lunedì 24 maggio 2010

FINALMENTE ! GRAZIE!!

Mi riferisco alla riunione indetta dal Comitato di Gestione della Cassa Pensione dei Periti Agrari presso l'Enpaia; finalmente perchè da 14 anni dalla sua costituzione è la prima volta che gli iscritti hanno avuto la opportunità di essere compiutamente informati e di poter scambiare idee, opinioni, esprimere parereri sui nostri depositi.
Un grazie sentito a tutto  il Comitato di Gestione presente al completo, ma in modo particolare ai nostri rappresentanti territoriali Mario Braga e Giancarlo Moretti che hanno fortemente voluto questi incontri sul territorio.
Ora dopo i ringraziamenti permettetemi di fare alcune osservazioni, perltro fatte anche in occasione dell'incontro, ai componenti il Comitato di Gestione.
- Tutti i fondi pensione ( quasi tutti, noi no) affidano la gestione finanziaria ad una SGR ( società gestione risparmio) per far fruttare al meglio i soldi dei propri iscritti ed offrire una buona radditività. Vi sono molte società serie sul mercato quali Pioner, Horizon,Generali, Cattolica ecc. solo per citarne alcune. Il benchmark ( valore della redditività del settore) nell'investimento obbligazionario, per il 2009, è stato di circa 8,6 %.
- A noi è stato riconosciuto il 3,2 % come previsto dall'ISTAT a fronte di un rendimento superiore ( 4,2%), il resto è "fieno da mettere in cascina".
- Il bilancio ha inoltre evidenziato una liquidità di oltre 3 milioni di euro ( € 3.805.292) e ci è stato detto che il rendimento del conto corrente, ben remunerato, era 1,8% ( lordo togliete il 27% e vedete ciò che rimane).
- Ci è stato detto che la Fondazione ENPAIA due volte all'anno ( mi sembra questo il lasso di tempo indicato) riceve gli indirizzi degli investimenti dal Comitato di Gestione e lo tiene informato sull'andamento della cassa pensioni. La Fondazione agisce da cassettista ( conserva e gode del rendimento delle obbligazioni di cui dispone) senza operare swich o cogliere le occasioni del mercato.
- Alla luce di quanto sopra mi permetto ricordare che i denari accantonati debbono essere in gardo di offrire il meglio alle future pensioni degli iscritti attraverso la migliore redditività dell'investimento ( non significa più pericolosità). Il fieno accumulato in cascina deve essere dato a chi lo ha generato ( pensioni) perchè attraverso la gestione annua si genera il nuovo "fieno" da accumulare. Il riconoscere solo lo stabilito dall'ISTAT ai nostri conti individuali non mi sembra giusto e corretto. Non si dica che l'accumulare fieno è per poter affrontare periodi difficili o che è la legge che stabilisce prudenza nella gestione perchè con ciò che è gia accantonato ( circa 15 milioni di euro) e soprattutto con l'esiguità di coloro che effettivamente versano il minimo contributivo ( circa il 50% e che avranno diritto alla pensione) e stante l'età media di questi non esisterebbe alcun pericolo per la Cassa ad una migliore retrocessione della reddività ottenuta. Ma forse è questo il problema la redditività limitata o l'agire da cassettista ( ricordo ancora il benchmark del 2009 di chi ha fatto investimenti, nel 2009, in obbligazioni è stato dell'8,6% e chi ha investito in azionario del 22,5%). Il mercato va sorvegliato e prese le opportunità che lo stesso offre senza correre inutili richi. D'altronde anche noi pur nella prudenza e nell'agire da cassettisti non siamo stati fortunati ed abbiamo nel nostro portafoglio titoli obbligazionari per 1 milione di euro della Lehman/Brothers ( sembra che da questo fallimento recupereremo forse il 18%).
- Passati i numeri debbo dire che ho apprezzato il lavoro fatto per rendere il regolamento della Cassa meno rigido e più umano e solidaristico (Art 29). La rigidità dietro la quale a volte sembra si nasconda la Fondazione ENPAIA è irritante e richiede precise indicazioni dal Comitato di Gestione.
- Mi piacerebbe, come conclusione, che il Comitato andasse meno al traino della Fondazione ENPAIA, ma la stimolasse maggiormente e si rendesse più protagonista dei risultati. Gli uomini che sono stati eletti e le loro capacità sono sicuramente all'altezza del compito affidato.

