giovedì 1 novembre 2012

OK DELLE REGIONI AL ddl CHE IMPEDISCE IL CONSUMO DI SUPERFICIE AGRICOLA. Periti Agrari pronti a collaborare.


Consumo del suolo, via libera delle Regioni al ddl Catania
Condividiamo il buon esito del corso del ddl presentato dal Ministro Catania.
L'assenso ,con alcuni emendamenti da parte delle Regioni, è un sostanziale passo in avanti verso un gestione sostenibile del territorio. Tema sul quale i Periti Agrari Professionisti Liberi sono stati sempre sensibili, attenti e sostenitori di iniziative che portassero al centro della programmazione del territorio il contenimento del consumo delle" aree agricole - ambientali". Recupero delle aree dismesse e salvaguardia e tutela della ruralità, sono i cardini sui quali lavorare per migliorare l'ambiente di domani.
I Periti Agrari Liberi sono a disposizione  (gratuitamente) e propongono " che a livello comunale venga costituita una CONSULTA TECNICA AGRO-AMBIENTALE DEL TERRITORIO, che sia di supporto allo studio e realizzazione degli strumenti urbanistici ( PGT ecc) al fine di ottimizzare i processi attuativi del nuovo ddl Catania
News - P.A.L.


Proposta una moratoria di tre anni che impedisca il consumo di superficie agricola
di Rossella Calabrese
31/10/2012 - La Conferenza Unificata ha dato parere positivo condizionato all’accoglimento di alcune osservazioni al disegno di legge in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo presentato dal Ministro delle Politiche agricole Mario Catania.
Il ddl - ricordiamo - mira a valorizzare le aree agricole, tutelare il paesaggio e l’ambiente, limitare il consumo di suolo e promuovere uno sviluppo equilibrato delle aree urbanizzate e delle aree rurali (leggi tutto ).
Le Regioni hanno espresso un giudizio favorevole presentando però degli emendamenti “per migliorare il testo che, nella fase iniziale, era inattuabile e incostituzionale” ha detto Dario Stefàno, assessore all’Agricoltura della Regione Puglia e coordinatore della Commissione Agricoltura della Conferenza dei governatori.
Una delle proposte di modifica avanzate dalle Regioni è una moratoria - dall’entrata in vigore della legge fino al recepimento negli strumenti urbanistici dei vincoli conseguenti al limite di superficie agricola, e comunque per un massimo di tre anni - che impedisca il consumo di superficie agricola, fatte salve “le previsioni degli strumenti urbanistici vigenti, le opere pubbliche e gli interventi strumentali all’esercizio delle attività degli imprenditori agricoli.
Per il Ministro Catania, le proposte emendative delle Regioni sono “in larga parte condivisibili” “Un primo passaggio istituzionale è stato completato - ha proseguito Catania. Questa non può che essere considerata una buona notizia da tutti coloro che credono che la cementificazione dei terreni agricoli del Paese sia un’emergenza nazionale. Ora il nostro obiettivo è quello di proseguire nell’iter previsto, che richiede un ulteriore passaggio a Palazzo Chigi prima del coinvolgimento del Parlamento, per fare in modo che questo provvedimento diventi legge prima della fine dell’attuale legislatura”.
Un parere favorevole ‘con riserva’ è arrivato anche dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci).Il provvedimento dovrebbe essere “inquadrato nell’ambito della problematica della legge sui suoli - ha commentato il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, presente per l’Anci al tavolo - mentre questo ddl riguarda solo il suolo agricolo”. “Servirebbe una valutazione più generale” ha concluso, sottolineando che i sindaci sono comunque d’accordo sulle ‘finalità generali’ del provvedimento.
Le autonomie locali si sono espresse su un testo sostanzialmente modificato rispetto alla versione originaria: innanzitutto il suolo è stato definito ‘bene comune’ e, come tale, dichiarato meritevole di tutela nel suo stato di fatto.
Sulla definizione di ‘aree agricole’ che rimandava alla classificazione operata dagli strumenti urbanistici vigenti, aveva espresso alcune perplessità l’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) alla vigilia della riunione della Conferenza Unificata. Secondo l’Inu, questa impostazione rischiava di legittimare le operazioni speculative che spesso si nascondono dietro le modifiche dei piani comunali.
Soddisfazione per le modifiche apportate al testo è stata espressa da Legambiente: “I tavoli tecnici della Conferenza Unificata tra Stato e Regioni hanno prodotto un testo sensibilmente migliorato, che ci permette di esprimere un primo giudizio molto positivo sul ddl - ha dichiarato Damiano Di Simine, responsabile suolo di Legambiente -; ci sono ancora margini di miglioramento, che non mancheremo di segnalare nel corso dell’istruttoria parlamentare”.
“Ci auguriamo - ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - che la responsabilità finora dimostrata dagli esecutivi di Stato e Regioni non venga frustrata da ostacoli e lungaggini nell’iter parlamentare. L’approvazione della legge a tutela dei suoli introduce un fondamentale caposaldo giuridico in un ordinamento totalmente sguarnito di strumenti atti a prevenire le speculazioni edilizie sui suoli agricoli, si tratta di una profonda quanto irrinunciabile innovazione legislativa da cui trarranno grande vantaggio l’agricoltura, l’ambiente e l’assetto del territorio del nostro Paese”.
Ancora l’Inu auspica che il Governo riassuma le norme sul consumo di suolo, insieme con quelle sulle città e sul territorio approvate e allo studio, in un provvedimento organico e complessivo di riforma del governo del territorio, regolamentato da una legge del 1942.
Sulla riforma della legislazione in materia di edilizia e urbanistica il Governo sta già lavorando, attraverso il disegno di legge su infrastrutture, trasporti e territorio, che punta ad armonizzare tutte le disposizioni esistenti, riordinare Dia, Scia e permesso di costruire, favorire il risparmio energetico in edilizia e limitare il consumo di suolo. Il disegno di legge è stato approvato proprio ieri dal Consiglio dei Ministri .
Tratto da:
WWW.edilportale.com

