martedì 17 aprile 2012

Considerazioni e pensieri.......di Braga alle " picciolate" di Calcagnile !!!

Manerbio 16-04-12


A Consigliere Nazionale
Per Agr Calcagnile Mario


Collegi Provinciali dei Periti Agrari  e Periti Agrari Laureati


Al CNPA


Oggetto: Considerazioni in merito ai pensieri in libertà del Consigliere Nazionale Per Agr Calcagnile


Gentile Collega
mi permetta di unirmi a Lei nell’esprimere qualche considerazione in libertà.
Lo faccio prendendo spunto dalla sua missiva, che inviatami dal Mio Collegio, mi coinvolge direttamente. Certamente Lei sa che anch’io mi sono adoperato affinché i candidati si presentassero agli elettori con “qualche idea, qualche proposta”.
E mi addentro così nelle Sue esternazioni, che le confesso mi hanno preso un poco alla sprovvista.
Si ha capito bene, alla sprovvista.
Incomincio dalla Rivista. In quel passato da Lei condiviso e compartecipato, ovvero, convissuto, vista la “notevole disponibilità …. censurante” della nostra rivista ad ospitare contributi, proposte interventi di tutti, anche dialettici, da tempo in molti ci eravamo affidati a strumenti di dialogo nazionale quali i BLOG, ben due, alle E-Mail e qualche volta anche alle tradizionali lettere, ovviamente riservate e col costo a carico nostro.
Ora, che Lei fosse all’oscuro che tutta l’Italia si stesse interrogando sul futuro della categoria la fa apparire distratto e forse impreparato.
Al Nord, così come lo definisce Lei tentando di porsi come paladino del Sud, incontri regionali, interregionali, interprovinciali si sono susseguiti per un qualche anno dovendo rincorrere anche qualche sgradevole fatto che ci ha coinvolti e che l’ha vista in prima persona paladino della Deontologia professionale. Lo fa anche in questa sua ultima.
A questi incontri, in qualche occasione, ha partecipato anche il Suo ex presidente nazionale e altri Colleghi del CNPA, glielo può certamente confermare.
Il programma (termine impegnativo) che ne è uscito, pur essendo stato “concepito” al Nord è stato scritto a molte mani, anche di colleghi del Sud e del Centro. Certamente è stato condiviso dalla stragrande maggioranza dei Consigli dei Collegi del Nord, del Centro e del Sud. Ovvero del Sud, del Centro e del Nord … Ovvero del Centro, del Sud e del Nord. Scelga l’ordine che più l’aggrada.
Fatto questo che, mi pare, anche Lei abbia colto nel pieno del suo significato.
Ma lo stupore si fa immenso quando con sottile politichese cerca di rimarcare distinzioni, abbandoni, ripudi del testo.
Le posso confermare che ciascuno, nell’assoluto rispetto delle proprie prerogative di coerenza, anche interpretativa, è legittimato ad esprimere quello che vuole.
Quella traccia, quel programma, non è mai stato ne stravolto ne cambiato radicalmente.
I Colleghi che ne hanno seguito la stesura hanno mantenuto fede a principi e linee concordate, condivise e compartecipate da tutti.
Ma in questa mia non voglio affrontare punto per punto cosi ben elencati per dimostrare, lo ripeto, dimostrare, la distanza che esiste fra le sue picconate, più simili a graffiate contro un muro, e lo sforzo, l’impegno, la passione che centinaia di colleghi hanno profuso per il bene della categoria. Forse sbagliando, forse … forse … ma con lo sguardo rivolto alla categoria.
L’esercizio di citare le proposte e mai le cose fatte è esercizio che viene utilizzato dai bambini quando rivolgendosi alla mamma affermano che i compiti li faranno dopo.
Nel merito di quanto da lei riportato ed affermato, anche pubblicamente, anche presso i “suoi” elettori, mi piacerebbe avere un confronto sereno e severo.
Un contraddittorio che possa far affiorare la “serietà” di quanto da Lei affermato o la “poca serietà” di quanto da me obiettato.
Se fosse così certo dell’errore di tutti quei colleghi, avrebbe dovuto fare un’unica cosa, scriverne un altro diverso, meglio dettagliato, con riferimenti concreti, anche in continuità con quanto afferma d’aver fatto.
