lunedì 18 ottobre 2010

FINALMENTE SIAMO STATI ASCOLTATI...MEGLIO TARDI CHE MAI !

Cosa volete, alla fine la ragione e il buon senso prevalgono.
C' è  infatti giunta la notizia, dopo i ripetuti interventi e solleciti postati su questo BLOG, che il Consiglio Nazionale  ha posto all'ordine del giorno nella prossima riunione del 22 c.m l'esame e la discussione di una bozza - documento sul delicato e importante tema delle " tariffe e competenze acquisite."
Si sono mossi e  adesso corrono ai ripari dopo anni di silenzio e inattività...meglio tardi che mai.
Ciò che rammarica è che non ci siamo sbagliati sulle nostre previsioni, infatti a tutt'oggi nessuna istanza ufficiale è stata presentata al Ministero competente per l'aggiornamento delle nostre tariffe e competenze acquisite ( sono ancora in discussione nel CNPA....perchè tanto ritardo ???..).
Un' agire imspiegabile o forse spiegabile dal Decreto Bersani ( che ha abrogato solo i minimi tariffari non le tariffe) e dal progetto COGEPAPI di fusione dei collegi dei geometri, periti agrari e periti industriali che ha favorito, la messa in un cassetto dimenticato, le nostre " tariffe e competenze" ?????
Se così fosse, sarebbe una scelta di una gravità ingiustificabile e imperdonabile da parte del CNPA e se incece sono altri i motivi ci vengano illustrati.....forse capiremmo.
Per il resto avanti tutta, si provveda con la massima sollecitudine alla presentazione della documentazione al Ministero competente e perchè no, anche ai Collegi Provinciali.......forse un pò di informazione in più non fa male e ci aiuterebbe tutti.
Pm Tiraboschi

pt/2010/gmt/07

sabato 16 ottobre 2010

AGGIORNAMENTO DELLE TARIFFE E COMPETENZE ACQUISITE:I SILENZI DEL CNPA PRECCUPANO E INSOSPETTISCONO !

I DOTTORI COMMERCIALISTI HANNO ADEGUATO LE TARIFFE E NOI ?????
POLITICHE, STRATEGIE E SCELTE SBAGLIATE DEL CNPA ??????

Abbiate pazienza, non è per polemizzare, ma il tema "dell' AGGIORNAMENTO DELLE NOSTRE TARIFFE E COMPETENZE ACQUISITE"  è molto sentito dai colleghi che esercitano la professione. E' parte del lavoro quotidiano dei preventivi, delle offerte e partecipazioni a bandi pubblici e privati dove la chiarezza è fondamentale per l'accesso è l'acquisizione dell'incarico.

Quindi, credo di far cosa gradita ( ovviamente non per tutti. I soliti ignoti - idioti evitino i loro squallidi commenti) nel seguite  con particolare attenzione il tema, come feci per il " Censimento  ISTAT - generale dell'Agricoltura dove richiamai l'attenzione del CNPA a fare chiarezza  " poi fatta anche se in ritardo" sulla legalità delle competenze dei Periti Agrari. ( Se non è vero si prega di smentirmi.)

L'amico Consigliere Nazionale Paolo Bertazzo, come è sua consuetudine, con tempestività è intervenuto su questo Blog per rassicurarmi ( e di questo lo ringrazio) sottolineando il lavoro che il CNPA sta facendo, dissociandosi però dai ritardi.
Non ho motivo di dubitare, ma gradirei una più dettagliata e articolata risposta in merito, vista la valenza che ha per la nostra Categoria. Credo sia " un nostro legittimo diritto".
Quale allora, una fonte certa e attendibile se non il Presidente Nazionale Andrea Bottaro, al quale mi rivolgo per avere un suo sollecito intervento chiarificatore dello stato i cui ci troviamo su " tariffe e competenze".
E' un mio diritto-dovere chiedere ( sono un perito agrario iscritto come tantissimi altri colleghi) e un suo dovere-diritto rispondere (nella sua qualità di Presidente  del Collegio Nazionale cioè di tutti noi).

Non pretendo che intervenga su questo Blog, sarebbe troppo, anche se un pò di umiltà non farebbe male. Provveda comunque, gli strumenti non mancano:" sito del CNPA, Il Perito Agrario" in questo caso verrebbero usati a proposito.

Umilmente scenda dal piedistallo tra i terreni Colleghi e ci informi, ci illumini.
Eviti una volta tanto di trincerarsi dietro la solita " segretazione burocratica" tanto prima poi le cose vengono alla luce.
C'è un pò di urgenza di sapere, come ben può immaginare.... non ci deluda ,anche perchè non possiamo più tollerare silenzi su questioni tanto importanti per il nostro lavoro.
Tutto il CNPA ne è responsabile davanti alla Categoria....ricordatevelo !

