venerdì 29 marzo 2013

BRAGA MARIO A BOLZANO E MODENA.


Braga Mario, Presidente del CRPA Lombardia e Consigliere del Comitato della Cassa dei Periti Agrari presso l'Enpia ha partecipato in qualità di Consigliere della Cassa alla Assemblea Provinciale dela Collegio di Bolzano illustrando alla folta presenza di iscritti l'attività dell'ente di previdenza dei periti agrari.
Giovedì 28 aprile la presenza di Braga Mario  all incontro a Modena del Comitato interprofessionale provinciale guidato dall'Arch. Anna Taddei  per un confronto sullo stato della previdenza nelle libere professioni.
Presenti i rappresentanti di tutte le Categorie dei liberi professionisti provinciali, il Presidente del Collegio di Modena dei P.A. Losi Claudio e la Segretaria del Collegio di Bologna Letizia Lotti.
Questi sono i fatti di chi lavora per la Categoria; la risposta migliore "ai detrattori cronici on line", che sarrebbe ora dimostrassero cosa hanno fatto e cosa intendono fare........da grandi.
Ufficio Stampa PalBlog
Dott. Cicillo Catuzzo
C.C/2013/gmt/03

giovedì 28 marzo 2013

AUGURI E FELICE PASQUA DI RISURREZIONE. PeritiAgrariLiberi










pt/2012/gmt/10

martedì 26 marzo 2013

BOZZA PROPOSTA RIFORMA DELL'ORDINAMENTO PROFESSIONALE PREDISPOSTO DAL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA.

Dopo alcuni mesi di lavoro il CRPA della Lombardia ha licenziato le Linee d'Indirizzo ( bozza)  per la proposta di riforma dell'ordinamento dei Periti Agrari. Il lavoro non è esautivo, vuole essere un contributo propositivo per una dialettica nella Categoria per definire il prossimo ordinamento della nostra professione.
Confidiamo nella partecipazione e collaborazione di tanti colleghi con loro osservazioni, proposte e suggerimenti.
Piermaria Tiraboschi

16 Marzo 2013

CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA DEI PERITI AGRARI E PERITI AGRARI LAUREATI

bozza in attesa di osservazioni dei Collegi Provinciali
LINEE D’INDIRIZZO

PROPOSTA DI RIFORMA DELL’ORDINAMENTO PROFESSIONALE

Per il CRPA il Presidente
Mario Braga

 
La riforma dell’Ordinamento Professionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati deve “fertilizzarsi” con 8 risposte ad altrettante domande (principali).
1. Il titolo di Perito Agrario e Perito Agrario Laureato è ancora corrispondente ai percorsi scolastici, universitari e professionalizzanti oggi in atto nel nostro Paese?
2. Quale forma di accesso all’esercizio della libera professione – iscrizione all’Albo?
3. Le competenze professionali, visti i percorsi professionalizzanti in atto nel nostro Paese, possono/debbono essere elencate dettagliatamente nell’Ordinamento professionale?
4. Quale organizzazione deve darsi il Nuovo Collegio? (Albo unico, con Elenchi regionali/ territoriali)
Tutte le altre domande sono meno impegnative, dovendo essere applicate in ottemperanza di obblighi legislativi.
5. Siamo in grado di definire un indirizzo che favorisca la costituzione di società di professionisti, che salvaguardi appieno le prerogative professionali degli iscritti?
6. Come dobbiamo riconoscere e organizzare la formazione permanente, ed eventualmente altri servizi agli iscritti?
7. L’assicurazione obbligatoria, per chi? Possono esserci professionisti che non hanno bisogno di assicurazione obbligatoria?
8. Come regolamentare l’esercizio della pubblicità?
Nell’affrontare le linee guida di proposta di riforma dell’Ordinamento Professionale oltre agli elementi di “merito”, vengono considerati quelli di “metodo”, cioè, come e con chi affrontare la riflessione e l’approfondimento dei diversi aspetti che attengono alla riforma del nostro Ordinamento.
1 - Il titolo di Perito Agrario e Perito Agrario Laureato è ancora corrispondente ai percorsi scolastici, universitari e professionalizzanti oggi in atto nel nostro Paese?
L’Europa indica quale livello di professionalizzazione il diploma e un primo livello universitario (di norma tre anni). Questo indirizzo è stato appieno applicato dalle professioni che hanno avviato e/o conseguito il riconoscimento europeo.
Ormai è consolidato che è da li che si deve partire per ridefinire i percorsi che abilitano all’esercizio della libera professione. Percorsi che sono già stati avviati, ma che devono essere ri-contestualizzati e ammodernati.
Attualmente, la stragrande maggioranza degli iscritti al Collegio è Perito Agrario, avendo frequentato un ITAS o un ITA parificato.
Meno numerosi sono coloro che si sono iscritti dopo aver frequentato un ITAS o ITA parificato e aver successivamente frequentato l’università, laurea triennale “Agraria”. (Attuazione legge 54/91, DPR 328/01)
Ma vi è una seconda condizione che caratterizza i percorsi professionalizzanti: diplomati in indirizzi liceali e tecnici non ad indirizzo agrario che hanno conseguito una laurea triennale (7 classi di laurea) che permettono di sostenere l’Esame di Stato per l’iscrizione all’Albo.

