giovedì 28 luglio 2011

RIUNIONE " VACANZIERA" DEL CONSIGLIO NAZIONALE IL 3 AGOSTO 2011.

Credo di fare cosa gradita nell'informare che  il 3 agosto p.v. ( in pieno clima vacanziero con pinne e scarponi) ci sarà la riunione del Consiglio Nazionale. Ohhh questi lavorano anche al sole......bravi !!!!
A parte la battuta, l'o.d.g. è nutrito e due punti in particolare mi sembrano importanti:

- Bilancio Consuntivo 2010 - determinazioni ( relatore Con. naz. Giordano)
- Aggregazione tra Consigli Nazionali di ordini e Collegi per iniziative a favore delle professioni.
   ( relatore.. si presume il Presidente Nazionale).

In ritardo, ma il Bilancio Consuntivo 2010 del Collegio Nazionale arriva in Consiglio per assolvere gli adempimenti di rito. Mi auguro, come ha dichiarato il Presidente nazionale nella riunione del CRPAL a Bergamo che il CNPA e/o i Consiglieri nazionali provvedano a informare ( magari trasmettendo copia) i Collegi provinciali. Sì, cari Colleghi, perchè il Presidente a Bergamo si è lamentato della scarsa collaborazione informativa e partecipativa dei suoi Consiglieri Nazionali responsabili  di non adempiere ai loro compiti istituzionali delegati ( a scanso di equivoci eravamo presenti in 12 o 13 periti agrari e se l'informazione non è corrette pregasi smentirmi). Se poi si vuole fare un salto di qualità basta pubblicare il tutto ( bilancio, relazioni e elenco dei morosi) sul " Il Perito Agrario e/o il sito del CNPA: Questo solo per ricordare a chi di dovere che aspettiamo precise informative. Grazie.!!!

Poi cosa ti inventano sto boiardi de Roma,  dopo il CUP, il PAT e il COGEPAPI ????
di costituire un'altra " fantomatica aggregazione " però dei " Consigli nazionali di Ordini e Collegi per iniziative a favore della Professione ( ma mi dico, quale professione ???)."
Ma allora... che cazzo è stato fatto fino ad oggi......niente, poco o niente o molto....spiegateci ( è giusto che lo sappiamo anche noi poveri mortali) non vi sembra ?????
Sarà, noi vagheggiamo tra sigle di ogni tipo mentre altre professioni si muovono come dei razzi: Agrotecnici, Ingegneri triennali ecccc.
Stai comunque a vedere che in tutto questo fumoso movimentismo romano ri- salta fuori ancora il " Progetto fallito e affossato del COGEPAPI" che tanto successo ha riscosso a Matera.
Ma veniamo alle cose concrete da fare, cioè la posizione che assumeranno i consiglieri nazionali sui due punti dell'odg sopra richiamati. Qui c'è la prova del nove.!!!! Spero che facciano le cose giuste ( anzi ne sono sicuro): non approvazione politica del bilancio consuntivo 2010; non approvazione dell'iniziativa della fantomatica nuova aggregazione"; la materia dovrebbe essere di competenza, eventualmente, del nuovo Consiglio nazionale, poi cari amici dovreste alzare il culo, salutare i presenti e andare al mare......ombrellone e gelato è offerto.
Ciao
Piermaria Tiraboschi
PeritiAgrariLiberi

pt/2011/gmt/07

mercoledì 27 luglio 2011

CAMBIO DI LINEA A OGNI CAMBIO DI VENTO di Mario Braga

CAMBIO DI LINEA AD OGNI CAMBIO DI VENTO


27/07/2011

In questi giorni vanno rincorrendosi numerose iniziative congiunte fra il sistema ordinistico e le Casse di Previdenza ad esso collegate.

Il motto sembra essere: “difendersi unitariamente dagli attacchi frontali del Governo”.

Con un bliz degno delle migliori squadre d’assalto Tremonti e &. hanno cercato d’imporre un nuovo modello libero professionale, oltre all’andare all’attacco dei soliti tesoretti previdenziali.

Sin qui nulla di nuovo sotto il sole.

Le iniziative di scardinare le professioni intellettuali sono cicliche, anzi le definirei periodiche.

Ad ogni tornata elettorale, qualcuno scende dal letto dalla parte opposta col piede sbagliato e si arroga il diritto di riproporre le società di capitali soggetti gestori di servizi e prestazioni intellettuali.

Ciascuno poi lo fa a modo suo, cavalcando le condizioni congiunturali a proprio piacimento. Nessuno ha mai avanzato una qualche proposta che si fondasse su un modello di riorganizzazione delle, lo ripeto, “delle” professioni intellettuali che ne modernizzasse le gestioni, le modalità rappresentative e la solidità d’interlocuzione istituzionale. Una società moderna ha bisogno di soggetti credibili che siano interlocutori delle politiche economiche e sociali.

Questa volta l’affondo tremontiano, naufragato in una sola notte nei corridoi parlamentari, sembrava andare oltre.

Si avvertiva che il Decreto voleva non solo modificare radicalmente il sistema ordinistico italiano, ma lo voleva minare nei suoi principi fondamentali. Da questa proposta, senza alcun motivo oggettivo, salvava solo “qualcuno”.

Sin qui nulla di nuovo sotto il sole.

Quando la politica e la rappresentanza categoriale è debole, le forze avverse dilagano.

Fra un tempo e l’altro (tornata elettorale l’altra), alcuni parlamentari che sembrano usciti dal reparto di traumatologia, zoppicando hanno cercato di promuovere proposte di legge con fantasiose proposte duali, associative o altro. Meglio se condivise, ovviamente.

Intanto il problema “ordinistico” ha continuato la sua azione di strenua resistenza.

E la nostra categoria?

Tutti conosciamo la linea che ne ha caratterizzato gli ultimi vent’anni, dopo l’approvazione della legge 54/91.

