lunedì 28 febbraio 2011

IL BLOG.......VA AVANTI.

TROPPI SONO STATI AMICI E COLLEGHI DI TUTT' ITALIA CON POST ,  E.MAIL CHE MI HANNO TIRATO LE ORECCHIE..........E NON SOLO.



ALLORA ANDIAMO AVANTI.



DICO " ANDIAMO "  PERCHE' CONTO SUL VOSTRO SOSTEGNO E COLLABORAZIONE...



VI ASPETTO.......



CIAO E GRAZIE A TUTTI.


PeritiAgrariLiberi
Piermaria Tiraboschi
pt/2011/gmt/02

sabato 26 febbraio 2011

SUCCESSONE DI PARTECIPANTI E DI CONFRONTI ALL'INCONTRO DI MANTOVA DEI COLLEGI DEL NORD ITALIA

Oggi in Provincia di Mantova c'è stato l'incontro dei Collegi Provinciali, Coordinamenti e/o Consigli Regionali, Consiglieri Nazionali e Consiglieri del Comitato gestore della Cassa del Nord Italia.
Folta la partercipazioni di rappresentati della Categoria ( quattro Consiglieri Nazionali erano presenti) e altresì qualificati gli interventi dei relatori che hanno affrontato i temi di maggior interesse in questo momento per la professione del perito agrario.
Ottima iniziativa del Collegio di Mantova componente di primo piano del Consiglio Regionale Lombardo e positivo il confronto fatto con i rappresentati del territorio ha detto Paolo Bertazzo Consigliere Nazionale. Questo è il lavoro che dobbiamo fare per construire il nostro domani " confrontarci e dialogare sui temi scottanti della Categoria" ha ribadito Mario Braga Presidente del CRPA e componente del Comitato gestore della Cassa.
Il Consiglire Nazionale Salvan ha invitato tutti i presenti ( e gli assenti) nella prima decade di Aprile c.a. a Rovigo per continuare il lavoro avviato 
Complimentissimi al Presidente Isaia Rossi promotore e organizzatore dell'iniziativa.
PeritIAgrariiLiberi
pt/2011/gmt/02

venerdì 25 febbraio 2011

AGROTECNICI...SEMPRE PIU' SVELTI ! PERITI AGRARI SEMPRE MENO SVELTI ?

Abbiamo ricevuto il Comunicato stampa del Consiglio Nazionale degli Agrotecnici sull'autoriforma organizzativa sul territorio con la costituzione delle Federazioni Regionali.
Noi Periti Agrari ( un'autoriforma formale) è  vent'anni che la chiediamo e che  l'aspettiamo...e bravo il nostro CNPA...sempre " meno svelto....." complimenti.


L’ALBO DEGLI AGROTECNICI SI “AUTORIFORMA”: NASCONO


LE FEDERAZIONI REGIONALI


In attesa di una più generale riforma delle professioni il Collegio degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati si “autoriforma” utilizzando i poteri che la legge già gli conferisce.

A scegliere questa strada, visti i ritardi della politica, è il Consiglio Nazionale dell’Albo che ha provveduto a ridisegnare la struttura ordinistica territoriale, istituendo le nuove “Federazioni degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati” che, una per Regione, saranno tutte insediate entro il 31 marzo prossimo.

Ad anticipare questo processo è stata l’Emilia-Romagna, dove la Federazione è stata costituita il 22 gennaio scorso a Bologna, eleggendo a Presidente l’Agr. Stefano Bernardi; ad essa aderiscono tutti i Collegi degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati con sede nel territorio regionale oltreché le strutture di riferimento ordinistiche.

Le prossime “Federazioni” in lista di attesa per essere costituite sono quelle del Piemonte e della Calabria.

Le Federazioni regionali degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati hanno i seguenti compiti:

- promuovere e valorizzare i tecnici liberi professionisti nei territori di competenza;

- coordinare l’attività dei Collegi locali (anche promuovendo esperienze innovative di gestione collettiva delle attività) rappresentandoli nei rapporti con gli organi politici ed amministrativi delle Regioni, sia per i problemi generali della categoria, che per le questioni relative all’esercizio della professione;

- svolgere attività di raccordo fra i Collegi locali e le altre strutture che operano in collegamento con la categoria rappresentata, assumere iniziative su questioni che interessano l’esercizio della professione sia in forma autonoma che con rapporto di impiego;

- raccogliere informazioni, notizie e dati di interesse regionale sulla categoria;

- promuovere e coordinare in ambito regionale le attività di aggiornamento e di formazione tra gli iscritti nell’Albo;

- compiere studi, indagini ed altre attività anche su incarico della pubblica amministrazione.

Le Federazioni risultano quindi dotate di ampia autonomia, ancorché inserite stabilmente nell’ambito ordinistico, e sono finanziate da un contributo che i Collegi provinciali degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati verseranno proporzionalmente al numero dei loro iscritti.

Il Presidente ed i restanti organi durano in carica 3 anni e sono rieleggibili.

Roma, 18 febbraio 2011

Per informazioni su questo comunicato stampa rivolgersi al n. 340/184.99.40

pt/2011/gmt/01

martedì 22 febbraio 2011

IL BLOG CESSA LA SUA ATTIVITA' IL 27/02/2011




CON IL PRESENTE POST INFORMO TUTTI GLI AMICI CHE


 IL GIORNO 27 FEBBRAIO  2011


"  IL BLOG PeritiAgrariLiberi CESSA LA SUA ATTIVITA' "


Nel ringraziare quanti hanno visitato e collaborato alla positiva esperienza, faccio i migliori auguri di buon lavoro.
Cordialmente
Piermaria Tiraboschi

pt/2011/gmt/02

venerdì 18 febbraio 2011

PERITI AGRARI E AGROTECNICI: I PERSONALISMI NON CI INTERESSANO, PROVATE A COLLABORARE PER IL BENE COMUNE????

Periti Agrari e Agrotecnici: prove di una ipotetica collaborazione?
NON SE NE PARLA !
Sono i fatti a dirlo. Ultimo caso.
L'INPS omette nella circolare n. 8 di segnalare periti agrari e agrotecnici per alcune procedure tecniche.
Il Collegio Nazionale degli Agrotecnici tempestivamente interviene con propria comunicazione presso la Presidenza e direzione dell'ente per sanare il disguigo. Tale comunicazione per conoscienza viene trasmessa anche ai Collegi provinciali dei periti agrari di tutt'Italia: non al CNPA.
" Solerzia collaborativa o provocazione"?
Personalemente mi intressa che i problemi vengano affrontati e risolti.
A ragion del vero che ci sia stata una immediata azione da parte degli Agrotecnici nel richiedere una correzione della circolare non lo si può negare anche perchè da parte del CNPA non abbiamo notizie in merito  salvo la recente comunicazione ( Circolare n. 5 del 16.02.c.a.) dove viene precisato l'interessamento  diretto presso L'INPS.
Ma indipendentemente da quanto sopra, mi chiedo e chiedo: e se i due Collegi nazionali dovessero " concertare azioni comuni di tutela delle rispettive categorie" non sarebbe meglio ??
A noi interessa che i problemi vengano risolti con tempestività  il resto è compito della dirigenza pianificare come ( e il come forse potrebbe essere....COLLABORANDO!!!!).
Su....... fate uno sforso e lanciate il Vs. sguardo oltre............
Cordilamente
Piermaria Tiraboschi 




pt/2011/gmt/01

giovedì 17 febbraio 2011

CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA DEI PERITI AGRARI: LINEE DI PROGRAMMA - DIALOGO FRA LE CATEGORIE

Abbiamo ricevuto il documento presentato e discusso alla riunione generale del Consiglio Lombardo dei Periti Agrari tenutasi a Cremona il 22 Gennaio c.a.
Lo pubblichiamo con soddisfazione convinti che sia un positivo contributo alla dialettica e ad una riflessione sulle  prospettive che la Categoria dovrà affrontare nell'immediato futuro.
E' un documento aperto e ricco di alternative sulle quali confrontarci per costruire il nostro domani professionale ed è in particolare  un invito alle giovani e ai  giovani colleghi ad essere protagonisti del loro futuro.
PeritiAgrariLiberi
Piermaria Tiraboschi



DOCUMENTO DEL CRPA

 ( CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDO PERITI AGRARI)

INCONTRO CREMONA 22 GENNAIO 2011

Linee programmatiche CRPA - DIALOGO FRA LE CATEGORIE


Il documento è aperto a tutti contributi, interni ed esterni al CRPA, sempreché vengano espressi nel pieno rispetto dei colleghi e abbiano la finalità di un impegno orientato alla crescita della nostra categoria.


Il documento è stato votato dal CRPA, con il voto contrario del Presidente di Bergamo e con l’astensione dei rappresentanti del Collegio di Cremona. Quest’ultima motivata dal fatto che nella stessa seduta si è sancita l’ufficiale partecipazione del Collegio di Cremona al CRPA.

IL CRPA riunitosi in data 22 gennaio 2011 a Cremona, con voto favorevole delle Province di Brescia, Mantova, Pavia, Como, Milano; voto contrario del Collegio di Bergamo e astensione motivata del Collegio di Cremona. (Astensione dovuta alla richiesta di approfondimento della materia vista il rientro ufficializzato in data odierna nel CRPA), ha approvato il Documento di seguito riportato. Il Documento rappresenta la linea programmatica del CRPA Lombardia ed è aperto ai contributi di Collegi Provinciali della Lombardia, dei colleghi iscritti agli Albi della Lombardia e di tutti i Collegi e Colleghi italiani.

Il CRPA visto il dibattito in essere sulla riforma delle Professioni Intellettuali e del dibattito interno alla nostra categoria, ritiene che:

Qualsiasi, dibattito, confronto, riflessione fra il CNPA, i Consigli Provinciali, i Coordinamenti e i Consigli regionali e gli Iscritti alla categoria debbano svolgersi in un contesto di correttezza garantendo pari opportunità di espressione di pensiero. Ciascuno deve essere in grado di esprimere e comunicare il suo contributo di pensiero attraverso gli organi d’informazione della categoria.

Purtroppo, da lungo tempo, lamentiamo che la gestione nazionale abbia impedito il dibattito interno alla categoria, determinando proposte unilaterali.

Si propone che la categoria faccia un salto di qualità nella fase di dialogo e confronto interno organizzando e promuovendo momenti paritari di confronto sui temi che la coinvolgono. Momenti anche dialettici sempre orientati ad affrontarne e sviscerarne i contenuti. Si dipanerebbero così interventi estemporanei di colleghi che esprimono giudizi fondati su pregiudizi e non sulla valutazione del portato e del valore delle rispettive proposte.

Fra i temi più rilevanti che da tempo coinvolgono la nostra categoria vi è il progetto CoGePaPi. Così come è stata proposta e promossa la proposta CoGePaPi appare forzata e senza elementi di merito sufficienti a valutarne la portata storica. Una riforma che, se approvata, inciderebbe profondamente non solo sui nostri modelli organizzatici ma anche e soprattutto sulle prospettive delle nostre specifiche competenze.

