lunedì 19 ottobre 2015

CENTRO STUDI ASPERA...BATTE CENTRO STUDI CNPA.........100 a 0 !!!!!! BENE.......IMPORTANTE CHE SI PARLI D I PERITI AGRARI.


CENTRO STUDI ASPERA
 
 
Buongiorno a tutti,

FOLTA PARTECIPAZIONE ALL'INCONTRO
 

la presente vuole essere una informazione per chi non ha potuto partecipare sabato 17 ottobre alla celebrazione del terzo evento previsto dalla road map di Aspera e dei Collegi provinciali che hanno voluto che la figura professionale del Perito Agrario fosse presente in EXPO 2015.

 In attesa di pubblicare il contenuto della giornata possiamo anticipare un flusso di partecipazione superiore ad ogni aspettativa. Abbiamo contato più di 110 presenti che in mancanza di posti sono rimasti in piedi per tutta la durata dei lavori e questo dato di attenzione ai nostri lavori ci inorgoglisce non poco.

 Abbiamo anche avuto la presenza del Dr. Marco Campione, capo di gabinetto del Sottosegretario Faraone, che oltre a chiarire le novità della “buona scuola” ha potuto prendere visione dei lavori dei risultati del Concorso sulle tecnologie in agricoltura apprezzando il lavoro svolto dagli Studenti premiati. 

 Oltre ai Relatori, si sono susseguiti gli interventi di Amministratori pubblici che hanno voluto essere presenti nella giornata che ha accumunato le realtà professionali del frusinate con alcune delle eccellenze che la Categoria esprime in molteplici settori collaterali alla professione. 

 Dal progettista che usa materiali naturali, al produttore di eccellenze vinicole e fino al musicologo abbiamo voluto dimostrare che basta cercare e si trova il filo che lega l’arte alla madre terra.

 Il Coro polifonico di Alvito ha degnamente concluso la giornata emozionando la platea che è rimasta fino alla fine dell’evento.

 Per ora alleghiamo solo qualche fotografia e, in seguito, non appena finito di “lavorare” il molto materiale documentale in nostro possesso forniremo maggiori informazioni.

 Abbiamo già pubblicamente ricordato, e qui nuovamente ribadiamo, che tutto questo è stato possibile grazie allo sforzo e l’impegno di tutti quanti ci hanno creduto, Collegi provinciali e sponsor ai quali, anche a nome dei Periti Agrari, vanno i nostri ringraziamenti.

 Cordiali saluti

 Andrea Bottaro e Leonardo Perronace

Sede legale : Via Alessandro VII n.49 – 00167 Roma - tel./fax 06.35508958
Ufficio operativo : Via E. Filiberto 257 – 00185 Roma – tel. 0691516029 – fax
06.62273650
centrostudi.aspera@gmail.com

IL CONSIGLIO NAZIONALE DEI PERITI AGRARI.... RISPONDE ALLA STRUMENTALE DISINFORMAZIONE DEGLI AGROTECNICI.










 
 
COMUNICATO STAMPA CNPA

A.A.A. ONESTA’ INTELLETTUALE CERCASI



Leggendo il recente comunicato stampa degli agrotecnici in merito alla sentenza del TAR Calabria nr. 1578/2015 abbiamo la conferma che la correttezza e la trasparenza delle informazioni non siano di casa da quelle parti.

In realtà non era nostra intenzione entrare nel merito di questioni che li riguardavano ma, come spesso accade ed è accaduto, non si sono limitati a fare un commento su quanto disposto dal TAR andando oltre e facendo affermazioni che, ancora una volta distorcono la realtà e coinvolgono la categoria dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati.
 
Si permettono di affermare, dando informazioni lontano anni luce dalla verità, quali "… visto che, recentemente, a farne le spese sono stati i Periti agrari i quali hanno perso tutte le competenze forestali dopo la sentenza del Consiglio di Stato n. 3816 dell’agosto 2015…".



Ora è bene chiarire due cose:

1) Purtroppo per gli agrotecnici (o per fortuna loro) la sentenza del TAR Calabria non ha accolto il ricorso degli agronomi semplicemente per questioni di rito (non perché infondato) non attinenti le competenze professionali che rimangono completamente escluse dalla ricostruzione della sentenza;
 
2) Il Consiglio di Stato con la sentenza 3816/2015 ha invece definito (erroneamente secondo il nostro parere) che il contesto (esclusivamente ambientale) di quello specifico intervento non riguardasse le competenze dei Periti Agrari. Competenze che non sono state minimamente intaccate sul piano della possibilità di operare in ambito di progettazione di boschi previste dal nostro ordinamento professionale e dalle sentenze e disposizioni che sono intervenute in precedenza. Ma non solo. Questa volta si, in via definitiva, con la sentenza in questione, che non lo contesta, e con quella precedente del TAR Sardegna è stata una volta per tutte definito il limite dimensionale delle medie aziende in cui possono operare i Periti Agrari che giustamente viene richiamato con le norme regolamentari europee.



A chi proclama unità di azioni ed attività sinergiche comuni rispondiamo che è prima necessario operare in maniera chiara e trasparente non appropriandosi di ruoli, funzioni e competenze altrui.

Siamo del tutto consapevoli che il settore professionale del nostro mondo si è evoluto ed ha necessità di essere rivisto.

Ma la prima cosa che pretendiamo dalle persone con cui ci sediamo al tavolo è che siano coerenti con se stesse e con quanto affermano.

Noi per primi dalla data del nostro insediamento abbiamo cercato di condurre ragionamenti comuni che possono e devono essere perseguiti.

E su questo piano con le premesse di cui sopra siamo ancora disponibili.

Per fare chiarezza e per permettere a tutti di valutare il peso delle parole scritte e la realtà dei fatti di seguito riportiamo il comunicato del Consiglio Nazionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati che commenta l’esito ed il contenuto della sentenza del Consiglio di Stato resa nota nell’agosto scorso e valutata per la sua diffusione nel corso della seduta Consiliare del 26 Settembre 2015
 
COMUNICATO STAMPA

Boschi e materia ambientale competenze non esclusive
 
Con un recente comunicato stampa il Conaf, in relazione alla sentenza resa dal Consiglio di Stato n. 3816/2015b ha strumentalmente affermato che le competenze in materia forestale sono prerogativa esclusiva dei Dottori Agronomi e Forestali. Tale affermazione è priva di fondamento e si fonda sulla estrapolazione manipolativa di parti della sentenza medesima, ignorando poi la stessa giurisprudenza che i Giudici di Palazzo Spada di fatto richiamano.