Cordialmente
Pm. Tiraboschi

pt/2010/gmt/07

giovedì 14 ottobre 2010

ECCO IL DOCUMENTO UFFICIALE CHE SANCISCE LA FUSIONE DEI COLLEGI E DELLE CASSE.

Abbiamo recuperato il documento ufficiale sottoscritto dai tre Presidenti dei Collegi dei Geometri, Periti Agrari e Periti Industriali inviato alla Commissione Giustizia che sancisce senza dubbio alcuno la scelta di fusione dei tre Collegi in un unico ordine " dei tecnici laureati per l'ingegneria" e la unificazione delle Casse di Previdenza compresa quella dei Periti Agrari.
Scelte che non hanno mai avuto il deliberato della categoria e soprattutto degli iscritti alla Cassa di Previdenza.
Il nostro domani:    in un solo ORDINE   e in UNA SOLA CASSA.


E' QUESTO CHE VOGLIAMO ????????


Pm. Tiraboschi.


CONSIGLIO NAZIONALE DEI GEOMETRI E DEI GEOMETRI LAUREATI


COLLEGIO NAZIONALE DEI PERITI AGRARI E DEI PERITI AGRARI LAUREATI

CONSIGLIO NAZIONALE DEI PERITI INDUSTRIALI E DEI PERITI INDUSTRIALI LAUREATI

PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

C o o r d i n a m e n t o C O G E P A P I – 0 0 1 8 7 R o m a , v i a d i S . B a s i l i o , 7 2

CONSIGLIO NAZIONALE DEI GEOMETRI E DEI GEOMETRI LAUREATI – Via Barberini, 68 – 00187 ROMA – Tel. 06.42.03.161 – Fax 06.48.91.23.36

COLLEGIO NAZIONALE DEI PERITI AGRARI E DEI PERITI AGRARI LAUREATI – Via P. Amedeo, 23 – 00185 ROMA – Tel. 06.48.90.67.13 – Fax 06.48.82.150

CONSIGLIO NAZIONALE DEI PERITI INDUSTRIALI E DEI PERITI INDUSTRIALI LAUREATI – Via di S. Basilio, 72 – 00187 ROMA – Tel. 06.42.00.84 – Fax 06.42.00.84.44

Gent.ma On. Giulia Bongiorno, presidente II Commissione (Giustizia)

Egr. On. Andrea Gibelli, presidente X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo)

e p.c.

Gent.ma On. Maria Grazia Siliquini, relatrice di maggioranza per la riforma delle professioni

Camera dei Deputati

Piazza di Montecitorio, 1

00186 Roma

Roma, 18 febbraio 2010


Rif: Seduta del 24 novembre 2009. Audizione dei rappresentanti di CO.GE.PA.PI. nell’ambito

dell’indagine conoscitiva in relazione all’esame delle proposte di legge C. 3 Iniziativa

popolare, C. 503 Siliquini, C. 1553 Vietti C. 1590 Vitali, C. 1934 Froner, C. 2077 Formisano

e C. 2239 Mantini, in materia di riforma delle professioni


Gentilissima Onorevole, Egregio Onorevole,

desideriamo innanzitutto ringraziarVi per averci dato la possibilità, nella seduta del 24 novembre

scorso, di esprimere la nostra comune posizione sul tema della riforma delle professioni. La

contemporanea presenza dei massimi rappresentanti dei geometri, periti agrari e periti industriali –

formalizzata anche nell’organismo di rappresentanza (CO.GE.PA.PI.) al quale abbiamo dato vita

poco più di un anno fa – ha voluto sottolineare la specificità della questione concernente le

professioni tecniche di primo livello che da tempo sostengono di appartenere a un medesimo

orizzonte di riferimento e desiderano promuovere le condizioni perché tale identità di fondo riceva

il necessario riconoscimento legislativo.

Ci permettiamo, dunque, con questo documento di confermare le nostre dichiarazioni e di

approfondire le ragioni della proposta che Vi abbiamo formulato in nome dei quasi 200.000 iscritti

ai nostri albi.

