venerdì 27 aprile 2012

MEGLIO SOLI CHE MALE ACCOMPAGNATI !

Sarà un detto, ma considerarlo forse non si sbaglia.
Lecito domamdarsi dove vanno o dove andranno i periti agrari ?.
Lecito e urgente è altresì la risposta vista la prossima scadenza del 13 agosto 2012.
Ora, una prima " indicazione" importante è emersa nella recente Assemblea Nazionale dei Presidenti dei Collegi provinciali ( presenti): NO al COGEPAPI; SI' ad altre iptesi da approfondire a breve in particolare l'area dei tecnici verdi  ( verticalizzazione della professione).
Chiarezza una volta tanto  è stata fatta: smentita la sbandierata e falsa posizione bottariana che la quasi totalità dei collegi provinciali era favorevole al Cogepapi.
Come è apparso chiaro durante l'assemblea , l'operazione " aggregazione e/o fusione"  non ha convinto.
Infatti è un'ipotesi lacunosa, strumentale per alcune professioni e suicida per l'attività professionale dei periti agrari. Vediamo sisteticamente qualche perchè:
1. i periti agrari (  sono 16.000 di cui 3000 circa  professionisti) verrebbero a fondersi con 100.000 geometri e 25.000 periti industriali . Rispetto ai 125.000, rappresenteremmo circa il 12,80%.......una piccola parte anzi il niente perchè alla fine che conta sono i numeri e geometri e periti industriali hanno i numeri.
Chi si preoccuperebbe della nostra professione ???
Delle competenze i geometri e periti edili che sono alla ricerca di spazzi professionali.
2. l'ipotesi elaborata ( Gogepapi) precisa che il nuovo consiglio nazionale composto da 11 consiglieri, avrebbe come componenti 2 consiglieri per ogni categoria ( 2 x 3 = 6) i restanti 5 sarebbero eletti in proporzione agli iscritti ( cioè ripartiti tra geometri e periti industriali) che si troverebbero sempre con la maggioranza del consiglio ( 4 + 5 = 9  consiglieri  su 11).
Chi ascolterà i problemi della nostra Categoria ?????  Nessuno o quasi.
3. Chi ha la maggioranza decide. Questo è poco ma sicuro.
Nulla potrà impedire decisioni del consiglio sulle competenze e sull'odinamento ( hanno la maggioranza ) e il gioco è fatto. Ci troveremmo geometri e periti edili con competenze in agricoltura ,ambiente e così via
E' l'eutanasia della nostra professione
4. Fatti i passaggi 1-2 e 3 resta da completare il numero 4 : la fusione delle Casse di Previdenza è la partita è chiusa
Fine della storia ( anche se un pò cruda) di una prestigiosa Categoria e sospresa per i " mamalucchi" che ci hanno creduto.
Se il futuro che si prospetta è questo, sono dell'opinione che è meglio " stare soli" e cercare di consolidare attraverso un maggior attivismo le nostre poszioni  in prospettiva del nuovo che arriva ( lauree triennali) aprendo un confronto con le altre professioni verdi, che non vuol dire " rincorrere ipotetiche fusioni " che qualcuno non vuole, ma costruire " relazioni inter-professionali" che rafforzino competenze e professionalità nei settori a noi più consoni nel rispetto di titoli accademici e competenze. Il tempo, poi, aiuterà a costruire nuovi processi.
Non dimentichiamo che il settore primario, l'agro-industria, l'ambientale e il territorio sono considerati ad alto sviluppo economico nel prossimo fututo. Ecco forse le ragioni ( anche se utilitaristiche) del perchè di tanta attenzione delle altre professioni...........solo i periti agrari non ne sono interessati??????
Forse vale la pena farci un pensierino !.
Ciao a tutti.
Piewrmaria Tiraboschi
pt/2012/gmt/04

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PROFESSIONI NON ORGANIZZATE IN ORDINI E COLLEGI: CAMERA APPROVA IL DISEGNO DI LEGGE CHE PASSA AL SENATO.

Le Commissioni della Camera hanno approvato il disegno di legge " Disposizioni in materia di professioni non organizzate in ordini e collegi" proposte di legge  n. 1934-2077-3131-3488-3917-A.
In sostanza il testo è stato approvato dalla Camera e passato al Senato.
La propettiva è che le professioni " non organizzate" potranno essere legittimate a costituirsi in Associazioni con lo scopo di tutelare l'attività economica , anche organizzata, volta alle prestazioni di servizi o di opere a favore di terzi esercitate abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il concorso di questo. Saranno escluse le attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi e elenchi ai sensi dell'art. 2229 del codice Civile e le attività artigianali, commerciali e di pubblico esercizio disciplinate da specifiche normative.
Le tipologie di professioni cui si riferisce il provvedimento interessa settori primari delle arti, delle scienze, dei servizi alle imprese ( es. amministratori condominiali, consulenti fiscali ecc).
E' forse, un'apertura al sistema anglosassone delle professioni, che avrà risvolti anche sul sistema delle professioni regolamentate.?
Esperienza, professionalità certficate, liberalizzazioni e mercato saranno i cpisaldi del futuro delle professioni che dovranno essere attente e con attenzione guardarsi dai  condizionamenti dettati dalle  imposizioni ordinistiche ( corporativismo).
La normativa, se e quando passerà, sarà anche una novità per le professioni regolementate le quali dovranno misurarsi con  proposizioni più aperte, dinamiche e competitive vicine alle aspettative delle relatà in cui le professioni dovranno operare ( qualità, competitività ecc).
Non basterà più l'ordine e il collegio a garantire " il lavoro" ma liberalizzazioni e mercato saranno il tempio del confronto ?.
Ecco forse, un'altra ragione che ci aiuta a capire che il "Cogepapi" ( bocciato dai paeriti agrari all'assemblea del 20-21 aprile a Roma)  non è la strada maestra per i Periti Agrari, ma la via che ci fara perdere " identità e specificità professionale"  requisiti fondanti del nostro domani professionale.
Forse abbiamo bisogno di guardare oltre, superare dogmatismi culturali ormai arcaici e porci con ottimismo davanti a un futuro professionale che è dinamico e perennemente in evoluzione.......
Forse la riforma delle professioni regolamentate che è attualmente allo studio è già superata e vecchia ??????.
Ciao a tutti
Piermaria Tiraboschi
pt/2012/gmt/04

giovedì 26 aprile 2012

LA SVOLTA STORICA DEI PRESIDENTI PROVINCIALI ALL'ASSEMBLEA DEL 20-21 APRILE A ROMA

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21/04/2012  Comunicato  CNPA


