venerdì 26 marzo 2010

NUOVA INTERPELLANZA AL SENATO DEL Sen. BEVILACQUA della Calabria

Legislatura 16º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 353

del 23/03/2010

BEVILACQUA

-

/Al Ministro della giustizia/ - Premesso che:

con decreto penale n. 1810/2009 del Tribunale di Forlì il signor Andrea

Bottaro nella sua qualità di Presidente del Collegio nazionale dei

periti agrari e dei periti agrari laureati è stato condannato a giorni

15 di reclusione, convertiti in una sanzione pecuniaria, per avere

minacciato il Presidente di un albo professionale "concorrente"

attraverso messaggi inviati sul telefono cellulare ed infine con l'invio

dì messaggi di morte accompagnati da un proiettile di pistola presso

l'ufficio di quest'ultimo;

nel corso delle indagini, svolte dall'Arma dei Carabinieri, è emerso che

nella sua attività criminosa il Bottaro si era servito di beni

(/computer/ e telefoni) di proprietà del Collegio nazionale dei periti

agrari, che è un ente pubblico non economico vigilato dal Ministro della

giustizia. L'utilizzo di beni di proprietà dell'ente è dimostrato dal

sequestro di un /computer/ del Collegio, avvenuto nel corso di una

perquisizione svoltasi il 14 febbraio 2008 a Roma, avendo i militari

dell'Arma rinvenuto in quel /computer/ un /file/ contenente il numero

telefonico non anagrafato da cui partivano i messaggi di minaccia al

Presidente dell'albo concorrente;

il comportamento delittuoso del Bottaro, come accertato nel decreto

penale di condanna, ne ha gravemente compromesso la reputazione e

dignità, facendo venire meno i requisiti di probità richiesti ai

professionisti iscritti negli albi ed in particolare a chi viene

chiamato a ricoprire i più alti uffici. Nello specifico risulta peraltro

integrata la fattispecie prevista dall'art. 1 del codice deontologico

degli iscritti nell'albo dei periti agrari, ai quali è richiesta una

"condotta civile e morale irreprensibile" laddove gli stessi sono

soggetti a procedimento disciplinare obbligatorio (art. 2 del codice)

"per tutti i fatti che, anche non riguardanti l'attività professionale,

abbiano riflesso sulla sua reputazione professionale o danneggino

l'immagine della categoria", e quindi, in ragione di quanto sopra, il

Bottaro dovrebbe essere cancellato o perlomeno sospeso dall'albo;

non essendo questo avvenuto, ed anzi avendo il Bottaro tentato di

nascondere i fatti, sia non informando alcuno (neppure i componenti il

Consiglio nazionale) che imponendo il silenzio ai dipendenti del

Collegio nazionale, alcuni Consiglieri, avuta tardiva conoscenza della

vicenda, chiedevano al Bottaro di assumersi le proprie responsabilità,

perlomeno rassegnando le dimissioni dalla carica, altro non fosse che

per l'oggettivo conflitto che si è venuto ad instaurare fra la persona

fisica di Andrea Bottaro (colpevole di avere utilizzato beni di

proprietà del Collegio nazionale per attività private illecite,

macchiandosi così del reato di peculato, oltre agli altri reati) ed il

suo ruolo di Presidente legale rappresentante dell'ente danneggiato;

per risposta il Bottaro non solo non si dimetteva ma faceva intervenire

alla riunione del 6 febbraio 2010 del Consiglio nazionale, che discuteva

la richiesta di dimissioni, il suo avvocato di fiducia;

tale circostanza è paradigmatica dell'insostenibile conflitto di

interessi fra la persona fisica del Bottaro e la carica ricoperta,

laddove il Collegio nazionale dei periti agrari, che in questa vicenda

risulta essere parte danneggiata, dovrebbe costituirsi parte civile nei

confronti del suo Presidente, a ciò impedito dalla presenza del Bottaio

nel Consiglio stesso, determinando così una situazione di grave danno

per l'ente, per tacere poi del fatto che il Collegio nazionale è organo

di appello di secondo grado per i procedimenti disciplinari adottati dai

Collegi locali, laddove il Bottaro (obbligatoriamente soggetto ad un

procedimento disciplinare, secondo quanto dispone il codice

deontologico) si troverebbe a dover giudicare in fase di riesame il

provvedimento che lo riguarda;

in un caso analogo accaduto nel 2005 presso l'albo nazionale dei dottori

agronomi e forestali, il Ministero della giustizia commissariò il

Consiglio nazionale dell'ordine degli agronomi in ragione dell'analogo,

grave conflitto di interessi che riguardava la Presidente di quella

categoria, Dina Porazzini, laddove anch'essa rivestiva la doppia,

insanabile posizione di imputata di reati in danno dell'ente

rappresentato e contestualmente di legale rappresentante dell'ente

danneggiato,

l'interrogante chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della descritta situazione

di oggettivo ed insanabile conflitto, che vede Andrea Bottaro nella

contemporanea veste di imputato per reati in danno del Collegio

nazionale dei periti agrari o comunque svolti utilizzando beni di

proprietà del predetto ente ed al tempo stesso di legale rappresentante

dell'ente danneggiato;


se non ritenga, ove persista il rifiuto del signor Andrea Bottaro di

rassegnare le proprie dimissioni dalla carica, di dover procedere al

commissariamento del Consiglio del Collegio nazionale, allo scopo di

consentire la tutela e la corretta salvaguardia degli interessi di

questa categoria professionale.

(4-02890)

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pt/2010

3 commenti:

  1. ma si svegliano adesso.... o sono svegliati ad hoc....

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  2. Ma tu, Tiraboschi non ti vergogni proprio mai?

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  3. Io ho la coscienza a posto per cui......non ho ragione di vergognarmi.
    Lei invece " anonimo" ci metta la faccina.....o si vergogna ehhhhh....coscienza sporca ehhhh.

    P.S. Era un pò di tempo che non commentavi......resta sempre il solito pirla.
    Ciao

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