mercoledì 24 ottobre 2012

Riforma della professione: alcuni spunti riflessivi.

Al di la delle sterili polemiche " anonime " che poco interessano chi ha veramente a cuore il bene della nostra Categoria, la stesura del nostro nuovo ordinamento rappresenta la struttura portante del cambiamento-modernizzazione della identità professionale del perito agrario, attualizzando le nostre competenze e prospettive professionali.
L'importanza di questo tema ( che credo ci trovi tutti d'accordo) dovrebbe raccogliere le indicazioni e i contributi di colleghi che vogliono partecipare apportando la loro esperienza quotidiana,con esemplificazioni e suggerimenti costruttivi del futuro ordinamento. Ci contiamo !!
Entrando nel merito, sono a proporre alcuni spunti sui quali lavorare, poi ne affronteremo altri.

Il nostro mondo del lavoro ha subito in questi ultimi decenni radicali cambiamenti e introdotto competenze professionali nuove, che sviluppo sociale, produttivo e tecnologico ha richiesto.
Credo che a questi cambiamenti ,si debba adeguare il nostro nuovo ordinamento professionale, cercando di superare alcuni condizionamenti che abbiamo subito per negligenza nostra e/o furbizia di altri: per esempio consolidando l'attività del perito agrario, anche attraverso le società professionali, superando l'anacronistico limite delle piccole e medie imprese in cui operare. Non dovranno esserci limiti di accesso alle nostre competenze che ostacolano la liberalizzazione della professione. Dinamismo e libera concorrenza dovrà essere il terreno sul quale misurare meritocrazia e professionalità.
Altro esempio, la consulenza mascherata da " servizi alle imprese" prestata da enti sindacali e associazioni varie, che con lo scambio dei voti hanno acquistato la legittimità di norme che riconoscono esclusività di assistenza ( contratti agrari, gestione del fascicolo aziendale, piani di sviluppo ecc).
Su questo specifico tema, la nostra assenza per vent'anni è stata totale; quasi un silenzio assenso e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Necessita un cambiamento di rotta chiaro e determinato.
Altra realtà da non sottovalutare sono i C.A.A. (Centri di assistenza agricoli) legalmente riconosciuti e formalmente accettati dal CNPA, che hanno scippato, con artifici giuridici, la consulenza professionale trasformandola in servizi alle imprese.
Questi sono alcuni esempi significativi sui quali il nuovo ordinamento della professione dovrà fare chiarezza, anzi prendere le distanze e denunciare apertamente la illegittimità. Continuare ad accettare simili imposizioni significa rinunciare alla nostra autonomia all'esercizio alla professione ( cioè ad una fetta consistente del nostro lavoro professionale).
Non dobbiamo sottovalutare  la capacità in risorse umane, finanziarie, agevolazioni pubbliche e tutele politiche  dei CAA che sono in continua espansione con un solo e concreto obbiettivo: ampliare sempre di più la loro sfera di intervento a scapito della nostra professione.
Quindi legalità, liberalità, meritocrazia e competitività sono regole che devono valere per tutti, nessuno escluso altrimenti corriamo il rischio di essere tagliati fuori ( definitivamente !!!!).
Ovviamente, su questi temi sarebbe interessante capire cosa ne pensa anche il CNPA.
Cordialmente
Piermaria Tiraboschi

P.S. I commenti inviati al blog a contenuto polemico e offensivo non verranno pubblicati.....così non si perde tempo. 
pt/2012/gmt/10

17 commenti:

  1. Ciao Piermaria se posso inserirei agroalimentare,sicurezza alimentare,ambientale temi innovativi e di grande interesse speriamo di riformare l'ordinamento professionale e di inserirli nel nuovo statuto un saluto Elvezio

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    1. Ciao Elvezio, ti ringrazio dei suggerimenti, temi che verranno affrontati in seguito. Conto sul tuo apporto di esperienza professionale; se vuoi trattarli specificatamente mandami un post che verrà pubblicato.