lunedì 25 marzo 2013

PERITI AGRARI IN PRIMO PIANO NELLE STIME DI IMMOBILI: Per. Agr. Massimo Moncelli al tavolo tecnico di Torino.

Di seguito pubblichiamo una recensione che merita l'attenzione della ns. Categoria perchè troppo spesso non diamo il giusto riconoscimento al nostro lavoro professionale. Il CNPA e i Collegi Territoriali dovrebbero farsi carico di queste iniziative dandone la massima diffusione. L'auspicio è che il Consiglio Nazionale al più presto interpelli il collega Moncelli per avviare una costruttiva collaborazione che valorizzi al meglio la nosra presenza.
Sono queste le cose che contano per la professione del nostro domani.
Ciao a tutti.
Piermaria Tiraboschi
Ecco quanto vale un immobile pignorato. Importante anche l' incidenza ambientale.

Ambiente e Notizie. Valutazione degli immobili pignorati: da questione economica a problema sociale, coinvolge il mondo giudiziario, edilizio, industriale ed agricolo.

Torino 18 Marzo ( AdsFP/ e.l.p.) - Il problema della valutazione del giusto prezzo da realizzare nella vendita degli immobili sottoposti a pignoramento e/o ad esecuzione fallimentare ha acquistato, negli ultimi anni, una maggiore importanza. Anche perché, con l'aggravarsi della crisi economica, le esecuzioni sono aumentate di numero, con conseguenze economiche sempre più rilevanti e con ripercussioni sociali ed anche ambientali.
Nella sede del Collegio dei Geometri di Torino, promosso da EValauations-Centro Studi di Estimo, s'è tenuto un " tavolo tecnico" per la definizione delle linee guida in materia di valutazione di immobili sottoposti a pignoramento e destinati alla vendita giudiziaria.

domenica 24 marzo 2013

Catastale: ultima chiamata il 2 aprile 2013.

Catastale, ultima chiamata entro martedì 2 aprile
Sanzione quadruplicata se, dopo l’attribuzione della rendita presunta, non si rispetta il termine

di Paola MammarellaLetto 20/03/2013 -
Scade martedì 2 aprile il termine per presentare domanda di aggiornamento catastale degli immobili “fantasma”, ai quali dopo i rilievi dell’Agenzia del Territorio è stata attribuita una rendita presuta Condono e case fantasma, regolarizzazioni slegate tra loro

Ricordiamo infatti che lo scorso 30 novembre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’elenco dei Comuni in cui sono stati individuati i fabbricati non dichiarati in Catasto.
Ai sensi del DL 16/2012, la domanda di aggiornamento catastale deve essere presentata entro 120 giorni dalla pubblicazione dell’elenco in Gazzetta Ufficiale. Ciò significa che le dichiarazioni inerenti agli edifici cui è stata attribuita la rendita presunta devono essere consegnate entro il 30 marzo 2013. Trattandosi delle festività pasquali, il termine slitta a martedì 2 aprile.

I SOLITI CHIARIMENTI CHE NON CI SONO !!!!!!