La proposta

Seguendo iniziative legislative risalenti alla scorsa legislatura (C. 867 Siliquini, C. 1216 Mantini,

C. 1319 Vietti, C. 1442 Laurini, C. 2160 Governo, C. 2331 Naccarato e C. 3277 iniziativa popolare)

e confermate da analoghi disegni presentati nel corso di quella attuale (oltre a quelli citati in oggetto

va ricordata la proposta di legge Siliquini n. 1100), chiediamo:

• l’unificazione delle categorie professionali dei geometri, dei periti agrari e dei periti industriali
mediante la costituzione di un unico ordine denominato “dei tecnici laureati per l’ingegneria” nel
quale dovranno accedere i laureati triennali di matrice tecnica;
• l’unificazione della Cassa italiana di previdenza e assistenza dei geometri liberi professionisti,
dell’Ente di previdenza dei periti industriali e dei periti industriali laureati e della Gestione
separata dei periti agrari e dei periti agrari laureati presso l’Ente nazionale di previdenza e di
assistenza per gli impiegati agricoli.

Le ragioni

1. Adeguamento della normativa italiana allo standard europeo. Nell’ambito dell’Unione

Europea vige il principio della corrispondenza tra percorsi formativi e titoli professionali e trova

piena attuazione la Direttiva europea n. 89/48, che sancisce che per l’esercizio di una

“professione intellettuale” all’interno dei paesi dell’UE sia necessario un periodo di formazione

post-secondaria di almeno tre anni. Ormai, non appare più rinviabile un percorso destinato a

uniformare il nostro sistema di formazione e classificazione delle professioni tecniche in un

sistema che preveda due livelli: il primo caratterizzato dalla laurea triennale o da un periodo di

formazione post-secondaria equivalente, il secondo dalla laurea specialistica o quinquennale.

Solo in questo modo sarà anche possibile porre rimedio ai danni inferti dal Dpr 328/2001 che ha

rappresentato per tutte le professioni tecniche di primo livello la perdita di un percorso chiaro e

definito tra formazione e indirizzo professionale. Vale infine la pena di sottolineare come

l’istituzione dell’albo dei tecnici laureati per l’ingegneria intenda anche uniformare il proprio

lessico delle professioni a quello comunemente adottato negli Stati membri dell’Unione Europea

dove le denominazioni in uso sono semplicemente due: ingegnere e tecnico di ingegneria (in

Francia ingenieur-diplomè o ingenieur reconnu, in Germania Diplom-Ingenieur, in Gran

Bretagna engineering technician, in Spagna ingeniero técnico)!.

2. Rilancio delle lauree triennali. Così come abbiamo avuto modo di sottolineare nel corso

dell’audizione “statistiche, da noi verificate, mostrano come gli iscritti alle sezioni B per

ingegneri e architetti – nel 95% al sud e nell’88% al nord – proseguono il loro percorso

formativo per tentare di ottenere una laurea magistrale”. Ciò significa che, allo stato delle cose,

la laurea triennale viene considerata alla stregua di una stazione intermedia collocata in

un’apparente deserto professionale. Ciò non solo non corrisponde al vero, ma anzi costituisce

quasi una forma di “pubblicità ingannevole”, tenuto conto del fatto che “mancano 180 mila

tecnici intermedi” (Confindustria, dichiarazione del 28 gennaio 2009) e che quindi diventa

estremamente urgente la necessità di ripristinare un ponte tra formazione e professione.

Un’indiretta conferma a questa diagnosi arriva da un altro dato: sono gli iscritti ai nostri tre albi a

costituire oggi uno dei maggiori fattori di incremento delle lauree triennali nel nostro Paese,

testimoniando del fatto che esiste un circolo virtuoso lungo l’asse professione!formazione e

che va assolutamente riattivato lungo l’asse formazione!professione.

3. Semplificazione e razionalizzazione con sensibile diminuzione nel numero degli organismi di

rappresentanza. Sarà uno degli effetti immediati che seguirà all’attuazione della nostra proposta:

comporterà una riduzione dei componenti di almeno due terzi rispetto al numero attuale. Nel

nostro Paese la questione della “riduzione delle poltrone” è sempre presente nel dibattito

pubblico, ma ha sempre riguardato “quelle altrui”. Questa volta – e crediamo per la prima volta –

si deve parlare di “autoriduzione” attuata liberamente e con piena consapevolezza.

I modi della riforma delle professioni

Per attuare l’unificazione, si riterrebbe opportuno ricorrere allo strumento della legge di delega, e

alla conseguente emanazione di decreti legislativi, atteso per un verso il rango della normativa che

attualmente disciplina le tre professioni (regio decreto 11 febbraio 1929, n. 274, regio decreto 11

febbraio 1929, n. 275, regio decreto 25 novembre 1929, n. 2365) e per altro verso la necessità di

emanare una normativa dettagliata e tecnicamente complessa, che richiede tempi adeguati per la

predisposizione delle norme e della disciplina di coordinamento.

