lunedì 14 febbraio 2011

UN GIOVANE COLLEGA DI ROMA RACCONTA LA SUA ESPERIANZA PROFESSIONALE........E LE SUE DIFFICOLTA'.

Da un pò di tempo riceviamo e.mail e/o commenti di colleghi da tutt'Italia che ci raccontano le loro esperienze lavorative/professionali evidenziando le criticità del loro impegno quotidiano.
 Ovviamente, non abbiamo la presunzione di risolvere i problemi, ma abbiamo la convinzione che bisogna parlarne e confrontarci per aprire un circuito informativo che potrebbe portare a sensibilizzare "chi di dovere "a essere più attento alla realtà della categoria e altri colleghi interessati a collaborare nel ricercare eventuali risposte.

Di seguito pubblichiamo la lettera del collega Per. Agr. Albanesi Elvezio di Roma.



Gentilissimo Piermaria


t’invio questa mail che spero possa mettere in luce le difficoltà di un Perito Agrario che ogni giorno si occupa del settore industria,igienico-sanitario e sicurezza nei luoghi di lavoro.Tra le tante competenze professionali e i tanti settori di attività come Periti Agrari da qualche anno ormai sono entrate a far parte della quotidianità del nostro lavoro nuovi settori tra i quali l’igienico-sanitario applicato tramite il Sistema HACCP Reg.CE 852/04 e la sicurezza nei luoghi di lavoro Testo Unico 81/2008.

Il Sistema HACCP per l’industria Alimentare e Agroalimentare,quindi dalla produzione primaria al consumatore finale,non rappresenta solo un sistema di controllo dei punti critici nella produzione, ma è soprattutto uno strumento dinamico per il miglioramento dell'azienda e per una maggiore sicurezza e garanzia della elevata qualità dei prodotti aziendali. Ciò si traduce nella massima difesa del consumatore e nella massima tutela del produttore. L’applicazione del Sistema H.A.C.C.P nell’industria alimentare ha sostanzialmente un obiettivo igienico-sanitario che deve essere conseguito e mantenuto in ogni fase del processo e della filiera: dal conferimento delle materie prime allo stabilimento fino alla commercializzazione finale, il processo deve essere esente da qualsiasi rischio di contaminazione. La garanzia per il conseguimento di tale obiettivo è appunto il Sistema H.A.C.C.P. Con questa procedura vengono valutati i punti critici di controllo che possono compromettere la qualità igienico-sanitaria degli alimenti. Una volta individuati questi punti critici, si deve stabilire una priorità di soluzione e successivamente pianificare gli interventi atti a ridurre il rischio di contaminazione nelle varie fasi del processo. La frequenza delle verifiche dipende della probabilità di rischio; tanto questo è maggiore, più assidui dovranno essere i controlli.Il miglioramento aziendale è un processo in continua evoluzione e mira al raggiungimento della massima qualità a garanzia del consumatore e nel contempo a tutela del produttore.Il punto di forza del sistema H.A.C.C.P. è la dinamicità: il sistema si aggiorna continuamente sia sulle nuove scoperte scientifiche che portano ad un miglioramento della tecnica di produzione,sia attraverso la stesura di nuovi regolamenti comunitari sia attraverso un miglioramento comportamentale del personale che acquisisce e fa propri i principi del sistema stesso.La stessa documentazione che viene prodotta è una garanzia delle procedure adottate e dell’attenzione rivolta in primo luogo alla qualità. Progetto manuali di sicurezza alimentare,quelli di sicurezza nei luoghi di lavoro e mi occupo anche di campionare alimenti,terreni,acque ecc.Ultimamente seguo anche il settore ambientale molto interessante e di nuova introduzione specialmente in alcuni settori. Il mio settore mi porta a collaborare con gli organi ufficiali di competenza come le ASL,Servizi Veterinari, NAS,Tecnici ambientali,Agronomi ecc.Per migliorarmi e per offrire un miglior servizio ai miei clienti sono abbonato alle migliori riviste di settore e a i siti di aggiornamento per le nuove legislazioni in materia di sicurezza alimentare e non.Per il trasporto di campioni e per i prelievi sono dotato di strumenti di precisione alcuni anche tarati presso centri SIT. Collaboro con i migliori laboratori di analisi chimiche,microbiologiche ed agrarie della mia zona accreditati SINAL-ACCREDIA UNI EN ISO 17025:2005,certificazione obbligatoria dei laboratori per le analisi in regime di autocontrollo alimentare.Un problema che a volte mi si pone specialmente con gli organi ufficiali e…CHI SONO I PERITI AGRARI E COSA FANNO ?…AVETE LE COMPETENZE? Ormai penso di aver scordato a quanti ho dovuto dare una risposta nel mio primo anno di lavoro come professionista.

