giovedì 30 giugno 2011

NASCE ALBO PROFESSIONALE DEI " COLLETTI VERDI"

Fra il Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, l’AIN Associazione


Italiana Naturalisti (la principale Associazione di settore) e FIBio Federazione Italiana

Biotecnologi è stato siglato un Accordo di collaborazione in base al quale le due Associazioni

individuano come Albo di riferimento quello degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati ed ivi

faranno confluire le iscrizioni dei propri associati in possesso di adeguato titolo di studio.

Nasce così il primo Albo “interdisciplinare” italiano.”


NASCE L’ALBO PROFESSIONALE DEI “COLLETTI VERDI”

(Agrotecnici, Biotecnologi e Naturalisti si alleano)

GOVERNO DEL TERRITORIO - TAVOLO TECNICO: MARIO BRAGA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DEI PERITI AGRARI "NOMINATO COMPONENTE"

TAVOLO TECNICO DI CONFRONTO PER LO SVILUPPO DI RELAZIONI CON LE CONSULTE REGIONALI DEGLI ORDINI PROFESSIONALI IN MATERIA DI GOVERNO DEL TERRITORIO



La Direzione Generale del Territorio e Urbanistica con decreto n. 5444 del 16 giugno ha istituito il Tavolo Tecnico di confronto per lo sviluppo di relazioni con le consulte regionali degli Ordini Professionali in materia di Governo del Territorio. Per il Consiglio Regionale Lombardo dei Periti Agrari è stato nominato con il sopra citato decreto il collega Mario Braga.

Il Tavolo è costituito da:

e Direttore e direzione dell’Assessorato al Territorio e Urbanistica;

e Consulta regionale degli Ordini degli Ingegneri

e Ordine dei Geollogi (regionale)

e Consulta Regionale Lombarda degli Ordini degli Architetti;

e Consulta Regionale dei Geometri e Geometri Laureati della Lombardia;

e Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali

e Il Consiglio Regionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati;

e La Consulta Regionale degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati della Lombardia.

Un bel risultato che pone la nostra categoria nel quadro delle relazioni con l’Assessorato preposto alla gestione dei Piani di Governo del Territorio, Piani Casa, Norma in materia edificatorie. Pareri su VAS e VIA.

La prima seduta è stata presieduta dal Direttore Vicario Arch. Bravo.

I temi che ha posto all’attenzione dei presenti sono stati:

La limitazione di consumo di suolo, attraverso l’aggiornamento annuale e la revisione generale del Piano Territoriale Regionale (PTR);

La revisione della l.r. 12/05, attraverso una prima verifica dei PGT (Piani di Governo del territorio Approvati). Il Direttore ha definitogli attuali PGT di “Prima Generazione”

Valutare gli strumenti di valutazione delle perequazioni urbanistiche e delle compensazioni urbanistiche, senza incorrere nel rischio delle diffuse confusioni sui due termini e sui due strumenti urbanistici;

Avviare un progetto formativo orientato al personale degli enti pubblici; soprattutto per le competenze in materia di “Rapporto Ambientale” e “Parere Motivato”.

Avviare una valutazione sul processo di Semplificazione delle procedure e delle pratiche: Si procederà se le condizioni lo permetteranno di coinvolgere ARPA e ASL;

Avviare una valutazione dei Piani Paesaggistici;

Infine il Direttore Arch. Bravo ha chiesto ai presenti un particolare impegno per valutare la proposta del nuovo Piano Casa, inserito nel Decreto Sviluppo. I tempi saranno brevissimi in quanto la Legge Regionale dovrà essere approvata entro sessanta giorni.

Numerosi e tutti di particolare rilevanza gli interventi.

Il Presidente Braga ha rimarcato che per la prima volta il sistema Ordinistico Lombardo, in modo unitario, viene coinvolto quale soggetto tecnico nel processo di SCRITTURA delle norme e alla elaborazione degli atti applicativi.
Inoltre la compartecipazione alla predisposizione degli atti, che saranno approvati dagli organi istituzionali, favorirà una diffusa, razionale e armonica applicazione delle norme.

In merito alla formazione, Braga ha evidenziato che l’Assessorato potrebbe predisporre un Piano Formativo con moduli orientati ai Professionisti e moduli specifici orientati al personale degli Enti Locali. Questo favorirebbe un processo di collaborazione osmotica di rilevante importanza.

