venerdì 5 marzo 2010

INTERROGAZIONE AL SENATO SUL PRESIDENTE DEL COLLEGIO NAZIONALE DEI PERITI AGRARI.


Cari Colleghi, di seguito pubblichiamo l'interrogazione presentata dal Sen. Giaretta al Ministro della Giustizia.


dal sito del Senato della Repubblica


Legislatura 16º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 341


del 24/02/2010


GIARETTA


- /Al


Ministro della giustizia/ - Premesso che:



con decreto penale n. 1810/2009 del tribunale di Forlì il signor Andrea

Bottaro nella sua qualità di Presidente del Collegio Nazionale dei

periti agrari e dei periti agrari laureati è stato condannato a 15

giorni di reclusione, convertiti in una sanzione pecuniaria, per avere

minacciato il Presidente di un albo professionale "concorrente"

attraverso messaggi inviati sul telefono cellulare ed infine con l'invio

di messaggi di morte accompagnati da un proiettile di pistola presso

l'ufficio di quest'ultimo;

nel corso delle indagini, svolte dall'Arma dei Carabinieri, è emerso che

nella sua attività criminosa il Bottaro si era servito di beni

(/computer/ e telefoni) di proprietà del Collegio nazionale dei periti

agrari, che è un ente pubblico non economico vigilato dal Ministro della

giustizia. L'utilizzo di beni di proprietà dell'ente è dimostrato dal

sequestro di un /computer/ del Collegio, avvenuto nel corso di una

perquisizione svoltasi il 14 febbraio 2008 a Roma, avendo i militari

dell'Arma rinvenuto in quel /computer/ un /file/ contenente il numero

telefonico non anagrafato da cui partivano i messaggi di minaccia al

Presidente dell'albo concorrente;

il comportamento delittuoso del Bottaro, come accertato nel decreto

penale di condanna, ha gravemente compromesso la propria reputazione e

dignità, facendo venire meno i requisiti di probità richiesti ai

professionisti iscritti negli albi ed in particolare a chi viene

chiamato a ricoprire i più alti uffici. Nello specifico risulta peraltro

integrata la fattispecie prevista dall'art. 1 del Codice deontologico

degli iscritti nell'albo dei periti agrari, ai quali è richiesta una

"condotta civile e morale irreprensibile" laddove gli stessi sono

soggetti a procedimento disciplinare obbligatorio (art. 2 del codice)

"per tutti i fatti che, anche non riguardanti l'attività professionale,

abbiano riflesso sulla sua reputazione professionale o danneggino

l'immagine della categoria", e quindi, in ragione di quanto sopra, il

Bottaro dovrebbe essere cancellato o perlomeno sospeso dall'albo;

non essendo questo avvenuto, ed anzi avendo il Bottaro tentato di

nascondere i fatti, sia non informando alcuno (neppure i componenti il

Consiglio Nazionale) che imponendo il silenzio ai dipendenti del

Collegio nazionale, alcuni Consiglieri, avuta tardiva conoscenza della

vicenda, chiedevano al Bottaro di assumersi le proprie responsabilità,

perlomeno rassegnando le dimissioni dalla carica, altro non fosse che

per l'oggettivo conflitto che si è venuto ad instaurare fra la persona

fisica di Andrea Bottaro (colpevole di avere utilizzato beni di

proprietà del Collegio nazionale per attività private illecite,

macchiandosi così del reato di peculato, oltre agli altri reati) ed il

suo ruolo di Presidente legale rappresentante dell'ente danneggiato. Per

risposta il Bottaro non solo non si dimetteva ma faceva altresì

intervenire alla riunione del 6 febbraio 2010 del Consiglio nazionale,

che discuteva la richiesta di dimissioni, il suo avvocato di fiducia

(spacciandolo come l'avvocato del Collegio o quanto meno come un legale

indipendente), il cui intervento orientava le decisioni di diversi

consiglieri presenti;

tale circostanza è paradigmatica dell'insostenibile conflitto di

interessi fra la persona fisica del Bottaro e la carica ricoperta,

laddove il Collegio nazionale dei periti agrari, che in questa vicenda

risulta essere parte danneggiata, dovrebbe costituirsi parte civile nei

confronti del suo Presidente, a ciò impedito dalla presenza del Bottaro

nel Consiglio stesso, posizione in grado di condizionare l'operato dei

Consiglieri, determinando così una situazione di grave danno per l'ente,

per tacere poi del fatto che il Collegio nazionale è organo di appello

di secondo grado per i procedimenti disciplinari adottati dai Collegi

locali, laddove il Bottaro (obbligatoriamente soggetto ad un

procedimento disciplinare, secondo quanto dispone il codice

deontologico) si troverebbe a dover giudicare in fase di riesame il

provvedimento che lo riguarda;
in un caso analogo accaduto nel 2005 presso l'albo nazionale dei dottori