Il Consiglio di Stato, al contrario, nel confermare il suo orientamento già espresso in diverse occasioni, a partire dalla nota sentenza nella quale si contestava il tariffario dei periti agrari ed il fatto che in esso fosse stata aggiunta la materia ambientale, ha affermato che "ad entrambe le categorie dei periti agrari e dei dottori agronomi o forestali è affidabile la cura di boschi e/o foreste allorché contenuti in aziende agrarie fino alla soglia di quelle medie", onde la competenza in materia "rimane per i periti limitata … alla gestione, stima, consulenza … dei boschi, purché inseriti, da solo (se di superficie ristretta) o insieme ad altre colture, in un’azienda agraria di dimensioni piccole o anche medie … in funzione non ambientale, ma solo produttiva e nei limiti in

cui la coltivazione … non presenti difficoltà insostenibili per la cultura astrattamente riconoscibile ai periti agrari".

"In altri termini, in materia di interventi boschivi il discrimine tra le competenze del perito agrario e quelle del dottore agronomo o forestale sta, oltre che nel dato quantitativo, in quello qualitativo determinato dalle finalità degli interventi stessi, potendo il primo professionista occuparsene solo se produttivi e spettando in via esclusiva al secondo se intesi "a tutelare l’ambiente" nei suoi vari aspetti, ivi compresa, in particolare, la "conservazione della natura".

L’intervento del Comune di Teulada, oggetto del giudizio, è stato ritenuto unicamente di tutela dell’ambiente, nella specie di conservazione del patrimonio forestale mediante prevenzione degli incendi boschivi. Ma ciò non vale in alcun modo a consacrare il riconoscimento di una competenza esclusiva in capo ai dottori agronomi.

In relazione alla paventata esclusiva di competenze dei Dottori Agronomi e forestali è sufficiente rammentare l'insegnamento della Corte costituzionale (pronunciatasi sulla competenza professionale dei chimici e dei biologi) secondo cui "non è configurabile una assoluta e generale esclusività delle prestazioni, potendosi configurare limitati settori di attività mista e logicamente interdisciplinare..."; il che, secondo la Corte, "non implica certo confusione e fungibilità con altre figure professionali, ma postula semplicemente la necessaria concorrenza di diverse competenze, che debbono essere armoniosamente integrate in taluni specifici ambiti... Concorrenza parziale e interdisciplinarietà che appaiono sempre più necessarie in una società, quale quella attuale, i cui interessi si connotano in ragione di una accresciuta e sempre maggiore complessità ed alla tutela dei quali – e non certo a quella corporativa di ordini o collegi professionali, o di posizioni di esponenti degli stessi ordini – è in via di principio, preordinato e subordinato l'accertamento e il riconoscimento nel sistema degli ordinamenti di categoria della professionalità specifica di cui all'art. 33, comma 5, Cost.... Il che porta ad escludere una interpretazione delle sfere di competenza professionale in chiave di generale esclusività monopolistica (Corte cost., 21 luglio 1995, n. 345)". In termini analoghi, Cons. Stato, Sez. IV, 8 ottobre 1986, n. 1087 il quale ha riconosciuto la sussistenza di "zone di attività mista, cioè comuni a diverse professioni, ovvero attività certamente consentite all'iscritto ma per le quali, in difetto di specifica riserva, non può essere esclusa una concorrente libera attività anche da parte di altri soggetti").

Occorrerà certamente approfondire tale interpretazione in relazione alla tipologia di interventi al fine di definirne di volta in volta la finalità produttiva o ambientale, evitando così che eventuali pressioni indebite possano far inserire nei bandi da parte delle amministrazioni il termine "ambientale" escludendo così automaticamente la categoria dei periti agrari in danno alla stessa concorrenzialità del sistema professionale che così vedrebbe crearsi illegittimamente una riserva di una indefinita categoria di lavori che, solo perché qualificati con valenza ambientale, verrebbero inseriti in regime di privativa.

Un ulteriore profilo che è stato sollevato in giudizio e sul quale il Giudice non ha ritenuto di pronunciarsi, e che invece merita assolutamente un approfondimento anche alla luce della disciplina comunitaria, e soprattutto per evitare disparità di trattamento tra analoghe professioni all'interno del territorio dell'Unione, è rappresentato dalla dimensione dell'impresa entro la quale il perito agrario può, secondo quanto riconosciuto dallo stesso Consiglio di Stato, svolgere la propria attività su boschi e foreste. La questione riguarda, infatti, l'individuazione delle piccole e medie imprese le cui caratteristiche, secondo il legislatore comunitario così definite (Reg. 651 del 17 giugno 2014, all. 1, relativo appunto alla definizione di PMI, artt. 1, impresa, e 2 Effettivi e soglie finanziarie che definiscono le categorie di impresa): "Si considera impresa qualsiasi entità che eserciti un'attività economica indipendentemente dalla sua forma giuridica. In particolare sono considerate tali le entità che esercitano un'attività artigianale o altre attività a titolo individuale o familiare, le società di persone o le associazioni che esercitano regolarmente un'attività economica"; in questo ambito "1. La categoria delle microimprese, delle piccole imprese e delle medie imprese (PMI) è costituita da imprese che occupano meno di 250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di EUR e/o il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di EUR.
2. All'interno della categoria delle PMI, si definisce piccola impresa un'impresa che occupa meno di 50 persone e che realizza un fatturato annuo e/o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di EUR.
3. All'interno della categoria delle PMI, si definisce microimpresa un'impresa che occupa meno di 10 persone e che realizza un fatturato annuo e/o un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di EUR".
Va rilevato, tra l'altro, che il menzionato Regolamento, relativo alla disciplina degli aiuti compatibili con la normativa concorrenziale, è direttamente applicabile anche alla questione che era stata sottoposta all'attenzione del giudice amministrativo.

Roma 26 Settembre 2015

UFFICIO STAMPA CNPA
 

venerdì 2 ottobre 2015

UNITI PER LA CATEGORIA !!! ok al tirocinio.

Forse....dico forse, perché manca il parere ultimo del Ministero di Grazia e Giustizia, delle concrete risposte sono arrivate.

