martedì 31 luglio 2012

COMUNICATO STAMPA DEGLI AGROTECNICI SULLA RIFORMA DELLE PROFESSIONI.

RIFORMA DELLE PROFESSIONI: ARRIVA LA RICETTA

DEGLI AGROTECNICI

Gli Agrotecnici offrono al Ministro della Giustizia la loro ricetta di riforma

delle professioni. Sarà infatti trasmesso domani al Ministro Paola Severino il

testo del DPR (già censurato dal Consiglio di Stato e criticato dalle

Commissioni Giustizia di Camera e Senato) con gli emendamenti e le

proposte di modifica predisposte dal Consiglio Nazionale degli Agrotecnici e

degli Agrotecnici laureati, che raccolgono tutte le osservazioni sin qui

avanzate.


La proposta degli Agrotecnici ha l’ambizione di rendere immediatamente

presentabile il DPR, mettendolo al sicuro dal rischio di impugnative

amministrative, in modo tale che lo stesso possa essere pubblicato entro il 13

agosto prossimo, evitando che intere parti degli ordinamenti professionali

decadano senza essere sostituite.

In particolare:

1. All’art.1 viene ridefinita coerentemente la definizione di “professionista”.

2. All’art. 3 viene riformulata la nozione (giuridicamente insistente) di “albo

unico nazionale”, risolvendo l’eccesso di delega ed al tempo stesso

salvando il principio ispiratore.

3. All’art. 4 viene regolamentata la pubblicità delle specializzazioni, a

garanzia dell’utenza.

4. All’art.5 viene ripresa la corretta definizione contenuta nella legge n.

148/2011, cioè la legge autorizzante in DPR, risolvendo così i molti

problemi aperti relativamente alle “polizze collettive” dei professionisti,

contrattate di rispettivi Consigli Nazionali.

5. All’art. 6, con un emendamento “chirurgico”, viene mantenuta

l’esenzione del tirocinio per le categorie attualmente prive ed indicato in

18 mesi al massimo quello delle altre. Vengono inoltre previste ed

incentivate (coerentemente con la legge 148/2011) modalità di

assolvimento alternativo del tirocinio, prevedendone l’anticipazione, e

coordinato le attuali disposizioni con quelle previgente, ed in particolare

con il DPR 328/2001.

6. Sempre all’art. 6 viene risolto in problema del coordinamento delle attuali

norme sul tirocinio con le disposizioni sul pubblico impiego.

7. All’art. 7 viene risolto il problema dei Regolamenti sulla formazione

continua, semplicemente riportando il testo dell’art. 3 della legge

autorizzante.

8. All’art. 9 si affronta il gravoso problema dei nuovi organi di disciplina, e

vengono offerte idonee soluzioni sia per i Consigli nazionali costituiti

dopo il 1946 (che perciò operano solo in via amministrativa) sia per

quelli esistenti da prima (e che perciò operano come "giurisdizioni

speciali"); nel primo caso la proposta degli Agrotecnici supera tutte le

problematiche precedenti prevedendo “Consigli di disciplina”

esclusivamente elettivi e privi di qualunque funzione amministrativa. Nel

secondo caso, non potendo modificare la natura giurisdizionale dei

Consigli nazionali ante Costituzione, si prevede di istituire nell’ambito di

questi speciali “Sezioni di disciplina” con solo funzioni deontologiche,

escludendo qualunque altra funzione amministrativa.

Si allega il testo a fronte dell’attuale DPR, con a fianco, evidenziate, le

proposte del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici

laureati.

Roma, 30 luglio 2012
 
pt/2012/gmt/07

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