.L’ALTRA CAMPANA
DEI PERITI AGRARI LIBERI
(del Per. Agr. Dott. Giancarlo Moretti)
NEWSLETTER n. 7 07 giugno 2010
RIFORMA DELLA SCUOLA: NULLA CAMBIA PER I PERITI AGRARI
Nei giorni scorsi ho ricevuto un insolito “Comunicato stampa” a firma dei Presidenti
degli Ingegneri e degli Agrotecnici sulla validità, ai fini professionali, dei nuovi titoli
di studio derivanti dalla “riforma Gelmini”.
Su questo punto effettivamente c’è molta confusione, probabilmente più di quanto si
possa pensare, visto che è stato necessario questo intervento congiunto.
I nuovi diplomati li avremo nel 2015 ma il tempo, si sa, corre veloce e così in molti si
erano chiesti quale relazione vi fosse fra i nuovi titoli di studio e gli attuali Albi
professionali.
Per quanto riguarda i Periti Agrari la domanda era: visto che il titolo di studio di
“perito agrario” non esisterà più, i nuovi diplomati potranno ancora iscriversi
all’Albo?
No! Aveva risposto il Collegio Nazionale dei Periti Agrari, firmando tre mesi fa uno
specifico comunicato (ma, con il senno di poi, sbagliando clamorosamente).
Infatti i meno esperti di riforma, come il sottoscritto, hanno potuto apprendere che è
vero il contrario di quanto affermato dal Collegio Nazionale dei Periti agrari: i nuovi
diplomi consentiranno di accedere all’Albo nello stesso identico modo con cui si
accede oggi.
Meno male, mi viene da aggiungere. Perché diversamente l’Albo dei Periti Agrari,
che già oggi ha le nuove iscrizioni al lumicino, avrebbe chiuso bottega in breve
tempo… per mancanza di clienti!
Il “Comunicato Stampa” di Ingegneri ed Agrotecnici è molto chiaro e spiega bene
che nulla (professionalmente) è cambiato perché non sono cambiate le leggi
professionali: dunque se all’Albo dei Periti agrari si entra oggi con un diploma, più
due anni di pratica, così si continuerà a fare domani, fin quando non sarà modificata
la legge professionale.
Rimaneva un problema (ma, a mio parere, era un falso problema): quello del “nome”
del diploma. Quello attuale si chiama diploma di “perito agrario” quello nuovo in
“agraria, agroalimentare e agroindustriale”, può dunque il nuovo diploma, con un
nome così diverso consentire l’accesso all’Albo dei Periti agrari?
Sì, risponde il Ministero dell’Istruzione, perché la “riforma Gelmini” si è preoccupata
di indicare l’equivalenza dei nuovi diplomi con quelli attuali.
Ed il nuovo diploma che sarà rilasciato dagli Istituti Tecnici Agrari equivale
all’attuale diploma di “perito agrario”.
Tutto bene? Pare di sì. Gli Albi dei Periti agrari non sono in pericolo.
Però un dubbio mi rimane: queste informazioni le ho apprese da un “Comunicato
Stampa” (che è qui allegato) degli Albi degli Ingegneri e degli Agrotecnici, che
ringrazio.
Ma il mio di Albo? Quello dei Periti agrari a cui sono iscritto? Perché ha sostenuto il
contrario?
Ecco, vorrei sapere perché gli iscritti all’Albo dei Periti agrari, per avere informazioni
attendibili, devono guardare fuori dalla propria categoria, come in questo caso.
2pt/2010
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