venerdì 30 aprile 2010

IL SONDAGGIO SU QUESTO " BLOG" BOCCIA LA PROPOSTA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA FUSIONE DELLA CASSA E DEL COLLEGIO DEI PERITI AGRARI CON I GEOMETRI E PERITI INDUSTRIALI

Non sarà un dato definitivo, ma certamente è " rappresentativo della diretta volontà di 216 periti agrari" un nutrito numero di Colleghi, che ringrazio vivamente della collaborazione.

Il risultato è chiaro e inequivocabile:
Votanti 216
             NO ALLA FUSIONE   167    (77%)
             SI   ALLA FUSIONE     48     (22%)              
             NON SO                          1
Questa è l'espressione di voto democratico degli iscritti, che supera ogni falsa illazione che ci è stata propinata dal Consiglio Nazionale ( pubblicamente). Ci venga dimostrato il contrario con prove documentali e non proponendo numeri a casaccio o per sensazioni percepite girando l'Italia. Suvvia un pò di serietà.

I 216 votanti, rappresentano il 2% dei 16000 Periti Agrari d'Italia e il 7% dei circa 3250 iscritti alla Cassa che in proiezione sono:
  - SUI 16000
     77%      NO ALLA FUSIONE        12320  ISCRITTI
     22%      SI  ALLA FUSIONE            3250  ISCRITTI

- SUI 3250 ISCRITTI ALLA CASSA

    77%      NO  ALLA FUSIONE     2502  ISCRITTI ALLA CASSA
    22%      SI     ALLA FUSIONE      715   ISCRITTI ALLA CASSA

UN RAPPORTO DA 3 A 1 DI PERITI AGRARI " BOCCIA la proposta non solo della fusione delle Casse ma anche dei Collegi dei Periti Agrari con Geometri e Periti Industriali ,il cosidetto "CO.GE.PA.PI".
Tutto il pacchetto - proposta di Legge del Consiglio Nazionale, che non si sa se e quando è stata deliberata ,
viene rifiutato in maniera chiara è netta dagli iscritti.
Una spaccatura netta tra ciò che " impone il CNPA" e quello che vogliono i Periti Agrari. Una piena delegittimazione dell'operato del Consiglio Nazionale ?

Questo è quanto leggo nei risultati del sondaggio ( ovviamente è la mia valutazione), ma ciò non toglie che anche  "ALTRI" DOVREBBERO RIFLETTERE.

Ciò che mi conforta e mi rende ottimista da questa esperienza, è che la Categoria ( gli iscritti) quando e se interpellati ( anche con modesti mezzi a disposizione come il Blog) ha dato prova di esserci e di decidere liberamente su questioni tanto delicate come la Professione e la Pensione. Una grande grande prova di partecipazione diretta, la volontà di esserci e non pilotati come spesso avviene nelle Assemblee annuali dei Presidenti Provinciali, che purtroppo, non rappresentano ( perchè non informano) la realtà territoriale dei propri iscritti.
I Periti Agrari ci sono.....e Roma mediti.

Piermaria Tiraboschi


pt/2010

1 commento:

  1. Che dire?
    Certamente sotto l'aspetto quantitativo del campionamento si può discutere quanto si vuole, con molti se e molti ma.
    Il dato imprenscindibile è quello della scarsa informazione.
    Se vogliamo essere obbiettivi ed oggettivi nel considerare le cause, bisogna fare un'attenta analisi dell'evoluzione della questione così come è giunta sino ad ora.
    Non è giusto addossare tutte le responsabilità al CNPA.
    Quest'ultimo, anzi, ha "approffitato" di quello che è il malessere più palese e manifesto della nostra categoria, ovvero la mancata partecipazione alle questioni più importanti.
    Non è una critica, ma un dato di fatto.
    Purtroppo, come già peraltro evidenziato in altre occasioni, c'è una bassa volontà da parte degli iscritti a partecipare agli interessi della categoria (che magari lo si ritrova appieno nella vita politica del paese).
    E' un fenomeno che i biochimici definiscono "a casata".
    E qual'è? Quello del delegare.
    In linea di principio potrebbe essere giusto: gli iscritti provinciali delegano i Consigli provinciali, quest'ultimi delegano l'Ente Nazionale (CNPA).
    Dov'è che il risvolto della medaglia passa da buono a cattivo o, maglio, da giusto a sbagliato?
    Di per sè anche l'informazione deve procedere a cascata: dal CNPA ai Consigli Provinciali, da questi agli iscritti.
    Ma qui succedono due cose:
    1 - non tutti i Consigli Provinciali danno le informazioni agli iscritti (magari succede che nemmeno i Presidenti passano le stesse ai Consiglieri);
    2 - la maggior parte degli iscritti manifesta totale e completo disinteresse, per non dire puro menefreghismo.
    Il discorso si può ampliare con altre argomentazioni, ma i dati di fatto rimangono quei due lì.
    Se il CNPA "combina" certe azioni, in maniera non corretta approfitta di cosa?
    Di quello che è il male peggiore della categoria, ovvero della negligenza e del menefreghismo di tanti Collegi provinciali.
    Questa è una triste realtà, ma è pur sempre la realtà in cui viviamo.
    Chiediamoci cosa succederebbe se facessimo un referendum rivolto a tutti gli iscritti?
    L'80% nemmeno voterebbe.
    Ma non è questo quello che mi spaventa.
    Ciò che mi preoccupa di più è la scarsa (aggettivo da prendere come eufemismo) partecipazione degli iscritti liberi professionisti.
    Questi dovrebbero essere in prima linea nel coinvolgere i Consigli Provinciali a prendere e portare avanti certe decisioni.
    Ma qui ritorniamo al problema di prima: Presidenti che non informano e iscritti che se ne fregano.
    E' come dire: è nato prima l'uovo o la gallina?
    Se vogliamo essere onesti dobbiamo dirici anche i nostri difetti: è inutile lamentarsi del CNPA finché c'è un lassismo alla base che fa spavento.
    Probabilmente (o sicuramente) siamo in pochi che ci tengono alla categoria.
    Quanto meno che lo dimostrano e lo manifestano.
    Gli altri dove sono?
    E' vero che il CNPA può girare il bimbo nella culla tutte le volte che vuole.
    Ma perchè può farlo?
    Chi glielo permette?
    Allora, cari colleghi, Presidenti provinciali ed iscritti, partecipiamo alle manifestazioni (assemblee, riunioni, incontri, ecc.).
    I prossimi incontri (8 e 15 maggio) saranno la cartina tornasole della partecipazione e dell'interesse nei confronti della categoria.
    Per cui andiamo e partecipiamo.
    Bisogna far sentire la nostra voce.
    Altrimenti qualcuno mangerà sopra le nostre teste.
    A Piermaria: avanti così con i sondaggi!!!
    Elia

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libertà ma nel rispetto