lunedì 28 dicembre 2009

PRECISAZIONI DEL PRESIDENTE NAZIONALE DEGLI AGROTECNICI ROBERTO ORLANDI

Ho ricevuto un " commento" su una mia nota, del Presidente Nazionale degli Agrotecnici Roberto Orlandi, che pubblico con piacere, vista la disponibilità e la cortesia.
Pm. Tiraboschi

Caro Tiraboschi,
comprendo il richiamo che mi fate, ma vi prego di distinguere.
C'è stato un intervento a gamba tesa del Presidente della vostra categoria che è intervenuto negli esami di abilitazione professionale di agrotecnico affermando cose non vere: altro non restava a me che farle rilevare, diversamente il falso sarebbe diventato vero.La questione, in questo caso, è molto semplice; Bottaro pare irritato e preoccupato dal fatto che una trentina di Periti agrari hanno sostenuto gli esami abilitanti alla professione di Agrotecnico.E' naturalmente una finzione: il solito modo per parlare d'altro. Il vero problema per lui è, infatti, spiegare perchè i nostri candidati nel 2009 abbiano superato gli 870 e quelli agli esami di perito agrario sia scesi a 300 circa, complice l'inerzia totale.E quindi, per eludere il problema, si inventa una polemica, così non deve dare spiegazioni.Circa il futuro, io vedo Agrotecnici e Periti agrari uniti in un solo Albo (sperando che si possa farlo anche insieme agli Agronomi). So che tu e molti altri colleghi Periti agrari la pensate allo stesso modo e vi ringrazio.Del resto, non vi sono alternative: o le categorie dei tecnici agrari uniscono le forze e diventano realmente incisive nella realtà italiana oppure sono destintate a restare, ben che vada, marginali quando non scomparire.
Roberto ORLANDI

PAOLO BERTAZZO: CI VUOLE PIU' COLLEGIALITA'

Intervento del Consigliere Nazionale Paolo Bertazzo: ci vuole più collegialità e determinazione da parte del CNPA per tutelare la categoria.

(pubblichiamo la e.mail inviataci da Paolo Bertazzo)



Caro Buzzaghi e cari Colleghi ,

che il grido di allarme per la difesa della categoria nel settore della sicurezza alimentare rivolto a Roma sia caduto nel vuoto non mi sorprende.Oltre ad avere la delega del Ministero della Salute al Cnpa - ancora oggi mi domando che delega sia, a cosa serva, e soprattutto quali compiti io debba svolgere - sono il responsabile del settore agro alimentare di un organismo di certificazione a livello nazionale.Più di una volta in consiglio nazionale ho rivolto l'appello di caldeggiare la nostra categoria in tale settore visto la molteciplità dei lavori che si possono fare e svolgere ma.......a Roma sembra che TUTTI i periti agrari svolgano l'attività di consulenza nel settore della sicurezza sul lavoro visto poi gli articoli che si susseguono sulla nostra rivista di Categoria o rivista solo di qualcuno.Certo che la strada della nostra categoria è in salita, soprattutto perché è a livello provinciale e regionale che dobbiamo agire perché Roma sta solo a guardare, pretendere e pontificare per cui chiamo tutti alla riunione del 23 gennaio pv per fare un fronte comune per difendere la nostra categoria, il nostro lavoro e la nostra famiglia.Fate girare le email, le vostre considerazioni e troviamoci tutti il 23 gennaio per cercare un fronte comune del Nord per poter finalmente risolvere i problemi della categoria che sono molti e non tutti conoscono.

Un cordiale saluto a tutti Voi

Paolo Bertazzo

RICONOSCIMENTO DELL'IDONEITA' SANITARIA: INTERVENTO QUALIFICATO DI UN NOSTRO COLLEGA

Carissimi amici,
mi è giunta una e.mail da un nostro collega professionista, che di seguito pubblichiamo, meritevole di attenzione e di riflessione.
Negli ultimi tempi si è rotto finalmente il silenzio , I problemi della professione sono entrati nel sistema informatico dell'informazione, circuito che ci permette di conoscerci e di dialogare su tutti i temi che coivolgono la nostra quotidianità professionale.
Pm Tiraboschi



Carissimi colleghi,
Mi sono permesso di aggiungere qualcosa alla comunicazione del mio Presidente Elia Sandrini, per sottolineare quanto opportunità come questa debbano essere colte dal nostro ordine al fine di dare un impulso ed un rilancio professionale alla nostra professione.Non so voi, io sono solo due anni che svolgo la professione libera dopo tanti anni di dipendenza, la mia è stata una scelta di identità e di libertà, ma che fatica quotidiana portare a casa il pane...Premetto che io non so nulla di catasto o di grandine, e che se un agricoltore mi chiedesse di stimargli una stalla, beh, lo indirizzerei ad un mio collega più esperto. Ad ogni modo io mi occupo di igiene, di HACCP, di sicurezza chimica e microbiologica nei processi di trasformazione agroalimentare.Per tanto, dalla distilleria, al pastificio, al macello, al mangimificio offro consulenza per prevenire rischi per la salute del consumatore (a due o a quattro gambe).Questo settore, offre a mio avviso un sacco di opportunità per giovani colleghi, ed anche anziani, che vogliano cimentarsi nella conoscenza delle leggi e delle disposizioni europee in merito. Vi do solo tre riferimenti: HACCP, Pacchetto Igiene, Tracciabilità. Con l'estensione dell'applicazione di queste normative ogni azienda agricola, produttrice di un bene in grado di diventare alimento deve costruire un percorso di certificazione. Per quanto semplificato, non si chiede di avere le piastrelle sanitarie sull' aia, c'è un momento di analisi del contesto produttivo, c'è un momento di formazione del produttore, c'è un momento di definizione dei protocolli di produzione (quaderno di campagna + analisi del prodotto).Potrete capire da questo semplificato schema, quanto la nostra figura possa fungere da guida in queste attività, ma la questione andrebbe estesa a tutte le piccole e medie realtà alimentari, dove il nostro percorso scolastico (e magari un tirocinio formativo mirato), possono fornire tutti gli strumenti per avere una figura adatta ad interpretare le richieste in materia di igiene.Ad oggi le Amministrazioni Regionali, nel contesto del dipartimento sanità e sicurezza degli alimenti, hanno affidato alle usl locali l'applicazione delle disposizioni europee, prevedendo per le figure di riferimento (formazione ed ispezione)solamente veterinari, tecnologi alimentari e poco altro.Sebbene ogni regione ha direttive personali (ad esempio a Modena è previsto il PA per limitate attività nel ristretto contesto aziendale), quasi nessuno ci ritiene competenti. Alcune regioni come Lombardia e forse Piemonte, invece riconoscono più il curriculum personale e professionale per l'affidamento di alcuni incarichi. Nel veneto siamo esclusi, altre regioni non so.Pensando invece al nostro percorso scolastico(chimica, entomologia, industrie agrarie, zootecnia, agronomia ecc.), c'è tutto quanto è necessario per offrire su un piatto d'argento un professionista competente per interventi presso aziende del settore.La mia richiesta di attenzione a Roma, non ha sortito esiti sperati, mi è stato detto che non essendo previsto nel percorso formativo nostro un contesto igiene, la nostra richiesta risulta inaccoglibile là dove è stata perorata (ma non mi è stato detto dove!).Io capisco che forse questa è una battaglia da fare, dal basso, non per sfiducia del vertice, ma perché è più facile ed immediato agire ed intervenire localmente, visto che le usl locali hanno capacità e libertà di disposizione. Ma il lavoro coordinato di "lobby", in ogni caso dovrebbe essere sentimento e percezione comune. Abbiamo, ancora non so per quanto un ministro PA, cerchiamo in tutti i modi di portare a casa questo importante risultato.Qualunque collegio che riuscisse localmente a far prevedere per la formazione del personale operativo nel contesto alimentare il PA come docente per il rinnovo o il rilascio dell' idoneità (ex libretto sanitario), creerebbe un precedente molto importante, con cui influire presso altre regioni! Se posso essere utile a qualcuno non esitate a contattarmi.

Cordialmente, buon 2010.P.A.
Zeno Buzzacchi-----

martedì 22 dicembre 2009

FONDAZIONE PERITI AGRARI: CAMBIATO IL PRESIDENTE.

Nella Circolare n. 22/09 del 19 dicembre c.a. del Collegio Nazionale è stato comunicato il cambio di Presidente alla Fondazione. Nulla di grave, anzi in Fondazione si cambia mentre al Collegio Nazionale la carica è papale ( a vita).
Nella informativa solerte - burocratica del CNPA, nulla però viene detto ,che cosa abbia fatto " sto benedetta Fondazione" tanto strombazzata e cosa intenda fare nel prossimo futuro.
La circolare continua precisando gli scopi statutari dell'Ente e sollecita la categoria a essere partecipe nella proposizione di eventuali iniziative.
Non sapendo cosa fare. chiedono aiuto..bene raccolgo la sollecitazione e al collega Mauro Finiguerra ( nuovo presidente) mi permetto di indicare ( visto che rientra negli scopi della Fondazione) " UNO STUDIO-CONVEGNO " SULLA RIFORMA DELLE PROFESSIONI E SPECIFICATAMENTE SUL PROGETTO CO.GE.PA.PI quale nostra futura prospettiva.
Tema di attualità, quindi, importante per il nostro domani e meritevole di approfondimento per tutta la categoria non solo per gli addetti ai lavori, perchè c'è la senzazione che tanti colleghi siano poco informati e vista la complessità della materia ci sia poca chiarezza.
Credo che sia superfluo sottolineare l'importanza e il gradimento che tale iniziativa avrebbe anche per l'immagine della " Fondazione" che fino a oggi è stata latitante. Per il nuovo Presidente sarebbe un avvio prestigioso, che auguriamo.
Noi una idea ve la abbiamo data, adesso a Voi la decisione.
Noi ci siamo e aspettiamo............

