martedì 31 luglio 2012

COMUNICATO STAMPA DEGLI AGROTECNICI SULLA RIFORMA DELLE PROFESSIONI.

RIFORMA DELLE PROFESSIONI: ARRIVA LA RICETTA

DEGLI AGROTECNICI

Gli Agrotecnici offrono al Ministro della Giustizia la loro ricetta di riforma

delle professioni. Sarà infatti trasmesso domani al Ministro Paola Severino il

testo del DPR (già censurato dal Consiglio di Stato e criticato dalle

Commissioni Giustizia di Camera e Senato) con gli emendamenti e le

proposte di modifica predisposte dal Consiglio Nazionale degli Agrotecnici e

degli Agrotecnici laureati, che raccolgono tutte le osservazioni sin qui

avanzate.

LE CANTONATE DEI FILO-BOTTARIANI CONTINUANO. CHE VERGOGNA !!!!

Cari Colleghi il troppo caldo a qualcuno fa male.....e noi gossipari sorridiamo a tante idiozie.
Un suggerimento a Mario Braga.....non perdere  tempo in risposte che sono troppo " intelligenti" ....andiamo oltre.
Ciao a tutti e buone vacanze
News Redazionale


NOTA TRASMESSA DAL COORDINATORE E CONSIGLIERE NAZIONALE  DOMENICO RUSSO

COORDINAMENTO REGIONALE DEI COLLEGI PROVINCIALI


DEI PERITI AGRARI DELLA CALABRIA

Via Italo Paparazzo, 5/A

88100 CATANZARO

Tel – fax 0961/754488

e-mail coordinamento.calabria@peritiagrari.it

Catanzaro, lì 19.07.2012

Al Consiglio del Collegio Nazionale dei Periti Agrari e

dei periti agrari laureati

Via Principe Amedeo, 23

00185 ROMA

e p.c. Ai Collegi provinciali dei Periti Agrari e dei periti agrari

laureati

LORO SEDI

OGGETTO: Consultazione nuovo Ordinamento.-

In riferimento alla comunicazione prot. 1495 del 19.07.2012 di pari oggetto, si osserva che questo Coordinamento non ha mai potuto condividere, perchè mai pervenuto, nessun programma inerente "l'istituzionalizzazione dei Coordinamenti/Consigli Regionali.
Tra l'altro, proprio in considerazione che la riforma degli ordinamenti professionali potrà prevedere la riorganizzazione territoriale di ordini e collegi professionali, si rende, a mio avviso necessario che le strutture preposte, cioè i Collegi locali, siano le sole ed uniche deputate ad esprimersi su qualsivoglia bozza di riforma dell'ordinamento.
Sino a prova contraria, sino ad oggi, il Ns. Ordinamento professionale non prevede nessuna competenza alle "strutture regionali" pur sapendo che molte sono regolarmente costituite ma solo ed unicamente, come la scrivente, per Coordinare unitariamente i lavori dei Collegi provinciali d'appartenenza.
E' con vero stupore che rilevo la firma del Presidente Nazionale su un documento (quello inviato) che avalla simili corbellerie, convocando riunioni non conformi ai dettami ordinamentali e soprattutto in periodi e luoghi di difficile fruibilità.
Pertanto ritenendo inopportuna tale iniziativa sia pure lodevole dal punto di vista dell'informazione, comunico la non partecipazione di questo Coordinamento alla fissata riunione.
Faccio altresì presente che alla data odierna ne i Coordinamenti ne i Collegi provinciali hanno avuto notizie ufficiali di eventuali linee adottate in merito alle eventuali fusioni volontarie con le altre categorie.
Sarebbe proprio il caso che anzichè disperdere energie e gravare sui costi dei singoli collegi che in alcuni casi finanziano a volte anche con non molta regolarità i propri Coordinamenti, ci si preoccupasse di intraprendere tutte quelle iniziative necessarie a mettere nella giusta luce gli argomenti che sempre più imminenti incombono sulla nostra professione e sul Ns esistere.
Cordiali saluti.-
IL COORDINATORE
(Per. Agr. Domenico RUSSO)


RISPOSTA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO LOMBARDO - MARIO BRAGA

CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDO DEI PERITI AGRARI


Prot. 10/12
Manerbio, 30.07.12
Preg.mi Presidente Coordinamento regionale dei Collegi Prov.li dei Periti Agrari della Calabria
Presidenti Coordinamenti/Consigli
regioni italiane
Presidente del CNPA
Consiglieri CNPA
Consiglieri CRPA
Presidenti Collegi Provinciali Periti Agrari e
Periti Agrari Laureati.
Oggetto: risposta comunicazione Coordinatore regionale Collegi Periti Agrari regione
Calabria del 19.07.1912

Gentilissimi Colleghi
mi è pervenuta da un collega Presidente Provinciali della Lombardia una comunicazione inviata dal Collega Russo, in qualità di Presidente del Coordinamento della regione Calabria, al CNPA e per conoscenza ai Collegi Provinciali.
Oggetto della lettera era la risposta alla convocazione/consultazione sul nuovo ordinamento organizzata dal CNPA a Bologna il 27 luglio.
Non essendo “funzione” coinvolta, avrei potuto esimermi da qualsiasi risposta, ma il ruolo e le competenze da sempre svolte dal CRPA mi costringono a superare tali resistenze.
Innanzitutto debbo constatare che il neo consigliere nazionale riveste l’incarico di presidente del Coordinamento Regionale. Un incarico che certamente potrebbe agevolarlo nel contrastare le troppe omissioni che i “pubblici uffici”, anche nella regione Calabria, stanno attuando nei confronti della nostra categoria.
Il Suo essere anche conoscitore della macchina pubblica, essendone partecipe, lo agevolerà certamente nel rappresentare le nostre oggettive rivendicazioni e riconoscimenti professionali.
Ciò che invece assume un sapore di indecifrabile acidità è quel richiamo alle competenze e al ruolo dei Collegi Provinciali. Un richiamo scontato. Tanto scontato da risultare incomprensibile nel suo significato intrinseco.
Il Collega ritiene che lo svolgere le funzioni di Presidente del Coordinamento regionale debba limitarsi a “coordinare” unitamente i lavori dei Collegi provinciali. Peccato che partecipando ai lavori dell’’ultima Assemblea Nazionale di categoria non abbia ben rappresentato questa limitata condizione rappresentativa, in un contesto nel quale in tutte le regioni italiane, anche la sua, i nostri organi Regionali abbiano assunto il ruolo di rappresentanza categoriale sovraordinata.
Ovvero, vista la riforma Costituzione che individua nelle regioni i luoghi deputati a legiferare in via esclusiva nelle materie che ci riguardano direttamente (Agricoltura, istruzione e formazione professionale e altre in forma concorrenziale) i Coordinamenti/Consigli regionali sono entrati a pieno titolo fra i soggetti della interlocuzione sociali, economico professionale delle regioni italiane.
Se lo ritiene potrei inviargli ampia documentazione in merito, ma certamente non gli servirà visto il suo essere uomo delle istituzioni calabresi.
E se il nostro ordinamento non prevede il riconoscimento di nessuna competenza rappresentativa alle strutture regionali forse lo dobbiamo a quel vecchio modo di operare che nelle ultime elezioni stato superato.
Non esiste una sola categoria (Ordine o Collegio) che non abbia riconosciuto i livelli regionali. Arriviamo ultimi. Eppure viste le nostre competenze avremmo dovuto essere i primi. Mi chiedo perchè proprio Lei funzionario pubblico non abbia ritenuto di dover rivendicare, sollecitare, chiedere con forza, nel passato e oggi in veste di neo consigliere nazionale questo rinascimento.
Mi creda se avessi la sola percezione di svolgere un ruolo un ruolo inutile, sovrapposto, misconosciuto, ignorato, sottovalutato, mi dimetterei lo stesso giorno.
Ora potrà obiettarmi che, invece, nel passato proprio il CNPA licenziò una bozza di statuto regionale tenendolo sospeso fra le sue affermazioni di competenze negate e quella di una struttura tampone di utilità marginale.
Un nostro ex presidente le definì “Bocciofile”.
Se questo è il suo pensiero, certamente legittimo, mi permetta di eprimerle i miei sentimenti di assoluta contrarietà in quanto ritengo che una categoria abbia quale “obbligo istituzionale” proprio quello d’essere rappresentata in tutte le articolazioni dello Stato, Regioni comprese. Se ciò non è ancora “ufficialmente” riconosciuto e solo riconducibile a responsabilità inspiegabili di un superato modo di gestire le categorie professionali.
Ma ciò che invece mi ha maggiormente amareggiato è stato il suo definire l’azione del CNPA (convocazione dell’incontro di Bologna) un “avvallo a simili corbellerie”.
Se bisogna parlare di baggianate, balordaggini, sciocchezze, errori grossolani, fesserie, somaraggini (alcuni sinonimi di corbellerie), forse sarebbe opportuno guardare altrove, anche dentro la legittimità di alcune rappresentanze categoriali.
Forse bisognerebbe interrogarsi del perchè quando una categoria ampia i propri spazi coinvolgenti (che bello sarebbe stato se lei avesse partecipato all’incontro di Bologna e avesse coinvolto con amicizia i Presidenti e i Consigli provinciali della Calabria. Avrebbe svolto un ruolo di sintesi starodinario) qualcuno tira il freno a mano cercando di provocare lo sbandamento della macchina, anziché partecipare a quella azione diffusa, partecipata di tutta la categoria, che sola rafforza la categoria. Un coinvolgimento Suo personale, del Collegio a cui è iscritto (Albo o Albo Speciale) e di tutti gli iscritti, almeno di quelli che essendo più sensibili partecipano alla vita della categoria.
Tralascio per inconsistenza la risposta alla Sua affermazione in merito alla questione della legittimità dei finanziamenti dei Coordinamenti regionale da parte dei Collegi Provinciali.
Le categorie vivono di azioni rappresentative e nemmeno l’ex presidente nazionale, pur rivolgendosi a consulente giuridico era riuscito a “demolire” le bocciofile regionali.
Ed infine. Mi dispiaccio della sua affermazione in merito al non aver mai ricevuto nessun programma che prevedesse l’istituzionalizzazione dei Coordinamenti/ Consigli regionali.
Così come mi rammarico che non abbia nemmeno letto le tracce e gli Ordini del Giorno approvati dall’Assemblea dei Presidenti Provinciali. È una distrazione che non le fa onore.
Il primo glielo avevo trasmesso io ed è stato anche oggetto di diffuso e approfondito dibattito nazionale.
Certamente Lei non l’aveva sottoscritto essendo impegnato altrove e non avendo presentato nessun programma.
Il secondo era a disposizione di colleghi che in sede di Commissione e Assemblea Nazionale del 20/21 aprile, hanno potuto valutarli e approvarli.
Il vero peccato è però un’altro: “Mi chiedo se davvero Lei si senta un Collega che intende impegnarsi per l’affermazione della nostra categoria, anche se operando in un pubblico ufficio”.
Io sono il Presidente del CRPA della Lombardia e finchè la mia disponibilità e la compartecipazione dei Colleghi Lombardi me lo permetteranno rappresenterà la mia, la nostra categoria nei confronti di tutti i soggetti interni ed esterni alla categoria.
Per questo non solo ho condiviso la convocazione e la riunione di Bologna, ma spero che azioni concrete conseguano nel “ristrutturare” una categoria che ha in se tutti germi di una profonda rigenerazione.
Qualche volta il silenzio aiuta le intelligenze ad esprimersi meglio.
Con viver cordialità

