giovedì 20 gennaio 2011

IL BLOG ..".PeritiAgrariLiberi" ...HA SUPERATO LE 10.600 VISITE IN SEI MESI.

Un GRAZIE agli amici e non che ci visitano e che danno il loro contributo.


Le 10.000 e più unità di accesso premiano questa piccolo iniziativa " vivace e combattiva" che ha il merito di dare spazio e voce a chi altrimenti, nella nostra categoria, non l'avrebbe.


Non abbiamo presunzioni di verità da propinare, come altri purtroppo fanno, vogliamo solo  dare l'occasione a chi lo desidera, di portare il proprio pensiero, le proprie esperienze professionali al confronto con i colleghi, soprattutto giovani  di tutt'Italia.


Il nostro Blog, una palestra aperta distante anni luce dal burocratismo e formalismo romano che ormai da vent'anni ha ingessato la nostra Categoria e la nostra Professione.


La presenza e la partecipazione, per noi e per voi è un piccolo grande successo che dal niente si è realizzata con il contributo quotidiano di tanti Periti Agrari .


Vi aspettiamo....grazie e buon lavoro.


CAMBIARE PER ESISTERE


PeritiAgrariLiberi
Piermaria Tiraboschi


pt/2011/gmt/01

7 commenti:

  1. incredibile
    dimostrail fatto che fa più informazione il blog gestino a costo 0 (senza nulla togliere al moderaore che sicuramente ci investe parecchio tempo sottratto all'attività profesionale) che gli organi ufficiali dei p.a.(ps quando pubblicate i bilanci della cosidetta rivista sempre che siano consultabili dai comuni mortali).
    Avanti così!
    Ezio

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Caro Elia,
    leggendo il Tuo commento, di spessore e articolato, ho fatto una riflessione: sul Blog, non ci sono mai stati interventi e/o commenti, sottoscritti con nome e cognome, da parte dei dirigenti del Consiglio Nazionale con l'eccezione di Bertazzo e Benanti, per controbattere le nostre asserzioni, e i temi e problemi sollevati ecc.
    Sono arrivati invece, commenti di " anonimi", molto "ricchi di informazioni" solo per denigrare il nostro operato, ma soprattutto sputtanare, intimidire ecc il sottoscritto e altri colleghi.Questi commenti si fa per dire, non sono stati pubblicati sul Blog e non lo saranno anche in futuro.
    Non vorrei pensare male, ma il " torbido" per qualcuno è di casa e allora...che dire.......
    che abbiamo colpito nel segno, è mi sa che.... andiamo avanti a dare informazione....informazione........
    Ciao
    Piermaria

