT non mi è piaciuto.

Uno scivolone di cattivo gusto e poco edificante, anche perchè quanto strombazzato dagli Agrotecnici  non corrisponde al vero.
Ma, non voglio entrare in dispute giuridico - formali, mi tediano e non portano che aride polemiche e non aiutano a costruire solide relazioni inter-professionali per affrontare i veri problemi  dei tecnici agricoli.

Il tema che mi coinvolge è un altro, importante per i Periti Agrari e credo anche per gli Agrotecnici, cioè cercare di lavorare insieme ( vedasi le esperienze in Lombardia, Brescia, Milano) per tutelare e promuovere le nostre professionalità, non ultima la pregevole iniziativa congiunta dei Collegi dei Periti Agrari e Agrotecnici di Milano, ben illustrata nell'articolo sull' Agrotecnico di Settembre " L'Unione fa la Forza ".
So benissimo e credo sia chiaro a tutti, che i due Presidenti dei Collegi Nazionali, non si possono vedere e tanto meno parlare, ma gli eccessi personalistici non devono fomentare inutili contrapposizioni e strumentali iniziative a danno di tutti noi tecnici.
Anche perchè alla fine a noi semplici iscritti ( che siamo importanti nel contesto Organizzativo) non ce ne frega delle loro incazzature e i fomentatori di ruggini e conflitti nel tempo perdono autorevolezza e credibilità.

E allora, se " L'unione fa la forza" perchè remare contro e millantare esclusività di competenze ( Agrotecnici)  e sentenziare infondate " non competenze" ( Periti Agrari).
Cerchiamo di andare oltre, anche se le difficoltà sono tante.........verso il Polo delle Professioni Verdi.
Pm Tiraboschi


pt/2010/gmt/07

martedì 14 settembre 2010

QUANTA CONFUSIONE !

LA RIFORMA CHE VERRA'   ( EDITORIALE DEL PRESIDENTE NAZIONALE SUL " PERITO AGRARIO  N. 4/10)

Prendiamo atto del tentativo di dare delle risposte  da parte del Presidente Nazionale, anche se le zone d'ombra  permangono nella loro complessità e importanza.

Riforma della scuola.
E' preoccupante il rilievo sulla " preparazione scolastica" che ,dice il Presidente, non sarebbe capace di garantire le conoscenze " minime" per ammettere i futuri DIPLOMATI al tirocinio professionale per l'abilitazione ( i diplomati periti agrari, sono già stati eliminati ???? perbacco).
Ciò significa, se non ho capito male, che i cinque anni per il diploma ( con la nuova riforma) saranno poco formativi per la professione rispetto al passato ( ante-riforma) e per completare il " vuoto formativo" ecco i tre anni universitari per arrivare ad avere la preparazione scolastica minima per accedere alla professione. Insomma, i diplomati devono fare posto alla laurea breve..(.proposta Cogepapi-Siliquini).
Se così fosse......mi chiedo se è questa la tanto strombazzata riforma.
Il tutto, mi fa anche sorridere, perché ante-riforma dopo 5 anni si poteva accedere alla professione ( dopo il praticantato e l'esame di abilitazione) dopo la riforma gli anni diventano 8 ( 5+3) con una conoscenza pari a quella ante- riforma ( speriamo) per accedere alla professione.
Ohh.....andiamo avanti come i gamberi.
Ma forse tutto l'iter della riforma scolostica andava seguito meglio, sollecitando interventi correttivi a migliorare il momento formativo dei primi cinque anni. Purtroppo non è stato fatto.
Ovviamente, e non viene detto nell'editoriale ( la riforma della scuola non modifica l'ordinamento della professione) pertanto l'acceso alla professione dei DIPLOMATI  periti agrari ( 5 anni) per non essere più tale deve essere oggetto di modifica della legge Ordininistica dei periti agrari. Pertanto, fino alla modifica della stessa, i DIPLOMATI ( 5 anni) potranno accedere alla professione dopo il tirocinio e l'esame di stato.
Comunque le preoccupazioni del Presidente non sono da disattendere, se si vuole il COGEPAPI.
Sono invece da disanttendere se non si vuole il COGEPAPI.