Il Presidente CRPA
Per Agr Mario Braga


pt/2012/gmt/07

lunedì 30 luglio 2012

POLIZZA ASSICURATIVA PROFESSIONALE: I PERITI AGRARI PUNTANO A UN CONTRATTO DI " BASE".

Febbrile e intenso lavoro nella Categoria ( CNPA, Collegi Regionali e provinciali)  per individuare prima di tutto ( vista la diversificata attività professionale) una polizza base da adeguarsi alle " specificità professionali  esercitate". Resta comunque il fatto, che la complessità e delicatezza della materia necessitano di particolari approfondimenti, ragioni più che sufficienti per una proroga dal 13/ agosto ( termine in cui scatta l'obblico) almeno fino a fine anno.
News Redazionale
pt/2012/gmt/07
 N.B.// RESPONSABILITA' CIVILE: " il professonista risponden in sede civile dei danni causati involontariamente al proprio assistito per l'attività svolta nei suoi confronti. In pratica, può essere chiamato a risarcire nel caso il giudice ne accerti la responsabilità.
Il rischio finora poteva essere coperto da una polizza di responsabilità civile, mentre dal 13 agosto 2012 dovrà essere obbligatoriamente assicurato. Il diretto interessato dovrà rendere noto al cliente, al momento dell'assunzione dell'incarico, gli estremi della polizza per la responsabilità professionale e il massimale.

NEWS REDAZIONALI : FERMENTO E LAVORO DEL CNPA.

- Consiglio Nazionale  ( Benanti e Zanna) incontra a Bologna i Coordinamenti//Consigli Regionali per disamina " riforma della professione e ordinamento". Presenti rappresentanti di Piemonte,Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Sardegna.
Iniziativa di spessore; ottimi i risultati.

sabato 28 luglio 2012

CHIUSO IL COGEPAPI.....NASCE IL COGEPI ( geometri e periti industriali).

E' ormai cosa fatta.
Per i periti agrari l'esperienza del COGEPAPI è chiusa.
Le recenti interviste sulla stampa nazionale del Presidente Ogna dei periti industriali ha definitivamente chiuso l'esperianza geometri-periti industruali-periti agrari e avviato il COGEPI ( il duo geometri e periti industriali).
Per i P.a. si aprono nuove esperienze e la ricerca di alternative più consone alle specificità storiche, formative e professionali garanti della nostra identità e autonomia.
News Redazionale
pt/2012/gmt/07

FERMARE IL DECLINO......PROVIAMOCI !!!

pt/2012/gmt/07

Una grande proposta di Oscar Giannino e di tanti altri per cambiare  " il nostro paese"
Pensaci  !!!!!!.
Ciao
Piermaria Tiraboschi

                                  Manifesto


Dieci Proposte

1Ridurre l'ammontare del debito pubblico

2Ridurre la spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali

3Ridurre la pressione fiscale complessiva di almeno 5 punti in 5 anni

4Liberalizzare rapidamente i settori ancora non pienamente concorrenziali

5Sostenere la capacità di consumo dei lavoratori dipendenti

6Adottare immediatamente una legislazione organica sui conflitti d'interesse

7Far funzionare la giustizia

martedì 24 luglio 2012

SANDRINI: BASTA SPUTTANARE LA CATEGORIA....GLI ORGANI DI CONTROLLO INTERVENGANO.!!!

Abbiamo ricevuto l'e.mail che di seguito pubblichiamo dove viene presa un durissima posizione contro gli "sputtanatori della categoria".
News Redazionale

Egregi Colleghi del Veneto,

proprio a fronte di quanto testé scritto (vedasi sotto) e di quanto riportato oggi sul blog http://peragra.blogspot.it/2012/07/squallide-e-strumentali-polemiche.html mi viene spontaneo chiedere al Presidente del Collegio di Rovigo se, per caso, non sia giunto il momento di provvedere o meno, in maniera definitiva e disciplinare, nei confronti del proprio iscritto.

SQUALLIDE E STRUMENTALI POLEMICHE ???? CHE CANTONATA !!

Perfetto l'interventio del collega Pelegatta che dà un pò di smalto alla Categoria superando sterili polemiche.
Il falso problema dell'Assicurazione Professionale innescato da Sandrini ( con obbiettivi non polemici !!) è stato come al solito deviato e manipolato dai soliti " inbonitori" di turno  che ben conosciamo......
MA SECONDO VOI UN PROFESSIONISTA SERIO, CON STUDIO, NON SI E' TUTELATO CON UNA POLIZZA ASSICURATIVA PROFESSIONALE ?????
MA DOVE VIVETE......I PERITI AGRARI PROFESSIONISTI NON MERITO SIMILI TRATTAMENTI .
VERGOGNATEVI.!!!!
Piermaria Tiraboschi

DI SEGUITO  IL RESOCONTO  E.MAIL -

Intervento di Andrea Pelegatta

Egregio collega Ferrighi,

ognuno ovviamente è libero di interpellare chi crede, però se nel farlo si intende anche perseguire gli interessi comuni della categoria è bene rivolgersi ai referenti corretti. Purtroppo del lavoro dell'ex presidente nazionale sulla questione dell'assicurazione professionale, almeno fin tanto che era in carica,
il sottoscritto non ha mai saputo nulla, come credo ognuno di voi, tanto che ho dovuto arrangiarmi da me. Senza nota polemica le dico che il consigliere Bottaro, proprio perchè consigliere nazionale, dovrebbe forse portare il proprio contributo nell'ambito del consiglio nazionale prima ancora che in libere associazioni, senza ovviamente nulla togliere a queste ultime.
Ne sarebbero grati tutti i Periti agrari d'Italia e non solo quelli iscritti all'associazione che presiede. Visto che ha questo canale diretto con il consigliere Bottaro, riporti pure questo mio suggerimento da parte mia.
Per quanto riguarda VISURA, un paio di settimane fa mi è capitata la stessa cosa, con un blocco del portale che non consentiva di accedere all'area personale. Non è necessario conoscere un consigliere nazionale, per fortuna: ho contattato il call center e nel giro di 20 minuti mi hanno chiamato almeno 3-4 volte per cercare di darmi assistenza, anche se il problemain quel caso non dipendeva da loro ma dalla Agenzia del Territorio. Certo che se questi disguidi continueranno e saranno più frequenti andrà chiesto al Collegio Nazionale di intervenire.
Cordiali saluti
Andrea Pellegatta

Il 24/07/2012 08:52, giorgio ferrighi ha scritto:

gentili colleghi e presidenti collegi periti agrar
Ho letto con interesse le email arrivate dal collega veronese, che mi hanno fatto riflettere sulla polizza assicurativa, premesso che siamo in ritardo sulla tabella di marcia mi sono permesso di scrivere al collega p.a. Andrea Bottaro che mi aveva dato sua disponibilità a rispondere a mie email.
la risposta è giusto che possa essere letta da tutti, e la inserisco di seguito, ma prima devo obbligatoriamente commentare che dall'insediamento del nuovo consiglio poco è stato fatto, il sito è bloccato la polizza non c'è e il giornale?
proprio ieri mi sono incavolato con un consigliere naz.le per il sito, non si riusciva più ad accedere al servizio di visura, importantissimo per il mio lavoro di CTU, io che conosco un consigliere naz.le sono riuscito ad accedere ma gli altri?
vi chiedo di attivarvi per sistemare queste disfunzioni.
Cordiali saluti Giorgio Ferrighi