News - NORMATIVA

Autorizzazione paesaggistica semplificata, servono chiarimenti
Parere positivo del Consiglio di Stato che chiede di definire meglio la portata degli interventi agevolati con le procedure più snelle
di Paola Mammarella
Autorizzazione paesaggistica, dal CdM ok a procedure snelle18/03/2013 - Ok del Consiglio di Stato al regolamento sull’autorizzazione paesaggistica semplificata per gli interventi di lieve entità.
Nei giorni scorsi il CdS ha espresso parere favorevole sulla bozza che rivede il Dpr 139/2010 per eliminare le difficoltà applicative riscontrate, chiedendo però di inserire nel testo qualche chiarimento su termini considerati troppo generici.
La bozza di regolamento, approvata in Consiglio dei Ministri il 22 dicembre scorso e convalidata a gennaio dalla Conferenza Unificata, prevede la procedura di autorizzazione paesaggistica semplificata per la posa in opera di cartelli e strutture pubblicitarie non temporanee di dimensioni minori di 10 metri quadri, così come per l’installazione di insegne nelle vetrine o in altre collocazioni consimili.
In questo caso il CdS ha chiesto di specificare cosa si intenda per collocazioni consimili, in modo da non creare incertezze normative.
Allo stesso modo, la bozza ammette l’autorizzazione semplificata per l’installazione di tende parasole sui locali commerciali e di tende di piccole dimensioni sugli edifici residenziali.
Anche su questo passaggio il Consiglio di Stato ha sottolineato la necessità di creare un riferimento chiaro sulle dimensioni ammesse alla procedura semplificata.
Il testo esonera inoltre da qualunque autorizzazione l’occupazione fino a 30 giorni di suolo pubblico o privato con strutture mobili e chioschi, mentre prevede la procedura semplificata per le occupazioni temporanee fino a 180 giorni.
Per questo motivo, sottolinea il CdS, è importante capire quando inizia l’occupazione inserendo degli strumenti per la verifica della data.

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pt/2013/gmt/03
AL CNPA
" IMPARA A CONOSCERE IL NEMICO, E GIUNGI A CONOSCERE TE STESSO, SOLO COSì POTRAI COMBATTERE CENTO BATTAGLIE ( DECISIONI) SENZA PERICOLO DI SCONFITTE.
NewsPal
pt/2013/gmt/03

lunedì 18 marzo 2013

UNANIME ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DAL CRPA DELLA LOMBARDIA.

Consiglio della Regione della Lombardia dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati in riunione il 18 Marzo 2013 a Manerbio ( Brescia).
Folta partecipazione dei rappresentanti provinciali guidati da Mario Braga con la presenza del Presidente Nazionale Lorenzo Benanti e del Segretazio Nazionale Paolo Bertazzo che hanno partecipato attivamente al confronto- dibattito.
L'incontro si è articolato sul seguente ordine del giorno:
- Proposta di riforma dell'ordinamento ( linee guida presentate dal CRPA),
- Illustrazione della proposta di riforma del regolamento elettorale della cassa di previdenza dei periti agrarti;
- informazioni in merito alle modalità di rivalutazione dei montanti della nostra Cassa di previdenza;
- valutazioni, ruolo e funzione del CRPA nei confronti della nuova Giunta Regionale Lombarda;
- relazioni e rapporti con il Collegio nazionale.

Alla fine l'assemblea l'unanimità dei presenti del Crpa ha stilato l'odg che di seguito pubblichiamo:

ORDINE DEL GIORNO APPROVATO dal CRPA DEL 16/03/2013


IL CRPA – CONSIGLIO REGIONALE DEI PERITI AGRARI E PERITI AGRARI LAUREATI DELLA LOMBARDIA, RIUNITOSI A MANERBIO (BS) IL GIORNO SABATO 16/03/2013;

Considerato che:

e il CRPA è stato promotore del progetto e programma di rinnovamento della categoria

e il CRPA ha contribuito a determinare un rilevante rinnovamento dei rappresentanti nazionali del CNPA;

e La maggioranza degli attuali consiglieri nazionali, avevano concorso alla elaborazione e accettazione del programma per la futura consigliatura:

e Il “programma per la categoria”  verteva su sette punti qualificanti:

1. la riforma dell’Ordinamento, del regolamento Attuativo e del Codice Deontologico;

2. la questione morale e deontologica;

3. la tutela e valorizzazione delle competenze professionali;

4. la riorganizzazione dell’Albo, Collegi territoriali, riconoscimento dei Consigli/Coordinamenti regionali, riconoscimento del ruolo dell’Assemblea dei Presidenti;

