Cari Colleghi, di seguito pubblichiamo l'interrogazione presentata dal Sen. Giaretta al Ministro della Giustizia.
dal sito del Senato della Repubblica
Legislatura 16º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 341
del 24/02/2010
GIARETTA
Ministro della giustizia/ - Premesso che:
con decreto penale n. 1810/2009 del tribunale di Forlì il signor Andrea
Bottaro nella sua qualità di Presidente del Collegio Nazionale dei
periti agrari e dei periti agrari laureati è stato condannato a 15
giorni di reclusione, convertiti in una sanzione pecuniaria, per avere
minacciato il Presidente di un albo professionale "concorrente"
attraverso messaggi inviati sul telefono cellulare ed infine con l'invio
di messaggi di morte accompagnati da un proiettile di pistola presso
l'ufficio di quest'ultimo;
nel corso delle indagini, svolte dall'Arma dei Carabinieri, è emerso che
nella sua attività criminosa il Bottaro si era servito di beni
(/computer/ e telefoni) di proprietà del Collegio nazionale dei periti
agrari, che è un ente pubblico non economico vigilato dal Ministro della
giustizia. L'utilizzo di beni di proprietà dell'ente è dimostrato dal
sequestro di un /computer/ del Collegio, avvenuto nel corso di una
perquisizione svoltasi il 14 febbraio 2008 a Roma, avendo i militari
dell'Arma rinvenuto in quel /computer/ un /file/ contenente il numero
telefonico non anagrafato da cui partivano i messaggi di minaccia al
Presidente dell'albo concorrente;
il comportamento delittuoso del Bottaro, come accertato nel decreto
penale di condanna, ha gravemente compromesso la propria reputazione e
dignità, facendo venire meno i requisiti di probità richiesti ai
professionisti iscritti negli albi ed in particolare a chi viene
chiamato a ricoprire i più alti uffici. Nello specifico risulta peraltro
integrata la fattispecie prevista dall'art. 1 del Codice deontologico
degli iscritti nell'albo dei periti agrari, ai quali è richiesta una
"condotta civile e morale irreprensibile" laddove gli stessi sono
soggetti a procedimento disciplinare obbligatorio (art. 2 del codice)
"per tutti i fatti che, anche non riguardanti l'attività professionale,
abbiano riflesso sulla sua reputazione professionale o danneggino
l'immagine della categoria", e quindi, in ragione di quanto sopra, il
Bottaro dovrebbe essere cancellato o perlomeno sospeso dall'albo;
non essendo questo avvenuto, ed anzi avendo il Bottaro tentato di
nascondere i fatti, sia non informando alcuno (neppure i componenti il
Consiglio Nazionale) che imponendo il silenzio ai dipendenti del
Collegio nazionale, alcuni Consiglieri, avuta tardiva conoscenza della
vicenda, chiedevano al Bottaro di assumersi le proprie responsabilità,
perlomeno rassegnando le dimissioni dalla carica, altro non fosse che
per l'oggettivo conflitto che si è venuto ad instaurare fra la persona
fisica di Andrea Bottaro (colpevole di avere utilizzato beni di
proprietà del Collegio nazionale per attività private illecite,
macchiandosi così del reato di peculato, oltre agli altri reati) ed il
suo ruolo di Presidente legale rappresentante dell'ente danneggiato. Per
risposta il Bottaro non solo non si dimetteva ma faceva altresì
intervenire alla riunione del 6 febbraio 2010 del Consiglio nazionale,
che discuteva la richiesta di dimissioni, il suo avvocato di fiducia
(spacciandolo come l'avvocato del Collegio o quanto meno come un legale
indipendente), il cui intervento orientava le decisioni di diversi
consiglieri presenti;
tale circostanza è paradigmatica dell'insostenibile conflitto di
interessi fra la persona fisica del Bottaro e la carica ricoperta,
laddove il Collegio nazionale dei periti agrari, che in questa vicenda
risulta essere parte danneggiata, dovrebbe costituirsi parte civile nei
confronti del suo Presidente, a ciò impedito dalla presenza del Bottaro
nel Consiglio stesso, posizione in grado di condizionare l'operato dei
Consiglieri, determinando così una situazione di grave danno per l'ente,
per tacere poi del fatto che il Collegio nazionale è organo di appello
di secondo grado per i procedimenti disciplinari adottati dai Collegi