Credere in un processo, in un’idea non è di per se sbagliato, lo è quando questa idea intende affermarsi non con strumenti persuasori, ma con metodi di carsica strumentalità.

Il CRPA e ogni suo componente, anche in termini dialettici, non si è mai sottratto al dibattito sui temi della riforma delle professioni intellettuali.

Non condividiamo, pertanto, il metodo adottato dal CNPA di proseguire sulla presentazione di posizioni unilaterali, marginalizzando, in termini informativi e divulgativi gli altri contributi. (vedi incontri di Lonato e Brescia).

Riteniamo che le affermazioni, spesso riportate sul “Perito Agrario” non corrispondano realmente a quanto viene espresso dai colleghi nelle sedi pubbliche e, pertanto, respingiamo la considerazione che solo una piccola minoranza abbia un pensiero e una linea diversa da quella della maggioranza dei membri del CNPA.

La diversità di pensiero e di proposte assumono valore positivo e propositivo se tutti le considerano un contributo alla crescita e allo sviluppo della categoria. Idee, progetti e proposte devono avere analoga cittadinanza.

Respingiamo con forza l’affermazione e la demonizzazione, divenuta un rituale, del pensiero altrui. Ogni posizione anche contraria al pensiero centrale non può essere licenziata quale demonizzazione di quanti parlano a vanvera (citazione del Perito Agrario). La democrazia è il dovere di chi governa di garantire la voce a chi la voce non può farla sentire. La reciprocità diventa pertanto non solo un principio biblico ma anche e soprattutto etico categoriale.



Respingiamo, altresì la convinzione che le ventilate e mai accertate “minoranze” debbano essere messe in condizioni di convincersi della bontà della fondazione della nuova triplice (CoGePaPi). Il CRPA non capisce perché non si debba valutare una proposta alternativa altrettanto qualitativamente degna d’interesse. Non si capisce, perché, le informazioni sbagliate siano sempre da addossare agli altri e non forse, almeno in parte, in chi ha inteso proporre la costituzione del CoGePaPi.



Se ci fermassimo qui, potremmo considerare queste premesse come il solito elenco di scontati principi generali. Per questo il CRPA intende proporre alcuni schematici punti di riflessione, certo che i colleghi del CNPA e tutti i colleghi italiani possano esprimersi nel merito delle stesse tematiche.



1) Una prima affermazione. Una categoria è forte quando il territorio ne riconosce le qualità. Non sono solo i titoli di studio e/o i percorsi professionalizzanti che rendono il professionista figura riconoscibile dalla società e dalle economie. Basti frequentare, uffici, imprese, realtà organizzate, istituzioni, cioè, basta addentrarsi in realtà operative, BASTA INCONTRARE I NOSTRI COLLEGHI SUL TERRITORIO, per capire che i percorsi professionalizzanti portano molte volte in direzione diverse da quelle intraprese con la scelta scolastica e universitaria o ne vengo ampliati, migliorati. Ne discende e consegue una prima domanda: “A che punto siamo in Italia nella piena e diffusa affermazione della nostra categoria? Cosa è stato fatto in questi ultimi vent’anni per riconoscere giuridicamente e territorialmente le nostre nuove e consolidate qualità professionali?

2) La difesa delle prerogative corporative è ancora valida, così come l’abbiamo vissuta dal dopoguerra ad oggi e in una società che ha attraversato trasformazioni profonde, collocata in un contesto europeo e internazionale? Forse andrebbe recuperato, almeno come contributo al dibattito, quel lavoro promosso dal Collegio di Brescia e sostenuto dalla Fondazione CAB nel 1989. (I° congresso europeo dei tecnici agricoli). Un’amara considerazione: “purtroppo i cestini della nostra categoria sono pieni di buoni pensieri”. Pensare che ancora la nostra sede sia collocata nell’ambito del Ministero di Giustizia ci appare incomprensibile. E se la domanda ha un qualche fondamento: “Quali sono le iniziative che il CNPA ha messo in atto per promuovere la modernizzazione della categoria? Basterà il progetto CoGePaPi, cioè l’unione fra Noi, Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, i Geometri e i Periti Industriali per affermare le funzioni agricole, territoriali e agroindustriali, nostre specifiche?”

3) La nostra identità categoriale può contribuire a costruire in Italia un nuovo modello delle agricolture, dei territori, dell’ambiente e delle agro-industrie? Su questi temi abbiamo letto in questo periodo interessantissimi articoli e prese di posizione di autorevoli esponenti del mondo accademico, economico produttivo, politico nazionale ed europeo. Questi “Osservatori Privilegiati” manifestano la convinzione, che certamente avete visto, che la nostra è una delle rare categorie che ha FUTURO. Se, queste riflessioni, sono già state oggetto di valutazione nel CNPA, allora, insieme, dovremmo spostare l’asse del nostro obiettivo principale, volgendolo verso quelle rivendicazioni che devono riconoscerci pari dignità agli altri attori rappresentativi e di servizi alle imprese e al territorio. Un riconoscimento che dovrebbe aprire spiragli professionali vasti e qualitativamente interessanti. Una categoria moderna, la nostra, che diversamente da altre può e deve crescere. Purtroppo, registriamo che da vent’anni le azioni di tutela e promozione delle nostre prerogative professionali non hanno trovato nel CNPA pieno e convinta condivisione e sostegno. Le azioni del CNPA, anche giudiziarie, sono state in larga parte orientate verso i nostri colleghi.

4) La riforma del sistema scolastico e universitario italiano ha visto una nostra inadeguata e poco considerata partecipazione. Tema questo, che per ragioni professionali dovrebbe stare a cuore al Presidente Nazionale.

Sulle riforme e sulla riforma potremmo dilungarci a lungo, certo è che le lodevoli iniziative locali (convegni, dibattiti, confronti, meeting, riflessioni, tavoli concertativi) sono rimaste nell’ambito dei contributi marginali e non è affiorato, invece, un nuovo modello relazionale tra la nostra categoria e le nostre scuole e le nostre università (fatte salve alcune circoscritte realtà territoriali). Dobbiamo chiederci: “le nostre Scuole possono essere, unitamente alle nostre università i luoghi privilegiati e principali per affermare la nuova professione di Esperto Agricolo? Le riforme si trasformano da opportunità a problemi se le categorie non ne sanno accompagnare la stesura e l’applicazione.

5) Parallelamente alla riforma del sistema scolastico e universitario, in Italia e solo in Italia, stiamo discutendo da almeno vent’anni (insediamento dell’attuale governo della nostra categoria) delle riforme del sistema delle professioni intellettuali. Una sorte di danza sudamericana interminabile. La nostra categoria, in questo ventennio, ha applicato una sola scuola di pensiero: “quella della difesa delle prerogative di funzione pubblica del nostro Collegio”. Marginale e insufficiente è stata l’azione intrapresa per riconoscere i nuovi livelli professionalizzanti da noi raggiunti. Quanto è legato il nostro pensiero ad un modello corporativo ormai relegato fuori dal contesto delle dinamiche sociali? Non ci siamo accorti che una riforma Costituzionale e qualche centinaio di nuove leggi nazionali e regionali hanno, nel frattempo, cambiato lo scenario nel quale operiamo? Oggi siamo ancora lì, nella nostra trincea, a difendere ciò che ormai è superato dall’evidenza del nostro quotidiano esercizio prestativo. L’unica novità legislativa di rilievo di quest’ultimo periodo è stato il riconoscimento di n. 6 Associazioni Intellettuali. Il CRPA ritiene che la nostra categoria debba accasarsi presso il Ministero dell’Agricoltura, in Regione presso l’Assessorato regionale all’Agricoltura e nelle province presso le CCIAA.

6) Nel ritardo delle riforme annunciate, abbiamo messo in atto un sistema di riconoscimento delle prerogative professionali che definirlo una presa in giro è dir poco. I nostri Esami d’abilitazione vanno profondamente rivisti, anche per contribuire ad un significativo risparmio di risorse pubbliche. Questi esami costano e costano cari allo Stato. Forse andrebbe recuperato il lavoro fatto dalla Commissione ad hoc istituita (Lo Murno, Marsura, Braga, Di Biase). Proposta che è stata cestinata dal CNPA. Se siamo fermi a poco più di tremila iscritti alla Cassa forse dovremo aprire una approfondita riflessione rispetto alle nostre politiche categoriali.

7) Vi è poi, una questione strutturale, organizzativa. Conosciamo le obiezioni che scaricano sui territori la debolezze organizzative della categoria. I nostri Collegi sono quello che sono. Con cinquanta, cento iscritti e con bilanci limitati le prospettive sono certamente indebolite, rallentate. Anche a questa obiezione rispondiamo con determinazione che avremmo potuto intraprendere altri modelli organizzativi, anche “pensando” a Collegi Regionali, o comunque alla legittimazione valorizzazioni del Livello Rappresentativo Regionale. (Coordinamenti, Consigli Regionali). Una azione che abbisogna di particolari atti Parlamentari, ma solo di deliberati del CNPA. Da più di vent’anni parliamo di Coordinamenti Provinciali. Vi è pure stata una riforma Costituzionale che ha trasferito le competenze agricole alle Regioni e quelle professionali vengono considerate materie di legislazione concorrente (Art 117 Costituzione Italiana). Il CNPA non ha mai fatto un atto ufficiale per sancirne il riconoscimento. C’è da chiedersi il perché di questo ritardo Costituzionale.

8) E non meno rilevante, crediamo sia il ricambio rappresentativo della categoria. Non servono leggi e norme. Basterebbe, anche in questo caso, un deliberato del Consiglio Nazionale a cui tutti si attengono. Tutte le categorie importanti italiane hanno limite di mandato, così come è stato fissato per i Presidenti delle Province e per i Sindaci dei Comuni.(due mandati consecutivi).

Nella nostra categoria il mandato è a vita.

Un pò di ricambio favorirebbe il risanamento dello spirito conservativo e gestionale della nostra categoria. Ad un inamovibile gestione Nazionale, al contrario abbiamo assistito al periodico ricambio del personale della sede nazionale, di tutto il personale. Nessun Perito Agrario o laureato ricorda una qualsiasi relazione con il nostro personale. (eppure già vent’anni fa venne presentata dal Consigliere Rabbi la proposta d’istituire la Direzione Nazionale). Le risposte del CNPA da te a domande dei Collegi o dei Colleghi devono essere date solo dal Presidente Nazionale. Il CRPA ritiene che il CNPA debba individuare in tempi brevi la figura del Segretario Nazionale che favorisca la continuità gestionale della categoria.

9) E veniamo alla Cassa. Il CRPA ritiene che troppe informazione deformate, sbagliate vengano artatamente diffuse, anche da organismi nazionali. Per questo si ritiene di fare chiarezza.