5. il recupero di relazioni con le tutte le altre categorie intellettuali;

6. l’istituzione di momenti di relazione permanente fra il CNPA e i componenti eletti della nostra Cassa di Previdenza;

7. la riorganizzazione degli uffici nazionali e la nomina di un direttore/segretario;

e Dalla data di insediamento è già trascorso più di un anno, e il 20 aprile del 2012, in sede di prima assemblea nazionale dei Presidenti (istituto non ancora riconosciuto da una delibera del CNPA) sono stati approvati tre ordini del giorno che impegnavano il CNPA ad affrontare i tre temi fondamentali del rinnovamento categoriale:

1. Ordinamento e professione;

2. Organizzazione interna;

3. Comunicazione.

e Si susseguono notizie ufficiali che rappresentano un CNPA caratterizzato da consiglieri indisponibili a operare per la categoria. Tale atteggiamento viene acuito dalle numerose ed estemporanee prese di posizioni pubblicamente esternate.

e Il CRPA avverte il disagio della difficile situazione operativa e gestionale del CNPA che rallenta il processo improcrastinabile ed urgente di riforma della categoria;

Premesso quanto sopra

IL CRPA IMPEGNA IL CNPA NELLA SUA TOTALITÀ

Ad intraprendere il processo di riforma della categoria in tutti i suoi livelli professionali, organizzativi e relazionali e ad attuare gli impegni programmatici assunti per la categoria;

RINNOVA

La propria disponibilità a concorrere al processo innovatore e di rilancio delle iniziative anche con propri contributi di elaborazione e di proposta.

RITIENE

Che l’iniziativa del CNPA debba essere intrapresa in tempi stretti e con determinazione per favorire il recupero della centralità professionale e rappresentativa della categoria.

MANIFESTA

Il proprio dissenso e preoccupazione per le esternazioni pubbliche di discredito verso la categoria intraprese da alcuni Consiglieri Nazionali.



NewsPal pt/2013/gmt/03

LA NUOVA PAC 2014 - 2020.

La nuova Pac 2014-2020: il si' del Parlamento europeo

Approvato il mandato negoziale sulla riforma della politica agricola europea
Di OLIMPIA OGLIARI
Pubblicato sul Canale AGROALIMENTARE il 15 marzo 2013