Basti ripercorrere l’elenco delle nostre competenze riportato nell’art. 2 del nostro Ordinamento. Siamo ancora lì, fermi a vent’anni fa.

Come dire. La nostra azione al di la di ondivaghe e fantasiose proposte riformiste ha mirato soprattutto ad “ingessare” la categoria, lasciando che altri corressero più e meglio di noi.

Qualcuno, dal centro (nazionale), ha pensato bene di proporre una improbabile aggregazione definita con un acronimo non certo poetico Co.Ge.Pa.Pi..

Una proposta carsicamente e strumentalmente voluta e sostenuta da pochi, che continuano ad affermare che sono in molti, salvo non volere mai mettere in atto una azione di diffusa consultazione nazionale. Se si è certi delle proprie idee non si ha paura del confronto e della verifica del consenso.

E quando “qualcuno” ha creduto di immettere qualche diversa considerazione nel contesto del dibattito generale è stato deposto nel magazzino dei dimenticati. Fatto salva la circostanza che i mezzi di divulgazione non abbisognino più di “autorizzazioni” centrali e le idee e le posizioni circolano ugualmente. La “rete informatica” è certamente strumento delicato ma qualche volta determina anche rivoluzioni.

Ed è così che riapparendo all’orizzonte lo spauracchio del Genio assaltatori (il Governo) il nostro Presidente si precipita ad inseguire quello che colpevolmente il giorno prima ha voluto distruggere, l’unità delle categorie intellettuali.

Il Co.Ge.Pa.Pi. finisce, così, temporaneamente in cantina e s’affaccia, in sua sostituzione, un nuovo contenitore federato, federale.

Tutti insieme appassionatamente contro il comune nemico.

La storia insegna che l’unità, anche temporanea, determina una forza con valore aggiunto che aiuta a prevalere sull’avversario.

Ed allora questo nostro numero “uno” della nostra categoria offre al sistema ordinistico (c’era una volta il CUP, poi si pensò bene di fondare il PAT) i suoi migliori servigi.

Non si capisce bene il perché di questa cambio repentino di casacca.

Forse perché la debolezza si confonde meglio fra i forti?

O forse non sarà perché le considerazioni e gli avvertimenti che qualcuno considerava steccati difficili da superare erano motivati e concreti?

Non possiamo nasconderci che un masso non può da solo fermare una valanga, ma che più massi insieme possono costituire una resistente barriera. Ma per far ciò occorrono due condizioni che, purtroppo, non vedo nella nostra categoria:

e l’autorevolezza della rappresentanza;

e la qualità della proposta.

Tremonti e il suo decreto non sono figli del caso, o di una follia fulminante che ha colpito il Governo. E’ una precisa linea politica che attraversa tutti i partiti e che viene da lontano.

Resistere a queste frustate può, pertanto, essere fatto in duplice modo:

e mostrare i muscoli delle professioni intellettuali costituite;

e oppure avere un progetto di profonda riforma del nostro sistema ordinistico.

Noi, Periti Agrari non siamo riusciti a fare ne uno ne l’altro.

Anzi, facciamo brutta figura quando dobbiamo mostrare i muscoli. Putroppo l’attuale presidenza ci ha ridotti ad essere un corpo senza tenore muscolare (troppi anni di inattività rendono anchilosato ogni muscolo). Sulle proposte della maggioranza del CNPA il fallimento del CoGePaPi è ormai talmente evidente che ancora si ostinano a rappresentarlo come una volontà che la base vuole, soprattutto al Sud.

E’ un vero peccato che i riscontri che ho dimostrino il contrario. Quel Sud, tirato da troppi per la giacca, andrebbe ascoltato e coinvolto maggiormente. Quel Sud la pensa in larga parte come una larga parte maggioritaria del Nord e del Centro.

Il resto è propaganda ormai sbugiardata.

Ma almeno un conforto in questa condizione di difficoltà e di marginalità l’abbiamo. Le Categorie che possono fare la voce grossa, anche svolgendo azione di lobby, la stanno facendo con determinazione e questo giova per riflesso anche a noi.

Se anche dovessimo cambiare il Presidente nulla cambierebbe nel contesto di relazione fra gli Ordini e i Collegi e il Governo. Le condizioni sarebbero quelle determinate dagli … altri.

Per questo sorrido quando qualcuno afferma che non ci sono alternative all’attuale Presidente. Ma, sarà! Questa affermazione mi appare come un’offesa a tutti i colleghi che rappresentano la categoria a livello provinciale e regionale.

Ma questa diatriba dialettica è una magra consolazione perché credo che ne siamo tutti consapevoli che cosa diversa è trascinare o farsi trascinare. E’ essere locomotiva o carrozza di terza classe.

Queste elezioni saranno pertanto una irripetibile occasione per cambiare profondamente la nostra potenzialità rappresentativa. Sarà un’occasione irripetibile per tornare ad avere piena , seria, concreta e forte dignità fra le professioni e nella società. Fra le istituzioni e l’economia.

Fra i contenuti di uno sguardo che guarda orizzonti lontani e un altro, invece, che non sa far altro che guardarsi le punte dei piedi e inciampare continuamente anche nel più piccolo sasso, non ho dubbi sul cosa scegliere.

Nel frattempo partecipiamo a tutti gli incontri promossi dal CUP, dal PAT, dal CUP più il PAT. Dal CUP più le Casse, dal PAT più le rispettive Casse di Previdenza. Fra il CUP più il PAT e le rispettive Casse. Meglio essere qualitativamente presenti con il nostro progetto di Categoria Rinnovata che addormentarsi nella nostra sede nazionale.

Mario Braga

pt/2011/gmt/07

lunedì 25 luglio 2011

PAOLO BERTAZZO - CONSIGLIERE NAZIONALE: NON HO MAI APPROVATO LE DECISIONI DELLA MAGGIORANZA BOTTARIANA.