Noi siamo una Cassa che opera all’interno di altra cassa. (Fondazione E.N.P.A.I.A.) Una Cassa storicamente Madre e Cugina.

Vorremmo ricordare che molti impiegati agricoli, iscritti all’ENPAIA, sono iscritti anche al nostro Albo.

Una Cassa che funziona bene, da tutti riconosciuta, anche dal Ministero del Lavoro e della Corte dei Conti.

Pur in un limitato tempo (quattordici anni dalla sua costituzione), la nostra Cassa, ha dato prova di buoni risultati, superiori a quelli di molte altre;

è ben più sana di molte altre;

meno costosa;

più garantista delle nostre condizioni professionali.

Collocata in un contesto di Casse Amiche. La Casa della Cassa è certamente accogliente e il personale molto gentile, disponibile, qualificato e professionale. Inseguire fantasiose iniziative con Casse che hanno organizzazione, costi e modelli gestionali diversi dai nostri, è ritenuto incomprensibile, fuorviante, sbagliato. Se poi qualcuno pensa che andando con altre casse (in modo federativo ovviamente) dovessimo guadagnare sulla redditività del nostro Montante, ci limitiamo solo a consigliar loro di approfondire la materia previdenziale, soprattutto dei modelli contributivi. E se proprio dovessimo ricercare un diverso accasamento, costretti da qualche malsana e demenziale proposta parlamentare proposta da chissà chi, crediamo che sarebbe naturale chiedere ad ENPAIA la loro eventuale disponibilità ad “accasarci”.

Nella nostra Cassa ci sono i nostri soldi e quelli dei nostri Colleghi e compito della categoria è concorrere a far si che possa operare al meglio, anche perseguendo l’esercizio abusivo della categoria.

Noi siamo chiamati a difendere i risparmi previdenziali di tutti i nostri Colleghi.

Abbiamo un dovere etico e morale: restituire, con qualche rendimento certo, i risparmi che ci sono stati consegnati in gestione e noi siamo chiamati a farlo cercando di operare al meglio, anche attraverso dirette sollecitazioni e collaborazioni.

10) Ed infine vogliamo sottolineare che la collaborazione, il dialogo, il confronto, i tavoli concertativi con altre categorie non sono fattori negativi, anzi.Noi crediamo, perchè ne siamo stati convinti protagonisti anche istituzionali, che la collaborazione con le professioni e fra le professioni intellettuali sia uno dei fattori, forse il principale, caratterizzante una moderna società. Una collaborazione che per il carattere interdisciplinare, che va assumendo la nuova domanda di servizi e prestazioni professionali, dovrà costituirsi e costruirsi con molte, forse tutte le categorie intellettuali, organizzate e no, operanti sul territorio nazionale ed europeo.

Il CRPA ritiene che, in questo contesto, ogni occasione di collaborazione con questa o quella categoria è un fattore positivo e che tale collaborazione vada estesa a tutte le categorie e non debba limitarsi a qualcuna.

Il CRPA ritiene che il CNPA debba riconoscere il ruolo dell’Assemblea Nazionale dei Presidenti, demandando a questa la facoltà di voto deliberativo del Bilancio Preventivo e Consuntivo della categoria. Sarebbe il momento partecipativo e coinvolgente pù rilevante della categoria.

Ritiene altresì che i congressi sono sì importanti, ma se sono organizzati su tesi e assumono carattere deliberante.

Il CRPA è disponibile a confrontarsi con i Colleghi italiani e con il CNPA in ogni occasione in cui venga richiesto.

Conclusioni.

In troppi continuano ad insistere sulla “guerra” che esisterebbe fra  alcuni Collegi, qualche suo rappresentante e il livello di rappresentanza nazionale.


Il CRPA Lombardia ritiene che queste siano forme strumentali utilizzate per deviare e forviare un franco, serio e approfondito dibattito sulle prospettive della nostra categoria.

Il CRPA Lombardia ritiene che ciascuno di noi dovrebbe impegnarsi a far sì che, affrontando i problemi, 17.000 colleghi trovino le stesse opportunità di: Di Biase, Braga, Bertazzo, Vigato, Benanti, Lombardelli, Tiraboschi, Sandrini, Moretti, Taddei, Giannotta, Toscano, Zingarelli, Finiguerra, Orsini. Noi crediamo in una categoria che persegue unita l’unico orizzonte che le appartiene,

valorizzare le competenze dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati.

CRPA Lombardia.

pt/2011/gmt/02





mercoledì 16 febbraio 2011

RINVIATO L'INCONTRO IN LOMBARDIA CON IL PRESIDENTE NAZIONALE.

Come anticipatovi su questo Blog,   il giorno 19/02 c.a.era in programma l'incontro del  Presidente Nazionale con il Consiglio Regionale dei Periti Agrari della Lombardia.
Vi informiamo che lo stesso "non è stato confermato".
PeritiAgrariLiberi
pt/2011/gmt/01

lunedì 14 febbraio 2011

UN GIOVANE COLLEGA DI ROMA RACCONTA LA SUA ESPERIANZA PROFESSIONALE........E LE SUE DIFFICOLTA'.

Da un pò di tempo riceviamo e.mail e/o commenti di colleghi da tutt'Italia che ci raccontano le loro esperienze lavorative/professionali evidenziando le criticità del loro impegno quotidiano.
 Ovviamente, non abbiamo la presunzione di risolvere i problemi, ma abbiamo la convinzione che bisogna parlarne e confrontarci per aprire un circuito informativo che potrebbe portare a sensibilizzare "chi di dovere "a essere più attento alla realtà della categoria e altri colleghi interessati a collaborare nel ricercare eventuali risposte.

Di seguito pubblichiamo la lettera del collega Per. Agr. Albanesi Elvezio di Roma.



Gentilissimo Piermaria


t’invio questa mail che spero possa mettere in luce le difficoltà di un Perito Agrario che ogni giorno si occupa del settore industria,igienico-sanitario e sicurezza nei luoghi di lavoro.Tra le tante competenze professionali e i tanti settori di attività come Periti Agrari da qualche anno ormai sono entrate a far parte della quotidianità del nostro lavoro nuovi settori tra i quali l’igienico-sanitario applicato tramite il Sistema HACCP Reg.CE 852/04 e la sicurezza nei luoghi di lavoro Testo Unico 81/2008.

Il Sistema HACCP per l’industria Alimentare e Agroalimentare,quindi dalla produzione primaria al consumatore finale,non rappresenta solo un sistema di controllo dei punti critici nella produzione, ma è soprattutto uno strumento dinamico per il miglioramento dell'azienda e per una maggiore sicurezza e garanzia della elevata qualità dei prodotti aziendali. Ciò si traduce nella massima difesa del consumatore e nella massima tutela del produttore. L’applicazione del Sistema H.A.C.C.P nell’industria alimentare ha sostanzialmente un obiettivo igienico-sanitario che deve essere conseguito e mantenuto in ogni fase del processo e della filiera: dal conferimento delle materie prime allo stabilimento fino alla commercializzazione finale, il processo deve essere esente da qualsiasi rischio di contaminazione. La garanzia per il conseguimento di tale obiettivo è appunto il Sistema H.A.C.C.P. Con questa procedura vengono valutati i punti critici di controllo che possono compromettere la qualità igienico-sanitaria degli alimenti. Una volta individuati questi punti critici, si deve stabilire una priorità di soluzione e successivamente pianificare gli interventi atti a ridurre il rischio di contaminazione nelle varie fasi del processo. La frequenza delle verifiche dipende della probabilità di rischio; tanto questo è maggiore, più assidui dovranno essere i controlli.Il miglioramento aziendale è un processo in continua evoluzione e mira al raggiungimento della massima qualità a garanzia del consumatore e nel contempo a tutela del produttore.Il punto di forza del sistema H.A.C.C.P. è la dinamicità: il sistema si aggiorna continuamente sia sulle nuove scoperte scientifiche che portano ad un miglioramento della tecnica di produzione,sia attraverso la stesura di nuovi regolamenti comunitari sia attraverso un miglioramento comportamentale del personale che acquisisce e fa propri i principi del sistema stesso.La stessa documentazione che viene prodotta è una garanzia delle procedure adottate e dell’attenzione rivolta in primo luogo alla qualità. Progetto manuali di sicurezza alimentare,quelli di sicurezza nei luoghi di lavoro e mi occupo anche di campionare alimenti,terreni,acque ecc.Ultimamente seguo anche il settore ambientale molto interessante e di nuova introduzione specialmente in alcuni settori. Il mio settore mi porta a collaborare con gli organi ufficiali di competenza come le ASL,Servizi Veterinari, NAS,Tecnici ambientali,Agronomi ecc.Per migliorarmi e per offrire un miglior servizio ai miei clienti sono abbonato alle migliori riviste di settore e a i siti di aggiornamento per le nuove legislazioni in materia di sicurezza alimentare e non.Per il trasporto di campioni e per i prelievi sono dotato di strumenti di precisione alcuni anche tarati presso centri SIT. Collaboro con i migliori laboratori di analisi chimiche,microbiologiche ed agrarie della mia zona accreditati SINAL-ACCREDIA UNI EN ISO 17025:2005,certificazione obbligatoria dei laboratori per le analisi in regime di autocontrollo alimentare.Un problema che a volte mi si pone specialmente con gli organi ufficiali e…CHI SONO I PERITI AGRARI E COSA FANNO ?…AVETE LE COMPETENZE? Ormai penso di aver scordato a quanti ho dovuto dare una risposta nel mio primo anno di lavoro come professionista.

Il settore HACCP come quello della sicurezza rientrano nelle nostre competenze,il tutto è anche stabilito nella formazione continua che cita:

1. Teorie e sistemi di qualità, Haccp

2. Standardizzazione dei sistemi qualità per gli studi professionali e attività di consulenza

3. Certificazione dei sistemi di qualità.

4. Organizzazione del sistema di qualità: teoria e pratica dei sistemi di qualità aziendale

5. Norme in materia di sicurezza e salute dei lavoratori

Legge 28 Marzo 1968 n°434 – Ordinamento della professione di Perito Agrario

a) la consulenza, le stime di consegna e riconsegna, i controlli analitici per i settori di specializzazione (enotecnica,caseari, elaiotecnici, ecc);



Dal Manuale di Agricoltura nello specifico:

Dai Decreti Ministeriali 10.06.1972 – 4.9.1975 e 23.5.1981, si evince inoltre:

1. la determinazione di componenti del terreno, di prodotti agricoli, zootecnici e loro derivati;

2. la consulenza nel settore zootecnico e lattiero caseario con relativi controlli analitici e tecnico-commerciali. I controlli analitici (ben 25) consistono nel prelievo del campione, nel controllo fisico-chimico, zimoscopico e d’alimentazione;

3. la consulenza nel settore vitivinicolo-enologico con relativi controlli analitici (ben 42);

4. la consulenza nel settore olivicolo ed elaiotecnico con relativi controlli organolettici ed analitici;



Ora il dubbio sulle competenze nasce dalla recente e ormai risaputa equipollenza con l’albo degli Agrotecnici:


1. l’art. 3 della legge 27 ottobre 1969, n. 754;

2. dall’art. 197, comma 3, del D. Lgs. 16 aprile 1994, n. 297;

3. "Il diploma rilasciato in esito all'esame di Stato negli istituti professionali, è equipollente a quello che si ottiene presso gli istituti tecnici di analogo indirizzo."