Assemblea dei Presidenti - La seconda giornata

Grande soddisfazione da parte di tutti i partecipanti per lo svolgimento dei lavori dell'Assemblea dei Presidenti dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati che si è conclusa oggi.
Alla sessione plenaria conclusiva sono stati presentati: i contenuti del bilancio di previsione per l'anno 2012 e le relazioni dei referenti delle tre Commissioni.
In sintesi queste le proposte di lavoro.
La Commissione informazione ed ufficio stampa ha lavorato sulle ipotesi di forte rinnovamento del sito e della rivista. E, più in generale, sul piano di Comunicazione del CNPA che dovrà elaborare da presentare all'Assemblea Nazionale dei Presidenti. E' stata proposta la costituzione di una Commissione che in due mesi elabori le proposte attuative concrete da sottoporre al CNPA.
La Commissione Organizzazione interna ha elaborato un ordine del giorno approvato all'unanimità dei componenti che contiene precise indicazioni sull'opportunità di costituire (riconoscere) i Consigli interprovinciali, regionali, interregionali, sulla limitazione del numero di mandati dei Consiglieri, la necessità di avere una forte componente professionale all'interno dei Consigli territoriali e nazionale, sulle modalità di elezioni del Consiglio Nazionale. Ha invitato il CNPA a garantire una serie di servizi volti a standardizzare ed ottimizzare le attività dei Collegi Territoriali. Una particolare raccomandazione alla lotta all'abusivismo con l'utilizzo di idonei mezzi.
La Commissione Ordinamento e Professione ha affrontato importantissimi temi. Una lunghissima serie di interventi che hanno spaziato dai percorsi formativi allo scottantissimo tema delle possibili aggregazioni/unioni con altre categorie professionali. La Commissione al termine dei lavori ha invitato il Consiglio Nazionale ad approfondire le questioni relative ai titoli professionalizzanti anche alla luce delle novità introdotte a livello europeo. Ha ribadito l'importanza della partecipazione ai tavoli di studio di ordinamenti e regolamenti legati ai progetti di riforma. Ha auspicato lo sviluppo dei momenti di coinvolgimento, confronto e dialogo con tutte le categorie libero professionali dell'area tecnica. Ha sottolineato l'importanza di favorire un approfondimento sui possibili percorsi volti ad una aggregazione dell'area agricola, alimentare, agro-industriale ed ambientale in un contesto di integrazione di tipo "verticale". Un necessario approfondimento sullo stato del percorso di attuazione del CO.GE.PA.PI. anche alla luce delle norme sui percorsi formativi certificati e dei nuovi scenari relativi alle competenze.
L'Assemblea ha poi proseguito i lavori permettendo a tutti i Collegi presenti di esprimersi in merito alle questioni poste all'ordine del giorno. I temi che hanno trovato maggiori indicazioni sono stati quelli legati alla necessità di riorganizzazione territoriale, maggior assistenza da parte del Consiglio Nazionale in merito agli aspetti gestionali e legali. Ogni rappresentante che è intervenuto ha espresso, tra l'altro un parere sulla opportunità di proseguire o meno la strada di unione degli Albi con Geometri e Periti Industriali (CO.GE.PA.PI). La maggioranza dei presenti ha espresso parere negativo al proseguimento del progetto così come è stato presentato. Molte le indicazioni sulla necessità di trovare un possibile percorso di aggregazione con le professioni dell'area agro-ambientale.
Come da programma al termine dei lavori una breve riflessione del Presidente Benanti che ha ringraziato tutti per la grande prova di maturità e di interesse che questa due giorni ha rappresentato. La categoria ha dimostrato di esserci e di voler partecipare attivamente al processo evolutivo che la riguarda. Anche facendo scelte coraggiose come quella di rivedere al meglio i possibili scenari di aggregazione. Un ringraziamento particolare a tutto lo staff del Consiglio Nazionale che ha permesso che questi due giorni si svolgesse in maniera efficente e coinvolgente.
Adesso si tratta di lavorare per mettere in atto tutte le indicazioni emerse nel corso dei lavori.

lunedì 23 aprile 2012

ORGOGLIO E FUTURO : IL DOMANI DEI PERITI AGRARI



ASSEMBLEA PRESIDENTI PROVINCIALI

20-21 APRILE 2012 ROMA

Gentilissimi Colleghe Colleghi


Se alzo lo sguardo alla nostra Assemblea Nazionale, se percorro l’intensità di quei due giorni, se ritrovo gli occhi di ogni collega e la loro attenzione non posso che provare un sentimento di profonda emozione.
Volti di Professionisti e di iscritti che sono venuti a Roma per partecipare ai lavori, impegnativi, complessi e proprio per questo appassionanti della nostra assemblea nazionale, testimoniano tutta la nostra storia, per scriverne e viverne una nuova pagina.
Nella nostra assise nazionale, la prima organizzata con il coinvolgimento dei partecipanti, e impostata su tesi precedentemente indicate e documentate, è trasparso da tutti i presenti e da ciascuno, quell’espressione che mi fa affermare che la nostra è una categoria viva, composta di persone che svolgono attività professionale, preparate, di qualità intellettuale, che esprimo una passione civile ….. che sono oneste… oneste e trasparenti, e che amano la loro professione. Se qualcuno è uscito dal seminato, se altri hanno espresso posizioni preconcette, si è trovato in una condizione marginale e ininfluente.
La prima assemblea nazionale del nuovo corso è stata un momento di assoluta novità partecipativa.
E la soddisfazione del bel risultato mi fa affermare che se le nostre radici sono così solide non da meno lo sono anche i nostri “presidi” territoriali. Il nostro “essere” categoria, si fa solido mosaico di servizio alla società, all’economia e alle professioni. Un ruolo e un servizio offerto a tutto il Paese.
Seguendo le tracce della prima assemblea nazionale dei “Periti Agrari e colleghi laureati”, perché tale è stata in quella rappresentanza espressa da Presidenti motivati, ritroviamo alcune proposte e alcuni spunti alla riflessione che dovranno solidificarsi nel principio della “continuità”.
Quando, dopo Roma 2012, qualcuno esterno alla nostra esperienza professionale troverà il tempo per indagare il tracciato della nostra storia, incontrerà esperienze di alta qualità, incontrerà certamente anche queste giornate d’intensa elaborazione.
Ma l’invito, ad un incontro e ad un approfondimento, che rivolgiamo agli altri, non possiamo distrarci e dimenticarci che dobbiamo farlo nostro. Siamo noi che per primi dobbiamo avere la pazienza e l’aspirazione di “riconoscere” i nostri riferimenti, i nostri punti cardine.
Siamo noi che dobbiamo recuperare la consapevolezza di qualità vissute e di esempi da imitare.
Appartiene a Noi il dovere … il dovere, di riconoscere ogni pulsazione, ogni tensione, ogni espressione che generata nel passato si è manifestata nella sala congressuale, perché questo ci renderà “Essere” categoria.
Questa sarà la migliore risposta a quanti ancora si ostinano a vivere dentro la categoria scambiandola per un’arena.
Ma voglio andare avanti, certamente dentro la “terra” ma “oltre” la terra. Quella terra che in troppi chiamano madre e che trattano come serva.
“Essere Categoria” evoca innanzitutto recuperare l’orgoglio d’esserci stati e d’esserci, rivendica una responsabilità e una relazione con la società.
E noi possiamo affermare che siamo e saremo categoria partendo dall’orgoglio che scaturisce dall’aver fatto il nostro dovere e di non aver indietreggiato nemmeno nei momenti più annebbiati.
Un orgoglio che ha permesso di non disarmarci e di non consegnare il nostro futuro nelle mani indefinite e sconosciute di strumentalità fini a se stesse.