Abbiamo ricevuto una nota/commento di Paolo Bertazzo consigliere nazionale uscente che si è messo a disposizione per le prossime elezioni del CNPA ( candidato in Lombardia).
Nella nota ha chiarito " che il collega Pierini ( consigliere nazionale) si è dimesso per ragioni personali e quindi non riesco a collegare il forte segnale dato alla categoria".
Bertazzo  prosegue nel suo sfogo dicenco che chi critica la poca informazione dell'operato del gruppo dissidente ( gruppo di minironza Bertazzo, Benanti e Salvan) dovrebbe provare a guardare a livello provinciale cosa è stato fatto dal Consiglio nazionale per la categoria. Dice Bertazzo " è cinque anni che si parla della riforma delle professioni, di COGEPAPI e quindi ?? solo il centro Sud ha accolto con entusiasmo la riforma  COGEPAPI. ( ndr: dove poi ?????) ma ad oggi e sono passati MOLTI ANNI non si è fatto NULLA non siamo arrivati a NIENTE solo fumo e nient'altro. LA LINEA DELLA MAGGIORANZA DA NOI DISSIDENTI NON è MAI STATA AVVALORATA ED è EVIDENTE CHE SU CIRCOLARI,SITO E RIVISTA ( ndr: il PERITO AGRARIO) VADANO SCRITTE SOLO LE COSE POSITIVE LORO E GUARDA CASO CI SONO SOLO ARTICOLI LORO PER CUI....."
Prosegue Bertazzo nella sua dura repplica " credo infine, perchè non sono attaccato al cadreghino che sia bene che arrivi a fine mandato ( ndr: come richiesto dalla maggioranza dei Collegi della Lombardia) come già detto in precedenza per vigilare cosa succede".
Una dura condanna da parte di Bertazzo  della inoperosità della maggiornaza del Consiglio Nazionale  e tra le righe si coglie l'amarezza di chi per anni ( con altri amici: Benanti e Salvan) ha cercato di costruire un dialogo costruttivo per la categoria ma  l'indifferenza e l'ostruzionismo è stata l'unica risposta avuta.

Redazionale - PeritoAgrarioLibero 

pt/2011/gmt/07

mercoledì 20 luglio 2011

AUTOCONVOCAZIONE GENERALE DEI PERITI AGRARI E PERITI AGRARI LAUREATI : IL NOSTRO DOMANI

CARI COLLEGHI ABBIAMO IL PIACERE DI INFORMARVI CHE E' INDETTA LA

AUTOCONVOCAZIONE GENERALE DEI PERITI AGRARI E PERITI AGRARI LAUREATI


SABATO 30 LUGLIO 2011 ALLE ORE 9.30

PRESSO L'AGRITURISMO SAN GIUSEPPE
IN VIA BERTOZZI - N. 24/26
42043 GATTATICO - (REGGIO EMILIA)


TEMA DELL'INCONTRO:
IL NOSTRO DOMANI, PROGRAMMI E INIZIATIVE IN VISTA DEL RINNOVO DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEL PROSSIMO 12/26 SETTEMBRE 2011



La partecipazione è aperta a tutti i Periti Agrari d'Italia, ai Presidenti e Consiglieri dei Collegi Provinciali , ai componenti dei Coordinamenti e/o Consigli Regionali.

Confidiamo nella Tua partecipazione.....è una grande occasione per un sereno confronto di idee e progetti per il nostro domani professionale.


n.b. pregasi confermare adesione per la prenotazione alla colazione di lavoro.
e.mail.: tiraboschi@agriconsult-bs.it    cell.  335.6206335



PeritiAgrariLiberi



pt/2011/gmt/07

PROFESSIONI: IL TIROCINIO OBBLIGATORIO GODE DELL'IMPOSTA SOSTITUTIVA DEL 5%.

AGEVOLAZIONI FISCALI PER I PRATICANTI: BENE QUALCOSA DI POSITIVO PER I GIOVANI COLLEGHI
I praticanti professionisti ammessi al regime dei super minimi.
Si tratta di una apertura estremamente importante che agevola i contribeunti più giovani all'accesso alla professione : ininfluenza del periodo di praticantato obbligatorio ai fini della esclusione dal regime e durata temporale dello stesso fino al compimento del 35° anno di età.
Il regime dei super minimi sembra disegnato su misura per i futuri liberi professionisti.
Nota Redazionale
pt/2011/gmt/07

martedì 19 luglio 2011

FISSATE LE DATE PER LE ELEZIONI DEL NUOVO CONSIGLIO NAZIONALE: DAL 12 AL 26 SETTEMBRE.

ELEZIONI DEL CONSIGLIO NAZIONALE DAL 12 AL 26 SETTEMBRE 2011

Care amiche e amici, il Collegio Nazionale con Circolare n. 10038 del 18 Luglio 2011 ha ricordato ai " Collegi Provinciali" che il prossimo 12 Ottobre 2011 andrà a scadere per " compiuto quinquennio" ( finalmente dopo 4 quinquenni!!!!!  = vent'anni).

La stessa circolare ha fissato il calendario delle elezioni: tra il 12 e il 26 settembre 2011. Entro quelle date dovrà essere convocato il Consiglio Provinciale per votare il candidato scelto ( momento topico!!!!!!)

Dopo la votazione il Consiglio dovrà comunicare il risultato alla Commissione elettorale ( nominata dal CNPA in carica = conflitto di interessi) presso il Ministero della Giustizia - Reparto Libere Professioni.
Importantissimo: nessuna altra conmunicazione anche a mezzo fax dovrà essre fatta e in particolare al Collegio Nazionale in scadenza.