Il settore HACCP come quello della sicurezza rientrano nelle nostre competenze,il tutto è anche stabilito nella formazione continua che cita:

1. Teorie e sistemi di qualità, Haccp

2. Standardizzazione dei sistemi qualità per gli studi professionali e attività di consulenza

3. Certificazione dei sistemi di qualità.

4. Organizzazione del sistema di qualità: teoria e pratica dei sistemi di qualità aziendale

5. Norme in materia di sicurezza e salute dei lavoratori

Legge 28 Marzo 1968 n°434 – Ordinamento della professione di Perito Agrario

a) la consulenza, le stime di consegna e riconsegna, i controlli analitici per i settori di specializzazione (enotecnica,caseari, elaiotecnici, ecc);



Dal Manuale di Agricoltura nello specifico:

Dai Decreti Ministeriali 10.06.1972 – 4.9.1975 e 23.5.1981, si evince inoltre:

1. la determinazione di componenti del terreno, di prodotti agricoli, zootecnici e loro derivati;

2. la consulenza nel settore zootecnico e lattiero caseario con relativi controlli analitici e tecnico-commerciali. I controlli analitici (ben 25) consistono nel prelievo del campione, nel controllo fisico-chimico, zimoscopico e d’alimentazione;

3. la consulenza nel settore vitivinicolo-enologico con relativi controlli analitici (ben 42);

4. la consulenza nel settore olivicolo ed elaiotecnico con relativi controlli organolettici ed analitici;



Ora il dubbio sulle competenze nasce dalla recente e ormai risaputa equipollenza con l’albo degli Agrotecnici:


1. l’art. 3 della legge 27 ottobre 1969, n. 754;

2. dall’art. 197, comma 3, del D. Lgs. 16 aprile 1994, n. 297;

3. "Il diploma rilasciato in esito all'esame di Stato negli istituti professionali, è equipollente a quello che si ottiene presso gli istituti tecnici di analogo indirizzo."

Ti cito ora le loro competenze professionali (quelle degli Agrotecnici) in materia di autocontrollo alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro:

- La predisposizione dei piani di sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 integrato e corretto dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106).

- La predisposizione dei piani di autocontrollo alimentare (HACCP-Hazard Analysis Critical Control Point) - Regolamento CE n. 852/2004 sull'igiene dei prodotti alimentari.

L'iscrizione all'Albo consente inoltre l'automatica acquisizione della qualifica di "alimentarista" e l'esenzione dai corsi regionali di formazione.

- La predisposizione dei piani di sicurezza nei cantieri mobili di lavoro nel settore edilizio (D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 integrato e corretto dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106).

- Ricoprire il ruolo di RSPP (Responsabile dei Servizi di Prevenzione e Protezione dei Lavoratori) e gli ASPP (Addetti ai Servizi di Prevenzione e Protezione dei Lavoratori) e svolgere le relative funzioni.

- Le attività di protezione dell'ambiente (quali, ad esempio, i piani di smaltimento dei fanghi di depurazione,ecc.).

Penso che dovremmo rivedere un po’ la nostra situazione…!!!– Cosa ne pensi e cosa ne pensate cari colleghi…???

Ti voglio sottoporre anche il problema che riguarda i corsi di formazione per alimentaristi:

Regione Toscana: DELIBERAZIONE 21 luglio 2008, n. 559

Indirizzi in materia di formazione degli alimentaristi - Revoca della DGR 1388/2004.

30.7.2008 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 31 – ALLEGATO A

LA FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI IN REGIONE TOSCANA

(in attuazione della L.R. n. 24/2003, art. 2 e dei Regolamenti (CE) N. 852/2004 e 853/2004) – PAG.97

Possono essere docenti dei corsi i soggetti qui di seguito elencati purché in possesso di specifica

esperienza professionale documentata di almeno un anno presso strutture pubbliche e/o private:

- i laureati di 1° o 2° livello in medicina e chirurgia, medicina veterinaria, scienze delle

produzioni animali, scienze agrarie, scienze forestali e ambientali, farmacia, chimica, scienze

biologiche, biotecnologie, scienze e tecnologie alimentari, dietistica, tecniche della prevenzione

nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, tecniche erboristiche, economia e ingegneria della qualità; - i periti agrari e gli agrotecnici relativamente ai corsi riservati agli operatori del settore agricolo.