Un orgoglio che ha sostenuto coloro che ancor oggi mantengono presidi difficili nelle nostre Province ed in ogni Comune della nostra amata e giovane Italia.
Presidi vissuti con spirito di trasparente volontariato.
Oggi, però il tempo è grave e interroga ogni alveolo della società, ogni cittadino, ogni realtà strutturata e associata. Interroga anche Noi.
Come Don Abbondio siamo di fronte ad un bivio e forse nella convulsione e nella confusione attuali troppi “bravi” ci consigliano cosa fare e dove andare.
Un bivio che, però, rischia di diventare un ossimoro geografico.
L’assemblea nazionale non ha certamente contribuito a dipanare alcuni aspetti del processo riformatore, ma ha avuto il merito di aver posto “la domanda” sul nostro futuro.
Una domanda posta senza enfasi, senza indicazioni o soluzioni precostituite, cercando di offrire, anche, alcuni strumenti di riflessione di approfondimento.
Il risultato finale è passato così in secondo ordine. Che abbia vinto di poco il “no” al COGEPAPI, non significa l’abbandono di quella opzione, almeno così la leggo io.
Significa che, in tempo stretti, le dovremo valutare tutte.
Una responsabilità certamente gravosa che dovrà coinvolgere tutti i livelli della categoria in un approfondimento particolare, in uno sforzo certamente particolarmente impegnativo.
Del resto non possiamo delegare ad altri la tutela e la valorizzazione delle nostre qualità professionali.
Lorenzo Benanti, il nostro nuovo Presidente, come un timoniere ha trasmesso questa pacata, serena, ma altrettanto forte e determinata consapevolezza.
Siamo consapevoli che stiamo attraversando un tempo in cui i Governi ci costringono ad una rincorsa per raggiungere la meta della riforma, o meglio delle riforme.
Troppe volte il termine “riforma” viene però strattonato, strappato rendendolo funzionale solo a chi lo enuncia.
Un pò come i fogli dei giornali che i poveri utilizzano per ripararsi dal freddo dell’inverno.
Non essendoci nulla di nuovo sotto il sole, lasciatemi allora citare Macchiavelli, affinché sia chiaro che nulla è assoluto e nulla è scontato quando si vuole cambiare.
“E debbasi considerare, come non è cosa più difficile a trattare, né più dubbia a riuscire, né più pericolosa a maneggiare, che farsi capo di introdurre nuovi ordini.
Perché l’introduttore ha per nemici tutti quelli che delli ordini vecchi fanno bene, et ha tepidi defensori tutti quelli che delli ordini nuovi farebbero bene. La quale tepidezza nasce, parte per paura delli avversarii, che hanno le leggi dal canto loro, parte dalla incredulità delli uomini; li quali non credono in verità le cose nuove, se non ne veggono nata una ferma esperienza. Donde nasce che, qualunque volta quelli che sono inimici hanno occasione di assaltare, lo fanno partigianamente, e quelli altri defendano tepidamente; in modo che insieme con loro si periclita.” (si corre un rischio) –
Ciò che le istituzioni ci propongono come panacea dei problemi dell’Italia, altro non è che il rifugiarsi in qualche anfratto per non sentire il battito della grandine sulle mani. I veri nodi rimangono in un archivio …inevasi.
Ci viene proposto di riformarci.
Rispondiamo: “Siamo qui, siamo pronti, anche applicando coerentemente codici etici e deontologici. Siamo pronti a scriverli e ad “applicarli” a tutti. L’Assemblea è stata unanime.
Siamo pronti a riformarci chiedendo al Paese di riformarsi, soprattutto in quella struttura istituzionale ormai in deficit di credibilità.
Ci viene chiesto di aprirci:
Rispondiamo: “Siamo aperti molto più dei monopoli mimetizzati di altre realtà rappresentative e organizzate. Quanti interventi ho/abbiamo ascoltato durante i lavori della Commissione I° su questo tema.
Il nostro terreno da coltivare sembra proprio quello della lotta alla mimetizzazione delle prestazioni professionali in uffici non professionali.
Certo il nostro esercito è pari a poco meno di 17.000 iscritti, e solo poco più di tremila esercitano. Di questi il 40 % versa alla nostra Cassa i contributi: soggettivo e integrativo, minimi. Ma l’orgoglio di una qualità riconosciuta ha fatto esclamare a molti che “non abbiamo paura” di nessuna concorrenza con le altre categorie intellettuali. Sia che siano più numerose, sia che rivendichino livelli di competenza maggiori.
Non abbiamo paura nemmeno di affrontare la sfida riformista del sistema dei servizi e delle prestazioni all’agricoltura, che vedono le organizzazioni agricole arroccate in una strenua, antistorica e forse illegittima difesa delle loro prerogative.
Questo Governo e il Parlamento, oltre delle riforme delle libere professioni sarebbe opportuno che si occupino, concretamente anche delle prestazioni professionali, del rispetto dei principi di libera concorrenza. Allora, solo allora, ci troveranno pronti ad accompagnare questo irrinviabile processo di cambiamento.
Certamente assisteremo ad una accelerazione dello sviluppo del settore rurale ”. Sfido qualsiasi economista a quantificare il risparmio del sistema Italia con l’attuazione della riforma della nostra professione.
Sfido qualsiasi economista a calcolare, invece, i benefici del comparto agricolo e di tutta la filiera, se fosse liberalizzato nell’accesso alle prestazioni professionali e ai servizi, svolti anche per il Pubblico.
Davvero di qualità l’intervento, intriso di sollecitazioni, del collega Bagnara sulle nuove competenze che apriranno scenari di nuova professionalità. La sua particolare esperienza in giunta in Provincia a Forlì e a Bruxelles gli permette certamente d’avere una “scenografia” ampia delle prospettive future del sistema agricolo e di tutto quanto vi sta “dentro”Ci chiedono di formarci.
Rispondiamo che non abbiamo bisogno di scomodare il Libro Bianco di Èdith Cresson, né di scrivere nuovi libri Bianchi e Verdi della Comunità Europea. Noi viviamo quotidianamente in un contesto di aggiornamento e siamo immersi in un processo di formazione e aggiornamento continui, più di qualsiasi altra categoria intellettuale. La professionalizzazione e la formazione continua è stata oggetto d’interevento non solo nelle Commissioni, ma anche da parte di alcuni rappresentanti degli Ordini e dei Collegi che hanno voluto riconoscerci come “interlocutori”. (Agronomi, Agrotecnici, Geometri, Periti Industriali, Ingeneri, Tecnologi Alimentari)
I percorsi formativi! Li ufficializzeremo attraverso modelli riconosciuti anche dai Ministeri competenti. Li attueremo riformando il nostro strumento operativo … Una Nuova Fondazione?
Ci spiegano che le Tariffe sono uno strumento giurassico. Una sorte di piombo alle caviglie dello sviluppo.
Noi rispondiamo che le nostre tariffe, i nostri compensi… il denaro che ci spetta per la qualità della prestazione che offriamo, sono talmente ancorate al contesto in cui vengono proposte che ogni comparazione con altre categorie si ammala di ittero.
Le nostre parcelle per le qualità prestative che offriamo, forse, dovrebbero essere riviste al rialzo. Lo ha detto qualcuno.
Il segno meno sulle nostre fatture non esiste. Esiste solo il segno rosa, cioè il segno di coloro che faticano a pagare. Pochi invece sono gli insoluti. Prova ne è che non ho mai visto scorrere fiumi di sudore nei Consigli Provinciali per liquidare le parcelle.
Siamo sollecitati a fonderci, unirci. La domanda per qualche attimo sembrava assumere la centralità della scena.
Dopo un confronto in sede di Commissione, durato fino all’espulsione dalla sede congressuale, (era l’ora della chiusura), la mattina seguente, nella fase conclusiva, si è arricchito di una verifica nominale e motivata.
L’ha richiesta il Presidente, forse per rispondere alle precise domande poste il giorno prima dai presidenti Jogna, Savoldi, Orlandi e l’intervento galleggiante del rappresentante degli agronomi.
Ne è uscito un risultato pari a 23 collegi favorevoli al COGEPAPI, 28 favorevoli ad altra aggregazione o ad altro percorso di valorizzazione della nostra categoria e 8 Collegi propensi ad indagare meglio le varie ipotesi.
Ma davvero questo Paese chiede la semplificazione del sistema rappresentativo delle professioni intellettuali?
Non ho mai incontrato una sola signora o un signore per strada che lo chiedesse.
Davvero questo determinerà coesioni e forze rappresentative più elevate?
Davvero le riforme del sistema scolastico universitario ci portano in questa direzione?
Davvero la politica chiede queste vaste rappresentanze?
Su questo tema la letteratura ordinistica è talmente ricca che, dopo aver letto i documenti di altri Ordini e Collegi, debbo confessare, non ho ancora recuperato la ragione rafforzante il processo di fusione delle professioni intellettuali.
Anche il vivace e rispettoso dibattito della nostra assemblea ne è la riprova. A tratti, sono apparse posizioni che avevano il sapore di una qualche approssimazione, anche questo ci sta. Altri pur avendo una convinzione hanno richiesto un ulteriore approfondimento.
Da parte mia ho imparato che due a tre debolezze non fanno una forza. Due competitori non arriveranno mai insieme al traguardo.
Che un arbusto che nasce ai piedi di un albero faticherà a raggiungere la luce del sole.
Ma, altresì, ho imparato che tenendosi per mano si può andare lontano. Ma se la mani sono quelle di un’antistorica difesa delle proprie prerogative, che strattona all’indietro, non si va da nessuna parte. Oppure se qualcuno ritiene di tirarci in direzione a noi improprie, si rischia di perdere terreno.
E davanti agli occhi si dischiudono scenari diversi: COGEPAPI, professioni del territorio, ovvero agricole… o meglio verdi? Rimanere quello che siamo ed allungare la nostra mano.
Quale strada intraprendere? Innanzitutto so quali strade non intraprendere: “Le scorciatoie”.
Non credo alle fusioni a freddo o a miscellanee senza collanti.
In altri termini, potremmo fonderci in COGEPAPI, costituirci in Professioni Tecniche Agricole, oppure rimanere quello che siamo, una grande categoria funzionale ad un comparto e al Paese. Rimettendo, però, in moto la nostra categoria. L’unica cosa da non fare è rimanere fermi…
Si può pensare persino che potremmo percorrere tutte e tre le strade insieme ma .. “pregiudizialmente bisogna “essere”. Per una categoria… per noi …. questo significa “avere memoria del futuro piuttosto che rimpianto del passato”…
Nel frattempo
E per “essere” c’è bisogno di storia ed un di più di freschezza. Maria Grazia, (Passarelli) scherzando, mi diceva che a cinquant’anni non si dovrebbe essere ricandidabili. La Commissione ha sancito il principio del limite dei mandati. Lo diciamo da anni. Abbiamo appena vissuto un cambio sofferto di presidenza, dopo soli vent’anni, più sei, di continuità. Ma ha sancito anche il principio che le cariche dei Collegi siano ricoperte da iscritti alla Cassa, ovviamente con partita IVA. Va da se che i Piccoli dovranno crescere ascoltando la forte sollecitazione di Giulia (Parri).
I “servizi” agli iscritti
In assemblea ho avvertito tutta la vivacità delle donne. Certamente miglioriamo anche grazie a loro.
Ma parlando di aggregazioni all’orizzonte sono comparse altre figure. Quelle che abbiamo perso e trascurato e alcune nuove che da poco si sono affacciate sulla scena. Gloria (Gariboldi) e Mollica hanno recuperato una memoria perduta … gli Enologi.
Sembra che ci vogliano imporre la fusione della nostra Cassa con altre.
Al Governo rispondiamo: “le soluzioni alla difficoltà del welfare non le si risolveranno accattonando qualche briciola sotto la tavola.
Se qualcuno vuole buoni esempi ci imitino e riformino la previdenza sgombrandola da quel condominio pubblico pericolante.
Noi nel frattempo cerchiamo di cementare le risorse dei nostri colleghi, affinché le ritrovino quando il tempo chiamerà ad un meritato traguardo… la pensione. Mimmo (Giannotta) ci ha confortato con dati certi. La nostra cassa ha una sostenibilità di cinquant’anni.
Cassa e Collegio devono essere i due pilastri della nostra casa comune: la professione.
Il Governo ed il Parlamento, Le Regioni “ci chiedono”…. e noi dobbiamo rivendicare una maggiore attenzione. Ci chiedono… e noi chiediamo loro perché siamo e vogliamo essere soggetti coprotagonisti della vita del nostro Paese.
Siamo soggetti, non propaggini sociali.
Siamo attori non comparse.
Non siamo ne utili idioti, ne servi sciocchi, di nessuno.
Siamo professionisti.
Ed infine.
Qualcuno richiama percorsi e idee come fossero verità assolute.
Rispondiamo che le complessità non trovano la migliore soluzione in decisioni preordinate, preconfezionate e precotte.
Le soluzioni migliori si generano dall’impegno di tutti.
Questo impone un maggiore impegno all’ascolto di tutti e una maggiore disponibilità ad addentrarsi nel merito delle questioni.
Noi oggi, abbiamo partecipato ad uno straordinario appuntamento – congratulandoci con il nostro rinnovato CNPA (Bravi) - dimostrando che al nostro capezzale e bene che non si fermi nessuno e che a noi si avvicini solo chi riconoscendoci intende percorre con noi un qualche tratto di strada.
Mario Braga