AUGURISSIMI PER LE PROSSIME FESTIVITA'

Piermaria Tiraboschi

mercoledì 16 dicembre 2009

LE RIFLESSIONI DI ALCUNI COLLEGHI

Di seguito pubblichiamo le riflessioni di alcuni Colleghi, che ritengo meritino attenzione e partecipazione.
Pm Tiraboschi



Carissimo Piermaria,

condivido pienamente tutto quanto da te affermato e mi aggrego a quanto testé scritto da Andrea.
Il problema è molto grave.
Non nascondo a nessuno che nell'ultimo mese presso il nostro Collegio di Verona hanno chiesto la cancellazione circa una trentina di iscritti.
L'obbligo della PEC è stato una scusa "proforma" per voler cancellarsi.
In realtà, come ben saprete, i motivi veri sono altri.
Penso che nel giro di 2-3 anni (COGEPAPI o no) rischiamo veramente di trovarci in 4 gatti.
E a notare il comportamento palese di Bottaro (esplicito per chi sa leggere tra le righe o le sue affermazioni), sembra che a Lui non gliene possa fregar di meno. E come dargli torto visti i suoi propositi di eterno "tronista"! Se ci mettiamo per un attimo nella sua mente e vediamo i suoi obbiettivi, difficile dirgli che si sta comportando male.
Viceversa se lo guardiamo nell'ottica degli interessi degli iscritti.
Ma allora qui dobbiamo veramente rimboccarci le maniche e AGIRE.
Se, in più, aggiungiamo il fatto che adesso vengono colpiti da controlli dell'INPS anche gli iscritti che esercitano la professione mentre sono in pensione e, cmq, regolarmente iscritti all'ENPAIA, figuriamoci dove andiamo a finire.
L'iscritto di Verona sottoposto a controllo, la prima cosa che ha fatto,, su consiglio del suo commercialista, è di chiedere la cancellazione immediata dal Collegio.
Umanamente è anche comprensibile.
Ma mi chiedo e Vi chiedo: dobbiamo continuare a stare alla finestra e subire tutto ciò?
In effetti, do pienamente ragione ad Andrea nello scopo che dobbiamo forzare la mano nelle azioni, costringendo alla fine a far sì che Bottaro ascolti e metta in pratica le nostre istanze.
Esisterà un metodo diretto o uno indiretto? O entrambi o anche più di due?
Chi ha più esperienza, chi ha più lungimiranza, chi sa vedere una soluzione utile, si faccia avanti, perchè, credetemi, il malcontento, sebbene non manifestato in tutto e per tutto da tutti, c'è ed è ben radicato.
Forse aspetta solo di uscire allo scoperto: la prima manifestazione è comunque, ahimé, la cancellazione.
E di questi tempi, anche quelli che rimangono iscritti per affezione o spirito di corpo (sperando che ce ne sia ancora) e che NON svolgono la professione, fanno comodo, in termini economici per il loro funzionamento, a tutti i Collegi provinciali.
Se cominciano ad alzare le quote, sarà una moria senza fine per tutti!
Allora a quando il prossimo incontro?
Un cordiale saluto a tutti,
Elia




Carissimi Elia e Andrea,
seguo con molta attenzione e interesse il vs. dibattito e non posso ( visto che sono circa 15 anni che mi batto per gli stessi problemi) che condividerne forma e sostanza.
Se mi permettete, vorrei fare alcune premesse, sulle quali, forse vale la pena di rifletterci.

1) Quale è la forza di Bottaro ???
che la categoria ( nel suo insieme politico/sindacale) non esiste e se ne è guardato bene dal promuoverne una crescita, anzi dove poteva ha cercato di dividere creando conflittualità personali.
Questo status gli da un potere incondizionato...ed è questo che dobbiamo scalzare a livello nazionale e territoriale. Pensate che il progetto COGEPAPI, non è mai stato presentato al Consiglio Nazionle e tanto meno approvato.....

2) Il problema primo è e sarà, quello di cercare di costruire consenso e aggregazione nella categoria con un messaggio di volontà di rinnovamento e di democratica partecipazione alla vita della categoria: la riunione di Lonato ( per intenderci, la prina quella autoconvocata) è stata un successone in partecipazione e nel confronto schietto e aperto ovviamente con tutti i pregi e difetti di simili iniziative, ma chi di dovere ha capito la portata ed è corso ai ripari con i suoi pretoriani cercando di rubare l'iniziativa che avevamo promosso ( 2° 3° riunione di Lonato e quella di Reggio Emilia);L

3) Credo, anzi ne sono convinto, che gli amici Braga, Bertazzo, Benanti, Salvan e tanti altri che hanno ruoli istituzionali siano in attesa e disponibilissimi a continuare nell'iniziativa.
Facciamolo, nessuno ce lo vieta e facciamolo con riunioni autoconvocate aperte dovo tutti possano partecipare e dire la loro. Abbiamo bisogno di far conoscere la difficile situazione in cui ci troviamo e le cause
della stessa.


La strada cari Andrea e Elia, può essere questa ??? Se è questa andiamo aventi... fissiamo data, luogo e ordine del giorno e cominci il TAM TAM dell'azione di proselitismo.

Un caro saluto

Piermaria



Caro Piermaria,la strada, senza ombra di dubbio, è quella che indichi tu.Con uno sforzo in più: proporre delle alternative concrete, anche forzando un po la mano (fondando un'associazione di professionisti, convocando un'assemblea straordinaria a Roma aperta a tutti gli iscritti, andando a parlare direttamente con agrotecnici ed agronomi .....).Il rischio, altrimenti, è quello di continuare ad arrovellarsi su questioni di lana caprina, di rimanere schiacciati dai sotterfugi di quelli che chiami pretoriani (qui in brianza li chiamiamo leccapiedi) e dal bon ton istituzionale che tanto piace a Bottaro e co.Troviamoci di nuovo, appena possibile, e apriamo gli incontri a tutti gli iscritti interessati a partecipare.

Andrea

E' PASSATO UN'ALTRO ANNO... E SIAMO SEMPRE AL PALO. " AUTOCONVOCHIAMOCI"

Cari amici, ci siamo, anche il 2009 è passato e nulla è cambiato per la nostra categoria e professione.......anzi la situazione peggiora sempre di più.

Dissenso e malessere è ormai generalizzato per gli addetti ai lavori e per tutti coloro che hanno a cuore la professione del periti agrario. Purtroppo qualcuno non capisce o non vuole capire e persevera nel voler liquidare ( COGEPAPI) quello che siamo e rappresentiamo.

Di segnali concreti ne sono stati mandati e non pochi.....vedi le tre riunioni di Lonato del Garda, quella di Reggio Emilia, dove la categoria, ben rappresentata ,ha fatto precise richieste al Presidente, cercando di promuovere una costruttiva collaborazione...........nulla di questo è stato recepito e intanto perdiamo credibilità, visibilità e rappresentatività.
Bene, questi sono i risultati dell'incapace azione del Consiglio Nazionale ,che ormai da tempo tanti di noi denuncia ripetutamente in incontri pubblici, e.mail e su questo blog.
Non vorrei essere logorroico, ma c'è bisogno di azioni concrete, di prese di posizione che scuotano dal torpore bottariano la categoria.......... che diano continuità alla nostra autoconvocazione.....e allora cari colleghi PRESENTI alla riunione autoconvocata di Lonato del Garda ( per essere chiari il primo incontro) troviamoci al più presto.
Ai promotori di quel incontro un accorato invito a fissare una data ( POTREBBE ESSERE SABATO 23 GENNAIO) e in quella sede si mettano in cantiere " POCHE E CONCRETE AZIONI".
Il 2011, anno in cui verrà rinnovato il Consiglio Nazionale è vicino.
L'occasione è importante per costruire un progetto con amici che credano " nel cambiamento del nostro modo di essere periti agrari e di essere rappresentati degnamente".

Programma:

1) Autoconvocazione in Assemblea ( aperta a tutti i colleghi)
2) Nomina di un comitato di rappresentanza
3) Predisposizione di un programma operativo di iniziative " concreto e finalizzato"
4) Tempistica nell'attualizzazione dello stesso .

Il mio è un modesto contributo e mi sono astenuto volutamente dall'entrare nel merito dei problemi. Il programma e le iniziative dobbiamo concordarli tutti insieme ,in ASSEMBLEA.

Un cordiale augurio per le prossime Festività a tutti gli amici e non.......
A presto...

Piermaria Tiraboschi

mercoledì 25 novembre 2009

PERITI AGRARI E AGROTECNICI: LA GUERRA DEI MORTI DI FAME !

Siamo alle solite !
E' di questi giorni la dura polemica tra il Presidente dei Periti Agrari Bottaro e il Presidente degli Agrotecnici Orlandi sulla questione " dell'equipollenza del titolo di studio". Bottaro dice che non c'è ( e via con tutta una seria di documenti, sentenze ecc), Orlando dice che c'è ( e via con sentenze circolari ministeriali ecc) e avanti così....con lettere, circolari. precisazioni e garbati va a fan......! Personalmente, con i problemi professionali che ci sono, trovo questa diatriba, una stomachevole mancanza di rispetto nei confronti dei " Periti Agrari e Agrotecnici" che considero gia da tempo parti di un'unica categoria " i tecnici agro-ambientali".
Il collega amico Sandrini (Perito Agrario Libero Professionista che da tempo seguo con attenzione nelle sue intelligenti e propositive riflessioni) dice: " ma se invece di sprecare energie inutilmente per farsi la lotta, queste due eminenze grigie ( in senso cerebrale) si unissero si come Albo che come Casse, non sarebbe meglio per tutti gli iscritti da entrambi i fronti."
Condivido la " riflessione", anzi per quanto mi riguarda è una asserzione di principio. Da tempo ( direi anni) sostengo la tesi di " unificare" le due Categorie e di trovare ( anche con passaggi intermedi) soluzioni tecnico-poliche con gli Agronomi, esempio i Dottori Commercialisti e i Ragionieri Commercialisti che alla fine hanno costituito un Albo Unico, con risultati positivi di visibilità, credibilità e rappresentatività ( in termini di potere contrattuale) che ben conosciamo.
Invece da noi, il CNPA, ha promosso e aderito ( senza il consenso della categoria e senza un deliberato dello stesso Consiglio nazionale) al CO.GE.PA.PI....vera puttanata strategica per il futuro della nostra professione e il dissenso serpeggia anche nelle altre categorie: geometri e periti industriali.
Devo darne atto, che il Presidente Nazionale, dopo le forti pressioni e il malumore emerso nelle riunioni ( tre) di Lonato del Garda (Bs) e in quella di Reggio Emilia, ha tentato di correre ai ripari con estemporanei chiarimenti spesso improvvisati , ma non ha convinto e forse non lo è neanche Lui.
Certo è, cari Colleghi, che l'iniziativa "non piace alle Categorie e soprattuto alla Politica" quindi........tranquilli CHE NON PASSERA'.
E allora....... la strada da seguire ( come dice la riflessione di Sandrini) è un'altra, se vogliamo rivitalizzare e dar credito al nostro titolo di studio e alla professione oggi e soprattutto domani per i giovani: UNIRSI CON GLI AGROTECNICI, per costruire una aggregazione di tecnici agro-ambientali ( anche con gli agronomi) visibile e rappresentativa sul territorio capace di partecipare e gestire i processi futuri di gestione del territorio e dell'ambiente.
L'attuale politica del CNPA è finita nel momento in cui ha prospettato ( con atto unilaterale) " LA LIQUIDAZIONE DELLA NOSTRA PROFESSIONE". Solo il fatto, di aver ipotizzato e sostenuto con decisione il progetto COGEPAPI ne sancisce la auto esclusione e la delegittimazione in quanto non più rappresentativo degli interessi e diritti/doveri fondanti del Perito Agrario e della Professione. Vi è un conflitto di interessi insanabile: piuttosto di tutelarci vogliono liquidarci ( bella prospettiva cari amici).
Agli amici Bertazzo, Benanti, Salvan ( consiglieri nazionali positivamente dissenzienti...gli unici), ai presidenti dei Coordina,menti e Consigli Regionali ( Braga ecc), ai presidenti dei Collegi Provinciali e soprattutto a tutti i PERITI AGRARI, un invito a dissociarsi formalmente dal Consiglio Nazionale e soprattutto dalla sua dissennata politica contro.
CONSIGLIERI NAZIONALI DIMETTETEVI !!!!!
Abbiamo avuto tanta pazienza, adesso basta...il CNPA non è credibile.... A CASA!!!

