giovedì 10 marzo 2011

INCONTRO CON IL PRESIDENTE NAZIONALE di M. Braga

Ho ricevuto la nota del collega Mario Braga  Presidente (autosospeso) del Consiglio Lombardo dei Periti Agrari, che di seguito pubblico,  relativa a un dettagliato resoconto dell'incontro che c'è stato con il Presidente Bottaro. Ovviamente per essere un corretto confronto dovrebbere esserci anche una nota del Presidente Nazionale, che interpellato dal sottoscritto durante la riunione  mi aveva promesso. Resto in attesa !!!!.
Cordialmente
Piermaria Tiraboschi

CONSIDERAZIONI IN MERITO ALL’INCONTRO DEL 05-03-11 BRIGNANO GERA D’ADDA (BG)


INCONTRO CON IL PRESIDENTE NAZIONALE


Cari Colleghi

credo di non svelare segreti, affermando che il Presidente Nazionale ha informato i Consiglieri Nazionali sui risultati dell’incontro avuto con il CRPA.

Un giudizio a suo dire positivo in quanto “avrebbe” raggiunto l’obiettivo di spiegare, e quindi, persuadere i presenti sulla bontà delle iniziative intraprese dal CNPA in materia di

e Istituzione del COGEPAPI e nuovo Ordinamento;

e Bilanci del Consiglio Nazionale;

e Fusione della cassa dei Periti Agrari Con Geometri e Periti Industriali

e Azioni Giudiziarie intraprese nei confronti del Sig Braga Mario e suoi Concorrenti.

Mi duole contraddire radicalmente questa Sua personale e, oserei definirla, estemporanea interpretazione.

Forse ho partecipato ad un incontro diverso dal Suo, ma la lettura di quanto avvenuto mi fa esprimere le considerazioni di seguito elencate.

Sgradevole l’atteggiamento di attacco personale alla mia persona.

Sarei a suo dire geloso. Avrei i denti avvelenati.

Farei opposizione per un fattore di avversità personale.

Avrei un carattere e un atteggiamento presuntuoso che mi pone fuori dal contesto e che mi farebbe perdere ogni competizione. A supporto delle sue battute, avendo informatori di qualità, ha citato il Commissariamento di API (Alleanza per l’Italia di Brescia) di cui solo il giorno prima ero stato eletto Coordinatore).

Non è mancata la stoccata circa il mio attaccamento alla seggiola. Da Consigliere (prima consiglia tura) ero un oppositore determinato. Nella seconda, da Vicepresidente, sarei diventato un piatto e silenzioso compartecipe della sua gestione.

Peccato che continui a secretare tutti i documenti. Potremmo godere delle sue affermazioni e, quindi, di quanto a suo dire avvenuto proprio in quegli anni ripercorrendo i verbali.

Potremmo forse capire perché ci mise così alto, diretto impegno per farmi fuori (battute emerse in occasione del rinnovo del CNPA in cui ritirai la mia candidatura dopo delicato intervento di alcuni esponenti lombardi), coinvolgendo i suoi amici periferici lombardi.

Credo di non dover invidiare nulla a nessuno, potendo vantare un curriculum che mi permette, oggi, di dialogare con tutta la società e la politica Bresciana e Lombarda.

Rispetto e stima si conquistano con la correttezza degli atti e si consolidano se la coerenza si fa costante.

Certo, a chi nella cesta non trova risposte alle troppe lacune personali non gli rimane altro da fare che inventare ragioni di conflitto personale che si generano sul terreno di distorti sentimenti. Davvero un atteggiamento umanamente e professionalmente squallido.

A me importa un’unica cosa, risposte concrete alle troppe fuorvianti, strumentali, inutili e dannose iniziative che il CNPA a messo in atto negli ultimi 20 anni.

Blocco della categoria dovuto ad una gestione personale e appiattita, che ha di fatto ingessato l’affermarsi delle nostre qualità professionali. (L’ordinamento è fermo al 1991. La società è andata oltre).

La Sua questione personale.

Una Persona coinvolta da personale processo e condanna penale, in primo grado, rappresentante nazionale della nostra categoria, per dovere Etico e Deontologico, non avrebbe dovuto nemmeno farsi chiedere di farsi da parte.

Avrebbe dovuto dimettersi immediatamente per meglio difendere la propria onorabilità e decoro.

Lui, invece, ha preferito scagliarsi contro tutto e tutti, utilizzando gli strumenti del CNPA.

Le azioni giudiziarie minacciate verso il sottoscritto e i suoi concorrenti (Presidenti, Consigli e un’Assemblea di Collegio Provinciale) dimostrano quanto il Presidente Bottaro abbia a cuore la categoria.

Gli auguro di cuore, per lui e per la sua famiglia, che qualche giudice lo ritenga innocente, ma non posso non rimarcare la gravità delle azioni che coinvolgono i suoi Collegi.