martedì 17 aprile 2012

Considerazioni e pensieri.......di Braga alle " picciolate" di Calcagnile !!!

Manerbio 16-04-12


A Consigliere Nazionale
Per Agr Calcagnile Mario


Collegi Provinciali dei Periti Agrari  e Periti Agrari Laureati


Al CNPA


Oggetto: Considerazioni in merito ai pensieri in libertà del Consigliere Nazionale Per Agr Calcagnile


Gentile Collega
mi permetta di unirmi a Lei nell’esprimere qualche considerazione in libertà.
Lo faccio prendendo spunto dalla sua missiva, che inviatami dal Mio Collegio, mi coinvolge direttamente. Certamente Lei sa che anch’io mi sono adoperato affinché i candidati si presentassero agli elettori con “qualche idea, qualche proposta”.
E mi addentro così nelle Sue esternazioni, che le confesso mi hanno preso un poco alla sprovvista.
Si ha capito bene, alla sprovvista.
Incomincio dalla Rivista. In quel passato da Lei condiviso e compartecipato, ovvero, convissuto, vista la “notevole disponibilità …. censurante” della nostra rivista ad ospitare contributi, proposte interventi di tutti, anche dialettici, da tempo in molti ci eravamo affidati a strumenti di dialogo nazionale quali i BLOG, ben due, alle E-Mail e qualche volta anche alle tradizionali lettere, ovviamente riservate e col costo a carico nostro.
Ora, che Lei fosse all’oscuro che tutta l’Italia si stesse interrogando sul futuro della categoria la fa apparire distratto e forse impreparato.
Al Nord, così come lo definisce Lei tentando di porsi come paladino del Sud, incontri regionali, interregionali, interprovinciali si sono susseguiti per un qualche anno dovendo rincorrere anche qualche sgradevole fatto che ci ha coinvolti e che l’ha vista in prima persona paladino della Deontologia professionale. Lo fa anche in questa sua ultima.
A questi incontri, in qualche occasione, ha partecipato anche il Suo ex presidente nazionale e altri Colleghi del CNPA, glielo può certamente confermare.
Il programma (termine impegnativo) che ne è uscito, pur essendo stato “concepito” al Nord è stato scritto a molte mani, anche di colleghi del Sud e del Centro. Certamente è stato condiviso dalla stragrande maggioranza dei Consigli dei Collegi del Nord, del Centro e del Sud. Ovvero del Sud, del Centro e del Nord … Ovvero del Centro, del Sud e del Nord. Scelga l’ordine che più l’aggrada.
Fatto questo che, mi pare, anche Lei abbia colto nel pieno del suo significato.
Ma lo stupore si fa immenso quando con sottile politichese cerca di rimarcare distinzioni, abbandoni, ripudi del testo.
Le posso confermare che ciascuno, nell’assoluto rispetto delle proprie prerogative di coerenza, anche interpretativa, è legittimato ad esprimere quello che vuole.
Quella traccia, quel programma, non è mai stato ne stravolto ne cambiato radicalmente.
I Colleghi che ne hanno seguito la stesura hanno mantenuto fede a principi e linee concordate, condivise e compartecipate da tutti.
Ma in questa mia non voglio affrontare punto per punto cosi ben elencati per dimostrare, lo ripeto, dimostrare, la distanza che esiste fra le sue picconate, più simili a graffiate contro un muro, e lo sforzo, l’impegno, la passione che centinaia di colleghi hanno profuso per il bene della categoria. Forse sbagliando, forse … forse … ma con lo sguardo rivolto alla categoria.
L’esercizio di citare le proposte e mai le cose fatte è esercizio che viene utilizzato dai bambini quando rivolgendosi alla mamma affermano che i compiti li faranno dopo.
Nel merito di quanto da lei riportato ed affermato, anche pubblicamente, anche presso i “suoi” elettori, mi piacerebbe avere un confronto sereno e severo.
Un contraddittorio che possa far affiorare la “serietà” di quanto da Lei affermato o la “poca serietà” di quanto da me obiettato.
Se fosse così certo dell’errore di tutti quei colleghi, avrebbe dovuto fare un’unica cosa, scriverne un altro diverso, meglio dettagliato, con riferimenti concreti, anche in continuità con quanto afferma d’aver fatto.
Ed invece il suo sforzo, che ha il sapore dell’acidità, sembra essere orientato al tentativo di demonizzazione e demolizione fini a se stessi.
Nulla è fatto bene, tutto è sbagliato.
Mi pare di capire che per Lei il bello lo si vede girandosi verso il passato. Molti altri forse la pensano in modo diverso. Se l’è chiesto il perché?
In quel suo periodo di sterilità intellettuale, elaborativa, oggi in recupero, purtroppo solo negativo, avrebbe dovuto girare l’Italia e spiegare a tutti i colleghi qual’era la Sua linea, ovvero la Vostra linea.
Ed invece, ad di la dello sforzo di quelli che impropriamente ha citato, in quanto l’elaborazione, la proposta, è stata approntata dai Coordinamenti, Consigli Regionali e alcuni Collegi Provinciali, la stesura è stata promossa da un “gruppo di colleghi” che hanno inteso sostenere una squadra che dalla ripartizione delle cariche sembra avere avuto ragione, e la sottoscrizione è stata fatta dai candidati.
Mi pare di ricordare che fossero otto. Del Nord, del Centro e del Sud.
Ma l’affermazione che maggiormente m’inquieta è stato sentire citare colleghi che, a suo dire, potrebbero far parte della Cassa percependo più reddito dai gettoni che non dall’attività professionale.
La informo che proprio i colleghi che Lei vorrebbe rappresentare, in quel Sud che vive e subisce condizioni di maggiore difficoltà, che subisce sofferenze maggiori, in molti versano alla Cassa il Minimo. Questo, però, è un elemento che va affrontato per aiutarli a superare le congiunture negative e le condizioni strutturali inadeguate, qualche volta avverse. Quella è non altra è la domanda che, forse, dovrebbe chiedersi ancora oggi ma che avrebbe dovuto chiedersi anche nel mandata passato.
Una domanda che dovrebbe impegnarla a costruire e non a demolire.
Una domanda che dovrebbe impegnarla a “farsi carico e non a scaricare”.
Io a differenza di Lei leggo i dati della mia, nostra categoria, e rispetto le persone, non andando ad indagare su colleghi che meritano d’essere considerate in quel contesto di regole che CI SIAMO DATI e alle quali anche Lei ha dato il suo … assenso.
Salvo non fosse distratto e lo abbia fatto inconsciamente.
Presidente Nazionale, Ufficio di Presidenza, Consiglieri Nazionali e Consiglieri ENPAIA, Revisori dei Conti Nazionali e Sindaco dell’ENPAIA, percepiscono quello che i Consigli hanno deciso di riconoscere alla funzione. orse una qualche osservazione potrebbe essere affrontata partendo dai principi di incompatibilità fra i ruoli.
Valutare la quantità dei contributi versati è principio inapplicabile, inelegante e offensivo, poiché svincolato da qualsiasi principio di competenza e affidabilità
Concludo così invitandoLa a cambiare strumenti di lavoro e oltre al piccone, si munisca di malta e cazzuola.
Girando l’Italia si sarà accorto che ci sono cumuli di buoni mattoni, che potrebbero permetterci di costruire la nostra NUOVA CASA dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati.
E se il progetto della nuova casa ci impegnerà un giorno in più, in un qualche dialogo e confronto, non lo consideri un costo, ma un contributo a tracciare linee più chiare e più condivise, perché quella non sarà la sua abitazione e nemmeno il mio ufficio, ma sarà la casa di tutta la categoria, in cui tutti sapranno di poterla abitare e animare.
Concludo confidando nella Sua disponibilità a qualche vivace incontro nella sua terra pugliese che da sempre porto nel mio cuore, come tutte le terre del Sud.
Saluti
Mario Braga


