lunedì 31 gennaio 2011

BANDO INAIL: PRIVILEGIATE LE ASSOCIAZIONI SINDACALI. AGROTECNICI SI RIVOLGONO ALL'ANTITRUST.

QUALCUNE C'E' ALTRI NON CI SONO....COME AL SOLITO !!!!
Bando INAIL. Privilegio indebito alle associazioni sindacali
L'ordine degli Agrotecnici si rivolge all'Antitrust

Questa è la domanda che, fin dallo scorso mese di novembre (prima che i bandi uscissero), il Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati ha rivolo all’INAIL ed al Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, senza avere però alcuna risposta.

Così quando nei giorni scorsi l’INAIL ha emanato 20 bandi in altrettante Regioni, per un importo di 60 milioni di euro destinati a finanziare progetti per la sicurezza sul lavoro delle imprese, confermando che i progetti presentati dalle associazioni sindacali (cioè dalle “parti sociali”) avrebbero goduto di una significativa maggiorazione del 10% sul punteggio raggiunto, al Collegio Nazionale altro non è restato che rivolgersi all’ANTITRUST, il cui intervento è stato chiesto nell’odierna giornata.

Per senso di responsabilità il Presidente del Collegio Nazionale, Roberto Orlandi, ha escluso il ricorso al TAR, dal momento che una tale azione avrebbe potuto portare al “blocco” dei bandi, impedendo quindi di destinare risorse importanti per la sicurezza.

I fondi stanziati dall’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni del Lavoro), ripartiti in budget regionali, sono destinati ad incentivare le imprese, anche individuali, di ogni settore purché iscritte alla Camera di Commercio per realizzare interventi finalizzati al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Possono essere presentati progetti di investimento, di formazione e progetti per l'adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale.

Nei bandi emanati dall’INAIL in ciascuna Regione, secondo lo specifico plafond disponibile, è previsto che le domande relative ai progetti da finanziare devono essere registrate per via telematica sul sito dell’INAIL; se con il punteggio che viene assegnato automaticamente alla richiesta si raggiunge la “soglia minima”, sarà possibile proseguire nella compilazione della domanda on-line, però i progetti presentati tramite Associazioni di categoria e/o sindacali (le cd “parti sociali”) godono dell’aumento del 10% del punteggio, a prescindere da qualunque elemento di merito e per il sol fatto di essere in tal modo inoltrati.

È questa la nota dolente che ha portato alla protesta degli Agrotecnici e Agrotecnici laureati, le cui domande possono -come per gli altri liberi professionisti- essere messe fuori gioco dalle domande delle “parti sociali”, anche perché non è che vi sia molto da inventare in materia di prevenzione e sicurezza.

Ora la parola passa al Presidente dell’Autorità Garante per la Concorrenza e del Mercato, Antonio Catricalà che dovrà dire se sia lecito che due domande uguali, inviate ad una Pubblica Amministrazione, possano essere diversamente valutate ed una preferita non già in ragione del contenuto della proposta ma esclusivamente in ragione della “denominazione” del soggetto che la presenta.

Per il Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati siamo in presenza di un ingiustificato e sgradevole privilegio che viola i principi della concorrenza e del mercato e danneggia l’attività dei consulenti indipendenti, che non aderiscono a nessuna associazione sindacale.

Per questo motivo il Collegio Nazionale ha trovato sorprendente il silenzio del Ministro Sacconi sulla vicenda, nonostante lo stesso sia stato da tempo interpellato.

pt/2011/gmt/01

ESPERIENZE DI VITA QUOTIDIANA PROFESSIONALE DI UN COLLEGA PERITO AGRARIO.

Ho ricevuto questo commento da un collega che esercita la professione e lo pubblico con molta soddisfazione e orgoglio ringraziandolo dell'apporto di esperienze  quotidiane.
Un contributo vero, ricco di passione umana e professionale che non nasconde amarezze " per essere solo nel difendere il suo lavoro".
Queste sono le cose che ci toccano, che ci fanno riflettere, che ci aiutano a volere e pretendere di essere ascoltati  " CAMBIARE PER ESISTERE. 
Pm Tiraboschi


Caro Elia, rispondo a tutti con l'auspicio che se lo ritieni opportuno tu voglia mettere il mio commento sul Blog di Piermaria, le mie posizioni sono nette e trasparenti. (anche se mi aspetto ritorsioni da parte di chi mi dovrebbe rappresentare a Roma ma rappresenta solo sè stesso e la sua "cadreghina", ed a cui mi dolgo dover inviare per obbligo professionale la quota annua per esercitare col freno a mano tirato la "libera professione").