Lettea di Andrea Bottaro 

Egregio Ferrighi,
rispondo alla sua richiesta, non prima di aver aperto il quaderno degli appunti, ricordando preliminarmente che il DL 138/2011, emanato da circa un anno, all’art. 3 comma 5/e così recita : “…. a tutela del cliente, il professionista e' tenuto a stipulare idonea assicurazione per i rischi derivanti dall'esercizio dell'attività professionale. Il professionista deve rendere noti al cliente, al momento dell'assunzione dell'incarico, gli estremi della polizza stipulata per la responsabilità professionale e il relativo massimale. ……omissis ……..” e che i dati di polizza assicurativa su richiamati riassumono le obbligazioni risarcitorie per i danni provocati dall'esercizio dell'attività professionale e tale obbligo di comunicazione al cliente doveva diventare tale entro il 13 agosto 2012 ma e, invece, entrato in vigore con la norma c.d. “Cresci Italia”.
Ciò premesso il CNPA, in ossequio a quanto disposto dal d.l. 138/2011, si è prontamente attivato per arrivare per tempo ad una procedura di richiesta di offerta a primarie compagnie di Assicurazione che doveva portare ad un contratto di assicurazione in regime di convenzione afferente la responsabilità civile e professionale del perito agrario nell’esercizio della attività professionale.
Congiuntamente al Collega Lombardelli, tecnico molto addentrato nell’ambito assicurativo abbiamo iniziato(primi di novembre 2011) a lavorare ed a incontrare esponenti di Compagnie di Assicurazione per avere una documentazione utile ai lavori. A completamento si sono inoltrate richieste esplorative a primarie compagnie quali - Assicurazioni Generali, Axa Assicurazioni, Allianz-Ras, Groupama Assicurazioni, Carige Assicurazioni, Reale Mutua Assicurazioni, Itas Assicurazioni, Cattolica Assicurazioni, Vittoria Assicurazioni, Unipol Assicurazioni ed altre.
Confesso che non è stato facile districarsi in questi meandri ma, grazie alla precedente esperienza acquisita nella formulazione di una convenzione con la LLoids’ di Londra (pubblicata sulla rivista “Il perito agrario”) abbiamo potuto iniziare a “parlare” con le compagnie con un linguaggio chiaro identificando il campo d’azione ed il dettaglio delle attività svolte dalla Categoria fermandoci solo davanti ai riferimenti legati all’ambito della “consulenza”, perché non rispondendo questa a “precise norme tecniche”, non è “pesabile”. Dunque la strada fatta in questo ambito è misurabile.
Di concerto si è visto quanto avevano fatto o stavano facendo le altre professioni in modo da utilizzare, nel confronto, lo scambio di informazioni per condividere un testo di polizza per la copertura assicurativa professionale completa, All Risks, dei Periti Agrari. Del tutto se ne è lasciata documentazione al CNPA.
Per quanto riguarda la sua posizione personale, fermo restando la libertà individuale di aderire ad una delle tante offerte che il mondo assicurativo sta offrendo, le comunico che il Centro Studi di Aspera, che mi onoro presiedere, sta studiando la possibilità di pervenire alla applicazione della norma in senso più conveniente per i propri Periti Agrari Associati tramite la stipula di una polizza, in convenzione con primaria compagnia assicurativa, sulla quale in caso di risultato ritenuto soddisfacente per i professionisti, saranno fornite successive informazioni.
Cordiali saluti
Andrea Bottaro

Il giorno 23 luglio 2012 12:40, giorgio.ferrighi@libero.it ha scritto:


gentile p.a. Andrea Bottaro,
in considerazione della lettera (qui allegata in rosso) del collega di verona p.a. Elia Sandrini, in cui chiede notizie in merito all'assicurazione professionale e a quanto inviato in precedenza anche dal sottoscritto in merito alla proposta della ditta Berkley/EAGLE DIRECT e non avendo mai ricevuto risposta.
Chiedo a lei , in quanto aveva dato la propria disponibilità a risposte personali e dirette agli iscritti, come mi devo comportare per la stipula della mia polizza assicurativa? come sono le trattative nazionali e lo stato dei lavori di tale polizza assicurativa?
La situazione è urgente molti professionisti sono ancora senza copertura assicurativala ringrazio per la sua cortese risposta.
Giorgio Ferrighi
via roma 3290
45020 Giacciano con B.lla (Ro)
tel-fax 042550032
cell 3282240230
email giorgio.ferrighi@libero.it
email cert giorgio.ferrighi@peritiagrari.pro
p.iva 00992850297

pt/2012/07

lunedì 23 luglio 2012

SCIPPO NELLE CASSE DI PREVIDENZA DEI PROFESSIONISTI.

Le Casse concorreranno all'opera di risanamento del bilancio dello stato.
Anche le Casse inserite nell'elenco Istat ( che contempla anche le casse autonome dei professionisti) per contribuire allo spending review con interventi di diminuzione delle spese. Risparmio spese ( 5% nel 2012 e 10% nel 2013) che poi verranno versate nelle casse dello stato.
Un vero ladrocinio.......alle pensioni dei professionisti.
News redazionale
pt/2012/gmt/07

giovedì 19 luglio 2012

CORSO DI FORMAZIONE DI TECNICO DELLE PRODUZIONI E DELLE TRASFORMAZIONI. FONDAZIONE MINOPRIO

NOTIZIA - Braga //Pelegatta
Le competenze acquisite formano oggetto di competenza per l'esercizio della Libera Professione.
Inoltre, se possibile, vi invito a divulgare a tutti il bando. Anche se non coinvolgiamo iscritti, divulghiamo il nostro essere compartecipi dei processi professionalizzanti.
Vi informo che il giorno 27 luglio a Bologna è stata convocato dal CNPA un incontro con i Presidenti dei Coordinamenti/Consigli Regionali. Ad incontro terminato vi informo sulle eventuali novità che emergeranno in quella sede.


AVVISO DI SELEZIONE PER L’AMMISSIONE AL PERCORSO BIENNALE ITS


Tecnico Responsabile delle produzioni e delle trasformazioni agrarie, agro-

alimentari e agro-industriali

(figura nazional
Superiore Tecnico Superiore per la filiera delle nuove produzioni vegetali e
florovivaistiche
(figura territoriale)
Visto il DPCM del 25.01.2008 recante “Linee guida per la riorganizzazione del sistema di
istruzione e formazione tecnica superiore e la costituzione degli Istituti Tecnici Superiori”.
Visto le indicazioni ministeriali previste dalle note del Ministero dell’Istruzione dell’Università e
della Ricerca n. 2584/A00DGPS “Linee d’Orientamento su gli ITS” e n. 3106/A00DGPS inerente
la definizione dei criteri di selezione per l’ammissione ai percorsi degli Istituti Tecnici Superiori
(ITS).
Visti i decreti del Presidente della Repubblica 15.03.2010 n. 87 e n. 88 concernenti rispettivamente
il riordino degli Istituti Professionali e degli Istituti Tecnici.
LA FONDAZIONE MINOPRIO
bandisce un Concorso di selezione per l’ammissione al percorso biennale ITS Tecnico Superiore
per la filiera delle nuove produzioni vegetali e florovivaistiche in avvio nell’anno 2012.
Art.1
REQUISITI DI PARTECIPAZIONE
I candidati, per essere ammessi alla presente selezione dovranno possedere i seguenti requisiti:
-cittadinanza italiana (sono equiparati ai cittadini italiani gli italiani non appartenenti alla
Repubblica)
-godimento dei diritti civili e politici
-altra cittadinanza, quest’ultima congiuntamente al godimento dei diritti civili e politici anche
nello Stato di appartenenza o di provenienza e alla adeguata conoscenza della lingua italiana
-diploma di Scuola Secondaria (statale o paritario)
-conoscenze/esperienze acquisite in ambito formativo o lavorativo relative all’area a cui
l’ITS afferisce.
1
Art.2
MODALITÀ DI SELEZIONE
La selezione per l’ammissione avviene tramite predisposizione di una graduatoria da parte della
apposita commissione nominata dal Comitato Tecnico Scientifico della Fondazione Minoprio.
Nella commissione saranno presenti quali componenti:
-Dirigente Scolastico o suo delegato
-Responsabile Centro Formazione o suo delegato
-Rappresentante Comitato Tecnico Scientifico
-Esperto in psicologia e orientamento.
Art.3
MODALITÀ E CRITERI DI VALUTAZIONE
L’assegnazione dei punteggi per la predisposizione della graduatoria avverrà a giudizio della
Commissioni con le seguenti modalità e criteri.
Punti assegnabili fino a un massimo di 100 così ripartiti:
-punti 50. Titoli ed esperienze desumibili dalla documentazione curricolare valutata dalla
Commissione
-punti 50. Capacità e attitudini valutate dalla Commissione sulla base di prova scritta e
colloquio motivazionale, attitudinale e tecnico.
La Commissione si riserva lo svolgimento di una prova scritta per valutare le conoscenze e i prerequisiti
di base in relazione ad un elevato numero di candidati.
In tale evenienza il punteggio attribuibile per la prova sarà un massimo di punti 20 e 30 per il
colloquio.
Nel caso di svolgimento del solo colloquio è attribuibile un punteggio massimo di 50 punti.
All’albo della Fondazione Minoprio e sul sito www.fondazioneminoprio.it verrà pubblicata data e
orari di svolgimento delle prove e colloqui.
Art. 4
GRADUATORIA DI SELEZIONE
La graduatoria di selezione è redatta dalla Commissione, indicando in ordine decrescente i punteggi
conseguiti dai candidati.
Il punteggio finale è dato dalla somma dei voti riportati nella valutazione dei titoli/esperienze,
colloquio ed eventuale prova.
A parità di punteggio viene accordata precedenza in graduatoria al candidato più giovane di età.
Non saranno considerati ammissibili al corso i candidati con punteggio complessivo inferiore a 50
punti.
Saranno ammessi al corso i candidati nell’ordine di cui alla graduatoria fino ad un numero massimo
di venti elevabile a giudizio della Commissione.
La graduatoria è pubblicata all’Albo dell’Ente Fondazione Minoprio Viale Raimondi 54 – 22070
Vertemate con Minoprio e comunicata al Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.
Art. 5
DOMANDA DI PARTECIPAZIONE
Le domande di partecipazione alla selezione vanno redatte in forma di dichiarazione sostitutiva di
certificazione e di atto di notorietà, ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R n. 445 del 2000, con
allegata fotocopia del documento di identità in corso di validità, secondo l’allegato Modello 1 che fa
2
parte integrante del presente bando, e debitamente sottoscritte dai candidati, con tutti gli elementi in
essi richiesti.
Le domande devono pervenire:
-a mano con consegna direttamente al protocollo della segretaria didattica nei giorni dal
lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 12.30 e dalle 14.00 alle 17.30
-a mezzo raccomandata A.R. inviata alla Fondazione Minoprio Viale Raimondi 54 22070
Vertemate con Minoprio.
Le domande devono pervenire presso gli uffici indicati entro il termine delle ore 12.00 del
01.10.2012
Sul plico di trasmissione della domanda dovrà essere chiaramente indicata la dicitura: “Domanda di
partecipazione alla procedura di selezione per l’ammissione al percorso biennale dell’Istituto
Tecnico Superiore anno 2012-2013”.
Il candidato deve dichiarare i titoli che intende presentare ai fini della valutazione, di cui al presente
bando. La mancata dichiarazione comporta l’esclusione dalla selezione. I titoli devono comunque
essere allegati dal candidato alla domanda di partecipazione, in originale o in copia autentica, o in
copia dichiarata conforme all’originale mediante dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, ai
sensi dell’art. 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445, con allegata fotocopia del documento di
identità in corso di validità.
I cittadini stranieri regolarmente soggiornanti in Italia possono utilizzare le dichiarazioni sostitutive
limitatamente ai casi in cui si tratti di comprovare il possesso di titoli tra quelli sopra elencati
certificabili o attestabili da parte di soggetti pubblici italiani, ovvero nei casi in cui la produzione
delle dichiarazioni stesse avvenga in applicazione di convenzioni internazionali tra l’Italia e il Paese
di provenienza del dichiarante.
I certificati attestanti i titoli rilasciati dalle competenti autorità dello Stato di cui lo straniero e
cittadino debbono essere conformi alle disposizioni vigenti nello Stato stesso e debbono altresì
essere legalizzati dalle competenti autorità consolari italiane.
Non saranno oggetto di valutazione i titoli conseguiti in data successiva al termine previsto per la
presentazione delle domande.
Art.6
PRIVACY
In applicazione del D. Lgs. 30 giugno 2003, n.196, La Fondazione Minoprio assicura carattere
riservato alle informazioni fornite dal candidato e che tutti i dati forniti saranno trattati solo per le
finalità connesse e strumentali alla selezione .
Art. 7
PUBBLICITÀ DEL BANDO
Il presente bando verrà reso pubblico mediante affissione presso l’Albo ufficiale di Fondazione
Minoprio e sul sito www.fondazioneminoprio.it
Art. 8
RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Secondo quanto disposto dall’ente, il Responsabile del Procedimento di cui al presente avviso è
Dott.ssa Anna Zottola.
Vertemate con Minoprio, 28 giugno 2012