locali, laddove il Bottaro (obbligatoriamente soggetto ad un
procedimento disciplinare, secondo quanto dispone il codice
deontologico) si troverebbe a dover giudicare in fase di riesame il
provvedimento che lo riguarda;
in un caso analogo accaduto nel 2005 presso l'albo nazionale dei dottori
agronomi e forestali, il Ministero della giustizia commissariò il
Consiglio nazionale dell'ordine degli agronomi in ragione dell'analogo,
grave conflitto di interessi che riguardava la Presidente di quella
categoria, Dina Porazzini, laddove anch'essa rivestiva la doppia,
insanabile posizione di imputata di reati in danno dell'ente
rappresentato e contestualmente di legale rappresentante dell'ente
danneggiato;
l'interrogante chiede di conoscere:
quali provvedimenti il Ministro in indirizzo intenda assumere per
rimuovere la descritta situazione di oggettivo ed insanabile conflitto,
che vede Andrea Bottaro nella contemporanea veste di imputato per reati
in danno del Collegio nazionale dei periti agrari o comunque svolti
utilizzando beni di proprietà del predetto ente ed al tempo stesso di
legale rappresentante dell'ente danneggiato, conflitto che si è già
manifestato con l'intervento del legale dell'imputato alla riunione del
Collegio del 6 febbraio 2010, con l'effetto di orientare le decisioni in
quella sede assunte;
se non ritenga, ove persista il rifiuto del signor Andrea Bottaro di
rassegnare le proprie dimissioni dalla carica, di dover procedere al
commissariamento del Consiglio del Collegio, allo scopo di consentire la
tutela e la corretta salvaguardia degli interessi di questa categoria
professionale.
(4-02765)
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pt/2010
S E N Z A P A R O L E
RispondiEliminaSi deve subito dimettere nell'interesse della categoria
RispondiEliminaMa cosa aspetta!!! deve dare immediatamente le dimissioni..............
RispondiEliminaChe amarezza!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaCarissimi Colleghi,
RispondiEliminaciò che voi dite, è stato formalmente richiesto da 14 Collegi Provinciali d'Italia.
Ma attenzione, per chiarezza bisogna fare un distinguo.
L'aspetto giudiziale, avrà un suo corso ( speriamo positivo). Non è nostra competenza e tanto meno trarre conclusioni affrettate e/o giudizi sommari.
Il problema che ci deve interessare è " politico".
La categoria tutta e il Collegio Nazionale, nelle loro istituzioni rappresentative vanno tutelate e salvaguardate. Ragioni più che sufficienti per chiedere autotutela delle stesse e sotto l'aspetto deontologico, autonomia da quanto è accaduto.
dunque: DIMISSIONI.
RispondiEliminaTITOLO V
RispondiEliminaSanzioni disciplinari - Procedimento
Art. 37
Responsabilità disciplinare
Al perito agrario che si rende colpevole di abusi o mancanze nell'esercizio della professione o di fatti lesivi della dignità o del decoro professionale, si applicano le sanzioni disciplinari previste nel presente titolo.
Art. 39
Sanzioni disciplinari
Le sanzioni disciplinari sono:
1. l'avvertimento;
2. la censura;
3. la sospensione dall'esercizio professionale per un periodo non inferiore a quindici giorni e non superiore a due anni;
4. la radiazione.
Io spero che abbia la decenza di dimettersi perchè non è degno di presiedere la massima carica della nostra categoria.......
RispondiEliminaCaro Bottaro se leggi questo blog sappi che con i tuoi modi arroganti e truffaldini è giunta l'ora di metterti seriamente da parte, daltronde tu siedi a questa poltrona per aver messo in atto comportamenti squallidi distribuendo caramelline qua e la erompendo l'equilibrio interno a numerose regioni d'Italia.
Adesso è giunta l'ora di fare le valigie e di non barricarti all'interno della sede del Collegio Nazionale negandoti al telefono e di persona.
QUELLA E' LA SEDE DI TUTTI NOI PERITI AGRARI E NON E' IL TUO QUARTIER GENERALE !!!!!!!!!!
CAPITOOOOOO
Questo illustre signore ha gettato fango su tutta la nostra categoria quindi deve andarsene non c'è giustificazione a tutto ciò, non ha capito che questa figuraccia al Senato poteva risparmiarsela dimettendosi prima...........
