sabato 27 settembre 2014

PAC...SINTESI ACCORDO POLITICO

Sintesi dell'accordo politico sulla riforma della PAC 2014/2020

Pagamenti diretti

AGRICOLTORI ATTIVIViene introdotta la figura dell'agricoltore in attività, come colui che mantiene una attività agricola minima nei propri terreni.
In aggiunta, gli Stati membri avranno l'obbligo di escludere dai pagamenti diretti alcune tipologie di richiedenti, quali le società sportive, i campi da golf, le società immobiliari, le società aeree e ferroviarie (lista negativa), a meno che non venga dimostrato che il livello di pagamenti diretti ricevuto da tali figure sia almeno pari al 5% degli interi loro proventi.
Inoltre, è data facoltà agli Stati membri di adottare criteri maggiormente restrittivi e decidere di non garantire i pagamenti diretti a quei soggetti la cui attività agricola sia una parte insignificante delle loro attività economiche e/o non sia la principale attività.

CONVERGENZA INTERNALa proposta iniziale della Commissione era basata sul raggiungimento di un aiuto uniforme (flat rate) a livello nazionale o regionale su tutte le superfici agricole.
Ciò avrebbe provocato una ingiustificata ed eccessiva penalizzazione dei sistemi agricoli più specializzati, con alti investimenti e maggior impiego di manodopera.
L'intensa azione negoziale svolta dall'Italia, congiuntamente ad alcuni altri Stati membri, ha portato ad un compromesso caratterizzato da maggiore flessibilità, che consentirà di evitare l'applicazione della cosiddetta flat rate e di garantire il mantenimento di un adeguato grado di differenziazione nel valore dei titoli, rappresentativo dei diversi sistemi agricoli.
Ciò è possibile grazie ad un sistema che prevede una gradualità nel meccanismo della convergenza prevedendo, al 2019, un pagamento minimo obbligatorio per ettaro pari al 60% della media nazionale o regionale, ma con la possibilità per lo Stato membro di limitare le perdite per ogni singola azienda al 30% del valore iniziale.

GREENING
Le politiche di inverdimento sul primo pilastro (cd. greening) sono state profondamente migliorate rispetto all'iniziale proposta della Commissione: il risultato ottenuto risponde senz'altro meglio alle esigenze dell'agricoltura mediterranea e di quella italiana in particolare.
Il compromesso finale si caratterizza per una maggiore flessibilità e maggiore considerazione dei sistemi agricoli mediterranei.
E' stata infatti prevista la possibilità di considerare come misure greening anche delle componenti cosiddette "equivalenti", quali le misure agro-ambientali dei Programmi di svliuppo rurale e le certificazioni ambientali.
L'applicazione della misura concernente la diversificazione colturale è stata graduata in base alla superficie aziendale destinata a seminativo, mentre le colture sommerse (riso) sono esentate: se tale superficie è inferiore a 10 ettari, l'obbligo di diversificazione non sussiste, mentre se la superficie è compresa tra i 10 ed i 30 ettari, la diversificazione è limitata a due colture. Rimane invece l'obbligo di diversificazione con almeno tre colture per le superfici a seminativo superiori a 30 ettari.
Per quanto riguarda le aree d'interesse ecologico (EFA - Ecological Focus Area), queste sono state rese obbligatorie per superfici superiori a 15 ettari, mentre sono state esentate dall'obbligo di applicazione le colture  permanenti. La soglia per le EFA è stata stabilita pari al 5%; potrà essere portata al 7% dal 2017, ma solo a seguito di una relazione della Commissione europea.
Inoltre, nel caso in cui la superficie aziendale sia costituita per almeno il 75% da colture sommerse, o destinata a pascolo, a foraggere o leguminose, è stata prevista l'esenzione dell'obbligo dell'EFA.
Il sistema sanzionatorio per il mancato rispetto degli obblighi sul greening viene introdotto con gradualità per evitare che le sanzioni penalizzino oltremodo gli agricoltori in fase di prima applicazione, ma garantendo al tempo stesso l'incentivo all'adozione di misure benefiche per l'ambiente.

AIUTI ACCOPPIATIIl massimale da destinare ad aiuti accoppiati è stato fissato per il nostro Paese al 15% del plafond assegnato, comprensivo del 2% da destinare alle colture proteiche. Ciò consentirà di garantire un ulteriore e mirato sostegno a produzioni agricole strategiche  o che attraversano un particolare momento di crisi.

PREMIO SUPPLEMENTARE PER I PRIMI ETTARIViene introdotta la possibilità per gli Stati membri di utilizzare fino al 30% del proprio budget per aumentare il sostegno sui primi 30 ettari delle aziende agricole, sino al 65% del valore medio dei titoli nazionali o regionali.