Ma naturalmente ogni decisione in tal senso è di pertinenza del legislatore. Che quindi saprà

senza dubbio scegliere anche lo strumento legislativo in grado di favorire velocità e semplicità

nell’iter di applicazione della riforma.

* * *

Restando a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e confidando in una valutazione positiva

della nostra comune ed unitaria posizione, cogliamo l’occasione per porgere i nostri migliori saluti.

Il Presidente CNG         Il Presidente CNPA         Il Presidente CNPI

Fausto Savoldi               Andrea Bottaro                 Giuseppe Jogna

martedì 12 ottobre 2010

ABUSIVISMO:NON SPARIAMO NEL MUCCHIO...LA COLPA E' LA NOSTRA !

Generalizzare su un tema tanto delicato e " poco sentito dalla categoria" è populismo, ma soprattutto " non cultura della professione di perito agrario" se non si interviene con atti e fatti concreti.
Purtroppo siamo fatti così, sembra quasi una nostra tradizione, denunciamo l'abusivisno e tutto finisce lì....non basta. Non basta incolpare CNPA e i consiglieri nazionali per gratificare la nostra coscienza; noi che siamo la Categoria ci siamo ????.
Sono 25 - 30 anni che sento la solita solfa, mai invece ho sentito, caro Sandrini, azioni e interventi diretti contro l'abusivismo, soprattutto quello delle Organizzazioni agricole o per esse da parte dei Collegi Provinciali. Paure, convivenze......non lo so; stà di fatto che nulla è cambiato in tanti anni perchè nulla è stato fatto " coscientemente" da tutti : Categoria, Collegi Provinciali, CNPA.
Quante volte ( ricordo) il problema è stato affrontato nelle assemblee nazionali dei presidenti provinciali, negli incontri regionali e provinciali è stato stigmatizzato......e quante volte il tutto  poi è finito nella massima indifferenza??? .......una scelta.?  un tacito consenso???
Voi che siete dirigenti territoriali della Categoria, che sentite il problema che denunciate, date il via ad iniziative concrete, non aspettate che altri facciano quello che dovreste fare.......altrimenti tra 25 anni saremo nella stessa situazione con l'abusivismo sulle spalle e alla ricerca di ipotecici colpevoli che ben sapiamo chi sono.
Cordialmente
Pm. Tiraboschi

pt/2010/gmt/10

giovedì 7 ottobre 2010

IL CNPA CI DICA QUALCOSA SULL'AGGIORNAMENTO DELLE TARIFFE E DELLE NUOVE COMPETENZE DEI PERITI AGRARI....DOVE SIETE !!!

Insomma, il CNPA ha presentato qualcosa al Ministero competente per l'aggiornamento e/o revisione delle nostre tarifffe e per le nuove competenze.?  Parli...dica......!
E' dal 1993 che aspettiamo..........17 anni sono tanti non vi sembra ???
Ma dal 1993 ad oggi cosa è stato fatto??? diteci qualcosa o il tutto come al solito è segretato !
Su questo Blog da tempo abbiamo sollevato il problema e l'urgenza di intervenire " nella delicata e importante materia", ma non abbiamo avuto " NESSUN RISCONTRO UFFICIALE DA PARTE DEL CNPA".
Dai silenzi potremmo trarre l'amara conclusione che nulla è stato fatto fino ad oggi ( cioè nessuna proposta di modifica è stata presentata) e come al solito solo con il senno di poi si tenterà di correre ai ripari  ( esempio: Indagine ISTAT, PGT ecc).
E i Consiglieri Nazionali cosa fanno..........dove sono..............ci dicano qualcosa...........o sono stati privati  della parola ??????
Ma è mai possibile che non sappiano mai niente...che non dicano mai niente.
Ohh.......ma che ca...o ci fate a Roma....le pippe.!!
Scusate lo sfogo......

