lunedì 29 novembre 2010

ELEZIONI DEL CNPA: LE MINORANZE BEN ORGANIZZATE ALLA FINE ARRIVANO AL POTERE !

Se è vero che in generale la politica è fatta di minoranze, che danno vita a una nuova elite da contrapporre a quella presistente " corrotta, esaurita e decaduta" è altresì vero, che la nuova classe dirigente deve essere l'espressione di " un programma di lavoro concordato e condiviso".
Come anticipato nel precedente commento, è importante dotarsi di un programma " chiaro e innovativo che la nuova elite dovrà far suo e portare avanti con determinazione e trasparenza.
Non interessa se è l'elite che fa il programma o il programma che fa l'elite. Determinanti sarranno i paletti fermi del nuovo progetto condiviso......poi ben vengano candidati che si impegnano a portarlo avanti. Saranno questi i meritevoli della nostra fiducia e del nostro voto......basta alle deleghe in bianco.
E basta al demiurgo creatore isolato, solitario che si pone al di sopra del suo tempo, onnipresente e depositario della verità. Troppe sono state le scelte disastrate e " contro" per continuare a dare fiducia ai falsi messia.
Guardiamo ai fatti, alla concretezza delle cose che ci interessano e su queste, insieme, elaboriamo un nostro progetto " che sia alternativo" a quello che ci è stato propinato e propositivo di nuove idee e di una nuova classe dirigente.
Un invito allora..... proviamo a scambiarci idee e progetti su questo Blog  senza riserve mentali con chiarezza e sinteticità.
Facciamo circolare i nostri pensieri, coinvolgiamo amici e colleghi ( tutti ne abbiamo!) e  confrontiamoci sul nostro domani.
Di tempo ne abbiamo; non sprechiamolo come al solito.
Il demiurgo è sempre dietro l'angolo........
Cordialmente vi saluto.

Piermaria Tiraboschi

pt/2010/gmt/11

19 commenti:

  1. Ho preso visione ieri di una mail inviata venerdì scorso da un Collegio provinciale al Nazionale sulla petizione di diversificazione della quota, al fine di evitare che l’aumento richiesto dal Nazionale (da 25 a 40 €) vada incidere maggiormente sugli iscritti che non esercitano la professione rispetto agli altri.
    Oltre a trovarla più che giusta come istanza, fa scalpore che un Presidente Nazionale che la propone da qualche anno a questa parte non l’abbia ancora attuata, a differenza di altre categorie professionali a noi vicine (come gli Agronomi) che sono diversi anni che l’applicano.
    In effetti, da libero professionista (uno dei soli 3.200 iscritti all’ENPAIA) dico che bisogna ringraziare ad alta voce tutti coloro che pur essendo iscritti non esercitano e che rappresentano oltre l’80% degli iscritti a livello nazionale.
    Il motivo è presto detto: se non ci fossero loro quante sedi provinciali sarebbero aperte ad oggi?
    A quanto ammonterebbe la quota annuale che versiamo?
    E a quanto quella del Nazionale?
    E’ quindi indiscutibile che non bisogna in nessun modo aggravare la quota di chi non esercita, altrimenti rischiamo veramente di scomparire, e questo ancor prima che vada in porto il COGEPAPI.
    A meno che non sia questo il vero intento del Nazionale: abbassare i numeri per rendere più sopportabile l'aumento delle quote che dovremo pagare quando saremo assieme ai Geometri e Periti Industriali.
    Mi chiedo: visto che tanti Collegi a Roma hanno manifestato contro l’aumento della quota dovuta al Nazionale, perché ora un solo Collegio in tutta Italia esorta e sprona il Nazionale a portare in porto la differenziazione delle quote?
    Dove sono tutti gli altri Collegi?
    Per caso che a questi Collegi fanno schifo quelli che non esercitano la professione?
    E le quote che versano?
    Tiziano M., Per. Agr. libero professionista.