Non gli serve a molto dichiarare che le responsabilità sono dei singoli anche se Presidenti, così come ha affermato a Brignano Gera D’Adda, perché le iniziative intraprese che hanno avuto attinenza al grave fatto che lo vede coinvolto, la condanna penale in primo grado, sono state deliberate dai Consigli dei Collegi Provinciali. Ed anche i documenti che cita impropriamente nei suoi interventi, altro non sono, come sapete, che bozze di un documento licenziato da alcuni Consigli dei Collegi Provinciali della regione Lombardia, del Piemonte e del Veneto.

Se la giustizia dovesse raggiungere il traguardo della prescrizione, in tutti i Periti Agrari e Periti Agrari Laureati Italiani rimarrebbe l’amaro di una scelta personale calata nel contesto categoriale.

In merito al COGEPAPI.

Quando le bugie si fanno pensanti rischiamo di affondare nello stesso fango in cui nuotano.

Il Presidente Nazionale richiama il 2004, la riforma della scuola Berlinguer, per arrivare ai giorni nostri per legittimare questa Fusione con i Geometri e i Periti Industriali, categorie amiche e collaborative (oggi mimetizzata da Federazione. La proposta di legge si esprime come istituzione di Albo Unico) come la soluzione delle nostre difficoltà.

Se avesse fatto un esame di coscienza, avrebbe visto nello specchio tutta l’inadeguatezza di tutela e promozione delle nostre prerogative emersa in questa Sua gestione.

Dal 2004 ad oggi si sono succedute ben quattro aggiustamenti, aggiornamenti, cambiamenti della Riforma Berlinguer (Berlinguer febbraio 2000, Riforma Moratti 2003, Riforma Fioroni definita silenziosa, 2007, Riforma Mussi 2008, Riforme Gelmini 2008-2010), oltre ad aver visto la luce la riforma universitaria.

Non mi risulta, perchè non è mai stato fatto, che il CNPA abbia coinvolto i Collegi Provinciali e gli iscritti tutti a valutare approfondire questi temi che attengono ad un cambiamento epocale della nostra categoria.

Il COGEPAPI, così come è stato proposto, è un progetto che lederebbe e intaccherebbe gravemente le nostre prospettive professionali.

Il fatto grave è che il CNPA impedisca ogni dibattito, confronto con chi la pensa diversamente.

Basti rileggere gli articoli del Perito Agrario e forse potremmo recuperare nel modello gestionale l’affinità con qualche ministro della propaganda divenuto famoso nel ventennio.

Se davvero è così convinto, il Presidente Nazionale, che la stragrande maggioranza di Periti Agrari condivida la Sua linea, convochi un’assemblea dove le diverse tesi si possano presentare, possano essere valutate e vengano, quindi, approvate.

Io continuo a ostinarmi a considerare il progetto COGEPAPI inutile e penalizzante la nostra categoria.

La riforma dell’Ordinamento.

Quando si prendono in giro i colleghi con elenchi rubacchiati da qualche Blog si corre il rischio di fare delle brutte figure.

Chi propone il COGEPAPI, non può proporre la riforma dell’Ordinamento, perchè le due normative sono concorrenziali.

Nessun progetto di legge di riforma del nostro Ordinamento è stata presetata negli ultimi due anni (attuale legislatura).

La Cassa

Ad aprire il cassetto delle affermazioni che hanno coinvolto la nostra Cassa si potrebbe scrivere un trattato.

La gestione Bottaro voleva la fusione della nostra Cassa con quella dei Geometri e dei Periti Industriali. Punto e capo.

Basti leggere il Suo intervento in sede di audizione delle Commissioni congiuntamente riunite (Commissioni II° Giustizia e X° Attività Produttive).

Basterebbe leggere i verbali del CNPA.

Basta recuperare il documento sottoscritto dal nostro rappresentante del Nord, Zanna, dopo la sua non riconferma nel Comitato Amministratore.

Posso assicurarvi che nessuno toccherà la nostra Cassa.

E’ un impegno che mi sono assunto e che confermo con grande determinazione.

I Motivi?

Siamo in una Casa Comune (ENPAIA). L’ambiente è qualitativamente e amichevolmente collaborativo. Abbiamo costi fra i più bassi di tutte le Casse. La nostra Gestione vanta rendimenti sani, solidi e con risultati che la pongono ai primi posti fra le Casse “private” nazionali.

Ogni scelta che preveda cambiamenti profondi deve prevedere il coinvolgimento concreto degli iscritti alla Cassa.


Il Bilancio.

Mancando i Colleghi Bertazzo e Orsini, all’incontro di Brigna Gera D’Adda, è stato facile, per il Presidente Nazionale, raccontare la solita favole del “I Consiglieri Nazionali sono tutti e anticipatamente informati”.

