venerdì 27 aprile 2012

MEGLIO SOLI CHE MALE ACCOMPAGNATI !

Sarà un detto, ma considerarlo forse non si sbaglia.
Lecito domamdarsi dove vanno o dove andranno i periti agrari ?.
Lecito e urgente è altresì la risposta vista la prossima scadenza del 13 agosto 2012.
Ora, una prima " indicazione" importante è emersa nella recente Assemblea Nazionale dei Presidenti dei Collegi provinciali ( presenti): NO al COGEPAPI; SI' ad altre iptesi da approfondire a breve in particolare l'area dei tecnici verdi  ( verticalizzazione della professione).
Chiarezza una volta tanto  è stata fatta: smentita la sbandierata e falsa posizione bottariana che la quasi totalità dei collegi provinciali era favorevole al Cogepapi.
Come è apparso chiaro durante l'assemblea , l'operazione " aggregazione e/o fusione"  non ha convinto.
Infatti è un'ipotesi lacunosa, strumentale per alcune professioni e suicida per l'attività professionale dei periti agrari. Vediamo sisteticamente qualche perchè:
1. i periti agrari (  sono 16.000 di cui 3000 circa  professionisti) verrebbero a fondersi con 100.000 geometri e 25.000 periti industriali . Rispetto ai 125.000, rappresenteremmo circa il 12,80%.......una piccola parte anzi il niente perchè alla fine che conta sono i numeri e geometri e periti industriali hanno i numeri.
Chi si preoccuperebbe della nostra professione ???
Delle competenze i geometri e periti edili che sono alla ricerca di spazzi professionali.
2. l'ipotesi elaborata ( Gogepapi) precisa che il nuovo consiglio nazionale composto da 11 consiglieri, avrebbe come componenti 2 consiglieri per ogni categoria ( 2 x 3 = 6) i restanti 5 sarebbero eletti in proporzione agli iscritti ( cioè ripartiti tra geometri e periti industriali) che si troverebbero sempre con la maggioranza del consiglio ( 4 + 5 = 9  consiglieri  su 11).
Chi ascolterà i problemi della nostra Categoria ?????  Nessuno o quasi.
3. Chi ha la maggioranza decide. Questo è poco ma sicuro.
Nulla potrà impedire decisioni del consiglio sulle competenze e sull'odinamento ( hanno la maggioranza ) e il gioco è fatto. Ci troveremmo geometri e periti edili con competenze in agricoltura ,ambiente e così via
E' l'eutanasia della nostra professione
4. Fatti i passaggi 1-2 e 3 resta da completare il numero 4 : la fusione delle Casse di Previdenza è la partita è chiusa
Fine della storia ( anche se un pò cruda) di una prestigiosa Categoria e sospresa per i " mamalucchi" che ci hanno creduto.
Se il futuro che si prospetta è questo, sono dell'opinione che è meglio " stare soli" e cercare di consolidare attraverso un maggior attivismo le nostre poszioni  in prospettiva del nuovo che arriva ( lauree triennali) aprendo un confronto con le altre professioni verdi, che non vuol dire " rincorrere ipotetiche fusioni " che qualcuno non vuole, ma costruire " relazioni inter-professionali" che rafforzino competenze e professionalità nei settori a noi più consoni nel rispetto di titoli accademici e competenze. Il tempo, poi, aiuterà a costruire nuovi processi.
Non dimentichiamo che il settore primario, l'agro-industria, l'ambientale e il territorio sono considerati ad alto sviluppo economico nel prossimo fututo. Ecco forse le ragioni ( anche se utilitaristiche) del perchè di tanta attenzione delle altre professioni...........solo i periti agrari non ne sono interessati??????
Forse vale la pena farci un pensierino !.
Ciao a tutti.
Piewrmaria Tiraboschi
pt/2012/gmt/04

2 commenti:

  1. Secondo gli ultimi dati (conti tondi) i Geometri sono 106.000, di cui iscritti alla cassa 95.000.
    I Periti Industriali sono 45.000, di cui iscritti alla cassa sono 27.000.
    I Periti Agrari sono 16.800, di cui iscritti alla cassa 3.200 (di cui il 60% versa solo i minimi).
    In caso di FUSIONE, nell'Albo UNICO rimarrebbero solo 1.000 Periti Agrari.
    1.000 su 152.000 sono lo 0,007 % (e non il 12,80%).
    Questa è la reale % che ci rappresenterebbe: nemmeno l'1 %.
    Stefano.

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  2. Il problema non è la scomparsa della nostra rappresentanza (sin troppo palese, visti i dati sopra), quanto l'evaporazione totale delle nostre competenze.
    Senza contare che dall'altra parte, Agronomi e Agrotecnici se ne avvantaggerebbero in maniera esponenziale.
    Claudio

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