3 ALLEGATO 1
Fondazione Minoprio
Viale Raimondi 54
22070 Vertemate con Minoprio (CO)
Il/la Sottoscritto/a ____________________________________________________________________

Nato/a il __________________________ a ________________________________________ Prov. ______

Stato _________________________________ Codice Fiscale _____________________________



residente a ____________________________________ Prov. _________ Via _______________________



CAP ______________ Prov. _____________ Stato _________________________________________



telefono ___________________________________ e-mail ________________________________



consapevole delle sanzioni penali, nel caso di dichiarazioni non veritiere, di formazione o uso di atti falsi,

richiamate dall’art. 76 del D.P.R. 445 del 28 dicembre 2000, nonché della sanzione ulteriore prevista dall’art. 75 del citato D.P.R. 445 del 28 dicembre 2000, consistente nella decadenza dai benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera,
CHIEDE
di partecipare al bando della procedura di selezione per l’ammissione al percorso biennale ITS Tecnico
Superiore per la filiera delle nuove produzioni vegetali e florovivaistiche anno 2012.
DICHIARA
ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. n.445 del 2000:
-di essere cittadino ……………………………
-di godere dei diritti civili e politici nello Stato di appartenenza (o di provenienza)
ALLEGA
Dichiarando tale certificazione conforme agli originali
-Curriculum Vitae formativo e professionale in formato europeo
-Fotocopia del documento di identità in corso di validità
-Certificato di Diploma Istruzione Secondaria Superiore
-Copia dei seguenti documenti e titoli ritenuti utili ai fini della valutazione:
certificazioni linguistiche ……………………………….
certificazioni Informatiche ………………………………
altri titoli ed esperienze (apprendistato, tirocini, ecc…..) certificati
………………………………………………………………………

………………………………………………………………………

Autorizzo il trattamento dei dati personali ai sensi del d.lgs. 196/2003.
Data ___________________. Firma del candidato/a (1) __________________________________
(1) La firma non va autenticata, ai sensi dell’art. 39 del D.P.R. 28.12.2000, n.445.
pt/2011/gmt/10

lunedì 16 luglio 2012

6° CENSIMENTO AGRICOLO: ALCUNI DATI !!!!!

I dati completi del 6° censimento agricolo dell'Istat

La fotografia di un decennio complesso per il comparto agricolo italiano, segnato dalla crisi economica, dalla volatilità dei prezzi delle commodity agricole, dai
mutamenti nella Pac e dalle nuove sfide legate alla sostenibilità ambientale. È quanto contengono i dati definitivi e completi relativi del 6° Censimento
Generale dell'Agricoltura dell'Istat, che sostanzialmente confermano quanto anticipato ma con più articolazione.
Le aziende agricolee zootecniche attive sono diminuite (1.620.844, pari a -32% rispetto al 2000) ma la dimensione media è in aumento (7,9 ettari di
Superficie Agricola Utilizzata – Sau - +44,2).
La riduzione della quantità riguarda soprattutto le piccole e medie imprese, mentre le più grandi sono aumentate in numero e Sau. Particolarmente rilevante
la crescita della dimensione delle aziende nelle Isole (+79,8%) e nel Centro (+51,1%).
Il modello di gestione delle aziende agricole continua a essere largamente la conduzione diretta dell’azienda da parte del conduttore e dei suoi familiari
(95,4%), sebbene esso mostri notevoli segnali di cambiamento. In particolare diventa più flessibile la struttura fondiaria grazie al maggior ricorso a forme di
possesso dei terreni diversificate e orientate sempre più all’uso di superfici in affitto o gestite a titolo gratuito: Sau in affitto a +50,3% e in uso gratuito a
+110,8%, raggiungendo il 38,1% del totale (contro il 23,2% del 2000). Crescono anche gli investimenti nel settore da parte di società di persone o di capitali e
di cooperative (le aziende societarie aumentano del 48,2%).
La forza-lavoro ?è diminuita del 50,9% e si è spostata verso la manodopera salariata (dal 14,3% al 24,2%). Circa il 99% delle aziende fa ricorso a
manodopera familiare, che tende a specializzarsi e professionalizzarsi. I lavoratori stranieri (233mila unità) rappresentano il 24,8% della manodopera
aziendale non familiare e il 6,4% di quella complessiva.
Cresce anche il numero delle donne a capo delle aziende: il 30,7%, con un picco al Sud (34,7%). Ancora bassa l'istruzione dei capi d'azienda: il 71,5% ha
pt/2012/gmt/07

venerdì 13 luglio 2012

Regione Lombardia: bando straordinario per i nitrati.

Nitrati, al via un programma straordinario da 9 milioni

Con una dotazione che sfiora i 9 milioni di euro la Regione Lombardia riapre il bando, che consente alle aziende agricole di aderire al programma straordinario nitrati. Dall'11 luglio al 17 settembre gli agricoltori e gli allevatori lombardi potranno presentare domanda per accedere al contributo pubblico e realizzare interventi di contenimento del carico diazoto prodotto in azienda. Tra gli interventi finanziabili, gli impianti agroenergetici che utilizzano gli effluenti di allevamento, la costruzione di vasche di stoccaggio adeguate alle normative europee, gli impianti per il trattamento delle eccedenze di azoto, l'acquisto di macchinari ad elevata efficienza per la movimentazione e la distribuzione in campo degli effluenti a fini agronomici. "Si tratta - spiega Giulio De Capitani, assessore regionale all'Agricoltura - della terza riapertura dei termini di presentazione delle domande. Il nuovo bando, che per finalità e modalità resta sostanzialmente uguale ai precedenti, introduce la priorità per gli interventi che assicurano l'aggregazione tra imprese e l'efficienza agronomica dei processi di gestione degli effluenti, quali ad esempio la realizzazione di impianti biogas che coinvolgano consorzi e reti di aziende".
News Redazionale
pt///gmt/13/07/2012

COMMISSIONE AGRICOLTURA DEL SENATO: PERITI AGRARI IN AUDIZIONE.