Riforma delle Professioni
Sulla riforma delle Professioni, il Presidente dice di aver " speso tanto inchiostro" cioè è stufo di spiegare e rispiegare la materia. Sarà.....ma ha speso molto poco in trasparenza e chiarezza. Non si preoccupi il Presidente, con l'aumento delle quote annuali contributive al CNPA di soldini per acquistare altro inchiostro ne bastano e avanzano.
Andiamo vanti:
1) il COGEPAPI se non erro, nasce per coordinare le iniziative e i progetti delle tre categorie: geometri, periti agrari, e periti industriali;
2) in seguito viene prospettata l'ipotesi di fusione delle tre categorie e la costituzione di un ordine professionale nuovo. Viene anche ipotizzata la fusione delle casse di previdenza;
3) mai, una concreta e dettagliata proposta di riforma della professione è stata inviata ai Collegi Provinciali.
Per dettagliata, intendo atti scritti propositivi della riforma con l'esemplificazione di come sarà il nuovo ordine, come saremo rappresentati, come verrà difesa la nostra identità professionale ( non solo quella storica), come saremo organizzati e rappresentati sul territorio, come saranno regolamentate le elezioni degli organi rappresentativi ecc. Ancora oggi non sappiamo dove andremo, casa faremo e che fine faremo professionalmente.
Su queste cosine, mi scuserà il Presidente, è evasivo...anzi non ha detto niente,,,,Perchè ?????
4) dice l'editoriale, che il CNPA con determinazione, a larghissima maggioranza ha sempre perseguito la pari dignità con i colleghi di viaggio ( geometri e periti industriali) rifiutando posizioni che possono vedere soccombere. Ma ci mancherebbe altro, che il CNPA non avesse agito in quei termini. Ma il problema, non è il viaggio...è dopo, quando dovremo misurarci con i 150.000 ( geometri e periti industriali) noi siamo in 16000 circa e costruire concretamente ,le istituzioni, la rappresentanze e le garanzie identitarie della nostra professione. Questi sono i temi sui quali temiamo di soccombere.
Signor Presidente, Lei è in grado di garantirci le aspettative che ci ha promesso ?
Se è sicuro, ci dica concretamente come intende farlo, anche perchè questo non è ancora stato chiarito.
5) Le altre categorie ( architetti, ingegneri, agrotecnici ecc) sono informate questo è vero, ma non mi sembra che abbiano condiviso la proposta Siliquini-Cogepapi, anzi l'iniziative è stata bocciata a tutti i livelli, anche perchè in contrapposizione con quanto approvato nel CUP, PAT e presentato al Ministro Alfano.

Mi sembra che di inchiostro bisognerà consumarne ancora........cerchiamo di utilizzarlo al meglio.!

PeritiAgrariLiberi

pt/2010/gmt/07

venerdì 10 settembre 2010

NOI E IL TERRITORIO !

Esperienza e professionalita' del Perito Agrario nelle indagini ecologiche, ambientali, territoriali e paesaggistiche nell'ambito del governo del territorio.

In questi ultimi vent'anni, la legislazione di interesse ambientale e del territorio, è stata oggetto di una serie di modifiche, spesso assai rilevanti, che hanno determinato il consolidarsi di chiare linee di tendenza: logica della programmazione rispetto a quella della pianificazione, come tradizionalmente intesa, con particolare attenzione all'assetto ambientale e del territorio, cioè un articolato normativo " per il governo del territorio con la partecipazione della società nelle sue diverse componenti".
Nella configurazione dei P.G.T ( Piani di Gestione del Territorio) particolare importanza ha la pianificazione comunale - P.G.T. strumento a disposizione dei comuni per il governo del proprio sito, vista la centralità del governo locale per la regolamentazione dell'uso del suolo in particolare quello agricolo.
Se nel passato i terreni agricoli erano oggetto di continui atti disennati di occupazione - sottrazione per essere destinati a processi di insediamenti urbanizzati nella'mbito dei Piani regolatori generali dei comuni, oggi tali interventi sono meno improvvisati, più programmati da strumenti di studio, che tengono conto delle diverse realtà urbanistiche e territoriali in una ottica di pianificazione e complementarietà delle diversa realtà di insediamenti.
Analisi ambientali, territoriali,paesaggistiche e agronomiche permettono una migliore localizzazione generale (VAS) e più specifici insediamenti (VIA) nel rispetto dei limiti alle realizzazioni programmate dagli strumenti urbanistici.
In questo complesso processo di madernizzazione della gestione del territorio, determinante è stato l'apporto di esperienze e professionalità dei Periti Agrari e periti Agrari Laureati, che attraverso un costante impegni diretto nelle realtà del territorio hanno concorso a rappresentare e a valorizzare il  " tessuto paesaggistico, agronomico e agro-industriale" nell'ambito dei Piani di Governo del Territorio".
Un lavoro  costruito attraverso momenti formativi e di esperienze continui, di tanta professionalità e discrezione a cui va dato, tenuto conto delle difficoltà, un meritevole riconoscimento.
Pm Tiraboschi




pt/2010/gmt/07

giovedì 2 settembre 2010

PERITO AGRARIO L'ANELLO DEBOLE: UNA PROFESSIONE SEMPRE PIU' CONDIZIONATA E MORTIFICATA ???