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  5. Piermaria, condivido pienamente.
    Ma ti chiedo: quante sono le probabilità di ottenere un intervento non anonimo da parte di coloro che fuori dal blog si sentono gli unici detentori e portatori della verità?
    Possono costoro replicare alle osservazioni di terzi se le proprie asserzioni sono le uniche benedette e unte dalla verità?
    E poi, Piermaria, che domande ci poniamo?
    Come si può pretendere che i suddetti scendano di un gradino. Anzi che scendano a un livello così basso (ma è quello che pensano loro) come quello di un blog?
    Non sia mai! Gli eletti che si abbassano al livello infimo degli intoccabili?
    Si è mai visto una cosa del genere in India?
    Figuriamoci in Italia!
    Su, dai. Sarebbe come mescolare il sacro con il profano, con tutto il rispetto per il significato religioso dei termini.
    In sostanza Piermaria siamo di fronte a coloro che sono nati professori, che ne sanno sempre una pagina più del libro, quelli che appena nati insegnavano a loro madre come avere figli, quelli che nella vita possono solo insegnare agli altri perché loro sanno tutto. Anzi: di più!
    Cosa pretendi che ti vengano a dire?
    Rispondere ai nostri quesiti, alle nostre argomentazioni, osservazioni, richieste, opinioni, critiche, suggerimenti?
    Non interverranno mai. Se non come hanno fatto sinora: in forma anonima, con la grazia di un elefante che entra in una vetreria e con l'educazione di un ubriaco incavolato con il mondo intero.
    Se qualcuno dice che la madre degli ignoranti è sempre incinta, personalmente preferisco dire che la madre dei professori è sempre incinta.
    Quante sono le persone al giorno d’oggi che usano il “condizionale”, il “se”, il “forse”, il “gentilmente correggimi se sbaglio”, che in sostanza si presentano con l’umiltà delle vere persone colte?
    Sotto il profilo dell'educazione, poi ... figuriamoci, l'usare il "per cortesia, per piacere" e il "grazie".
    La persona colta è umile perché sa che pur conoscendo tanto, avendo studiato tanto, letto tanto, approfondito tanto, ricercato tanto, ha altrettanto e molto di più da leggere, studiare, conoscere, apprendere, confrontarsi. Sa cioè di essere un prefetto ignorante di fronte al mondo: lo scibile è infinito, quello da scoprire va oltre le capacità umane.
    Invece con chi abbiamo a che fare noi? Con quelli: “So tutto io”, “Chi sei tu?”, “Qui comando solo io”, in una parola i sapientoni, coloro che conoscono solo una parola: orgoglio.
    E guai a criticarli: ne risentirebbero a morte. Senza contare che poi l'orgoglio va a strettissimo braccetto con la permalosità, la ripicca e la vendetta.
    Queste persone solo perché occupano delle sedie care, molto ma molto care (specialmente per gli iscritti), in nome della loro carica, pretendono di possedere la verità indiscussa e indiscutibile.
    Senza considerare il fatto che quest’anno mettono le mani nelle tasche degli iscritti in maniera ancora più pesante di quanto avessero fatto sino ad ora, aumentando di quasi un 60% la quota nazionale rispetto l’anno scorso, passando dai 25 a 40 € per iscritto.
    Ma, come detto altre volte, Piermaria, se la situazione dopo 20 anni è la presente, certamente le colpe non sono solo da una parte.
    Non bisogna certo essere più realisti del re per poter ammettere che se ci sono voluti 20 anni per svegliare le coscienze, aprire gli occhi, andare oltre la superficie, leggere tra le righe, in sostanza renderci conto della situazione, un po’ (tanto o troppo?) di menefreghismo alla base c’è stato.
    Magari, forse (spererei di no) anche di fiducia cieca.
    Però delegare le proprie sorti in mano a terzi, oltre che al coraggio, ci vuole anche molta incoscienza, immaturità e infantilismo.
    Le favole come quella di Pinocchio dovrebbero insegnare qualcosa alle persone sin da piccoli.
    Se poi si è adulti e le si dimenticano ...
    In fin dei conti il mondo di oggi, come quello di ieri (e quello di domani), è pieno di Gatti e Volpi.
    (continua)