Ti cito ora le loro competenze professionali (quelle degli Agrotecnici) in materia di autocontrollo alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro:

- La predisposizione dei piani di sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 integrato e corretto dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106).

- La predisposizione dei piani di autocontrollo alimentare (HACCP-Hazard Analysis Critical Control Point) - Regolamento CE n. 852/2004 sull'igiene dei prodotti alimentari.

L'iscrizione all'Albo consente inoltre l'automatica acquisizione della qualifica di "alimentarista" e l'esenzione dai corsi regionali di formazione.

- La predisposizione dei piani di sicurezza nei cantieri mobili di lavoro nel settore edilizio (D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 integrato e corretto dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106).

- Ricoprire il ruolo di RSPP (Responsabile dei Servizi di Prevenzione e Protezione dei Lavoratori) e gli ASPP (Addetti ai Servizi di Prevenzione e Protezione dei Lavoratori) e svolgere le relative funzioni.

- Le attività di protezione dell'ambiente (quali, ad esempio, i piani di smaltimento dei fanghi di depurazione,ecc.).

Penso che dovremmo rivedere un po’ la nostra situazione…!!!– Cosa ne pensi e cosa ne pensate cari colleghi…???

Ti voglio sottoporre anche il problema che riguarda i corsi di formazione per alimentaristi:

Regione Toscana: DELIBERAZIONE 21 luglio 2008, n. 559

Indirizzi in materia di formazione degli alimentaristi - Revoca della DGR 1388/2004.

30.7.2008 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 31 – ALLEGATO A

LA FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI IN REGIONE TOSCANA

(in attuazione della L.R. n. 24/2003, art. 2 e dei Regolamenti (CE) N. 852/2004 e 853/2004) – PAG.97

Possono essere docenti dei corsi i soggetti qui di seguito elencati purché in possesso di specifica

esperienza professionale documentata di almeno un anno presso strutture pubbliche e/o private:

- i laureati di 1° o 2° livello in medicina e chirurgia, medicina veterinaria, scienze delle

produzioni animali, scienze agrarie, scienze forestali e ambientali, farmacia, chimica, scienze

biologiche, biotecnologie, scienze e tecnologie alimentari, dietistica, tecniche della prevenzione

nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, tecniche erboristiche, economia e ingegneria della qualità; - i periti agrari e gli agrotecnici relativamente ai corsi riservati agli operatori del settore agricolo.

________________________________________________________________________________________________

Regione Umbria: DELIBERAZIONE REGIONE UMBRIA

N. 1849 DEL 22/12/2008 – Pag.3

Integrazioni e modifiche alla D.G.R. 93/2008 - Linee Guida per la formazione del personale addetto alle imprese alimentari ai sensi dei Regolamenti CE n. 852 e 853/2004. Revisione D.G.R. 246/2001 e D.D. 1915/2003



d) i nominativi dei docenti e degli eventuali tutors: loro qualificazione, con relativo curriculum professionale (i docenti devono essere qualificati in materia di igiene degli alimenti - laureati in materie scientifiche o con diplomi attinenti al settore o con specifiche esperienze professionali);

________________________________________________________________________________________________



Regione Lazio: DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 8 marzo 2002, n. 282. Allegato B

Modalità di vigilanza in caso di autocontrollo. Formazione del personale alimentarista. Valutazione delle cariche microbiche di cui alla D.G.R.L. n. 5575/1998.

1) I corsi di formazione potranno essere svolti dalle Associazioni di categoria o Enti da esse costituiti, da società o studi professionali specializzati in materia, dagli ordini professionali ad indirizzo scientifico-sanitario.

2) I docenti, compresi quelli di cui ai corsi regionali istituiti ai sensi della legge n. 287/1991 e del decreto legislativo n.114/1998, dovranno essere laureati in discipline di tecniche scientifiche, con documentate competenze ed esperienze nel settore;
___________________________________________________________________________________________________________

potrei sicuramente citarti altre gazzette o bollettini ufficiali che ci permettano di essere docenti ma ritengo che queste siano più che sufficienti,non parlando poi del Testo Unico 81/2008 e il dramma per ricevere l’accreditamento per le PMI 818/84.

Per affrontare questo problema ho dovuto ennesivamente rimettere mani al mio portafoglio già disastrato e iscrivermi all’Università Marconi di Roma per poter acquisire nel più breve tempo possibile una Laurea L-25 in Scienze e Tecnologie Agrarie che mi consenta di poter far docenza,nel mentre per tamponare e per offrire un servizio ai miei clienti pago un Biologo professionista per farmi le docenze nei corsi…ora forse incominci a comprendere le mie reali difficoltà.


Ritengo ormai che il settore sia uno di quelli portanti per i tecnici libero-professionisti laddove l’agricoltura produttiva degli anni 70 è ormai definitivamente tramontata,nel settore alimentare si stanno riciclando molte altre figure professionali nonché strutture imprenditoriali,mentre si evidenzia la debolezza dei tecnici liberi professionisti.Molti nostri colleghi lavorano nel mio settore e in tutti riscontro le mie difficoltà e la grande confusione. Nel ringraziarti per avermi messo a disposizione un po’ del tuo tempo e il Blog rimango a disposizione di tutti i colleghi per collaborare e per rendere migliore il nostro settore di competenza ma in particolare la nostra professione…quella del Perito Agrario.


Distinti saluti.

Per.Agr. Albanesi Elvezio


pt/2011/gmt/02
Aginews.info - La Community Agraria ItalianaSupplemento di Tecnici.it - Quotidiano scientifico di informazione tecnica - Anno 4 n° 31 del 14/02/2011

--------------------------------------------------------------------------------
E' necessario uniformare la normativa sulla consulenza aziendale
Misura 114 PSR 2007-2013

La Misura 114 recepita nei PSR-Piani di Sviluppo Rurale 2007-2013 prevede l’erogazione di un contributo a favore delle imprese agricole che utilizzano servizi di consulenza aziendale, erogati da appositi Organismi accreditati dalle Regioni, per ottemperare a una serie di norme obbligatorie in materia di eco-sostenibilità dell’attività agricola e di sicurezza sul lavoro.

Purtroppo, il proliferare delle variegate e complicate procedure di attivazione del SCA-Sistema di Consulenza Aziendale approvate autonomamente dalle Regioni ed il rilevante contenzioso sorto tra le Regioni e gli Ordini professionali dei Dottori Agronomi e Forestali, degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati e dei Medici Veterinari hanno di fatto impedito il decollo della Misura 114, privando gli operatori del mondo agricolo di importanti risorse finanziarie.

Registrando il sostanziale fallimento della Misura 114, a causa della difformità e contraddittorietà delle procedure burocratiche previste nei vari bandi regionali, con un’interrogazione parlamentare rivolta all’attuale Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Giancarlo Galan, l’On. Gianni Mancuso ha richiesto l’adozione di un “unico Regolamento per il riconoscimento degli organismi di consulenza aziendale” e di adeguate procedure atte a “sviluppare anche in Italia un moderno servizio di consulenza aziendale, nel rispetto delle prerogative professionali servite dalle leggi relative agli Albi dei Dottori Agronomi, degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati e dei Medici Veterinari”.

( Sarà un caso ma i Periti Agrari mancano sempre!!!!!!!!)

fonte: http://www.agrotecnici.it/

pt/2011/gmt/02
Aginews.info - La Community Agraria ItalianaSupplemento di Tecnici.it - Quotidiano scientifico di informazione tecnica - Anno 4 n° 31 del 14/02/2011


LIBERALIZZAZIONI - Professioni, le proposte PD

Portare a compimento la riforma organica del sistema delle professioni dopo quindici anni di sterile dibattito parlamentare

Proposte:

1. Modernizzare il ruolo e l’assetto degli Ordini professionali

La modernizzazione è necessaria per qualificare l’esercizio delle professioni, assicurare gli obblighi di corretta e trasparente informazione agli utenti, la concorrenza e la credibilità della professione nonché per tutelare l’interesse pubblico risolvendo situazioni di conflitto. Non meno importante è ridurre in maniera incisiva i costi, a carico degli iscritti, per il funzionamento degli organi e delle strutture amministrative degli Ordini.

2. Garantire pari opportunità alle giovani generazioni

Accorciare la distanza tra le fasi di studio e accesso all’esercizio effettivo della professione, eliminare qualunque requisito di età o anzianità di esercizio nell’accesso alle cariche elettive degli organi nazionali e territoriali degli Ordini e infine prevedere sostegni e borse di studio per giovani professionisti in situazioni di disagio economico.

3. Riformare il tirocinio, prevedendo una durata limitata ed un equo compenso

4. Equiparare le professioni intellettuali al settore dei servizi

L’equiparazione è necessaria ai fini del riconoscimento delle misure (comunitarie e nazionali) di sostegno economico per lo sviluppo dell’occupazione e degli investimenti, con particolare riferimento ai giovani.

5. Riconoscere le professioni non regolamentate

Vanno regolate le libere associazioni costituite su base volontaria e senza diritto di esclusiva tra professionisti (sono circa 3 milioni) che svolgono attività non regolamentate in Ordini, attribuendo ad esse anche compiti di qualificazione professionale.

(Su tutte queste proposte il PD ha già presentato ddl in Parlamento)

Fonte: Sito partito democratico 10 Febbraio 2011

pt/2011/gmt/01

IL NUOVO CHE CRESCE.......VUOLE UN PROGRAMMA.

L'impressione che si può congliere in questi ultimi tempi ( i segnali non mancano) è un forte desiderio di cambiamento, di girare pagina e dare imput nuovi a chi verrà chiamato nel prossimo fututo a gestire la categoria.
Chi in maniera velata e altri colleghi più decisi e determinati rivendicano a livello territoriale e non solo, che ci sia meno scollamento e più partecipazione tra quanto vine deciso a livello nazionale e le concrete aspettative, soprattutto dei giovani che legittimamente rivendicano.
I " temi/proposte sui quali lavorare e confrontarci ( in on line) non mancano e martedì scorso 1° Febbraio c.a. sono stati pubblicati su questo Blog:

" BOZZA PROPOSTA PERITIAGRARI - CAMBIARE PER ESISTERE".