Il Peritoagrariolibero
Pm. Tiraboschi

domenica 11 ottobre 2009

DISSENSO E MALESSERE : FINALMENTE SE NE PARLA

Carissimi amici,
sono un Perito Agrario Professionista da 35 anni ed è conpiacere che vedo girare delle e.mail di commenti, prese di posizione,proposte, riflessioni.
Che ben vengano, sono tutti interventi chequalificano la Categoria perchè sono autonome e aperte al contributo e non sono come al solito il " pensiero unico del CNPA e della rivista il PeritoAgrario"
Convengo con Voi che di malessere in giro ce nè tanto, tanti colleghi,soprattuto giovani sono anche incazzati e a ragion veduta viste le difficoltà in generale delle professioni in questo momento e in particolare della nostra ( Su questi temi il CNPA è assente-latitante totalmente. Non ha speso una parola.)
Alcune riflessioni:
-) il malessere in giro c'è ed è radicato, le recenti riunioni di Lonato del Garda di Giugno, Luglio e Settembre ne sono la prova. C'è il malessere dichiarato e di chi non ha il coraggio di dichiararlo, ma la cosa grave è che c'è chi fa finta di niente e con furbizie manipola la realtà;
-) è vero, gli altri Ordini e Collegi professionali si muovono con più destrezza, furbizia e capacità propositive concrete. I risultati si vedono sul campo; noi siamo in forte flessione nelle nostre competenze professionali. Spesso leggi, leggini, decreti e forzate interpretazioni di altre professioni dimenticano il Perito Agrario.....perchè ? Perchè nonsiamo presenti;
-) carissimi Serra e Sandrini non ci vuole molta fantasia per capire chebisogna essere presenti e essere propositivi del nostro pensiero (ovviamente se si hanno idee) e il tutto deve essere divulgato e confrontatoin ogni forma e con ogni mezzo. Dite, e sono d'accordo, parliamo di meno e facciamo di pù, benissimo, ma per " fare" ci vogliono idee, progetti credibili che abbiano consenso e soprattutto la volontà per concretizzarli.
Volete dirmi allora cosa ha fatto o sta facendo il CNPA per la nostrap rofessione ?
Vi dico cosa ha fatto secondo il mio modesto parere:
1) nel campo dell'attività fiscale - amministrativa, abbiamo perso quasi tutte le competenze;
2) nel campo della gestione delle paghe, idem
3) nel campo della gestione dell'ambiente e del territorio siamo sistematicamente emarginati, con gioia di altre professioni;
4)Nella certificazione energetica in tante Regioni siamo esclusi ( In Lombardia il Consiglio Regionale e il Consigliere nazionale Bertazzo sono intervenuti positivamente);
5)nello studio e predisposizione del Piano agricolo nazionale e delle Regioni spesso la figura del perito agrario non è stata inserita per le proprie competenze ( significa perdere lavoro come sopra) Dove eravamo???
6) nei rapporti con le OO.PP. Agricole siamo subalterni e loro sono i più garndi professionisti del settore in cui operiamo ( altro lavoro professionale perso)
7) con agronomi e agrotecnici.....non ci si parla, ma in alternativa ci auto-liquidiamo per unirci con geometri e periti industriali ( sparirà lanostra identità e perderemo tante nostre competenze; basta vedere i numeri dei geometri e periti industriali e i primi modesti risultati in incontri pubblici dove ovviamente, non ci voleva tanto per capirlo, siamo stati relegati in terzo piano. Chi sa cosa succederà dopo la fusione.....
8) relazioni esterne, con ministeri, forze politiche ecc, quasi inesistenti altrimenti avremmo avuto migliori risultati ( vedi sopra). Si è seminatopoco e male....il raccolto è stato pessimo!
9) relazioni del CNPA con il territorio ( Collegi Provinciali e Regionali quando verranno legalizzati????)in merito a problemi, quesiti, proposte dal territorio ecc, non si hanno risposte o in alternativa generiche promesse verbali e/o burocratiche. Mi si dica quante volte giudizialmente èi ntervenuto il CNPA per tutelare la nostra professione ( per esempio a livello regionale nei Piani Agricoli, dove spesso siamo stati esclusi....MAI) Gli agrotecnici sono intervenuti in 6 o 7 regioni, di riflesso anche per noi, e in Lombardia abbiamo operato insieme, recuperando le nostre competenze professionali e quindi il nostro legittimo lavoro;
10) sapete cosa ci costa il CNPA annualmente...circa dai 400 ai 500 milaEuro ( un miliardino delle vecchie lire) non è cosa da poco. E irisultati-benefici.....dove sono...... sono che adesso hanno deliberato l'aumento della quota contributiva di ogni singolo perito agrario al consiglio nazionale da € 25 a € 40, un aumento di circa il 60% (benissimo complimenti alla politica del risparmio) il tutto andrà a peggiorare la situazione a livello di Collegi Provinciali ( ed è vero come avete detto,che ci sarà un incremento delle cancellazioni) Ma quali sono i risultati raggiunti con tutti questi soldi spesi????? ci spieghino.......Non mi dilungo più anche se ci sarebbero tante altre cosette da dire solo un'ultima cosa, sul mio Blog " PERITIAGRARILIBERI(il Blog del perito agrario libero) tanti colleghi hanno manifestato il loro malessere e la richiesta di cambiamento.Quanto è stato fatto a Lonato deve continuare e gli amici Braga, Benanti,Bertazzo, Sandrini e tanti altri proseguano nella loro azione perchè il CAMBIAMENTO è indispensdabile alla sopravvivenza della categoria.
Piermaria Tiraboschi 

IL CONFRONTO E IL DIBATTITO NELLA CATEGORIA:PUBBLICHIAMO ALCUNE E.MAIL

Carissimi colleghi di seguito pubblichiamo alcune interessanti e.mail che mi sono pervenute, ne aspettiamo delle altre..... coraggio!

p. s. NON SI ACCETTANO COMMENTI ANONIMI.

Carissimo Elia Sandrini
e p.c. Colleghi in indirizzo

Rispondo volentieri alla Tua cortese sollecitazione.
In primo luogo ti ricordo che ho avuto modo di esprimere la mia contrarietà
al progetto COGEPAPI sia nelle riunioni del CNPA e sia nel corso di quelle
che di recente abbiamo tenuto a Lonato. Probabilmente non sei stato attento.
A questo proposito ricordo anche che la mia contrarietà è legata soprattutto
al modus operandi che una parte del CNPA ha voluto portare avanti.
I professionisti ed i colleghi NON SONO STATI COINVOLTI di fatto nel
percorso di informazione che avrebbe dovuto portare a decisioni assembleari
di vero valore e non in quelle farse ridicole che sono ormai da tempo le
cosiddette assemblee dei Presidenti.
Il mio parere è che finalmente nel corso degli incontri territoriali si è
iniziato veramente a parlare e discutere. Dobbiamo proseguire nel percorso
(del quale mi sento in parte responsabile per averlo più volte sollecitato
in Consiglio Nazionale). Certo evitiamo di farci infinocchiare con riunioni
senza senso e poco profique. Poniamo questioni vere all'ordine del giorno.
Affrontiamole veramente e decidiamo veramente insieme di dare una svolta
alla nostra categoria che giace da anni insabbiata in pastoie fossilizzate e
di tipo notarile.
Io ci sono
Lorenzo Benanti



Carissimo Sandrini
>
> sai benissimo quale sia la mia posizione in seno al CNPA e quanto sia
> critico per il soggetto COGEPAPI che a tutti è stato imposto da Roma senza
> nessuna discussione a livello territoriale.
>
> Ricordo che nessuno ha avuto il coraggio dal 2004 ad oggi, in nessuna
> riunione dei Presidenti,di intervenire e dire la sua!
>
> Ci sarebbero altre questioni da trattare alla riunione di Sabato prossimo
> (ove i Consiglieri Nazionali non sono stati invitati, magari solo alcuni,
> chiediti come mai!!!) una tra tutte la contabilità di Stato.
>
> Quanti Collegi su 86 sono a norma con la contabilità di Stato? Non esserlo
> significa essere commissariati, chiusi quindi sparire per cui.......
>
> Per quanto riguarda la PEC il CNPA sta facendo una convenzione per darla a
> tutti gli iscritti, gratuita solo per il primo anno.
>
> Abbiamo richiesto circa 15000 recapiti se questo ti può consolare, al più
> presto entro e non oltre il 29 Novembre ( data di scadenza dell'obbligo da
> parte di un professionista di avere la posta elettronica certificata) il
> CNPA darà informativa a tutti i Collegi Provinciali.
>
> Saluti
>
> Paolo Bertazzo
>