Noi lo vogliamo essere di più e con un dettaglio maggiore che permetta ad ogni singolo iscritto di poter verificare come e dove sono spesi i soldi delle loro quote di iscrizione.

Chi nasconde o chi occulta è perché qualche ossicino lo ha deposto nell’armadio ?.

Ricordo, proprio in quel periodo di mio appiattimento, a dire del Presidente Nazionale, le battaglie di Pericolo per recuperare gli inspiegabili ritardi di alcuni Collegi morosi.

Per qualcuno, Il nostro Presidente Nazionale, anziché seguire le procedure previste dalle normative vigenti (siamo Ente Pubblico) preferisce seguire altre strade.

I Bilanci possono essere strumentalizzati?

Se penso al ricorso del Collega di Napoli Cimmino, mi pare di cogliere il problema inverso. Meno chiarezza più dubbi.

Si danno i numeri, così come ha ricordato il Presidente Nazionale, riportando chiacchiere che non si sa bene dove le vada a raccogliere, quando i Bilanci sono assemblati in capitoli illeggibili. (Ovviamente, così come ha affermato il Ministro Brunetta, la difformità di elaborazione dei Bilanci è male che attanaglia anche gli Enti Locali). Come dire: “Mal comune tutto gaudio”.

La difesa della categoria?

Porti il Presidente Nazionale, se lo ritiene opportuno, il resoconto dei costi delle consulenze legali corredati degli elenchi delle stesse cause sostenute.

Scopriremo che il CNPA si è occupato di: competizione, concorrenza con le categorie affini (Agrotecnici, Agronomi). Nessuna resistenza, ovviamente significativa, è stata messo in atto contro Ministeri, Regioni, Organizzazioni Professionali per richiamare e tutelare le nostre prerogative professionali.

Mi si risponderà che per ottenere i grandi risultati è meglio relazionarsi con autorevolezza e qualità rappresentativa.

A leggere il come siamo andati avanti in questi vent’anni ho la sensazione che l’unica autorevolezza ottenuta è quella degli articoli sul Perito Agrario.

Il Modello gestionale della categoria.

In merito ad un cambiamento di architettura strutturale della nostra categoria e ad un radicale cambiamento di relazioni fra i diversi livelli rappresentativi ho sentito ancora una volta, a Brignano Gera d’Adda, la poesia del faremo, stiamo progettando, stiamo facendo, le leggi, stiamo parlando con il Ministro, ci riceverà il Capo Gabinetto del Ministro ecc. ecc.

Al Presidente Nazionale, che almeno in questa occasione ha accettato l’invito della “bocciofila” Il CRPA (Consiglio Regionale dei Periti Agrari e Periti Agrari della Lombardia. Purtroppo causa malattia non inventata ne strategica, erano assenti, Bertazzo Consigliere CNPA, Gariboldi Pavia, Gnocchi Milano, Alessi Sondrio, Pellegatta Como, Orsini forse all’estero), il termine in questa occasione gli è scappato una sola volta quando doveva qualificare il mio ruolo, che richiama sempre le leggi gli sfugge la circostanza che se ci fosse stata la volontà il 90 % delle scelte che riguardano:

e Il ruolo e la funzione dell’Assemblea Nazionale dei Presidente;

e Il ruolo e la funzione dei Coordinamenti (brutto termine) preferisco Consigli regionali;

e la riorganizzazione dei Collegi Provinciali;

e Il riconoscimento di nuove competenze professionali;

e l’integrazione del tariffario;

sarebbero state approvate e attuate.

Una volta le bugie facevano crescere il naso, adesso fanno calare il vigore (professionale).

Potrei dilungarmi ancora per molto e affrontare ogni singolo aspetto che attiene alla nostra categoria, nel prossimo futuro non ne mancherà l’occasione.

Chi crede nella categoria non l’abbandona mai, (ovviamente non è riferito alla Presidenza che come le categorie del DPR 169/05 dovrebbero avere un limite di mandato), anche se deve quotidianamente competere con chi la categoria la vuole occupare.

Con queste riflessioni o solo voluto ripristinare la verità. Tra le affermazioni del Presidente Nazionale e le nostre (Regione Lombardia) la distanza e polare.

Un cordiale saluto a tutti

                                                                                                        Mario Braga

pt/2011/gmt/03

2 commenti:

  1. E'a dir poco vergognoso che il Presidente Nazionale ( che d'ora in avanti non citerò più il suo nome) critichi il lavoro delle persone che sono al suo fianco a Roma e che non sono state presenti alla riunione. Fanno così le persone che hanno la coda di paglia se quello che ci meritiamo è questo siamo veramente al ridicolo. In vista del 150° ".....stringiamogi a corte.....siam pronti alla morte......MA MANDIAMOLO A CASA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ciao Gigi

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  2. Lo vogliamo Presidente Nazionale altro che dimissioni!!!!!
    Franco

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