Braga ha sollecitato anche l’istituzione di un Tavolo con l’ASL e l’ARPA al fine di addivenire alla riforma del Regolamento Locale d’Igiene Tipo. Questo favorirebbe l’armonizzazione delle norme e dei ruoli dei diversi Enti che operano in materia urbanistica e di pianificazione.

Ed infine Braga, rimarcando i contenuti di qualità espressi dai Presidenti Regionali degli Ordini, che erano intervenuti precedentemente, ha evidenziato che le norme di pianificazione dovranno preventivamente definire i contorni di termini che qualificano il valore urbanistico di un Opera e/o di un Servizio: “Esogeni – Endogeni”.

Il contributo di Braga è stato accolto unanimemente, considerato per i suoi spunti “generali” coerente al ruolo e alla funzione che l’Assessorato intende riconoscere al Tavolo.

Oltre agli interventi dei Rappresentanti degli Ingegneri, Geometri, Architetti e Geologi, una nota rilevante l’ha espressa il Presidente dell’Ordine degli Agronomi e Dottori Forestali (Buizza) che ponendo l’accento sulla “questione” agricola/ ambientale, vi sta la complessità e l’articolazione dei temi in discussione ha proposto la costituzione di Commissioni ad hoc.

L’Arch. Bravo e tutto il Tavolo ha accolto unanimemente la proposta.

Infine il Direttore si è impegnato a dettagliare le proposte presentate e ad inviarle agli Ordini e ai Collegi.

La Lombardia con questa iniziativa, ancora una volta si propone motore dello sviluppo del nostro Paese.

PeritiAgrariLiberi
Redazionale

martedì 21 giugno 2011

LETTERA APERTA SUL RINNOVO DEL CONSIGLIO NAZIONALE di Mario Braga

Abbiamo ricevuto dal collega Mario Braga " la lettera aperta sul rinnovo del CNPA" che di seguito con piacere pubblichiamo.
Il collega Braga non è nuovo a queste inizitive propositive di confronto e di dibattito. Uno stimolo costante nel tempo nella ricerca di essere al passo con la modernità per una professione che è in un difficile momento.
Una iniziativa che può essere condivisa o no, ma che ha di positivo nuove idee e progetti sui quali fare delle riflessioni .......dopo un ventennio oscuro e agonizzante per il nostro domani professionale.
C'è il coraggio e la forza di guardare oltre, di dire quello che si vorrebbe fare, di mettere in discussione nuovi progetti che non sono ovviamente esaustivi ma momenti di avvio di un nuovo modo di porci in futuro. E' un invito ai giovani a non demordere, a essere artefici del loro domani senza deleghe in bianco.
Come collega e amico ringrazio Braga per il suo continuo, determinato e passionale impegno e auspico che soprattutto i giovani colleghi professionisti siano attivi nel contribuire a dare la svolta definitiva.
Piermaria Tiraboschi  ( un ex giovane con la passione)


LETTERA APERTA

Per Agr Mario Braga


Largo Piamarta, 2/4

25025 MANERBIO (BS)

E-Mail studiodebra@hotmail.it

Cell. 335 5954187

Manerbio, 20/06/2011


Oggetto: lettera aperta sul rinnovo del CNPA.


Cari Colleghi

dopo un lungo silenzio, che mi ero imposto, subissato dalle numerose sollecitazioni in merito alla gestione della nostra categoria, torno ad esprimere alcune miei personali considerazioni.

Innanzitutto voglio precisare che, pur fra reiterati tentativi di trascinarmi sul terreno di una faziosa, quanto inopportuna ed inutile diatriba personale col Presidente Nazionale, le mie espressioni sono libere da qualsiasi condizionamento.

Ed è una libertà, la mia, che sgombra dalla tentazione di “ritornare” nel CNPA, riesce a meglio ordinare il pensiero che vado esprimendo. Pensiero che non ha la presunzione di essere assoluto o di voler impropriamente interpretare e sintetizzare quello degli altri.

Ma da iscritto all’Albo dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati mi sento il dovere di liberare le mie considerazioni e di renderle pubbliche.

Un dovere che dovrebbe essere radicato in ciascun iscritto. Che dovrebbe, cioè, appartenere al quel principio di “partecipazione” e di “corresponsabile gestione” che sono i pilastri della solidità di ogni categoria.