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    2. Provvedo a buttar giù alcune idee in quanto mio settore appena pronto t'invio il tutto ciao Elvezio.

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  2. Chiedilo direttamente a Benanti che è proprietario di un CAA, cosa ne pensa di "legalità, liberalità, meritocrazia e competitività sono regole che devono valere per tutti".

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  3. Pienamente d'accordo sugli spunti relativi alla riforma delle professioni, validissimi, ben vengano i contributi di tutti, ma a chi li raccontiamo? ai blog o dovremmo discuterne fattivamente in seno alle assemblee o al CNPA che si dovrebbe fare poi carico di portali all'attenzione degli organismi e/o strutture competente per almeno tentare una stesura?
    Io questo ancora non lo so!!!!
    Cordialmente
    Domenico Russo

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    1. Il Blog è uno strumento di divulgazione,informazione,sensibilizzazione, confronto di idee, propositi,aspettative .....ma tocca agli organi istituzionali fare sintesi, presentarle e poi decidere.
      Lei è un consigliere nazionale, dovrebbe sapere cosa fare !
      Cordialmente
      Piermaria Tiraboschi

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    2. E' una battuta o forse fa finta di non sapere come stanno le cose al CNPA?
      Mi pare che già molto e stato detto sul comportamento e su come si sta agendo a livello nazionale.
      Provi un pò Lei in qualità di nuovo revisore dei conti a chiedere qualche notizia agli amministratori e poi mi faccia sapere le risposte. (anche in maniera riservata)
      Grazie
      Domenico Russo

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    3. Sono informato della difficoltà in seno al Cnpa, ma da esteno ed è difficile decifrare fino in fondo la situazione e mi creda la mia non è una battuta. Capisco la sua situazione di disagio ( ripetutamente è stata resa pubblica)ma sono problemi che all'inetrno del Cnpa dovreste cercare di superare. Quello che interessa al sottoscritto e credo al resto della Categoria ( in qualità di iscritto) è che il CNPA lavori attivamente per la Categoria e se non ci riuscite dimettetevi denunciando la gravità della situazione ( se i problemi che solleva interessano altri consiglieri nazionali !!!).
      Se poi dovessi trovarmi nella mia futura veste di revisore ( attualmente la nomina è congelata fino all'approvazione del bilancio) privato delle informazioni richieste e/o messo nelle condizioni di non poter esercitare il mio compito istituzionale, non ci penserei due volte a denunciare il tutto al ministero e alla procura, poi mi dimetterei con pubblica motivazione.
      Ovviamente la sua posizione è diversa ( lei è consigliere nazionale) ma valgono le stesse regole; se è privato del diritto// dovere di esercitare il suo compito istituzionale nessuno le impedisce di agire di conseguenza secondo i dettami del codice Civile e delle norme regolamentari in essere. E' un suo sacrosanto diritto, e un dovere verso la Categoria.
      Cordiali saluti
      Piermaria Tiraboschi

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  4. Ottima idea Tiraboschi quella di "raccogliere le indicazioni e i contributi di colleghi che vogliono partecipare apportando la loro esperienza quotidiana, con esemplificazioni e suggerimenti costruttivi del futuro ordinamento".
    Ma che prospettive ci sono?
    Le stesse del programma elettorale? (redatto anche allora con il contributo di alcuni volenterosi).
    Le stesse dei deliberati assembleari?
    Non è che il CNPA sta andando in una direzione e qui si rischia di andare in tutt'altra?
    Non si corre il rischio che quanto fatto, elaborato, scritto, poi finisca nella spazzatura (come il programma elettorale e i deliberati assembleari)?
    Tiraboschi, le scadenze vengono avanti da sole.
    Se il Nazionale non ci dice niente, cosa facciamo noi?
    Perdiamo tempo a lavorare per chi non ci parla e non ci ascolta?
    Non sarebbe meglio avere prima, quanto meno, delle certezze che quanto fatto da chi non fa parte del CNPA venga accettato?
    Siamo stanchi di vedere lo stato attuale delle cose e non so chi abbia ancora voglia di perdere il proprio tempo per poi non vedere alcun risultato messo in atto dal CNPA riguardo a un lavoro fatto da terzi.
    Che senso ha che le persone perdano il proprio tempo per gente che non ascolta?
    Gabriele

