martedì 31 luglio 2012

LE CANTONATE DEI FILO-BOTTARIANI CONTINUANO. CHE VERGOGNA !!!!

Cari Colleghi il troppo caldo a qualcuno fa male.....e noi gossipari sorridiamo a tante idiozie.
Un suggerimento a Mario Braga.....non perdere  tempo in risposte che sono troppo " intelligenti" ....andiamo oltre.
Ciao a tutti e buone vacanze
News Redazionale


NOTA TRASMESSA DAL COORDINATORE E CONSIGLIERE NAZIONALE  DOMENICO RUSSO

COORDINAMENTO REGIONALE DEI COLLEGI PROVINCIALI


DEI PERITI AGRARI DELLA CALABRIA

Via Italo Paparazzo, 5/A

88100 CATANZARO

Tel – fax 0961/754488

e-mail coordinamento.calabria@peritiagrari.it

Catanzaro, lì 19.07.2012

Al Consiglio del Collegio Nazionale dei Periti Agrari e

dei periti agrari laureati

Via Principe Amedeo, 23

00185 ROMA

e p.c. Ai Collegi provinciali dei Periti Agrari e dei periti agrari

laureati

LORO SEDI

OGGETTO: Consultazione nuovo Ordinamento.-

In riferimento alla comunicazione prot. 1495 del 19.07.2012 di pari oggetto, si osserva che questo Coordinamento non ha mai potuto condividere, perchè mai pervenuto, nessun programma inerente "l'istituzionalizzazione dei Coordinamenti/Consigli Regionali.
Tra l'altro, proprio in considerazione che la riforma degli ordinamenti professionali potrà prevedere la riorganizzazione territoriale di ordini e collegi professionali, si rende, a mio avviso necessario che le strutture preposte, cioè i Collegi locali, siano le sole ed uniche deputate ad esprimersi su qualsivoglia bozza di riforma dell'ordinamento.
Sino a prova contraria, sino ad oggi, il Ns. Ordinamento professionale non prevede nessuna competenza alle "strutture regionali" pur sapendo che molte sono regolarmente costituite ma solo ed unicamente, come la scrivente, per Coordinare unitariamente i lavori dei Collegi provinciali d'appartenenza.
E' con vero stupore che rilevo la firma del Presidente Nazionale su un documento (quello inviato) che avalla simili corbellerie, convocando riunioni non conformi ai dettami ordinamentali e soprattutto in periodi e luoghi di difficile fruibilità.
Pertanto ritenendo inopportuna tale iniziativa sia pure lodevole dal punto di vista dell'informazione, comunico la non partecipazione di questo Coordinamento alla fissata riunione.
Faccio altresì presente che alla data odierna ne i Coordinamenti ne i Collegi provinciali hanno avuto notizie ufficiali di eventuali linee adottate in merito alle eventuali fusioni volontarie con le altre categorie.
Sarebbe proprio il caso che anzichè disperdere energie e gravare sui costi dei singoli collegi che in alcuni casi finanziano a volte anche con non molta regolarità i propri Coordinamenti, ci si preoccupasse di intraprendere tutte quelle iniziative necessarie a mettere nella giusta luce gli argomenti che sempre più imminenti incombono sulla nostra professione e sul Ns esistere.
Cordiali saluti.-
IL COORDINATORE
(Per. Agr. Domenico RUSSO)


RISPOSTA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO LOMBARDO - MARIO BRAGA

CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDO DEI PERITI AGRARI


Prot. 10/12
Manerbio, 30.07.12
Preg.mi Presidente Coordinamento regionale dei Collegi Prov.li dei Periti Agrari della Calabria
Presidenti Coordinamenti/Consigli
regioni italiane
Presidente del CNPA
Consiglieri CNPA
Consiglieri CRPA
Presidenti Collegi Provinciali Periti Agrari e
Periti Agrari Laureati.
Oggetto: risposta comunicazione Coordinatore regionale Collegi Periti Agrari regione
Calabria del 19.07.1912