La riforma della politica agricola comune entra nella fase finale. Mercoledì scorso, a Strasburgo, i deputati del Parlamento europeo hanno raggiunto la maggioranza necessaria per iniziare i negoziati con il Consiglio e la Commissione al fine di definire la nuova Pac 2014-2020.
"Oggi abbiamo raggiunto un giusto equilibrio tra sicurezza alimentare e miglioramento della protezione ambientale, in modo che la nuova politica agricola dell'Ue sia in grado di fornire ancora più beni pubblici ai cittadini europei. Ma deve anche essere resa meno burocratica e più equa per gli agricoltori, non da ultimo per rafforzarli per far fronte a situazioni di crisi. Questa sarà la nostra posizione al momento di negoziare la sua forma definitiva con gli Stati membri”. È questo il commento del presidente della commissione agricoltura, Paolo De Castro, dopo l’approvazione del mandato negoziale da parte del Parlamento europeo.
In primo luogo, il Parlamento affronta il tema dei finanziamenti per gli agricoltori che devono diventare più equi e trasparenti: le differenze nei livelli di finanziamento per gli agricoltori tra gli Stati membri dovrebbero essere ridotti un po' più velocemente, secondo il Parlamento, rispetto a quanto proposto dalla Commissione europea. Gli agricoltori di nessun Stato membro dovrebbero ricevere meno del 65% della media Ue.
Il Parlamento ha anche votato a favore della pubblicazione dei beneficiari dei finanziamenti agricoli e ha inserito un elenco di proprietari terrieri, come gli aeroporti e le società sportive, che dovrebbero essere automaticamente esclusi dal finanziamento comunitario a meno che non dimostrino che l'agricoltura contribuisce a una quota sostanziale del loro reddito. Gli Stati membri possono estendere tale lista.
Secondo il mandato negoziale approvato, i giovani agricoltori dovrebbero ottenere un 25% in più sui pagamenti, per un massimo di 100 ettari, e gli Stati membri dovrebbero essere liberi di utilizzare più fondi per sostenere i piccoli agricoltori.
Il Parlamento ha sostenuto la proposta della Commissione di stabilire un tetto massimo per i pagamenti diretti a qualsiasi azienda a 300.000 euro, e di ridurre sostanzialmente i pagamenti per chi riceve più di 150.000 euro. Tuttavia, ciò non si applicherebbe alle cooperative che ridistribuiscono i pagamenti ai propri membri.
Sul fronte delle misure ambientali, i deputati sono d'accordo che il 30% dei bilanci nazionali per i pagamenti diretti dovrebbe essere subordinato al rispetto delle misure di "greening" obbligatorie, ma sottolineano che le misure devono essere rese più flessibili e graduali. Le tre misure principali - diversificazione delle colture, conservazione dei pascoli permanenti e creazione di "aree di interesse ecologico" -, rimarrebbero tali, ma con alcune eccezioni, ad esempio, per prendere in considerazione le dimensioni dell'azienda.
Per aiutare gli agricoltori a far fronte alla volatilità del mercato e a rafforzare la loro posizione contrattuale sui prezzi, le organizzazioni degli agricoltori dovrebbero avere nuovi strumenti a disposizione ed essere autorizzate a negoziare contratti per conto dei loro membri, secondo la posizione del Parlamento. Queste regole "non devono consentire la formazione di cartelli, ma delle organizzazioni di produttori forti dovrebbero aiutare gli agricoltori a liberarsi dalla dipendenza economica e garantire loro un tenore di vita dignitoso - ha dichiarato il relatore per il regolamento sull'organizzazione dei mercati comuni Michel Dantin –“.
Al fine di garantire che la fine delle quote latte non comporti una grave crisi nel settore lattiero-caseario, i deputati suggeriscono di prevedere aiuti per almeno tre mesi per i produttori di latte che hanno volontariamente tagliato la produzione di almeno il 5%. Degli emendamenti che chiedevano una proroga delle quote latte, oltre la data di scadenza del 2015, sono state respinte.
D'altro canto, il Parlamento ha posto il veto a proposte finalizzate a permettere la fine delle quote per lo zucchero, in scadenza nel 2015, per consentire ai produttori di barbabietole di prepararsi meglio per la liberalizzazione del settore prevista nel 2020. Il diritto d'impianto della vite dovrebbe anche essere prorogato fino ad almeno il 2030, sostiene il Parlamento.
I deputati sottolineano la necessità di ridurre la burocrazia e garantire che le sanzioni contro la violazione delle regole europee siano proporzionate. "Abbiamo bisogno di ridurre il tempo speso dagli agricoltori sulle scartoffie. Gli Stati membri dovrebbero poter creare una richiesta di aiuti che resta valida per diversi anni, in modo che gli agricoltori non debbano registrare la loro richiesta di ogni anno, ma solo quando ci sono cambiamenti - ha detto Giovanni La Via, relatore per il regolamento relativo a finanziamento, gestione e monitoraggio della Pac”.

NewsPal
pt/2013/gmt/03

mercoledì 13 marzo 2013

LA BOLGIA DELLE ESTERNAZIONI: TANTO PEGGIO TANTO MEGLIO !!

Da quello che si legge e si sente in questi ultimi tempi da parte di  consiglieri nazionali ( di minoranza) e presidenti provinciali, compiacenti con questi , la fantasia non manca, E' un  susseguire in progressione di polemiche stucchevoli, di millantate iniziative a favore della categoria mai fatte in vent'anni, di atteggiamenti ipocriti di chi dovrebbe lavorare per la categoria e invece rema contro per questioni di potere e invidie rancorose. E' un crescendo di conflittualità nella categoria e contro presidenza e consiglieri nazionali di maggioranza, una promozione al discredito  nel momento più delicato e difficile dove avremmo bisogno di unità e collaborazione.
Siamo alla resa dei conti !
Minoranza nel Cnpa con il sostegno schierato di alcuni collegi provinciali hanno concertato la strategia " del tanto peggio tanto meglio" fregandosene della categoria e del suo domani. Il logorio continuo e sistematico  dei consiglieri di maggioranza è l'obbiettivo prioritario per deleggittimarne  l'autorevolezza senza proporre delle alternative pro-positive che sopperiscano alle carenze gestionali dell'attuale dirigenza ( che purtroppo ci sono e non sono cosa da poco !!!).
E' una rincorsa isterica senza fine " all'autodistruzione" della nostra professione, al suo indebolimento in termini di visibilità  e credibilità......
Bravissimi è la strada giusta per una castrazione incruenta.
NewsPal
pt/2013/gmt/03

mercoledì 6 marzo 2013

PROFESSIONI TECNICHE ALLA RISCOSSA !!!!!