Ho deciso di scrivere questa mia, quando in seno al CRPA (Consiglio regionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati della Lombardia) mi sono sentito richiamare pasati atteggiamenti strumentali, personali, non lineari e incoerenti che avrei vissuto in seno al CNPA. Atteggiamenti talmente “amorfi” che dopo un decennio ancora evocano una qualche attenzione, anche se contrastata.

Un vero peccato che tali richiami non vengano proposti portando sottobraccio i verbali, gli interventi, i documenti, i testi pubblicati e non, e la memoria di tutti quei Consiglieri che con me hanno avuto l’avventura di rappresentare, forse indignitosamente, la nostra categoria.

Ho deciso così in quella memoria così artatamente e strumentalmente deformata di “alzare” la voce affinché questi sgangherati atteggiamenti non prevalgano sull’orizzonte che appartiene al nostra categoria.

Ed allora.

Quando si legge una storia … la storia più che ventennale della nostra categoria, occorre recuperare quello “stile”, quello spessore che i “vecchi” Periti Agrari hanno dimostrato nel rappresentare la nostra categoria. Ricordo Aluisetti, il suo vice l’indimenticabile Seclì e il Segretario Parpani, e tutto il CNPA, che di fronte al pulsare di voci intraprendenti, giovani hanno pensato di farsi da parte.

Ma penso in particolare al Presidente Benvenuti una delle poche “persone” che annovero fra i “gentiluomini” che ho incontrato. Dichiarò d’essere il Presidente di transizione e così fu. Dopo un solo mandato decise di tornare a svolgere il proprio qualificato e professionale ruolo di libero professionista.

E’ da lì che è incominciata l’era dell’assistente tecnico Perito Agrario Andrea Bottaro.

Un’era tanto lunga da appartenere alla cronaca e alla storia della nostra professione.

Un ventennio che si presta alla lettura chiara e incontestabile di vittorie e sconfitte subite. Scusate ho sbagliato l’ordine … delle sconfitte subite e delle marginalissime vittorie ottenute.

Un tempo, così ampio, che ci pone comodamente di fronte ad un grande schermo a vedere ciò che è avvenuto in questo passato remoto e recente.

E la prima immagine che mi compare davanti agli occhi è la condizione costante di regressione della nostra categoria nel contesto nazionale di dinamiche di evoluzione, cambiamento e riforme dei sistemi istituzionali, scolastici, professionali ed economico sociali.

La nostra categoria ha perso terreno, pur avendo a propria disposizione condizioni particolarmente favorevoli. E questo è, a mio parere, ancor più colpevole.

Sto pensando a tutti quegli eventi che richiamano, evocano, la centralità di “qualità” del vivere che non possono prescindere dall’ambiente, dall’agricoltura e dagli alimenti. Non possono, cioè, prescindere dalla nostra professione.

Dopo vent’anni siamo ancora qui ad inseguire progetti che senza testa ne coda propongono fusioni categoriali coinvolgendo eventualmente anche le rispettive casse, lasciando fuori dalla porta l’inrinviabile e urgente azione di legittimazione e affermazione del nostro ruolo sociale, professionale ed economico.

Siamo ancora qui, nel 2011, con le stesse norme del 1991.

Siamo ancora qui incolpando caso mai il Bersani di turno di irresponsabili “lenzuolate” scagliate contro il sistema ordinistico e tariffario italico.

Fatta salva la circostanza che percorrendo il lungo e in largo questo Paese, il nostro, non ho ancora trovato un solo professionista che mi abbia spiegato quanto ha perso in termini economici con le riforme bersaniane e formigoniane.

O se davvero nell’espletamento della professione, i nostri colleghi, applicavano con qualche coerenza il tariffario sia in diminuzione che, eventualmente, in aumento.

Non è, forse, che se le categorie intellettuali si ponessero un po’ meno sulla difensiva delle proprie prerogative “pubbliche” e si proponessero più sul piano del “progetto sistemico” di un nuovo modello professionale, forse, oggi, saremmo, sarebbero, un po’ più credibili e diverremmo, diverrebbero così co-pratogonisti delle dinamiche politico istituzionali italiane.

Un salto di qualità forse troppo alto per chi anziché alzare lo sguardo lo trascina su un terreno da troppo tempo melmoso.

Ancora siamo qui con un Ordinamento, il nostro, che potrebbe essere, oggi, proposto in qualche Paese in via di sviluppo. Ma ho la certezza che anche in questi contesti di mondi diversi verrebbe velocemente riformato.