Forse aveva proprio ragione Pannella qualche anno fa quando sbraitava per abolire gli ordini professionali. Così come sono strutturati rappresentano solo un'inutile quando non deviato strumento di potere soggettivo. Ma bene alla nazione, crescita del pil o avanzamento etico o culturale, non ne fanno più da anni (parlo in prima battuta dell' ordine che consco).

Meglio allora una bella giungla di libertà, dove se decido di estrarre molari, lo possa fare in base alla mia morale, coscienza, e alle spalle coperte dalla mia capacità economica di essermi premunito con una buona copertura assicurativa che mi tuteli da cause di dentisti e pazienti insoddisfatti delle mie prestazioni.

Vedi io non me la prenderei con la Coldiretti dove si fa consulenza tecnica, fiscale, sindacale, a prezzi stracciati o eludendo regole fissate o concorrenza sleale rispetto ai PA che pagano motu proprio l'Empaia.

Fanno bene, fanno benissimo, e plaudo alla loro capacità di sopravvivere ai ribaltoni ai cambiamenti di orizzonte politico, allo stravolgimento dello scenario dell' agricoltura, a cui loro hanno saputo dare risposte (non dico se giuste o sbagliate), concrete.

Quando preparo una mia azienda agroalimentare ad un'ispezione ministeriale o privata che sia, innanzi tutto metto in condizione il cliente di saper dare una risposta, giusta o sbagliata che sia (meglio se corretta) agli ispettori. Perchè prima di tutto questi vogliono non sentire dei : "non lo so!". Vogliono risposte, se poi sono giuste sei promosso, se nò hai sempre una seconda chanche di riprovare. La politica del non preparare risposte invece crea i vuoti istituzionali, ed i vuoti per natura vanno colmati.

Le associazioni sindacali e di categoria hanno occupato lo spazio che i vari Bottaro (ma non è l'unico intendiamoci, rappresenta in questo caso un "modello") hanno colpevolmente lasciato libero.

Una volta mi sono rivolto a loro, per iscritto e telefonicamente (come a lui piace tanto) per chiedere di tutelarmi e tutelare la categoria al fine di poter svolgere i corsi sostitutivi dei libretti sanitari che le USSL male interpretando normative europee, hanno riservato ai veterinari e poche altre lobby più attente della nostra.

Un' ipotesi di lavoro concreta e misurabile, a cui un dirigente di ROMA avrebbe potuto svolgere i propri influenti consigli per aprire un'opportunità alla categoria da cui prende le quote.

Sono stato personalmente redarguito (a voce) dallo stesso, perchè a causa della mia imprecisione gli ho fatto fare brutta figura davanti agli alti pifferi a cui si è rivolto per perorare la causa, non fornendogli tutti gli strumenti necessari ad otenere quanto voluto. Morale: mi è stato detto che GIUSTAMENTE i pifferi gli hanno rigettato la richiesta in quanto nel nostro percorso formativo (cosa ci hanno insegnato a scuola), manca un corso di igiene degli alimenti. Allora possiamo tranquillamente pensare che non è servito a nulla fare 5 anni di agronomia, di chimica, tre di zootecnia, due di aziende agrarie (con lo studio delle filiere trasformative), due o tre di entomologia.

Allora mentre si organizzano convegni nazionali (geograficamente studiati per favorire il comodo afflusso da parte di tutti, specie di quelle aree guarda caso un po' perplesse) con temi pregnati e ricchi di valori professionali, da cui usciremo certi di avere nuove opportunità di lavoro. Io intanto per sopravvivere, e portare a casa il pane per i miei quattro figli, stringo alleanze con la Coldiretti, e mi accingo a fare con loro e presso le loro sedi corsi sulla minicaseificazione per aziende lattiere che volessero accorciare la filiera.

Combatto da SOLO per fare sicurezza e qualità nell' agroalimentare, vendendo servizi qualificati senza pensare se sono giustamente remunerati.

