martedì 23 marzo 2010

CNEL: CAMBIA L'ECONOMIA DELLE PROFESSIONI INTELLETTUALI.

 / Cambia l'economia europea delle professioni intellettuali .

Le professioni intellettuali sono state al centro del forum che si è svolto al Cnel

Le professioni intellettuali sono state al centro del forum che si è svolto al Cnel 'Libere professioni, quadri senior e cooperative del sapere nella nuova organizzazione europea del lavoro intellettuale', che ha visto la partecipazione di importanti personalità, il Presidente della Legacoop Giuliano Poletti, il Vice-Presidente della Camera Rocco Buttiglione, Stefano Zappalà relatore della direttiva europea sulle professioni. "Dal 1° dicembre 2009, con l'avvio della Strategia di Lisbona che vuol realizzare il cambiamento economico post-crisi, si colloca in un ruolo centrale il sistema dell’economia delle professioni con delle innovazioni. In primo luogo si pone il profilo della trasversalità professionale, la creazione di servizi nella logica della mobilità europea delle professioni e in terzo luogo la formazione per tutto l’arco della vita attiva", ha spiegato Corrado Rossitto presidente della Ciu nella sua relazione.



"In Italia - si legge in una nota della Ciu - non si è ancora proceduto ad adeguare in modo organico gli ordinamenti delle professioni liberali alla nuova realtà economica ma anche al quadro europeo delle qualifiche di cui abbiamo, peraltro, registrato i primi cenni nell'accordo che la Ciu ha sottoscritto con il governo, sulle linee guida per la formazione, con le altre parti sociali".



"Vi è una duplice mobilità - sostiene la Ciu - che si afferma nel mercato del lavoro europeo: quella volontaria e quella necessitata. Perciò si sta creando un doppio mercato: alte professionalità in crescita e altre professionalità stagnanti. Ma vi è una condizione: formazione specializzata per tutto l'arco della vita lavorativa, al fine anche di facilitare la mobilità all’interno del contesto nazionale ed europeo in quanto diventa una chiave fondamentale per conservare l'occupazione e il reddito. Cioè per avere una nuova occupazione sarà opportuno andare laddove lì si collocherà la nuova offerta per continuare a lavorare".



Per questi motivi la Ciu mette a disposizione la propria esperienza nazionale ed europea, per realizzare una formula organizzativa adeguata al cambiamento quale quella delle 'Cooperative del Sapere', onde favorire la circolazione dei liberi professionisti e dei quadri all'estero e fornire la possibilità di affrontare la concorrenza di altri Paesi in Italia. La costituzione delle 'Cooperative del Sapere' multidisciplinari ha altresì come obiettivo 'l'Occupabilità', per i quadri senior in difficoltà occupazionali.



"Inoltre - ha concluso Corrado Rossitto - preoccupa per l'occupazione dei giovani, uno studio della Commissione europea sulla legislazione, i regolamenti ed i codici di condotta per le professioni liberali dove l'Italia, assieme ad Austria e Lussemburgo, sarebbe tra i Paesi in cui è più complesso esercitare la professione seguiti poi da Germania, Francia e Grecia. Il Belgio, la Spagna e il Portogallo avrebbero sistemi via via meno complessi fino agli Stati in cui le normative per le professioni liberali risultano più flessibili e liberali come il Regno Unito, la Svezia, i Paesi Bassi, l'Irlanda, la Finlandia e la Danimarca".
Fonte: Labitalia 19 Febbraio 2010

pt/2010

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