pt/2012/gmt/04

UN SEGNALE FORTE DI CAMBIAMENTO: 20-21 APRILE A ROMA ASSEMBLEA NAZIONALE APERTA AL CONFRONTO PER IL NOSTRO DOMANI.

Al di là di qualche sterila polemica millantatrice, provocata ovviamente ad arte dagli esodati , c'è fortunamente chi in pochi giorni ha messo in cantiere l'Assemblea Nazionale dei Presidenti Provinciali e delegati per il 20-21 Aprile in Roma.
Un momento d'incontro della Categoria che non ha precedenti nella storia dei periti agrari perchè nuova nella sua formulazione:
- è un incontro aperto al confronto;
- è un incontro di lavoro dove attraverso dei gruppi di lavoro ( n. 3) si cercherà di costruire le linee guida per il nostro prossimo futuro.
Il nuovo CNPA ha sostituito alla solita auto-referenziale e inutile assemblea annuale un momento di incontro dove saranno i rappresentanti territoriali provinciali e regionali degli scritti ha parlare e proporre pensieri e idee programmatiche.
I gruppi di lavoro ( come anticipato dalla documentazione trasmessa ai Collegi Provinciali) si incentreranno su tre temi prioritari:


- Gruppo primo: ordinamento e professione;
- Gruppo secondo: organizzazione interna della categoria
- Gruppo terzo: comunicazione  e ufficio stampa.


Sono i temi centrali che sono stati oggetto di ampia discussione nella fase pre-elettorale e che sono sfociati nel " programma dei rinnovatori" e che domani la categoria dovrà riempire di contenuti operativi concreti per l'attuazione ( riforma delle professioni è urgentissimo !!!!).
L'iniziativa è innovativa e complessa per il taglio netto di cambiamento radicale che vuole dare con la passata gestione prospettando un modo nuovo di relazionarci dove sono gli iscritti direttamente o attraverso i loro rappresentanti territoriali il motore della'attività ordinistica.
La complessità e la delicatezza del momento ha la necessità che ci sia  massima disponibilità e partecipazione; corona infatti le aspettative di tanti di noi ,che per anni si sono battuti contro il " veccho sistema bottariano" complice della caduta di credibilità, visibilità  e aspettaive professionali della nostra Categoria.
Mi augoro che ci siano tanti "giovani colleghe e colleghi" perchè questa, forse, è l'Assemblea della laro svolta professionale per costruire un credibile futuro di lavoro.
Auguri di buon lavoro e successo.
Ciao a tutti
Piermaria Tiraboschi


pt/2012/gmt/04

mercoledì 11 aprile 2012

L'ANGOSCIA DEI SILENZI PASSATI ! di Cicillo Catuzzo.

Alcune menti di illustri colleghi sono perseguitate dall'angoscia dei silenzi passati, dal venir meno del loro agire, dalla psicosi di protagonismo.
Momenti duri da sopportare.Bocconi amari ingoiati nelle lugubri riunioni del CNPA , guidate dall'arcigno satrapo che imponeva e decideva senza remore e rispetti per quei poveri affiliati inermi che tanto avrebbero voluto essere ma che non erano, se non un lento cenno con la mano ai SI' ordinati.
Ecco però, che i momenti cambiano e anche per loro arriva il dono della parola, la voglia di raccontare ( anche se non capiscono), di essere qualcuno finalmente. Ma è tutto un'illusione, pensieri e parole sono sempre del satrapo e ancora una volta sono perseguitati dai silenzi passati e presenti e relegati a essere comparsa di giochi perversi.
Sono miserie che meritano compassione e comprensione nella speranza che prima o poi arrivi quel benedetto momento di auto-stima che aiuta a essere se stessi  e consapevoli che l'odio,il rancore e l'astio non porta lontano e non paga mai.
Che la pace vi aiuti e vi dia conforto.

pt/2012/gmt/04

BASTA FUMO E BALLE: VOGLIAMO FATTI CONCRETI...LA CERTIFICAZIONE DA UN ENTE TERZO DEL BILANCIO ( si cominci dal consuntivo 2011 poi.....)