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  2. Io non esercito la professione, faccio il rappresentante tecnico-commerciale per una multinazionale e sono iscritto da 20 anni al mio Collegio.
    E da 2 anni faccio parte anche del Consiglio provinciale.
    Sono sempre stato iscritto per spirito di corpo e nell’eventualità, un giorno, di poter o dover svolgere la professione nel caso mi fosse andata male con il lavoro o come possibilità, magari, un domani che vado in pensione.
    Quando ho saputo dell’aumento della quota al CNPA di 15 € mi è venuto voglia di cancellarmi.
    Con la quota che pago al Collegio provinciale non mi lamento. E’ vero che non abbiamo tanto rispetto quello che paghiamo.
    Ma sono convinto che se la quota fosse più alta anche di soli 10 €, si cancellerebbero in tanti.
    Per non parlare se dovessimo pagare le quote che pagano geometri e periti industriali, che sono almeno 3 o 4 volte quelle che paghiamo noi p.a.
    Io non ho letto la mail del Collegio provinciale, ma se la proposta di distinguere la quota provinciale tra chi esercita e chi non, è stata fatta dal CNPA chiedo: perché non viene resa operativa sin dal 2011 assieme all’aumento della quota dovuta allo stesso?
    Giovanni

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  3. Giusto differenziare per non far chiudere i Collegi provinciali, che restano in piedi specialmente per gli iscritti che non esercitano.
    Anzi. Più che giusto. Perché spesso, sbagliando, siamo noi liberi professionisti a non partecipare alla vita del Collegio. Se fossimo costretti a pagare di più, potremo anche pretendere di più dal Collegio.
    E’ vero che spesso ci manca il tempo o fatichiamo a trovarlo, però in questo modo abbiamo uno stimolo in più per poter pretendere, partecipare, indirizzare, chiedere al Consiglio che si muova in una certa maniera.
    Sino ad oggi, molti di noi professionisti non abbiamo chiesto niente semplicemente perché si paga poco (specialmente rispetto ad altre professioni dove ogni anno solo di quota, e perciò senza servizi aggiuntivi, pagano dai 300 € in su, rispetto ai nostri 80 €).
    Se, invece, pagassimo un 20-30% in più rispetto a chi non esercita, anche un 50% in più, potremmo chiedere che con tali soldi si facessero più frequentemente degli incontri formativi o di aggiornamento professionale.
    Sfido bene che altre categorie, come Geometri e Periti Industriali, abbiano dei servizi e delle sedi nettamente migliori delle nostre. Ma da loro quanti sono quelli che esercitano la professione rispetto al numero totale degli iscritti per ciascuna provincia?
    Certo non il nostro ridicolo 20%.
    Da quanto so, parlando con alcuni di essi, si viaggia su percentuali superiori all’80.
    Certamente loro non hanno il problema dei CAA e dei Sindacati Agricoli.
    Se non ci fossero i CAA e le varie sigle sindacali agricole anche da noi ci sarebbe lavoro per oltre l’80%. Ma questo è uno dei tanti problemi irrisolti del CNPA, Agrotecnici, Agronomi.
    L’importante, adesso, è non perdere iscritti.
    E gli unici che si possono perdere sono solo quelli che fanno altri lavori. Certo non i professionisti.
    Questo lo capirebbe anche un bambino.
    Già poi non si iscrive più nessuno, se poi cominciamo anche a perderne solo per merito delle teste bacate che ci sono a Roma, stiamo freschi.
    Qui tra poco, dovremmo chiudere baracca e burattini.
    Stefano T.

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  4. Ma dove sono i soliti Braga, Tiraboschi, Sandrini?
    Siete contenti dell’aumento della quota?
    E i Consiglieri Nazionali, tipo Benanti e Bertazzo?
    Non hanno nulla da dire in proposito?
    Non è che magari hanno votato a favore anche loro?
    Giacomo

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  5. Caro Giacomo, sono sempre quì...con questo Blog.
    Ma Tu doveri, cosai fatto nel Tuo Collegio ecccc
    Sei tranquillo e sereno ?????

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  6. Dove vuoi che siano?
    Parlano, parlano, parlano … e basta!

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  7. Si voi fate i fatti..aumentate le quote, non pubblicate i bilanci,non aggiornate le tariffe ferme al 1993 e così via.....fate più parole e meno disastri.

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  8. Perchè non guardare nelle pieghe del bilancio del consiglio nazionale. Sono sicuro che si troverebbero dei tagli di spese che coprirebbero ampiamente gli aumenti delle quote deliberate. Perchè questo non è stato fatto???? E poi che giustificativo hanno questi aumenti ??? Dateci esaustive risposte.