Proposta che ripresentiamo con alcuni suggerimenti e aggiustamenti introdotti da alcuni nostri colleghi ( che ringrazio della collaborazione) per cercare di armonizzare al meglio l'iniziativa sia nella sostanza che nella forma.
Il documento proposto resta comunque " aperto" e tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo: ci contiamo.
Periti AgrariLiberi



PeritiAgrariLiberi - http://peragra.blogspot.com/



BOZZA
PROPOSTE –
PERITI AGRARI –
“CAMBIARE PER ESISTERE”


SECONDA STESUSA    al  14/02/2011




BOZZA PROPOSTA- PERITI AGRARI “ CAMBIARE PER ESISTERE”
(E’ nostro obbligo predisporre un progetto che guardi al domani della nostra categoria…E’ finito il tempo del trascinamento di certezze acquisite. Andiamo avanti)


COLLEGIO NAZIONALE



e ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE NAZIONALE E DEL CONSIGLIO NAZIONALE DA PARTE DELL’ASSEMBLEA DEI PRESIDENTI DEI COLLEGI PROVINCIALI.



e IL PRESIDENTE NAZIONALE E I COMPONENTI DEL CONSIGLIO NAZIONALE PER ESSERE ELETTI DOVRANNO ESSERE LIBERI PROFESSIONISTI A TEMPO PIENO E ISCRITTI ALLA CASSA DA ALMENO 5 ANNI. NON POTRANNO ASSUMERE ALTRE CARICHE IN ENTI E/O ORGANISMI ANCHE DI NATURA PREVIDENZIALE COLLEGATI DIRETTAMENTE E/O INDIRETTAMENTE ALLA CATEGORIA E ALLE ISTITUZIONI DELLA STESSA.



e VIENE FISSATO, CON DELIBERA DEL CNPA, IL LIMITE DI DUE MANDATI PER OGNI COMPONENTE E CARICA DEL CNPA. NON E’ CONSENTITO UN TERZO MANDATO CONSECUTIVO ANCHE SE UNO DEI DUE MANDATI PRECEDENTI HA AVUTO DURATA INFERIORE A DUE ANNI E SEI MESI.



 VIENE COSTITUITA CON DELIBERA DEL CNPA L’ASSEMBLEA NAZIONALE DEI PRESIDENTI REGIONALI E PROVINCIALI. ALL’ASSEMBLEA VENGONO RICONOSCIUTI POTERI DELIBERATIVI IN MATERIA DI BILANCIO ANNUALE, PREVENTIVO E CONSUNTIVO E DI APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA ANNUALE. I CONSIGLI PROVINCIALI E REGIONALI DOVRANNO ESSERE IN GRADO DI VALUTARE I BILANCI ANNUALI PREVENTIVAMENTE.

Il CNPA CONTITUISCE UN " UFFICIO LEGALE" A TUTELA E PROMOZIONE DELLE COMPETENZE PROFESSIONALI A TUTTI I LIVELLI TERRITORIALI: REGIONALE, PROVINCIALE E NAZIONALE ( nota inserita il 16/02/11)




 ALL’ASSEMBLEA VENGONO ATTRIBUITE COMPETENZE IN MATERIA DI PROPOSTA DI RIFORMA DELL’ORDINAMENTO, DEL TARIFFARIO E DI OGNI INIZIATIVA REGOLAMENTARE O PROGRAMMATORIA DELLA CATEGORIA.



e IL CNPA COSTITUISCE UN TAVOLO PERMANENTE DEI PRESIDENTI DEI CONSIGLI E COORDINAMENTI REGIONALI.



e IL CNPA SI IMPEGNA A DOTARSI DI ORGANIZZAZIONE DELLA STRUTTURA ATTRAVERSO LA NOMINA DI UN SEGRETARIO GENERALE, CHE GARANTISCA LA CONTINUITA’ E LA LEGITTIMITA’ E LA REGOLARITA’ DEGLI ATTI.



e IL CNPA VALUTERA’ LA POSSIBILITA’ DI PROMUOVERE LA COSTITUZIONE DI COLLEGI REGIONALI E/O INTERREGIONALI, CHE POSSANO NOMINARE PROPRI RIFERIMENTI RAPPRESENTATIVI PROVINCIALI.



e I PRESIDENTI, I SEGRETARI E I VICEPRESIDENTI DEI COLLEGI PROVINCIALI, REGIONALI E/O INTERREGIONALI DEVONO SVOLGERE L’ATTIVITA’ LIBERO PROFESSIONALE A TEMPO PIENO ED ESSERE ISCRITTI ALLA CASSA PERITI AGRARI.



e I COLLEGI PROVINCIALI, REGIONALI E/O INTERREGIONALI POTRANNO FISSARE QUOTE D’ISCRIZIONE DIFFERENZIATE.




RIFORMA PROFESSIONE



e I PERITI AGRARI E PERITI AGRARI LAUREATI (ESPERTI AGRARI) PERSEGUONO L’OBIETTIVO DI MASSIMA VALORIZZAZIONE DELLE PROPRIE COMPETENZE PROFESSIONALI.



e IL CNPA, QUALE PRIORITA’, PRESENTERA’ LA PROPOSTA DI AGGIORNAMENTO DELL’ORDINAMENTO PROFESSIONALE, IN PARTICOLARE PER GLI ASPETTI CHE ATTENGONO ALLE COMPETENEZE PROFESSIONALI.



e IL CNPA PROPORRA’ URGENTEMENTE L’AGGIORNAMENTO DEL TARIFFARIO, ANCHE CON APPROVAZIONE DI UN PROPRIO DOCUMENTO CONSILIARE.



e ALLO STATO ATTUALE E VISTE LA RIFORMA DEL SISTEMA SCOLASTICO E UNIVERSITARIO E LA RIFORMA DI UN MODERNO MODELLO DELLE PROFESSION I INTELLETTUALI TECNICHE, SI RITIENE NON PERCORRIBILE LA PROPOSTA DI COSTITUZIONE DI UN ALBO UNICO CON GEOMETRI E PERITI INDUSTRIALI.



e SI RITIENE UTILE PROMUOVERE LA COSTITUZIONE DI UN TAVOLO NAZIONALE DELLE PROFESSIONI VERDI (PERITI AGRARI, PERITI AGRARI LAUREATI, DOTTORI AGRONOMI E FORESTALI, AGROTECNICI E AGROTECNICI LAUREATI)



e IL CNPA, I CONSIGLI REGIONALI E/O INTERREGIONALI, PROVINCIALI POTRANNO PROMUOVERE LA COSTITUZIONE DI ORGANISMI ATTI A SUPPORTARE I SERVIZI AI PROFESSIONISTI ISCRITTI ALL’ALBO.




 CASSA DI PREVIDENZA



e DEVE RESTARE AUTONOMA E INDIPENDENTE. QUALORA NORMATIVE NAZIONALI PRESCRIVANO L’UNIONE DELLE CASSE “PRIVATE” SI VERIFICHERA’ LA POSSIBILITA’ DI ACCORPAMENTO CON L’ENPAIA.



e SI PROPONE LA RIFORMA DEL SISTEMA ELETTORALE DEL COMITATO DI GESTIONE DELLA CASSA CHE DEVE ESSERE GESTITO DALLA CASSA STESSA



e IL SINDACO DELLA CASSA DI COMPETENZA DEL CNPA DOVRA’ ESSERE SOSTITUITO CON UN REVISORE NOMINATO DAGLI ISCRITTI ALLA CASSA CHE NON ABBIA ALTRI INCARICHI ISTITUZIONALI NELLA CATEGORIA (PRESIDENTE NAZIONALE, PRESIDENTI E COMPONENTI DEI COLLEGI PROVINCIALI)



A E INFORMAZIONE



e RIFORMARE RADICALMENTE IL “ PERITO AGRARIO”. LA RIVISTA DEVE ESSERE DEGLI ISCRITTI, QUINDI APERTO AL CONFRONTO E ALLA INFORMAZIONE.



e IL SITO DEL CNPA DEVE ESSERE STRUMENTO DI INFORMAZIONE ACCESSIBILE. CIRCOLARI E DOCUMENTI DEL CNPA E DEGLI ALTRI ORGANISMI DEVONO ESSERE TEMPESTIVAMENTE PUBBLICATI E MESSI A DISPOSIZIONI DELLE ISTITUZIONI TERRITORIALI E DEGLI ISCRITTI.



e SI PROPONE LA NOMINA DI UN COMITATO DI REDAZIONE DELLA RIISTA “IL PERITO AGRARIO” MISTO CNPA – E PRESIDENTI CONSIGLI REGIONALI.



pt/2011/gmt/02

sabato 12 febbraio 2011

PERITI AGRARI, CRESCE L'ALTERNATIVA A BOTTARO. ( ARTICOLO SU " IL MONDO")

Di seguito pubblichiamo un sunto dell'articolo apparso sul Il Mondo:


ARTICOLO TRATTO DA " Il MONDO - CORRIERE DELLA SERA  - DEL 04.02.2011


PROFESSIONISTI - "ORDINE DEL GIORNO"

" PERITI AGRARI, CRESCE L'ALTERNATIVA A BOTTARO"

" Una cordata si prepara alle elezioni del Consiglio Nazionale dei Periti Agrari, in calendario nel settembre 2011, e alla sfida ad Andrea Bottaro, presidente in carica.
 Ispirato dal bresciano Mario Braga, al vertice del Consiglio Regionale della Lombardia dei periti agrari, un gruppo di professionisti ha intenzione di raccogliere consensi sulla scorta del malcontento generale maturato nei confronti di Bottaro, originario di Padova.
Prosegue l'articolo dicendo che  il fronte alternativo a Bottaro sarrebbe guidato al nord dal torinese Lorenzo Benanti, al centro dal forlivese Gianluca Bagnara ( assessore provinciale all'Agricoltura e a capo del collegio locale della categoria) mentre  nel Mezzogiorno ancora mancherebbe un leader.
Secondo Braga, che punta a chiedere l'ineleggibilità di Bottaro " c'è una reazione diffusa e la voglia di sanare una situazione insostenibile".
Ma il perito Agrario veneto non ha nessuna intenzione di abbandonare lo scranno ed è deciso a ricandidarsi. Bottaro può contare su oltre 20 anni di relazioni e alleanze politiche e elettorali.( ndr. " un pò troppi anni !!!!!)
Il Presidente Nazionale sembra che possa contare  sulle realtà locali della Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Sardegna, parte del Veneto e larghe componenti del sud. Un sostegno ci sarebbe anche da parte dei Consiglieri Nazionali Angelo Orsini ( di Bergamo) e Paolo Vigato ( vice-presidente nazionale di Padova) .


P.S. Intanto sabato 26 Febbrario, a Mantova è indetto  un incontro dei Presidenti dei Consigli Regionali, dei Collegi Provinciali , dei Consiglieri Nazionali , dei Consiglieri Enpaia del NORD ITALIA..........vorrà dire qualcosa??????


Alla prossima puntata del " toto elezioni"


Piermaria Tiraboschi


pt/2011/gmt/01

venerdì 11 febbraio 2011

LA GIUNGLA DI CEMENTO DIVENTA GREEN ?????

