mercoledì 11 luglio 2012

RIFORMA DELLE PROFESSIONI: CONSIGLIO DI STATO BOCCIA IL DPR - SEVERINO - DOVRA' ESSERE RIVISTO E RISCRITTO.

COMUNICATO STAMPO DEL COLLEGIO NAZIONALE DEGLI AGROTECNICI

IL CONSIGLIO DI STATO AFFONDA IL DPR “Severino”

DI RIFORMA DELLE PROFESSIONI.

CHE ADESSO VA RISCRITTO

Grande soddisfazione in casa degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati


alla lettura del parere del Consiglio di Stato (reso noto nel tardo pomeriggio


di oggi) relativamente ad DPR predisposto dal Ministro della Giustizia di


riforma del sistema professionale.


Pur rimandando a domani una più puntuale lettura del testo risultano evidenti


le profonde censure con cui i giudici hanno bollato il testo.


Soddisfatto Roberto Orlandi, Presidente del Collegio Nazionale degli


Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, il quale osserva come siano state


sostanzialmente tutte accolte le richieste e le censure che il Collegio


Nazionale aveva inviato al Consiglio di Stato il 3 luglio scorso.


Ecco i punti in cui lo schema di DPR risulta essere stato “bocciato”:


1. Come fatto osservare dagli Agrotecnici l’art.1 va riscritto perché


ampliava all’infinito la definizione di “professione intellettuale”.


2. Viene ripristinata la capacità negoziale di Consigli Nazionali


professionali in materia assicurativa che il Ministero aveva (chissà


perché) cancellato.


3. Sono salvi i tirocini inferiori a 18 mesi, come quelli semestrali a cui sono


tenuti i laureati in agraria per iscriversi all’Albo degli Agrotecnici e degli


Agrotecnici laureati.


4. Salta l’obbligo del tirocinio generalizzato per tutti, anche per quelle


categorie che non lo avevano (con comprensibile quanta infinita gioia da


parte delle migliaia di giovani aspiranti professionisti).


5. Ripristinata l’autonoma capacità dei Consigli Nazionali professionali di


stipulare in proprio Convenzioni con le Università per lo svolgimento dl


tirocinio durante il corso di studi.


6. Eliminato l’assurdo divieto del limite di non più di tre tirocinanti ogni


professionista (ciascun albo deciderà quanti).


7. Salta il divieto per i pubblici dipendenti di svolgere l’attività


professionale, sarà libera per i dipendenti in regime di part-time,


esattamente come è stato fino ad ora.


8. Salta anche l’obbligo di ripetere il tirocinio se lo si sospende per più di


sei mesi; al Ministero dovrà essere indicato un termine diverso e più


lungo.


9. Salta infine l’odioso (e costoso) obbligo del corso di formazione


semestrale a cui erano irragionevolmente costretti i tirocinanti; il corso


sopravvive ma come alternativa al tirocinio, non più come ulteriore


gravame.


Per l’ufficio legislativo del Ministero di via Arenula il parere del Consiglio di


Stato rappresenta una debacle che ha pochi precedenti, per il mondo delle


professioni, e soprattutto per i giovani praticanti, rappresenta una ventata di


fresca aria di buon senso e libertà.


Roma, 10 luglio 2012

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