agronomi e forestali, il Ministero della giustizia commissariò il

Consiglio nazionale dell'ordine degli agronomi in ragione dell'analogo,

grave conflitto di interessi che riguardava la Presidente di quella

categoria, Dina Porazzini, laddove anch'essa rivestiva la doppia,

insanabile posizione di imputata di reati in danno dell'ente

rappresentato e contestualmente di legale rappresentante dell'ente

danneggiato;

l'interrogante chiede di conoscere:

quali provvedimenti il Ministro in indirizzo intenda assumere per


rimuovere la descritta situazione di oggettivo ed insanabile conflitto,


che vede Andrea Bottaro nella contemporanea veste di imputato per reati


in danno del Collegio nazionale dei periti agrari o comunque svolti


utilizzando beni di proprietà del predetto ente ed al tempo stesso di


legale rappresentante dell'ente danneggiato, conflitto che si è già


manifestato con l'intervento del legale dell'imputato alla riunione del


Collegio del 6 febbraio 2010, con l'effetto di orientare le decisioni in


quella sede assunte;




se non ritenga, ove persista il rifiuto del signor Andrea Bottaro di


rassegnare le proprie dimissioni dalla carica, di dover procedere al


commissariamento del Consiglio del Collegio, allo scopo di consentire la


tutela e la corretta salvaguardia degli interessi di questa categoria


professionale.






(4-02765)






__________ Informazione NOD32 4916 (20100304) _________
Questo messaggio è stato controllato dal Sistema Antivirus NOD32

http://www.nod32.it



pt/2010

20 commenti:

  1. S E N Z A P A R O L E

    RispondiElimina
  2. Si deve subito dimettere nell'interesse della categoria

    RispondiElimina
  3. Ma cosa aspetta!!! deve dare immediatamente le dimissioni..............

    RispondiElimina
  4. Che amarezza!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  5. Carissimi Colleghi,
    ciò che voi dite, è stato formalmente richiesto da 14 Collegi Provinciali d'Italia.
    Ma attenzione, per chiarezza bisogna fare un distinguo.
    L'aspetto giudiziale, avrà un suo corso ( speriamo positivo). Non è nostra competenza e tanto meno trarre conclusioni affrettate e/o giudizi sommari.
    Il problema che ci deve interessare è " politico".
    La categoria tutta e il Collegio Nazionale, nelle loro istituzioni rappresentative vanno tutelate e salvaguardate. Ragioni più che sufficienti per chiedere autotutela delle stesse e sotto l'aspetto deontologico, autonomia da quanto è accaduto.

    RispondiElimina
  6. TITOLO V
    Sanzioni disciplinari - Procedimento
    Art. 37
    Responsabilità disciplinare
    Al perito agrario che si rende colpevole di abusi o mancanze nell'esercizio della professione o di fatti lesivi della dignità o del decoro professionale, si applicano le sanzioni disciplinari previste nel presente titolo.
    Art. 39
    Sanzioni disciplinari

    Le sanzioni disciplinari sono:

    1. l'avvertimento;
    2. la censura;
    3. la sospensione dall'esercizio professionale per un periodo non inferiore a quindici giorni e non superiore a due anni;
    4. la radiazione.

    RispondiElimina
  7. Io spero che abbia la decenza di dimettersi perchè non è degno di presiedere la massima carica della nostra categoria.......
    Caro Bottaro se leggi questo blog sappi che con i tuoi modi arroganti e truffaldini è giunta l'ora di metterti seriamente da parte, daltronde tu siedi a questa poltrona per aver messo in atto comportamenti squallidi distribuendo caramelline qua e la erompendo l'equilibrio interno a numerose regioni d'Italia.
    Adesso è giunta l'ora di fare le valigie e di non barricarti all'interno della sede del Collegio Nazionale negandoti al telefono e di persona.
    QUELLA E' LA SEDE DI TUTTI NOI PERITI AGRARI E NON E' IL TUO QUARTIER GENERALE !!!!!!!!!!
    CAPITOOOOOO

    RispondiElimina
  8. Questo illustre signore ha gettato fango su tutta la nostra categoria quindi deve andarsene non c'è giustificazione a tutto ciò, non ha capito che questa figuraccia al Senato poteva risparmiarsela dimettendosi prima...........