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  5. Piermaria, scusa se mi permetto, ma se non ricordo male il programma sottoscritto dai candidati come le mozioni approvate in assemblea hanno gia codificato una scaletta di proposte attinenti la riforma della nostra professione. E' su questi punti che si dovrebbe lavorare e costruire una proposta organica. Non credi !
    Ciao
    Marco

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    1. Gabriele manifesta la sua preoccupazione, peraltro legittima,vista la situazione di stallo in cui ci troviamo;mentre Marco, pragmatico, ricorda gli impegni assunti ai quali dare corso e corpo.
      Personalmente, ma credo con me tanti altri colleghi, vorremmo avere qualche notizia- informazione.
      Presidente Nazionale Lorenzo Benanti e tutto il consiglio ( maggioranza + minoranza)intervenite e informatici a che punto è il lavoro sulla riforma dell'ordinamento della nostra professione; anche perchè ci sono consiglieri nazionali che si lamenano dei ritardi e della poca informazione-trasparenza.
      A questo punto è legittima la preoccupazione che serpeggia e allora Presidente Benanti trovi " 5 minuti" e ci dica qualcosa....si riappropri del dono della parola ( veda Lei il modo e dove) ma lo faccia. Il silenzio ci sta rompendo i timpani.!!!!
      Cordialmente
      Piermaria Tiraboschi

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  6. franco selmin collegio periti agrari di padova n.222
    siamo ripartiti bene,(edi il primo posto propositivo)e stiamo ricadendo nella melma(non letame chè è il principe della fertilità).
    Vogliamo una buona volta attenerci a due temi:
    a)regole del gioco interne(mi esimo dal riscrivere le mie proposte anche provocatorie)
    b)che attività fare:
    1)difesa dell'indiffendibile(forse non vi siete resi conto che sono state abolite,salvo tribunali,le tariffe e,di conseguenza,quali attribuzioni ?
    2)haccp,626,verde,energia ecc.le nuove frontiere.IN POSITIVO: STRAFEGRANDOCI DELLE COMPETENZE ESCLUSIVE.dobbiamo puntare a esaltare le peculiarità dei nostri studi:
    ragazzzzzi tra tagliare un albero e potarlo non abbiamo niente da dire ?
    o vogliamo dire che sono nostre competenze e che romeni,albanesi e quant'altro(90 %)del mercato non lo possono fare.DOBBIAMO DIRE CHE NOI SIAMO NOI CON IL NOSTRO BAGAGLIO SCOLASTICO E PROFESSIONALE E PROPORCI.poi chi paga sceglie. se vuole tranciare una magnolia perchè gli costa meno affari suoi.
    ragazzzzi tra fare un haccp avendo fatto industrie agrarie e un corso e-learning non abbiamo niente da sottolineare ?
    La differenza tra cani e porci non esiste più(andarsi a vedere il decreto del 1929 istitutivo della professione o quello del 1944(5 pagine chiare altro che berlusmonti).
    Allora o la mettiamo in positivo rivendicando NON le nostre esclusive competenze ma ESALTANDO LE NOSTRE COMPETENZE derivanti da corsi di studio e aggiornamenti professionali oppure siamo tutti dei don chischiotte che fanno pure battaglie tra poveri(agronomi e agrotecnici).
    Ecco a cosa serve il cnpa,ecco a cosa servono i collegi provinciali\regionali,ecco a cosa possono servire organismi collaterali tipo fondazione e quant'altro esistente o da costruire(PER PORTARCI A CASA I CLIENTI CON STRUMENTI NOSTRI INVECE CHE POSTEGGIARLI ALTROVE:PAC FUTURA NON VE LA SIETE LETTA ?).
    tiraboschi hai fatto un grande servizio finora ma o la mettiamo in positivo,come fatto nel primo post,oppure continuiamo a spalarci fango(non letame:troppo nobile per dove siamo arrivati).