Queste in breve le formalità che contano e come potete vedere siamo alle battute finali quindi un invito a partecipare e essere presenti nei Collegi Provinciali affinchè venga rispettato il diritto a " CAMBIARE PER ESISTERE".

DIPENDE SOLO DA VOI:
IL GIUSTO PROGRAMMA CHE VOLETE
IL GIUSTO CANDIDATO DA VOTARE.

NON RINUNCIATE A UN VOSTRO LEGITTIMO DIRITTO.


N.B. SU QUESTO " BLOG IN DATA 01 MARZO 2011" E' STATO PUBBLICATO L'ULTIMA EDIZIONE AGGIORNATA  DELLE PROPOSTE/PROGRAMMA DEI PERITI AGRARI " CAMBIARE PER ESISTERE - UNA GUARDATINA NON VI FARA' MALE !!!!....SONO SICURE CHE TANTE IDEEE SARANNO CONDIVISE, ANCHE PERCHE' IL PROGRAMMA E' STATO REALIZZATO SU QUESTO BLOG CON IL DIRETTO CONTRIBUTO DI TANTI COLLEGHI DI TUTT ' ITALIA.

Ciao a tutti non mancate.

Piermaria Tiraboschi
Uno dei tanti P.A.

pt/2011/gmt/07

lunedì 18 luglio 2011

MARIO BRAGA: E' GENERALIZZATA LA DOMANDA DI " CAMBIAMENTO".

pt/2011/gmt/07

Per Agr Braga Mario


Largo Piamarta, 2

25025 MANERBIO (BS)

E-Mail studiodebra@hotmail.it

Manerbio, 15/07/2011

Carissimi Colleghi
lo sappiamo tutti la campagna elettorale per il rinnovo del CNPA è entrata nel vivo del dibattito.
Nei numerosi incontri a cui partecipo trovo conforto nel verificare che le proposte che vengono avanzate da più Colleghi iscritti a più Collegi, dislocati in tutte le aree del nostro Paese, sono simili nei contenuti e uguali nello spirito di cambiamento. C’è davvero voglia di andare avanti e di cambiare l’attuale situazione. Colleghi di alta qualità professionale e rappresentativa.
I programmi, lo sanno tutti, navigano da mesi sui mezzi di comunicazione ufficiali ed ufficiosi. Tutti li conoscono.
La diffusa, quasi generalizzata, “domanda di cambiamento”, sostenuta da solide e concrete proposte innovative sia gestionali che di modifica dell’Ordinamento, è certamente l’elemento qualificante di questa stagione.
Ma vi è un motivo principale, che più di altri dovrebbe trovarci tutti concordi nel cambiare la Presidenza del CNPA. Un motivo che una signora ignara della nostra competizione ha sintetizzato con innocente espressione.
“Questo signore è lì da vent’anni? Sono troppi per qualsiasi organizzazione. Dopo vent’anni uno è come un calzino vuoto e buco. Non ha più niente da dire. E’ stato bravo? Dite che è stato bravissimo, ma dopo vent’anni uno è bene che vada a casa … propria.”
Evidenzio che la signora non era una collega e la sua osservazione nasceva dal fatto che io cercassi di spiegare a suo marito (il collega) quali fossero le ragioni di un cambiamento non più rinviabile e lei mi obbiettasse che non servono ragioni per dire a uno che siede nello steso posto per un così lungo periodo di andare a casa.
Sono rimasto senza parole di fronte a tanta determinazione e chiarezza … ma vi confesso che la condivido appieno.
Visto che la necessità di cambiare deve, comunque, trovare ragioni condivise, recuperiamo i programmi che già sono in circolazione, leggiamoli, correggiamoli, condividiamoli e affidiamone l’attuazione ad una nuova espressione rappresentativa della nostra categoria. Ne abbiamo un urgente e inrinviabile bisogno.
Guardiamo avanti. Andiamo avnati .. insieme … a costruire una categoria riconosciuta dalle istituzioni, dalla politica, dalla società e dall’economia.

Mario Braga

giovedì 14 luglio 2011

LIBERALIZZAZIONI DELLE PROFESSIONI: ART. 39 BIS REINTRODUCE LA LIBERALIZZAZIONE NELLA FINANZIARIA IN DISCUSSIONE OGGI.

In momenti non sospetti sono sempre stato favorevole alle " LIBERALIZZAZIONE DELLE PROFESSIONI" con l'introduzione di regimi che rispettino il principio di libertà professionale e di impresa ( sistema anglosassone).
L'art. 39 bis ieri sera  ha reintrodotto nella finanziaria la liberalizzazione delle professioni,    che ha colto di sorpresa tutti i big di ordini e collegi nazionali; infatti,  se dovesse passare stravolgerebbe l'accesso all'esercizio di attività professionali e non solo.
Personalmente ( anche se contro corrente) ne condivido lo spirito e la portata per le novità che introdurrebbe per chi ( soprattutto i giovani) si avvicina "al lavoro" perchè questo è il vero problema; rompere i monopoli delle baronie delle caste professionali e aprire alle nuove generazioni l'opportunità di costruire il loro domani in un regime di meritocrazia nel mercato del lavoro.
Le novità introdotte dall'art. 39 bis sono state traslate dalle disposizioni comunitarie; tutto in regola con quelle che sono le proposte della C.E.
La discussione è aperta......i potenti ( notai. avvocati ecc parlamentari) sono gia sul piede di guerra compreso anche il nostro Presidente Nazionale che a Adnkronos ha dichiarato: " Siamo allibiti da questo comportamento. Cui prodest ? "
Vedremo !!!!!
Articolo-Redazionale
pt/2011/gmt/07