    RispondiElimina
  9. Che figuraccia!!!! Daltronde da quel personaggio cosa ci si poteva aspettare!!! Durante la sua presidenza nazionale ha soltando lottizzato il consiglio nazionale garantendosi la sua rielezione spaccando numerose regioni d'Italia.

    RispondiElimina
  10. Carissimi Colleghi, questo blog è aperto a tutti i commenti e lo sapete benissimo, ma attenzione non verranno più tollerati ( quindi non pubblicati) commenti ingiuriosi, offensivi della dignità della persona. Un invito ad essere diversi da chi non ha rispetto di nessuno.....capito.!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  11. Come per il periodo di Aluisetti anch'egli ha fatto una battaglia agli agrotecnici i quali si sono organizzati e hanno ottenuto il loro albo professionale. A parere mio, loro, sono molto più organizzati e pian piano hanno ottenuto le stesse nostre competenze nulla escluso.
    Visto gli sviluppi non era meglio accettarli nel nostro albo in una sezione a parte? Invece di andare a fondersi con i geometri e periti industriali non era meglio la fusione con le professioni agrarie?
    Quindi andando a valutare ciò che è accaduto, la migliore cosa è di dimettersi.

    RispondiElimina
  12. Penso che tutti i collegi d'Italia devono prendere formalmente le dovute distanze e chiedere le dimissioni non solo di Bottaro ma anche di tutto il consiglio nazionale. Hanno taciuto su una cosa così grave e hanno permesso che il consiglio (almeno una folta maggioranza) emanasse una Circolare scandalosa che mascherava e sminuiva l'accaduto.

    RispondiElimina
  13. Speriamo che abbia la decenza di dimettersi.

    RispondiElimina
  14. Questo signore secondo voi è ancora degno di presiedere il Collegio Nazionale? Penso che egli si sia incollato alla poltrona e a tutti i costi non vuole lasciarla!!!
    Per una volta, nella sua vita, faccia un gesto sensato: quello di dimettersi, forse qualcuno potrà ancora avere considerazione dell'uomo che ha sbagliato, ma non di presidente di una categoria professionale.

    RispondiElimina
  15. Sono allibito non ho parole cari colleghi avete già detto tutto, scrivo solo per appoggiare la richiesta di dimissioni già proposta da 15 collegi e spero che tutti gli altri collegi si accodino, soprattutto quello di Roma che è quello competente per gli aspetti disciplinari.
    Cristiano

    RispondiElimina
  16. Cari colleghi, adesso penso noi tutti noi dobbiamo agire con forza a far leva sui rispettivi nostri collegi provinciali, che si devono accodare (come giustamente dice Cristiano) per chiedere le dimissioni e i relativi e conseguenti provvedimenti disciplinari al collegio di Roma come hanno già fatto gli altri 15 collegi.
    Saluti a tutti e cordialità
    Emanuele

    RispondiElimina
  17. Adesso bisogna solo agire di polso non possiamo più tollerare, anche per l'immagine della categoria, dobbiamo sensibilizzare come asserito da Emanuele e Cristiano i nostri collegi provinciali per chiedere urgentemente un incontro nazionale e chiedere le dimissioni.

    Giannetto

    RispondiElimina
  18. Salve a tutti i colleghi di questo blog, io sono un perito agrario dell'entroterra abruzzese, che mi dedico con amore alla mia professione di consulente agrario, in questo blog mi è paerso di capire oltre al noto problema giudiziario che attanaglia il presidente nazionale è che egli ci sta traghettando su una sponda sbagliata insieme ai geometri e periti industriali, ma che fine farà la nostra specifica professionalità nel settore agro-alimentare...............
    Non è meglio, come giustamente dice qualcuno, aggregarci con le professioni agrarie per mantenere la nostra individualità.
    Saluti da Elli

    RispondiElimina
  19. Sono un perito agrario e credo che Napoleone Bottaro dopo quello che è successo debba immediatamente dimettersi. Cari colleghi però, senza offendere nessuno, vorrei chiedervi: gli sgradevoli fatti occorsi non pongono un ulteriore interrogativo sull'opportunità di tenere in piedi strutture così complesse (e relative cariche con corrispondenti costi e rischi di parassitismi) come gli albi professionali che forse hanno fatto il loro tempo e che ormai non corrispondono ad una precisa utilità sociale ?
    Grazie per chi vorrà rispondermi in merito,
    cordialità

    RispondiElimina


libertà ma nel rispetto