del 23/03/2010
BEVILACQUA
/Al Ministro della giustizia/ - Premesso che:
con decreto penale n. 1810/2009 del Tribunale di Forlì il signor Andrea
Bottaro nella sua qualità di Presidente del Collegio nazionale dei
periti agrari e dei periti agrari laureati è stato condannato a giorni
15 di reclusione, convertiti in una sanzione pecuniaria, per avere
minacciato il Presidente di un albo professionale "concorrente"
attraverso messaggi inviati sul telefono cellulare ed infine con l'invio
dì messaggi di morte accompagnati da un proiettile di pistola presso
l'ufficio di quest'ultimo;
nel corso delle indagini, svolte dall'Arma dei Carabinieri, è emerso che
nella sua attività criminosa il Bottaro si era servito di beni
(/computer/ e telefoni) di proprietà del Collegio nazionale dei periti
agrari, che è un ente pubblico non economico vigilato dal Ministro della
giustizia. L'utilizzo di beni di proprietà dell'ente è dimostrato dal
sequestro di un /computer/ del Collegio, avvenuto nel corso di una
perquisizione svoltasi il 14 febbraio 2008 a Roma, avendo i militari
dell'Arma rinvenuto in quel /computer/ un /file/ contenente il numero
telefonico non anagrafato da cui partivano i messaggi di minaccia al
Presidente dell'albo concorrente;
il comportamento delittuoso del Bottaro, come accertato nel decreto
penale di condanna, ne ha gravemente compromesso la reputazione e
dignità, facendo venire meno i requisiti di probità richiesti ai
professionisti iscritti negli albi ed in particolare a chi viene
chiamato a ricoprire i più alti uffici. Nello specifico risulta peraltro
integrata la fattispecie prevista dall'art. 1 del codice deontologico
degli iscritti nell'albo dei periti agrari, ai quali è richiesta una
"condotta civile e morale irreprensibile" laddove gli stessi sono
soggetti a procedimento disciplinare obbligatorio (art. 2 del codice)
"per tutti i fatti che, anche non riguardanti l'attività professionale,
abbiano riflesso sulla sua reputazione professionale o danneggino
l'immagine della categoria", e quindi, in ragione di quanto sopra, il
Bottaro dovrebbe essere cancellato o perlomeno sospeso dall'albo;
non essendo questo avvenuto, ed anzi avendo il Bottaro tentato di
nascondere i fatti, sia non informando alcuno (neppure i componenti il
Consiglio nazionale) che imponendo il silenzio ai dipendenti del
Collegio nazionale, alcuni Consiglieri, avuta tardiva conoscenza della
vicenda, chiedevano al Bottaro di assumersi le proprie responsabilità,
perlomeno rassegnando le dimissioni dalla carica, altro non fosse che
per l'oggettivo conflitto che si è venuto ad instaurare fra la persona
fisica di Andrea Bottaro (colpevole di avere utilizzato beni di
proprietà del Collegio nazionale per attività private illecite,
macchiandosi così del reato di peculato, oltre agli altri reati) ed il
suo ruolo di Presidente legale rappresentante dell'ente danneggiato;
per risposta il Bottaro non solo non si dimetteva ma faceva intervenire
alla riunione del 6 febbraio 2010 del Consiglio nazionale, che discuteva
la richiesta di dimissioni, il suo avvocato di fiducia;
tale circostanza è paradigmatica dell'insostenibile conflitto di
interessi fra la persona fisica del Bottaro e la carica ricoperta,
laddove il Collegio nazionale dei periti agrari, che in questa vicenda
risulta essere parte danneggiata, dovrebbe costituirsi parte civile nei
confronti del suo Presidente, a ciò impedito dalla presenza del Bottaio
nel Consiglio stesso, determinando così una situazione di grave danno
per l'ente, per tacere poi del fatto che il Collegio nazionale è organo
di appello di secondo grado per i procedimenti disciplinari adottati dai
Collegi locali, laddove il Bottaro (obbligatoriamente soggetto ad un
procedimento disciplinare, secondo quanto dispone il codice
deontologico) si troverebbe a dover giudicare in fase di riesame il
provvedimento che lo riguarda;
in un caso analogo accaduto nel 2005 presso l'albo nazionale dei dottori
agronomi e forestali, il Ministero della giustizia commissariò il
Consiglio nazionale dell'ordine degli agronomi in ragione dell'analogo,
grave conflitto di interessi che riguardava la Presidente di quella
categoria, Dina Porazzini, laddove anch'essa rivestiva la doppia,
insanabile posizione di imputata di reati in danno dell'ente
rappresentato e contestualmente di legale rappresentante dell'ente
danneggiato,
l'interrogante chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della descritta situazione
di oggettivo ed insanabile conflitto, che vede Andrea Bottaro nella
contemporanea veste di imputato per reati in danno del Collegio
nazionale dei periti agrari o comunque svolti utilizzando beni di
proprietà del predetto ente ed al tempo stesso di legale rappresentante
dell'ente danneggiato;
se non ritenga, ove persista il rifiuto del signor Andrea Bottaro di
rassegnare le proprie dimissioni dalla carica, di dover procedere al
commissariamento del Consiglio del Collegio nazionale, allo scopo di
consentire la tutela e la corretta salvaguardia degli interessi di
questa categoria professionale.
(4-02890)
__________ Informazione NOD32 4975 (20100325) __________
Questo messaggio è stato controllato dal Sistema Antivirus NOD32
http://www.nod32.it
pt/2010
ma si svegliano adesso.... o sono svegliati ad hoc....
RispondiEliminaMa tu, Tiraboschi non ti vergogni proprio mai?
RispondiEliminaIo ho la coscienza a posto per cui......non ho ragione di vergognarmi.
RispondiEliminaLei invece " anonimo" ci metta la faccina.....o si vergogna ehhhhh....coscienza sporca ehhhh.
P.S. Era un pò di tempo che non commentavi......resta sempre il solito pirla.
Ciao