Tanto è comunque il male minore, dove prima di tutto non sono apprezzati, è lassù al vertice, in cui la dirigenza di una categoria sta pensando se mettersi insieme ai compassi, ai goniometri, ed ai cronometri dei tempi trasformativi di una catena di montaggio.

Proprio calzante, pertinente, ma soprattutto lungimirante...


Zeno Giuseppe Buzzacchi
Perito Agrario
Via Testi, n. 54
37014 Castelnuovo D/G (Vr)
Consulente Igiene e Sanificazione Ind. Agro-Alimentare,

pt/2011/gmt/01

mercoledì 26 gennaio 2011

IL PRESIDENTE NAZIONALE FORSE IN LOMBARDIA PER INCONTRARE IL CONSIGLIO REGIONALE DEI PERITI AGRARI ?

La notizia c'è e personalmente non vedo le " ragioni " dell'incontro anche se il Consiglio Regionale ha dato il proprio assenso.
Le mie ovviamente sono posizioni personali che più volte ho precisato su questo Blog , e tre punti vorrei sinteticamente ricordare:

1) Il CNPA, ha sempre deciso autonomamente e senza mai sentire come gli iscritti la pensano.

2) Più volte è stato ribadito, con provate ragioni anche se di parte, la contrarietà di tanti iscritti  alla fusione del Collegio dei Periti Agrari con quello dei Geometri e Periti Industriali. La stessa contrarietà è stata manifestata contro tentativi di fusione, unione, federazione della nostra Cassa di Previdenza con le altre ( quella dei geometri poi non gode di ottima salute !)
In tanti crediamo nella nostra " identità" e nella "nostra autonomia professionale" che vuol dire " ESISTERE".

3) Vent'anni di cattiva gestione del Collegio Nazionale è sotto gli occhi di tutti ( e in tanti oggi se ne sono accorti) e sono più che sufficienti per dire " BASTA A UNA DIRIGENZA" CHE HA FATTO DELL'ARROGANZA E DELL'INFORMAZIONE MANIPOLATA la propria forza impositiva privandoci per anni di essere parte attiva nelle decisioni  , di costruire un confronto  unitario nella Categoria , privilegiando e fomentando invece divisioni e rancori.

Il Presidente Nazionale quando e se verrà in Lombardia ci porti novità " succulenti" quali il ritiro e/o congelamento della proposta di fusione dei periti agrari con i geometri e periti industriali e delle rispettive casse e la sua non " ricandidabilità" ( dopo il "ventennio" trascorso) nel Consiglio Nazionale.

Sarebbe un segnale importante di discontinuità per la Categoria e per il nostro domani.
Questo e solo questo può dare credibilità al paventato incontro...altrimenti resti a Roma.
Cordialmente
Piermaria Tiraboschi








pt/2011/gmt/01

PERITI AGRARI LOMBARDI SEMPRE PIU' UNITI.

CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA DEI    PERITI   AGRARI E PERITI AGRARI  LAUREATI

                                    Comunicato Stampa 23-01-2011

 
I Periti Agrari della Regione Lombardia hanno rieletto quale loro presidente Mario Braga. Alla Segreteria è stata confermata la collega Gariboldi Gloria di Pavia. Vicepresidente è stato eletto il Dott. Veneri Andrea di Mantova e Tesoriere è stato confermato il Perito Agrario Tiraboschi Piermaria.

 
La conferma di Braga alla presidenza della categorie regionale è stata rafforzata dalla ritrovata unità fra tutti i periti agrari lombardi . Nella stessa seduta è stato infatti ufficializzato il rientro del Collegio di Cremona nel CRPA (Consiglio Regionale dei Periti Agrari e Periti Agrari della Lombardia).

 
Un rientro fortemente sollecitato da tutti i Collegi della Lombardia che contano più di 1.700 professionisti e perseguito da Braga con insistenza: “La Lombardia è la regina dell’agricoltura Italiana e Europea e tutte le province concorrono con le loro straordinarie tipicità al raggiungimento di questo primato”.