Il Collegio Nazionale dei Periti Agrari dopo la gestione ventennale bottariana è lo specchio ( purtroppo) dell'Italia: un fallimento sotto tutti i fronti.
Anni di pessima gestione che sono sotto gli occhi degli iscritti e che la Categoria fortunatamente ha colto promuovendo nelle recenti elezioni nazionali il cambiamento della dirigenza. Un atto d'orgoglio e di intensa partecipazione che ha sancito un cambiamento radicale, difficile da gestire per lo stato disastroso in cui versa il CNPA ( e il nuovo consiglio nazionale dovrebbe relazionarne lo stato a tutti gli iscritti) e per l'ostruzionismo della minoranza bottariana in consiglio ( tre consiglieri su 11) capeggiata da Bottaro e dal fedelissimo Calcagnile esecutore materiale delle blasfeme direttive. Questi non si sono mai preccupati della categoria prima ( basta uno sguardo ai risultati !!) immaginate oggi quanto sono astiosi che sono stati messi alla porta " del potere...poverini che sofferenza...|!!.
Ma veniamo alle cose che contona e sulle quali mi interessa sapere come la pensano " i consiglieri ostruzionisti di minoranza" ( detti anche C.O.M.) anche se difficilemnte daranno delle risposte ( in pasato più volte sollecitati non hanno mai risposto.....anzi la regola era segretazione.)
Scusate se ci ritorno ( non è una mia fissa) ma è un sacrosanto principio che deve essere rispettato: la trasparenza sul BILANCIO DI ESERCIZIO DEL CONSIGLIO NAZIONALE in particolare sull'esercizio consuntivo 2011.  Vi dò alcuni dati che fanno riflettere e che dovrebbero incuriosire:

RESIDUI ATTIVI ( Crediti verso i Collegi Provinciali - così è riportato nei bilanci ufficiali)

ANNO         2008             2009                2010
 Euro          885.542,00    633.136,00      476.228,00
( sono le quote degli iscritti non incassate.....provate a rapportali ai numeri di iscritti.. o alle entrate totali di un anno)
Il dato dal 2008 al 2010 ( non conosco quello del 2011) si è quasi dimezzato, ma pari pari , non si riscontra un incremento delle disponibilità finanziarie !!!!!
Ma questi crediti sono stati incassati o/e che rischio di esigibilità hanno ??? Sarebbe interessante saperlo.
Esiste una contabilità documentata, aggiornata e attendibile di questi crediti  ?????
Sig. Consigliere Nazionale Calcagnile vista la sua  " recente solerzia" nell'informare e fare trasparenza, perchè non ci spiega un pochino tutte le cosine del bilancio, magari con dettagliate tabelle e dati, anche perchè se non sbaglio ( e non sbaglio) è da più di cinque anni che è consigliere nazionale quindi dovrebbe essere persona informata o no ??? Su coraggio faccia vedere che va fino in fondo e non guarda in faccia nessuno e aiuti i   colleghi iscritti  ( anche se un pò in ritardo) a capire. Ci contiamo !!!.

Al nuovo Consiglio Nazionale ( coraggio) che dovrà portare a compimento l'iter per l'approvazione del Bilancio Consuntivo 2011 ( gestito dal precedente consiglio nazionale) mi permetto un " piccolissimo consiglio": prima di prendere decisioni formali, fate CERTIFICARE IL BILANCIO CONSUNTIVO 2011 DA UN ENTE TERZO"  così se tutto va bene siamo tutti contenti, altrimenti avanti con la trasparenza e chi ha sbagliato dovrà dare conto nelle sedi opportune.
Il cambiare vuol dire anche questo.
Ciao a tutti
Piermaria Tiraboschi

pt/2012/gmt/04

mercoledì 4 aprile 2012

IL RISVEGLIO ........DAL LETARGO !!!

Carissimi Colleghi, il nostro appuntamento con l'informazione e la trasparenza  non manccherà mai e visto che ci sono alcune news assolviamo al nostro compito con piacere, anche con la collaborazione del noto dott. Cicillo Catuzzo ( fantasista della verde ironia) che dal mese di aprile collabora al Blog.
Abbiamo ricevuto e di seguito pubblichiamo "con alcune note della redazione in rosso"una comunicazione ufficiale trasmessa a tutti i Collegi provinciali epc ai Consiglieri Nazionali da parte del Per. Agr. Mario  Calcagnile noto esponente della corrente bottiana in seno al Consiglio Nazionale ( uomo al di sopra delle parti, non antagonista e recentemente venuto alla ribalta.......prima non si era mai sentito forse  troppo impegnato nel gioco dei peones,  perchè preoccupato per la Categoria)
Di seguito ( in contradditorio) pubblichiamo una sarcastica e ironica " conferenza" del dott. Cicillo Catuzzo che merita, per l'acume e le sottili pensate, un flash di sorridente riflessione.....per chi ne ha voglia.
Ciao a tutti
Piermaria Tiraboschi

Da: calcagnilem@inwind.it [mailto:calcagnilem@inwind.it]
Inviato: martedì 3 aprile 2012 9.33

Oggetto: comunicazioni

Ai collegi Provinciali dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati
e per conoscenza ai Consiglieri Nazionali

Buon giorno,
in ossequio alla tanto reclamata trasparenza ed informazione ritengo opportuno, perché stimolato dalle notizie con mezze verità (quindi anche mezze false) che girano nel Paese dette da qualche collega, dare delle informazioni, anche se sarebbe stato opportuno calare un velo pietoso, su quanto successo nella riunione di Consiglio del 30 marzo 2012. ( n.d.r. Caro Calcagnile... ci sono voluti cimque anni prima che  recipisse " i sani principi della  trasparenza ed informazione; non Le sembra un pò troppo !!!!   Le raccomando non stenda i veli ...per cinque anni non avete fatto altro.)
Prima di tutto occorre ricordare le presenze: dei tanto sicuri della maggioranza su 6 consiglieri erano presenti solo 5, mentre i 5 della minoranza (termini questi coniati non da noi) erano presenti tutti e 5. L'assenza di un collega ha fatto si che se i 5 avessero abbandonato la riunione, il Consiglio non si sarebbe potuto tenere. Solo il senso di responsabilità dei 5 ha permesso che questa avvenisse. Segno di consapevolezza e di apertura alla collaborazione che però non è stata recepita da quella maggioranza, barricata sui numeri, che ha mostrato i limiti per le mancate presenze. E di raffreddori, impegni di lavoro improvvisi, ed altre motivazioni che causeranno assenze giustificate ce ne saranno ancora.
( n.d.r. : ma come, stiamo assistendo ad una rivoluzionaria attività numeraria della matematica pura ????
11 consiglieri  -  3 consiglieri =  a 5 consiglieri di maggiornaza + 5 consiglieri di minoranza con il riporto di 1 ( l'assente).
Mi spiego: i consiglieri presenti alla riunione sono 10. Se 3 escono sbattendo la porta quanti ne restano ???
A voi l'ardua risposta....fatelo con calma non vorrei che sbagliaste.
Comunque ,secondo il mio modesto parere  ne restano /7 ( la minoranza si è rotta 2 restano in consiglio e 3 escono........Calcagnile che casino !!!  era forse meglio restare e lavorare per i periti agrari....siiii.... quelli che pagano la quota per garantire  gettore e  rimborso spese a voi consiglieri nazionali).
 Andiamo avanti: il verbale della precedente riunione presentato (con qualche dubbio su chi lo ha redatto) è risultato incompleto ed infedele, tanto è vero che 4 consiglieri ne hanno chiesto la rettifica e per cui sarà approvato successivamente. Onore a Di Biase che in tanti anni non ha mai avuto di queste contestazioni.
( n.d.r.:cazzo ( scusate l'intercalare) che scoperta...era tutto segretato ( anche la carta igienica...). e poi i messianici non sbagliano mai , .anche se i  terreni, quelli che possono anzi devono  sbagliare, mi danno più fiducia. Sbagliato????
Al secondo punto: nomina dei membri della Fondazione. Dopo una discussione sulle opportunità di mantenere in vita la fondazione, c'è stato accanimento sulla proposta di Benanti riguardo l’allargamento dei componenti passando da 5 a 9, avance fatta senza vere motivazioni. Nonostante si fossero fatte proposte di far permanere a 5 i componenti allargando ad altri 3 esterni territorialmente rappresentativi e si fosse fatto riflettere sull'impatto economico di tale scelta, si è andati alla votazione.
Per la prima volta nella storia del CNPA si è fatto prevalere il voto di chi dirigeva. Normativamente accettabile anche se assolutamente arrogante e, richiamo alla non uscita dei 5 dal Consiglio, collaborativo uguale a zero.
( n.d.r.:QUESTA E' GROSSA ,RIDICOLA........MA LEI  PER CINQUE ANNI DOV'E' STATO SULLA LUNA ?????? LA CONSIGLIATURA GUIDATA DA BOTTARO E' CLASSIFICATA : DISPOSTICA E ARROGANTE - IL DISSENSO CONDANNATO E....NON PRENDA PER IL........)
Occorre chiarire che la politica del precedente Consiglio Nazionale, sia per ciò che attiene Fondazione e sia per la Cassa di Previdenza, riteneva che vi fosse una equa rappresentanza territoriale tra Nord, Centro e Sud. Tanto è vero che nella precedente occasione, è bene ricordare quando la maggioranza era 8 a 3, su proposta dell'allora Presidente Bottaro, all'unanimità, si stipulò un accordo non scritto tra gentiluomini per il quale i Consiglieri Nazionali del Nord, del Centro e del Sud Italia proponessero autonomamente e senza interferenza alcuna, i nominativi che sarebbero stati votati all'unanimità dal Consiglio. Tanto è successo solo in parte anche il 30 marzo scorso allorquando i Consiglieri del nord hanno proposto i loro due nominativi.
Quando il solo rappresentante del Centro Italia; Bottaro, ha proposto i nominativi Benanti del nord ne ha proposti altri due. Fatto contrario all'accordo, non scritto ma ancora valido ed accettato come dimostrato dalla elezione dei due rappresentanti del Nord Italia.
Dopo discussione e aver contestato il mancato rispetto dell'accordo, seppur verbale, come già avvenuto immediatamente prima nella precedente votazione, Bottaro ha abbandonato la seduta invitando a convocarlo quando all'ordine del giorno ci fossero stati punti che, invece delle nomine nei vari comitati e commissioni, interessassero i Periti Agrari.
( n.d.r.: questi non si chiamano accordi....ma spartizioni, inciuci.....ci vogliono persone capaci e che hanno voglia di lavorare caro il mio signor Calcagnile......)
Poco dopo, visto che permaneva lo stato di arroganza di Benanti, ha abbandonato l'aula il sottoscritto e il collega Russo.
(n.d.r.: avete seguito il vs. mentore da bravi scudieri....eravate troppo soli nel consiglio e privi di.......)Abbiamo poi saputo che sono stati designati i nominativi del Centro Italia così come proposti da Bottaro.
A qual pro si è ritenuto di innescare tutto ciò? Mah !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Forse per bruciare qualcuno? Mah !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
( n.d.r.: mi sa che ha prevalso il vs. nervosismo per il potere perso che vi ha consigliato male.....era meglio restare e lavorare avreste evitato una brutta figura.)

