mercoledì 25 novembre 2009

PERITI AGRARI E AGROTECNICI: LA GUERRA DEI MORTI DI FAME !

Siamo alle solite !
E' di questi giorni la dura polemica tra il Presidente dei Periti Agrari Bottaro e il Presidente degli Agrotecnici Orlandi sulla questione " dell'equipollenza del titolo di studio". Bottaro dice che non c'è ( e via con tutta una seria di documenti, sentenze ecc), Orlando dice che c'è ( e via con sentenze circolari ministeriali ecc) e avanti così....con lettere, circolari. precisazioni e garbati va a fan......! Personalmente, con i problemi professionali che ci sono, trovo questa diatriba, una stomachevole mancanza di rispetto nei confronti dei " Periti Agrari e Agrotecnici" che considero gia da tempo parti di un'unica categoria " i tecnici agro-ambientali".
Il collega amico Sandrini (Perito Agrario Libero Professionista che da tempo seguo con attenzione nelle sue intelligenti e propositive riflessioni) dice: " ma se invece di sprecare energie inutilmente per farsi la lotta, queste due eminenze grigie ( in senso cerebrale) si unissero si come Albo che come Casse, non sarebbe meglio per tutti gli iscritti da entrambi i fronti."
Condivido la " riflessione", anzi per quanto mi riguarda è una asserzione di principio. Da tempo ( direi anni) sostengo la tesi di " unificare" le due Categorie e di trovare ( anche con passaggi intermedi) soluzioni tecnico-poliche con gli Agronomi, esempio i Dottori Commercialisti e i Ragionieri Commercialisti che alla fine hanno costituito un Albo Unico, con risultati positivi di visibilità, credibilità e rappresentatività ( in termini di potere contrattuale) che ben conosciamo.
Invece da noi, il CNPA, ha promosso e aderito ( senza il consenso della categoria e senza un deliberato dello stesso Consiglio nazionale) al CO.GE.PA.PI....vera puttanata strategica per il futuro della nostra professione e il dissenso serpeggia anche nelle altre categorie: geometri e periti industriali.
Devo darne atto, che il Presidente Nazionale, dopo le forti pressioni e il malumore emerso nelle riunioni ( tre) di Lonato del Garda (Bs) e in quella di Reggio Emilia, ha tentato di correre ai ripari con estemporanei chiarimenti spesso improvvisati , ma non ha convinto e forse non lo è neanche Lui.
Certo è, cari Colleghi, che l'iniziativa "non piace alle Categorie e soprattuto alla Politica" quindi........tranquilli CHE NON PASSERA'.
E allora....... la strada da seguire ( come dice la riflessione di Sandrini) è un'altra, se vogliamo rivitalizzare e dar credito al nostro titolo di studio e alla professione oggi e soprattutto domani per i giovani: UNIRSI CON GLI AGROTECNICI, per costruire una aggregazione di tecnici agro-ambientali ( anche con gli agronomi) visibile e rappresentativa sul territorio capace di partecipare e gestire i processi futuri di gestione del territorio e dell'ambiente.
L'attuale politica del CNPA è finita nel momento in cui ha prospettato ( con atto unilaterale) " LA LIQUIDAZIONE DELLA NOSTRA PROFESSIONE". Solo il fatto, di aver ipotizzato e sostenuto con decisione il progetto COGEPAPI ne sancisce la auto esclusione e la delegittimazione in quanto non più rappresentativo degli interessi e diritti/doveri fondanti del Perito Agrario e della Professione. Vi è un conflitto di interessi insanabile: piuttosto di tutelarci vogliono liquidarci ( bella prospettiva cari amici).
Agli amici Bertazzo, Benanti, Salvan ( consiglieri nazionali positivamente dissenzienti...gli unici), ai presidenti dei Coordina,menti e Consigli Regionali ( Braga ecc), ai presidenti dei Collegi Provinciali e soprattutto a tutti i PERITI AGRARI, un invito a dissociarsi formalmente dal Consiglio Nazionale e soprattutto dalla sua dissennata politica contro.
CONSIGLIERI NAZIONALI DIMETTETEVI !!!!!
Abbiamo avuto tanta pazienza, adesso basta...il CNPA non è credibile.... A CASA!!!

Il Peritoagrariolibero
Pm. Tiraboschi

1 commento:

  1. Caro Tiraboschi, comprendo il richiamo che mi fate, ma vi prego di distinguere.
    C'è stato un intervento a gamba tesa del Presidente della vostra categoria che è intervenuto negli esami di abilitazione professionale di agrotecnico affermando cose non vere: altro non restava a me che farle rilevare, diversamente il falso sarebbe diventato vero.
    La questione, in questo caso, è molto semplice; Bottaro pare irritato e preoccupato dal fatto che una trentina di Periti agrari hanno sostenuto gli esami abilitanti alla professione di Agrotecnico.
    E' naturalmente una finzione: il solito modo per parlare d'altro. Il vero problema per lui è, infatti, spiegare perchè i nostri candidati nel 2009 abbiano superato gli 870 e quelli agli esami di perito agrario sia scesi a 300 circa, complice l'inerzia totale.
    E quindi, per eludere il problema, si inventa una polemica, così non deve dare spiegazioni.
    Circa il futuro, io vedo Agrotecnici e Periti agrari uniti in un solo Albo (sperando che si possa farlo anche insieme agli Agronomi). So che tu e molti altri colleghi Periti agrari la pensate allo stesso modo e vi ringrazio.
    Del resto, non vi sono alternative: o le categorie dei tecnici agrari uniscono le forze e diventano realmente incisive nella realtà italiana oppure sono destintate a restare, ben che vada, marginali quando non scomparire.
    Roberto ORLANDI

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