P.S.
Per completezza dell'informazione:
ALLE ORE 17.45 HO RICEVUTO SU QUESTO BLOG  IL COMMENTO DEL PRESIDENTE NAZIONALE DEGLI AGROTECNICI  ROBERTO ORLANDI CHE MI INFORMA CHE L'EMENDAMENTO ART 39 BIS DI CUI SOPRA ALLE ORE 13.30   DI QUESTA MATTINA E' STATO RITIRATO SOTTO LA PRESSIONE DELLE CATEGORIE ORDINISTICHE.
Pm Tiraboschi 

martedì 12 luglio 2011

SEMINARIO " LA BIOLOGIA DEGLI ALBERI" di Andrea Pelegatta

Si è svolto sabato 9 luglio, nello splendido contesto di villa “La Rotonda” ad Inverigo (CO), il seminario “La Biologia degli alberi”, condotto da Marcello Parisini e Mario Carminati, agronomi ed esperti di arboricoltura e da Gabriele Dovier, perito agrario, membro EOC (European Operation Tree Climbing Commettee), tecnico istruttore certificato dalla North American Training Solution (USA) e Arborcanada (CA). Oltre 80 i partecipanti, provenienti da diverse regioni italiane e anche da Svizzera e Slovenia. Il seminario ha fatto il punto sugli studi più recenti relativi alla biologia degli alberi e sull’implicazione negli interventi di cura e manutenzione. Particolarmente interessante la sessione dedicata alle radici degli alberi in ambiente urbano. Non sono mancati i momenti di confronto tra partecipanti e relatori che hanno potuto assistere anche ad alcune dimostrazioni in campo.

Il seminario, patrocinato da Fondazione Minoprio e dal Consiglio Regionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati della Lombardia, verrà probabilmente riproposto nel corso del prossimo autunno.

Andrea Pellegatta
Perito Agrario

PROGETTO "COGEPAPI" AFFOSSATO: PRESENTATA PROPOSTA DI LEGGE CHE ISTITUISCE L'ORDINE DEGLI INGEGNERI TECNICI CON LAUREA TRIENNALE.

Le bugie e le furbate hanno le gambe corte !
Cari colleghi amici e non, ecco la risposta che affossa il progetto " COGEPAPI".
L'on Mantini in data 28/04/2011( recentissima l'iniziativa)  ha depositato alla Camera dei Deputati la proposta di legge n. 4321  che istituisce l'Ordine Professionale degli Ingegneri Tecnici dove potranno accedere i soggetti  in possesso di titolo di studio universitario di durata triennale.
Tutti gli altri come era ovvio e prevedibile sono esclusi compresi i COGEPAPINI che restano beffati e bastonati.
Bel risultato...complimenti.
Nota Redazionale
pt/2011/gmt/07

lunedì 11 luglio 2011

6° CENSIMENTO DELL'AGRICOLTURA: -32% LE AZIENDE, + 44,4 LA SAU. FAVORITA LA CONCENTRAZIONE.

 6° Censimento generale dell'agricoltura: primi dati provvisori.

Si rileva un processo pluriennale di concentrazione dei terreni agricoli e degli allevamenti in un numero sensibilmente ridotto di aziende

La forte contrazione del numero di aziende agricole e zootecniche attive (-32,2%) ha fatto si che la SAU per azienda (Superficie Agricola Utilizzata) crescesse del 44,4%, cui ha fatto riscontro una diminuzione della superficie coltivata assai più contenuta (-2,3%). L’effetto delle politiche comunitarie e dell’andamento dei mercati ha determinato l’uscita di piccole aziende dal settore, favorendo la concentrazione dell’attività agricola e zootecnica in unità di maggiori dimensioni e avvicinando il nostro Paese alla struttura aziendale media europea.
Le aziende con meno di 1 ettaro di SAU diminuiscono del 50,6% e rappresentano nel 2010 il 30,9% del totale delle aziende agricole italiane, mentre erano il 42,1% nel 2000.

Con una dimensione media di 19,2 ettari di SAU per azienda, la Sardegna presenta la dimensione media aziendale maggiore, superando la Lombardia (18,4 ettari). I valori minimi si registrano in Liguria (2,1 ettari di SAU per azienda), Campania e Calabria (4), Puglia (4,7). Tutte le regioni del Sud hanno una dimensione media inferiore a quella nazionale, ad eccezione della Basilicata (9,9 ettari di SAU per azienda).

Oltre la metà delle aziende è concentrata in cinque regioni, la Puglia è quella con il maggior numero di aziende agricole (oltre 275 mila), seguita da Sicilia (219mila), Calabria (138mila), Campania (137mila) e Veneto (121mila). In queste cinque regioni opera il 54,6 per cento delle aziende agricole italiane.

Meno numerose, ma più grandi anche le aziende zootecniche: i dati provvisori segnalano una tendenza alla concentrazione degli allevamenti in un numero minore di aziende, ma di maggiori dimensioni. Le aziende zootecniche risultano equamente distribuite tra le ripartizioni geografiche anche se emergono specializzazioni regionali, con una netta prevalenza dei bovini.

Per quanto concerne le 16 regioni e province autonome ad alta partecipazione, in cui operano quasi 1,1 milioni di aziende (il 66,5% del totale), che coltivano circa 9,4 milioni di ettari di superficie agricola utilizzata (il 72,7%) e 12,6 milioni di superficie totale (il 72,9% del totale), sono evidenti alcuni segnali di cambiamento. Pur essendo ancora basata su unità aziendali di tipo individuale o familiare (96,0%), nel 95% dei casi, il conduttore gestisce direttamente l’attività agricola e nel 65,5% i terreni sono di proprietà sua o dei suoi familiari. Tuttavia, la struttura fondiaria è molto più flessibile rispetto al passato, grazie al maggior ricorso a forme diversificate di possesso dei terreni, orientate sempre più all’uso di superfici in affitto o gestite a titolo gratuito.

Sebbene si confermi l’importanza del conduttore nell’attività agricola della propria azienda, è in crescita il ricorso alla manodopera extra familiare. Infine, la quota rosa, il numero cioè di aziende condotte da donne passa dal 30,4% al 33,3%.