Forse, al di la dei meeting, convegni (congressi) nazionali, per il nostro CNPA il pensiero “internazionale” che ha permeato e ibridato la cultura e la civiltà del nostro Paese altro non è che un parente emigrato cinquant’anni fa in cerca d’avventura.

Non so voi, ma osservando i “lavori” dei miei colleghi, non solo del Nord, ma anche del Sud, quelli che svolgo io e quelli delle altre categorie libero professionali e leggendo l’elenco delle nostre competenze mi sento oggi più figlio di una marginalità tecnica che non di una modernità intellettuale.

Così come scorrendo l’elenco degli articoli del tariffario avverto di avere qualità esplorative limitate. Le troppe funzioni e competenze nuove non trovano nel nostro tariffario traccia, lo ripeto traccia o definizione,.




In questi vent’anni abbiamo perso il rapporto con le istituzioni sia nazionali che regionali (fatto salvo qualche caso positivo). Del resto anche le “resistenze” romane nel riconoscere i momenti decisionali diffusi e partecipati sono un fastidioso quanto nauseate ritornello.

Le Assemblee Nazionali dei Presidenti non hanno mai deliberato niente.

I Bilanci sono poco più che la sintetica somma di rendiconti associativi.( n.d.r. mai resi pubblici!!!)

I Congressi, termine improprio, non possono avere tale definizione in quanto momento non deliberante, non coinvolgente tutti gli iscritti (fatta salva la forma la sostanza è sotto gli occhi di tutti). Non determina visibilità e coinvolgimenti Istituzionali tali da renderne necessaria l’organizzazione.

I livelli regionali, che per il CNPA sono bocciofile o associazioni ludiche, da vent’anni sono in attesa che “qualcuno” le riconosca. Altri, le Regioni il riconoscimento operativo degli Ordini e dei Collegi lo hanno già fatto da tempo.

Del resto, forse un occhio più attento si sarebbe accorto che molte delle scelte che attengono all’esercizio della nostra professione “escono” proprio dalle sedi regionali.
Possiamo affermare che siamo talmente attenti agli eventi che risultiamo essere distratti perfino di fronte a Riforme Costituzionali.

Ma si sa pensare ad una categoria che è rappresentata da espressioni regionali, di tutte le Regioni, potrebbe richiedere ben altri modelli gestionali.

Così come mantenere l’attuale organizzazione dei Collegi Provinciali, anche quando le oggettive condizioni gestionali lo rendono difficile, forse serve a mantenere un modello elettorale che agevola i professionisti, con poca professione.

Va da se che anche un’autoregolamentazione di mandato a termine per le cariche di Presidenza, può essere utile alla CISL, alla CGIL, alla Confindustria, alla Confartigianato, ai sindaci e ai Presidenti delle Province, ma non alla nostra categoria.

Amo ripetere che un Presidente, io lo sono stato, diventa dopo due mandati, schiavo e padrone della situazione. Diventa cioè difficilmente amovibile. Si eternizza, oltre le età pensionistiche.

Non voglio con questo mettere in discussione lo spirito di servizio di ogni nostro Presidente e/o Consigliere. Penso solo ad un modello di ricambio che mantenga la locomotiva accelerata nella sua corsa.

Spostandomi un poco, non intendo in questa mia richiamare quanto avvenuto in sedi giudiziarie, che hanno visto la nostra categoria e la nostra sede coinvolti.
Penso però ad un Codice Deontologico che dovrebbe essere demandato nella sua piena e coerente applicazione ad un arbitro esterno (tre avvocati indicati dal Ministero competente). Forse l’arbitrarietà di valutazione, nonché, la troppa prudenza o la preoccupazione di ledere qualche collega (fors’anche amico) rende difficile, inadeguata la gestione “interna” del Codice Deontologico.

Tutti noi sappiamo che chi intacca i PRINCIPI del Codice Deontologico mina alle fondamenta la nostra professione.

Ma guadare a processi evolutivi della categoria non può limitarsi alla sola lettura dei contesti e all’adeguamento dei nostri modelli gestionali e normativi.

Volgere lo sguardo al futuro significa, anche, attrezzare una categoria affinché, nella legittima rappresentanza e nel rispetto dei recinti normativi, riesca ad offrire a ciascun iscritto supporti e servizi che lo aiutino a penetrare il suo territorio. Che lo supportino nell’affermarsi in quel quotidiano intriso di complessità e di novità.