Comunque un plauso " agli attori" di ASPERA E CNPA.
L'obbiettivo di far accedere al tirocinio i colleghi neo-diplomati era ed è quello che in concreto ci interessava e volevamo .....paternità a parte.
Se l'azione congiunta e la competizione tra l'Associazione (ASPERA) e il CNPA aiuta a risolvere i problemi, ed è questo che a noi interessa, ben venga il " lo strano sodalizio".
Status che si riscontra anche nell'ambito di Expo dove i due competitor si alternano in iniziative per i Periti Agrari ( dibattiti, convegni, tavole rotonde e quadrate  ecc) insomma si parla di noi......meglio dell'indifferenza e dei silenzi a cui eravamo abituati.... non credete !
Bravi e avanti così.
PmT

Di seguito pubblichiamo i due comunicati di Aspera e Cnpa

NUOVI DIPLOMI

University diploma isolated on white background ACCESSO AGLI ALBI PROFESSIONALI
Il Miur ha reso pubblico il parere dell’Ufficio Legislativo del 15 giugno 2015 che richiama l’equipollenza tra i titoli di studio ante e post riforma Gelmini.
Il parere però, con il quale abbiamo concordato sin dall’inizio di questa vicenda e come abbiamo previsto, dovrà essere condiviso con il Ministero della Giustizia e sarà il viatico affinché giovani diplomati e famiglie possano dormire sonni tranquilli.
Approfittiamo per ringraziare pubblicamente il Sen.Faraone, Sottosegretario di Stato al MIUR,  che sin dal 25 febbraio 2015 ha preso a cuore questa vicenda sulla quale, per il tramite la sua segreteria, ci ha sempre mantenuti aggiornati sulla sua evoluzione.
Speriamo che il Sottosegretario possa essere con noi presente in EXPO 2015 alla ultima manifestazione che As.Per.A. ha organizzato il 17 ottobre 2015.
Andrea Bottaro
Parere MIUR 15-06-2015
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Il MIUR  con nota 7741 del 25 agosto ha comunicato che a breve saranno trasmesse alle Scuole copie dei modelli di diploma d’istruzione secondaria di secondo grado, e ciò per soddisfare con celerità le richieste di studenti che hanno particolare urgenza al rilascio dell’originale – ad esempio – per l’iscrizione presso università straniere e, aggiungiamo,  per l’iscrizione all’albo dei tirocinanti per l’abilitazione all’esercizio della professione di Perito Agrario e che sui diplomi di Stato afferenti al nuovo ordinamento saranno riportate le relative diciture di cui al D.M. 29 gennaio 2015, n.10, allegato D.
La riforma “Gelmini” , com’è noto, è intervenuta sul sistema scolastico dell’istruzione tecnica agraria riducendo l’orario settimanale di ben otto ore nella classe quinta e, in minore numero, nelle altre classi terminali, formando un diplomato che, al termine del percorso scolastico, al posto di quello di “Perito Agrario”, ottiene un diploma di titolo tramutato in:
Diploma di Istituto Tecnico Settore Tecnologico Indirizzo “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” Articolazione “Produzioni e Trasformazioni
Diploma di Istituto Tecnico Settore Tecnologico Indirizzo “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” Articolazione “Gestione dell’ambiente e del Territorio
Diploma di Istituto Tecnico Settore Tecnologico Indirizzo “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” Articolazione “Viticoltura ed Enologia
Poiché la legge 28 Marzo 1968 n. 434, così come modificata dalla L.54/91, all’art.1 prevede che, al fine dell’esercizio delle attività professionali, il titolo di perito agrario spetta a chi abbia conseguito il diploma di perito agrario in un istituto tecnico agrario statale o parificato e l’ abilitazione all’esercizio della professione e sia iscritto all’albo professionale, deriva che il diplomato dagli Istituti Tecnici Agrari dall’ anno 2015, non possedendo tale titolo e in assenza di norme transitorie, difficilmente potrà accedere alla professione e a tutte quelle attività che dal titolo di Perito Agrario possono derivare.
L’ Associazione Periti Agrari è stata coinvolta da genitori e studenti e, sensibili alla problematica, abbiamo chiesto al Sottosegretario Faraone l’emanazione da parte del MIUR di un decreto di “equivalenza” tra i titoli ante e post-riforma Gelmini che fungerà da il presupposto per il Ministero della Giustizia che dovrà, a sua volta, disporre l’integrazione del richiamato art.1 nel senso auspicato.
In data odierna abbiamo avuto l’assicurazione dell’interessamento del Sottosegretario alla problematica da noi sollevata e prossimamente, ci auguriamo, di portare nuove notizie in materia.
Andrea Bottaro

 
      
                               
  

 

Il Ministero Chiarisce: Il nuovo diploma Tecnico Agrario Valido per l’accesso all’Esame di Stato.

Il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, con nota Consegnata ai Presidenti Nazionali di Periti Agrari, Geometri e Periti Industriali nel corso della riunione tenutasi nel Pomeriggio a Roma ha chiarito in via definitiva che i nuovi diplomi (rilasciati per la prima volta nell’anno 2015) sono equivalenti a quelli conseguiti in base al vecchio ordinamento scolastico.
Il documento di risposta, frutto del lavoro impostato dalla Commissione a suo tempo costituita presso il Ministero, grazie anche alle sollecitazioni del nostro Consiglio Nazionale, contiene gli elementi necessari a sgombrare il campo da illazioni ed interpretazioni che in queste ultime settimane avevano solleticato le fantasie più esasperate ed anche chi, in maniera strumentale, aveva voluto appropriarsi del lavoro svolto in questi ultimi due anni dalla Commissione.
Commissione della quale facevano parte, tra gli altri, il Magistrato incaricato dal Ministero della Giustizia dott. Giovanna Gianì e la dott. Edwige Mastantuono del MiUR. A loro i nostri più sentiti ringraziamenti per il lavoro svolto e per la proficua collaborazione che ha permesso di unire le idee dei due dicasteri e che ha prodotto il risultato oggi presentato.
Non possiamo che ritenerci soddisfatti, sostiene il delegato del Consiglio Nazionale Giancarlo Moretti, per quanto scaturisce dalla conclusione della vicenda “diplomi”.
Valide quindi le iscrizione al Registro dei Praticanti dei neodiplomati 2015.
Ora è necessario concentrarsi sul problema vero. La necessità di costruire un percorso altamente professionalizzante per i Periti Agrari del futuro. Questo lo potremo fare solo unendo le forze di Ordini e Collegi Professionali, Università, Istituti Superiori e Tecnici.
Roma 29 settembre 2015

                          

venerdì 25 settembre 2015

PRESIDENTE PARRI AL MISE DI MILANO IN CONFERENZA STAMPA



Ricevo e pubblico breve nota ricevuta dal Per. Agr. Mario Braga 
Momento della conferenza stampa: intervento del Presidente Parri

Ieri ho avuto il piacere di partecipare alla conferenza stampa organizzata dal Collegio di Lucca, Pisa, Pistoia, Livorno e Massa Carrara, sul tema "La mobilità internazionale nelle professioni  vit-experience: l'esperienza dei Periti Agrari in Toscana", che si è tenuta a Milano presso il MISE sala Stampa Estera.

E' stata una bella occasione per apprezzare il concreto e significativo valore di un progetto che è stato riconosciuto e finanziato dall'Unione Europea e dal MISE.

Un sincero Brava alla Presidente Parri, a tutti i suoi collaboratori, agli Istituti tecnici Agrari della Toscana, ai ragazzi che hanno vissuto un'esperienza di particolare qualità all'estero, e ai ragazzi esteri che sono stati ospiti presso nostre aziende agrarie.