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PROFESSIONISTI: IL 50% E' SULLA SOGLIA DI POVERTA' !

pt/2011/gmt/07

(Sotto)stimati professionisti.Il 50% è sulla soglia di povertà.

Laureati, senza tutele, obbligati spesso a scegliere la libera professione pur di lavorare, quasi mai soddisfatti del loro lavoro e dei loro ordini professionali. Sono i professionisti italiani o aspiranti tali, cinque milioni e mezzo di lavoratori del nostro Paese costretti - senza grandi differenze tra autonomi e dipendenti - a fare i conti con un'economia che non riconosce competenze e compensi adeguati. E soprattutto, in tanti (i due terzi) pronti a scappare anche all'estero se questo servisse a migliorare le proprie condizioni di lavoro e di vita.

E' l'ultimo rapporto dell'Ires a delineare il quadro in chiaroscuro delle professioni in Italia, con scenari in alcuni casi inediti. Dati su dati che sovvertono il tradizionale clichet del professionista affermato (appena il 17 per cento degli intervistati si sente tale), con la maggior parte costretta a fare i conti con redditi bassi (l'83 per cento guadagna sotto i 30 mila euro all'anno) e prospettive di carriera minime quando sono alle dipendenze.


Lavoro intermittente. Nell’indagine promossa dalla Consulta delle professioni della Cgil e dalla Filcams e presentata questa mattina a Roma, si scoprono le condizioni di categorie spesso diversissime tra loro, ma assillate da identiche difficoltà e preoccupazioni: come avere compensi equi, ma soprattutto tutele sociali in caso di malattia, infortunio, maternità, disoccupazione. Tanto più, che 6 liberi professionisti su 10 dichiara di essere stato costretto ad alternare lavoro e periodi di disoccupazione anche lunghi negli ultimi cinque anni, con punte dell' 88 % tra gli operatori dello spettacolo.

La metà guadagna meno di 15 mila euro. E quando si lavora, si lavora con ritmi troppo serrati per il 66 % degli intervistati - che rendono difficile conciliare il proprio percorso esistenziale e avere figli (53,6%) - in cambio di redditi, nella maggioranza dei casi, piuttosto magri. Guadagnano meno di 15 mila euro netti annuali tra gli occupati nello spettacolo (il 64,5%), dell’informazione ed editoria (59,6%), tra i docenti e gli educatori (67,8%), i ricercatori (52,6%), anche per l'estrema difficoltà di contrattare i compensi (il 72 % degli operatori dell'informazione lo dichiara). L'auto-percezione ripropone la figura del "libero professionista senza tutele", che deve fare ricorso, di fronte a opportunità di guadagno non elevate e discontinuità occupazionale rilevante, all’aiuto dei genitori che diventano "una forma necessaria di ammortizzatore sociale" nel 53 % dei casi. Di fronte a una situazione che sembra senza via d'uscita, in molti si dichiarano pronti a cambiare città o a lasciare l'Italia (2 intervistati su 3).

I dipendenti. E anche quando il professionista lavora come dipendente, gli elementi di insoddisfazione sono molteplici. La maggior parte vede poche prospettive di carriera (l’84,1%) non è soddisfatto del trattamento economico (80,3%), delle opportunità di conciliare la vita lavorativa con quella famigliare (62,8%), del riconoscimento delle competenze (74,7%), mentre più della metà giudica poco coerente il lavoro che effettivamente svolge rispetto alla propria professione. Se questa sono le condizioni per chi lavora, accedere al mondo professionale comporta per i tirocinanti e gli stagisti una lunga attesa – tre anni per un avvocato o un consulente del lavoro – per riuscire a strappare un compenso minimo.

Ordini e Welfare. In assenza di uno stato sociale all'altezza, che dovrebbe secondo i professionisti tutelare di più malattia e infortunio, incentivare la stabilizzazione dei contratti, sostenere i disoccupati, molte aspettative sono rivolte agli ordini professionali che quando sono riconosciuti però, non tutelano – secondo gli iscritti - abbastanza la concorrenza e i giovani (più del 70 per cento lo pensa), mentre i dipendenti sono in genere poco sindacalizzati (21 per cento). Nell'85 per cento dei casi, la professione non è regolata dal contratto. "C'è molto da fare – spiega il segretario della Filcams, Franco Martini, facendo riferimento alla trattativa in corso sugli studi professionali – il contratto può essere utile per introdurre, attraverso meccanismi di bilateralità, garanzie per i lavoratori".


Fonte: L’Unità del 27 aprile 2011

venerdì 8 luglio 2011

NO, CARI AMICI, AL DISFATTISMO MEGALOMANE A 360°.

C'è chi è convinto che bottariani e anti-bottariani siano la stessa cosa. (questi non hanno capito un cazzo poverini !!).
Sparano a 360° su tutti ( anche sulle loro palle ed è ovvio che sono filo-bottariani. Il loro compito è creare confusione.) e propongono da bigotti puritani di mandare a morte ( a casa) tutti senza fare distinzioni. Bravi!!!
Un pensiero anacronistico, un salto nel vuoto proprio per le ragioni che sono a monte di questa idea pilatesca che, così proposta aiuta solo i baottariani e la loro riconferma.
La categoria è quella che è: menefreghista, ricca di personalismi, di interessi di parte, di divisioni strumentali, una cultura che è stata propinata per vent'anni da chi oggi gestisce il potere e furbescamente ci sono riusciti.
Attenzione cari " pilatini e pilatoni" che le colpe sono di tutti anche e soprattutto (non va dimenticato) da chi è stato complice con questo sistema e solo oggi, cambiato il vestitino si propone come il messia che con un colpo di vento cambia tutto...in bene. Venditori di fumo ( in senso metaforico)!
Ci si dimentica, purtroppo, che tanti altri colleghi si sono sbattuti per anni e continuano a farlo anche oggi per cambiare e che alcuni cadindati  al nazionale ( che oggi si sono riproposti BENANTI , BERTAZZO) sono da anni all'opposizione nel CNPA con non poche difficoltà.
Ma allora, mi chiedo e chiedo, ma gli amici del Veneto dov'erano ? Con i bottariani !!!!!   capito !!!!!!
Oggi il Veneto con chi sta e chi sono i candidati ??? Fateci sapere, sarebbe ora.
Come vedete è facile, strumentale e poco corretto fare di un erba un fascio quando la realtà è ben diversa.
Con utopiche idee non andiamo da nessuna parte è meglio guardare la realtà per quello che è, contarci, fare una lista di noi, anti.bottariani e forse, se non facciamo e spariamo cazzate possiamo farcela.
Ciao a tutti.
Piermaria Tiraboschi