Ed invece il suo sforzo, che ha il sapore dell’acidità, sembra essere orientato al tentativo di demonizzazione e demolizione fini a se stessi.
Nulla è fatto bene, tutto è sbagliato.
Mi pare di capire che per Lei il bello lo si vede girandosi verso il passato. Molti altri forse la pensano in modo diverso. Se l’è chiesto il perché?
In quel suo periodo di sterilità intellettuale, elaborativa, oggi in recupero, purtroppo solo negativo, avrebbe dovuto girare l’Italia e spiegare a tutti i colleghi qual’era la Sua linea, ovvero la Vostra linea.
Ed invece, ad di la dello sforzo di quelli che impropriamente ha citato, in quanto l’elaborazione, la proposta, è stata approntata dai Coordinamenti, Consigli Regionali e alcuni Collegi Provinciali, la stesura è stata promossa da un “gruppo di colleghi” che hanno inteso sostenere una squadra che dalla ripartizione delle cariche sembra avere avuto ragione, e la sottoscrizione è stata fatta dai candidati.
Mi pare di ricordare che fossero otto. Del Nord, del Centro e del Sud.
Ma l’affermazione che maggiormente m’inquieta è stato sentire citare colleghi che, a suo dire, potrebbero far parte della Cassa percependo più reddito dai gettoni che non dall’attività professionale.
La informo che proprio i colleghi che Lei vorrebbe rappresentare, in quel Sud che vive e subisce condizioni di maggiore difficoltà, che subisce sofferenze maggiori, in molti versano alla Cassa il Minimo. Questo, però, è un elemento che va affrontato per aiutarli a superare le congiunture negative e le condizioni strutturali inadeguate, qualche volta avverse. Quella è non altra è la domanda che, forse, dovrebbe chiedersi ancora oggi ma che avrebbe dovuto chiedersi anche nel mandata passato.
Una domanda che dovrebbe impegnarla a costruire e non a demolire.
Una domanda che dovrebbe impegnarla a “farsi carico e non a scaricare”.
Io a differenza di Lei leggo i dati della mia, nostra categoria, e rispetto le persone, non andando ad indagare su colleghi che meritano d’essere considerate in quel contesto di regole che CI SIAMO DATI e alle quali anche Lei ha dato il suo … assenso.
Salvo non fosse distratto e lo abbia fatto inconsciamente.
Presidente Nazionale, Ufficio di Presidenza, Consiglieri Nazionali e Consiglieri ENPAIA, Revisori dei Conti Nazionali e Sindaco dell’ENPAIA, percepiscono quello che i Consigli hanno deciso di riconoscere alla funzione. orse una qualche osservazione potrebbe essere affrontata partendo dai principi di incompatibilità fra i ruoli.
Valutare la quantità dei contributi versati è principio inapplicabile, inelegante e offensivo, poiché svincolato da qualsiasi principio di competenza e affidabilità
Concludo così invitandoLa a cambiare strumenti di lavoro e oltre al piccone, si munisca di malta e cazzuola.
Girando l’Italia si sarà accorto che ci sono cumuli di buoni mattoni, che potrebbero permetterci di costruire la nostra NUOVA CASA dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati.
E se il progetto della nuova casa ci impegnerà un giorno in più, in un qualche dialogo e confronto, non lo consideri un costo, ma un contributo a tracciare linee più chiare e più condivise, perché quella non sarà la sua abitazione e nemmeno il mio ufficio, ma sarà la casa di tutta la categoria, in cui tutti sapranno di poterla abitare e animare.
Concludo confidando nella Sua disponibilità a qualche vivace incontro nella sua terra pugliese che da sempre porto nel mio cuore, come tutte le terre del Sud.
Saluti
Mario Braga


pt/2012/gmt/04

1 commento:

  1. fateci sapere come sono andati i lavori della riunione dei presidenti. voci mi dicono che particolarmente interessanti sono state le sessioni a gruppi di lavoro. suggerisco al cnpa di organizzare incontri di questo tipo aperti a tutti (al posto delle crociere e viaggi di piacere a cui eravamoa bituati che, visti i tempi, forse è meglio mettere da parte). grazie emilio

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libertà ma nel rispetto