Un progetto che certamente apre la categoria a quell'orizzonte che dovrebbe riconoscerle pari opportunità per nuovi sbocchi professionali.

Una iniziativa che meglio non poteva collocarsi in questo periodo nel quale il mondo si incontra, dialoga e si confronta proprio a Milano nella sede di EXPO 2015.
 
Mario Braga

 

 

venerdì 18 settembre 2015

IVA: proroga per i vecchi minimi ??

Partite Iva, proroga in vista per i vecchi minimi

di Paola Mammarella
 

Sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti: anche nel 2016 si potrà scegliere il vecchio sistema con tassazione al 5%

                                 17//09/2015 – Proroga in vista per i vecchi minimi. Il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, ha annunciato che il Governo è al lavoro per prolungare il vecchio sistema di agevolazioni a favore dei professionisti con redditi bassi.

Il contenitore della proroga dovrebbe essere la legge di stabilità per il 2016, che farebbe continuare la fusione tra il vecchio e il nuovo sistema di agevolazione.
  

Aprire Partita Iva col vecchio regime dei minimi

Se le novità dovessero essere confermate, i professionisti interessati ad aprire Partita Iva potrebbero scegliere anche nel 2016 il vecchio sistema di tassazione. Ciò significa che, per i primi cinque anni di attività, o fino al compimento del trentacinquesimo anno d’età, i redditi fino a 30 mila euro usufruirebbero di una tassazione forfettaria al 5%, comprensiva di imposta sostitutiva di Irpef, Iva e Irap.

Si tratta di un regime più vantaggioso rispetto ai nuovi minimi, introdotti dalla Legge di Stabilità per il 2015, ma mai entrati pienamente in vigore dal momento che il Milleproroghe ha dato per un altro anno la possibilità di optare per il vecchio sistema.
 

Nuovi minimi

Il nuovo sistema, lo ricordiamo, prevede un’imposta sostitutiva al 15% per redditi fino a 15 mila euro ed è riservato ai professionisti con Partita Iva che nell’anno precedente hanno sostenuto spese fino a 5 mila euro lordi per lavoro accessorio e lavoratori assunti anche a progetto e che, al momento della chiusura dell’esercizio finanziario, hanno registrato un costo dei beni strumentali (tra cui non rientrano gli immobili usati per l’esercizio della professione) fino a 20 mila euro.

Chi entra nel regime forfetario è escluso dagli studi di settore e può destinare fino al 49% del proprio reddito per eventuali collaboratori.

Non possono accedervi i professionisti che durante l'anno, oltre ad esercitare la libera professione, percepiscono anche un reddito da lavoro dipendente superiore a 20 mila euro.
 

A TU PER TU CON.......QUALCHE SORRIDENTE GOSSIP PeritiAgrariLiberi

Un po' di ironia e sorrisi non fanno male e allora ecco alcune "....si dice......voci di corridoio.... mi sembra che abbiano detto" che circolano nel nostro mondo P.A.

  • si dice.....che nel Consiglio Nazionale ci sia un po' di maretta ( il pollaio è in fermento!!). Tutti scontenti, scatenati nelle reciproche accuse e polemici di come le cose  "non vanno".....ma nessuno ha il coraggio di andarsene ( sarebbe cosa gradita a tanti iscritti !!!!)...... la seggiola è sempre la seggiola......e l'amico Paolo ne sa qualcosa.
  • sembra che...si dice e.....che al " grande capo" sia stato chiesto di fare un passo indietro........non so dove però!!!!!.....boia chi molla ( sembra abbia risposto).
  • le voci di corridoio sembra che dicano che ci sono anche i "traghettatori consiglieri nazionali" pronti a sostituire il " grande capo"....... però sembra che siano  in troppi i pretendenti !!!! e troppi galli si beccano ( ...è sempre questione di seggiole e...ovviamente altro....).
  • si dice....ma poi sarà vero....vedremo, diamo tempo al tempo, che ci sia già partita la campagna elettorale per il rinnovo, alla scadenza, del Consiglio Nazionale con candidati che ambiscono al " seggiolone" romano...quello che conta ovviamente " la presidenza". I nomi, si dice..... che siano, Zanna leader dell'Emilia Romagna, da dove sembra siano partite delle bordate polemiche....... Bottaro pas big president sempre presente con A....spera, Braga il tessitore, Bertazzo lo sgobbone in eterno conflitto con se stesso e con il mondo...di Benanti....non si dice..... anche di Tripoli non si dice ( non me ne vogliano....ma le voci non ci sono)  e poi il sottoscritto ( non ne parla nessuno e di questo sono certo e allora ne parlo io) il fustigatore e rompicoglioni......aoh nella rosa c'è di tutto e di più.
  • si dice che Presidenti Provinciali e Categoria siano incazzati, ma molto  ( forse più gli iscritti) e allora attenti " pollaio" e "papabili"  che ci potrebbero essere delle sorpresone.
  • si dice che il CNPA ( Consiglio Nazionale) è allo sbando, che non fa un c..... ecco questo lo dico io... è una mia certezza e di tanti altri.
 Ciao a tutti e suvvia......sorridete che la vita le belaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 Piermaria Tiraboschi - Candidato Presidente Nazionale-

(P.S. non ho potuto dire altro perché potrei essere oggetto di azioni legali e.....alla mia età.....)



L'INGIUSTIZIA CONTINUA....COME CONTINUA LA CONFUSIONE PER I NEODIPLOMATI. ASSENTE IL CONSIGLIO NAZIONALE.

ARTICOLO SU ITALIAOGGI DI 17/09/15
Il casino continua.
 Questo è il secondo articolo
pubblicato su ItaliaOggi (17/09/2015).
Sotto abbiamo riportato " il misero COMUNICATO del Consiglio Nazionale che alla non chiarezza aggiunge più confusione... e poi non dice niente.
E i Collegi Provinciali ? Inesistenti.
Ma scusate questo è il modo di lavorare per la Categoria !!!
Dateci delle risposte concrete in positivo o negativo.
Vogliamo risposte.
Non sono mai stato "bottariano" ma è l'unica iniziativa che prospetta una ipotesi per la soluzione del problema ( vedasi articola sopra).
Una anticipazione ( visto il tenore dell'intervista) di una possibile candidatura al Consiglio Nazionale?? e poi chissà..........................


N.R.//PmT


        
ago29

Esame per accesso alla professione. L’articolo di Italia Oggi sembra non attendibile.