pt/2011/gmt/07

giovedì 7 luglio 2011

OHHH...RAGAZZIIII......MOOO GIOCHIAMOCI BENE LA PARTITA EHHHH !!!!!!

Ci siamo.
Il D.T. sta selezionando gli ultimi giocatori.
Manca solo da definire qualche giocatore d'area ( problemi fisici) e il gioco è fatto.
Se non facciamo pug.....alle pulci lo squadrone è fatto. Ohhh ci siamo capiti !!!!!!
Forse è la volta buona......anzi ....E' la volta buona !
L'atmosfera è coinvolgente e nei recenti incontri preparatori ( del fisico e della mente) fatti in giro per l' Italia consenso, simpatia e tifo non sono mancati.
L'onda lunga del " new day " ci sta precedendo.
Mi sento ottimista......e voi cari colleghi cosa ne pensate ( se pensate!!!!!  alla partita.).
In Italia siamo tutti più o meno dei D.T. e/o allenatori e allora vi dico la mia e voi...dite la vostra.
La squadra deve essere compatta con spirito innovativo, giovane ma con qualche inserimento con esperienza. Il gioco veloce, arioso,trasparente e partecipato da tutti : in campo e sugli spalti.
Questo lo schema:

Portiere
Trnquillo, un pò orchestrale ,una roccia, ma determinato.              
 n.  1        Piemonte

Difensori laterali di spinta
Svelti , veloci,insistenti ,ricchi di fantasia e pronti a spingere sulle punte
n.  2         Veneto

Mediano di spinta
Freddo, cinico e spietato nel far muovere i compagni e la palla         
 n.   1          Lombardia

Fluidificanti sulle fascie
Mai fermi, veloci con e senza palle sempre a caccia                                      
n.   2     Emilia Romagna


Mezza punta                   
Il centro campo in avanti è il suo regno. Fantasioso e imprevedibile    
n.   1       Centro Italia

Punta pura                  
Al posto giusto al momento giusto, un felino...poi insacca e ti frega
con il massimo della goduria                                                               
n.  1        Sud     Italia

A disposizione                 n. 3                Da definire 

Lo schema non è fisso. Vige la regola dell'intercambiabilità per confondere l'avversario e questa è la parte più delicata e difficile da prepare. ( non posso rivelarvi gli schemi di gioco per il momento)

Il nostro  D.T. che ha ottima esperienza e grande intelligenza di gioco si sta muovendo con molta circospezione assistito dagli osservatori di campo in incognito.
Le prove ( qualche amichevole) sono vicine.
Ci si vede sul campo e sugli spalti.
Ciao a tutti.
Piero Bala - Corrispondente Sportivo

P.S. Se qualcuno vuole giocare è pregato di segnalare la sua disponibilità. Verrà contattato dal D.T.


pt/2011/gmt/07

GIRIAMO PAGINA: SI' ALLA LIBERALIZZAZIONE DELLA PROFESSIONE !!!

Senza coraggio questo Governo !!!
Ancora una volta ha fatto marcia indietro sulle " liberalizzazioni delle professioni".
L'intervento era pronto ma poi è stato stralciato e siamo ritornati al palo.
Personalmente su questo Blog il 15 giugno 2010 ( un anno fa) ero intervenuto con una provocazione : " E SE DOVESSIMO SUPERARE ORDINI E COLLEGI". Posizione che anche oggi ripropongo ritenendola valida alternativa per il nostro domani.
A dir il vero, la nostra categoria.....i Periti Agrari di fatto è già una professione " LIBERALIZZATA".
Se ci pensate bene a cosa servono il Consiglio Nazionale  e i Collegi Provinciali così come sono normati oggi ? Sono realtà antiquate, absolete, incapaci di promuovere il nostro domani. Sono organismi spendaccioni dei nostri soldini che versiamo ogni anno ( il CNPA dilapida senza farci vedere il bilancio circa 500.000,00 Euro ogni anno) senza dare una contropartita alle nostre aspettative. Ci viene propinato fumo.......fumo......( in senso metaforico).
Noi viviamo una realtà che parallelamente allo struttura ordinistica ( burocratica e elefantiaca) ha una  quotidianità della Categoria che si muove in sintonia con il mondo del lavoro e il mercato, che si organizza in relazioni con le istituzioni regionali e locali, che promuove formazione, che si propone professionalmente  ecc, ecc che, purtroppo,  è spesso in forte contrapposizione con le scelte e le direttive del Consiglio Nazionale; si veda il progetto COGEPAPI = fusioni collegi e casse, la falsa proposta di riforma della professione e delle tariffe che da anni volutamente sono state tenute nei cassetti e guarda caso solo oggi  tirata fuori  con scopi propagandistici e elettorali dalla Presidenza Nazionale con un invito a Roma dei Presidenti Provinciali. Ma scusate per cinque anni ( e su questo blog è stato denunciato più volte) che cazzo hanno fatto questi burocrati romani.........dimenticavo si sono COGEPAPATI.........carina nooooo!!
Carissimi colleghi, sono vent'anni che sento queste " porcate e prese per il culo" e non riesco ad abituarmi e sono dell'opinione che è ora di finirla....basta.........la strada è la " LIBERALIZZAZIONE DELLA NOSTRA PROFESSIONE" senza l'esame di abilitazione. Così messi, forse, ci sveglieremmo!!!!
Dimenticavo!
Gia che si parla di " liberalizzare le professioni" perchè non proviamo a " liberarci" dell'attuale dirigenza nazionale nel prossimo rinnovo del CNPA........sarebbe un primo grande passo verso la " liberalizzazione" non credete ??????
Ciao a tutti
Piermaria Tiraboschi
pt/2011/gmt/07