Carissimo Paolo

mi fa piacere ricevere la Tua risposta, visto il contenuto.
Fa piacere per diversi motivi, naturalmente.
Innanzitutto fa piacere perché la mia mail circa l'operato del CNPA ha
suscitato la reazione di un consigliere nazionale: chissà se gli altri hanno
il coraggio di scrivere e farsi leggere di fronte alla schiera di coloro che
stanno leggendo.
Fa piacere conoscere la Tua posizione circa il COGEPAPI (che, come dici
giustamente, TUTTI conoscevamo già): chissà se gli altri CONSIGLIERI
NAZIONALI hanno il coraggio di scrivere e far sapere la loro posizione.
Sul fatto del COGEPAPI sappiamo bene TUTTI che la cosa è stata imposta
dall'alto. Nessuno penso sia così "verginello" da credere che il tutto sia
partito dal basso. Altrimenti non c'era bisogno di una legge delega. Tale
atto, una volta approvato dal Parlamento, non dà più alcuna possibilità di
tornare indietro e qualsiasi discussione a livello territoriale è solo ed
esclusivamente una pura perdita di tempo, a meno che non venga ritirata la
proposta di legge delega (figuriamoci: avete idea? sic!).
Il fatto stesso che tale argomento non sia presente nell'ODG del 17 ottobre
p.v. la dice lunga.
Il fatto poi che l'invito per tale giorno sia stato inoltrato solo al
Presidente del CNPA, anziché a tutti i componenti del CNPA, la dice ancora
più lunga di quel che si può pensare, visto che i consiglieri nazionali sono
espressione del territorio e che come tali sono sempre invitati nell'ambito
dei Coordinamenti regionali.
Ma se non si ci vuole sforzare così tanto a pensare, basta leggere da dove
parte l'invito.
Ovviamente buona educazione e galanteria dovrebbero prevedere una rettifica
dell'invito con apertura ai Consiglieri nazionali rappresentanti del
Nord-Centro Italia.
Ma chissà se possa essere recepito positivamente un siffatto messaggio.
Spero comunque che Tu possa essere presente.
Come anche spererei caldamente che fossero presenti ENTRAMBI i
rappresentanti dell'ENPAIA per il Nord Italia, visto che sarebbe utile
parlare anche del problema degli elenchi e della fusione con le altre casse
(conviene o no?).
Un contrappunto, se possibile, alla Tua affermazione dei mancati interventi
in sede di Riunioni dei Presidenti a Roma: nel 2006 ero presente in veste di
segretario del Collegio di Verona (in sostituzione del Presidente) e,
prendendo la parola di fronte a tutti i presenti, oltre a richiedere
l'intervento del CNPA per numerosi problemi dei Consigli provinciali e non
solo (vigilanza sulla concorrenza sleale da parte dei non iscritti
all'ENPAIA, diffusione dell'elenco degli iscritti all'ENPAIA, forte
abbassamento del numero degli iscritti a seguito delle numerose
cancellazioni, mancata pubblicazione annuale del bilancio del CNPA, ecc.)
avevo sollevato la questione circa l'unificazione categoriale in senso
verticale (agrotecnici, periti agrari, agronomi) anziché quella orizzontale
e mi ero opposto pubblicamente al famoso AUTEL (il COGEPAPI di allora).
Me lo ricordo bene perché subito dopo il mio intervento è seguito quello di
un Presidente di un Consiglio provinciale del sud Italia, che, oltre alle
solite "leccate di rito" nei confronti del Presidente Nazionale (tipiche dei
meridionali: sembra che nella vita non sappiano fare altro), "sconfessava" i
problemi da me sollevati (come se il Presidente Nazionale fosse stato
incapace di rispondere) e che il problema delle cancellazioni maggiori alle
iscrizioni fosse solo un problema dei NORDISTI (o, sei preferisci, dei
settentrionali).
Scusa se pongo l'accento sulla differenza NORD/SUD, ma chi è stato eletto
come consigliere nazionale del Nord Italia (non tutti ovviamente) sa come ha
dovuto conquistarsi i voti.
Se poi qualcuno se la prende a male nei miei confronti per il NORD/SUD, vuol
dire semplicemente che il tutto è vero, corrisponde a realtà (come
dimostrare il contrario?) e che ancor più semplicemente ho perfettamente
ragione.
In effetti, e qui do ragione a te, nonostante pensassero già in molti (parlo
di Presidenti del Nord Italia) a un'aggregazione in senso verticale,
disdegnando in tanti quella orizzontale, nessuno, a parte il sottoscritto,
ha avuto il coraggio di manifestare pubblicamente dissenso all'AUTEL. Almeno
quell'anno. Agli incontri del 2004, 2005, 2007 non sono stato presente (ero
ancora segretario), per cui mi attengo a quanto da te affermato e non ho
problemi a crederti.
Anche perché, come si sa, fa sempre più comodo restare dietro alle quinte
che avere il CORAGGIO di manifestare le proprie idee.
Fa piacere sapere che il CNPA si è attivato per la PEC (peccato che sia
gratis solo per un anno, rispetto ai 3 anni degli agronomi o gratis per
sempre per quelli iscritti all'EPAP: comunque, come si suol dire, "piuttosto
di niente meglio piuttosto").
Fa meno piacere sapere che tale notizia non sia stata data nell'ultima
riunione a Lonato (sicuramente ci saranno stati buoni motivi).
E' comunque una iniziativa lodevole per l'utilità nei confronti degli
iscritti e per le comunicazioni tra Consigli provinciali e iscritti.
Il problema che hai sollevato circa la contabilità di stato è sicuramente da
mettere al primo posto (rispetto a tutti quelli che avevo accennato nella
precedente mail) visti i risvolti a cui si va incontro se non si è conformi.
Fa piacere comunque sopra ogni cosa, che Tu ti sia esposto (come avevi già
fatto agli incontri di Lonato): forse sarai l'unico a farlo come Consigliere
nazionale.
Mi chiedo se anche gli altri hanno il Tuo stesso coraggio di SCRIVERE
PUBBLICAMENTE come la pensano nei confronti del COGEPAPI (visto che la
presente mail è indirizzata anche a loro).
Visto il costo della (coda di) paglia, temo proprio di no.
Grazie ancora per la Tua risposta.
Elia Sandrini

martedì 15 settembre 2009

LETTERA DI MARIO BRAGA

Abbiamo ricevuto la lettera del collega Mario Braga, Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia dei Periti Agrari che vi mettiamo a disposizione per una riflessione.


Brescia, 15/09//2009
Cari Colleghi

La proposta di legge delega al Governo per l’Istituzione di un unico Albo fra Geometri, Periti Industriali e Periti Agrari ha già ricevuto il pieno sostegno da parte del nostro Consiglio Nazionale.
Sabato prossimo (19 settembre), il CNPA ha convocato il secondo incontro per illustrare la proposta di legge, nonché aprire una discussione sui contenuti dei regolamenti di applicazione.
Non c’è che dire la “Freccia Rossa” della categoria è davvero lanciata.

La velocità è talmente elevata che ancora fatico ad intravvederne la sagoma.

La convocazione dell’incontro del Nord porta la firma del consigliere delegato alla organizzazione dell’incontro (Lonato - Brescia) del Per Agr Angelo Orsini.

Ancora fatico a capire dopo il mio lungo periodo di impegno della categoria come il nostro CNPA assuma le sembianze di un Ministero in dismissione, anziché quella di una dinamica e giovane categoria professionale. E pensare che questi incontri sono stati convocati su proposta e sollecitazione degli stessi Consigli Regionali e Provinciali del Nord. Come dire voi proponete ma ….. il tutto torna fra le braccia materne del CNPA:

Fermo restando che la mia personale difficoltà a comprendere questa fusione a freddo fra le tre professioni, cresce il mio rammarico per un atteggiamento gravemente prevaricante che il Presidente Nazionale e una maggioranza del CNPA hanno messo in atto nei confronti della categoria.

Mentre a Lonato si discute a Roma le proposte di legge vengono depositate con “piena approvazione nazionale”.
Succede spesso quando che chi sa di non aver il consenso cerca disperatamente di scavalcarlo.

Ed allora … confermo che a Lonato ci sarò per richiedere ancora una volta che la proposta venga “sospesa” e si riapra una consultazione nazionale diffusa e generale fra tutti gli iscritti. Fermate il treno in corsa e revisionatelo.

La scelta di una riforma profonda, radicale del nostro strutturarci in Ente che deve rappresentare le nostre prerogative professionali richiede che tutti, proprio tutti i Periti Agrari, vengano chiamati ad esprimersi.

Un ultima annotazione ho visto con piacere che all’incontro sono stati invitati i Rappresentati della nostra Cassa di Previdenza (Zanna e Moretti). Sarebbe di qualche interesse comprendere anche da questo Istituto quale pensiero affiora, essendone direttamente coinvolto.

Nel frattempo mi auguro che ciascuno di Noi, nel ruolo che il consenso gli ha attribuito, concorra a promuovere azioni che aiutino la categoria a crescere e ad affermarsi ulteriormente.

Un cordiale saluto a Tutti

Mario Braga

mercoledì 9 settembre 2009

NUOVO INCONTRO IN LONATO DEL GARGA (Brescia) CON IL CONSIGLIO NAZIONALE DEI PERITIAGRARI IL 19 SETTEMBRE 2009: UNA PRESA IN GIRO !

Sabato 19 settembre alle ore 9.30, in quel di Lonato del Garda ( Brescia) ci sarà un altro incontro con il Presidente Nazionale e i componenti del Consiglio Nazionale dove all'ordine del giorno c'è " il contenuto della riunione Co.Ge.P.a. presentazione della proposta di legge delega e discussione sui contenuti dei regolamenti di applicazione". Ovviamente per quanto ci riguarda tutti i " Periti Agrari" sono invitati a partecipare e ne sollecitiamo l'adesione perché è una delle poche occasioni per rendersi conto dello stato in cui ci troviamo. PARTECIPATE,PARTECIPATE,PARTECIPATE !!!!!!

Ecco perché è una presa in giro della categoria e degli iscritti.

L'iniziativa della proposta della costituzione " dell'ordine dei tecnici" geometri, periti industriali e periti agrari insieme, viene portata avanti dal Consiglio Nazionale dei periti Agrari senza il minimo di progettualità e discussione a livello di categoria ( mi riferisco in seno alle assemblee dei collegi provinciali e regionali). Autonomamente o sulla scorta di diverse proposte di Legge spesso in contraddizione tra loro e con il sistema formativo scolastico il CNPA, prosegue nella sua arbitraria e illegittima iniziativa. Nulla sono valse le istanze in sede al consiglio nazionale e da parte di collegi provinciali ( istanze sensibili e non trascurabili) a rendere partecipe del progetto la volonta degli iscritti che, crediamo, siano i depositari delle volontà collegiali a cui il consiglio nazionale dovrebbe , con sensibilità e attenzione, porre attenzione per coglierne le istanze propositive.
Attenzione alle date. Nelle riunioni del 13 giugno e del 11 luglio c.a. sempre il Lonato del Garda ci fu una approfondita e finalmente disamina pubblica dell'iniziativa con richiesta documentale dell'iniziativa al fine di valutare nei contenute la proposta soprattutto in quella zona d'ombra dei processi attuativi dove a tutt'oggi non sappiamo niente di cosa si intende fare per garantire ' L'IDENTITÀ' DEL PERITO AGRARIO".
Solo con circolare del 29 luglio c.a. viene trasmessa ai Collegi Provinciali una " proposta di legge delega al Governo" per l'istituzione dell'Ordine dei Tecnici, proposta realizzata dai tre Consigli Nazionali dei Geometri, Periti Industriali e Periti Agrari, ATTENZIONE IN DATA 30 LUGLIO ( così riporta la stampa nazionale) la proposta di legge è presentata al Ministro di Grazia e Giustizia. OPPLA' TUTTO FATTO CONFEZIONATO E CHI SE NE FREGA DELLE VOLONTA' E DELLE SCELTE DELLA CATEGORIA ?... UNA PRESA IN GIRO, UNA PROVA PROVATA CHE IL CONSIGLIO NAZIONALE ( SALVO TRE RAPPRESENTANTI DISSIDENTI E MINORANZA HA PROSEGUITO NELLA SUA CORSA SENZA UN " DEMOCRATICO CONSENSO DEI PERITI AGRARI ISCRITTI".

Noi riteniamo e credo di trovare consenso su questa posizione, che l'operato del Collegio Nazionale sia lesivo della libertà di ogni perito agrario iscritto il quale è stato privato della legittimità democratica di esprimere un proprio parere, di essere partecipe di scelte che avranno radicali risvolti sul suo futuro umano e professionale.

Cosa proponiamo:
- che il tutto venga congelato;
- che la proposta del Collegio Nazionale ( proposta di legge e relativi regolamenti attuativi che attualmente non si sono ancora visti) vengano esaminati e discussi in sede di Assemblee dei Collegi Provinciali con relativi deliberati di assenso o dissenso sulla proposta, integrazioni della stessa e/o formulazioni di altre proposte;
- che una apposita commissione tecnica rappresentativa delle realtà regionali e nominata da queste ne elabori un " documento-sintesi" di quanto proposto dai Collegi Provinciali;
- che una Assemblea Generale Straordinaria di tutti i rappresentanti dei Collegi Provinciali, previa discussione e disamina delle proposte-tesi emerse, deliberi nel merito a maggioranza relativa dei presenti aventi diritto. ( procedure tecniche da definire).

Questo crediamo sia uno dei tanti metodi ( non il solo) " democratico" affinché la categoria sia Lei a decidere il proprio futuro e non solo i rappresentanti del Consiglio Nazionale secondo gli umori "per così dire sentiti".