Per. Agr. Dott.  Luigi Piatti





pt/2010

6 commenti:

  1. Ecco, la miglior risposta ai scettici.
    L'inetrvento del Collega Piatti, toglie ogni dubbio sulla necessità e positività degli incontri dei nostri rappresentanti della Cassa Pensioni dei periti agrari con gli iscritti.
    Se poi qualcuno, vuole rimanere nella sua isola felice " dell'ignoranza"....liberissimo di farlo.
    Il mio intento, come quello di tanti altri colleghi, è quello di cambiare il modo di vivere le nostre "istituzioni, che siano il Collegio Nazionale, regionale, provinciale e la Cassa. Questo, so benissimo ,che a qualcuno da fastidio, reazione umana comprensibile, ma noi vogliamo e pretendiamo una cultura della partecipazione, della presenza, della trasparenza a tutto campo senza reticenze, anche sulle questioni " più delicate". Questi sono i nostri propositi. Questi sono i nostri diritti/doveri.
    Dpo anni e anni di silenzi e comportamenti omertosi, è difficile cambiare rotta, ma ci stiamo provando e alla luce del sole. Un pò di pazienza e fiducia...non si chiede poi tanto!.
    Ai Colleghi un pò reticenti del Centro/Sud, che ci accusano di nordismo e di non averli coinvolti, esprimiamo la nostra piena e totale disponibilità a dialogare e a confrontarci, come peraltro stiamo facendo e chi sobilla una questione NORD/SUD pesca nel torbito per nascondere i veri problemi, che interessano tutti i Periti Agrari d'Italia.
    Cordilamente
    Pm Tiraboschi

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  2. questi sono gli interventi che fanno rinascere la categoria. interessante la presenza di molte facce nuove...speriamo in altre occasioni, grazie a braga e moretti. siamo vicini allameta ciao ciao b.