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  9. Ma perchè non te le fai dare dai tuoi amici che hanno votato pure loro a favore per il bilancio?

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  10. Visto che se la prendevano tanto con il Collegio di Verona perché c’erano tre rappresentanti che si mettevano il Dott. davanti a Per. Agr., come mai nella mail-pec della settimana scorsa inviata dal Collegio di Siena hanno indicato:
    Dott. Per.Agr. Daniele Avanzati,
    Dott. Per.Agr. Massimo Moncelli.
    Che per caso per questi Avanzati e Moncelli la regola non esiste o è un’eccezione?
    Bravi i senesi: predicano male e razzolano peggio!
    Vergognatevi!
    Ciao, Francesco

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  11. Complimenti a quel collegio che si è fatto sentire per la quota!!!Triste constatare che è stato solamente uno....sempre meglio della storia Bottaro-Orlandi dove mi sembra che nessun collegio si sia mosso.....se andiamo avanti così resteremmo eternamente sudditi del nostro piccolo "re"
    Forza al RINNOVAMENTO!!!

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  12. Dai Francesco. Non spariamo cazzate.
    Ce ne sono diversi di laureati nei nostri albi professionali.
    E’ un orgoglio e un onore avere degli agronomi o dei laureati in agraria nel nostro albo.
    Anche da noi, ai nostri vertici provinciali e nazionali ne abbiamo (Bertazzo, Moretti, Venir, solo per citarne alcuni). E cosa c’è di male?
    L’importante è solo una cosa: che chi ricopre ruoli istitituzionali, a qualsiasi livello, si muova per la categoria che rappresenta.
    Poi che sia iscritto o meno in altri albi professionali è affar suo.
    E poi vuoi venirmi a dire che i Periti Agrari non fanno quello che fanno gli Agronomi o gli Agrotecnici?
    Oppure che il migliaio di Agrotecnici laureati (e che si firmano con Dott. Agrot.) sono di meno di un Perito Agrario?
    Se gli Avanzati e Moncelli ci tengono tanto a firmarsi con il Dott. davanti a Per. Agr. anziché dietro, lasciamegliolo fare.
    Si vede che senza quel Dott. si sentono meno importanti.
    Tanto lo sappiamo che molti nostri colleghi, bon da nient, soffrono di grande senso di inferiorità nei confronti dei laureati e ogni volta che li si lascia aprir bocca, l’unica cosa che sanno dire è “Qui dentro non devono esserci agronomi”.
    La gente con la coda di paglia la si scopre subito.
    Loro credono che gli altri non sappiano, invece sanno bene.
    E a qualcuno di Udine che già si candida per il Nazionale, bottariano di prima fila, assieme al suo amico Venir, gli converebbe far silenzio. Di tomba.
    Stefano T.

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  13. In effetti è vero.
    Ad ogni elezione nazionale si manifesta sempre la solita pantomima teatrale del bagaglino.
    All’inizio tutti incazzati con il CNPA, tutti a dargli contro ai Consiglieri Nazionali.
    Poi, viste le reazioni, tutti a correre per giustificarli.
    E, poi, a dargli contro solo a Bottaro, come se fosse l’unico artefice del disastro in cui versa la categoria.
    E infine?
    Alla fine a ridargli il voto alle stesse persone.
    Ma quanto siamo coglioni!!!
    Sappiamo già che a Roma pensano solo alle persone perché tanto sia i nuovi che i vecchi consiglieri sono già tutti dalla parte di Bottaro, volenti o nolenti.
    I nuovi appena arrivano a Roma diventano tutti degli agnellini.
    E si fanno inchiappettare a dovere, magari con lusinghe di incarichi e cazzate varie.
    Per due spiccioli si svendono peggio delle prostitute.
    E poi giù a raccontar balle a chi gli ha dato in voto in buona fede.
    E se si mettono contro al Nazionale rimangono lì a larvare per tutto il tempo, visto che l’altro li mette fuori squadra dandogli solo la possibilità di partecipare alle sedute di Consiglio. Nient’altro.
    Se siamo una categoria di m.. è solo perché chi fa di tutto per rappresentarla è fatto di tale pasta.
    Bisognerebbe selezionarle le persone, a cominciare da quelli che sono già stati a Roma, valutandoli sul loro operato.
    Dispiace che si farebbe troppo presto, visto che non hanno fatto nulla di buono in 5 anni.
    Se è vero che poi hanno approvato sempre all’unanimità i bilanci, il progetto COGEPAPI, ecc., dove vogliamo andare con questi elementi?
    Gli unici due che si salvano, per coerenza tra parole e fatti, sono solo quelli dell’ENPAIA: Moretti e Braga.
    Al nazionale, il risultato finale è che abbiamo avuto solo dei complici e il rischio grosso è di rimandarglieli.
    Non bisogna più mandare giù gente capace solo di mettersi a 90° o a fare da zerbini come è stato finora.
    Solo persone con i coglioni che non si piegano e che sanno portare avanti un programma. Gli altri non farebbero altro che alzare un po’ la voce la prima volta e poi piegarsi subito al programma di quell’altro.
    Di cose ce ne sarebbero tante da raddrizzare e da fare.
    Ma finchè a Roma rimangono gli asserviti al potere di uno, difficile che le cose cambino.
    Tiziano M.