Gentilissimi Colleghi
mi è pervenuta da un collega Presidente Provinciali della Lombardia una comunicazione inviata dal Collega Russo, in qualità di Presidente del Coordinamento della regione Calabria, al CNPA e per conoscenza ai Collegi Provinciali.
Oggetto della lettera era la risposta alla convocazione/consultazione sul nuovo ordinamento organizzata dal CNPA a Bologna il 27 luglio.
Non essendo “funzione” coinvolta, avrei potuto esimermi da qualsiasi risposta, ma il ruolo e le competenze da sempre svolte dal CRPA mi costringono a superare tali resistenze.
Innanzitutto debbo constatare che il neo consigliere nazionale riveste l’incarico di presidente del Coordinamento Regionale. Un incarico che certamente potrebbe agevolarlo nel contrastare le troppe omissioni che i “pubblici uffici”, anche nella regione Calabria, stanno attuando nei confronti della nostra categoria.
Il Suo essere anche conoscitore della macchina pubblica, essendone partecipe, lo agevolerà certamente nel rappresentare le nostre oggettive rivendicazioni e riconoscimenti professionali.
Ciò che invece assume un sapore di indecifrabile acidità è quel richiamo alle competenze e al ruolo dei Collegi Provinciali. Un richiamo scontato. Tanto scontato da risultare incomprensibile nel suo significato intrinseco.
Il Collega ritiene che lo svolgere le funzioni di Presidente del Coordinamento regionale debba limitarsi a “coordinare” unitamente i lavori dei Collegi provinciali. Peccato che partecipando ai lavori dell’’ultima Assemblea Nazionale di categoria non abbia ben rappresentato questa limitata condizione rappresentativa, in un contesto nel quale in tutte le regioni italiane, anche la sua, i nostri organi Regionali abbiano assunto il ruolo di rappresentanza categoriale sovraordinata.
Ovvero, vista la riforma Costituzione che individua nelle regioni i luoghi deputati a legiferare in via esclusiva nelle materie che ci riguardano direttamente (Agricoltura, istruzione e formazione professionale e altre in forma concorrenziale) i Coordinamenti/Consigli regionali sono entrati a pieno titolo fra i soggetti della interlocuzione sociali, economico professionale delle regioni italiane.
Se lo ritiene potrei inviargli ampia documentazione in merito, ma certamente non gli servirà visto il suo essere uomo delle istituzioni calabresi.
E se il nostro ordinamento non prevede il riconoscimento di nessuna competenza rappresentativa alle strutture regionali forse lo dobbiamo a quel vecchio modo di operare che nelle ultime elezioni stato superato.
Non esiste una sola categoria (Ordine o Collegio) che non abbia riconosciuto i livelli regionali. Arriviamo ultimi. Eppure viste le nostre competenze avremmo dovuto essere i primi. Mi chiedo perchè proprio Lei funzionario pubblico non abbia ritenuto di dover rivendicare, sollecitare, chiedere con forza, nel passato e oggi in veste di neo consigliere nazionale questo rinascimento.
Mi creda se avessi la sola percezione di svolgere un ruolo un ruolo inutile, sovrapposto, misconosciuto, ignorato, sottovalutato, mi dimetterei lo stesso giorno.
Ora potrà obiettarmi che, invece, nel passato proprio il CNPA licenziò una bozza di statuto regionale tenendolo sospeso fra le sue affermazioni di competenze negate e quella di una struttura tampone di utilità marginale.
Un nostro ex presidente le definì “Bocciofile”.
Se questo è il suo pensiero, certamente legittimo, mi permetta di eprimerle i miei sentimenti di assoluta contrarietà in quanto ritengo che una categoria abbia quale “obbligo istituzionale” proprio quello d’essere rappresentata in tutte le articolazioni dello Stato, Regioni comprese. Se ciò non è ancora “ufficialmente” riconosciuto e solo riconducibile a responsabilità inspiegabili di un superato modo di gestire le categorie professionali.
Ma ciò che invece mi ha maggiormente amareggiato è stato il suo definire l’azione del CNPA (convocazione dell’incontro di Bologna) un “avvallo a simili corbellerie”.
Se bisogna parlare di baggianate, balordaggini, sciocchezze, errori grossolani, fesserie, somaraggini (alcuni sinonimi di corbellerie), forse sarebbe opportuno guardare altrove, anche dentro la legittimità di alcune rappresentanze categoriali.
Forse bisognerebbe interrogarsi del perchè quando una categoria ampia i propri spazi coinvolgenti (che bello sarebbe stato se lei avesse partecipato all’incontro di Bologna e avesse coinvolto con amicizia i Presidenti e i Consigli provinciali della Calabria. Avrebbe svolto un ruolo di sintesi starodinario) qualcuno tira il freno a mano cercando di provocare lo sbandamento della macchina, anziché partecipare a quella azione diffusa, partecipata di tutta la categoria, che sola rafforza la categoria. Un coinvolgimento Suo personale, del Collegio a cui è iscritto (Albo o Albo Speciale) e di tutti gli iscritti, almeno di quelli che essendo più sensibili partecipano alla vita della categoria.
Tralascio per inconsistenza la risposta alla Sua affermazione in merito alla questione della legittimità dei finanziamenti dei Coordinamenti regionale da parte dei Collegi Provinciali.
Le categorie vivono di azioni rappresentative e nemmeno l’ex presidente nazionale, pur rivolgendosi a consulente giuridico era riuscito a “demolire” le bocciofile regionali.
Ed infine. Mi dispiaccio della sua affermazione in merito al non aver mai ricevuto nessun programma che prevedesse l’istituzionalizzazione dei Coordinamenti/ Consigli regionali.
Così come mi rammarico che non abbia nemmeno letto le tracce e gli Ordini del Giorno approvati dall’Assemblea dei Presidenti Provinciali. È una distrazione che non le fa onore.
Il primo glielo avevo trasmesso io ed è stato anche oggetto di diffuso e approfondito dibattito nazionale.
Certamente Lei non l’aveva sottoscritto essendo impegnato altrove e non avendo presentato nessun programma.
Il secondo era a disposizione di colleghi che in sede di Commissione e Assemblea Nazionale del 20/21 aprile, hanno potuto valutarli e approvarli.
Il vero peccato è però un’altro: “Mi chiedo se davvero Lei si senta un Collega che intende impegnarsi per l’affermazione della nostra categoria, anche se operando in un pubblico ufficio”.
Io sono il Presidente del CRPA della Lombardia e finchè la mia disponibilità e la compartecipazione dei Colleghi Lombardi me lo permetteranno rappresenterà la mia, la nostra categoria nei confronti di tutti i soggetti interni ed esterni alla categoria.
Per questo non solo ho condiviso la convocazione e la riunione di Bologna, ma spero che azioni concrete conseguano nel “ristrutturare” una categoria che ha in se tutti germi di una profonda rigenerazione.
Qualche volta il silenzio aiuta le intelligenze ad esprimersi meglio.
Con viver cordialità