Sembra priva di fondamento la notizia pubblicata ieri sul quotidiano Italia Oggi che segnalava l’emanazione di una Circolare del MIUR che impediva l’accesso all’esame di stato per la libera professione ai diplomati.
Da una prima lettura della circolare in questione infatti si evince che l’intenzione dei funzionari ministeriali sia legata alla semplice definizione delle nuove modalità di rilascio dei diplomi per l’esame di stato (ex Maturità) e nulla accenna invece alla questione assai più delicata dei titoli necessari all’accesso ad un esame di stato per la libera professione.
Non appena sarà possibile seguiranno ulteriori precisazioni.

mercoledì 9 settembre 2015

PENALIZZATO IL LAVORO DEL CTU: L'INGIUSTIZIA DELLA GIUSTIZIA.














Se questa è la situazione che si prospetta  è meglio rinunciare all'incarico.
La "giustizia" si arrangi....è inconcepibile che chi deve pagare sono sempre i soliti..."professionisti".
Ovviamente siamo allo sbando totale e anche in questo caso il CNPA.....è "assente".
Ci mancherebbe.....
PmT.
 
le solite puttanate all'italiana........
 
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Compensi CTU, ingegneri contro le nuove regole
di Paola Mammarella
                            

Presidente Zambrano: 'inaccettabile rinvio del pagamento e possibilità che il professionista debba restituire parte della parcella'

        

09/09/2015 – Il consulente tecnico d’ufficio (CTU), nominato per valutare gli immobili pignorati, non può chiedere acconti superiori al 50% del compenso calcolato sulla base del valore di stima dell’immobile. La parcella intera va invece conteggiata sul valore di vendita. Questo vuol dire che il professionista potrà ottenere il pagamento completo per tutto il servizio svolto solo se e quando la vendita sarà andata a buon fine.

La novità, introdotta dalla
Legge 132/2015 contenente misure urgenti in materia fallimentare, lascia scontenti i professionisti. Il Consiglio nazionale degli ingegneri (CNI) ha lamentato un peggioramento del trattamento economico. Calcolando il compenso sul prezzo di vendita e non su quello stimato, la parcella potrebbe infatti abbassarsi notevolmente. Ma vediamo perchè.  

Chi è il CTU

Il consulente tecnico d’ufficio (CTU) è un tecnico nominato dal tribunale nelle esecuzioni forzate, cioè nelle procedure dirette a sottrarre coattivamente al debitore beni di sua proprietà qualora egli non voglia spontaneamente adempiere alle proprie obbligazioni e a trasformarli in denaro per poi destinarlo alla soddisfazione generica del creditore. Una volta accettato l’incarico, il tecnico diventa una sorta di certificatore in grado di stabilire un valore di mercato e descrivere l'immobile per consentire agli investitori di operare in sicurezza.
 

Come deve operare il CTU

Al momento dell’esproprio, il giudice determina il valore dell’immobile in base al valore di mercato e agli elementi forniti dal tecnico nominato. Il tecnico calcola la superficie, il valore per metro quadro in base alle diverse destinazioni, eventuali riduzioni del valore per la presenza di difetti o di oneri e vincoli gravanti sull’immobile.

Anche il compenso del tecnico è determinato dal giudice o dall’ufficiale giudiziario, ed è calcolato sulla base del prezzo ricavato dalla vendita dell’immobile. Prima della vendita, inoltre, non possono essere liquidati acconti superiori al 50% del compenso calcolato sulla base del valore di stima.Ciò significa che per ottenere il pagamento completo per la prestazione effettuata il professionista deve aspettare che l’immobile venga venuto.
 

Ingegneri contro la nuova legge

Come sottolineato dal presidente del CNI, Armando Zambrano, "dal momento della stima possono passare anche molti anni prima che il bene sia effettivamente venduto, con un inaccettabile rinvio del pagamento dei compensi dovuti al professionista per la prestazione erogata".
Il presidente Zambrano ha spiegato anche che gli immobili spesso vengono venduti a cifre più basse rispetto a quelle stimate, con un danno economico per i professionisti. Dal momento che si può liquidare all’esperto fino al 50% delle sue spettanze sulla base del valore di stima, se l'immobile viene venduto ad una cifra significativamente inferiore il professionista sarebbe costretto a restituire una parte del compenso ricevuto.

Sull'argomento è intervenuto anche il Consigliere del CNI Andrea Gianasso, affermando che "non si tratta di un risparmio di denaro pubblico, ma di un inaccettabile e ingiustificato regalo alle banche, dato che il costo delle perizie estimative non è a carico dello Stato ma degli enti esecutanti".
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lunedì 7 settembre 2015

Dialogo e Confronto ?

Troppo silenzio in questi ultimi tempi.
Una categoria assente e a corto di ossigeno e di idee???
Non si dialoga e non ci si confronta.....ma la cosa peggiore è l'assenza di voglia di fare.
Non ci sono progetti che guardano al futuro......soprattutto da parte dei giovani e i vecchi...non ne parliamo che è meglio.
E' forse un momento di riflessione...... o siamo alla frutta ?
Fed. Bec.

lunedì 31 agosto 2015

PROGETTO CIN.AGR.I. ( Cina Agricoltura Italia): guardare lontano per crescere.

Sala Consiliare della Provincia di Brescia - Palazzo Broletto
( momento dell'incontro con delegazione Cinese)
UNIMPRESA DI BRESCIA con il suo Presidente Per. Agr. Mario Braga e il Patrocinio di Provincia di Brescia e CCIAA di Brescia ha organizzato Meeting co-organizzato con autorità di governo e imprese della Cina - Provincia - di Hainan dipartimento del Commercio e Dipartimento dell'Agricoltura.
Ai lavori oltre al Presidente Braga hanno partecipato i nostri colleghi: Zeno Buzzacchi, Brivio Ercole, Flavio Taino e Marco Cuter.
Folta la delegazione di " Periti Agrari" che ha contribuito a far conoscere le nostre professionalità.
Il meeting durerà altri  due giorni con visite e confronti sul territorio con  imprese leader nei settori della zootecnia, agro-industria e della cogenerazione.
Ecco un giusto riconoscimento alla nostra professione di Periti Agrari.
PmT

venerdì 28 agosto 2015

PERITI AGRARI NEODIPLOMATI NON POTRANNO ESERCITARE LA PROFESSIONE MA......LA DISOCCUPAZIONE ?????