 
Nella stessa sede il CRPA ha votato il documento programmatico che ha indicato due punti principali. La promozione di accordi di programma con gli Assessorati della Regione al fine di razionalizzare, semplificare e armonizzare l’applicazione delle norme nel settore agricolo, agro-industriale, ambientale e territoriale. Un protocollo d’intesa è già stato sottoscritto con l’Assessorato al Territorio e approvato dalla giunta Regionale “per la realizzazione di iniziative dirette al miglioramento dell’efficacia delle opere di difesa del suolo attraverso la promozione di buone pratiche e la diffusione e scambio di conoscenze”. Sono, inoltre, già in uno stato di avanzata elaborazione i protocolli d’intesa con l’Assessorato all’Agricoltura e l’Assessorato Regionale ai Sistemi Verdi e al Paesaggio. Mentre l’ERSAF ha già inserito il CRPA nell’elenco delle istituzioni con le quali raccordarsi per offrire un servizio di qualità alle imprese agricole. “Nella difficoltà e complessità del nostro tempo ciascuno, per il ruolo che ricopre, deve impegnarsi a favorire le migliori e semplici soluzioni offrendo servizi intellettuali che favoriscano l’applicazione di regole che discendono in larga parte dalla legislazione europea.”

 
Il secondo punto approvato dal CRPA è la ferma posizione contraria alla proposta di riforma delle professioni intellettuali che prevede la costituzione di un nuovo e unico albo fra Geometri, Periti Industriali e Periti Agrari, definito CoGePaPi.

 
Il CRPA ritiene che l’interdisciplinarietà dei servizi richieda una accentuazione di specializzazione e la collaborazione fra tutte le categorie intellettuali.

 

                                         Il Presidente CRPA Mario Braga

 

 pt/2011/gmt/01

giovedì 20 gennaio 2011

IL BLOG ..".PeritiAgrariLiberi" ...HA SUPERATO LE 10.600 VISITE IN SEI MESI.

Un GRAZIE agli amici e non che ci visitano e che danno il loro contributo.


Le 10.000 e più unità di accesso premiano questa piccolo iniziativa " vivace e combattiva" che ha il merito di dare spazio e voce a chi altrimenti, nella nostra categoria, non l'avrebbe.


Non abbiamo presunzioni di verità da propinare, come altri purtroppo fanno, vogliamo solo  dare l'occasione a chi lo desidera, di portare il proprio pensiero, le proprie esperienze professionali al confronto con i colleghi, soprattutto giovani  di tutt'Italia.


Il nostro Blog, una palestra aperta distante anni luce dal burocratismo e formalismo romano che ormai da vent'anni ha ingessato la nostra Categoria e la nostra Professione.


La presenza e la partecipazione, per noi e per voi è un piccolo grande successo che dal niente si è realizzata con il contributo quotidiano di tanti Periti Agrari .


Vi aspettiamo....grazie e buon lavoro.


CAMBIARE PER ESISTERE


PeritiAgrariLiberi
Piermaria Tiraboschi


pt/2011/gmt/01

venerdì 14 gennaio 2011

CNPA E COGEPAPI: LE RAGIONI DEBOLI E CONFUSE DEL SEGRETARIO NAZIONALE....AUTOCRITICA ???