GIOVANI AGRICOLTORI  È stata resa obbligatoria la maggiorazione degli aiuti diretti per le aziende condotte da giovani agricoltori, ciò significa che gli  Stati membri possono decidere di assegnare agli agricoltori fino a 40 anni di età, per i primi 5 anni d'insediamento, degli aiuti supplementari pari, in genere, al 25% del valore della media individuale dei titoli o della media nazionale dei pagamenti diretti o aiuti forfettari per azienda.

PICCOLI AGRICOLTORIE' stata prevista la facoltà per lo Stato membro di adottare un quadro semplificato per le piccole aziende che riceveranno un contributo forfettario, eliminando lungaggini burocratiche e semplificando le procedure sia per gli agricoltori che per le Amministrazioni. Rispetto alle proposte iniziali, l'importo viene aumentato fino a 1.250 euro per beneficiario. È confermata per i piccoli agricoltori l'esenzione da greening e dalle sanzioni per la condizionalità.
Infine, si evidenzia che, in attesa della completa definizione dell'accordo sul quadro finanziario pluriennale 2014/2020, alcune misure, quali la flessibilità tra pilastri e la degressività, rimangono in attesa di essere completate.

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE: RIFORMA P.A.C 2014-2020

 Riforma della PAC 2014/2020
Il 12 ottobre 2011 la Commissione europea ha adottato una serie di proposte legislative per la riforma della PAC valida per il periodo 2014-2020.

Dopo un lungo e faticoso negoziato svolto per la prima volta secondo la procedura legislativa ordinaria introdotta con il Trattato di Lisbona (art. 294 del TFUE), che ha coinvolto  Parlamento europeo, Consiglio e Commissione, è stata posta la parola fine alla fase legislativa della riforma della PAC 2014/2020.

Il pacchetto legislativo consta dei seguenti regolamenti di base: 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

I ritardi nel negoziato hanno comportato il rinvio al 2015 (anziché a partire dal 2014) dell'entrata in vigore del regolamento sui pagamenti diretti agli agricoltori e di talune misure previste dal regolamento OCM Unica e, contestualmente, la necessità di prevedere un regolamento transitorio per garantire la prosecuzione degli aiuti anche per il 2014.
 
Il protrarsi dei negoziati sulla riforma della PAC è stato dovuto anche alle difficoltà riscontrate nel giungere ad un accordo sulle prospettive finanziarie (o Quadro Finanziario Pluriennale - QFP)  per il periodo 2014-2020.

L'approvazione del Parlamento europeo sul QFP 2014/2020 ai sensi dell'art. 312 del TFUE, avvenuta il 19 novembre 2013 a seguito di un'intesa politica con il Consiglio, ha quindi consentito di sbloccare il successivo voto sui regolamenti di riforma della PAC.

I testi dei regolamenti legislativi demandano agli Stati membri una lunga serie di scelte che dovranno essere effettuate per l'applicazione della riforma. Di seguito si riporta un documento con l'elenco delle scelte da effettuarsi sul regolamento pagamenti diretti.

A livello europeo, la fase legislativa, conclusa con l'emanazione dei sopra riportati regolamenti, lascia ora spazio al lavoro della Commissione europea che dovrà predisporre gli atti attuativi della riforma (atti delegati ed atti di esecuzione previsti ai sensi degli artt. 290 e 291 del TFUE).
 
 
 
 

Comunicati stampa

  1. Foto passodopopasso
    02/09/2014
    Mipaaf: 1000 giorni di politiche agricole. Le prime misure sul sito passodopopasso. Martina: priorità a lavoro, innovazione ed export
    "Abbiamo davanti un lavoro intenso e appassionante per far crescere un nuovo modello di sviluppo agricolo e agroalimentare. In questi mesi abbiamo lavorato, in una prima fase, al miglioramento dell'impiego delle risorse europee, a nuove azioni per l'occupazione e a forti misure di semplificazione amministrativa, come fatto con "Campolibero" nel dl competitività. Da oggi l'obiettivo rinnovato è potenziare sempre di più il Made in Italy, concentrando la nostra azione su due fronti decisivi: innovazione organizzativa e tecnologica ed export. Il sistema agroalimentare italiano costituisce un'esperienza decisiva per il futuro del nostro Paese".
     
  2. Foto campo
    29/08/2014
    Istat, Martina: agricoltura conferma trend crescita occupazione nel II trimestre 2014. Ora insistere con azioni di sostegno al lavoro
    "L'agricoltura si conferma un settore dinamico e in grado di creare occupazione anche nel II trimestre 2014 con un positivo +1,8%. Cresce anche in maniera incoraggiante il numero dei dipendenti con un +5,6% che rappresenta un segno di vitalità importante."
pt/2012/gmt/10