Cari Consiglieri Nazionali, Presidente e Consigliere Delegato alla scuola , la domanda è lecita o no ???
Dopo le notizie apparse sulla stampa ( Italia Oggi - 28/08/15) " PER I DIPLOMATI ADDIO AGLI ALBI" il futuro si presenta ricco di incertezze ( non ce ne sono già troppe !!!) con la prospettiva di un domani immerso nell'obblio della disoccupazione.....di tanti nostri giovani colleghi.
Non credete che sia un bel casino....anzi la solita puttanata all'italiana.
E voi a Roma cosa avete fatto e cosa state facendo, cosa dite !!!.......ovviamente " un cazzo" come al solito ....scusate lo sfogo, ma quando ci vuole.. ci vuole.
Svegliatevi e date qualche segnale di virilità intellettiva........dai...su da bravi!!!!!


attenzione!!!!! si ritorna alle origini....... CO.Ge:Pa.PI 
Cordialmente
Piermaria Tiraboschi
Di seguito proponiamo l'articolo
30 Venerdì 28 Agosto 2015 
 ITALIA OGGI    P R O F E S S I O N I
L’attestato della nuova istruzione tecnica non basta per esercitare la professione intellettuale Per i diplomati addio agli albi Iscrizione con paletti. Serve almeno una laurea triennale DI

BENEDETTA PACELLI
Per i diplomati si chiudono le porte degli albi. L’attestato rilasciato a partire da giugno 2015 dalla nuova istruzione tecnica targata Gelmini (ovvero gli ex periti, geometri, interpreti ecc.), infatti, contiene una qualifica non più sufficiente esercitare una professione intellettuale. È una circolare del ministero dell’istruzione, università e ricerca (prot. 7201/15) a spazzare via anni di dibattito e di confusione sulla materia: da una parte l’Europa che da tempo sostiene la necessità di una laurea, almeno triennale, per esercitare una professione, dall’altra le norme italiane e in particolare la riforma dell’istruzione tecnica voluta dall’ex ministro Maria Stella Gelmini (dpr 88/12) che non ha mai chiarito se questo titolo fosse valido per l’accesso agli albi, mentre al contrario ha specificato il legame di questa formazione con gli istituti tecnici e le filiere tecnologiche. In questo caos arriva la comunicazione del dipartimento per il sistema educativo del Miur, inviata ai direttori degli uffici scolastici regionali, ai dirigenti degli ambiti territoriali e degli istituti scolastici. La circolare precisa che i «modelli di diploma di istruzione secondaria di secondo grado» conterranno «il riferimento al IV livello delle qualificazioni del quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (Eqf)». Tradotto, secondo quanto prevede quel sistema che mette in relazione le diverse qualifiche rilasciate nei paesi membri dell’Unione e colloca i risultati dell’apprendimento in una struttura a otto livelli, significa che i diplomi degli istituti tecnici (Iti) permettono solo di «assumere una certa responsabilità per la valutazione e il miglioramento di attività lavorative o di studio». Troppo poco per esercitare una professione intellettuale, tanto più che secondo il Primo rapporto italiano di referenziazione delle qualifi cazioni al quadro europeo Eqf, sottoscritto in sede di conferenza stato regioni (20 dicembre 2012), «per professioni che prevedono l’iscrizione all’albo presso un ordine professionale», è richiesto «come prerequisito il possesso di un titolo accademico specifi co». Questo significa almeno una laurea triennale, titolo che permette di conseguire il VI livello Eqf e quindi di «gestire attività o progetti, tecnico/ professionali complessi assumendo la responsabilità di decisioni in contesti di lavoro o di studio imprevedibili ». In sostanza mantenendo quell’autonomia e quella capacità progettuale tipica della professione intellettuale. Il percorso accademico permetterà inoltre, per chi vuole iscriversi a un albo professionale, di sanare l’anomalia del nuovo titolo di istruzione genericamente defi nito diploma di istruzione tecnica. Un titolo che ha perduto quel carattere che fi no ad ora aveva consentito di individuarne con chiarezza la professione di accesso specifi ca. A confermare il tutto poi un altro passaggio: il dpr di riforma Gelmini abroga una norma (dlgs 294/1997) che stabiliva che «gli istituti tecnici hanno per fine precipuo quello di preparare all’esercizio di funzioni tecniche o amministrative, nonché di alcune professioni, nei settori commerciale e dei servizi, industriale, delle costruzioni, agrario, nautico e aeronautico».
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lunedì 24 agosto 2015

IL SISTEMA ITALIA INGESSATO DALLE PASTOIE BUROCRATICHE.

La fantasia e le capacità innovative delle imprese e delle professioni italiane ( un patrimonio sociale inestimabile) si scontra con le " pastoie burocratiche" ( il delirio dello stato italiano - che non è stato) causa prima del fallimento del sistema Italia e in particolare del mondo agricolo, agro-industriale e della gestione del territorio. Ad un continuo lievitare degli adempimenti che gravano sul sistema e sulle professioni va aggiunto una de-professionalizzazione degli operatori del pubblico che sommersi da una legislazione in continua espansione poco chiara e applicabile e soprattutto privati da momenti di aggiornamento, riqualificazione e organizzazione del lavoro si trovano nella impossibilità di " normalizzare la macchina burocratica dello stato" inceppando lo sviluppo delle attività produttive e professionali. Perché non porre dei rimedi??? Tutti lo sanno....e tutti ( i politici in primis) sono bravissimi " nell'attivismo delle complicazioni". Un masochismo politico-economico encomiabile. Bravissimi !!!!! Ci vorrebbe pochissimo guardare in casa degli altri paesi UE e non per " scopiazzare un po' di buon senso". Forse è troppo ???? PmT

ASPERA: EXPO 2015 - PERITI AGRARI PRESENTI-

ASPERA PERITI AGRARI : PRESENTI 23 agosto 2015 In evidenza, Manifestazioni e convegni No comments 0EXPO2015 “QUALITÀ ALIMENTARE 3.0 : IL CONTRIBUTO DEI PERITI AGRARI” EVENTO DEL 5 SETTEMBRE 2015 Continua la presenza dei Periti Agrari nell’ambito dei EXPO 2015. La seconda delle manifestazioni programmate dal Comitato Organizzatore che, composto dal Centro Studi di Aspera e da Collegi provinciali dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati (presenti negli atti ufficiali con i gonfaloni delle loro province), avrà luogo dalle 14.00 alle 18.00 presso la sala Workshop 2 della Cascina Triulza. I Periti Agrari non potevano mancare ad EXPO 2015, vetrina internazionale dell’agricoltura, alimentazione, ambiente e territorio e continueranno a portare la voce dei Professionisti in tale importante ambito per dare il loro contributo per affrontare concretamente il tema, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, disposti a confrontarsi fattivamente e assumendo le responsabilità che il ruolo etico e tecnico di professionisti impone. E’ questo il messaggio che il Comitato Organizzatore ha voluto lanciare e che continuerà a ricordare con le altre fattive iniziative sia dentro che fuori EXPO 2015. 5 SETTEMBRE 2015

venerdì 7 agosto 2015

COLLEGIO DEI PERITI AGRARI DI BRESCIA: MARCO CUTER - NUOVO PRESIDENETE. ENTRA NEL CONSIGLIO MENNI GIOVANNI ANDREA GIOVANE PROFESSIONISTA.