COMUNICATO STAMPA

Audizione alla Commissione Agricoltura del Senato


Si è tenuta nella giornata di Martedì 10 Luglio 2012, l’audizione del CNPA, davanti alla Commissione

Agricoltura del Senato presieduta dal Senatore Paolo Scarpa Bonazza Buora, relatore il Senatore Flavio

Pertoldi. Il Presidente Benanti, nel ribadire l’assoluta competenza del Perito Agrario, iscritto all’Albo


Professionale, per le attività di consulenza relative all’utilizzo dei fitofarmaci, ha formulato una serie di


osservazioni all’atto legislativo in esame volte a salvaguardare in prima istanza, la salute umana, quella

degli animali e delle piante. L’individuazione del soggetto consulente, il suo percorso formativo e di

aggiornamento sono già presenti e riconoscibili tra gli iscritti all’Albo Professionale dei Periti Agrari e Periti

Agrari Laureati. In aggiunta a ciò, le recentissime norme che riguardano la formazione continua, l’obbligo di

assicurazione professionale e, in generale, la grande esperienza maturata in oltre 80 anni di professione,

costituiscono una garanzia rispetto all’esigenza di individuare un soggetto “terzo” indipendente, che possa

garantire l’imparzialità nella consulenza e nella eventuale prescrizione necessaria.

Roma 10 Luglio 2012 a cura Ufficio Stampa CNPApt/2011/gmt/10

mercoledì 11 luglio 2012

ANCHE I PERITI AGRARI SOFFRONO DELLA CRISI.

Non ho dati certi di altre realtà d'Italia, ma Brescia e Provincia ( che rispecchia un pò tutta la Lombardia) realtà di primo ordine in termini di Plv agricola e industriale, l'attività degli studi professionali è " in crisi".
E' stato rilevato, che i Periti Agrari  hanno avuto una riduzione del volume d'affari del 30/35% e una dilazione dei tempi di pagamento dellle fatture dai 4 ai 9 mesi.
Altri dati indicativi delle difficoltà, la riduzione degli atti notarili del 50% come dei mutui.
Ed è in queste condizioni ,che ci si rende conto maggiormnte delle difficoltà dovute dalla riduzione delle nostre attività professionali ad opera di enti e/o organizzazioni sindacali, che abusivamente prestano consulenze professionali mascherate da servizi, mentre dovrebbero fare ben altro !!!!
Collegio Nazionale, Regionali e Provinciali dovrebbero metterci il naso e insieme concertare iniziative " concrete" ( dilazione versamento cassa, tasse e accordi per il credito oltre ovviamnte la lotta all'abusivismo) per tutelare " il nostro lavoro".
Ciao a tutti.
Piermaria Tiraboschi
pt/2012/gmt/07

RIFORMA DELLE PROFESSIONI: CONSIGLIO DI STATO BOCCIA IL DPR - SEVERINO - DOVRA' ESSERE RIVISTO E RISCRITTO.

COMUNICATO STAMPO DEL COLLEGIO NAZIONALE DEGLI AGROTECNICI

IL CONSIGLIO DI STATO AFFONDA IL DPR “Severino”

DI RIFORMA DELLE PROFESSIONI.

CHE ADESSO VA RISCRITTO

Grande soddisfazione in casa degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati


alla lettura del parere del Consiglio di Stato (reso noto nel tardo pomeriggio


di oggi) relativamente ad DPR predisposto dal Ministro della Giustizia di


riforma del sistema professionale.


Pur rimandando a domani una più puntuale lettura del testo risultano evidenti


le profonde censure con cui i giudici hanno bollato il testo.


Soddisfatto Roberto Orlandi, Presidente del Collegio Nazionale degli


Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, il quale osserva come siano state


sostanzialmente tutte accolte le richieste e le censure che il Collegio


Nazionale aveva inviato al Consiglio di Stato il 3 luglio scorso.


Ecco i punti in cui lo schema di DPR risulta essere stato “bocciato”:


1. Come fatto osservare dagli Agrotecnici l’art.1 va riscritto perché


ampliava all’infinito la definizione di “professione intellettuale”.


2. Viene ripristinata la capacità negoziale di Consigli Nazionali


professionali in materia assicurativa che il Ministero aveva (chissà


perché) cancellato.


3. Sono salvi i tirocini inferiori a 18 mesi, come quelli semestrali a cui sono


tenuti i laureati in agraria per iscriversi all’Albo degli Agrotecnici e degli


Agrotecnici laureati.


4. Salta l’obbligo del tirocinio generalizzato per tutti, anche per quelle


categorie che non lo avevano (con comprensibile quanta infinita gioia da


parte delle migliaia di giovani aspiranti professionisti).


5. Ripristinata l’autonoma capacità dei Consigli Nazionali professionali di


stipulare in proprio Convenzioni con le Università per lo svolgimento dl


tirocinio durante il corso di studi.


6. Eliminato l’assurdo divieto del limite di non più di tre tirocinanti ogni


professionista (ciascun albo deciderà quanti).


7. Salta il divieto per i pubblici dipendenti di svolgere l’attività


professionale, sarà libera per i dipendenti in regime di part-time,


esattamente come è stato fino ad ora.


8. Salta anche l’obbligo di ripetere il tirocinio se lo si sospende per più di


sei mesi; al Ministero dovrà essere indicato un termine diverso e più


lungo.


9. Salta infine l’odioso (e costoso) obbligo del corso di formazione


semestrale a cui erano irragionevolmente costretti i tirocinanti; il corso


sopravvive ma come alternativa al tirocinio, non più come ulteriore


gravame.


Per l’ufficio legislativo del Ministero di via Arenula il parere del Consiglio di


Stato rappresenta una debacle che ha pochi precedenti, per il mondo delle


professioni, e soprattutto per i giovani praticanti, rappresenta una ventata di


fresca aria di buon senso e libertà.


Roma, 10 luglio 2012

martedì 10 luglio 2012

FITOFARMACI.......TEMA DA AFFRONTARE CON URGENZA.

Di seguito pubblichiamo alcuni interessanti e accorati interventi( Rebolini Romina, Braga Mario, Pelegatta Andrea) sul problema dei Fitofarmaci ai quali il Cnpa saprà dare positivi riscontri.
Nota Redazionale

La "questione fitofarmaci" segnalata da Romina non riguarda solo i diserbi ma l'intero panorama dei prodotti fitosanitari. E va affrontata con urgenza.

Allego un riassunto dell'intervento del Dott. Beniamino Cavagna (Direzione generale Agricoltura - Regione Lombardia) al seminario che si è tenuto presso la Fondazione Minoprio ad ottobre 2010.
Il tema del convegno era il "Diserbo a basso impatto ambientale" ma il filo conduttore era, appunto, la nuova Normativa in materia di prodotti fitosanitari.
Al capitolo "Piani di azione nazionali" vengono riportate le tappe del processo. Entro il 1 gennaio 2014 gli Stati membri dovranno adottarsi dei piani d’azione nazionali assicurando
che tutti gli utilizzatori professionali di "pesticidi" attuino i principi generali della difesa integrata. Cioè entro il 2014 (praticamente "domani"), la normativa entrerà a regime.
Sono già stati ritirati dal mercato numerosi prodotti fitosanitari, le aziende produttrici si stanno muovendo con incontri formativi aperti agli utilizzatori (presso i Consorzi agrari).
Gli Agronomi si sono già mossi, in modo particolare per quanto riguarda il futuro obbligo di prescrizione dei fitofarmaci (ricetta).
Non rimaniamo alla porta. Ripropongo l'opportunità di una apposita Commissione per affrontare queste tematiche.
Andrea Pellegatta

Il 10/07/2012 10:56,
Mario Braga ha scritto:
E' solo una considerazione di Romina, che credo esiga una qualche attenzione e una qualche riflessione.
Il tema dei fitofarmaci si trascina da almeno trent'anni e proprio per questo va "vigilato" affinchè non trovi attuazione in pochi giorni. Ne dubito visto i forti contrasti fra produttori di fitofarmaci, rappresentanze degli agricoltori, professionisti e Istituzioni che intendono applicare il principio della sicurezza produttiva agricola e alimentare.
Buona giornata a tutti.
Mario
P.S. Romina continua a seguire il problema e .. informaci

Da: Romina Rebolini

Data: 10 luglio 2012 10:13:32 GMT+02:00

A: Mario Braga

Oggetto: DISERBI

LA RUMOROSA ASSENZA DEI PERITI AGRARI
Il Consiglio dei Ministri ha approvato l’esame preliminare del Decreto Legislativo, “ Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi“, che recepisce le norme europee in tema di utilizzo sostenibile dei pesticidi a tutela della salute umana e dell’ambiente, introducendo una specifica disciplina sull’ uso di tali prodotti, che va ad integrare le misure vigenti nel Paese.

"- Roma, 12 giu - La XIII Commissione Agricoltura ha svolto l’audizione informale dei rappresentanti del Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali, dei rappresentanti delle seguenti organizzazioni: Coldiretti, Confagricoltura, CIA, Copagri, Fagri, Confeuro, ANPA, A...gci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop-Agroalimentare, Unci-Coldiretti e dell'Associazione italiana per l'agricoltura biologica (AIAB), dei rappresentanti Associazione nazionale imprese agrofarmaci (Agrofarma) e dei rappresentanti del Consiglio nazionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati, nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi (atto n. 479). “

ASSENTE SOLO IL CNPA!! E’ UNA SVISTA DELL’AGENZIA PARLAMENTARE CHE HA RIPORTATO LA NOTIZIA O UNA CLAMOROSA INEFFICENZA DEI NOSTRI RAPPRESENTANTI??
(QUESTO è QUANDO C è SU FB NEL GRUPPO DEI PERITI AGRARI)


pt/2012/gmt/07

PSR SARDEGNA: ACCOLTO RICORSO CONSIGLIO NAZIONALE - PERITI AGRARI POSSONO PRESENTARE LE DOMANDE.