Concludo affermando che nessuno della così detta “minoranza” è alla ricerca della contrapposizione, ma che ha solo voglia di lavorare per la Categoria, rifiutando, come già più volte detto, comportamenti incoerenti ed invitando al rispetto delle regole.
Mi corre l’obbligo far presente che di questa comunicazione, venerdì 30 marzo sera, ho avuto modo di avvisare Benanti.
Su altri problemi vi terrò informati. E c’è ancora molto da dire. (nd.r.: su questo sono d'accordo ci sono tante cose da raccontare è  proprio così......IL BILANCIO 2011 SARA' LA PROSSIMA PUNTATA spero che la raccontiate giusta senza veli e mezzi veli  !!!)
Cordiali saluti
Consigliere Per. Agr. Mario Calcagnile

N.B. LE NOTE n.d.r. in rosso sono di Piermaria Tiraboschi.
Ringrzio il Consiglierie nazionale delle informazioni e mi auguro che prosegua nella sua attività trasparente e di informazione...è meglio tardi che mai.
Pm. Tiraboschi





Redazionale del dott. Cicillo Catuzzo

E finalmente venne il giorno in cui i muti parlano, i sordi ascoltano, i lazzaroni lavorano, i servitori diventano padroni e gli stolti rinsaviscono. (lo sguardo e alto e l’orizzonte vasto)

Anche il buon Calcagnile dopo anni di oblio è tornato ad esprimersi e lo ha fatto parlando di maggioranze, imputandole agli altri, oggi, riferendole a se stesso nel passato.
E dopo aver rifiutato una delega, cioè un compito preciso per impegnarsi per la categopria, ed essersi posto a fianco del fu presidente, oggi rivendica il diritto alla partecipazione.
Forse non ha mai ascoltato Gaber.
Ma il bello della “lettera inviata agli italiani”, la sua prima, è che gioca con i consiglieri, di maggioranza e minoranza, come riporta la missiva, come fossero i pallottolieri dei bambini dell’asilo. Forse nel subconscio gli ritorna la memoria di un tempo passato prossimo.
Parla anche a nome di altri quattro, (I paladini portano sempre sulle proprie spalle il peso di altri) chi sono lo sapremo nelle prossime puntate, ma a sbattere la porta, in assenza di vento, sono stati solo in tre. Sbattere la porta per delle candidature non accettate, e solo pochi minuti dopo nominate e stracciarsi le vesti per i temi non affrontati per il bene della categoria, francamente ci sorprende. Ha scoperto ora, forse anche sotto dettatura, consiglio, che i sarti per riparare gli strappi esistono da decenni?
Il nostro estensore continua esprimendosi sull’allargamento della fondazione come fosse il reclutamento per la guerra d’Abissinia e non già invece come un allargamento di nuove, giovani e fresche risorse categoriali.
Ma, ormai sciolte le briglie, il nostro risvegliato consigliere nazionale non si ferma.
E scatta la rivendicazione dell’equa rappresentanza territoriale.
Usiamo il suo Mah… Sarà…. A noi nel passato sembra di aver visto sempre i soliti volti, territorialmente distribuiti ma amichevolmente concentrati. Sui risultati basta percorrere i viottoli delle nostre montagne, colline e pianure per incontrare professionisti in cerca “d’attenzione”.
E che bello sentire che Bottaro ancora propone nomi e che il disponibile Calcagnile approva.
........Ma la cascata si fa impietosa quando si auto-cita come un vecchio Popolare che abbandonando l’aula risale il colle Aventino. Tutto per il bene della categoria.
E alla fine evoca che la così detta “minoranza” non è alla ricerca della contrapposizione.
Siamo sicuri che essendo uomo tutto d’un pezzo e sempre fedele non possono esserci dubbi sull’interpretazione della sua legittima richiesta di attenzione ai Periti Agrari, soprattutto se abbandona l’aula e chi rimane delibera proprio i nomi che la stessa, cosi detta “minoranza”, aveva proposto.
Certamente non l’ha abbandonata da solo ma accompagnato anche dal Buon Russo. Almeno in lui un pizzico di riconoscenza lo si può anche capire (i voti sardi sono un dono di un contratto benedetto). Ovvero visto che sarà la prima e forse l’unica sua esperienza nazionale un po’ di più di autonomia gli farebbe fare una migliore figura.
Il nostro “ringiovanito” Consigliere certamente ha catturato il termine contrapposizione non avendo trovato nella sua cesta lessicale quella della sovrapposizione e della sostituzione.
Be, sentire citare le regole da parte di coloro che nemmeno hanno ritenuto di applicare a se stessi il Codice Deontologico e che le regole le hanno addomesticate “anche” negli ultimi sei mesi (leggasi elezioni) fa davvero rabbrividire.
L’applicazione delle regole degli ultimi vent’anni le lasciamo agli esperti di letture storiografiche.
Se questi signori vogliono occuparsi della categoria e non delle nomine, nemmeno di quelle da loro proposte, bisogna chiedersi perché si sono risvegliati dal letargo dopo questo lungo inverno della categoria., durato più di vent’anni.
Ah dimenticavamo che per qualcuno il COGEPAPI era come il marsupio dei canguri, non avrebbero sofferto il freddo … del giudizio elettorale, se fosse arrivato per tempo. Ma il tempo qualche volta e patrigno.
Noi periferici al di la della sibillina domanda pre pasquale: “a qual pro si è ritenuto di innescare tutto ciò? …riteniamo che la miccia è talmente lunga che forse qualcuno dovrebbe cercare nelle proprie cantine i barili di polvere che da tempo ha accumulato.
Il resto d’Italia, la stragrande maggioranza, spera in un vero rinnovamento che auspichiamo venga vissuto anche da chi scrive senza sapere bene qual è il suo vero pensiero.
E’ bello infine sentire che ci terrà informati, noi e molti altri lo stiamo facendo da tempo, anche quando Roma taceva o scriveva inutili circolari “interne”, secretava: verbali, indirizzi, fazzoletti, carta igienica, processi, indagini ecc.. Essendo concretamente partecipativi riterremo il contributo del Consigliere Calcagnile certamente utile per aprire una stagione dialettica, sul presente, sul futuro e se non l’ha perso per strada e nella senilità della memoria anche sul passato.
Redazionale del BLOG
Dott. Cicillo Catuzzo -
 2012/gmt/04