 Le professioni tecniche lanciano le loro proposte per la crescita

Dal Professional Day il pacchetto di 12 idee elaborate dai professionisti italiani per rilanciare il Paese
Di OLIMPIA OGLIARI
Pubblicato sul Canale PROFESSIONE il 22 febbraio 2013

Quanto costa riformare l’Italia e farla ripartire? Zero o quasi. Questa l’idea forte che è emersa nel corso del Professional Day svoltosi nei giorni scorsi, nell’ambito della tavola rotonda “Ambiente, paesaggio e sicurezza del territorio” curata dalle Professioni dell’area tecnica (Pat), che raggruppa ingegneri, geologi, periti industriali, geometri, periti agrari, chimici, tecnologi alimentari, dottori agronomi e forestali e biologi.
Se ne fa portavoce Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri e coordinatore del Pat, che nella relazione introduttiva ha illustrato il pacchetto di 12 proposte elaborate dai professionisti italiani per rilanciare il Paese: “È arrivato il momento che entrino in campo nuove forze sociali realmente innovative e capaci, che portino sviluppo all’intero nostro sistema”.
Al primo posto c’è la questione sussidiarietà. La pubblica amministrazione non riesce più a svolgere tutte le competenze. Sarebbe necessario il coinvolgimento degli Ordini e dei collegi professionali in modo da alleggerire la macchina burocratica.
Tra i punti più qualificanti, quello relativo all’occupazione. Le professioni dell’area tecnica propongono l’introduzione di contratti “start-up” di durata non superiore al tempo necessario per l’avvio e il consolidamento dell’iniziativa imprenditoriale, quindi non oltre 36-48 mesi. Al termine di questo periodo il contratto dovrà essere trasformato a tempo indeterminato oppure il rapporto di lavoro non potrà continuare in nessuna forma.
Ma la maggiore efficienza del Paese passa anche attraverso il concetto di open data: una buona riforma dell’apparato amministrativo, infatti, si muove attraverso la sua profonda innovazione. Il primo passaggio deve essere l’accessibilità ai dati pubblici.
In merito alla riqualificazione del patrimonio abitativo, poi, un intervento urgente in ambito immobiliare, secondo il Pat, è la creazione di un’anagrafe basata sul fascicolo del fabbricato per favorire la messa in sicurezza contro i rischi naturali e ambientali e favorire la rigenerazione.
Per quanto riguarda la cura del settore primario, un’Italia moderna deve avere un’agricoltura solida, improntata alla qualità. I professionisti italiani ritengono che una nuova attenzione al settore primario sia ormai imprescindibile, soprattutto attraverso la valorizzazione del turismo e la programmazione energetica.
Ad alimentare la tavola rotonda, moderata dal vicedirettore del Tg La7, Andrea Pancani, si sono avvicendati Donato Rotundo, direttore area Ambiente Energia Confagricoltura, Vittorio Cogliati Dezza, presidente Legambiente, il sindaco di Bari, Michele Emiliano, accanto all’economista Claudio Cacciamani e al direttore del Censis, Giuseppe Roma.
Dalla platea hanno dato il loro contributo il presidente del Consiglio nazionale dottori agronomi e forestali, Andrea Sisti, il vice presidente Consiglio nazionale ingegneri, Fabio Bonfà, il presidente Consiglio nazionale geologi, Gian Vito Graziano, il presidente Consiglio nazionale periti industriali, Giuseppe Jogna, il presidente Consiglio nazionale geometri, Fausto Savoldi, il presidente Consiglio nazionale periti agrari, Lorenzo Benanti, il presidente Consiglio nazionale chimici, Armando Zingales, e il presidente Consiglio nazionale tecnologi alimentari, Giovanni Carlo Criscuoli.

pt/2013/gmt/03