Il Presidente CRPA
Per Agr Mario Braga


pt/2012/gmt/07

5 commenti:

  1. Dalle righe di risposta del Presidente Mario Braga si legge e si nota che il CONSIGLIERE NAZIONALE Domenico Russo risulta essere DIPENDENTE PUBBLICO ma il nostro ordinamento non vieta l'elezione a Presidente e/consigliere Provinciale per ci quello nazionale è norma ed essere iscritto all'elenco speciale? Vorrei sapere cosa ci fà ancora in consiglio e la risposta la vorrei dal mitico Bertazzo. Grazie Maurizio

    RispondiElimina
  2. Tiraboschi hai ragione. Mario deve perdere tempo perchè nessuno del Nazionale ha risposto a Russo (Consigliere Nazionale oltre che Presidente Regionale; così come Zanna; perchè non c'è incompatibilità tra le due cariche?).
    Ma il Nazionale non risponde a Russo perché è una perdita di tempo rispondergli o per altri motivi?

    RispondiElimina
  3. ALLUCINANTE!!!!!!! FIN TROPPO EDUCATA LA RISPOSTA DI BRAGA.
    LA QUESTIONE DEL DIPENDENTE PUBBLICO OVVIAMENTE VA APPROFONDITA.
    ALLUCINANTE. ALLUCINANTE. ALLUNCINANTE.
    ( E I PROFESSIONISTI PAGANO)

    RispondiElimina
  4. Se nel "nuovo" Nazionale vengono permesse cose di questo genere, non mi sembra che sia cambiato più di tanto rispetto al vecchio.
    Come mai nessuno provvede? Perché il CNPA non dice nulla?

    RispondiElimina
  5. Tempo al tempo by Graziano

    RispondiElimina


libertà ma nel rispetto