Presidente Cuter Per. Agr. Marco
Completano il consiglio: Vice-presidente Sergio Caprioli , Segretario Massimo Migliorini, Tesoriere Renzo Gaibotti e consiglieri Marcello Saottini, Angelo Chiminelli.
Un rimpasto nella luce della " giovinezza....... e della libera professione".
Il nuovo Presidente Cuter è libero professionista, esercita da trent'anni
con studio in Brescia. Perito grandine, consulente nel settore tecnico- commerciale per le produzioni orticole industriali ( patate, pomodori ecc), e consulente per la predisposizione di  piani di sviluppo agricolo (PSR), tecnico di consorzi di Irrigazione.

REGIONE LOMBARDIA: PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014/2020 - PUBBLICATA LA MISURA 4 " INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI - 4.1 " SOSTEGNO A INVESTIMENTI NELLE AZIENDE AGRICOLE" - 4.1.01 "INCENTIVI PER INVESTIMENTI PER LA REDDITIVITA', COMPETITIVITA' E SOSTENIBILITA' DELLE AZIENDE AGRICOLE"

I Periti Agrari della Lombardia sono a disposizione e in prima fila nella collaborazione con le imprese agricole singole, società, consorzi di prodotto per attivare lo studio di progetti per poter accedere al Piano di Sviluppo Regionale.
Una opportunità per il futuro che merita la massima attenzione.

PERITI AGRARI
           +
PIANO DI SVILUPPO RURALE

           =
IL DOMANI DELLE IMPRESE               
                AGRICOLE              

mercoledì 29 luglio 2015

E....la politica agricola dov'è??????

  • Tutto è dimenticato.
  • Nessuno ne parla
  • Agricoltura e territorio.......una babele di inefficienze e di puttanate. Complimenti !!!!!

    

domenica 1 febbraio 2015

AGRICOLTURA E EUROPA.

RegionEuropa domenica 1 febbraio 2015

La crisi di mercato che ha colpito la produzione risicola italiana,  il nuovo regolamento del settore lattiero dopo la fine del regime delle quote lette e quello che riguarda le produzioni biologiche in agricoltura sono gli argomenti,insieme alle celebrazioni della Giornata della Memoria, al centro della puntata di RegionEuropa  , il settimanale europeo della Tgr a cura di Dario Carella che andrà in onda domenica alle 11,30 su Rai Tre ed in diretta streaming sul web ai siti www.regioneuropa.rai.it a cura di Claudio Lanza e www.tgr.rai.it a cura di Mario Fatello.
Da Bruxelles ,ospiti in studio con Dario Carella, gli europarlamentari Alberto Cirio e Paolo De Castro ,membri della Commissione Agricoltura, esamineranno le problematiche che riguardano la produzione risicola e quella dell’ampliamento delle produzioni bio , mentre Antonio Silvestri  spiega in un servizio come la fine del regime delle quote latte, dal prossimo 1° aprile viene attesa dai produttori con preoccupazione ma anche come una opportunità di rilanciare il settore mirando alla qualità delle nostre produzioni trasformate in formaggi, condizione necessaria per dare valore aggiunto alla materia prima. Per il Presidente della Cia, la Confederazione Italiana Agricoltori, Scanavino, ci sarà la possibilità di essere più competitivi ma non è il caso di auspicare un ulteriore regime di quote perché la volatilità dei prezzi si combatte puntando sulla caseificazione e la promozione dei formaggi italiani. Per il Presidente delle cooperative agricole di Fedagri, che rappresentano oltre la metà della produzione del latte italiano, Mercuri, non basta la qualità ma è necessario mettere insieme la filiera tra cooperative e industria mettendo in campo una strategia unica. E anche per il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina vengono al pettine problemi irrisolti di organizzazione della filiera del latte in Italia ma occorre ricordare l’attenzione alla qualità, indicata nella Legge di stabilità con un apposito Fondo sulla qualità del latte, e la necessità di fare promozione sia rafforzando l’export dei formaggi sia sul mercato interno.
Sempre a proposito di tematiche che investono i territori locali nel loro rapporto con il “globale” di Bruxelles, il segretario generale della camera di Commercio Belgo Italiana Matteo Lazzarini spiega quali sono le opportunità per i piccoli e medi imprenditori offerte dal nuovo programma europeo denominato “Cosme” ed in quale modo vi si può attingere; sugli stessi temi ,opvvero sulle opportunità offerte da Bruxelles in vari campi, è anche l’appuntamento con “Opportunità Europa”,realizzato in collaborazione con Europe Direct Emilia: Antonio Silvestri illustra  il Programma di cooperazione territoriale Central Europe 2020, che include tutte le Regioni settentrionali, la ricerca di volontari per lo spazio Europeo all’Expo di Milano e un Video Challenge per registi e cori amatoriali.
Per le celebrazioni della 75esima Giornata della Memoria RegionEuropa propone le immagini di come le Istituzioni dell’UE hanno vissuto lo scorso 27 gennaio e un’intervista al Vice Presidente Vicario del parlamento Europeo Antonio Tajani,di Forza Italia,che ricorda come la Memoria dell’Olocausto ci accompagni anche nella lotta al terrorismo di matrice estremista islamica antiebraica, mentre Alessandra Forte propone in un reportage l’opinione del Rabbino Capo Riccardo Di Segni che denuncia una situazione di disagio e di insicurezza in cui gli ebrei si trovano a vivere in Europa,  conferma il fenomeno di emigrazione a cui si sta assistendo  e auspica una politica generale meno indifferente e più concreta, mentre nell’aula di Montecitorio Il presidente Grasso ha esortato a non avere paura e confidare nell’Europa mentre il presidente della Camera ha promesso sarà fatto  di tutto per garantire agli ebrei una vita serena e tranquilla.
Il voto in Grecia ,con l’esclusione dall’alleanza di governo da parte del leader della sinistra radicale Alexis Tsipras dei socialisti, è al centro di tre riflessioni a RegionEuropa: il capogruppo del Pse all’Europarlamento Gianni Pittella parla di grave errore, il vice presidente del Ppe Antonio Tajani di confusione politica che non aiuta  arisolvere i problemi del paese mentre il Professor Antonio Preto dell’università di Bologna sottolinea la necessità che l’UE sappia ,dopo questo voto,mettere al centro della propria azione non solo le politiche di responsabilità ma anche quelle di solidarietà.

martedì 20 gennaio 2015

PROFESSIONE DOMANI.