Essere presenti da dei risultati. Ottimo lavoro del Consiglio nazionale.
Il CNPA con il ricorso al Tar ha ottenuto il legittimo diritto anche dei periti agrari di esercitare la loro attività professionale nella presentazione delle domande relative al PSR della Regione Sardegna.
Nota Redazionale

Il TAR Sardegna accoglie il ricorso del Collegio Nazionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati e sospende la disposizione regionale che impediva ai periti agrari di presentare le domande per la misura del PSR. Sostanzialmente il Tar ha sospeso la nota esplicativa della Regione Sardegna del 29.3.2012 con la quale si limita l'ambito soggettivo di applicazione del bando per l'ammissione ai finanziamenti-progetti individuati dal programma di sviluppo rurale 2007-2013 - asse 2- misura 226. Ne discende che i periti agrari possono presentare le relative domande.
Ufficio Stampa CNPA

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pt/2012/gmt/07

lunedì 9 luglio 2012

COMUNICATO STAMPA AGRONOMI - PERITI AGRARI

COMUNICATO STAMPA

CONAF–CNPA

Dottori Agronomi - Dottori Forestali e Periti Agrari iniziano un percorso di

collaborazione nel rispetto delle prerogative degli Ordini e Collegi rappresentati.

Il 2 luglio 2012 si e' tenuta presso la sede del Conaf, l'incontro programmato dei

rispettivi Uffici di Presidenza. Stato dell’arte della riforma delle professioni,

collaborazioni e programmi comuni i principali temi affrontati.

Tutti gli argomenti all'ordine del giorno sono stati trattati con una piena

convergenza di analisi delle varie situazioni attuali nonché di quelle oggetto di

discussione nelle fasi procedurali della riforma delle liberalizzazione delle

professioni.

Sono state messe a punto le prime linee di condivisione per il prossimo futuro

delle due categorie, sia per il contributo relativo alla parte regolamentare che a

quella, non meno importante, attinente a taluni aspetti secondari che hanno e/o che

avranno comunque un forte impatto sull'esercizio della professione degli iscritti e

garanzie per il committente.

All'unisono le due categorie hanno ribadito l'importanza di far parte del PAT (il

tavolo che riunisce le professioni di area tecnica), ma nello stesso tempo hanno

dichiarato di voler sottolineare insieme alcune lacune emerse nel percorso che è

stato fatto fino ad oggi.

In particolare sono stati trattati i seguenti punti: gestione del tirocinio;

proposta di ottimizzazione per la costituzione delle società professionali e

relativa iscrizione ad Ordini e Collegi; confronto dei rispettivi codici

deontologici e della formazione continua; confronto sulle rispettive competenze

professionali per dirimere le possibili divergenze evitando il contenzioso e le

criticità; consiglio di disciplina in virtù del nuove disposizioni legislative;

riconoscimenti delle due Categorie Professionali presso gli Organismi Pagatori per

gli adempimenti connessi e propedeutici alla presentazione delle domande di aiuto

da parte dei produttori agricoli (tenuta fascicolo, accesso alle banche dati,

etc.), in virtù della liberalizzazione delle professioni e della libera

concorrenza; proposizione di progetti per l'innalzamento formativo nelle scuole e

negli atenei; apertura di un confronto sulle questioni delle polizza assicurative

delle libere professioni; schema propositivo per l'uso dei fitofarmaci.

Al termine dei lavori, vista la convergenza degli argomenti trattati, le due

Categorie, nel rispetto delle proprie prerogative e competenze, avvieranno

ulteriori incontri per preparare una prossima riunione degli Uffici di Presidenza

da tenersi all'inizio dei lavori post-feriali.

Roma 2 luglio 2012

Ufficio Stampa CONAF                                                                                  Ufficio Stampa CNPA

pt/2011/gmt/10

venerdì 6 luglio 2012

TERREMOTO: I PERITI AGRARI DELLA LOMBARDIA CON I COLLEGHI DI MANTOVA CHIEDONO DI " RICOSTRUIRE LA SCUOLA AGRARIA DI PALIDANO"

Consiglio Regionale
Periti Agrari e
Periti Agrari Laureati Collegio Provinciale
Periti Agrari e Periti Agrari Laureati
MANTOVA

Mantova, 22/06/2012

iII.mi Presidente Regione Lombardia

OnoRoberto Formigoni

Assessore All'Istruzione, Formazione, Cultura

On Aprea Valentina

Assessore all'Agricoltura

Arch. De Capitani Giulio

Assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione

Dott. Maccari Carlo

Pzza Città di Lombardia, 1

20124 MILANO

Presidente Provincia di Mantova

Sig. Pastacci Alessandro

Assessore Sviluppo Economico

e Politiche Agroalimentari

Prof. Castelli Maurizio

Assessore Politiche Culturali, Saperi e Identità dei

Territori

Prof.ssa Zaltieri Francesca

Via Principe Amedeo 30/32

46100 MANTOVA

Sindaco Comune di Gonzaga

Avv. Terzi Claudio

P.za Castello, 1

46023 GONZAGA (MN)

Dirigente Istituto d'Istruzione Superiore "Strozzi"

Via Begozzo, 9

46020 PALIDANO GONZAGA (MN)

Oggetto: Salviamo l'Istituto D'Istruzione Superiore "Strozzi"
Illustrissimi

Non è senza l'amarezza nel cuore per quella ferita profonda che ha colpito la nostra

Scuola Agraria di Palidano che ci rivolgiamo a Voi. A Ciascuno di Voi e a tutti Voi.

Alla vigilia delle celebrazione del sessantesimo compleanno, da quell'ottobre 1952, sotto

la qualificata e ispirata direzione di Padre Roberto Tortelli (una delle menti storico culturali

più raffinate della Congregazione Sacra famiglia di Nazareth, meglio nota come famiglia

Piam artin a), il sisma si è accanito sul palazzo storico che ha ospitato la scuola agraria.

Una Scuola Agraria che ha contribuito a formare una qualificata, diffusa, apprezzata

classe intellettuale tecnico agraria.

Una scuola agraria, quella di Palidano, che nello spirito Piamartino e degli Enti e degli

Uomini delle terre dei Gonzaga si è posta quale cerniera fra i territori lombardi, emiliani e

veneti.

Una scuola voluta in particolare dal cav. Enea Tagliani e dall'indimenticabile arcigno padre

Narciso Barlera con la collaborazione di don Costante Berselli.

Crediamo non serva ripercorrere tutte le pagine dell'acquisizione della villa Strozzi, grazie

ai contributi di solide istituzioni agrarie e del credito mantovani e italiani

Oggi, i danni subiti dalla villa "Strozzi" potrebbero indurre le Istituzioni a raggruppare i

percorsi "agrari" in altra sede.

Noi Periti Agrari e Periti Agrari Laureati di Mantova e di tutta la regione Lombardia

crediamo che mai come in questo momento tutte le intelligenze e le autorità più sensibili e

attente debbano impegnarsi in uno sforzo congiunto per mantenere, rigenerare, la Scuola

Agraria di Palidano.

Richiamare la centralità dell'agricoltura, dell'agro ambiente e dell'agro alimentare in zone a

forte e radicata vocazione "rurale", che porta in se il blasone di prodotti considerati simboli

dell'italianità (Parmigiano reggiano, Grana Padano) , oppure il suino pesante (unico al

mondo), senza dimenticare la caratteristica qualitativa dei risi e del vino di queste vaste

aree, serve a evidenziare, se mai servisse, come la scuola agraria di Palidano abbia

svolto, svolga e DEBBA SVOLGERE un ruolo indispensabile di professionalizzazione,

intrisa di fondamenti culturali dei territori nei quali opera.

Sappiamo che l'onere necessario per recuperare e/o costruire una nuova sede sia elevato,

ma pensiamo che questi sarebbero soldi spesi bene per ridare certezza e speranza ad

una società e alle economie che in essa operano, simboli e riferimenti della nostra

straordinaria regione Lombardia e della nostra unica Provincia di Mantova.

Ed ancora ... vogliamo non stancarci, nel ricordare che EXPO 2015 è alle porte e al di la

dei grandi momenti espositivi, d'incontri e di scambio mondiale, quella sarà un'occasione

per presentare quel comparto alimentare lombardo che può vantare primati assoluti di

qualità e di qualità riconosciuti da tutto il mondo. La nostra scuola agraria di Palidano

sarebbe stata certamente un fiore all'occhiello per dimostrare come i territori

progrediscono se nei territori si sanno costruire specificità educative di così alto livello.

Concludiamo, con la nostra sollecitazione a istituire un tavolo Istituzionale che,

sull'esempio del cav. Tagliani e di Padre Barlera, promuova la "RICOSTRUZIONE

DELLA SCUOLA AGRARIA DI PALIDANO".

Noi ci crediamo e vogliamo credere che anche Voi condividete questa nostra convinzione.