L'urbanizzazione è la strada per combattere l'inquinamento: i cittadini pesano sull'ambiente molto meno della popolazione diffusa in fattorie e villaggi




Vivere in città aiuta l’ambiente? Secondo recenti ricerche, sembrerebbe di sì. Anzi, l’idea sta rapidamente prendendo terreno: un'ondata di recenti ricerche mostra come le città possano essere il luogo ideale per affrontare la crisi ambientale incombente. Il vecchio stereotipo che descrive la città nemica dell’ambiente, sporca e piena di smog, capace soltanto di produrre enormi quantità di rifiuti e inquinamento, infatti, alla luce delle nuove considerazioni, sta tramontando.

Come spiega Gordon McGranahan, esperto di economia urbanistica presso l'Istituto internazionale per l'ambiente e lo sviluppo (IIED) di Londra, ci sono molte ragioni per aspettarsi che le città possano effettivamente ridurre le emissioni procapite, ognuna delle quali ruota intorno al fatto che le città concentrano le persone vicine tra loro.

Raggruppare case, attività commerciali e industrie presso le città significa che è più facile per le autorità locali implementare quelle infrastrutture che vanno dalla produzione sostenibile di energia, agli impianti per la conduzione di acqua potabile ai trasporti. “E’ molto più semplice ed economico costruire una rete fognaria per un centro abitato che per una realtà rurale dove le case sono molto lontane l’una dall’altra” sostiene David Satterthwaite, che studia i cambiamenti climatici a IIED.

L'urbanizzazione riduce anche l'uso dell'auto: le persone che vivono in città non hanno in genere bisogno di viaggiare come gli abitanti delle campagne, ed hanno possibilità più concrete di prendere autobus e treni. “Maggiore è la densità abitativa e minore sarà l’uso dell’auto”riferisce Jeff Kenworthy, esperto di mobilità sostenibile alla Curtin University di Perth, in Australia.

Partendo da questi presupposti, Satterthwaite ha deciso di riesaminare le stime delle emissioni di gas serra dei più grossi centri urbani. Nel 2008 ha pubblicato uno studio che mostra come le città producono solo dal 30 al 40 per cento di emissioni, cifre che non giustificano la loro brutta fama di produttori di inquinamento.

Nello stesso anno, la Brookings Institution di Washington DC ha dimostrato che una città media degli Stati Uniti produce una quantità di CO2 pro-capite che è il 14 per cento inferiore da quella prodotta dagli abitanti delle campagne.

A ruota nel 2009, David Dodman dal IIED ha pubblicato uno studio che ha esaminato le emissioni di gas serra delle singole città in tutto il mondo. Un londinese, produce circa la metà delle emissioni del cittadino medio britannico, mentre ogni “New Yorker” produce solo il 30 per cento delle emissioni degli altri residenti negli Stati Uniti. I cittadini di San Paolo, in Brasile, sono responsabili di appena il 18 per cento della media per il loro paese.

Queste cifre mostrano come le città possano rappresentare il trampolino di lancio ideale per un futuro più verde. Seattle, per esempio, ha già cominciato a utilizzare il metano prodotto dalla decomposizione dei rifiuti come combustibile. Queste iniziative non sarebbero realizzabili per una popolazione diffuse in fattorie e villaggi. La produzione di anidride carbonica procapite è, ovviamente, solo un aspetto della imminente crisi ambientale.

Un altro problema che affliggerà nell’immediato futuro la popolazione mondiale è la sovrappopolazione. Ogni anno nel mondo nascono 75 milioni di bambini. Sembra che l'urbanizzazione possa contribuire a disinnescare questa bomba a orologeria. In media, le donne in città hanno meno figli rispetto alle loro controparti rurali. Questo perché nelle aziende agricole, i bambini sono una fonte di manodopera a basso costo. Ma in città ci si aspetta di andare a scuola piuttosto che lavorare. Inoltre le donne “cittadine” hanno anche un migliore accesso alla pianificazione familiare e controllo delle nascite, e spesso hanno migliore opportunità di occupazione.

E non solo. Brand ritiene che la città potrebbe anche essere il modo migliore per affrontare la povertà. Per prima cosa, le città offrono migliori posti di lavoro: nel 2003 un rapporto Onu ha concluso che “l'unica strategia realistica in materia di riduzione della povertà è quello di ottenere che quante più persone possibili passino dalle campagne alla città”.


Fonte: Tecnici.it

pt/2011/gmt/01

GEOMETRI: LIQUIDAZIONE E VERSAMENTO CONTRIBUTI CASSA NELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI.

E i Periti Agrari cosa faranno ????????


Decreto Ministeriale del 03 febbraio 2011 - n.

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE - DECRETO 3 febbraio 2011 - Dichiarazione e versamento dei contributi dovuti alla Cassa italiana di previdenza ed assistenza geometri. (11A01588) - (GU n. 32 del 9-2-2011 )

ArgomentoPrevidenza e Assistenza





MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE



DECRETO 3 febbraio 2011



Dichiarazione e versamento dei contributi dovuti alla Cassa italiana


di previdenza ed assistenza geometri. (11A01588)





IL MINISTRO DELL'ECONOMIA

E DELLE FINANZE
di concerto con
IL MINISTRO DEL LAVORO

E DELLE POLITICHE SOCIALI

Visto il capo III del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241,

che prevede l'effettuazione di versamenti unitari, con eventuale

compensazione, delle imposte, dei contributi previdenziali ed

assistenziali e dei premi di cui all'art. 17, comma 2, dello stesso

decreto legislativo;

Visto l'art. 10, comma 1, del predetto decreto legislativo n. 241

del 1997, il quale prevede che i soggetti iscritti all'INPS per i

propri contributi previdenziali, ad eccezione dei coltivatori

diretti, e quelli iscritti agli enti e alle casse previdenziali

individuati con decreto del Ministro delle finanze, di concerto con i

Ministri del tesoro e del lavoro e della previdenza sociale, e

all'INAIL devono determinare l'ammontare dei contributi e dei premi

dovuti nella dichiarazione dei redditi;

Visto l'art. 28, comma 1, del predetto decreto legislativo n. 241

del 1997, il quale prevede che i versamenti unitari e la

compensazione si applicano, a decorrere dal 1999, oltre che

all'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul

lavoro (INAIL), all'Ente nazionale per la previdenza e l'assistenza

per i lavoratori dello spettacolo (ENPALS) e all'Istituto nazionale

per la previdenza per i dirigenti di aziende industriali (INPDAI),

anche agli enti e casse previdenziali individuati con decreto del

Ministro delle finanze, di concerto con i Ministri del tesoro e del

lavoro e della previdenza sociale;

Visto l'art. 1 del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, che

ha previsto la trasformazione di alcuni enti gestori di forme di

previdenza e assistenza obbligatorie, tra cui la Cassa nazionale

previdenza e assistenza geometri, in persone giuridiche private;

Visto l'art. 1, comma 3, del decreto legislativo n. 509 del 1994,

il quale ha stabilito che gli enti privatizzati continuano a svolgere

le attivita' previdenziali e assistenziali in atto riconosciute a

favore delle categorie di lavoratori e professionisti per le quali

sono stati originariamente istituiti, ferma restando la

obbligatorieta' della iscrizione e della contribuzione;

Visto l'art. 23 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, con

il quale e' stato istituito il Ministero dell'economia e delle

finanze e gli sono state trasferite le funzioni dei Ministeri del

tesoro, del bilancio e della programmazione economica e delle

finanze;

Visto l'art. 45 del decreto legislativo n. 300 del 30 luglio 1999,

che ha disposto l'istituzione del Ministero del lavoro e delle

politiche sociali e la contestuale attribuzione allo stesso delle

funzioni in precedenza svolte dal Ministero del lavoro e della

previdenza sociale;

Visto l'art. 62, comma 2, del suddetto decreto legislativo 300 del

1999, in virtu' del quale l'Agenzia delle entrate e' competente a

svolgere i servizi affidati alla sua gestione in base alla legge o ad

apposite convenzioni stipulate con gli enti impositori;

Vista la delibera del 6 ottobre 2010, n. 152, con la quale il

consiglio di amministrazione della Cassa italiana di previdenza ed

assistenza dei geometri ha deliberato che le contribuzioni dovute

alla Cassa stessa sono determinate nella dichiarazione dei redditi e

versate attraverso il sistema dei versamenti unitari, previsto

dall'art. 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241;

Decreta:


1. I soggetti iscritti alla Cassa italiana previdenza e assistenza


geometri determinano l'ammontare dei contributi dovuti nella


dichiarazione dei redditi.


2. I versamenti unitari e la compensazione, previsti dal capo III


del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, si applicano anche


alla Cassa italiana previdenza e assistenza geometri.

3. Le modalita' di trasmissione dei flussi informativi concernenti


i dati relativi alla contribuzione dovuta e alle operazioni di


riscossione, nonche' il relativo rimborso delle spese, ivi compreso


quello per le operazioni di riscossione previste al comma 2, sono


disciplinati con convenzione, stipulata tra l'Agenzia delle entrate e


la Cassa italiana previdenza e assistenza geometri.


Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della


Repubblica italiana.

Roma, 3 febbraio 2011



Il Ministro dell'economia

e delle finanze

Tremonti

Il Ministro del lavoro

e delle politiche sociali

Sacconi

pt/2011/gmt/01

DISPOSIZIONI DELLE INCENTIVAZIONI DELLE FONTI RINNOVABILI: QUADRO D'INSIEME

Tecnici.itAnno 4 n° 30 del 11/02/2011

La pubblicazione, curata dal Gestore dei Servizi Energetici, fornisce un quadro d’insieme delle principali disposizioni nazionali in materia di incentivazione delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica (con esclusione della descrizione del Conto Energia per gli impianti fotovoltaici, per la quale rimanda alla guida apposita).

Nella guida sono descritte le modalità per il riconoscimento degli incentivi e per la remunerazione dell’energia immessa in rete. Sono, inoltre, fornite informazioni sulla connessione degli impianti alla rete elettrica, sulla misura dell’energia, sulle autorizzazioni e sulle principali caratteristiche degli impianti alimentati a fonti rinnovabili.

Scaricare la Guida agli incentivi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (2,81 MB)



Articoli più letti ambiente
31 gennaio 2011 Sistri: proroga al 30 aprile, in arrivo il Testo Unico

ambiente
07 febbraio 2011 Sicilia: santuario della biodiversità

ambiente
24 gennaio 2011 Qualità dell'aria: scende in campo l'Ue

ambiente
17 gennaio 2011 2010, anno record per la temperatura terrestre


Tratto da: tecnici .it - quotidiano di informazione tecnica e scientifica




pt/2011/gmt/01

giovedì 10 febbraio 2011

LOMBARDIA: INCONTRO DEI COLLEGI DEI PERITI AGRARI DEL NORD ITALIA

IL COLLEGIO DI MANTOVA SI E' FATTO PROMOTORE DI UN INCONTRO - DIBATTITO SULLE TEMATICHE


" PERITI AGRARI DOMANI: QUALE FUTURO ?"