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Regione Umbria: DELIBERAZIONE REGIONE UMBRIA

N. 1849 DEL 22/12/2008 – Pag.3

Integrazioni e modifiche alla D.G.R. 93/2008 - Linee Guida per la formazione del personale addetto alle imprese alimentari ai sensi dei Regolamenti CE n. 852 e 853/2004. Revisione D.G.R. 246/2001 e D.D. 1915/2003



d) i nominativi dei docenti e degli eventuali tutors: loro qualificazione, con relativo curriculum professionale (i docenti devono essere qualificati in materia di igiene degli alimenti - laureati in materie scientifiche o con diplomi attinenti al settore o con specifiche esperienze professionali);

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Regione Lazio: DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 8 marzo 2002, n. 282. Allegato B

Modalità di vigilanza in caso di autocontrollo. Formazione del personale alimentarista. Valutazione delle cariche microbiche di cui alla D.G.R.L. n. 5575/1998.

1) I corsi di formazione potranno essere svolti dalle Associazioni di categoria o Enti da esse costituiti, da società o studi professionali specializzati in materia, dagli ordini professionali ad indirizzo scientifico-sanitario.

2) I docenti, compresi quelli di cui ai corsi regionali istituiti ai sensi della legge n. 287/1991 e del decreto legislativo n.114/1998, dovranno essere laureati in discipline di tecniche scientifiche, con documentate competenze ed esperienze nel settore;
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potrei sicuramente citarti altre gazzette o bollettini ufficiali che ci permettano di essere docenti ma ritengo che queste siano più che sufficienti,non parlando poi del Testo Unico 81/2008 e il dramma per ricevere l’accreditamento per le PMI 818/84.

Per affrontare questo problema ho dovuto ennesivamente rimettere mani al mio portafoglio già disastrato e iscrivermi all’Università Marconi di Roma per poter acquisire nel più breve tempo possibile una Laurea L-25 in Scienze e Tecnologie Agrarie che mi consenta di poter far docenza,nel mentre per tamponare e per offrire un servizio ai miei clienti pago un Biologo professionista per farmi le docenze nei corsi…ora forse incominci a comprendere le mie reali difficoltà.


Ritengo ormai che il settore sia uno di quelli portanti per i tecnici libero-professionisti laddove l’agricoltura produttiva degli anni 70 è ormai definitivamente tramontata,nel settore alimentare si stanno riciclando molte altre figure professionali nonché strutture imprenditoriali,mentre si evidenzia la debolezza dei tecnici liberi professionisti.Molti nostri colleghi lavorano nel mio settore e in tutti riscontro le mie difficoltà e la grande confusione. Nel ringraziarti per avermi messo a disposizione un po’ del tuo tempo e il Blog rimango a disposizione di tutti i colleghi per collaborare e per rendere migliore il nostro settore di competenza ma in particolare la nostra professione…quella del Perito Agrario.


Distinti saluti.

Per.Agr. Albanesi Elvezio


pt/2011/gmt/02

2 commenti:

  1. SIAMO SOLI A COMBATTERE CONTRO I MULINI A VENTO.
    LA DOMANDA VIEN SPONTANEA. IL CONSIGLIO NAZIONALE COSA FA'? COMUNQUE GRAZIE AL COLLEGA ALBANESI PER LA SUA TESTIMONIANZA E PER IL SUO LAVORO.
    VINCENZO

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  2. Caro Elvezio, mi associo pienamente, perchè è anche la mia battaglia quotidiana.Faccio esattamente le tue cose, arrabattandomi e spendendo di mio per la vera qualifica ed aggiornamento professionale attraverso strumenti quali l'AITA ed altro. Non certo l'invio di documenti (spesso opinabili)a Roma per ricevere il bollino di "Perito Aggiornato".Dobbiamo profondamente trasformare la nostra professionalità e allinearla con i processi agronomici drammaticamente diversi. Evidentemente questo aspetto basilare della realtà è sfuggito ad un cnpa che guarda il mondo dal buco della chiave, e forse non lo fa nemmeno tutti i giorni perchè sono altri gli interessi su cui sono concentrati. O si cambia o si muore, non ha più alcun senso sostenere queste posizioni, quando la vera battaglia dovrebbe essere cercare le nuove frontiere professionali. Comunque il mondo produttivo farà qualcosa, ed oggi ha dimostrato che può fare a meno di noi. Cosa aspettiamo?

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libertà ma nel rispetto