domenica 1 aprile 2012

PIMPANTE CONSIGLIO REGIONALE DEI PERITI AGRARI DELLA LOMBARDIA......TANTA VOGLIA DI FARE.

 Convocazione CRPA – (Consiglio Regionale Periti Agrari e Periti Agrari Laureati)
Presso Agriturismo IL BIANCOSPINO Via San Biagio,32 – CASTEGGIO PV
Ordine Del Giorno
Ore 10.00
1. Informativa in merito ai lavori svolti ai Tavoli Tecnici della Regione Lombardia. Illustrazione proposta di un Protocollo d’Intesa con Assessore Regionale all’Agricoltura.
2. Intervento del Segretario Nazionale Paolo Bertazzo sull’avvio dei lavori del Nuovo Consiglio Nazionale.
3. L’occasione è gradita per rivolgere un invito al Nuovo Presidente Nazionale per uno scambio di valutazioni in merito alle priorità e urgenze che la categoria sarà chiamata ad affrontare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. (
4. Elezioni per il rinnovo del Consiglio Nazionale CNPA. Analisi delle osservazioni inviate ai componenti del CRPA dal Presidente del Collegio di Bergamo, il Collega Possenti e della relativa risposta del Presidente del CRPA. La riflessione ci aiuterà anche a valutare i risultati e lo svolgimento delle elezioni.
5. Fissazione data rinnovo CRPA.
6. Varie ed eventuali
All’incontro, come consuetudine e come da Statuto, abbiamo invitato anche il Collega Lombardelli Sergio eletto con il consenso del Collegio di Cremona.
Nella meravigliosa cornice dei vigneti delle colline di Casteggio ( Pavia) l’incontro è stato aperto dal Saluto del Presidente del Collegio di Pavia, Per Agr Gloria Gariboldi Segretario del CRPA che ha presentato il neo Segretario Nazionale, il Collega Paolo Bertazzo.
Il dibattito è entrato subito nel vivo toccando i vati punti dell ' odg:

Punto all’ODG n. 4)
Il Presidente Braga, dopo i ringraziamenti espressi al Collegio di Pavia per aver organizzato e ospitato la riunione del CRPA, informa il CRPA che in una nota pervenuto il 30-03-12 (lettera trasmessa al CRPA) il Collega Possenti ha annunciato che il Collegio di Bergamo si sospenderà dal partecipare agli incontri dello stesso. Pertanto la riflessione che era stata proposta dallo stesso Collega Possenti dovrà essere rinviata a data da destinarsi, verificata l’eventuale disponibilità dello stesso a partecipavi.
Il CRPA manifesta l’amarezza della scelta che è ritenuta immotivata e invita il Collegio di Bergamo a recedere dalla sospensione e dal continuare la sua attiva partecipazione ai lavori del CRPA.
Il Collega Tiraboschi, Tesoriere del CRPA, ha informato che il Collegio di Bergamo non ha versato le quote di partecipazione pregresse evidenziando che la partecipazione esige che tutti i Collegi compartecipino coerentemente al sostegno e funzionamento del CRPA.
Il Collega Pellegatta ha auspicato che nella serenità e correttezza dei comportamenti interni al CRPA il Collegio di Bergamo ritorni ad essere un co-protagonista attivo.
Punto all’ODG n. 1)
il Presidente Braga ha illustrato lo stato dell’arte in merito alle iniziative in corso nell’ambito dei Tavoli Tecnici (Dirigenti Assessorili e i 7 Ordini e Collegi professionali tecnici, esclusi i Periti Industriali) istituiti presso gli assessorati regionali ed in particolare:
Tavolo Direttiva Nitrati – Forte preoccupazione per lì orientamento dimostrato dalla Regione di coinvolgimento unidirezionale delle Organizzazioni Agricole.
Tavolo territorio Grandi opere a difesa del suolo – Dopo la elaborazione delle linee guida per la progettazione delle grandi opere a difesa del suolo, l’Assessore e il Direttore Generale del Territorio, hanno annunciato che intendono proseguire la collaborazione con gli Ordini e ei Collegi Professionali affrontando i temi della riforma della legge regionale 12/05 e 12/06 e per definire le prassi da seguire per gli appalti pubblici.
Il CRPA ha manifestato la propria disponibilità a partecipare attivamente ai lavori di questi Tavoli Tecnici.
Tavolo tecnico per la semplificazione burocratica – continuano gli incontri su temi che attengono alla semplificazione burocratica della SCIA e altre.
Per quanto attiene alla proposta di sottoscrizione di un Protocollo con l’Assessorato Regionale all’Agricoltura, il Presidente Braga ha informato che: “a seguito di un colloquio avuto con l’Assessore De Capitani ha inviato allo stesso una bozza di rotocollo. Siamo in attesa di riscontro.

Punto all’ODG n. 5)
Il Presidente Braga informa che la revisione dello Statuto del CRPA è stato approvato nel mese di settembre 2007, pertanto il rinnovo del CRPA dovrà essere programmato entro la fine del mese di settembre 2012.
Il Consiglio all’unanimità approva.

Punto all’ODG n. 2)
Il Segretario nazionale Bertazzo ha presentato una vasta e articolata relazione in merito ai primi urgenti provvedimenti che il CNPA ha intenso deliberare, pur in un clima di forte contrapposizione con l’ex Presidente Nazionale ( nella recente riunione del consiglio nazionale del 30 marzo Bottaro, Calcagnile e Russo hanno abbandonato l'incontro. (.........i lavori sono proseguiti meglio !!!)
In particolare il CNPA ha in fase avanzata la ricognizione dei bilanci, delle documentazioni attinenti il funzionamento del CNPA. Operazioni queste complesse vista la non collaborazione e l’ostruzionismo messo in atto dall’ex Presidente Nazionale e amici.
Il Segretario Nazionale ha inoltre informato i presenti che il CNPA ha nominato il nuovo Consiglio della Fondazione assegnato due membri al Nord, due al Centro e due al Sud.
Soddisfazione è stata espressa per la conferma della Collega Gariboldi e per la nomina del Presidente del Collegio di Forlì, Bagnara.
Preoccupazione è stata espressa per la nomina di alcuni componenti che mantengono atteggiamenti ostili e non collaborativi con il nuovo CNPA e per la mancata nomina del Collega Orsini di Perugia che per la qualità dei suoi interventi e iniziative aveva favorito un clima di collaborazione e di riflessione in tutta la categoria nazionale.
Tanti gli ineterventi ma uno in particolare  ha colpito, quello del collega Andrea Pelegatta, che ha fatto un accalorato invito a non affossarsi sul passato ma guardare avanti determinati e concreti sulle cose da fare ( siamo d'accordo non perdiamo tempo con i perditempo......)
L'incontro è terminato alle ore 17.
Nota Redazionale