lunedì 18 giugno 2012

PERITI AGRARI OLTRE IL COGEPAPI.

Non so se è sfuggito, ma nella Circolare n. 16/2012 il Consiglio Nazionale ha inviato in allegato a tutti i Collegi Provinciali d'Italia " la bozza n. 8 della proposta di riforma delle professioni da presentare al Governo"  avvallata da : agrotecnici, architetti, pianificatori paesaggistici, biologi, chimici,dottori agronomi e forestali, geologi, ingegneri, periti agrari, e tecnologi alimentari. Mancano due presenze importanti : geometri e periti industriali;  i partner forti del COGEPAPI. Di fatto le strade si sono divise; periti agrari da una parte ( con le professioni sopra richiamate) e geometri e periti industriali ( Cogepi) dall'altra con un autonomo documento proposto.
Come dobbiamo leggere questa posizione se non come una divisione ( prima di tutto politica) dei periti agrari dal COGEPAPI. Atto che è stato formalizzato da un documento presentato al Governo dove i periti agrari, guarda caso, sono in compagnia di agronomi e agrotecnci.( e di altri).
Il tutto non ci deve sorprendere perché non è una novità. Già in sede di Assemblea Generale dei Presidenti dei Collegi Provinciali tenutasi a Roma in aprile, la maggioranza relativa dei presenti si era pronunciata "non favorevole alla pseudo proposta unanimista bottariana"  filo COGEPAPI e una parte aveva assunto posizioni attendiste per meglio capire il da farsi.
Quindi, attenzione a dare il giusto peso alle scelte politiche del CNPA.
Questa distanza assunta dai periti agrari dal COGEPAPI ( ripeto in compagnia con agrotecnici e agronomi !!) è un segnale, a mio modesto parere, di " forte autonomia" come di forte disponibilità a ricercare e ridiscutere assetto e collocazione dei periti agrari nel mondo delle professioni. La Categoria con orgoglio vuole stigmatizzare la propria identità e continuità professionale, contro ogni inciucio fusionista-cogepapino;
guarda a possibili alternative da coltivare e costruire nel tempo ( per fare questo ci vuole molta pazienza e impegno anche perché sono relazioni mai coltivate dalla passata consigliatura nazionale  !!) per avviare processi di integrazione " verticali e orizzontali" che valorizzino competenze e professionalità.
In questo lavoro " politico" del Cnpa ( forse non colto  fino in fondo nella sua portata) c'è un contenuto forte di iniziativa che va oltre il Cogepapi ( proposta passiva) e che guarda ad un nuovo assetto ( proposta attiva) in una prospettiva nuova e moderna della collocazione del perito agrario e perito agrario laureato.
E' un salto di qualità enorme....si passerebbe dalla fusione-cancellazione della nostra figura professionale a consolidare autonomia e identità  della nostra storia professionale.in chiave moderna..........non è cosa da poco non credete !!!!.
Ciao a tutti.
Piermaria Tiraboschi
pt/2012/gmt/06

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