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    1. Ciao Selmin,
      hai ragione, non mi piace spalare fango, ma se mancano gli interlocutori è diffcile andare avanti e soprattutto ci vuole molta.....pazienza, anzi troppa per....

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    2. franco selmin collegio periti padova n.222
      Piermaria mi meraviglio di te.Ma di che interlocutori parli ?
      Di quelli che abbiamo contribuito a mandar su e manco si fanno vedere ?
      Hai dettato delle regole e sarebbe ora rispettarle perchè in giro ci sono troppi mi manda picone(e li posso capire:tiengo famiglia)ora dai spazio ai giovani del primo post che si pongono problemi concreti.l'ho detto mille volte:loro si devono sfangare 40\50 anni di attività i vecchiotti come me no.
      Ma ti senti di caricarti sulle spalle(come nel ventennio passato i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti anche se poi il cerino rimane in mano all'ultimo coglione)il loro futuro ?
      Diamogli spazio:io ne ho visto crescere tanti, proprio a causa della pac|caf, che si sono inventati il lavoro,che si sono differanziati,che si sono proposti con cose nuove.
      Oppure,lasciamelo dire,i 4 vecchiotti unti dal signore,per vivere hanno bisogno degli emolumenti che gli derivano dal cnpa e cassa enpaia.
      io la metto sempre in positivo, perchè le critiche distruttive fini a se stesse portano solo a cambiare i commensali,e allora o ci mettiamo a fare delle proposte e confrontarci sulle proposte oppure facciamo solo il gioco die 4 vecchiotti unti dal signore.
      ciao

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    3. Scusa franco, forse non sono stato chiaro. Cerco di esserlo.
      Mi riferivo all'intelocuzione in senso lato, cioe ai nostri colleghi ( soprattutto giovani)...alla categoria, ai professionisti che dovrebbero essere i più interessati sui temi dell'ordinamento della professione ( è la fonte del nostro lavoro).
      Ciao

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    4. franco selmin collegio di padova n.222
      Bene,tolti i fraintedimenti,ti propongo alcune cose:
      1)per legge generale tutti possono essere elettori attivi e passivi compiuti i 18 anni(salvo il senato);
      Ergo:la norma che per essere presidente nazionale occorre fare 2 mandati và tolta;
      2)per norme civilistiche le cariche in ogni consesso (SPA,SRL,SNC,e quant'altro)durano 3 anni.Perchè noi e tutti gli altri ordini e albi,per legge fatta per risolvere le rogne di qualcuno abbiamo 4\5 ANNI ?
      3)per norme civilistiche le assemblee,di tutti i consessi, sono valide e votano in seconda convocazione i presenti( e non la si tira in lungo alcuni giorni);Pensa che perfino nel 1944 un decreto luogotenenziale prevedeva per tutte le professioni una terza convocazione deliberante.(5 pagine scritte bene altro che il pastrocchio dei dl,leggi e dpr dell'ultimo anno di berlusmonti.e pure in italiano corretto e chiaro).
      Ora se le cose funzionano male al nostro interno e,L'UNICO DATO POSITIVO DA 1 ANNO E MEZZO, è che almeno se ne discute,ci si pone degli interrogativi(a parte i poveri picone)deriva a mio avviso dalle regole del gioco che permettono agli unti del signore(attenzione: dell'una e dell'altra parte)di fare o continuare a fare tabula rasa della categoria.
      La nostra,dopo le prostitute, è la più vecchia categoria professionale al mondo(presente le grolle con cui facevano strade dritte come un fuso ? ora i ponti non collimano)e abbiamo il dovere,visto che facciamo anche noi danni su questa terra per non più di 80\90 anni,di fare le strade dritte.
      e se vogliamo ricomionciare una nuova stagione le prime strade dritte le dobbiamo fare a casa nostra.
      ciao

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libertà ma nel rispetto