Se mi giro un poco indietro, anche su questo tema, ritrovo ampie discussione e fiumi di proposte che sono in gran parte naufragate nei meandri di un’assoluta e inadeguata regia nazionale.

Proposte impantanate in quelle proposte e costituzione di organismi fini a se stessi (Fondazione, l’altro CAA  ....n.d.r.  COGEPAPI  ecc.).

Su questo tema non intendo espandere la mia riflessione essendo troppo vasto.

Posso solo portare il dato di iscrizione alla nostra Cassa che fotografa puntualmente la quantità e la qualità dell’esercizio della libera professione.

Sono certo che una diversa politica categoriale porterebbe ad un aumento di iscritti e ad un aumento di fatturato degli stessi.

A questo proposito è doverosa una sottolineatura. Una diversa e più concreta azione nazionale, raccordata alle realtà regionali, avrebbe favorito un processo di promozione propedeutico all’implementazione di servizi altamente qualificati.

E con questi servizi, la categoria avrebbe avuto strumenti per affermare in tutte le sedi pubbliche e private la propria credibilità diventando, anche, interlocutrice della politica regionale e delle scelte gestionali delle Province. (luoghi di riferimento principali all’esercizio della nostra professione)

Da molto, forse troppo, continuo a ripetere che il nuovo sistema ordinistico non può limitarsi alla mera “tutela” giuridica delle nostre prerogative professionali. Lo vado ripetendo da trent’anni, anche in quelle sedi in cui ho trovato una diffusa sordità.

Il mondo procede ad una velocità elevata e questo richiede che i Collegi diventino protagonisti dei tavoli istituzionali.

Si affermerebbe così il nostro “ruolo rappresentativo, propositivo e rivendicativo”.

Potremmo diventare interlocutori di quei luoghi decisori che ogni giorno approvano leggi, norme e regole che ci coinvolgono direttamente.

Queste azioni possiamo promuoverle da soli, oppure favorire una stagione di collaborazioni con quelle categorie a noi affini.

E se qualcuno mi spiega che le condizioni lo rendono improponibile o difficile, rispondo che basta regredire di qualche mese per ritrovare azioni concertate fra il nostro Collegio e l’Ordine degli Agronomi.

Un tempo, di recente passato, forse agevolato dalla comunanza di visione fra la nostra Presidenza e la loro (rimossa).

L’autorevolezza delle interlocuzioni si costruiscono con la pazienza delle qualità che sanno affermarsi in ogni luogo nei quali si esprime.

Ed allora io credo che questo è il tempo per chiudere una stagione vissuta col freno e avviarne una dinamica col piede e sull’acceleratore.

Il mio augurio che in queste elezioni si chiuda definitivamente una stagione e se avvii una nuova, promossa da professionisti che sanno assumersi le responsabilità e i pesi di un progetto condiviso e negoziato con tutti i colleghi Periti Agrari.

Libero da ogni tentazione di occupazione della sede nazionale.

Ecco! … Su queste premesse e su questi temi sono pronto a qualsiasi confronto.

Non mi interessano le questioni personali e personalistiche di chi la nostra categoria forse la usa per propri fini.

Mi interessa un dialogo e un confronto diffuso che possa addentrarsi anche in aspetti particolari, che si affondi nei temi di merito che avvolgono il nostro operare.

Una relazione con chiunque abbia a cuore il presente e il futuro della nostra straordinaria, inimitabile e irripetibile categoria.

So che in questo sforzo non sono solo e che molti con passione vogliono offrire la propria sensibilità e professionalità per cambiare una condizione ingessata.

So che diffusamente sul territorio, proprio in questo periodo, si susseguono dibattiti ed incontri che producono documenti dai contenuti di solida qualità.

Mi auguro che questi documenti diventino il programma di chi si candiderà al cambiamento del nostro CNPA.

Se queste voci, tutte queste voci, sapranno squarciare le nubi addensatesi da vent’anni sulla nostra categoria forse riusciremo a recuperare il sorriso illuminati da qualche raggio di luce.

Se queste voci, tutte queste voci, sapranno diventare armoniche la nostra categoria potrà riavviare un percorso di valorizzazione di una modernità che assume carattere di centralità nel contesto della nostra società, italiana ed europea.