RispondiEliminaChe figuraccia!!!! Daltronde da quel personaggio cosa ci si poteva aspettare!!! Durante la sua presidenza nazionale ha soltando lottizzato il consiglio nazionale garantendosi la sua rielezione spaccando numerose regioni d'Italia.
RispondiEliminaCarissimi Colleghi, questo blog è aperto a tutti i commenti e lo sapete benissimo, ma attenzione non verranno più tollerati ( quindi non pubblicati) commenti ingiuriosi, offensivi della dignità della persona. Un invito ad essere diversi da chi non ha rispetto di nessuno.....capito.!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaCome per il periodo di Aluisetti anch'egli ha fatto una battaglia agli agrotecnici i quali si sono organizzati e hanno ottenuto il loro albo professionale. A parere mio, loro, sono molto più organizzati e pian piano hanno ottenuto le stesse nostre competenze nulla escluso.
RispondiEliminaVisto gli sviluppi non era meglio accettarli nel nostro albo in una sezione a parte? Invece di andare a fondersi con i geometri e periti industriali non era meglio la fusione con le professioni agrarie?
Quindi andando a valutare ciò che è accaduto, la migliore cosa è di dimettersi.
Penso che tutti i collegi d'Italia devono prendere formalmente le dovute distanze e chiedere le dimissioni non solo di Bottaro ma anche di tutto il consiglio nazionale. Hanno taciuto su una cosa così grave e hanno permesso che il consiglio (almeno una folta maggioranza) emanasse una Circolare scandalosa che mascherava e sminuiva l'accaduto.
RispondiEliminaSperiamo che abbia la decenza di dimettersi.
RispondiEliminaQuesto signore secondo voi è ancora degno di presiedere il Collegio Nazionale? Penso che egli si sia incollato alla poltrona e a tutti i costi non vuole lasciarla!!!
RispondiEliminaPer una volta, nella sua vita, faccia un gesto sensato: quello di dimettersi, forse qualcuno potrà ancora avere considerazione dell'uomo che ha sbagliato, ma non di presidente di una categoria professionale.
Sono allibito non ho parole cari colleghi avete già detto tutto, scrivo solo per appoggiare la richiesta di dimissioni già proposta da 15 collegi e spero che tutti gli altri collegi si accodino, soprattutto quello di Roma che è quello competente per gli aspetti disciplinari.
RispondiEliminaCristiano
Cari colleghi, adesso penso noi tutti noi dobbiamo agire con forza a far leva sui rispettivi nostri collegi provinciali, che si devono accodare (come giustamente dice Cristiano) per chiedere le dimissioni e i relativi e conseguenti provvedimenti disciplinari al collegio di Roma come hanno già fatto gli altri 15 collegi.
RispondiEliminaSaluti a tutti e cordialità
Emanuele
Adesso bisogna solo agire di polso non possiamo più tollerare, anche per l'immagine della categoria, dobbiamo sensibilizzare come asserito da Emanuele e Cristiano i nostri collegi provinciali per chiedere urgentemente un incontro nazionale e chiedere le dimissioni.
RispondiEliminaGiannetto
Salve a tutti i colleghi di questo blog, io sono un perito agrario dell'entroterra abruzzese, che mi dedico con amore alla mia professione di consulente agrario, in questo blog mi è paerso di capire oltre al noto problema giudiziario che attanaglia il presidente nazionale è che egli ci sta traghettando su una sponda sbagliata insieme ai geometri e periti industriali, ma che fine farà la nostra specifica professionalità nel settore agro-alimentare...............
RispondiEliminaNon è meglio, come giustamente dice qualcuno, aggregarci con le professioni agrarie per mantenere la nostra individualità.
Saluti da Elli
Sono un perito agrario e credo che Napoleone Bottaro dopo quello che è successo debba immediatamente dimettersi. Cari colleghi però, senza offendere nessuno, vorrei chiedervi: gli sgradevoli fatti occorsi non pongono un ulteriore interrogativo sull'opportunità di tenere in piedi strutture così complesse (e relative cariche con corrispondenti costi e rischi di parassitismi) come gli albi professionali che forse hanno fatto il loro tempo e che ormai non corrispondono ad una precisa utilità sociale ?
RispondiEliminaGrazie per chi vorrà rispondermi in merito,
cordialità