lunedì 19 aprile 2010

PROFESSIONI E RIFORME !

Professioni, al via gli Stati generali: in agenda tariffe ma non solo

Alfano: Garantire qualità a cittadini e prestigio ai professionisti. Bersani: è una vergogna, presto una nostra proposta partendo dal ddl Mastella
di Luigi Berliri
Una riforma che il mondo delle professioni - dai commercialisti agli architetti, dai notai agli avvocati - attende da anni, una “scelta condivisa” che “verrà presa insieme agli attori coinvolti” con l’intento di “modernizzare il sistema”. Questo il progetto del ministro della Giustizia Angelino Alfano, che ha incontrato oggi a Roma gli Stati generali delle professioni regolamentate. L’obiettivo del ministro è arrivare alle nuove regole entro il 2013, cioè entro la fine della legislatura. I nodi da sciogliere sono molti: su tutti, quello delle tariffe minime ma anche il recepimento della cosiddetta direttiva Zappalà (la normativa di Bruxelles sul riconoscimento delle professioni nel territorio dell’Unione europea) e il numero chiuso per l’accesso alla professione. Senza scordare i nodi legati alla pubblicità e al tirocinio dei giovani. Una riforma che coinvolge direttamente una platea di circa due milioni di persone che origina circa il 12,5 per cento del Pil nazionale Nei mesi scorsi i tecnici del ministero e i rappresentanti delle categorie si sono incontrati spesso e hanno stabilito una road map in due tappe: prima lo statuto con i principi generali, poi il riordino per ogni categoria. Non piace al Pd la svolta che ha preso la questione. “Vediamo ha detto Pier Luigi Bersani segretario del partito e autore delle famose lenzuolate - ma temo il peggio. Uno schiaffo alle nuove generazioni e se è così, sarà una vergogna inaccettabile, un segnale di regressione per il Paese, come un messaggio per dire: si salvi chi può”. E il responsabile Economia e Lavoro della segreteria nazionale del Pd Stefano Fassina e il presidente del Forum Giustizia, Andrea Orlando, hanno sapere che "un'apposita riunione di coordinamento con i gruppi parlamentari è stata già convocata la prossima settimana" per presentare una proposta di legge quadro sulla riforma organica delle professioni intellettuali, sulla base del testo del disegno di legge Bersani-Mastella presentato dal governo Prodi la scorsa legislatura, a seguito di una fase di consultazione con tutti gli ordini, le categorie, le associazioni e le organizzazioni sindacali interessate". Per il ministro della Giustizia, la riforma delle professioni comunque si farà. "Dobbiamo riuscire - ha spiegato il Guardasigilli - a fare la riforma mettendo al centro il cittadino, garantendo un'alta qualità delle prestazioni rese dai professionisti, tariffe chiare e trasparenti che non siano un labirinto ma un rettilineo e, allo stesso tempo, assicurando ai professionisti la dignità e il prestigio che derivano dal loro essere laureati che hanno superato un esame di Stato". Il ministro ha ricordato che si tratta "di una riforma attesa da decenni, io sono fiducioso - ha aggiunto - che il lavoro iniziato oggi porterà a una riforma che incentiverà la ripresa economica del Paese". Secondo i dati forniti da Alfano, i professionisti in Italia sono oltre due milioni, il 3,3% della popolazione e producono il 12% del prodotto interno lordo. Al primo posto dell’agenda c’è la questione delle tariffe minime, che dopo il decreto Bersani sono state sostituite dalla possibilità per il cliente di negoziare la parcella. “Quello che bisogna garantire – ha spiegato Alfano – sono prestazioni efficaci e tariffe che siano semplici, comprensibili, eque e trasparenti. Sul come raggiungere questo obiettivo avremo modo di discutere. Ma lo faremo con regole moderne, al passo con la globalizzazione dei mercati”. A fare da apripista alla regolamentazione degli ordini sarà la riforma forense, già approvata dalla commissione Giustizia di Palazzo Madama e ora in aula al Senato. Previsto la prossima settimana un intervento in Assemblea proprio del ministro Alfano. Si va quindi verso una reintroduzione delle tariffe minime - abolite dalle cosiddette “lenzuolate” del governo Prodi - al di sotto delle quali non si può scendere. Un punto che ha suscitato le critiche di Antitrust e Confindustria. Per Catricalà, infatti, la tariffa minima “è sbagliata due volte: primo perché non è concordata con le parti, secondo perché sono oscure e non garantiscono la trasparenza nel risultato che non è assicurato perché le prestazioni dei professionisti non sono prestazioni di risultato”. Sulla stessa linea gli industriali, che giudicano “preoccupante che a oltre 20 anni dall’avvio delle prime iniziative in materia e di fronte al fallimento di tutti i tentativi di riforma fin qui attuati – ha sottolineato Stefano Pileri, presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici - oggi si prospettino addirittura dei passi indietro come sta avvenendo con il paventato ritorno alle tariffe minime”. E mentre nel palazzo si svolgeva l’incontro, davanti al ministero i radicali hanno convocato una manifestazione davanti al ministero della Giustizia, 'contro gli stati generali delle professioni. Hanno aderito gli studenti Coscioni e l`Ancot (Associazione nazionale Consulenti tributari). Partecipano, tra gli altri: Mario Staderini, Michele De Lucia, Bruno Mellano (rispettivamente segretario, tesoriere e presidente di Radicali italiani) e i parlamentari radicali. A giudizio dei Radicali, "solo una riforma delle professioni di tipo anglosassone (basato sulla concorrenza tra più associazioni di professionisti) può rappresentare quella riforma strutturale indispensabile per rendere le professioni davvero libere ed accessibili, garantendo conoscenza ai consumatori e restituendo al Paese dinamismo e forza Concorrenziale".

pt/2010

5 commenti:

  1. avete letto sul sole 24 ore quello che dice il nostro Presidente Bottaro?
    ecco cose concrete per la Categoria, per i Periti Agrari.
    Basta con le menate.
    Pirla

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  2. No, non ho visto, che dice il Messia? Ha reso pubblico il bilancio del Consiglio Nazionale? Questa che sarebbe una notizia da prima pagina!!!

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  3. A quello che si firma "Pirla", complimenti per la sua qualifica professionale e per la sua elevatissima autoconsiderazione.
    Però ha sbagliato una cosa, ovvero che deve smettere lui di dire delle enormi BOTTARATE !
    Svegliati, che hai già un piede nella fossa!!!

    Firmato: uno che Pirla non è!!!

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  4. se non altro Bottaro ha le idee chiare. Non abbiamo ancora capito (a parte l'unione con gli agrotecnici) quali sono le vostre proposte. mina cantava parole... parole... parole. e forse invidia?

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  5. Il riscatto della categoria, che deve diventare attrattiva per i giovani, una "CASA DI VETRO", non la dependance del Messia.. Ti basta?

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libertà ma nel rispetto