Questo è il tempo di chiudere una stagione arrivata al suo capolinea e aprirne un’altra.
Spero di trovare tutti voi e ciascuno di voi, attrezzati di moderni strumenti, in quel campo (la nostra categoria) che insieme siamo chiamati a dissodare e riseminare.

Con vive cordialità

Mario Braga

venerdì 17 giugno 2011

SEMINARIO DI STUDIO: NUOVA PAC - UN ' OCCASIONE PER LE AZIENDE AGRICOLE

CAA  liberi professionisti  srl
CENTRO AUTORIZZATO ASSISTENZA AGRICOLA



Gentili Professionista e Imprenditore Agricolo

Lo scrivente Centro di Assistenza Agricola, nell’ambito delle attività di informazione, aggiornamento e divulgazione rivolte agli attori del mondo agricolo, organizza per il giorno

24 giugno 2011
presso la cantina Solive Loc. Bellavista di Erbusco (BS)

un Seminario dal titolo

NUOVA PAC – Un’occasione per le aziende agricole

Programma dei lavori


10,00 Apertura Lavori


Pietro Paolo Gay (CAA Liberi Professionisti)


10,15 Saluti autorità presenti


10,30 La Nuova PAC – Dopo il 2014


Giuseppe Di Rubbo (MIPAAF – Coordinamento OCM Unica e Produzioni Vegetali);


12,00 La Nuova PAC – I possibili scenari italiani.


Lorenzo Benanti (CAA Liberi Professionisti)


12,20 Le Filiere – Occasioni ed opportunità;


12,40 OCM vino – La promozione della filiera vino a livello internazionale;


Piergiorgio Berto (CAA Liberi Professionisti).


13,00 Chiusura dei lavori.


Ezio Maiolini


Vicepresidente ERSAF LOmbardia




Con il patrocinio di:


e CRPA – Consiglio Regionale Periti Agrari e Periti Agrari Laureati della Lombardia


e Coordinamento Regionale Collegi Provinciali Agrotecnici e Agrotecnici Laureati della Lombardia


L’incontro è riconosciuto quale attività di formazione permanente dei professionisti tecnici agricoli (Crediti Formativi)




pt/2011/gmt/06

V.A.M. ( VALORE AGRICOLO MEDIO PER GLI ESPROPRI) DICHIARATO INCOSTITUZIONALE.

Importante sentenza della CORTE COSTITUZIONALE, LA N. 181 DEL 10 GIUGNO 2011, PUBBLICATA NELLA GAZZETTA UFFICIALE 1° S.S.  N. 26 DEL 15/06/2011.

Il VAM, valore agricolo medio, criterio indennitario per le aree non edificabili in materia di esproprio per pubblica utilità - è stato dichiarato incostituzionale.

Si trattadi una sentenza " storica", destinata a mutare in profondità la procedura espropriativa e a incidere immediatamente nella progettazione e realizzazione delle opere pubbliche.

PeritiAgariLiberi
Piermaria Tiraboschi

pt/2011/gmt/06

lunedì 13 giugno 2011

SEMINARIO " LA BIOLOGIA DEGLI ALBERI"

Di seguito diamo spazio ad una importante iniziativa promossa dal nostro collega del Consiglio Regionale dei Periti Agrari Andrea Pelegatta di Como.

Locandina del Seminario " La biologia degli alberi" che si terrà ad Inverigo (CO), il 9 Luglio 2011 presso Villa la Rotonda.



Il seminario, condotto da Marcello Parisini e Mario Carminati, agronomi ed esperti di arboricoltura, farà il punto sugli studi più recentisulla biologia degli alberi e sull’implicazione negli interventi di cura
 e manutenzione.

TEMI TRATTATI

- biologia degli alberi ed implicazioni sulle tecniche di manutenzione

- gli alberi e i fulmini (danni, possibili interventi)

- principi sui sistemi di difesa degli alberi (modello CODIT)

- apparati radicali: valutazione, salvaguardia e cura

E’ previsto un workshop su tecniche e nuove attrezzature per il tree climbing condotto da Gabriele Dovier, istruttore di formazione 3t.

Dimostrazione sull’utilizzo di Airspade per la valutazione e trattamento degli apparati radicali (Mario Carminati e Cooperativa della Comunità, Bergamo).

Per l’iscrizione inviare una mail a info@formazione3t.it entro il 4 luglio 2011 richiedendo il modulo d’iscrizione e le modalità di pagamento.