Caro Segretario Nazionale Di Biase....se c'è uno che non  " parla a vanvera " è proprio Lei. Complimenti !
Abbia pazienza " Segretario nazionale, come ne abbiamo noi ormai da 19 anni, ma il suo articolo " Dialogo tra le tre Categorie continua" sul Periti Agrario n. 6/2010 fa intendere che il progetto dietro il COGEPAPI della fusione delle tre  Categorie e relative Casse ha grossi problemi politici e organizzativi  che il Consiglio Nazionale non riesce a superare e l'ultimo colpo ricevuto sono state  le notizie riportate dalla stampa specializzata nazionale  " Sette casse di previdenza delle professioni verso il rosso" dove ci sarrebbe anche quella dei Geometri  nostra potenziale socia dalla fusione delle tre casse. Ci proponete un bell'affare non c'è che dire.!!!
Ma andiamo avanti con alcune considerazioni.
Prendo atto che per la prima volta ammettete delle debolezze nel vostro progetto di fusione delle categorie e delle casse( che avete cercato di imporre in termini illegittimi cioè senza una formale approvazione degli iscritti ai collegi e alle casse) criticità che abilmente cercate di nascondere  manipolando l'informazione e scaricando  le responsabilità  su fantomatici processi demonizzati, al parlare a vanvera di minoranze incapaci di dialogare e che avrebbero bisogno di essere rabbonite e convertite alla bontà della vostra iniziativa. Insomma un manipolo di ignorantoni che non vedono oltre il naso e che devono essere presi e guidati con mano ferma..
Un giudizio poco edificante, non c'è che dire, anche se la realtà per gli addetti ai lavori,è ben altra.
Al di là delle  considerazioni che non brillano di rispetto verso chi non la pensa come il CNPA, vorrei ricordare a lei e a tanti colleghi che sono sensibili a questi temi, che il profondo dissenso verso la riforma proposta è stato oggetto di ripetuti confronti-scontri in Lonato d/g ( 3 incontri), Reggio Emilia, Roma ecc. e le perplessità e/o i dinieghi  non erano ne marginali ne tanto meno di pochi dissidenti; anzi la protesta fu corposa ,pesante e molto rappresentativa della categoria.
Non ci sono mai state simili manifestazioni di assenso al vs. progetto o sbaglio ????
Proprio nel suo articolo precisa ( anche attraverso le parole del Presidente) che c'è stata carenza di informazione verso la categoria, che ci sono dubbi e perplessità che vanno fugate, che c'è la necessità di dialogo e confronto. Tutto verissimo, ma alloro chiedo perchè non è stato fatto ?? .
Solo ora vi siete accorti che" il territorio non risponde in maniera univoca" ??
Non vi sembra una presa in giro....chiedo ?
Signor Segretario, la materia è talmente delicata e importante per la Categoria, gli iscritti e il nostro domani professionale e umano, soprattutto per i giovani, che è indispendabile e prioritario rendere partecipi e artefici  tutti gli iscritti e  ascoltarne le ragioni.
Date prova di sensibilità convocando, SI,' una Assemblea Straordinaria, ma dei Periti Agrari
per chiarire cosa fare e dove andare.
Volete l'unione o la fusione delle categorie???
Volete l'unione, la fusione o federare le casse ????
Insomma , mi sembra che ci sia un po' di confusione e quindi la necessità di fermarsi, riflettere e verificare le possibili concrete opportunità.
Il tempo non manca......non sprecatelo.
Pm Tiraboschi


pt//2011/gmt/01

mercoledì 12 gennaio 2011

NO.... ALLE SEGRETAZIONI BUROCRATICHE ... SI' AL CONFRONTO E ALL' INFORMAZIONE !

Abbiamo ricevuto la comunicazione inviata a tutti i Collegi d'Italia del Per. Agr. Finiguerra Mauro  che  pubblichiamo  con  una nostra nota ricca di alcune considerazioni meritevoli di attenzione.
Buona lettura.
Pm. Tiraboschi

POSTA CERTIFICATA: E-mail ed altro 8-gen-2011 17.45

Da: Per conto di: collegio.potenza@pec.peritiagrari.it (posta-certificata@pec.aruba.it


Gentili Colleghi,

ho pensato d'inviarvi questi pochi righi, per esporre il mio punto di vista su alcuni episodi che, pur nel dilagante senso di inciviltà, di cui quotidianamente siamo testimoni, ritengo abbiano prevaricato lo spirito di appartenenza ed i buoni rapporti "istituzionali" della categoria.

Sono pervenute nel tempo a questo Collegio, e-mail che avevano solo contenuto polemico e, spesso, con evidenti contraddizioni e disinformazioni; non credo, solo perchè si dispone di un indirizzo e-mail, ci si debba ritenere autorizzati ad ingolfare la posta elettronica di altri, pretendento attenzione su ripicche più o meno palesemente personali e rubando il già scarso tempo a disposizione di chi viene "obbligato" a riceverle. Oltre a questo, da un po di tempo, senza peraltro averne mai fatto alcuna richiesta, viene recapitato la rivista (fortunatamente mensile) degli agrotecnici che, come anche nell'ultimo numero (12-2010), diventa portavoce di qualche collega abituato a parlare in piazza ed al di fuori dei canoni deotologici, non perdendo l'occasione di sottolineare anche aspetti attinenti le presidenze delle due professioni, che nulla hanno a che vedere con la lagnanza pubblicata.

Non pensate che sarebbe opportuno prendessimo una decisione sulla necessità del rispetto delle regole deontologiche e che si smettesse di fare speculazioni a danno della categoria?