La professione di perito agrario è una bellissima attività intellettuale che spazia in tantissimi settori: dall'ambiente, al territorio, alla zootecnia, alla viticoltura, alle stime giudiziali e extra-giudiziali, alla contrattualistica agraria ecc.
Si opera in diversi importanti comparti dell'economia che sono fonte di PIL ( prodotto interno lordo) e di occupazione non indifferenti.
Purtroppo però ci sono risvolti negativi che penalizzano il " le nostre attività"  quali la politica e le difficoltà propositive e organizzative delle rappresentatività istituzionali della categoria ( Collegio Nazionale e Territoriali). Ci troviamo deboli all'interno ( categoria) e all'esterno (politica) con le conseguenze che ci sono sotto gli occhi e che tocchiamo con mano tutti i giorni nelle nostre attività professionali.
Costruire la nostra " professione domani" è  pertanto imprescindibile dal rivedere le progettualità della categoria e la costruzione di processi credibili e fattibili con la politica ( vera !!).
Questi saranno i temi sui quali la nuova classe dirigente ( i giovani colleghi) dovranno confrontarsi, misurarsi e impostare concreti progetti  per " Professione Domani"..... Le esperienze del recente passato ci siano di aiuto per evitare i soliti errori...... ne sono stati fatti troppi.
Buon lavoro.
P.A.

lunedì 19 gennaio 2015

FISCO......PENALIZZANTE PER I PROFESSIONISTI.

Nuovo regime fiscale forfetario, Renzi: ‘l’autogol più clamoroso’

Esecutivo pronto a modificare le norme per le Partite Iva. Studio CNA: la semplificazione degli adempimenti si sconta con maggiori tributi

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16/01/2015 - “Un autogol clamoroso” per il Governo. Così il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha definito il nuovo regime fiscale forfetario per piccole imprese e professionisti, in vigore dal 1° gennaio 2015.

Nel corso di un’intervista alle Invasioni Barbariche su La7, il premier ha ammesso l’errore della nuova imposta sostitutiva al 15% per redditi fino a 15 mila euro e ha confermato la volontà di correggere la norma.

Già prima del via libera definitivo alla Legge di Stabilità 2015, infatti, Renzi aveva dichiarato che “per le giovani Partite Iva è sacrosanto un intervento correttivo e mi assumo la responsabilità di fare un provvedimento ad hoc nei prossimi mesi” .

Disponibile a rivedere il sistema di tassazione anche ilMinistro del Lavoro, Giuliano Poletti, che due giorni fa alla Camera ha detto che l’Esecutivo è intenzionato “ad intervenire immediatamente per modificare la situazione che si è determinata in un senso diverso di quello che il Governo avrebbe voluto”.

Sugli aspetti fiscali del nuovo regime - ha detto Poletti - “sarà il Ministero dell’Economia a predisporre opportune modifiche”, mentre per gli aspetti previdenziali “confermo e mi impegno ad adottare i necessari interventi. Posso anticipare la mia intenzione di incontrare le associazioni e le figure professionali interessate da questo provvedimento nei prossimi giorni per superare i profili critici”.

“Quando ho sentito il Presidente Renzi dire che sulle Partite Iva ha sbagliato - ha dichiarato Emiliana Alessandrucci Presidente del CoLAP - mi sono sorpresa, abbiamo scritto, riscritto, pubblicato, organizzato incontri, presentato istanze, illustrato proposte alternative, configurato scenari futuri e nessuno ci ha ascoltato. Oggi è inaccettabile sentire che ‘hanno sbagliato’; hanno sbagliato perché volevano sbagliare”.

“Poletti accetta finalmente il nostro suggerimento di aprire  un tavolo con le associazioni, sarà certamente utile, ma non abbiamo più tempo da perdere, le proposte ci sono, si possono migliorare e limare, ma dobbiamo farle diventare subito progetti, realtà per salvare le professioni, per aiutare l’emersione” - ha concluso la Presidente CoLAP.

Lo Studio della CNA
E il fatto che i risparmi per chi aderisce al nuovo regime forfetario siano completamente annullati dai maggiori oneri dovuti, è confermato anche dall’Osservatorio della Confederazione Nazionale Artigianato e Piccola e Media Impresa (CNA) nello studio “Nuovi forfettari alla ricerca delle opportunità perdute” sulla tassazione delle piccole imprese. Addirittura - secondo lo studio - in molti casi i maggiori tributi pagati sono superiori ai risparmi degli oneri burocratici.

La CNA ha effettuato delle valutazioni di efficacia ed efficienza del nuovo regime fiscale destinato alle microattività economiche e professionali, introdotto dalla Legge di Stabilità 2015. Sono stati valutati, da un lato, i risparmi di oneri burocratici, dall’altro il differenziale di tassazione che emerge dall’accesso al nuovo regime fiscale.

“Dallo studio - spiega la Confederazione - emerge che i risparmi di oneri amministrativi, nella generalità dei casi sono completamente annullati dai maggiori tributi dovuti. Addirittura in molti casi i maggiori tributi pagati sonno anche superiori ai risparmi degli oneri burocratici. In sostanza dal decreto emerge che la semplificazione deve essere pagata attraverso il pagamento di maggiori tributi”.

I confronti e le valutazioni di efficacia - sottolinea la CNA - non sono stati fatti rispetto al precedente regime dei minimi, ora abrogato, che prevedeva una tassazione sostituta del 5% per imprese ed autonomi con ricavi inferiori a 30 mila euro, ma rispetto alla tassazione ordinaria, ossia alla tassazione alla quale le imprese sarebbero soggette decidendo di non entrare nel regime fiscale “di favore”.

Il confronto con il vecchio regime “del 5%” - spiega la Confederazione - non è possibile per due ragioni:
- il regime abrogato del 5% si applicava solamente a chi inizia l’attività e per soli 5 anni o al compimento del 35° anno di età, mentre il nuovo regime si applicati per tutti e per sempre;
- il vecchio regime del 5% non consentiva agli imprenditori o professionisti di decidere di ridurre volontariamente i contributi previdenziali dovuti, mentre il nuovo regime concede questa facoltà, escludendo solo i professionisti.

Dalle valutazioni è stata esclusa la possibilità di ridurre i contributi previdenziali, concessa a chi entra nel nuovo regime dei minimi. Infatti, in tal caso - spiegano gli autori dello studio - l’incremento del reddito disponibile sarebbe compensato dalla decurtazione della pensione futura.

In altre parole - conclude lo studio -, con gli attuali limiti di ricavi per l’accesso al regime e l’aliquota di imposta sostituiva applicata, con una mano lo Stato dà (riduzione di oneri amministrativi) e con una mano prende (aumento delle imposte dovute), giocando sulla necessità degli imprenditori di semplicità degli oneri amministrativi.

È vero, infatti, che per le imprese individuali in contabilità semplificata e per i professionisti, le riduzioni delle imposte e le eccezioni previste nella tassazione ordinaria riducono l’aliquota effettiva di imposizione al di sotto del 15%. Ma è importante sottolineare che si tratta di riduzioni non parificabili a quelle previste per gli altri redditi da lavoro - conclude la CNA.


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