Per una migliore comprensione degli argomenti trattati e una migliore gestione del tempo, il seminario è ristretto ad un massimo di 80 persone

Andrea Pellegatta Perito Agrario



Studio Tecnico di Arboricoltura Ornamentale e Gestione del Verde


Via Alfieri, 78 - 20833 Giussano (MB)


tel. +39 348 3392895 - fax +39 0362 310487


Email: studio@arboricoltura.info - Web: www.arboricoltura.info - Posta elettronica certificata: studio@pec.arboricoltura.info


pt/2011/gmt/06

mercoledì 8 giugno 2011

IL PRESIDENTE NAZIONALE POLEMICO CON IL COMITATO GESTORE DELLA CASSA ??????

Da il " Perito Agrario  n. 2/2011" : Voci dal Congresso, edidoriale del Presidente Nazionale, mi sembra che ci sia una dura polemica nei confronti del Comitato Gestore della Cassa.
Infatti sono rimasto sorpreso nel leggere l'editoriale perchè dei temi trattati al Congresso Nazionale tenutosi nella bellissima Sicilia, il Presidente si sofferma particolarmente sulla " previdenza dei Periti Agrari - pensione" e non ci sarebbe nulla di male, se non trasparissero dal testo attribuzioni di mancanze operative nei confronti del Comitato Gestore dei rappresentanti dei Periti Agrari della Cassa.
Una critica aperta e pubblica ( a corollario di un Congresso Nazionale ???') che, se mi permettete non condivido e ritengo ingenerosa verso un gruppo di Colleghi che in questi due anni hanno cercato, anche se tra tante difficoltà, di dare una svolta  nell' informazione e nella trasparenza dell'operatività stessa del comitato di gestione della cassa.
Che i temi " previdenziali della categoria" siano migliorabili e debbano essere aggiustati alcuni aspetti tecnico-finanziari non è una novità di oggi, sono problemi di ieri, ma ieri non furono mai affrontati e guarda caso emergono in un momento pre-elettorale del Consiglio Nazionanale.
Un caso...o una mera manovra strumentale di depistaggio finalizzato allo scredito al fine di spostare l'attenzione dai veri problemi che oggi abbiamo nell'inefficienza del CNPA, che in cinque anni ha fatto tanto per affossare la nostra professione??????
Della previdenza dei periti agrari, il CNPA non ha mai parlato recentemente, se non nella proposta " suicida" del COGEPAPI di " fusione...poi corretta..poi ricorretta....poi smentita ma sempre portata avanti ufficialmente.
Ma a questo punto mi sorge un dubbio....come mai i signori di " parte del CNPA" erano pronti a svenderci per una pipa di tabacco ( e questo blog ha sempre denunciato la situazione) oggi si ergono a censori esperti di Colleghi che hanno dimostrato capacità e impegno nel loro operare con positivi risultati di gestione della Cassa.????
Qui c'è qualcosa che non quadra !!!!  e che non convince o no ???
Per cortesia, qualcuno mi aiuti a capire !!!
Grazie e un cordiale saluto.
Piermaria Tiraboschi
pt/2011/gmt/06

mercoledì 1 giugno 2011

IL " PERITO AGRARIO 2/2011...." CI RISIAMO ....." DI ANDREA TADDEI.

