sabato 16 gennaio 2010

PERITI AGRARI LIBERI E PERITI AGRARI INFORMATI: DUE BLOG CHE SI CONFRONTANO.

Sono dell'opinione, comunque, che ogni commento e/o articolo che si pubblica sui blog debba essere sottoscritto. E' una questione di stile e di trasparenza.
Sull'inciucio, la mia era una provocazione per sollecitare una Vs. presa di posizione, peraltro legittima ci mancherebbe.
Non sono invece d'accordo sulla Vs. affermazione che " il progetto di unione (n.r. COGEPAPI) è contestato da alcuni e che " i Presidenti dei Collegi votarono a favore nel 2004". Condivido invece la vs. richiesta che il CNPA, provi la scelta fatta dai Collegi Provinciali sull'ipotesi COGEPAPI.
Se siete d'accordo, sarebbe interessante aprire un confronto dialettico su temi così importanti per il futuro della categoria e della nostra professione. Noi ci siamo.
Proviamoci !
Sul tema dell'unione delle professioni e delle casse ( progetto COGEPAPI), sono contrario nel metodo e nel merito.
NEL METODO: una riforma così " rivoluzionaria" per la nostra categoria e professione, secondo il mio modesto parere, avrebbe dovuto essere oggetto di studio, approfondimento e approvazione in seno alla Categoria, poi approvata dal CNPA ( sintesi). Tutto questo non è stato fatto ( non ci sono progetti documentali che facciano una disamina di tutti i risvolti che un tal riforma investe) e il CNPA nella sua collegialità non ha mai approvato l'iniziativa.
Progetto che doveva essere sottoposto al vaglio e alla approvazione delle assemblee dei Collegi Provinciali ( istituzioni per territorio competenti). Un atto dovuto e di rispetto nei confronti della categoria. Questo non è stato fatto, le decisioni sono state calate dall'alto.
Il CNPA, con prove documentali alla mano ( delibere dei Collegi Provinciali) provi , come dice il Presidente Nazionale nelle pubbliche riunioni ,che ci sono circa 60 Collegi Provinciali favorevoli al Cogepapi, richiesta che avete avanzato anche Voi sul Vs. Blog. Se così fosse, accetterei senza riserva alcuna la volontà della maggioranza dei colleghi, ma così non è. A Lonato del Garda nella riunione del 16/06/2009, presenti rappresentanti di 4 Coordinamenti/consigli Regionali ( Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli) e di 21 Collegi Provinciali e quattro Consiglieri Nazionali, le posizioni di distinguo e di diniego nel merito del progetto, furono tante. Argomento che verrà affrontato con altri ,nella prossima riunione sempre a Lonato del Garda sabato prossimo 23 Gennaio.
Attenzione quindi a sottovalutare il dissenso e il malessere che serpeggia ,così facendo non si fa l'interesse della categoria.
NEL MERITO: da profesionista, non ho nessuna preclusione a processi innovativi e di modernizzaziione della categoria e della professione. Anzi da anni ne peroro la necessità e l'urgenza, soprattutto per i giovani, ma attenzione a non vanificare il nostro patrimonio ( ottant'anni) culturale e professionale con avventate scelte. Dico solo confrontiamoci, facciamo chiarezza sulla confusione che vige.
Personalmente, sono più portato a un processo di integrazione, accorpamento e/o unificazione con i relativi distinguo formativi, con gli agronomi e agrotecnici. Sotto il profilo culturale e formativo siamo più simili e integrabili con una maggior visibilità nella collocazione professionale, rispetto a una ipotesi con periti industriali e geometri. Con i loro numeri e con le loro competenze correremmo il rischio di essere fagocitati nella rappresentanza e indentità. Non ultimo poi il problema delle Casse: resteranno autonome o ci sarà una fusione ?
Mi rendo conto della complessità della materia, della confusione, un invito al Consiglio Nazionale perchè " ci dia un più di certezze e di organicità interpretativa nel progetto.
Occorre a questo punto chiederci , se " la riforma proposta" è davvero quella più consona per il nostro futuro o se ci possono essere alternative.
Piermaria Tiraboschi

3 commenti:

  1. Personalmente penso che il dibattito sia sempre positivo, e, anzi, ritengo che un dibattito approfondito su quello che è il futuro della categoria sia dovere di tutti i Collegi Provinciali che devono però limpidamente assumere decisioni ufficiali e chiare davanti a tutti.
    Non vorrei che in molti si parli ma poi, al momento topico, nessuno esprima le sue convinzioni.
    Faccio un esempio pratico mi risulta che il Co.Ge.Pa.Pi fu deliberato dal CNPA nella Riunione di Montesilvano con l'unanimità dei voti (escluso Benanti assente); poi però si dice (e, ribadisco, si dice) che alcuni Consiglieri Nazionali non sono d'accordo su Cogepapi.
    Domanda: Quale delle due versioni è quella giusta?
    Questo esempio può esser valido per numerosi casi.
    Allora, con grande onestà intellettuale, facciamo una seria analisi di quella che è realmente la situazione della nostra categoria; evitiamo attacchi frontali che ci indeboliscono aumentando le divisioni fra di noi e disperdendo le migliori energie che siamo in grado di mettere in campo.
    Io, personalmente, penso che l'incontro dei vari collegi in riunioni è un segnale positivo purchè rivolto a tutti con l'obiettivo di recepire quelle che sono le istanze dei periti agrari; questo deve però avvenire dalle Alpi alla Sicilia e non deve rimanere un fenomeno legato ad una certa area geopolitica escludendo a priori qualcuno.
    Per i cambiamenti ci sarà modo fra poco più di due anni, per ora però il CNPA esiste, legittimamente eletto, e quindi è giusto che amministri.
    E' altrettanto giusto che i Collegi si facciano sentire nelle Assemblee dei Presidenti.
    Non voglio ancora dilungarmi ma, per quanto riguarda la riforma del nostro ordinamento devo ammettere che la soluzione ideale ancora non si è vista! Non amo l'unione con Agrotecnici e Agronomi perchè saremmo sempre, a priori, i secondi; con Cogepapi invece, con il tempo, grazie ai nuovi laureati si avrebbe una livellazione con i nostri "cugini" e comunque sin da oggi saremmo sullo stesso livello.
    Del resto come dimenticare che Noi ed i Geometri sino al 1929 eravamo una unica famiglia!
    Massimo Moncelli

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  2. Non si esclude nessuno...solo si vuol cominciare a fare ciiò che tanti altri non hanno la voglia o il coraggio di fare: cambiare l'immobilismo che caratterizza nostro malgrado la categoria. Con l'auspicio che tanti altri, dal nord al sud del Paese, facciano lo stesso...
    Prendere come esempio di democrazia e possibilità di discussione l'assemblea annuale dei presidenti non mi sembra serio....
    Ci vediamo a Lonato!!

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  3. Carissimo Moncelli,
    confrontandoci le cose si chiariscono, le diversità si smussano,le sintesi propositive si sviluppano nella loro dinamica positiva per la categoria.
    Infatti, il " Comitato Costituzione Ordine dei Tecnci" il cosidetto COGEPAPI è deliberato a Mnotesilvano ( vedasi verbale n. 20/xix del 25/09/2008) nulla da eccepire, ma non è questo il problema. Il problema è la scelta politica, che mi piacerebbe capire, da che parte arriva, come è stata articolata, che progettualità ha nel suo sviluppo concreto di "attuazione" ( esmpio la cassa ecc)La mia diffidenza in merito a questo progetto nasce dalla " poca chiarezza e trasparenza" che lo caratterizza in tutte le sue fasi: di studio, realizzazione, comunicazione informativa ecc. Mi sembra un pò un salto nel buio e per onestà intellettuale ( come Lei precisa nel commento) una riforma di tale portata avrebbe dovuto avere un coinvolgimento maggiore della categoria a tutti i livelli. Ancora oggi viviamo nel limbo delle informazioni generiche, prive di quella trasparenza e chiarezza che è fondamentale per recipere processi innovativi.
    Ora poi, non si può pretendere, che i Collegi Provinciali si pronuncino nel merito in maniera determinata, se il progetto stesso non è chiaro in tutte le sue fasi evolutive....perchè un vero progetto-documento articolato, che io sappia non esiste. Insomma, mi sembra che ci sia tanta, anzi troppa confusione' su una materia tanto delicata per la nostra futura attività professionale.
    Sulla questione degli attacchi " frontali" dissento, perchè non ci sono. Ci sono idee e opinioni diverse sul come interpretare il nostro futuro categoriale e professionale. Non può chiedere di portare il cervello all'ammasso è giusto chiedere invece che i cervelli vengano ascoltati attraverso un serio confronto di idee, che poi è quello che stiamo facendo io e Lei. La cosa è molto semplice, basta " volerlo fare con umiltà" Il CNPA e il suo Presidente in questo difettano e il rischio gravissimo è che possono auto-delegittimarsi con cadute gravissime su tutta la categoria.
    La partecipazione alla " autoconvocazione in incontri per confrontarci" non esclude nessuno. Le riunioni di Lonato del Garda (Bs) sono nate spontaneamente e dalla volontà - necessità di tanti colleghi. Ben vangano simili iniziative in tutta Italia.....noi saremo presenti e alla prossima che faremo daremo maggiore informazione affinchè tutti abbiamo la possibilità di partecipare.
    Con passione Lei dice " non amo....l'unione con agrotecnici e agronomi...", personalmente, con raziocinio, non amo le ammucchiate con geometri e periti industriali " sono troppo diversi....e per paradosso potrebbero essere noi, fagocitando la nostra identità.
    Questo ultimo tema meriterebbe un maggior aprofondimento e se Lei è d'accordo ci dedicherei prossimamente un commento.
    Piermaria Tiraboschi

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libertà ma nel rispetto