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  3. Parole sagge e pensieri nitidi, Piermaria.
    Purtroppo a Roma, come è stato per tanti anni ed è tutt'ora, c'è chi continua
    a dividere e a imperare, mettendo gli uni contro gli altri.
    Lo si è visto, da ultimo, anche con il Regolamento Elettorale dell'ENPAIA.
    Il brutto è che, oltre agli stolti, ingenui e incoscienti che si fanno manipolare per un pugno di mosche, ci sono coloro che, intelligenti ma disonesti nell’anima come nella coscienza, sono complici o coautori di queste divisioni.
    Qui sul blog è stato detto all'infinito che le riunioni a Lonato come da altre parti erano aperte a tutti gli iscritti di buona volontà, dall'estremo sud all'estremo nord.
    Sono state proposte anche sedi alternative, più spostate verso il centro, per facilitare gli spostamenti per chi viene da più lontano.
    Ma, caro Piermaria, la verità è una sola: non c'è peggior sordo di colui che non vuol sentire.
    E, infatti, si vede anche qui, in questo blog, perchè coloro che rispondono sono sempre i soliti
    anonimi che non gliene frega niente della categoria, che continuano a insultare e a seminare zizzania, con l'unico scopo di mantenere le loro posizioni di potere.
    E lo si è visto anche a Roma perchè chi ha criticato il nostro operato, ha manifestato palesamente il suo livello etico-morale e il suo senso civico.
    Senza dubbio hanno portato avanti i loro interessi personalistici e non certo quelli della categoria.
    E questo lo si vede anche a livello nazionale, tanto che a Roma oltre il 98% dei collegi provinciali ha detto di essere contrario all'innalzamento della quota spettante al CNPA.
    Cosa ci è stato risposto?
    Che 15 € a Roma sono una pizza e un bicchiere di birra.
    Ma quante pizze e birre mangiano e bevono a Roma in un anno?
    Peccato che non sia mai stato dimostrato nemmeno che fine fanno i 25,82 € che abbiamo versato ogni anno sino ad oggi.
    E, ovviamente, in un periodo di crisi come questo, dove vengono richiesti sacrifici a tutti a livello nazionale, da noi si chiede l'aumento della quota per il fabbisogno del CNPA.
    Non c'è che dire: proprio un bell'esempio.
    Ma non sono previsti in finanziaria tagli del 10% ai manager e dirigenti della pubblica amministrazione?
    E il CNPA non ritiene morale tagliarsi qualcosa anch'esso in modo da dare l'esempio ai Collegi provinciali per fare altrettanto, anziché aumentare addirittura la quota?
    Forse il concetto di moralità è cambiato.
    Chissà?!?
    Essere passati da 24.000 iscritti di una volta ai 16.000 di adesso non è ancora bastato.
    Forse il disegno è proprio quello di portarci ai soli iscritti all'ENPAIA, ovvero poco più di 3.000.
    Tanto ci sono i Geometri (105.000) e i Periti Industriali (55.000) che ci aspettano a braccia e portofaglio aperti.
    Avanti così.
    Continuiamo a subire passivamente quello che detta Roma. Continuiamo a farci del male.
    Parafrasando quanto detto dalla Chiesa qualche giorno fa in merito al risultato pratico della politica attuata dai governi italiani negli ultimi 50 anni a favore delle famiglie, ovvero il suicidio demografico, probabilmente da noi si cerca di diventare una categoria professionale in via di estinzione.
    Chissà che non verremo protetti dal WWF.
    Un cordiale saluto,
    Elia
    PS: un invito a tutti i Collegi d'Italia.
    Perchè non uniamo le forze per chiedere a chi di dovere (ovviamente non
    al CNPA, visto la sua risposta a Roma di grande rispetto e considerazione per tutti gli iscritti e specialmente per il fatto di dimostrare ogni anno come vengono spesi i soldi
    incassati), per bloccare l'aumento della quota?
    Se ci tenete veramente ai Vostri iscritti e alla categoria date un segno di dimostrazione partecipando attivamente ad una lettera a chi sta sopra il CNPA

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  4. Chiacchere Sandrini! Vuoi bloccare l'aumento della quota? Allora abbii il coraggio di impugnare al TAR la delibera del Nazionale... sennò, zitti e mosca! E paga.

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  5. All'anonimo delle 22.25.

    Ecco la CASTA DEL NAZIONALE che risponde.....nervosa e stizzita. Poverini !
    Come al solito in anonimato......pazienza è il loro limite.......
    Ciò non toglie che siano sempre generosi di "chicche" che qualificano il loro modo di pensare e agire...da fascisti arroganti !
    Ohh, mai un intervento intelligente, articolato e con possibilità di contradditorio.....queste sono ragioni più che sufficienti per mandarli a casa...non credete????
    Suvvia, lo sappiamo tutti che sono alla canna del gas....e nella Categoria, non si aspetta altro che nuove elezioni per fare un bel " repulisti".
    Abbiate pazienza, che la " bociofila e amici" ci stà arrivando.
    La cosa importante è confrontarci e dialogare sul dopo Bottaro per mettere in campo iniziative e proposte per un programma condiviso, che sia " innovativo e modernizzatore" per la Ctegoria e nella Categoria.
    Il dibattito dopo la recente assemblea di Roma e l'incontro di Verona e apertissimo !

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  6. Caro anonimo, quel zitti e mosca e paga (aggiungiamo anche una pallottola già che ci siamo!) è una forzatura che si risolverà in una cancellazione in massa dall'albo degli iscritti. A quel punto voglio vedere quanti soldi il CNPA riuscirà a raccattare. Ma forse il CNPA pensa già al CoGePaPi ed ha già celebrato il funerale della categoria. Sono sconcertato dall'immensa miopia e ottusità di molti colleghi che continuano a difendere il presidente condannato Bottaro e le sue scelte pensando di fare il bene dei periti agrari. Ci vuole un bel coraggio!
    Vanoni Riccardo - collegio di verona

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libertà ma nel rispetto