Scusandomi per avervi rubato del tempo, nell'attesa di conoscere il vs. punto di vista, saluto cordialmente.

Mauro Finiguerra




NOTE/ RISPOSTA  del " BOLG PeritiAgrariLiberi"  al  Presidente di Potenza




Abbiamo ricevuto in questi giorni una comunicazione a firma del Presidente del Collegio di Potenza (Mauro Finiguerra).

Dobbiamo ringraziare il Presidente Finiguerra, che da qualche tempo ricopre un prestigioso incarico, conferitogli dal Consiglio Nazionale della categoria e cioè la presidente della nostra Fondazione, per il suo personale contributo al dibattito in atto.

La sua, pertanto, è una voce autorevole, forse anche condivisa dal Presidente Nazionale e da alcuni Consiglieri Nazionali.

Per questo riteniamo che le sollecitazioni che il collega ci sprona ad affrontare non possono trovarci insensibili e indifferenti.

Ci preme, però, premettere che ci auguriamo che il Collega e i Colleghi tutti che ci leggono interpretino questo contributo pari al loro per legittimità e per autorevolezza.

Prima di ogni altra considerazione, ritenendo che il luogo della verità non lo si trovi nelle nostre sedi di Categoria, ma in altre che richiamano fondamenti religiosi.

Ed allora.

Esprimiamo un primo rammarico.

Il Collega evoca un … “dilagante senso di inciviltà” e … episodi … “che abbiano prevaricato lo spirito di appartenenza e i buoni rapporti Istituzionali” della categoria”.

Ci permetta il Collega di dissentire, fragorosamente.

 Il dilagare dell’inciviltà si manifesta in due modi:

1. Inadeguatezza e la strumentalità personalistica della gestione di una categoria, che per due decenni è rimasta ferma al palo. Anzi è regredita nelle sue stesse prerogative di qualità professionale e di riconoscimenti pubblici e privati;

2. Il silenzio assordante che da troppo tempo coinvolge la nostra categoria, sui grandi temi che la riguardano: riforma del nostro ordinamento (nemmeno lei sa se le sue competenze sono contemplate dal nostro vecchio e superato ordinamento), tariffario (sperando che anche il collega non si faccia attrarre dal populismo scaricando la responsabilità su questa o quella forza politica o su questo o altri Governi precedenti); COGEPAPI, fusione delle casse, organizzazione centrale e territoriale della nostra categoria. Il Collega ricorderà certamente che un Presidente o un Consigliere rimangano in carica a vita succedeva solo in Paese d’oltre cortina.

Sempre il Collega parla di E-Mail che hanno tono polemico. Dobbiamo riconoscergli che qualche volta anche noi condividiamo la sua preoccupazione ma, anziché dolersene, dovrebbe "chiedersi cosa provoca queste … polemiche." Oppure spero, per la seconda volta, che il Collega non voglia rientrare in quella logica centrale che ricerca le ragioni personali anziché quelle di sostanze dei ritardi che vive la categoria.
Se si sente derubato del tempo a sua disposizione, il Collega, come noi, ha a disposizione tanti di quei strumenti che la metà bastano per mantenerlo tranquillo: cancellare le E-Mail che riportano firme a lui sgradite e/o le troppe comunicazioni pubblicitarie e promozionali che impropriamente qualche impresa invia.. Credo che Lei lo faccia di frequente !
Dimettersi da Presidente del Collegio lasciando ad altri l’onere e l’onore di occuparsi delle quisquiglie della categoria, oppure rispondere alle stesse con la sinteticità, che certamente noi non abbiamo, in modo pepato e distonico.

Che bella è la libertà di pensiero.

In merito alla rivista dell’Agrotecnico, dobbiamo confessare che anche per questo strumento esistono gli strumenti analoghi prima richiamati con l’unica attenzione a depositare la rivista nell’apposito contenitore per la raccolta differenziata della carta. Mi pare che qualche sforzo in merito alla raccolta differenziata lo dovremmo fare tutti, anche nella nostra categoria, anche se, siamo dell'opinione che l'interscambio informativo tra professioni diverse  è sempre positivo.