2 commenti:

  1. Ciao Tiraboschi, mi fa piacere vedere sul Blog che si affrontano problemi ambientali e della gestione del territorio con la nostra disponibilità a collaborare.
    Ma ci vorrebbero atti più concreti e legittimi da parte del CNPA e dei Collegi Provinciali.
    Non so nelle altre realtà, ma a verona e nel Veneto, Collegio e Coordinamento sono totalmente assenti. Cosa si può fare ?

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  2. L'argomento consumo del suolo agricolo e il commento precedente mi danno lo spunto per poter dire che dal CNPA non pretendo nulla perchè il problema, come tanti altri legati alla ostra attività, va affrontato a livello territoriale. Il Collegio di Ravenna, unitamente all'Ordine degli Agronomi di Ravenna e i ripettivi Collegi e Ordini di Forlì, hanno organizzato, in collaborazione con l'Università di Bologna per il 16 novembre, nell'ambito delle serate tecniche che da oltre 30 anni ci vede assieme (Collegio e Ordine) nella divulgazione tecnica, un incontro avente per oggetto la problematiuca dell'uso del suolo. Obiettivo dell'incontro è l'informazione ai tecnici locali. Nell'ultimo incontro del CUP provinciale di cui il Collegio dei Peritia Agrari di Ravenna ne fa parte dalla nascita, è stato deliberato, su proposta dello stesso Collegio, l'organizzazione di un convegno sul ddl del Ministro Catania per la prossima primavera. In questo contesto si vuole coinvolgere le amministrazioni comunali che redigono gli strumenti urbanistici del territorio ravennate sulla problematica. I periti agrari emiliano romagnoli inoltre siedono, da diverso tempo, in tutti i tavoli tecnici regionali che si occupano dell'argomento urbanistico - territoriale. Questo per sottolineare che troppo spesso si pretende che siano altri a fare, quando invece, come già detto dal sottoscritto in interventi precedenti (rimbocchiamoci le maniche e usciamo dall'angolo) deve partire dal territorio (provinciale e regionale)il fare.
    Alessandro Genovesi Ravenna

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