Una sintesi, in alcuni punti di cosa abbiamo perso  ( professionalmente) secondo il nostro Ordinamento ( L. 434/68) e dove non ci siamo ( per mancati riconoscimenti):

Abbiamo perso o quasi:

- l'amministrazione contabile e fiscale e la rappresentanza tributaria;
- l'amministrazione del personale dipendente;
- la consulenza e la gestine delle tematiche tecniche relative alla gestione del territorio ( PGT/ Piano del    Governo del territorio: documento di piano, piano delle regole e piano dei servizi).

Non ci siamo o ne siamo fuori:

- la consulenza e la gestione delle tematiche tecniche inerenti aspetti ambientali, paesaggistici, ecologici e idrogeologici relativi al governo del territorio;
- consulenza e gestione del verde pubblico e privato;
- la consulenza e la valutazione negli interventi fitosanitari.

Quanto sopra ( che ne è una sintesi) non è cosa da poco e dovrebbe farci riflettere e purtroppo su questi temi vedo una quasi totale indifferenza salvo casi di iniziative isolate.
Recentemente, con alcuni colleghi professionisti, ci siamo incontrati per fare alcune riflessioni e valutazioni in merito alla " potenzialità reale di esercizio della professione di perito agrario" secondo il nostro Ordinamento della Professione ( Legge 434/68) e il Regolamento concernente le nostre tariffe professionali ( ormai antiquate nella forma e nella sostanza non essendo più al passo con le nuove prospettive dell'attività professionale) il tutto calato nella realtà del mondo del lavoro che ci compete.

Da questi ripetuti incontri, ne è emerso un dato sconcertante ,che mette in evidenza i punti di criticità, che, anche se non testati su larga scala, " evidenzia una tendenza negativa ( contrazione) del nostro potenziale di lavoro professionale, che potremmo individuare secondo:
a) una perdita di  competenze normate dal nostro Ordinmento professionale ( L. 434/68 s.m.i);
b) un mancato adeguamento/aggiornamento delle nostre potenzialità professiali alle innovazioni introdotte dalle nuove tecnologie e dalle nuove normative CEE, Nazionali e Regionali ( es. gestione dell'ambinete, del territorio, del paesaggio ecc).
Siamo rimasti al palo....fermi a vent'anni fa....circa.!

Se ci raffrontiamo con altre professioni ( non ultimi i geometri, agrotecnici  ecc) le nostre capacità di adeguarci al " nuovo" ma non solo, del mercato del lavoro,  è stato quasi assente ( salvo alcune eccezioni) e condizionato da professioni molto più aggressive e dinamiche nel sfruttare le loro capacità di aggredire il mercato e le istituzioni ( favorendo leggi).

Un tempestivo e continuo aggiornamento " formativo" e un forte sostegno rappresentativo e promozionale degli Ordini e Collegi nazionali, ha radicato visibilità e crescita di queste professioni che hanno maturato il riconoscimento  ( legalmente) di spazzi professionali di nostra competenza, se non esclusivi, quasi.
Se a questa situazione involutiva della nostra professione ( anello debole), che purtroppo si è limitata a cercare soluzioni garantiste, senza nulla fare o quasi verso " le novità professionali emergenti" aggiungiamo le perdite di " competenze normate", il quadro che ci si prospetta per il prossimo fututo non è dei più rosei.

Nel merito, sono dell'opinione, che stiamo pagando una politica ventennale della gestione della Caregoria a tutti i livelli " burocratica-notarile" che ha ingessato la capacità dinamica della nostra professione nel mercato e nelle istituzioni. Oggi purtroppo in poche realtà locali e con forti difficoltà si è tentato e si tenta di superare l'impas. Iniziative meritevoli di colleghi ( che da soli) hanno cercato e cercano di riconquistare gli spazzi perduti ( verde pubblico, gestione del territorio, gestione paesaggistica, nuove tecnologie energetiche ecc).

L'auspicio è che queste iniziative non rimangano isolate, ma per l'immediato futuro, se ne concerti le scelte politiche e la progettualità ,per ridare vitalità e credibilità alla nostra professione ,con una maggiore capacità rappresentativa, organizzativa e  dinamica presenza sul territorio.

E' su questi temi concreti ,che dobbiamo misurarci e fare concrete scelte e non su scatole vuote come il COGEPAPI. La fusione e/o unione ( come dice il Presdiente nazionale) con altre professioni a noi " NON SIMILARI" accentuerebbe la già difficile situazione e aprirebbe un processo inreversibile sulla fine della figura professionale del perito agrario.
PeritiAgrariLiberi

pt/2010/gmt/09