venerdì 1 luglio 2011

INFORMAZIONE e FORMAZIONE: CAA LIBERI PROFESSIONISTI IN FRANCIACORTA PER UN AGRIMEETING


Anche la Lombardia " finalmente" ha il suo Centro Autorizzato di Assistenza Agricola - Associato a CAA LIBERI PROFESSIONISTI Srl che è stato recentemente attivato su tutto il territorio Lombardo per i buoni uffici collaborativi dei colleghi Benanti (Caa Liberi Professionisti srl) e Braga, Gariboldi, Chiminelli del CRPA.
Il 24 giugno la prima uscita ufficiale nella splendida Franciacorta con un meeting informativo e divulgativo di livello Nazionale vista la presenza di relatori di spicco del mondo agricolo nazionale e locale.
Il tema affrontato: " NUOVA PAC - UN'OCCASIONE PER LE AZIENDE AGRICOLE", non ha bisogno di presentazione. 
Pm. Tiraboschi
AGRIMEETING

IL DIRETTORE DEL MINISTERO DI RUBBO INCONTRA

I CAA LIBERI PROFESSIONISTI


La riforma della PAC è ancora lontana, ma l’Europa, per la prima volta, sul processo di riforma ha inteso coinvolgere tutti gli attori che operano nel settore agricolo.

Una riforma che i 27 Paesi, padri costituenti e nuovi aderenti, nonchè, in un quadro di allargamento dell’Europa, (Croazia, Turchia, Serbia ..), dovranno scrivere e approvare insieme.

Questa Riforma, inoltre, in attuazione del Trattato di Lisbona, vede coinvolta per la prima volta non solo la Commissione Europea, ma anche il Parlamento. Non si può negare che il richiamo del Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento U.E. De Castro ad una coesione di tutti i livelli di responsabilità governativo e istituzionale nazionale europeo sia particolarmente opportuno.
I soldi si sa sono pochi e le spinte dei Paesi che ancora devono recuperare il divario di sviluppo con i “fondatori” della CEE sono particolarmente ampi.

Così come ampia e approfondita è la discussione di merito del come e dove orientare le risorse della PAC.

La condizione non è certo facile e nemmeno ci si può riferire ad esperienze di “maratone” del passato per cercare di comprendere come ci si deve “muovere” per vedere affermate richieste serie e legittime.

Per questo l’impegno e l’apporto di tutti è particolarmente necessario.

Per approfondire ulteriormente i temi ispiratori e di merito della PAC, i CAA Liberi Professionisti (Attivi organizzatori sono stati i colleghi Lorenzo Bennati, Gloria Gariboldi e Angelo Chiminelli), hanno organizzato un ulteriore incontro a Brescia, presso la splendida cantina Solive a Erbusco. Dai balconi della cantina si può osservare uno dei miracoli dell’imprenditoria agricola italiana “La franciacorta” regina di quel metodo classico che nulla ha da invidiare ai migliori Champagne.

L’incontro è stato di alto livello contenutistico per la presenza del Dott. Di Rubbo (Dirigente dell’Ufficio Dirigenziale non generale POCOI IV – Direzione Generale delle Politiche Comunitarie e internazionali di mercato – MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI e FORESTALI. - MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI).

Il Direttore Di Rubbo, che partecipa al tavolo Comunitario che dovrà definire i contorni e i contenuti della nuova PAC. ha rappresentato ai Colleghi Professionisti presenti, gli scenari probabili.

Il Dott Di Rubbo ha illustrato nel dettaglio tutti gli aspetti caratterizzanti l’attuale confronto fra i Paesi U.E., ed in questo ambito, le prospettive dell’Italia nel confermare una storica centralità nelle politiche agricole e agro-alimentari.

La relazione del Dott. Di Rubbo è stata messa a disposizione di tutti i partecipanti all’incontro affinchè ne possano usufruire per divulgarla e/o elaborare proposte che ne integrino i contenuti.
Non meno apprezzata è sta la documentata relazione del Collega Piergiorgo Berto che ha presentato gli aspetti caratterizzanti “la promozione della filiera vino a livello internazionale”.

Una relazione che se fosse stata presentata in sede di Simposio Nazionale (si fatica a definirlo congresso ciò che non delibera e non vincola nessun organo della categoria nazionale) l’avrebbe certamente qualificata sia per gli aspetti metodologici che di contenuto.

Oggi, mentre stendiamo queste note, il Ministro Tremonti ha proposto prima la soppressione dell’ICE, poi il suo trasferimento alla Farnesina. Forse bisognerebbe addentrarsi un pò di più nella valutazione dei modelli di Internazionalizzazione delle nostre imprese e delle nostre INTELLEGIENZE PROFESSIONALI, per potere affrontare le ragioni di un ritardo e di una debolezza del nostro essere nel “Mondo”.

Una sola considerazione. Bravi gli organizzatori: “Iniziativa di notevole qualità”.

Questa è la nostra categoria  ( QUELLA VERA!!!!).

PeritiAgrariLiberi
Redazionale