La questione che la stessa testata diventi portavoce di qualche collega, per quanto ci è dato conoscere, questi rilascia interviste a testate nazionali, regionali e provinciali. Le dichiarazioni di questi colleghi sono sempre virgolettate, perché richieste, e l’educazione della risposta mi pare che sia una delle prerogative per dimostrare la nostra qualità professionale. Ma, se nella prossima E-Mail il Presidente Finiguerra facesse anche i nomi, credo che, i Colleghi citati potrebbero meglio argomentare le ragioni del loro essere citati dalla rivista l’Agrotecnico. Salvo che … che il Collega non odi a tal punto l’altra categoria da ritenere infedele chiunque si confronti con essa. Il nuovo rfondamentalismo di categoria mi pare che potrebbe portarci in una direzione senza uscita.

Se poi alcuni di questi colleghi sono abituati a parlare in piazza, auguriamo loro che qualcuno li stia ad ascoltare per non correre il rischio dei parlatori del parco delle Rimembranze e noi ci auguriamo che molti Colleghi parlino nelle piazze, piazze telematiche per far sentire la nostra voce alta e forte all'interno della Categoria e a tutta la società.

Ed infine, ci ha convinto il richiamo alla Deontologia. Un richiamo che, non solo condividiamo appieno, ma che riteniamo dovrebbe essere “rigorosamente applicato a tutti” proprio a tutti, partendo da coloro che hanno avuto “problemi” con la giustizia, coinvolgendo la nostra categoria direttamente e indirettamente, e che quindi sarebbe loro consigliato di seguire al meglio le loro vicende giudiziarie, lasciando la categoria fuori da questa poco edificante e poco qualificante questione.

E poi ci permetta di richiamare anche altri articoli del Codice Deontologico che ci obbligano tutti all’osservanza di comportamenti eticamente irreprensibili e moralmente ineccepibili. Quando diciamo tutti, ripetiamo tutti, anche coloro che rivestono cariche di rappresentanza della categoria ai livelli più alti.

Per questo, il nostro parere in merito alle decisioni da prendere immediatamente e senza perdita di tempo, cogliendo perciò la sollecitazione del Collega, è quella di CAMBIARE ROTTA, PROFONDAMENTE E RADICALMENTE PER RIDARE FIDUCIA, CREDIBILITÀ E SPESSORE ALLA NOSTRA CATEGORIA. Ci auguriamo che il Collega Presidente di Potenza diventi un paladino di questa battaglia per la categoria, per la nostra categoria e favorire così un qualche confronto più puntuale, lo invitiamo a fare anche i nomi e a citare dettagliatamente i fatti per non incorrere nel rischio del gioco che fanno troppi bambini discoli, la schiaffetto e il nascondimento della mano.

La chiarezza delle posizioni aiuta tutti a confrontarsi, a stimarsi e a capirsi meglio. Comportarsi come utili idioti non serve a nessuno ed è un principio che vale per tutti.

PeritiAgrariLiberi
pt/2011/gmt/01

venerdì 7 gennaio 2011

COLLEGIO DI CREMONA: SEDE DELLA RIUNIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDO DEI PERITI AGRARI DEL 22 GENNAIO 2010.

SABATO 22 GENNAIO ALLE ORE 9.30  presso la prestigiosa sede del COLLEGIO PROVINCIALE DI CREMONA è stata convocata la riunione generale del CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDO DEI PERITI AGRARI E PERITI AGRARI LUREATI.


Ordine del giorno ricco di importantissimi temi che interessano direttamente il futuro della categoria, che verrano affrontati, come ormai è consuetudine, con la partecipazione, il confronto e le decisioni.
Verrano altresì " rinnovate tutte le cariche istituzionali" nel rispetto democratico della collegialità a seguito del rientro ufficiale nel Consiglio Regionale Lombardo del Collegio Provinciale di Cremona.

L'incontro è altresì un momento importante che premia il costante lavoro fatta dai periti agrari lombardi nel ricercare la propria unità attraverso un percorso dialettico-innvovativo che ha saputo coniugare rinnovo generazionale e modernizzazione della professione.

Oggi il Consiglio Lombardo e tutta la Lombardia dei periti agrari può ben rappresentare una qualificata alternativa politica e gestionale per la categoria , non avendo nulla da invidiare all'immobilismo arcaico-burocratico del Consiglio Nazionale.
Un augurio di buon lavoro per il 2011.

PeritiAgrariLiberi - Piermaria Tiraboschi.

pt/2011/gmt/01/01