Questo è quello che vogliamo.......perché questo sono i Periti Agrari.

mercoledì 2 settembre 2009

UNIFICARE LE CATEGORIE PROFESSIONALI DEI GEOMETRI,PERITI INDUSTRIALI E PERITI AGRARI: UNA PROPOSTA IINDEGNA.-

PROPOSTA DI LEGGE
Presidenza eSegreteria
Via Principe Amedeo 23 – 00185 Roma tel. 06.48906713 – fax 06.4882150 -info@peritiagrari.it
CollegioNazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati
presso il Ministero della Giustizia
. Proposta di legge : il Coordinamento dei Consigli Nazionali di Geometri e Geometri
Laureati, Periti Agrari e Periti Agrari Laureati e Periti Industriali e Periti Industriali
Laureati, (Co.Ge.Pa.Pi.) ha licenziato una proposta di legge che si acclude alla
presente per le opportune valutazioni e suggerimenti che i Collegi in indirizzo sono
invitati a far pervenire allo scrivente.
Si ricorda che trattandosi di “legge delega” successivamente si dovrà operare per
“riempire” di contenuti i punti di cui all’art.2 – co. 2. e quindi ben vengano i contributi
di tutti i Collegi provinciali che, in grande maggioranza e con entusiasmo, hanno dato
l’assenso all’iniziativa.
Cordiali saluti
Il Segretario Il Presidente
(D.Di Biase) (A. Bottaro)
La presente viene inviata anche ai Consiglieri e Revisori provinciali di cui si conosce l’indirizzo
e-mail perché trasmesso dai rispettivi Consigli di appartenenza
Presidenza eSegreteria
Via Principe Amedeo 23 – 00185 Roma tel. 06.48906713 – fax 06.4882150 -info@peritiagrari.it



PROPOSTA DI LEGGE DELEGA
DELEGA AL GOVERNO PER L’ISTITUZIONE
DELL’ORDINE DEI TECNICI LAUREATI PER L’INGEGNERIA. UNIFICAZIONE
DEI COLLEGI DEI GEOMETRI, PERITI AGRARI E PERITI INDUSTRIALI
Art. 1
(Principi fondamentali)
Le leggi e i regolamenti dello Stato e delle regioni nelle materie di cui alla presente legge, ai
sensi degli articoli 4, 33, 35, 41, 117 e 118 della Costituzione, si conformano ai seguenti
principi:
a) garantire la libertà di concorrenza dei professionisti e il diritto degli utenti a un’effettiva e
informata facoltà di scelta e a un adeguato livello qualitativo della prestazione professionale;
b) individuare, sulla base degli interessi pubblici meritevoli di tutela e sulle disposizioni
contenute all’art. 11, lett. d) e art. 12 Direttiva 2005/36/CE, così come recepita dall’art. 19,
comma 1, lett. d) e dall’art. 20, comma 1, D.Lgs. 6 novembre 2007, n. 206 (e s.m.i.), le
professioni intellettuali affini da unificare in un solo Ordine o albo professionale, in modo tale
che ne derivi una riduzione di quelli già previsti dalla legislazione vigente;
c) prevedere che l’accesso alle professioni intellettuali sia libero, in conformità al diritto
comunitario attraverso un esame di Stato che consista nell’accertamento del livello
formativo specifico, nella verifica dell’effettività e dell’utilità del tirocinio svolto;
d) riconoscere il principio secondo cui gli enti previdenziali privati disciplinati dal decreto
legislativo 30 giugno 1994, n. 509, e dal decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103,
esercitano i compiti statutari e le attività previdenziali e assistenziali ai sensi dell’articolo 38
della Costituzione, in posizione di indipendenza e autonomia, normativa, contabile e
gestionale, senza finanziamenti diretti o indiretti da parte dello Stato;
e) prevedere forme specifiche di formazione permanente attraverso un sistema di crediti,
riconosciuti anche dall’università o dalle scuole di alta formazione;
f) assicurare, qualunque sia il modo o la forma di esercizio della professione, anche attraverso
la costituzione di società multidisciplinari di professionisti, un’adeguata tutela degli interessi
pubblici generali connessi al suo esercizio, il rispetto delle regole deontologiche, alle quali il
professionista deve ispirare lo svolgimento dell’attività professionale;
g) attuare il principio di separazione organica tra consigli dell’Ordine e organi di disciplina,
eletti separatamente dai consigli degli Ordini, che amministrino i procedimenti sanzionatori e
che devono comunque essere composti con la presenza di membri non appartenenti alla
sede territoriale dell’Ordine professionale presso cui è iscritto il professionista.
Art. 2
(Istituzione dell’Ordine dei tecnici laureati per l’ingegneria e unificazione delle categorie
professionali dei geometri, dei periti agrari e dei periti industriali)
1. È istituito l’Ordine dei tecnici laureati per l’ingegneria, nel quale debbono essere iscritti i
soggetti in possesso di titoli di studio universitario triennale o formazione equivalente nei
settori tecnico-agro-ingegneristici, nonché i professionisti attualmente iscritti agli albi
professionali dei geometri, dei periti agrari e periti agrari laureati e dei periti industriali e
periti industriali laureati.
2. Il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della
presente legge, uno o più decreti legislativi, sentiti i Consigli nazionali dei geometri e
Presidenza eSegreteria
Via Principe Amedeo 23 – 00185 Roma tel. 06.48906713 – fax 06.4882150 -info@peritiagrari.it
geometri laureati, dei periti agrari e periti agrari laureati e dei periti industriali e periti
industriali laureati, al fine di:
a) definire le modalità per la costituzione del Consiglio nazionale, dei consigli locali e dei
relativi organi esecutivi dell’Ordine professionale di cui all’art. 2, nonché la loro
composizione, nel rispetto dei princípi di proporzionalità e rappresentatività;
b) individuare i titoli universitari, le classi di laurea ed i titoli o formazioni equivalenti, che
costituiscono i requisiti di ammissione all’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio
della professione;
c) istituire nell’albo tre settori di competenza e distinte sezioni di specializzazione,
individuate in base ai diversi percorsi formativi dei possessori dei titoli di cui alla lettera
b);
d) definire l’ambito, le condizioni e le modalità di svolgimento dell’attività oggetto della
professione ai sensi e per gli effetti dei regolamenti di cui al regio decreto 11 febbraio
1929, n. 274, al regio decreto 11 febbraio 1929, n. 275, al regio decreto 25 novembre
1929, n. 2365 e del Dpr 5 giugno 2001, n. 328, avuto riguardo ai titoli di studio e, quindi,
ai singoli percorsi formativi;
e) determinare le prove dell’esame di Stato per l’abilitazione all’iscrizione ai settori istituiti,
di cui alla lett. c), con la previsione della possibilità di svolgimento del tirocinio durante il
corso degli studi ed esenzione da una delle prove scritte dell’esame di Stato in funzione
dell’esito di un corso realizzato sulla base di convenzioni tra università e ordini territoriali;
f) adottare norme transitorie che disciplinino l’iscrizione all’Ordine per gli iscritti negli albi
dei geometri e geometri laureati, dei periti agrari e periti agrari laureati e dei periti
industriali e periti industriali laureati, con riferimento ai rispettivi settori e con specifica
indicazione, per ciascuna categoria, del titolo di studio, dell’anzianità di iscrizione,
dell’esperienza professionale, della specializzazione e del collegio di provenienza;
g) tutelare il nuovo titolo professionale di “tecnico laureato per l’ingegneria”, utilizzabile
soltanto dagli iscritti nel relativo Ordine professionale;
h) adottare le norme transitorie che garantiscano, lo scioglimento degli attuali organismi
dirigenti dei Consigli nazionali e dei collegi dei soggetti di cui al comma 1, le maggioranze
e la distribuzione delle cariche, assicurando a ciascuno dei settori di cui alla lettera c) del
presente comma almeno un rappresentante all’interno degli organi collegiali, nel rispetto
dei principi di proporzionalità e rappresentatività, nonché l’ambito territoriale degli ordini
territoriali e le procedure di prima elezione dei rispettivi organismi direttivi, che
garantiscano la confluenza degli enti nazionali e locali dei tre attuali Collegi, nei rispettivi
enti del nuovo Ordine professionale, di cui al comma 1;
i) determinare dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo, il termine entro il quale
è possibile proporre domanda di ammissione agli esami di Stato per l’abilitazione
all’esercizio professionale di perito industriale, geometra e perito agrario, unificati nel
nuovo Ordine, con i requisiti previsti dalla Legge 2 febbraio 1990, n. 17, Legge 7 marzo
1985, n. 75 e Legge 21 febbraio 1991 n. 54;
j) stabilire il riconoscimento agli ordini territoriali della facoltà di istituire apposite scuole di
alta formazione per i professionisti ed i tirocinanti, ai fini dell’accesso all’esame di
abilitazione professionale, dello svolgimento della formazione permanente, del tirocinio,
senza alcun aggravio di spesa sul bilancio dello Stato. Il Ministro dell’istruzione,
dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro della giustizia, riconosce con
decreto i titoli rilasciati dalle scuole ai fini della formazione e dell’ammissione all’esame di
Stato per l’esercizio della professione e vigila sull’esercizio delle funzioni in materia di
formazione da parte degli ordini territoriali;
Presidenza eSegreteria
Via Principe Amedeo 23 – 00185 Roma tel. 06.48906713 – fax 06.4882150 -info@peritiagrari.it
k) prevedere la proroga degli organi dei Consigli nazionali e locali dei collegi, in carica alla
data di entrata in vigore della presente legge, almeno fino al 30 giugno del primo anno
successivo a quello di entrata in vigore del relativo decreto legislativo, nonché la proroga
degli organi deliberativi e amministrativi dei rispettivi enti previdenziali in carica;
l) prevedere l’abrogazione delle leggi e dei regolamenti in contrasto o comunque
incompatibili con le disposizioni contenute nella presente legge.
Art. 3
(Unificazione della Cassa italiana di previdenza e assistenza dei geometri liberi professionisti,
dell’Ente di previdenza dei periti industriali e dei periti industriali laureati e della Gestione
separata dei periti agrari e dei periti agrari laureati presso l’Ente nazionale di previdenza e di
assistenza per gli impiegati agricoli)
1. Il Governo è delegato ad adottare, entro due anni dalla data di entrata in vigore delle
presente legge, uno o più decreti recanti misure volte all’unificazione della Cassa italiana di
previdenza e assistenza dei geometri liberi professionisti, dell’Ente di previdenza dei periti
industriali e dei periti industriali laureati e della Gestione separata dei periti agrari e dei
periti agrari laureati presso l’Ente nazionale di previdenza e di assistenza per gli impiegati
agricoli, sentiti i Presidenti delle Casse, nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi:
a) definire le modalità del processo di unificazione in modo da assicurare, nel rispetto
dell’autonomia già riconosciuta alle dette Casse dalla vigente normativa, la sostenibilità
delle prestazioni del regime unificato, attraverso misure graduali che tengano conto della
diversità delle attuali gestioni previdenziali;
b) promuovere e sostenere il progetto di unificazione adottato dagli organi direttivi degli
enti partecipanti alla fusione sulla base dì bilanci di unificazione descrittivi delle situazioni
patrimoniali in atto e bilanci attuariali che tengano conto delle previsioni sulle dinamiche
demografiche e sull’andamento delle iscrizioni degli assicurati, secondo criteri in grado di
garantire l’equilibrio tecnico-finanziario del nuovo ente;
c) individuare per le prestazioni erogate dal nuovo Ente un tasso di sostituzione a regime
che sia coerente con i parametri di sostenibilità individuati con decreto del Ministro del
lavoro e della previdenza sociale 29 novembre 2007, recante la determinazione dei
criteri per la redazione dei bilanci tecnici degli enti gestori delle forme di previdenza
obbligatoria, pubblicato nella “Gazzetta ufficiale” 6 febbraio 2008, n. 31;
d) adottare norme che consentano, nel rispetto del principio del pro rata per le anzianità
assicurative già maturate, la liquidazione dei trattamenti con. un sistema di calcolo che
tenga conto della modalità previste dall’art. 4, commi 3, 4 e 5 del D.Lgs. 2 febbraio
2006, n. 42;
e) prevedere l’esenzione da imposte e tasse di tutti gli atti finalizzati all’unificazione, ivi
compresa ogni operazione volta al trasferimento dei beni patrimoniali;
f) prevedere una fase transitoria, con tre gestioni separate, al fine di assicurare il riassetto
degli organi rappresentativi, nonché il completamento del processo di unificazione della
gestione contributivo-previdenziale, della gestione patrimoniale ed amministrativa e
della gestione del personale, secondo un piano operativo predisposto dai Presidenti delle
Casse entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge;
g) prevedere la proroga degli organi degli Enti previdenziali, in carica alla data di entrata in
vigore della presente legge, almeno per un anno successivo a quello di entrata in vigore
dei decreti di cui al comma 1 del presente articolo.