Distinti saluti

Il presidente del Collegio Provinciale di Mantova                Il presidente del Consiglio Regionale Lombardia
Per. Agr. Isaia Rossi                                                          Per. Agr. Mario Braga

CASSA PERITI AGRARI

COMUNICATO STAMPA

Due giornate intense di attività hanno interessato la Commissione di Lavoro e il Comitato Amministratore della nostra Cassa.
La prima giornata è incominciata bene.
Finalmente dopo un anno di intense elaborazioni, abbiamo ricevuto la comunicazione dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che il nostro regolamento, approvato dal Comitato Amministratore il 18 gennaio scorso, è stato approvato. Come si può notare il tempi sono stati celeri. Vuoi vedere che qualcosa si muove anche nella macchina pubblica? Nessuna modifica al testo è stata apporta e questo dimostra come il lavoro svolto dalle Commissioni presiedute dai Colleghi Giannotta e Moretti, con il costante apporto della Struttura sia stato meticoloso e coerente con le complesse normative vigenti. (Riforma Lo Presti, riforme Tremonti, Fornero e l’operazione Poseidone). Ci è stato chiesto di inserire nel Nuovo Regolamento un'unica integrazione riguardante l’obbligo di applicare l’aliquota del 2% (contributo integrativo) per gli incarichi svolti presso le amministrazioni pubbliche. L’abbiamo già deliberato.
Molte le novità contenute nel Nuovo Regolamento, invitiamo tutti gli iscritti alla Cassa e ai Collegi a leggerlo con attenzione. Conoscere le regole della gestione della nostra Cassa significa “occuparsi” dei soldi che obbligatoriamente versiamo a garanzia della nostra anzianità. E’ un compito che non possiamo e non dobbiamo delegare. INVITIAMO ANCHE CHI NON È ISCRITTO ALLA CASSA, ma solo al Collegio, a leggerlo attentamente. Vi troverà gli spunti per iscriversi.
Nella stesse sede del Comitato Amministratore abbiamo deliberato di stanziare un ulteriore 1.000.000,00 di euro per l’erogazione di mutui, con priorità assoluta a favore di chi è stato colpito dal sisma nelle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. I nostri Presidenti dei Collegi Provinciali e il gruppo coordinato dal Collega Zanna ci hanno informato che alcuni colleghi hanno subito gravi danni alle abitazioni e ai loro uffici. La somma destinata potrà essere aumentata se le domande saranno molte.
Abbiamo preso atto del Decreto Legge n° 74 che sospende il versamento dei contributi previdenziali fino al 30 settembre. Ci auguriamo che tale data venga ulteriormente prorogata. Ci faremo portatori di questa proposta in quanto era nostra intenzione deliberare la proroga anche in assenza di una norma de governo.
Continua l’operazione di recupero dei crediti vantati dalla Gestione Separata dei Periti Agrari.
Si ricorda che il versamento dei contributi previdenziali non è un atto di liberalità ma è un obbligo di legge.
Gli uffici della cassa sono disposizione anche per meglio illustrare le modalità di pagamento dei contributi pregressi.
L’8 AGOSTO 2012 scade il termine per il versamento a saldo dei contributi: Soggettivo e Integrativo dovuti per l’anno 2011. Tale termine prorogato al 30 settembre per coloro che sono residenti nei Comuni interessati dal sisma delle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.
La circolare, riportante i tempi e le modalità di versamento dei contributi, verrà trasmessa agli iscritti alla Cassa nei prossimi giorni.
La Commissione Lavoro ha affrontato alcuni dei temi che verranno approfonditi congiuntamente con il CNPA.
In particolare verranno affrontati i temi che attengono al coinvolgimento degli iscritti ai Collegi affinchè si iscrivano alla Cassa. Una categoria è forte quando può riconoscersi e farsi riconoscere nei propri “numerosi e qualificati” iscritti. Così come si andranno affinando le azioni congiunte di lotta all’esercizio abusivo della professione.
Non meno rilevante saranno i temi che attengono all’informazione alla divulgazione.
Esiste ancora una difficoltà oggettiva a coinvolgere i nostri colleghi nel seguire le informazioni riportate sul sito della Cassa e del Collegio. Ci stiamo impegnando per un maggior coinvolgimento di tutti.
Consigliamo di leggere la rivista Previdenza Agricola, che come avete potuto verificare da qualche numero riporta anche nostri contributi editoriali.

pt/2012/gmt/07

martedì 3 luglio 2012

"PATRIMONIO VERDE" I PERITI AGRARI IN PRIMA LINEA.

Periti Agrari in prima linea per garantire la tutela del territorio e degli spazzi verdi urbani.
La " giornata nazionale degli alberi" è un momento significativo per valorizzare ambiente e il patrimonio arboreo e boschivo.
In linea con questi obbiettivi "Il Consiglio Regionale Lombardo dei Periti Agrari " si è fatto promotore su temi sensibili: riduzione delle emissioni,  prevenzione del dissenso idrogeologico e al miglioramento della qualità dell'aria richiamando l'attenzione nelle sedi istituzionali della necessità  di azioni integrate a sostegno  di interventi programmati  da parte degli enti locali a tutela del " patrimonio verde".
Nota Redazionale

MINISTERO DELL'AMBIENTE

Ddl-Disegno di legge recante "Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani"


Articolo 1
(Disposizioni in materia di Giornata nazionale degli alberi)

1. La Repubblica riconosce il 21 novembre quale «Giornata nazionale degli alberi» al fine di perseguire, attraverso la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, l’attuazione del protocollo di Kyoto e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e il miglioramento della qualità dell’aria.

2. Nella giornata di cui al comma 1, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare può realizzare nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università e negli istituti di istruzione superiore, d’intesa con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, iniziative per promuovere la conoscenza dell’ecosistema boschivo, il rispetto delle specie arboree ai fini dell’equilibrio tra comunità umana e ambiente naturale, l’educazione civica ed ambientale sulla legislazione vigente, nonché per stimolare un comportamento quotidiano sostenibile al fine della conservazione delle biodiversità, avvalendosi delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Nell’ambito di tali iniziative, ogni anno la Giornata nazionale degli alberi è intitolata ad uno specifico tema di rilevante valore etico, culturale e sociale. In occasione della celebrazione della Giornata nazionale degli alberi le istituzioni scolastiche curano, in collaborazione con le autorità comunali e regionali e con il Corpo forestale dello Stato, la messa a dimora in aree pubbliche, individuate d’intesa con ciascun comune, di piantine di specie autoctone, anche messe a disposizione dai vivai forestali regionali, preferibilmente di provenienza locale, con particolare riferimento alle varietà tradizionali dell’ambiente italiano, con modalità definite con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, d’intesa con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente.

3. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, l’articolo 104 del regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267 è abrogato.

Articolo 2
(Modifiche alla legge 29 gennaio 1992, n. 113)

1. Al fine di assicurare l’effettivo rispetto dell’obbligo, per il comune di residenza, di porre a dimora un albero per ogni neonato, alla legge 29 gennaio 1992, n. 113, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) all’articolo 1, al comma 1 le parole: “entro dodici mesi” sono sostituite dalle seguenti: “entro novanta giorni”, e il comma 2 è sostituito dal seguente: “2. Entro il termine di cui al comma 1, l'ufficio anagrafico comunale fornisce informazioni dettagliate circa il luogo esatto dove l’albero è stato piantato alla persona che ha effettuato la registrazione anagrafica.”;

b) dopo l’articolo 3 della medesima legge è inserito il seguente: «Articolo 3-bis. -

1. Entro un anno dall’entrata in vigore della presente disposizione ciascun comune provvede a censire e classificare gli alberi piantati nell’ambito del rispettivo territorio, in aree urbane di proprietà pubblica.

2. Due mesi prima della scadenza naturale del mandato, il sindaco rende noto il bilancio arboricolo del comune, indicando il rapporto fra il numero degli alberi piantati in aree urbane di proprietà pubblica rispettivamente al principio e al termine della consiliatura. Nei casi di cui agli articoli 52 e 53 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e in ogni ulteriore ipotesi di cessazione anticipata del sindaco dal mandato, l’autorità subentrata provvede alla pubblicazione delle informazioni di cui al presente comma.

3. Le attività di cui al presente articolo sono svolte con le strutture e le informazioni già in possesso, nell’ambito delle risorse disponibili delle amministrazioni interessate ».

Articolo 3
(Modifiche al decreto legislativo 15 novembre 1993, n. 507)

1. Fatta salva l’attuazione della delega prevista dalla legge 5 maggio 2009, n. 42, allo scopo di favorire l’ampliamento degli spazi di verde urbano ad iniziativa e con oneri a carico dei privati, all’articolo 49, comma 1 del decreto legislativo 15 novembre 1993, n. 507, dopo la lettera g), è aggiunta, in fine, la seguente: «g-bis) le aiuole già realizzate o da realizzare in spazi adiacenti o comunque funzionali a pubblici esercizi, sulla base dei criteri stabiliti dal Comune attraverso i propri atti regolamentari da adottarsi entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente disposizione;».

Articolo 4
(Modifiche alla legge 27 dicembre 1997, n. 449)

1. All’articolo 43, comma 2, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, dopo il primo periodo, è inserito il seguente: «Si considerano iniziative di cui al comma 1 anche quelle finalizzate a favorire l’assorbimento delle emissioni di Co2 dall’atmosfera tramite l’incremento e la valorizzazione del patrimonio arboreo delle città. Nei casi di cui al precedente periodo, il comune può inserire il nome, la ditta, il logo o il marchio dello sponsor all'interno dei documenti recanti comunicazioni istituzionali. La tipologia e le caratteristiche di tali documenti sono definite, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente disposizione, con decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministero dell’Interno, sentita la Conferenza Unificata.»

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BLOG PeritiAgrariLiberi: PORTA VOCE DEL CNPA.....?? UNA GRANDE IDIOZIA.