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  14. Se le cose stanno così, bisogna puntare su persone che sino ad ora hanno dato prova da che parte stanno.
    Tiraboschi ha detto che nessun Collegio ha preso piede contro Roma sulla faccenda Bottaro-Orlandi.
    Ma mi pare che da quanto pubblicato sul blog e sulla stampa, ben 14 Collegi provinciali si sono schierati apertamente contro, pubblicamente.
    Vuoi che tra questi che hanno avuto il coraggio di firmare un documento del genere, finito anche al Ministero di Giustizia, non ci siano delle persone con i presupposti per non chinarsi al Saddam o all’Arminejad romano?
    Se negli altri Collegi d’Italia ci sono solo dei cagasotto, lasciamoli perdere.
    Si sa già che non prenderanno mai una posizione contraria.
    Magari anche qui al centro Italia ci sono persone pronte a mettersi contro il filubustiere romano.
    Condivido che ci vogliono persone decise e non i soliti opportunisti, che davanti dicono una cosa e poi quando sono a Roma fanno l’esatto contrario.
    E se proprio bisogna pensare a delle persone da candidare intanto peschiamo tra coloro che hanno dato prova della loro coerenza tra parole e fatti.
    E pensiamo anche a un programma forte che sappia unire le persone contro quell’essere viscido che ci vuole portare alla rovina della categoria.
    Giovanni

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  15. Una volta per tutte ma chi ha detto che i bilanci sono stati sempre votati all'unanimità ossia da tutti i consiglieri nazionali? Ora con il rispetto di chi scrive e di chi parla ma se siete tutti "ignoranti" ossia che ignorate i fatti, perchè continuate a scrivere cose non vere? L'unico bilancio approvato all'unanimità è stato quello dell'anno 2009 ( con riserva da parte del sottoscritto e con richieste che si vedranno con il consuntivo 2010) tutti gli altri sono sempre stati approvati a maggioranza.
    Sapete la differenza tra le due cose?.....e anche per l'aumento della quota, basta continuare a sparare a zero con i consiglieri nazionali dissidenti, anche in questo caso l'aumento è stato approvato a maggioranza.
    Sarò ripetitivo ma in Italia vige la democrazia per cui chi ha i voti vince per cui...

    Paolo

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  16. NEI COMMENTI CHE INVIATE SI RACCOMANDA DI ESSERE RISPETTOSI DELLE PERSONE, DI NON INVIARE INUTILI INSULTI E/O CONSIDERAZIONI VOLGARI E DIFFAMATORIE.
    ALTRIMENTI NON VERRANNO PUBBLICATI.
    PERITIAGRARILIBERI

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  17. CARO PAOLO, CAPISCO IL TUO DISAPPUNTO ED E' GIUSTISSIMA LA TUA PRECISAZIONE.SPERIAMO CHE IL TUTTO SIA CHIARITO ANCHE SE CI SARA' SEMPRE QUALCUNO CHE AD ARTE MANIPOLERA' LE NOTIZIE.

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  18. ma è possibile sapere quali sono i collegi provinciali che ufficialmente si sono schierati contro Bottaro nella penosa vicenda con Orlandi?

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  19. PER CORTESIA, UN PO' DI PROPOSTE E NUOVE IDEE NON FANNO MALE ALLA CATEGORIA.

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libertà ma nel rispetto