COMMENTO

L'A
LTRA CAMPANA
DEI PERITI AGRARI
E DEI PERITI AGRARI LIBERI
(del Per. Agr. Dott. Giancarlo Moretti)


NEWSLETTER n.1 del 1 settembre 2009



NO ALLA FUSIONE DELLA NOSTRA CASSA CON GEOMETRI E PERITI INDUSTRIALI!


Come tutti i Colleghi sanno il nostro Collegio Nazionale ha deciso (lo ha deciso lui, non la base degli iscritti) di fondere insieme il nostro Albo, con quello dei Geometri e quello dei Periti industriali. E va bene.
Ma il nostro Collegio Nazionale ha deciso anche di fondere la nostra Cassa di previdenza con quella delle altre due categorie.
E qui non va bene. Perché a decidere devono essere gli iscritti: non dimentichiamolo, sono loro i padroni della Cassa di previdenza.
Sono loro che l'hanno creata e la mantengono con i loro soldi.
Io sono contro la fusione perché sarà, per noi Periti agrari, un disastro.
Basta vedere i dati, per capirlo.



GEOMETRI
PERITI INDUSTRIALI

PERITI AGRARI
TOTALE

ISCRITTI
94.486 (84,54%)
14.093 (12,60%)
3.203 (2,86%)
111.782 (100%)
PENSIONATI
24.774 (94,42%)
1.187 (4,53%)
277 (1,05%)
26.238 (100%)
PATRIMONIO €
1.628.549.429 (74,35%)
498.000.000 (22,75%)
63.319.927 (2,90%)
2.189.869.356 (100%)
BILANCIO 2008
(mobiliare)
-0,82%
-1,24%
+4,38%
Noi Periti agrari abbiamo chiuso il nostro bilancio 2008, un anno difficile, con un brillante risultato +4,38%.
Perché mai dovremmo mischiare i nostri soldi con chi, gestendo patrimoni 25 volte superiori, ha chiuso un bilancio in negativo? Per chiudere in negativo anche noi?
E poi ancora, ma noi, con i nostri miseri 3.200 iscritti, cosa mai conteremo in una nuova Cassa di 110.000 persone?
Meglio dunque continuare a gestire in autonomia la nostra Cassa, che sarà piccola ma, come i dati dimostrano, non è seconda a nessuno.

COMMENTO di Pm. Tiraboschi

Il Consiglio Nazionale dei Periti Agrari (CNPA), dopo ripetute sollecitazioni, finalmente ha inviato ai Collegi Provinciali, un documento, che poi è solo una proposta di legge di delega al governo per " l'istituzione dell'Ordine dei Tecnici Laureati per L'Ingegneri ( geometri+periti industriali+periti agrari).
Una proposta che, consigliamo di leggere, generica priva di una progettualità articolata che affossa definitivamente la nostra categoria....un SUICIDIO.
In tre articoletti si stravolge la nostra " Vita professionale" senza dire in termini progettuali cosa verra fatto e come verranno concretizzati tutti i passaggi di unificazione perché il tutto sarà delegato al Governo (punto 2 art.2) dopo aver sentito i Consigli Nazionali. Ecco, noi vorremmo sapere prima cosa diranno i Consigli Nazionali al Governo........non credete che questo sia il minimo di correttezza comportamentale che dovrebbe avere il CNPA !
In sostanza cari amici, con questa proposta il CNPA si prende una delega in bianco ( da noi iscritti) che gira al Governo per la gestione di tutti i processi "unificatori" di Ordini e Casse.
Roma dice, fate la riforma, poi discutiamo i contenuti...troveremo gli accordi e così via...ovviamente gli organismi dirigenti restano in carica fino al completamento della riforma ( forse 3 e/o 5 anni ) e il gioco e fatto, non li mandiamo più a casa...che squallore..che vergogna!
La categoria è esclusa da tutte le decisioni ,da ogni processo costitutivo, formalmente deve accettare le decisioni del CNPA ( che sarà storicamente l'unico responsabile).
Noi ci troveremo lavorati, confezionati, impacchettati e venduti per qualche "posticino" in qualche Consiglio. Questo è quello che sta facendo il Consiglio nazionale e i suoi zerbinati: svendono la Categoria per quattro incarichi !
Questa in sistesi la vergognosa proposta che ci è stata propinata e che pubblichiamo sul Blog, con i rilievi del collega Moretti per quanto riguarda le fusioni delle Casse, che vi invitiamo a leggere con attenzione e a inviare i vostri rilievi al Blog, ai Collegi provinciali , regionale e nazionale.
In aggiunta a quanto sopra ho alcune domande da porre:
- chiedo ai colleghi che erano presenti alla riunioni di Lonato del Garda ( Brescia) se sono soddisfatti degli sviluppi comportamentali del CNPA in merito ai temi e alle richieste che furono presentate in quegli incontri ?
- chiedo al CNPA, come mai solo a fine agosto 2009 è stato approvato il bilancio 2008 del Collegio nazionale e non nei termini civilistici? e il bilancio della Fondazione a che punto è ?
- chiedo al CNPA, se è vero che la sede del Consiglio nazionale è stata perquisita dalla polizia giudiziaria e se è vero il perchè ?
Vogliamo chiarezza e trasparenza, vogliamo sapere per capire, vogliamo che i nostri diritti vengano rispettati.
Un saluto e un augurio a tutti: che i Periti Agrari si facciano sentire.

venerdì 24 luglio 2009

CONSIGLIERI NAZIONALI CI SIETE ?????

Colgo l'occasione degli interventi di alcuni Colleghi a seguito dell'incontro di Lonato del 11 c.m. per fare alcune brevi riflessioni.

- Finalmente si è rotto il ghiaccio. I silenzi e l'assenza della categoria lamentata da alcuni colleghi e giustificazione all'operato del Presidente nazionale è caduta nelle recenti riunioni di Lonato il 13 giugno e l'11 luglio. L'atmosfera è diversa, la categoria c'è con un approccio ai problemi della stessa e al ruolo più partecipato con tanta voglia di chiarezza. In Lombardia a questo processo si lavora da tempo con non poche difficoltà e forti pressioni nel rompere e screditare il Consiglio Regionale ( ne siamo abituati e vaccinati).

- E' vero, l'ipotesi di una eventuale fusione con geometri e periti industriali è da un di tempo che se ne parla, ma sempre in forma embrionale e in termini molto generici ( salvo per gli addetti ai lavori...che però non hanno informato.???). Non è mai stato presentato " UN PROGETTO ORGANICO" da parte del CNPA approvato dallo stesso presentato e inviato ai Collegi Provinciali affinché gli stessi e" LA CATEGORIA" ne prendessero visione per poi pronunciar si nel merito.(Il consigliere nazionale Benanti propose questa metodica al CNPA, ma fu respinta dalla maggioranza dei consiglieri .......dovrebbero spiegare il perchè??.

Quando parlo di un " PROGETTO ORGANICO" intendo una proposta articolata che oltre ad aver verificato i pro e i contro dell'iniziativa, codificasse gli aspetti organizzativi, rappresentativi, gestionali, delle competenze professionali, dell'organizzazione territoriale del nuovo organismo categoriale ecc. Il Presidente Nazionale ( con la presenza di sette consiglieri nazionali) ci ha propinato in quel di Lonato una pesante cronistoria dei fatti, ma nel merito del progetto non ha detto niente, non ha precisato concretamente come verrà realizzato il nuovo ordine ( una gestione pressapochista).

Ancora una volto siamo stati presi in giro, ancora una volta ha prevalso l'arroganza per coprire la forte difficoltà nel confronto con i presenti, con atteggiamenti spesso nervosi e risposte formal-burocratiche. La Categoria non si rappresenta e guida così. Ci vuole chiarezza, preparazione argomentate nei progetti, democraticità partecipativa e soprattutto " UMILTA', SENSIBILITA' E CAPACITA' DI ASCOLTARE. Solo ascoltando e dialogando si trovano " le vie giuste da seguire". Tutto questo non l'ho visto.

- Sull'ipotesi " si dice ormai avanzata" che i periti agrari si uniranno con geometri e periti industriali, personalmente ho delle perplessità e dei timori.
Premesso, come ho detto sopra, che non c'è un " progetto" quindi siamo nel " generico" nella fantasia e soprattutto nella disinformazione, allo stato dei fatti perchè dire " NO":

1) manca un progetto e uno studio di fattibilità dell'iniziativa o quanto meno se c'è è stato visto da pochi ( secondo il mio modesto parere non è stato fatto niente);

2) non si capisce, anche rispetto alle ultime notizie propinateci dal presidente, che collegamento c'è con la riforma Gelmini (recentemente approvata);

3) che interesse abbiamo " professionalmente" ad aggregazioni che non sono strategiche alla nostra identità e alle nostre competenze. Saremmo fagocitati dai numeri dei geometri e periti industriali. La cosa potrebbe essere interessante se fosse " creata una nuova figura professionale" che da un certo momento temporale unificasse le tre professioni ( periti agrari, periti industriali e geometri queste sparire e fondersi per il fututo in una nuova figura . Allo stato attuale mi sembra utopistica l'idea. A monte ci vorrebbe una riforma della scuola in linea con il processo innovativo e in seguito una specifica delle competenze professioanli).