L'incontro si svolgera sabato 26 Febbraio dalle ore 10,00 a SUSTINENTE (Mn), presso L'Agriturismo " Ca' Guerriera" in Via Martini 91.


Moderatore
 Per. Agr. Isaia Rossi - Presidente Collegio di   Mantova;


Relatori:
Per: Agr. Andrea Veneri - Vice-Presdiente del Collegio di Mantova
Per. Agr. Elia Sandrini    - Presidente del Collegio di Verona
Per. Agr. Giuseppe Serra - Presidente del Collegio di Cuneo
Per. Agr. Mario Braga - Presidente del CRPA Lombardia
Per. Agr. Giancarlo Moretti - Consigliere Enpaia
Per. Agr. Sergio Lombardelli - Consigliere Nazionale Emil. Rom.
Per. Agr. Lorenzo Benanti - Consigliere Nazionale Piemonte.


"Seguirà confronto dibattito"

All'incontro saranno presenti Presidenti Provinciali, Consiglieri Nazionali, Consiglieri Enpaia e i Presidenti dei Coordinamenti e/o Consigli Regionali del Nord-Italia.


L'iniziativa è pregevole per il tema che tratta e per la qualificata platea di relatori.
Un momento di riflessione sul nostra domani per elaborare progettualità di indirizzo che sappiano tutelare e valorizzare l'identità professionale della categoria.


PeritoAgrarioLibero


pt/2011/gmt/01

LA BAGARRE PER IL CONSIGLIO NAZIONALE E' APERTA ........E VAI !!!!!!

e.mail di Piermaria Tiraboschi - Blog PeritiAgrariLiberi

Caro Elia,

non vedo per cosa dovrei prendermela a male......forse per la tua arroganza, la tua insofferenza verso la categoria e i loro rappresentanti ( tu sei uno di loro) per le tue continue aggressioni e provocazioni contro tutti e nessuno; ovviamente a fin di bene ( spesso dopo ti scusi come un " bambino" che ha fatto una marachella), per le tue aspirazioni a diventare consigliere nazionale o...PRESIDENTE NAZIONALE ( saresti comunque meglio di quello che c'è, non ci vuole....), per le tue battagliere /iniziative per cambiare la categoria insomma per il tuo movimentismoooo?
Ben venga tutto, ci mancherebbe, facciamo uno due dieci congressi alternativi..organizzali.
Non dimenticare il Veneto ( che mi sembra un pò rotto ) avete due consiglieri nazionali di cui uno vice - presidente del Cnpa bottariani di ferro e ti ergi a maestro di vita nelle casa altrui???? Biricchino e furbetto ! Datti da fare e sistema prima casa tua....poi " professore" ne parliamo.
Veniamo al Blog. Ci sono in media 150/200 accessi al giorno e per quanto mi riguarda non è cosa da poco anche se i commenti postati non sono molti non è un dramma ,come non lo è sollecitare gli " amici" e tu sei uno di quelli, per gli articoli, però quello che mi interessa e conta è dare comumque qualche informazione in più a quei visitatori per la maggior parte periti agrari che tu purtroppo chiami " menefreghisti".
Ciao
Piermaria

martedì 8 febbraio 2011

UN CONGRESSO NAZIONALE........NEL CONGRESSO NAZIONALE: PERCHE' NO ...???

Abbiate un pò di pazienza che in sintesi vi spiego la " provocazione / proposta".


Il 16 di novembre del 2010 su questo Blog abbiamo pubblicato un articolo critico in merito al " Congresso Nazionale: il tema poteva essere un altro per esempio - Perito Agrario: professione domani " rispetto a quello deciso e imposto senza senno ( e senza aver interpellato e coinvolto la categoria - fino prova contraria i soldi che spendono sono i nostri) dal Consiglio Nazionale: " La globalizzazione dei mercati 10 anni dopo". Un tema interessante ma un pò lontano dai problemi che direttamente ci toccano in questi ultimi tempi e dai quali dipende il nostro futuro.


Le ragioni del CNPA ( che hanno dettato la scelta) sono palesi: meglio parlare di mercato che di professione, fusione con altri del collegio e della cassa, di ordinamento e tariffe ecc. Temi troppo interessanti, scontati per tutti noi per essere oggetto di disamina e confronto ma, ed ecco il punto debole  per il Consiglio Nazionale,  che ad eventuali critiche e richieste di chiarimento non avrebbe avuto argomentaziioni esautive visto lo stato comatoso e confuso in cui si trova il progetto Cogepapi: una scatola vuota, senza uno studio di fattibilità dei punti di forza e di criticità. Insomma si sarrebbero trovati in forte difficoltà quindi meglio  evitare un confronto pubblico su quei temi e depistare il tutto verso il mercato globalizzato ............Una bella trovata e una grande porcata.


Allora abbiamo pensato ( bene o male ....) perchè non inventarci uno spazio cioè un nostro Congresso Nazionale nel Congresso Ufficiale  dove poter portare e dare visibilità con nostri interventi e istanze ai problemi che da tempo ne sollecitiamo soluzioni o quanto meno considerazione ( mi rifaccio alla Bozza Proposta dei Periti Agrari - Cambiare per Esistere, che abbiamo pubblicato su questo sito pochi giorni fa). Insomma una protesta costruttiva all'interno del nostro Congresso ( perchè ripeto lo paghiamo anche noi) dove rappresentare il pensiero e le idee di chi non è organico e asservito al CNPA. Un Congresso aperto e dinamico che spazi  anche nel mercato del lavoro e delle professioni : il perito agrario nella globalizzazione 10 anni dopo.. quali prospettive.........SE CI SARA' ANCORA !!!!


L'iniziativa come vi sembra e cosa ne pensate ????


Un globalizzato saluto


dal perito agrario globalizzato Piermaria Tiraboschi.


pt/2011/gmt/01

lunedì 7 febbraio 2011

AGEA: ANALISI DEL TERRITORIO ITALIANO.

Una gigantesca fotografia che analizza nel dettaglio la composizione del suolo italiano


Nel triennio 2007-2009 Agea ha eseguito le attività tecniche di rilievo del territorio nazionale e nel 2010 ha poi provveduto all’aggiornamento dei dati relativi a un terzo della superficie nazionale, attività che proseguirà anche per il 2011 e il 2012 relativamente agli altri due terzi.

Dalla banca dati dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura emerge quindi una gigantesca fotografia che analizza nel dettaglio la composizione del suolo italiano. Agea, nel contesto del Sistema integrato di gestione e controllo (Sigc), è autorità competente in materia sulla base del regolamento CE e della legislazione nazionale, ed esegue tale attività tecnica grazie a un complesso sistema di ortofoto, i cui risultati sono parte integrante del Sian, Sistema informativo agricolo nazionale, gestito da Sin srl, società di cui Agea controlla il 51% del capitale.

“Il complesso di questi dati, che prende il nome di refresh – osserva il presidente di Agea, Dario Fruscio – rappresenta la più straordinaria banca dati di conoscenza del territorio nazionale, uno strumento che l’Agenzia non utilizza solo per la verifica delle aziende agricole che presentano domanda per l’accesso agli aiuti e ai premi comunitari, ma che mette a disposizione anche delle altre Pubbliche Amministrazioni, le quali utilizzano tale patrimonio per il raggiungimento dei propri scopi, realizzando un cospicuo risparmio per l’erario pubblico”.

I poco più di 30 milioni di ettari su cui si estende il suolo nazionale risultano così suddivisi: aree seminabili 9,20 milioni di ettari pari al 31%; superfici a colture arboree (olivo, vigneto, agrumi, ecc.) 3,11 milioni di ettari pari al 10%; superfici potenzialmente pascolabili tipo alpeggi 1,10 milioni di ettari pari al 4%; altre superfici potenzialmente pascolabili (cosiddetti pascoli magri) 4,27 milioni di ettari pari al 14%; aree boschive 7,51 milioni di ettari pari al 25%; aree non coltivabili e tare 1,43 milioni di ettari pari al 5%; manufatti 2,71 milioni di ettari pari al 9%; acque 0,65 milioni di ettari pari al 2%; serre fisse 0,04 milioni di ettari pari allo 0,01%.

La parte edificata del territorio rientra nella voce “manufatti” che comprende: insediamenti urbani residenziali e commerciali e le loro pertinenze; fabbricati agricoli e loro pertinenze; capannoni, fabbriche e opifici; parchi, impianti sportivi e relative pertinenze; aree estrattive, cave, miniere e discariche; impianti ferroviari e relative aree di pertinenza; cimiteri; strade; piste ed impianti aeroportuali; muri di larghezza superiore ai 2 metri.

Nei dati Agea tutto ciò rientra nei manufatti, anche i parchi e le aree verdi cittadine, in quanto non si tratta di territorio destinato alla produzione agricola.

La regione più coperta da manufatti è la Lombardia con 366 mila ettari su un territorio complessivo di circa 2,35 milioni di ettari, con una percentuale di poco superiore al 15%. Un valore di poco superato dal Veneto dove la parte costruita è di circa 266 mila ettari a fronte di un territorio di 1,83 milioni di ettari. Circa al 15% di territorio costruito è anche la Campania con 178.212 ettari su un totale di 1,36 milioni di ettari.

In termini assoluti la regione con la maggiore estensione di aree seminabili è l’Emilia Romagna con 1.031.589 ettari, seguita dalla Lombardia con 877,726 ettari, dalla Sicilia con 824.963 e dalla Puglia con 763.877 ettari.

La Sicilia è invece la regione dove la vite è più estesa con 128.092 ettari, seguita dalla Puglia con 124.049 ettari, dal Veneto con 67.818 ettari, dalla Toscana con 62.015 ettari e dal Piemonte con 52.052 ettari. Per curiosità la provincia italiana con la minor estensione di viti è quella di Monza e Brianza con soli 3 ettari, quella con la maggior diffusione è invece Trapani con 70.374 ettari.

La regione italiana dove le aree boschive sono più estese è la Toscana con 1.026.201 ettari, seguita dal Piemonte con 755.853 ettari, dal Trentino Alto Adige con 565.371 ettari e dalla Calabria con 455.004 ettari. Quasi un terzo della superficie nazionale occupata dagli olivi è concentrata in Puglia con 376.402 ettari. Infine il Veneto è la regione dove le acque sono più estese con 123.698 ettari che rappresenta circa un quinto del dato nazionale.
di O.O.

pt/2011/gmt/01

Da Agrinews. info-

martedì 1 febbraio 2011

CAMBIARE PER ESISTERE: BOZZA PROPOSTE PERITI AGRARI

PeritiAgrariLiberi - http://peragra.blogspot.com



BOZZA


                     PROPOSTE


                                                      PERITI AGRARI




             “CAMBIARE PER ESISTERE"




Carissimi Colleghi,


Un gruppo di Periti Agrari ha collaborato, lavorato e steso questa bozza di “ idee-proposte CAMBIARE PER ESISTERE”.


