lunedì 26 aprile 2010

DURO ARTICOLO SU " TEATRO NATURALE" SUI PERITI AGRARI.

Abbiamo recuperato sulla rivista "TEATRO NATURALE" un duro intervento sulla difficile situazione che attraversano i Periti Agrari.
Rispettando e condividendo le posizioni dei Colleghi di Roma, questo però,  non deve essere oggetto di strumentalizzazioni da parte di nessuno e tanto meno di facili giudizi.
Pm. Tiraboschi

Periti agrari allo sbando? Una gestione da commissariare? L'ombra del tribunale

di Luigi Caricato
http://www.teatronaturale.it/articolo/9080.html

Abbiamo ricevuto in gran ritardo una lettera in Redazione con data primo marzo, ma, si sa, su Poste italiane tutti ormai sanno che è impossibile fare affidamento.

Si tratta di una lettera di dura denuncia, che riporta in calce il riferimento a un gruppo di Periti Agrari dell’Albo di Roma, i quali “non osano firmarsi per paura di ritorsioni”.

Abbiamo fatto le opportune verifiche per appurare la verità dei fatti e abbiamo così deciso di pubblicarla, non integralmente, perché laddove non potevamo accertarci di alcune accuse non ci è sembrato giusto riportarle.

Va detto però sin da subito, e a scanso di equivoci, che la categoria dei periti agrari non ne esca in fondo molto bene. Ma questo lo sapevamo già: Andrea Bottaro è presidente nazionale dal 1994, per l'esattezza, con risultati sotto gli occhi di tutti, visto che nessuno sente più parlare dei periti agrari.

La categoria esiste, è vero; ma è come se fosse invisibile: non hanno una voce pubblica, segno evidente che Bottaro potrebbe anche lasciare la presidenza se non è in grado più di dare quella visibilità a una professione agricola pur così determinante.

Ma veniamo alla lettera.

“Siamo un gruppo di cinque Periti Agrari iscritti all’Albo di Roma. Da tempo contestiamo il nostro presidente nazionale Perito agrario Andrea Bottaro per la gestione fallimentare della categoria, peraltro improntata a poca trasparenza e molto personalismo e nepotismo”.

Fin qui l’esordio della lettera. Ovviamente il signor Bottaro potrà sempre dire la sua, qualora avesse dalla sua parte qualche giustificazione per il suo operato che io giudico quanto meno evanescente, se non altro perché le uniche categorie che si rendono visibili sono gli agrotecnici e gli agronomi. Ma questa è un’altra storia, che si può certamente approfondire qualora i periti agrari ne sentissero l’esigenza.

Torniamo alla lettera.

“Nella nostra contestazione siamo collegati a nostri colleghi del Nord Italia, molto attivi, ma a livello provinciale siamo ostacolati dal Presidente del Collegio di Roma, Perito agrario Vincenzo Santoro (…)
(…) Il 23 gennaio 2010 i nostri colleghi del Nord Italia hanno organizzato un incontro a Lonato di Brescia, per parlare del futuro (…) in quell’incontro sono uscite cose clamorose.
In quella sede infatti è stato strappato il velo su discorsi che giravano da tempo: e precisamente che il nostro Presidente Bottaro sarebbe stato ‘condannato’ in Tribunale per avere minacciato il Presidente di una categoria concorrente (quella degli Agrotecnici)................!
A Lonato è stata effettivamente mostrata la sentenza che condanna il Presidente Bottaro.
A Lonato i Periti Agrari presenti hanno sottoscritto un documento che chiede al Signor Ministro della Giustizia (che vigila sugli Albi professionali) di commissariare il Collegio Nazionale e rimuovere Bottaro.

E’ peraltro l’unico modo per fargli lasciare quella poltrona che occupa da venti anni e dalla quale, di sua volontà, mai si schioderà. “

Il testo della lettera lancia dure accuse, che qui non riportiamo perché evidentemente riteniamo doveroso che i Periti Agrari escano finalmente allo scoperto e dimostrino di avere il coraggio di esporsi con i propri nomi e cognomi; poi, si sa, possono anche chiedere di non renderli pubblici i nomi, ma in Redazione è preferibile che non giungano lettere anonime.

D’altra parte, finché c’è questo clima di paura la situazione non potrà certo cambiare.

La mia sensazione è che se non vi sia mai stata una reale opposizione a Bottaro e al suo gruppo. Come potrà mai cambiare un simile scenario?

Io, dal di fuori, senza conoscere quel che ruota attorno a una gestione che comunque giudico statica e poco visibile, non fosse altro per il fatto che dei periti agrari non si sente mai parlare in giro, quasi non esistessero, segno di una pessima attività di comunicazione, e ciò nonostante tali professionisti siano numericamente una presenza significativa.

La lettera prosegue denunciando il grande potere di Bottaro nel “neutralizzare la richiesta di commissariamento del Collegio Nazionale”. E prosegue, sostenendo che da parte dell’attuale Presidente vi sia “una ferrea censura”.