4) l'ipotesi di una aggregazione con agronomi e agrotecnici ( professioni verdi) è mai stata presa " seriamente" in considerazione. E' stato oggetto di disamina con gli ordini e collegi?.
Anche i dottori commercialisti e ragionieri erano su due sponde poi alla fine hanno trovato una soluzione qualificante e intelligente.

5) non è vero che il treno della riforma è lanciato e siamo al punto di non ritorno. Concretamente e formalmente non è stato fatto niente se non qualche "lancio spot" sulla stampa. Di fatto non sanno cosa fare e dove andare. Eh allora pensiamoci bene, cerchiamo di chiarirci le idee e di capire cosa vogliamo e dove vogliamo andare.

6) ultima cosa, perchè poi tanta fretta............non capisco, vorrei che qualcunno mi spiegasse! in particolare i Consiglieri Nazionali che ho visto e sentito poco informati e molto silenziozi, salvo il Consiglire Benanti a cui va dato atto della Sua attiva e propositiva partecipazuione al dibattito.

venerdì 10 luglio 2009

PERITI AGRARI, SALE IL NO ALL'ALBO UNICO.

DI SEGUITO PUBBLICHIAMO L'ARTICOLO " PERITI AGRARI, SALE IL NO ALL'ALBO UNICO" CHE ABBIAMO TROVATO SULLA PRESTIGIOSA TESTATA ECONOMICA DEL CORRIERE DELLA SERA " IL MONDO N. 29 DEL 17/07/2009 A PAG. 61"

Monta la protesta contro il progetto di fusione degli albi dei geometri, periti industriali e periti agrari.
Soprattutto fra questi ultimi, il bresciano BRAGA MARIO, presidente del coordinamento degli ordini della Lombardia ed ex consiglire nazionale, ha orgnanizzato a giugno riunioni di contestazione e altre sono previste a luglio.
Il tentativo è di coinvolgere anche i periti agrari dell'Emilia Romagna.
Nello stesso Consiglio Nazionale, presieduto da Andrea Bottaro, inoltre, si oppongono alla fusione i tre membri ( su 11) LORENZO SALVAN di Rovigo, LORENZO BENANTI di Torino e PAOLO BERTAZZO di Milano.
Secondo i contrari all'albo unico, la base non sarebbe informata e mancano studi di fattibilità. Inoltre, aggregarsi a geometri e periti industriali significherebbe perdere una cassa previdenziale piccola, giovane ( esiste dal 1996) ma considerata solida.
Il progetto di unione, conseguenza delle riforme universitarie che hanno rivisto la formazione e il fututo di alcune categorie professionali, punta a mettere insieme tre albi che oggi iscrivono persone diplomate. L'obbiettivo è creare l'albo dei neo ingegneri tecnici ( contestato da chi è ingegnere tradizionale). le tre categorie avviate alla fusione sanno che da sole, senza ricambio generazionale, non avrebbero un domani.
Molti periti agrari, però, temono di essere schiacciati dai geometri, molto più numerosi. Per affinità professionali preferirebbero unirsi ai colleghi della cosidetta area verde, cioè agrotecnici e dottori agronomi e forestali. i quali, tuttavia, hanno formazione universitaria, storia e previdenza differenti. E di legarsi ai cugini periti non ne vogliono sapere.

( Da " il mondo del 17 luglio 2009 - n. 29)

martedì 7 luglio 2009

PRESIDENTE NAZIONALE E CONSIGLIO NAZIONALE VENGONO A LONATO DEL GARDA A INCONTRARE I CORDINAMENTI E /O CONSIGLI REGIONALI.

A TUTTI I PERITI AGRARI DI BUONA VOLONTA'
( "quando ci si muove si incute rispetto" un detto dei peritiagrariliberi)

DOPO IL GRANDE SUCCESSO DELL'INCONTRO DEL 13 GIUGNO 2009 IN QUEL DI LONATO DEL GARDA (BS) PROMOSSO DAI COORDINAMENTI E CONSIGLI DELLA LOMBARDIA, PIEMONTE, VENETO, FRIULI, TRENTINO ALTO ADIGE E DA 21 COLLEGI PROVINCIALI PRESENTI, DOVE IN UN DOCUMENTO SCRITTO SI RICHIEDEVA UN INCONTRO CON IL CONSIGLIO NAZIONALE DEI PERITI AGRARI IL GIORNO

SABATO 11 LUGLIO 2009 ALLE ORE 9.30

PRESSO L'AGRITURISMO IL ROVERE IN LONATO DEL GARDA (BS) - VIA SAN CIPRIANO 34 - TEL. 030.9120057 - il rovereuno@aliceposta.it


" E' INDETTO L'INCONTRO CON IL PRESIDENTE NAZIONALE E IL CONSIGLIO NAZIONALE"



SULLE TEMATICHE PIU' URGENTI ( riforma delle professioni. fusione con geometri e periti industriali ecc).


SIETE TUTTI INVITATI A PARTECIPARE VI ASPETTIAMO !
E' UNA GRANDE OCCASIONE.



PERITIAGRARILIBERI
Piermaria Tiraboschi

lunedì 29 giugno 2009

MI VIEN .........DA RIDERE ?

Abbiate pazienza, permettemi questa divagazione riflessiva.

E' da tempo ormai che questo "Blog" c'è e i suoi positivi effetti sono sotto gli occhi di tutti.
E' l'unico strumento informativo aperto e democratico che la Categoria dispone e che non sia organico al sistema Presidenziale del Consiglio Nazionale. Certo, c'è anche " il perito agrario" il nostro giornaletto bimestrale sempre in ritardo, che conoscete o per lo meno è auspicabile che in tanti leggiate almeno così vi renderete conto di quanto sia pessimo nella forma e nei contenuti, con notizie scarne poco aggiornate quindi superflue. Al sottoscritto non arriva..che strano ! ( e vi garantisco che sono iscritto) forse, sono stato censurato e cancellato con una matitata rossa. Pazienza ! Dimenticavo " il perito agrario" ci costa circa 120.000 euro ogni anno. C' è poi il sito del Consiglio Nazionale che per le cose che contano ( circolari) devi essere accreditato o persona importante altrimenti fuori dalla porta, Tu iscritto perito agrario chi sei per poter leggere "le cose loro"? Tu non conti niente ,sei ignorante plebaglia.

Ritorno a bomba. Il nostro " BLOG" e dico nostro, perchè tutti vi possono partecipare con i loro commenti, anche " gli anonimi" ha raccolto consensi, suggerimenti, opinioni, umori e emozioni di tanti nostri colleghi che hanno avuto l'onestà intellettuale di qualificarsi con nome e cognome. Altri, purtroppo, hanno operato nell'anonimato e questo è deprimente. Capisco, che temono delle reprimende del " Presidente", ma questi non è un orco, fa il suo mestiere, ovviamente plaude ai fedeli e isola i dissidenti nel cerchio dell'inferno degli esclusi. Tutto normale?
Direi proprio di no. E' un paradosso ma questa è la forza del Consiglio Nazionale che sta proprio in una categoria che non si fa sentire, che partecipa poco, che è abituata ( ad arte) a dare la delega in bianco, che non ha il coraggio di portare avanti le proprie idee in un dibattito costruttivo, giuste o sbagliate che siano, che subisce passivamente il burocrativismo romano.

Tutto deve essere " organico al sistema" come diceva Gramsci, dalla stampa " il perito agrario" che sulle sue pagine non permette confronti di idee e di pensiero ed è l'esposizione sistematica del'idea forte della presidenza ( l'unica giusta e indiscutibile) il resto non conta, perchè il dissenso sarebbe un'oltraggio all'imperatore e ai suoi pretoriani, alla Fondazione che non si sa cosa sia cosa faccia, si sa solo che spende i nostri soldi. E poi sapete qualcosa del bilancio del Collegio Nazionale, della Fondazione, della perquisizione della polizia giudiziaria della " nostra sede del Consiglio Nazionale" e ci sarebbero tante altre " cosine" da dire ma mi fermo qui.

Tutto questo per dire ai nostri " anonimi" del blog, che ci farebbe piacere che ci commentassero queste " cosine" anche in anonimato a noi non dispiacerebbe sapere qualcosa in più.........tutto sommato forse è anche un nostro diritto o no ????. Dai su...metteci la faccia !

Saluti e sorrisi
Pm Tiraboschi

venerdì 26 giugno 2009

FINALMENTE ........LA CATEGORIA SI FA SENTIRE.

C'ero alla riunione.......in quell'angolo del Lago di Garda immerso nel verde e nella pace della natura. L'ideale per un incontro di " alto livello intellettuale" dove tutti ( circa 45 partecipanti) periti agrari presenti in rappresentanza di 5 Regioni e 21 Province hanno potuto con tranquillità, libertà e serenità disquisire su temi importanti che interessano la nostra professione e il nostro futuro, soprattutto dei giovani colleghi.

Un incontro voluto dai periti agrari, aperto, dove la regola è stato il confronto e l'approfondimento di temi come la riforma delle professioni e della scuola, i rapporti tra i consigli regionali, i rapporti e l'operato del consiglio nazionale , dove sono emerse anche " diverse posizioni" ma sempre finalizzate alla ricerca del meglio per il perito agrario.

Un meritato plauso ai contributi " dei magnifici quattro consiglieri nazionali: Benanti,Bertazzo,Salvan e Orsini" che anche se stupiti della partecipazione e dallo spessore degli interventi ( sono abituati a ben altro nel Consiglio Nazionale !) sono stati chiari e propositivi nei loro interventi anche con punte di autocritica in merito alla gestione troppo Presidenziale del C.N. Il loro impegno è stato chiaro e determinato nel ribadire una loro azione più finalizzata nel C.N. a portare avanti le istanze del territorio e promuovendo un maggior al confronto-dibattito del Consiglio nazionale con le realtà territoriali regionali ( che poi è il loro compito istituzionale.......sono i nostri rappresentanti ! ).
Da Ricci a Sandrini, da Braga,Moretti ( nuovi consiglieri Enpaia recentemente eletti),Benanti,Orsini,Bertazzo, Salvan ( consiglieri nazionali),Marsura, Cuter, Caprioli e così via, vi è stato un consenso unanime sulla necessità di rinnovare i rapporti nella categoria e non solo attraverso un dibattito - confronto aperto per essere più incisivi e tempestivi nelle iniziative da proporre ai problemi della categoria per meglio ottimizzare la collaborazione con il Consiglio Nazionale di cui è palese "lo scollamento dalla realtà e dalle aspettative della categoria".
L'incontro non è tato ideato contro qualcuno e/o per creare sterili polemiche, ma sono stati i periti agrari a volerlo ( gli iscritti) per consolidare il nostro ruolo e la nostra presenza per essere parte attiva e propositiva per la categoria nella categoria a livello provinciale, regionale e nazionale.
A Lonato del Lago di Garda il 13 Giugno i rappresentanti di 5 regioni, 21 Province e di circa 5600 periti agrari ( 35% degli iscritti nazionali) una rappresentanza più che considerevole e autorevole, non vuole più dare deleghe in bianco, " vuole che il Consiglio Nazionale e la Presidenza riconosca le realtà Regionali e con esse si confronti per affrontare i temi scottanti della categoria".
Vogliamo un Consiglio Nazionale nel territorio con la categoria, che sappia ascoltare e poi decidere insieme.
Il MESSAGGIO E' CHIARO. L'iniziativa continua nel suo percorso e cercherà di coinvolgere altre Regioni e Province ( questo è un invito) è un processo inarrestabile che trova la sua forza e volontà negli iscritti ed è questo il vero rinnovamento che da tempo il Blog - dei Peritiagrariliberi auspicava e che oggi è realtà.
Buon lavoro.
Pm. Tiraboschi

giovedì 25 giugno 2009

IL DOCUMENTO FINALE DELL'INCONTRO INTERREGIONALE DEL 13. GIUGNO 2009

PROTOCOLLO D’INTENTI

COORDINAMENTI, CONSIGLI REGIONALI dei PERITI AGRARI E PERITI AGRARI LAUREATI DI PIEMONTE/VALLE D’AOSTA E LOMBARDIA, (LA REGIONE FRIULI SI RISERVA DI SOTTOSCRIVERE IL PROTOCOLLO DOPO VALUTAZIONE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI UDINE, LA REGIONE VENETO E’ IN FASE DI COSTITUZIONE DEL’ORGANISMO REGIONALE), E I CONSIGLI PROVINCIALI IN ELENCO ALLEGATO.