Solo il fatto di averlo pensato è sintomo di  vagheggiamento e di forte sofferenza persecutoria.
Se poi, l'ufficialità di tali presunte paranoie, sono parte di circolari di un Collegio Provinciale inviata in tutt'Italia la cosa non è grave, ma gravissima per i toni arroganti e supponenti.
Nota Redazionale
pt/2012/gmt/07

lunedì 2 luglio 2012

NUOVA DOMANDA DI PROFFESIONALITA' di Mario Braga

FORUM COGEPAPI 28 giugno
Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”

“La storia del nostro paese è stata fatta da quadri intermedi. L’industria dai Periti Industriali, l’agricoltura dai Periti Agrari, le case dai Geometri”.
Già nell’introduzione De Rita meriterebbe il Diploma di Perito Agrario honoris causa. Lui laureato in giurisprudenza, ma che si avvale nella sua azienda agraria di un Perito Agrario, forse potrebbe anche fargli comodo.
“La dimensione intermedia oggi è fuori moda … nessuno può pensare che lo sviluppo sia fatto dai pochi”.
Non si capisce … ,ovvero, lo si capisce sin troppo bene che il Professore vuole togliersi qualche sasso dalle scarpe. Lo aveva fatto sulle pagine del Corriere, lo ribadisce nell’autorevolezza della Sala Spadolini del Senato.
“Lo sviluppo o è di tanti soggetti o non è.”
E in quel “tanti” si afferma uno di quei valori che fatichiamo a recuperare dalle troppe parole vuote sparnazzate in questo tempo.
Il professore non si accontenta e con il bisturi affonda in quei mali che potrebbero portare la società ad una deriva irrimediabile.
Davanti ad una platea di professionisti, lancia qualche strale al Governo che è impegnato , da tecnico, a superare l’attuale grave situazione. Un Governo che si muove non certo per una volontà punitiva, non lo dice esplicitamente il professore ma lo fa capire, forse perché questo governo è composto da persone che vivono fuori e al di sopra dalla società.
Si muovono come sanno muoversi. Manca loro la qualità di una lettura concreta della società.
Questo, quindi, sembra il tempo in cui assistiamo ad una vittoria implicita dello snobismo intellettuale, alla cadenza di “alcuni” politici attuali. Ci si difende sempre limitando con un “alcuni” le affermazioni che vorremmo affibbiare a molti.
Questo snobismo, ordina i problemi su un montacarichi, e li porta sempre più in alto. Li porta ad un piano che vedono e vivono in pochi.
Fra le categorie ammassate sul montacarichi ci sono in particolare i professionisti.
Rimossi dal loro ruolo centrale dello sviluppo, sono stati a lungo considerati, evasori o tutt’al più categorie corporative richiuse su stesse in una difesa particolare. I professionisti diventano così vittime e protagonisti dei diffusi degrado e disagio.
Lo dice a chiare lettere il Professore: “Le responsabilità non possono certo essere circoscritte a qualcuno ma lo snobismo e l’elite hanno favorito l’affermarsi di una cultura generalista. Si preferisce il liceo all’istituto tecnico. L’università al vecchio diploma. Una qualsiasi università al diploma, anche se l’università si è allontanata dal professionalizzare.” Si è così proceduto a diffondere, a moltiplicare, la cultura del generico. Abbiamo assistito alla proliferazione dei corsi e dei contenuti. Possiamo vantarci di avere un figlio laureato in “Comunicazione di Massa” sapendo che non troverà mia un posto di lavoro. “Prendi la laurea, poi si vedrà.” È il pensiero dominante e diffuso.
Questa genericità diffusa è stata ridotta ulteriormente a frammentazione, rimuovendo forse definitivamente la cultura compatta. Si auto cita il Professore. “Ho frequentato il corso di laurea in giurisprudenza…. 18 esami più 3… Un unico indirizzo … e da cinquant’anni faccio con dignità il mio lavoro”.
I presenti sembrano disorientati. Si capisce che il pensiero chiaro, semplice, esplicito di De Rita intende confermare che ad ogni taglio di anello intermedio la catena non servirà più. Sarà presto troppo corta e nessuno potrà più aggrapparsi.
Ma ancora non si capisce cosa voglia dire ai Periti Agrari, ai Geometri e ai Periti Industriali, presenti in sala. Si avvicina velocemente. Avverto che non dovremo attendere a lungo la stoccata finale. Ancora non si capisce cosa voglia dire ai politici e al Sottosegretario Ugolini attenti ascoltatori dell’intervento.
Ed eccolo affondare: “ Siamo di fronte ad un degrado antropologico. Un Degrado che il Card. Bagnasco ha definito “disastro”. Siamo rappresentati da una classe dirigente antropologicamente devastante … E’ devastante l’elite intellettuale che non può essere confusa con questo governo. Il Governo? Tecnici che svolgono funzioni tecniche in una condizione di segmentazione tecnica.”
De Rita insiste. A suo parere, e lo condivido appieno, anche la riforma dell’università a creato un mostro che ha provocato nelle stesse facoltà la ricerca di una incomprensibile novità, ad ogni costo. Ben 3500 domande di nuovi indirizzi danno la misura di come anziché partire dall’analisi delle condizioni date e l’elaborazione di un nuovo modello professionalizzante si sia ricercato all’interno degli atenei l’autopromozione e l’autoriproduzione.
Il Professore ritiene che occorra recuperare una cultura “compatta” non frammentata. Occorre stare nella storia, vivendo di lavoro… “Non possiamo più permetterci di arraffare un titolo di studio …un qualsiasi titolo di studio. Bisogna rigenerare l’osmosi fra la realtà e chi in essa vive. Stare nella storia per fare la storia.” Lo ribadisce con forza il Professore. Le tre categorie diplomate ascoltano. Forse dovrebbero chiedersi se hanno svolto il ruolo rigenerante nella storia recente.
La ricerca che veniva presentata e che il CENSIS ha elaborato su incarico del COGEPAPI (allora c’era), nemmeno la cita. Non gli interessa. Guardando ai modelli scolastici, universitari, professionalizzanti europei, almeno quelli più evoluti, preferisce affondare le sue parole come un’alta provocazione al dover “cambiare” in fretta la strada di un riformismo intriso di ideologia e di … genericità.
Il Professore si sofferma sulle omissioni, certamente anche nostre.
Occorre ragionare sul triennio, sui percorsi professionalizzanti. Lo hanno fatto le nostre categorie?
Bisogna renderli professionalizzanti … più professionalizzanti.
Dov’è la nostra proposta, il nostro progetto,che indica la strada per costituire un nuovo e moderno processo di osmosi fra scuola, università, formazione, professione e società?
Ottimi alcuni spunti di Lorenzo su questo tema. Lui almeno non è andato fuori tema.
Forse l’età per qualcuno comincia a pesare e anche le categorie, tutte le categorie, se sancissero il principio del limite di mandati non sarebbe male. Non saremmo costretti a sentire discorsi raffazzonati tanto per proporre qualcosa di nuovo.
Chi li ascolta qualche volta lo fa più per accattivarsi qualche simpatia che non per convinzione. Non saremmo costretti a vivere battaglie per cambiare una presidenza, come la nostra.
E’ sul finire che De Rita affonda una delle frasi maggiormente provocatorie: “Sarebbe stato meglio una lotta di classe che avesse fatto vincere una parte (qualche parte della società), per assurdo anche l’elite, che finire impastati in questo disastro, degrado antropologico”.
Le ultime parole di De Rita sembrano un grido senza speranza, eppure quelle affermazione lanciate come pietre in mezzo all’attenta assemblea, sembravano assumere il carattere di una strigliata a fare qualcosa di nuovo .. qualcosa di diverso.
A rimettere in moto una nuova dinamica di riforme vere, non fini a se stesse o ancor peggio strumentali.
Le liberalizzazioni delle professioni le definisce una follia.
Ma ciò che mi ha impressionato è che di fronte a queste lucide letture, gli interlocutori abbiamo pensato bene di procedere sulla propria strada, di fusioni, semplificazioni, motivandole come vincolata necessità per affrontare una concorrenza fra professionisti e una competizione con la società.
Non sarebbe una cattiva idea se il nostro Consiglio Nazionale mettesse a disposizione l’audio della relazione del Professor De Rita e i contributi dei Presidenti dei Collegi dei Geometri, dei Periti Industriali e il nostro, oltre a quello dei “politici”.
Ci accorgeremmo che abbiamo davanti a noi un compito da svolgere. Abbiamo davanti a noi un progetto da realizzare. Abbiamo davanti a noi un orizzonte che non può essere raggiunto se non si hanno chiari i punti di sostegno, portanti, della nuova “casa” delle professioni, che diventi modello.
L’incontro voleva rafforzare il percorso di costituzione del COGEPAPI.
È affiorata, invece, una domanda che riportata nell’ambito dei tre Consigli nazionali interrogherà le categorie sul “cosa vogliono essere” dentro la nuova società.
Nella sala “Giovanni Spadolini” Una nuova domanda di professionalità è nata.
Una vecchia convinzione di strumentalità unitaria è definitivamente morta.
Una nuova idea di un nuovo Governo delle professioni intellettuali è nata.
Una vecchia idea di difesa delle professioni è morta.
Una nuova idea di qualità e specificità professionale è nata.
Una vecchia idea di strumento unico della gestione delle professioni è morta.
Qualcuno pensava d’essere approdato a un nuovo porto delle professioni.
Io, nell’autorevole sala del Senato, con il mano il testo della ricerca del CENSIS “Verso la professione tecnica di primo livello nel settore dell’ingegneria”, ho visto la nave riprendere il largo nella ricerca di una dimensione di maggiore qualità, di un nuovo e diverso approdo.
pt/2012/gmt/07