Sta di fatto che la rivista “Il Perito Agrario” è soltanto un’insieme di fogli tenuti assieme da una copertina, ma di qui a parlare di una rivista ce ne vuole. E' una rivista contenitore, senza taglio giornalistico; e questo è decisamente un punto debole, che certo non giova alla categoria, soprattutto oggi, in una società vocata alla comunicazione.

Ma ecco quanto si legge ancora nella lettera:

“Il nostro Consiglio nazionale è stato perquisito e dei computer sequestrati. Ma su questa rivista non è uscita una riga di questi fatti e neanche della condanna del Bottaro. Gli iscritti al nostro Albo sono perciò tenuti all’oscuro di tutto.

Perché questo sistema salti, l’unico modo, è che la stampa si occupi del caso. Ne parli. Accenda un riflettore su questa vicenda. Solo così la politica se ne occuperà, le coperture non saranno più sufficienti, i Periti Agrari iscritti all’Albo saranno informati. (…)

La speranza – è scritto nella lettera – è che “Teatro Naturale” si faccia carico di dare risalto a questa denuncia. Lo abbiamo fatto, fortemente convinti che era necessario farlo. Chiediamo tuttavia, pur nella riservatezza dei nomi, che dietro ad ogni lettera ci sia comunque una firma, un indirizzo, un recapito telefonico, almeno in tal modo sarà possibile costruire qualcosa di diverso.

La battaglia per dare un segnale di svolta a una categoria così importante è necessaria e doverosa. Ma occorre essere più determinati e uscire allo scoperto. Noi di “Teatro Naturale” siamo al fianco dei Periti Agrari che sognano e desiderano avere un Collegio nazionale diverso, più democratico e trasparente.

Intanto, per quanti ignorano la vicenda, riportiamo alcuni documenti che ci sono giunti, e altri che abbiamo pescato in Rete, con la posizione del diretto interessato.

Non tocca a noi giudicare le questioni giudiziarie, che hanno tempi lunghi e percorsi complessi; certo è che se si denuncia una scarsa trasparenza da parte della Presidenza nazionale, c'è da immaginare che questa scarsa capacità di rendere pubblico lo stato della realtà non giova in alcun modo alla categoria.

Indipendentemente da tutto, un Presidente che sia in carica dal 1994 mi sembra comunque una scelta poco felice.

Di chi è la colpa? Dello strapotere di Bottaro che ha la forza di convincere tutti a convogliare su di lui le preferenze o di coloro che continuano a votarlo senza
capirne il perché?
O forse non esiste una valida alternativa, se finora non si è riusciti a lanciare un segnale di discontinuità?

Il dibattito è aperto. Accogliamo volentieri su Teatro Naturale i contributi di quanti vorranno intervenire. Andrea Bottaro compreso, Senza censure, evidentemente.

pt/2010

5 commenti:

  1. ma avete letto l'ultima di bottaro ai collegi provinciali? è ancora colpevole o è vittima di un complotto?
    non procedere per l'invio del proiettile senza prove l'altro capo di imputazione. multato di 30 euro. non credete che qualcuno debba ripensarci?
    fa bene bottaro a mantenere separate le strade. Il presidente ed il personale. a proposito di anonimato e di nepotismo. i 5 anonimi di roma sono nel giusto quando scrivono in un blog. mandare una lettera anonima per paura di ritorsioni è dura da capire. è dunque così potente bottaro? non credo. lo state creando voi il potente che non è.

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  2. tutto e il contrario di tutto.
    è anche grazie a come la pensa l'anonimo di cui sopra che come categoria ci troviamo in braghe di tela.
    marco

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  3. quello che risponde sopra è sicuramente uno del cnpa. chi vuoi che sia?
    chi è che ha interesse a difendere l'indifendibile, cioè Bottaro?
    non vedi che i consiglieri del cnpa che hanno tanto interesse a difendere Bottaro, si comportano alla stessa stregua del loro comandante.
    qualcuno almeno ha avuto il coraggio di chiedergli le dimissioni.
    ma tutti gli altri sono degli adepti e sottomessi, senza alcuna dignità, che per difenderlo, sono pronti a dire e fare di tutto.
    anche a chiamarlo messia.
    stefano

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  4. Multato di 30 euro? Ma tu sei biondo, collega... (ma forse indovino il tuo nome... tu sei, potresti essere Andrea B., il Grande)!!
    Il Messia è stato condannato a 12.000 euro di risarcimenti all'Orlandi. E condannato, dicesi CONDANNATO per averlo minacciato. Con tanto di prove inequivocabili. Andrea B. ...capisco il tuo imbarazzo, ma per favore non prenderci tutti per scemi....

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  5. Caro anonimo 01 e tu hai letto le motivazoni della sentenza che ormai circolano da una settimna? O sei tra quelli a cui viene nascosta la posta? Personalmente credo che tu sia ouno di quelli che va a fare le gite in barca, mgari con la moglie compresa, o tra quelli che non pagano la rata, o tra gli ITP frustrati dai docenti laureati e che non gli frega delle problematiche. Dagli i tuoi soldi per pagare i danni morali, le spese processuali e quelle legali e io sono disposto a pagargli i 30 €.

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