DESENZANO DEL GARDA SABATO 13 GIUGNO 2009


I Coordinamenti, i Consigli Regionali dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati di: Piemonte-Valle D’Aosta, Lombardia ed i Collegi Provinciali (elenco sottoscritto allegato), ritengono di promuovere permanentemente occasioni di scambio, approfondimento e comuni riflessioni sui problemi che coinvolgono la nostra categoria, anche al fine di favorire momenti di coordinamento e collaborazione reciproci.

Si ritiene di indicare quale organo di coordinamento i Presidenti di
Coordinamento Interregionale Piemonte-Valle d’Aosta Per Agr Ricci Massimiliano
Consiglio Regionale della Lombardia Per Agr Braga Mario
Presidente Collegio Verona Per Agr Sandrini Elia (provvisorio in attesa di eventuale conferma del Coordinamento Regionale del Veneto, quando istituito)



IMPEGNI ALLEGATI
Si impegna il Presidente del Coordinamento Interregionale Piemonte- Valle D’Aosta, Per Agr Ricci Massimiliano di sondare, verificare la disponibilità del Coordinamento Regionale Emilia Romagna a compartecipare alle iniziative sopra riportate.

Si impegna il Consigliere Nazionale Per Agr Benanti Lorenzo, unitamente ai Consiglieri Nazionali presenti: Per Agr Bertazzo Paolo, Orsini Antonio Angelo, Salvan Lorenzo, di richiedere al Presidente Nazionale i documenti approvati, nonché la documentazione inerente la proposta di costituzione di Albo Unico fra Periti Agrari, Geometri e Periti Industriali.
Tali documenti unitamente ad altri eventuali contributi sulla medesima materia saranno trasmessi ai componenti del presente coordinamento interregionale, al fine di preparare un incontro con il Consiglio Nazionale.

INTRODUZIONE ALL'INCONTRO INTERREGIONALE DEL 13.GIUGNO 2009 IN LONATO DEL GARDA (PROV. DI BRESCIA)

CARISSIMI COLLEGHI, ERO PRESENTE ALL'INCONTRO........DEBBO DIRE CHE E' STATO UN GRANDE SUCCESSO DI PARTECIPAZIONE E DI SPESSORE INTELLETTUALE.
ERANO PRESENTI RAPPRESENTANTI REGIONALI DI VENETO,FRIULI,PIEMONTE, TRENTINO ALTO ADIGE E LOMBARDIA, DI 21 PROVINCIE ( CHE RAPPRESENTANO CIRCA 5.800 ISCRITTI AI COLLEGI PROVINCIALI PARI AL 35% DEL TOTALE DELLA CATEGORIA A LIVELLO NAZIONALE) E QUATTRO CONSIGLIERI NAZIONALI ( Benanti Lorenzo - Piemonte, Salvan Lorenzo - Veneto, Bertazzo Paolo - Lombardia e Orsini Angelo).
Il clima dei lavori è stato contruttivo, propositivo e soprattutto, e questa è la cosa importante, finalizzato a capire come costruire il nostro domani professionale.Tutti hanno potuto parlare liberamente, anche i Consiglieri Nazionali, che unanimi hanno apprezzato l'iniziativa e denunciato la loro difficoltà a livello di Consiglio Nazionale ad essere informati preventivamente dell'iniziative della Presidenza ed a essere propositivi di progettualità per la categoria. Le conclusioni dell'incontro che sono sintetizzate nel " Protocollo d'Intenti " che pubblichiamo su questo Blog mirano proprio a recuperare quel costruttivo confronto-dibattito che è fondamentale per affrontare i problemi della categoria nella loro concretezza e soprattutto progettualità. " Non si può promuovere una categoria senza la categoria" Noi ci siamo.... e questo è il messaggio che alcuni devono capire.....



INTRODUZIONE INCONTRO
INTERREGIONALE 13 GIUGNO 2009
Brescia Agriturismo il ROVERE (LONATO)


Solo per una ragione geografica, mi accingo ad aprire questo rilevante incontro fra i Coordinamenti/Consigli regionali di Piemonte e Valle d’Aosta, Lombardia, e dei Consigli dei Collegi Provinciali del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.
All’incontro sono presenti anche i Consiglieri Nazionali
Bennati Lorenzo – Torino
Bertazzo Paolo – Milano
Salvan Lorenzo - Vicenza
Orsini Angelo - Bergamo
e i neo eletti in seno all’ENPAIA
Moretti Giancarlo ed il sottoscritto.

Vista la particolare ed ampia partecipazione non posso esimermi dal manifestare sentimenti di sincero apprezzamento.

Come tutti sapete questo incontro è stato promosso a più mani, e segue altre iniziative precedentemente organizzate, se pur in forma più circoscritta.

Un incontro che è scaturito da personali e amichevoli scambi di valutazione fra alcuni di noi, è questa, solo questa è la ragione della presenza qui solo di alcune regioni del Nord.
Non sono presenti, come vedete i colleghi della Regione Emilia Romagna.

Io mi auguro che chi ha rapporti, conoscenze dirette possa, nel prossimo futuro, coinvolgere anche questa Regione. L’Emilia Romagna rappresenta una Regione importante per tutta la nostra categoria e per l’intero comparto agricolo e agroindustriale.
Se dovessero emergere considerazioni diverse, fuorvianti o delatorie fatevi carico di rassicurare i nostri colleghi che non vi è mai stata e mai vi sarà, almeno in me, in noi la volontà escludente di nessuno.

Noi esprimiamo, qui, oggi solo la nostra volontà d’essere parte del progetto o di non condividerlo.

Un particolare ringraziamento va pertanto ai Presidenti di Verona (Elia Sandrini) e al Presidente del Coordinamento Piemontese Valdostano(Massimiliano Ricci) per essersi fatti co-promotori di questo appuntamento, insieme ad alcuni Consiglieri Nazionali.

Come avete potuto osservare la ragione del nostro incontrarci è essenzialmente una:
Promuovere momenti di scambio, di comuni riflessioni, di approfondimento fra le rappresentanze, nazionali, regionali e provinciali sui problemi che convulsamente coinvolgono quotidianamente la nostra categoria.

E’ evidente che in questa prima sollecitazione vi è una affermazione chiara, che non discende da tentazioni competitive o peggio ancora da rischi di sovrapposizioni di competenze fra i diversi livelli della rappresentanza della categoria. Sto alludendo alle realtà regionali.

Gli organi della nostra rappresentanza regionale sono, ripeto sono, dentro il contesto di indispensabile unicità dell’interlocuzione con livelli che svolgono funzioni e competenze Costituzionalmente riconosciute.
Le Regioni svolgono funzioni esclusive in materia agricola.

Potremmo dilungarci sui termini, cioè, se definire i nostri organismi regionali Coordinamenti Regionali ,oppure Consiglio Regionali.
Io credo, la Lombardia crede che non sia il “titolo” dell’organismo che ne definisce le competenze ma bensì il ruolo e la funzione che non può e non deve sovrapporsi ai ruoli e alle funzioni del Collegi Provinciali e del Consiglio Nazionale. Tutto qui, nient’altro.

Lasciatemi esprimere una sola osservazione in merito ai riconoscimenti o meno degli organismi regionali da parte del CNPA.

Da ventiduenni, ormai, il tempo passa velocemente, vado persuadendo tutti gli interlocutori che: “noi abbiamo costituito gli organismi regionali, poiché i livelli istituzionali pubblici e privati regionali lo esigono”.

Non è più facoltà del CNPA riconoscerli o misconoscerli, è un obbligo Costituzionale.

Mi tornano alla memoria le affermazioni degli Assessori regionali lombardi (Vercesi e Ruffini) che ci imposero una sola interlocuzione (riportata anche in Leggi regionali). Richiesta oggi ribadita da tutte le direzioni regionali, e contenuta in alcune Delibere di Giunta e Decreti regionali.

Questa richiesta d’interlocuzione so essere di tutte le regioni italiane.
Le eccezioni quando ci sono, sono solo il risultato di qualche tensione, incomprensione, incomunicabilità fra i Collegi, quindi di nostra responsabilità.

Ma vi è un altro motivo a fondamento di questo incontro.
La professione va velocemente evolvendosi e nuove opportunità prestative sembrano affacciarsi all’orizzonte. (noi tutti sappiamo quanto in pochi anni sia stato superato il nostro tariffario).
Nuove prestazioni professionali che in particolare l’Europa chiede siano di qualità.
Nuove e consolidate prestazioni che richiedono Servizi permanenti.

E tonando sul luogo del “delitto” i livelli regionali, ancora ritorna il ruolo legislativo, gestionale della Regione e delle Province (spesso) investite da deleghe operative.
Un ruolo, quello regionale, autonomo ma al tempo stesso inserito nelle dinamiche della Commissione Stato Regioni e nei Tavoli di coordinamento fra le Regioni. Su molti problemi legislativi o applicativi delle norme le Regioni si parlano, dialogano, si raccordano, collaborano.

Noi non possiamo perciò rimanere estranei a queste dinamiche, siamo chiamati ad innestarci in queste nuove dinamiche, pena l’esserne sclusi.

Come avete potuto constatare, declinare ragionamenti, scevri, da strumentalità personali aiuta a volgere lo sguardo verso quel tracciato che dovrebbe caratterizzare la rappresentanza della nostra categoria.
Ed io sono convinto, perché lo sono sempre stato, che dialogare e confrontarsi .. occuparsi cioè concretamente dei problemi della categoria, ci aiuta a compiere qualche passo in avanti lasciando aperti scenari prospettici per i nostri iscritti, maturi e giovani.

Vado pertanto velocemente verso la conclusione per lasciare a Voi tutti la possibilità di esprimere le Vostre legittime considerazioni.

Ed allora, con lo spirito di liberalità che ci appartiene, mi permetto di aprire questo incontro.

… E per favorire un armonico svolgimento degli interventi vi chiedo cortesemente di esprimere Vostre eventuali disponibilità.


Mario Braga - In rappresentanza del Gruppo Interregionale-