Mi scuso con i Colleghi, ma non avendo accesso alla nostra pubblicazione il " Perito Agrario" in quanto soggetto non gradito e al bando ( non sono parte della rosa zerbinata) e conoscendo la linea editoriale bulgara non aperta al dialogo, al confronto e al contradditorio, mi limito a intervenire dal mio piccolo ma seguito Blog ( come è mia consuetudine) per fare alcune precisazioni sull'intervento del collega Taddei sul " Perito Agrario" che mi sembra pecchi di male - informazione su un tema di primo piano e delicatissimo quale: " l'ipotesi di fusione delle casse nel progetto COGEPAPI" di cui il CNPA ne è parte sostanziale.
Non entro nel merito delle contumelie con gli agrotecnici perchè non vedo il problema....anzi è un falso problema confezionato ad arte per creare contrapposizioni che sono più personali ( tra i presidenti e qualche consigliere nazionale) che categoriale.
Ma a parte questa opinione personale mi interessa smentire le affermazioni aggiustate del Taddei quando dice che "non è  vero"  che il COGEPAPI non ha mai avuto interesse a portare alla fusione la Cassa dei Periti Agrari con quella dei Geometri ( che se non sbaglio mi sembra un pò bolsa) e quella dei Periti Industriali.
Ora, lei sig. Taddei sa benissimo e se non lo sa è meglio che si informi ( se vuole Le mando il documento) che ben quattro componenti del vecchio comitato gestore della cassa ( poi rinnovato ) firmò un  atto proposto dalla troica del COGEPAPI ( di cui il CNPA ne fa parte.....ricordiamolo ogni tanto !!!!) che fu presentato nelle sedi istituzionali competenti dove si ribadiva la conferma e il pieno assenso al processo di fusione sia dei Collegi che delle rispettive Casse. Un atto formale di precisa volontà politica sul quale il collega Moretti componente del nord del comitato si dissociò, non firmò e polemizzò.
Questo per precisare che se non ci fosse stato il rinnovò del comitato di gestione della Cassa presso l'Enpaia ( entrò Braga e fu riconfermato con un voto plebiscitario Moretti per il Nord Italia) che ribadì fermamente l'autonomia della stessa dal sodalizio CNPA/COGEPAPI  e la non percorribilità del processo di fusione preconizzato con l'accordo-impegno sottoscritto, ci sarebbe gia stato il via con il placet del CNPA ( ovviamente il tutto nella massima discrezione) al " processo politico" della fusione.
Oggi convengo con il sig. Taddei che il vento è cambiato ( ma che fatica !!!!!) e che non ci sono pecoroni al seguito del COGEPAPI.  Infatti i periti agrari iscritti alla cassa rifuggono dalla proposta " suicida" del COGEPAPI e chi ha avuto quella malaugurata idea dovrebbe avere l'onesta intellettuale di mettersi da parte, mentre ai nostri rappresentanti ( Braga e Moretti) , che hanno portato trasparenza e informazione va il nostro plauso per l'ottimo lavoro che poi ha coinvolto tutto il comitato di gestione in scelte univoche.
Debbo dire che sono altresì soddisfatto, che il CNPA abbia capito  (??) e fatto marcia indietro ( almeno ufficialmente) ricollocandosi nela sua funzione istituzionale di promotore di iniziative per la Categoria rinunciando all'ambito  ruolo , peraltro non corretto, di decidere scelte che non gli competono. ( SONO GLI ISCRITTI ALLA CASSA CHE DEVONO DECIDERE...I SOLDI SONO I LORO.......CAPITO!!!!).
Un buon avvio a quello che dovrebbe essere quel rinnovamento e quella trasparenza che da un ventennio auspichiamo.
Purtroppo non è così per quanto riguarda " la pubblicità del bilancio del CNPA".
Ricordo al Consiglio Nazionale e a tutti i colleghi, è una mia consuetudine che ripeto da anni" che siamo sempre in attesa dell'invio o della pubblicazione sul Perito Agrario del bilancio del Collegio Nazionale.
Sono anni che aspettiamo, fate meno dietrologia e oscurantismo nelle riunioni e decidetevi a dare il via alla " pubblicità di sto famigerato bilancio del CNPA.
Diamine....cosa ci sarà di tanto occulto da non renderlo di dominio pubblico ?????. Non credete che l'interrogativo sia lecito carissimi colleghi ?????
Concludo rivolgendomi al Presidente Bottaro correggendo alcune sue informazioni errate date in sede di riunione del Consiglio Nazionale:
- il sottoscritto ( nell'incontro di Bergamo)  non ha mai detto che il " Perito Agrario" costa 200.000 Euro, ma che era  il costo del consiglio nazionale ( per gettoni e rimborsi);
- le illazioni e le cattive fantasie sul bilancio nascono dalla segretazione dello stesso. Se fossimo informati potremmo essere d'accordo o criticarlo ma difficilmente potremmo fare della dietrologia;
- nella riunione di Bergamo Lei ha accusato i consiglieri nazionali di scarso impegno nel non aver informato il territorio sul bilancio essendone autorizzati. Ma se gli stessi  hanno detto che non sono autorizzati e il bilancio è segretato e logica conseguenza la notizia non deve essere portata all'esterno.......
A questo punto chì è che la conta giusta....??????????????? 
Chiariteci il dilemma...... della balla.....????
Cordialmente
Piermaria Tiraboschi

pt/2011/gmt/06