venerdì 2 novembre 2012

COLLEGIO DI RAVENNA: CONCRETA INIZIATIVA CONCERTATA PER TUTELARE IL TERRITORIO.

Ho ricevuto il commento del collega Genovesi ,Presidente del Collegio di Ravenna, che di seguito pubblichiamo, che merita particolare attenzione per l'interessante e " concreta" iniziativa, concertata con altre professioni per una disamina sulle problematiche legate alla tutela e salvaguardia del territorio (ddl Catania).
Crediamo di far cosa utile portare a conoscenza dei Colleghi l'iniziativa promossa dal Collegio di Ravenna nella speranza di favorire altre pari attività in altre provincie " con il fare dei collegi provinciali".
Un plauso ai colleghi di Ravenna  e confidiamo che ci informino sull'evolversi dell'iniziativa.
Piermaria Tiraboschi

Alessandro Genovesi

02 novembre 2012 14:18


L'argomento consumo del suolo agricolo e il commento precedente mi danno lo spunto per poter dire che dal CNPA non pretendo nulla perchè il problema, come tanti altri legati alla ostra attività, va affrontato a livello territoriale. Il Collegio di Ravenna, unitamente all'Ordine degli Agronomi di Ravenna e i ripettivi Collegi e Ordini di Forlì, hanno organizzato, in collaborazione con l'Università di Bologna per il 16 novembre, nell'ambito delle serate tecniche che da oltre 30 anni ci vede assieme (Collegio e Ordine) nella divulgazione tecnica, un incontro avente per oggetto la problematiuca dell'uso del suolo. Obiettivo dell'incontro è l'informazione ai tecnici locali. Nell'ultimo incontro del CUP provinciale di cui il Collegio dei Peritia Agrari di Ravenna ne fa parte dalla nascita, è stato deliberato, su proposta dello stesso Collegio, l'organizzazione di un convegno sul ddl del Ministro Catania per la prossima primavera. In questo contesto si vuole coinvolgere le amministrazioni comunali che redigono gli strumenti urbanistici del territorio ravennate sulla problematica. I periti agrari emiliano romagnoli inoltre siedono, da diverso tempo, in tutti i tavoli tecnici regionali che si occupano dell'argomento urbanistico - territoriale. Questo per sottolineare che troppo spesso si pretende che siano altri a fare, quando invece, come già detto dal sottoscritto in interventi precedenti (rimbocchiamoci le maniche e usciamo dall'angolo) deve partire dal territorio (provinciale e regionale)il fare.
Alessandro Genovesi Ravenna
pt/2012/gmt/11

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