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  6. O no?
    E quindi se gli iscritti non cominciano ad interessarsi su quello che i rappresentanti della categoria stanno facendo per loro, in nome loro (e magari contro di loro) di fronte e alle loro spalle, sull’informarsi sulla riforma delle professioni, sul cosa vuol dire COGEPAPI e che conseguenze comporta l’unificazione con altre categorie, sull’andare a leggere i testi dei controlli effettuati dalla Corte dei Conti per sapere come sono messe le altre Casse (Geometri, Periti Industriali), sul chiedere, leggere, studiare, partecipare, dialogare, rompere le scatole a chi di dovere, se gli iscritti non fanno tutto questo e si limitano al solo lavoro quotidiano, allo svolgimento della loro professione e basta, cosa si può pretendere?
    Logico che chi occupa il potere (indipendentemente da: merito, capacità, cognizione di causa, saper FARE) gli faccia comodo che chi gli sta sotto (e affianco) resti nell’ignoranza più totale.
    Lo si vede in tutti i settori, ambiti, enti pubblici, amministrazioni pubbliche, ditte private, ecc.
    Se nessuno chiede copia dei bilanci, delle delibere delle sedute di Consiglio, se nessuno chiede nulla per verificare quanto ci costa il CNPA, quanto ricevono i membri del CNPA, come vengono pagati, come vengono spesi i soldi per la rivista, i congressi, ecc., chi sono i Collegi che non versano da uno o più anni, coloro che non sono in regola con le quote, e via dicendo con mille e più domande, ecco se nessuno chiede niente, cosa si può pretendere?
    Se poi tutti coloro che stanno al CNPA non dicono nulla e si comportano alla stessa stregua, navigando nell’ignoranza generale, nuotando nel menefreghismo diffuso a macchia d'olio, allora probabilmente bisogna chiedersi se il problema è al vertice oppure alla base, o su entrambi i fronti.
    Qualcuno dice che ogni paese ha il governo che si merita: nel nostro caso, Piermaria, verrebbe da dire che ogni categoria ha la rappresentanza che si merita.
    O no?
    Certamente bisogna dar atto che al vertice la coerenza per 20 anni non è certo mancata. Anzi, dimostrata appieno sino in fondo.
    Viene da chiedersi, semmai, se è stata ligia al dovere o al potere, al pluralismo o al monopolismo, all'interesse della categoria o a quello proprio (personale), ecc.
    Tanti, su più fronti (non solo quello categoriale, certamente in tutti i luoghi dove esistono caste, privilegi e/o soprusi), sperano o invocano un nuovo ’68.
    Ma la rivoluzione ci vorrebbe prima di tutto nelle menti, nei cervelli e nelle coscienze delle persone.
    Finché si dorme, finché non si prende coscienza e conoscenza della situazione, finché ognuno pensa per sé, per il proprio (minuscolo o grande che sia) orticello, se non si mette mai il naso fuori dallo stesso per metterlo in quello degli altri, finché tutti delegano e se ne strafregano delle proprie sorti una volta messe nelle mani di terzi, difficile aspettarsi qualcosa di diverso.
    E chi ne può approfittare di questa situazione, cosa fa?
    Provate a mettere un barattolo di miele aperto di fronte ad un orso.
    Qualcun altro userebbe un altro animale (il facocero), ma con un animale onnivoro non c'è nemmeno gusto. L'esito finale è ancor più scontato.
    Ad ogni modo restiamo ottimisti e fiduciosi, nella speranza, che con i risultati del blog si possano vedere qualcosa di migliore di tutti i tentativi (piccoli o grandi) di cambiare la marcia ingranata negli ultimi 20 anni.
    Cerchiamo di informarci e trasmettere più informazioni possibili, nella speranza che tutti partecipano attivamente, chiedendo, insistendo, protestando, dicendo cosa non va, cosa si può fare in alternativa, proponendo alternative, mettendo in discussione, ecc.
    L’importante è costruire e migliorare.
    Forse non abbiamo ancora toccato il fondo, ma per risalire la china non bisogna certo aspettare di arrivarci.
    (continua)

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  7. Ma ognuno deve fare la propria parte, indipendentemente da tutto.
    Tutti siamo iscritti. La categoria è nostra. Il Collegio nazionale come quelli provinciali sono le case di tutti gli iscritti. Non facciamo come è sempre stato fatto sino ad ora: non deleghiamo, non diamo carta bianca, non firmiamo assegni in bianco, non aspettiamo che siano gli altri a muoversi al posto nostro.
    Forza e coraggio. Se c'è la volontà, tutto può diventare possibile. Basta volerlo con tutte le forze e applicarsi.
    Caro Piermaria, nessuno potrà toglierci il diritto di dire e scrivere quello che pensiamo.
    E per questo dobbiamo tutti ringraziarti, perché senza il blog il 99% degli iscritti non saprebbe un bel niente.
    Bisogna informare i membri dei Consigli, spesso tenuti nell'ignoranza dai loro Presidenti.
    Bisogna informare gli iscritti.
    Bisogna pretendere azioni da parte dei propri Consiglieri Nazionali. Bisogna chiedergli atto di quello che fanno e non fanno.
    Se non muovono un dito, se hanno paura di ritorsioni da parte di chi sta al loro fianco giù a Roma, se si svendono per piaceri, nomine e quant'altro di miserabile ci sia a questo mondo, se i Presidenti provinciali si comportano alla stessa stregua, bisogna fargli capire che prima o poi la sagra finisce, i nodi vengono al pettine, e prima o poi qualcuno gli chiederà conto, magari prima sulla terra che in cielo.
    Ciao,
    Elia.

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libertà ma nel rispetto