PeritiAgrariLiberi

pt/2010/gmt/07

mercoledì 6 ottobre 2010

RICONOSCIMENTO ALLA PROFESSIONE DEL PERITO AGRARIO

Perito Agrario ed attività commerciale


Il Ministero dello Sviluppo Economico chiarisce i requisiti di accesso per le attività di commercio di prodotti alimentari e somministrazioni di bevande alla luce del D.Lgs. Risoluzione 8.7.2010 n. 86656 2) Quesito in materia di esercizio di vicinato e requisiti professionali – Interpretazione articoli 65 e 71, 6 comma. Ai fini dell'avvio di un'attività commerciale di vendita al dettaglio di frutta e verdura, si chiede se a norma dell'articolo 71, 6 comma, lettere a), b), e) del D.Lgs. 59/2010, il diploma di perito agrario possa essere riconosciuto come requisito professionale valido per l'avvio dell'attività o se lo si debba integrare con la frequenza del corso professionale per la somministrazione degli alimenti (art. 71, lettera a) del D.Lgs. 59/2010). Con la risoluzione 86656 dell'8 luglio, invece, il direttore generale richiamandosi alla circolare 3635/C emanata dal Ministero dello sviluppo economico, riconosce valido ai fini della qualificazione il possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea, anche triennale, o di altra scuola ad indirizzo professionale, almeno triennale, purché nel corso di studi siano previste materie inerenti al commercio, alla preparazione o alla somministrazione degli alimenti. Pertanto alla luce di quanto il direttore sopra affermato ritiene che «il diploma di scuola media superiore di perito agrario, considerate le materie oggetto del corso di studio, nonché la capacità di formare figure professionali in grado di occuparsi dell'amministrazione di aziende agrarie e zootecniche curandone sia la fase di produzione sia la commercializzazione dei prodotti, possa considerarsi requisito professionale valido».

pt/2010/gmt/10
dal sito del CNPA

venerdì 1 ottobre 2010

REGIONE LOMBARDIA: CREDITO DI FUNZIONAMENTO PER LE IMPRESE AGRICOLE.

Bando credito di funzionamento per le imprese agricole

Un fondo regionale per sostenere gli agricoltori lombardi nel pagamento degli interessi sui crediti bancari concessi alle imprese agricole per esigenze di funzionamento.
La Direziona Generale Agricoltura per far fronte all’attuale crisi finanziaria ha previsto attraverso il “PACCHETTO FIDUCIA” una serie di misure e di interventi per favorire l’accesso al credito delle PMI.
Tra questi è stato istituito un fondo regionale dell’importo pari ad € 3.389.408,30 per le agevolazioni finanziarie alle imprese agricole per il credito al funzionamento del quale è stata assegnata la gestione a Finlombarda e che prevede il concorso nel pagamento degli interessi sulle operazioni di credito effettuate dalle Banche a favore delle imprese agricole.

Chi può presentare la domanda?

L’aiuto è riservato alle PMI che abbiano sede legale e operativa nel territorio lombardo e siano iscritte al registro delle imprese della C.C.I.A.A. alla sezione speciale “imprenditori agricoli” o alla sezione “coltivatori diretti” e sono autorizzate ad operare le Banche aderenti al Regolamento predisposto da Finlombarda.

Quando presentare la domanada?

Le domande di finanziamento possono essere presentate dal 1 ottobre 2010 fino ad esaurimento delle disponibilità finanziarie.

Quali sono gli importi ammissibili a contributo?

Il finanziamento concesso dalla banca sarà destinato a sostenere il fabbisogno finanziario dell’impresa agricola per esigenze di funzionamento aziendale con un importo minimo ammissibile a Contributo pari a € 20.000,00 ed un massimo pari ad € 100.000,00. La durata del finanziamento non potrà essere inferiore ai 24 mesi e superiore ai 60 mesi, comprensiva dell’eventuale periodo di preammortamento della durata massima di 12 mesi.
Le operazioni di finanziamento saranno stipulate al tasso di interesse pari a euribor 3/6 mesi pro-tempore per operazioni a tasso variabile o IRS vigente, in funzione della durata del finanziamento, per operazioni a tasso fisso e maggiorate di uno spread, alle migliori condizioni del mercato definite nel Regolamento perfezionato con la Banca.

L’attività di istruttoria viene svolta da Finlombarda nel rispetto dell’ordine cronologico di ricezione e in relazione alle disponibilità finanziarie del Fondo e trasmessa alla D.G.Agricoltura che adotta il provvedimento di concessione.

Il Contributo erogato da Finlombarda direttamente all’impresa agricola è determinato, sull’importo del finanziamento ammesso all’agevolazione ed è pari al 2% annuo e comunque non superiore al tasso applicato all’operazione.

La misura del tasso di riferimento, in conformità con le disposizioni dell'Unione Europea, è resa pubblica sul seguente sito internet: http://ec.europa.eu/comm/competition/state_aid/legislation/reference_rates.html

Referente:
Cesare Scolari
UO Competitività delle imprese e delle filiere agroalimentari
tel 02 6765 2686 
fax 02 6765 2757
email cesare_scolari@regione.lombardia.it



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pt/2010/gmt/10