mercoledì 11 luglio 2012

ANCHE I PERITI AGRARI SOFFRONO DELLA CRISI.

Non ho dati certi di altre realtà d'Italia, ma Brescia e Provincia ( che rispecchia un pò tutta la Lombardia) realtà di primo ordine in termini di Plv agricola e industriale, l'attività degli studi professionali è " in crisi".
E' stato rilevato, che i Periti Agrari  hanno avuto una riduzione del volume d'affari del 30/35% e una dilazione dei tempi di pagamento dellle fatture dai 4 ai 9 mesi.
Altri dati indicativi delle difficoltà, la riduzione degli atti notarili del 50% come dei mutui.
Ed è in queste condizioni ,che ci si rende conto maggiormnte delle difficoltà dovute dalla riduzione delle nostre attività professionali ad opera di enti e/o organizzazioni sindacali, che abusivamente prestano consulenze professionali mascherate da servizi, mentre dovrebbero fare ben altro !!!!
Collegio Nazionale, Regionali e Provinciali dovrebbero metterci il naso e insieme concertare iniziative " concrete" ( dilazione versamento cassa, tasse e accordi per il credito oltre ovviamnte la lotta all'abusivismo) per tutelare " il nostro lavoro".
Ciao a tutti.
Piermaria Tiraboschi
pt/2012/gmt/07

2 commenti:

  1. Ciao Piermaria. Credo che questa situazione di crisi e di difficolta' anche dei professionisti abbia connotazioni diverse ma anche soluzioni diverse. Con la crisi dell'edilizia, geometri, architetti, forse anche ingenieri ma anche notai periti industriali hanno avuto un forte calo di commesse ma soprattutto non si vede, ahime per loro, un cambio di tendenza a breve. Noi periti agrari come gli agronomi abbiamo una fortuna unica che spesso non valorizziamo. La nostra formazione e per chi esercita esperienza, seppur su livelli diversi, ha un campo applicativo molto piu' ampio delle categorie anzidette. Per cui vanno bene le proposte di rateizzazione , di apertura di credito per i professionisti che ne hanno la necessita', pero' attenzione non fermiamoci a questo, tiriamo fuori le nostre competenze, facciamole valere e investiamo su noi stessi, sulla nostra conoscenza, usciamo dall'angolo senza paura, ma anche senza timore di mettersi in gioco. Quando in assemblea ho proposto un progetto dei periti agrari e chi vuole starci bene, l'ho detto con la convinzione delle nostre possibilita' che nei periti agrari che conosco sono tante. Nei momenti di crisi e di difficolta' i clienti vogliono la piu' qualificata consulenza.. Chi glie la puo' dare se non un professionista preparato? Lasciamo perdere le polemiche sterili, troviamoci e proponiamo noi un progetto di attivita' professionale e come poi seminarlo sul territorio da sottoporre al CNPA non per esautorarlo ma anzi per supportarlo nell'attivita'. Cordialmente Alessandro Genovesi Ravenna.

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    1. Caro Alessandro,
      prima di tutto ti ringrazio del contributo dialettico e di idee.....sempre qualificanti e propositive di saluzioni concrete ( tanto importanti per la nostra professione).
      La tua particolare attenzione ( al vero problema) sulla necessità di superare l'auto-condizionamento professionale al quale siamo soggetti, mi trova pienamente d'accordo; come condivido la tua idea- provocazione di uscire dall'angolo con la ricerca di proposte che valorizzino le nostre competenze e professionalità....senza timori e condizionamenti.
      Il tuo suggerimento, che potrebbe sembrare " normale" ai non addetti ai lavori, per chi esercità la professione è una proposta innovativa nel merito e nel metodo che oserei dire " quasi rivoluzionaria" per i risvolti che avrebbe nel rompere silenzi e omertà che tanto hanno condizionato la nostra professione. Dall'essere soggetti " passivi" con la tua proposta saremmo attivi e propositivi....diventeremmo gli artefici di progettualità innovative, dinamiche e moderne dalla formazione alla competitività nel mondo del lavoro.
      Come attivare concretamente questo momento propositivo di ricerca di un " progetto domani" ???
      Potrebbe essere attraverso la nostra " Fondazione" ??
      La casa giusta per trovarci discutere e pianificare concrete iniziative.
      Proponiamo la tua idea al Cnpa e alla Fondazione cercando di coinvolgere una " squadretta" di colleghi determinata e pronta a lavorare ( non assemblee plenarie perchè non portano a risultati concreti).
      Caro Alessandro....Io ci sono.
      Cosa ne pensi ?
      Ciao Piermaria

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