Un’iniziativa per sdoganare nel prossimo futuro la categoria dall’immobilismo in cui è stata relegata aprendola verso nuove prospettive di un meritato spazio professionale identitario e autonomo .


Non abbiamo presunzioni di verità depositate è un elenco aperto di idee e riflessioni non esaustivo sul quale siete chiamati ( se lo riterrete) a dare un Vostro partecipato – diretto contributo per migliorarne forma e contenuti.


Confidiamo cari Colleghi in una numerosa adesione all’iniziativa ( la prima nella storia della categoria) convinti che è giunto il momento di agire in vista dei prossimi importanti eventi: Congresso Nazionale, Nuove elezioni per il rinnovo del Consiglio Nazionale.


Cordialmente


Periti AgrariLiberi.
Pm. Tiraboschi.



BOZZA PROPOSTA- PERITI AGRARI “ CAMBIARE PER ESISTERE

ORDINAMENTO DELLA CATEGORIA


COLLEGIO NAZIONALE


- ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE NAZIONALE DA PARTE DEI COLLEGI PROVINCIALI

- IL PRESIDENTE NAZIONALE PER ESSERE ELETTO DOVRA’ ESSRE LIBERO PROFESSIONISTA A TEMPO PIENO E ISCRITTO ALLA CASSA DA ALMENO 10 ANNI. NON POTRA’ ASSUMERE ALTRE CARICHE IN ENTI E/O ORGANISMI ANCHE DI NATURA PREVIDENZIALE COLLEGATI DIRETTAMENTE E/O INDIRETTAMENTE ALLA CATEGORIA E ALLE ISTITUZIONI DELLA STESSA.

- DURATA DEI MANDATI PER CONSIGLIERI NAZIONALI MASSIMO 2. IL CONSIGLIO NAZIONALE AD OGNI NUOVO RINNOVO, DOVRA’ CAMBIARE 1/3 DEI SUOI COMPONENTI CON CONSIGLIERI NAZIONALI MAI ELETTI IN PRECEDENZA. E LIBERI PROFESSIONISTI A TEMPO PIENO E ISCRITTI ALLA CASSA DA ALMENO 10 ANNI.

- COSTITUZIONE DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE DEI PRESIDENTI PROVINCIALI CON FREQUENZA DELLE RIUNIONI ALMENO ANNUALE, CON POTERI DELIBERANTI SUL PROGRAMMA ANNUALE O PLURIENNALI DELL’ATTIVITA’ DEL COLLEGIO NAZIONALE, SUL BILANCIO CONSUNTIVO E PREVENTIVO, SULLA MODIFICA STATUTARIE E DI REGOLAMENTI IN ESSERE E/O SULL’ASSUNZIONE DI NUOVI.

- COSTITUZIONE DI “ UN COMITATO DI GESTIONE E CONTROLLO” DI CUI FANNO PARTE IL CONSIGLIO NAZIONALE E I PRESIDENTI DEI CONSIGLI REGIONALI CHE AL SUO INTERNO NOMINERA’ IL PRESIDENTE E IL SEGRETARIO CON OBBLIGO DI ESSERE RINNOVATO AD OGNI NUOVO MANDATO DEL CONSIGLIO NAZIONALE.

- IL COMITATO DI GESTIONE E CONTROLLO DOVRA’ SOVRAINTENDERE ALL’ESECUZIONE DEL PROGRAMMA, ALLA GESTIONE DELLO STESSO E A FAVORIRE PROCESSI DI INTEGRAZIONE E SINERGIE CON IL TERRITORIO.( congresso nazionale, congressi territoriali, formazione ecc)

- ORGANIZZAZIONE E PIANIFICAZIONE DELLA STRUTTURA DEL COLLEGIO NAZIONALE : Direzione e organizzazioni degli uffci per una continuità.

- DELEGHE DI INCARICO AI CONSIGLIERI NAZIONALI CON RESPONSABILITA’ DI SETTORE (esempio consigliere nazionale per i rapporti con i Collegi Provinciali, delle relazioni con le altre professioni, CON LE REGIONI D’ITALIA, con il Ministero dell’Agricoltura, dell'istruzione ecc

- PUBBLICAZIONE E/O INVIO AI COLLEGI PROVINCIALI DEL BILANCIO CONSUNTIVO E PREVENTIVO CON RELATIVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEI CAPITOLI DI BILANCIO DEL COLLEGIO NAZIONALE.

- PRESENTAZIONE E INVIO, almeno 15 giorni prima, AI COLLEGI PROVINCIALI E /O REGIONALI DELLA RELAZIONE ANNUALE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DA PRESENTARE IN SEDE DI ASSEMBLEA DEI PRESIDENTI PROVINCIALI.



COLLEGI LOCALI : PROVINCIALI INTERPROVINCIALI, REGIONALI


COLLEGI PROVINCIALI, MA ANCHE COLLEGI INTERPROVINCIALI, REGIONALI E INTERREGIONALI ( Con riconoscimento formale da parte del Consiglio nazionale)

STABILIRE UN MINIMO D’ ISCRITTI CONGRUO PER IL FUNZIONAMENTO

IL PRESIDENTE E IL VICEPRESIDENTE TASSATIVAMENTE LIBERI PROFESSIONISTI ISCRITTI ALLA CASSA DI PREVIDENZA

AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE OBBLIGATORIO ( un minimo di ore anno)

QUOTA ANNUALE DI ISCRIZIONE AUTONOMA PER COLLEGIOE/O SECONDO CATEGORIE: LIBERO PROFESSIONISTA, GIOVANI LIBERI PROFESSIONISTI, ALTRI.

DIPENDENTI PUBBLICI IN APPOSITO ELENCO


RIFORMA PROFESSIONE


NO ALLA COSTITUZIONE DI UN ALBO UNICO CON GEOMETRI E PERITI INDUSTRIALI. RICERCARE ALTERNATIVA CON PROFESSIONI A NOI VICINE (Agronomi e Agrotecnici); POLO DELLE PROFESSIONI VERDI. (Aprire delle relazioni)

SI' ALLA EVENTUALE COSTITUZIONI DI ORGANISMI RAPPRESENTATIVI PER RAGIONI DI RAPPRESENTATIVITA' POLITICA (Associazioni, Coordinamenti ecc.). DEVE MANTENERSI IL RISPETTO DELLA NOSTRA IDENTITA’ E PROFESSIONALITA’

MODERNIZZARE E AGGIORNARE ORDINAMENTO DELLA PROFESSIONE E TARIFFE.

STUDIARE E PIANIFICARE IL RAPPORTO QUALITA’ / COSTI DEI SERVIZI ( si possono recuperare un sacco di soldi tagliando spese inutili)


FORMAZIONE E GIOVANI (obbligo della formazione continua per tutti coloro che esercitano la professione; i collegi saranno tenuti all'organizzazione dei corsi, per i quali sarà giustificabile l'aumento della quota per gli esercenti la professione; per i neoiscritti con età inferiore ai 30 anni è previsto per i primi 2 o 3 anni una quota di iscrizione inferiore, indipendentemente dallo svolgimento della professione)

CASSA DI PREVIDENZA

DEVE RESTARE AUTONOMA E INDIPENDENTE (Salvo in futuro verificare condizioni che migliorino qualità e sostanza dei servizi ?????) NO A FUSIONI, UNIONI E FEDERAZIONI (Progetto Cogepapi)

COSTITUZIONE DI UNA ASSEMBLEA DEGLI ISCRITTI (PER DELEGATI TERRITORIALI O PER ISCRITTI) CON COMPITI DELIBERATIVI DI ORDINARIA E STRAORDINARIA

AMMINISTRAZIONE E GESTIONE. (BILANCI, POLICHE PREVIDENZIALI, ADESIONI A ORGANISMI ECC).

IL REVISORE O SINDACO DI COMPETENZA DEL CNPA DOVRA’ ESSERE SOSTITUITO CON UN REVISORE NOMINATO DAGLI ISCRITTI ALLA CASSA CHE NON ABBIA ALTRI INCARICHI ISTITUZIONALI NELLA CATEGORIA (PRESIDENTE NAZIONALE, PRESIDENTI CONSIGLIERI REGIONALI E COLLEGI PROVINCIALI)

STAMPA E INFORMAZIONE

RIFORMARE TOTALMENTE IL “ PERITO AGRARIO”. DEVE ESSERE DEGLI ISCRITTI. QUINDI APERTO AL CONFRONTO E ALLA INFORMAZIONE.

IL SITO DEVE ESSERE STRUMENTO DI INFORMAZIONE ACCESSIBILE: CIRCOLARI E DOCUMENTI DEL CNPA E DEGLI ALTRI ORGANISMI DEVONO ESSERE TEMPESTIVAMENTE PUBBLICATI E MESSI A DISPOSIZIONI DELLE ISTITUZIONI TERRITORIALI E DEGLI ISCRITTI.

NOMINARE UN COMITATO DI REDAZIONE MISTO CNPA – E PRESIDENTI CONSIGLI REGIONALI.

pt/2011/gmt/01

IL MALUMORE DILAGA....UN COMMENTO DI UN ALTRO COLLEGA: LATITANZA DEL CNPA!!

Carissimo Piermaria, ho letto con piacere che finalmente tutta la Lombardia si è riconosciuta nell’organismo regionale; finalmente si smetterà a Roma di affermare che ciò che diciamo da anni in Lombardia sia solo il pensiero di Mario Braga . E’ un pensiero unanime quello che condanna l’immobilismo dell’attuale Presidente del CNPA, quella latitanza che mette in pericolo la nostra attività professionale di ogni giorno. Non sappiamo se tutto ciò che si offre al professionista rientri nella nostra competenza professionale stante la vaghezza e la arretratezza del nostro mansionario professionale. Un CNPA che mostra una visione statica ed arretrata di fronte ad una società che chiede sempre nuove prestazioni al perito agrario e che offre sempre nuovi spunti ed occasioni di prestazioni professionali che pur rientrando nel bagaglio di conoscenze del tecnico agrario non trovano riscontro in un mansionario vecchio ed ingessato; un CNPA che non capisce ciò che le legislazioni nazionali e regionali offrono come occasioni di lavoro. I regimi totalitari (Tunisia, Yemen, Egitto ecc,), in questi giorni, sentono forte il vento della ribellione che non si debba arrivare a tanto per mandare a casa un Presidente che da oltre ventanni “occupa” il Collegio Nazionale con i suoi amici di merende.

Tutti Collegi Provinciali comincino a dialogare ed a preparare la successione a questo CNPA sempre più lontano da chi opera .
Luigi Piatti

pt/2011/gmt/01