mercoledì 16 dicembre 2009

LE RIFLESSIONI DI ALCUNI COLLEGHI

Di seguito pubblichiamo le riflessioni di alcuni Colleghi, che ritengo meritino attenzione e partecipazione.
Pm Tiraboschi



Carissimo Piermaria,

condivido pienamente tutto quanto da te affermato e mi aggrego a quanto testé scritto da Andrea.
Il problema è molto grave.
Non nascondo a nessuno che nell'ultimo mese presso il nostro Collegio di Verona hanno chiesto la cancellazione circa una trentina di iscritti.
L'obbligo della PEC è stato una scusa "proforma" per voler cancellarsi.
In realtà, come ben saprete, i motivi veri sono altri.
Penso che nel giro di 2-3 anni (COGEPAPI o no) rischiamo veramente di trovarci in 4 gatti.
E a notare il comportamento palese di Bottaro (esplicito per chi sa leggere tra le righe o le sue affermazioni), sembra che a Lui non gliene possa fregar di meno. E come dargli torto visti i suoi propositi di eterno "tronista"! Se ci mettiamo per un attimo nella sua mente e vediamo i suoi obbiettivi, difficile dirgli che si sta comportando male.
Viceversa se lo guardiamo nell'ottica degli interessi degli iscritti.
Ma allora qui dobbiamo veramente rimboccarci le maniche e AGIRE.
Se, in più, aggiungiamo il fatto che adesso vengono colpiti da controlli dell'INPS anche gli iscritti che esercitano la professione mentre sono in pensione e, cmq, regolarmente iscritti all'ENPAIA, figuriamoci dove andiamo a finire.
L'iscritto di Verona sottoposto a controllo, la prima cosa che ha fatto,, su consiglio del suo commercialista, è di chiedere la cancellazione immediata dal Collegio.
Umanamente è anche comprensibile.
Ma mi chiedo e Vi chiedo: dobbiamo continuare a stare alla finestra e subire tutto ciò?
In effetti, do pienamente ragione ad Andrea nello scopo che dobbiamo forzare la mano nelle azioni, costringendo alla fine a far sì che Bottaro ascolti e metta in pratica le nostre istanze.
Esisterà un metodo diretto o uno indiretto? O entrambi o anche più di due?
Chi ha più esperienza, chi ha più lungimiranza, chi sa vedere una soluzione utile, si faccia avanti, perchè, credetemi, il malcontento, sebbene non manifestato in tutto e per tutto da tutti, c'è ed è ben radicato.
Forse aspetta solo di uscire allo scoperto: la prima manifestazione è comunque, ahimé, la cancellazione.
E di questi tempi, anche quelli che rimangono iscritti per affezione o spirito di corpo (sperando che ce ne sia ancora) e che NON svolgono la professione, fanno comodo, in termini economici per il loro funzionamento, a tutti i Collegi provinciali.
Se cominciano ad alzare le quote, sarà una moria senza fine per tutti!
Allora a quando il prossimo incontro?
Un cordiale saluto a tutti,
Elia




Carissimi Elia e Andrea,
seguo con molta attenzione e interesse il vs. dibattito e non posso ( visto che sono circa 15 anni che mi batto per gli stessi problemi) che condividerne forma e sostanza.
Se mi permettete, vorrei fare alcune premesse, sulle quali, forse vale la pena di rifletterci.

1) Quale è la forza di Bottaro ???
che la categoria ( nel suo insieme politico/sindacale) non esiste e se ne è guardato bene dal promuoverne una crescita, anzi dove poteva ha cercato di dividere creando conflittualità personali.
Questo status gli da un potere incondizionato...ed è questo che dobbiamo scalzare a livello nazionale e territoriale. Pensate che il progetto COGEPAPI, non è mai stato presentato al Consiglio Nazionle e tanto meno approvato.....

2) Il problema primo è e sarà, quello di cercare di costruire consenso e aggregazione nella categoria con un messaggio di volontà di rinnovamento e di democratica partecipazione alla vita della categoria: la riunione di Lonato ( per intenderci, la prina quella autoconvocata) è stata un successone in partecipazione e nel confronto schietto e aperto ovviamente con tutti i pregi e difetti di simili iniziative, ma chi di dovere ha capito la portata ed è corso ai ripari con i suoi pretoriani cercando di rubare l'iniziativa che avevamo promosso ( 2° 3° riunione di Lonato e quella di Reggio Emilia);L

3) Credo, anzi ne sono convinto, che gli amici Braga, Bertazzo, Benanti, Salvan e tanti altri che hanno ruoli istituzionali siano in attesa e disponibilissimi a continuare nell'iniziativa.
Facciamolo, nessuno ce lo vieta e facciamolo con riunioni autoconvocate aperte dovo tutti possano partecipare e dire la loro. Abbiamo bisogno di far conoscere la difficile situazione in cui ci troviamo e le cause
della stessa.


La strada cari Andrea e Elia, può essere questa ??? Se è questa andiamo aventi... fissiamo data, luogo e ordine del giorno e cominci il TAM TAM dell'azione di proselitismo.

Un caro saluto

Piermaria



Caro Piermaria,la strada, senza ombra di dubbio, è quella che indichi tu.Con uno sforzo in più: proporre delle alternative concrete, anche forzando un po la mano (fondando un'associazione di professionisti, convocando un'assemblea straordinaria a Roma aperta a tutti gli iscritti, andando a parlare direttamente con agrotecnici ed agronomi .....).Il rischio, altrimenti, è quello di continuare ad arrovellarsi su questioni di lana caprina, di rimanere schiacciati dai sotterfugi di quelli che chiami pretoriani (qui in brianza li chiamiamo leccapiedi) e dal bon ton istituzionale che tanto piace a Bottaro e co.Troviamoci di nuovo, appena possibile, e apriamo gli incontri a tutti gli iscritti interessati a partecipare.

Andrea

1 commento:

  1. interessante la proposta di unirsi in associazione o federazione di professionisti...sicuramente valela pena di discuterne alla prossimariunione di lonato

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libertà ma nel rispetto